agrigentonotizie.it
Regione, Schifani firma il decreto, c'è la nuova giunta: ecco chi sono i 12 assessori
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha firmato oggi pomeriggio il decreto di nomina dei 12 assessori della giunta regionale. Alla fine nella lista sono presenti i nomi di Francesco Paolo Scarpinato ed Elena Pagana, moglie dell'ex assessore alla Salute Ruggero Razza, mentre non compaiono quelli di Giusi Savarino e Giorgio Assenza. Segno che nella partita interna a Fratelli d'Italia decisive sono state le pressioni arrivate da Roma. Intanto all'Ars. Gianfranco Miccichè si è fatto il gruppo parlamentare facendo fuori l'ala che fa riferimento a Schifani.
Ecco l'elenco completo con le relative deleghe:Luca Sammartino, catanese, 37 anni, assessore all'Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea;Edmondo Tamajo, palermitano, 46 anni, assessore alle Attività produttive;Andrea Messina, catanese, 57 anni, assessore alle Autonomie locali e funzione pubblica;Elvira Amata, messinese, 53 anni, assessore ai Beni culturali e all'identità siciliana;Marco Falcone, catanese, 51 anni, assessore all'Economia;Roberto Di Mauro, agrigentino, 66 anni, assessore all'Energia e ai servizi di pubblica utilità;Nuccia Albano, palermitana, 72 anni, assessore alla Famiglia, politiche sociali e lavoro;Alessandro Aricò, palermitano, 46 anni, assessore alle Infrastrutture e mobilità;Mimmo Turano, trapanese, 57 anni, assessore all'Istruzione e formazione professionale;Giovanna Volo, nissena, 67 anni, assessore alla Salute;Elena Pagana, ennese, 31 anni, assessore al Territorio e ambiente;Francesco Paolo Scarpinato, palermitano, 49 anni, assessore al Turismo, sport e spettacolo.
Le funzioni di vicepresidente sono state attribuite all'assessore Sammartino. L'assessore Falcone è stato, invece, delegato alla trattazione degli affari ricompresi nelle competenze del dipartimento regionale della Programmazione.
today.it
pubblico impiego
Chi prende uno stipendio triplo a dicembre
Arretrati e aumenti in arrivo per 2,2 milioni di dipendenti pubblici, nel mese delle tredicesime. Una buona notizia in questo periodo di inflazione, frutto soprattutto di un lungo stallo contrattuale
Sarà un Natale particolarmente "ricco" per 2,2 milioni di dipendenti delle pubbliche amministrazioni, la gran parte (85%) del personale pubblico coperto dalla contrattazione nazionale. Dopo la firma del contratto della sanità, dopo lo sblocco del contratto della scuola, oggi è atteso il via libera all'intesa per i dipendenti di regioni, enti locali e camere di commercio (430mila dipendenti in totale): agli aumenti contrattuali si aggiungono gli arretrati maturati nell'attesa di un rinnovo che riguarda il triennio 2019/2021. E così, nel mese delle tredicesime, questi dipendenti pubblici avranno una sorta di stipendio triplo a dicembre 2022. La congiunzione favorevole di fattori che a dicembre porta circa 5 miliardi lordi in 2,2 milioni di buste paga pubbliche è il frutto di un lungo stallo contrattuale. Gli unici esclusi sono i dipendenti di ministeri e delle agenzie fiscali: il loro contratto è stato rinnovato per primo a maggio scorso.Oggi all'Aran, l'agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, sarà firmato l'accordo sul personale delle funzioni locali. Secondo quanto spiega ilSole 24 ore, gli aumenti medi sul tabellare valgono 100,27 euro lordi, "in un effetto economico complessivo che nei calcoli governativi sale a 117,53 euro grazie ai fondi extra per accompagnare i nuovi ordinamenti locali e per sbloccare il salario accessorio congelato dal 2016". È chiaro che si tratta di aumenti medi, perché poi tutto dipende dalla posizione economica del singolo dipendente pubblico: per quella più bassa ("A1"), l'aumento dello stipendio base è di 56,1 euro lordi al mese, mentre per la posizione economica cosiddetta "D7" (al vertice delle posizioni per il personale pubblico non dirigente), si arriva a 104,28 euro mensili.
Ci sono poi gli arretrati maturati nell'attesa di un rinnovo che riguarda il triennio 2019, 2020 e 2021 (in tutto 39 mensilità), più le mensilità scoperte di quest'anno. "Dal conto - spiega ilSole 24 ore - va poi sottratta l'indennità di vacanza contrattuale riconosciuta a partire dall'aprile 2019 e cresciuta poi da luglio di quell'anno come prevede la legge". Alla fine si arriva a un arretrato che oscilla dai 1.210 euro della posizione economica inferiore ai quasi 2.252 euro lordi di quella superiore. Il quotidiano economico fa anche un esempio: un dipendente intermedio di un comune (posizione B7), che fin qui ha ricevuto un lordo mensile da 1.719,93 euro, a dicembre si vedrà accreditare 5.077 euro divisi fra nuovo tabellare (1.800,7 euro), tredicesima (equivalente allo stipendio ordinario) e arretrati (1.475 euro). In pratica, il triplo dei mesi normali.Un meccanismo simile riguarda i dipendenti degli enti territoriali, gli 1,23 milioni di insegnanti, ricercatori e tecnici del comparto istruzione e ricerca, e 550mila dipendenti della sanità. In quest'ultimo caso, il totale cresce per le due nuove indennità riconosciute agli infermieri (da 62,81 a 72,79 euro al mese, con arretrati fra 1.381,82 e 1.601,38 euro) e agli altri ruoli sanitari (da 35,46 a 41,1 euro al mese, con arretrati fra 780,12 e 904,2 euro) dal nuovo contratto.
gds.it
Caltanissetta, concorso per 11 posti al Libero Consorzio Comunale: il bando
Il Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta cerca personale. Si tratta 11 posti per profili professionali di vario tipo. Il contratto previsto è a tempo pieno e indeterminato, come riportato nella Gazzetta del 21 ottobre 2022. In realtà, si tratta di una riapertura dei termini della mobilità, per coprire i posti vacanti.
I profili richiestiI profili richiesti sono: un avvocato con abilitazione per il giudizio in Cassazione iscritto all'ordine degli avvocati (tempo pieno); due funzionari amministrativi categoria D (tempo pieno); tre funzionari tecnici categoria D (tempo pieno) di cui: un ingegnere civile riservato alle categorie protette di cui agli articoli 3 e 18 della legge n. 68/99e ss.mm.ii, un ingegnere informatico/elettronico e un ingegnere Civile Ambientale; un geologo; due funzionari contabili categoria D (tempo pieno) con riserva alle categorie protette di cui agli articoli3 e 18 della legge n. 68/99 e ss.mm.ii.; un istruttore tecnico categoria C (tempo pieno) con riserva alle categorie protette di cui agli articoli 3e 18 della legge n. 68/99 e ss.mm.ii.; un dirigente amministrativo.Come presentare la domandaPer presentare la propria candidatura c'è tempo fino al 20 novembre 2022. La domanda di ammissione potrà essere presentata, a pena di esclusione, solamente tramite una delle seguenti modalità: a) con modalità telematica e precisamente: invio alla casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) all'indirizzo: amministrazione@pec.provincia.caltanissetta.it avendo cura di precisare nell'oggetto "Domanda di mobilità volontaria per l'assunzione di n. .... profilo professionale ..................., cat , presso il Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta". Si precisa che nel rispetto dell'art. 65 del D.Lgs. 82/2005, la domanda di partecipazione sarà valida: a) se sottoscritta mediante firma digitale o firma elettronica qualificata, il cui certificato è rilasciato da un certificatore accreditato; b) ovvero qualora sia trasmessa la scansione dell'originale del modulo di domanda, sottoscritto dal candidato con firma autografa, unitamente alla scansione dell'originale di un valido documento di riconoscimento. La domanda di partecipazione dovrà essere trasmessa mediante posta elettronica certificata.
teleacras.it
Agrigento, la Protezione civile delle dighe in Prefettura
Ad Agrigento venerdì prossimo, 18 novembre, in Prefettura, saranno impegnati in conferenza, alle ore 10:30, il prefetto Maria Rita Cocciufa, il capo della Protezione civile regionale, il Comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Agrigento, e il dirigente Settore dighe del Ministero delle Infrastrutture. Saranno approvati i documenti di Protezione civile relativi alle dighe Castello Furore e San Giovanni e sarà contestualmente presentato il Piano d'emergenza concernente la Diga Arancio.
ilsole24ore.it
Pensioni, come si uscirà nel 2023: ecco tutte le opzioni
È pronto il piano sulla previdenza del governo per evitare dal 2023 il ritorno alla legge Fornero in versione integrale. E, se non ci saranno ripensamenti in extremis prima del varo della manovra, dal 1° gennaio, per soli 12 mesi, l'uscita con 62 anni d'età e 41 di versamenti prenderà il posto dell'attuale Quota 102, che consente il pensionamento con 64 anni e 38 di contribuzione. Questo canale di uscita si affiancherà all'Ape sociale e a Opzione donna, che saranno prorogate, e alle vie di pensionamento "ordinarie"di Marco Rogari15 novembre 2022Pensioni, Giorgetti: indicizzazione assorbirà 50 mld nel 2022-25I punti chiave
Il piano del governo per evitare il ritorno alla legge Fornero in versione integrale dal 2023 è pronto. E se non ci saranno ripensamenti dell'ultimo minuto prima del varo della manovra, tra i canali di uscita anticipata farà la sua comparsa quello con 62 anni d'età e 41 di contributi. Una sorta di Quota 103 in un nuovo formato che da gennaio prenderà il posto dell'attuale Quota 102 con cui è possibile accedere al pensionamento avendo maturato 64 anni d'età e 38 di contribuzione.Anche se la Lega, che considera la nuova "formula un primo passo verso il traguardo della Quota 41 in versione "secca", spera ancora di spuntare in extremis un mix "61+41". Non ci saranno gli incentivi per rinviare i pensionamenti che erano stati ipotizzati alla fine di ottobre 2022. Saranno invece confermate Opzione donna e Ape sociale e resteranno percorribili tutte le altre vie d'uscita "ordinarie", previste già da tempo. Ecco, in attesa della presentazione della legge di bilancio, come si presenta la "griglia" per andare in pensione il prossimo anno. Pensioni di vecchiaiaLa soglia di riferimento resta quella dei 67 anni con almeno 20 anni di contribuzione, Alcune categorie di lavoratori impegnati in mansioni particolarmente rischiose possono accedere al pensionamento, se in possesso di 30 anni di versamenti, a 66 anni e 7 mesi.
Quota 103 con 62 anni d'età e 41 di contributi
Se il governo non cambierà idea in extremis, dal 1° gennaio 2023, per soli 12 mesi, l'attuale Quota 102 (uscite con 64 anni e 38 di contribuzione) sarà sostituita di una Quota 103 di fatto, formata da 62 anni d'età e 41 anni di contributi. La Lega la considera un primo assaggio di Quota 41 in forma "secca" (pensionamento con 41 anni di versamenti a prescindere dall'età anagrafica), che dovrebbe essere attivata entro la fine della legislatura. Il Carroccio nelle prossime settimane tenterà di far scendere da 62 a 61 anni il limite anagrafico da associare ai 41 anni di contributi per il 2023, tornando sostanzialmente a un Quota 102 sia pure in versione ampiamente rivista.
Nessun incentivo per il rinvio della pensione
Il governo ha valutato la possibilità di ricorrere a una decontribuzione per incentivare, al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento, il rinvio dell'uscita dal lavoro. In altre parole, La contribuzione del 33% prevista per i lavoratori dipendenti sarebbe stata azzerata per tutti gli anni di rinvio del pensionamento e lo stesso lavoratore ogni mese avrebbe visto irrobustirsi lo stipendio con la quota di contributi (9,19%) a suo carico.Al momento dell'effettivo accesso della pensione l'importo dell'assegno previdenziale sarebbe rimasto quello maturato al momento del rinvio. Ma questa ipotesi, a meno di ripensamenti al momento improbabili, è stata alla fine accantonata anche per le obiezioni dei tecnici del ministero dell'Economia sul suo reale impatto sui conti pubblici (non "a costo zero") già messi a dura prova dall'impennata della spesa per pensioni dovuta alla corsa dell'inflazione, con conseguente elevata indicizzazione dei trattamenti pensionistici: 7,3% partire dal gennaio 2023.
Pensioni anticipate con il solo requisito "contributivo"
Tra i canali di uscita "ordinaria" resterà accessibile quello che consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (41 anni e 10 mesi per le donne) a prescindere dall'età anagrafica e senza adeguamenti all'aspettativa di vita fino al 2026.
Lavoratori «precoci»
Potranno poi continuare a uscire con 41 anni di versamenti, indipendentemente dalla soglia anagrafica, i cosiddetti lavoratori "precoci", ovvero quelli in possesso di 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19esimo anno d'età e che si trovano in condizioni sostanzialmente simili a quelle previste per accedere all'Ape sociale
Ape sociale ancora per un anno
Anche il prossimo anno alcune categorie di lavoratori in particolare difficoltà, come i disoccupati di lungo corso, i caregiver o gli invalidi civili, potranno utilizzare lo strumento dell'Ape sociale, che consente l'uscita con 63 anni e 30 anni di contribuzione. Per gli addetti i ad attività particolarmente rischiose e pericolose l'Anticipo pensionistico sociale resterà possibile con 63 anni e 36 anni di versamenti, che dal 1° gennaio 2022 sono scesi a 32 per i soli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.
La proroga di Opzione donna
Nel 2023 rimarrà attivo anche il canale di Opzione donna. Che quest'anno ha permesso il pensionamento, con il ricalcolo contributivo dell'assegno, alle lavoratrici in possesso di 58 anni d'età (59 se "autonome") e 35 anni di contributi.
Altri canali d'uscita
Resteranno in vigore nel 2023 i "dispositivi" di uscita previsti per i lavoratori "notturni" e per quelli impegnanti in mansioni usuranti. I requisiti saranno sempre quelli attualmente in vigore.