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Rassegna stampa del 18 novembre 2022

TELEMONTEKRONIO
Nasce l'istituto comprensivo Agostino Inveges.

E' quanto è stato stabilito dalla Conferenza provinciale di organizzazione della Rete Scolastica che si è riunita stamattina nell'Aula Giglia del Libero Consorzio comunale di Agrigento, per adottare il piano di organizzazione per l'anno scolastico 2023/2024.Confermate le 4 direzioni scolastiche per il comune di Sciacca. Si tratta della direzione didattica 1^ Circolo "Giovanni XXIII", dell'Istituto comprensivo Mariano Rossi, dell'Istituto comprensivo "Dante Alighieri" e dell'istituto comprensivo "Inveges".Nel corso dell'incontro, con il commissario straordinario dell'Ente Raffaele Sanzo, la dirigente della Solidarietà sociale del Libero Consorzio Maria Antonietta Testone, la Dirigente dell'Ufficio scolastico regionale della provincia Maria Buffa e di alcuni componenti della Conferenza provinciale di organizzazione, è stata discussa, votata e approvata all'unanimità dei presenti la proposta presentata dal comune di Sciacca che individua 4 direzioni scolastiche. "Questo rinnovato assetto - ha commentato il commissario Sanzo - garantirà la stabilità dell'organizzazione scolastica e rappresenta anche un momento di valorizzazione del rispetto della volontà che proviene dal territorio". Territorio". L'assessore alla Pubblica Istruzione Salvatore Mannino esprime grande soddisfazione per l'approvazione all'unanimità da parte della Conferenza provinciale di organizzazione della Rete scolastica del Piano predisposto dall'Amministrazione comunale di Sciacca e sottoscritto da tutti i dirigenti della Città e con soddisfazione anche del Provveditore agli Studi e del Commissario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento."Un piano sul quale abbiamo tanto lavorato con il sindaco Fabio Termine in prima linea - dice l'assessore Salvatore Mannino - e i cui contenuti sono riusciti a trovare un accordo unanime dei dirigenti scolastici e di tutti gli organismi interni delle scuole cittadine, collegio dei docenti e dei consigli di istituto. Un accordo che possiamo considerare storico per la condivisione degli intenti e che rafforza e valorizza ogni realtà scolastica di Sciacca. Adesso il Piano sarà trasmesso alla Regione Siciliana per l'approvazione definitiva".


SCRIVOLIBERO Rete Scolastica Provinciale: Discusso Il Piano di dimensionamento e razionalizzazione di alcune scuole di  Sciacca
Si è riunita questa mattina, nell'Aula Giglia del Libero Consorzio comunale di Agrigento, la Conferenza provinciale di organizzazione della Rete Scolastica al fine di adottare il piano di organizzazione per l'anno scolastico 2023/2024.
Nel corso dell'incontro, svoltosi alla presenza del commissario straordinario dell'Ente dott. Raffaele Sanzo, della dirigente della Solidarietà sociale del Libero Consorzio dott.ssa Maria Antonietta Testone, della Dirigente dell'Ufficio scolastico regionale - Ambito territoriale di Agrigento dott. Maria Buffa e di alcuni componenti della Conferenza provinciale di organizzazione, è stata discussa la proposta presentata dal comune di Sciacca che individua 4 direzioni scolastiche.
Si tratta, nello specifico, della direzione didattica 1^ Circolo "Giovanni XXIII", dell'Istituto comprensivo Mariano Rossi, dell'Istituto comprensivo "Dante Alighieri" e dell'istituto comprensivo "Inveges".
La proposta è stata votata ed approvata all'unanimità dei presenti
nella considerazione che la proposta avanzata è stata sottoscritta da tutti i dirigenti scolastico coinvolti.
Questo rinnovato assetto - ha commentato il commissario Sanzo - garantirà la stabilità dell'organizzazione scolastica e rappresenta anche un momento di valorizzazione del rispetto della volontà che proviene dal territorio".



AGRIGENTOOGGIRete scolastica provinciale. Discusso il piano di dimensionamento e razionalizzazione di alcune scuole di Sciacca.
Si è riunita, nell'Aula Giglia del Libero Consorzio comunale di Agrigento, la Conferenza provinciale di organizzazione della Rete Scolastica al fine di adottare il piano di organizzazione per l'anno scolastico 2023/2024. Nel corso dell'incontro, svoltosi alla presenza del commissario straordinario dell'Ente, Raffaele Sanzo, della dirigente della Solidarietà sociale del Libero Consorzio, Maria Antonietta Testone, della Dirigente dell'Ufficio scolastico regionale - Ambito territoriale di Agrigento , Maria Buffa e di alcuni componenti della Conferenza provinciale di organizzazione, è stata discussa la proposta presentata dal comune di Sciacca che individua 4 direzioni scolastiche. Si tratta, nello specifico, della direzione didattica 1^ Circolo "Giovanni XXIII", dell'Istituto comprensivo Mariano Rossi, dell'Istituto comprensivo "Dante Alighieri" e dell'istituto comprensivo "Inveges". La proposta è stata votata ed approvata all'unanimità dei presenti  nella considerazione che la proposta avanzata è stata sottoscritta da tutti i dirigenti scolastico coinvolti. "Questo rinnovato assetto - ha commentato il commissario Sanzo - garantirà la stabilità dell'organizzazione scolastica e rappresenta anche un momento di valorizzazione del rispetto della volontà che proviene dal territorio"



LENTE PUBBLICA
Rinnovo del Contratto Enti Locali 2022: firmato definitivamente, è ufficiale

Firmato in maniera definitiva il Rinnovo del Contratto degli Enti Locali, a lungo agognato durante questo 2022: ecco tutti i dettagli.
Le Confederazioni e le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto di fronte all'ARAN nella mattinata del 16 novembre 2022, il nuovo contratto dedicato al personale del comparto Funzioni Locali.  Tutte le sigle sindacali hanno firmato il testo negoziato.
Il nuovo CCNL Enti Locali si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale.
Il rinnovo riguarda circa 430mila dipendenti di Regioni, Province, Comuni. Ricordiamo che il nuovo contratto ha vigenza per le annualità 2019-2021, seppur rinnovato quest'anno, nel 2022.
Riassumiamo qui di seguito, in maniera sintetica, tutte le novità, allegando al termine il testo della pre-intesa, ormai sempre più definitiva.
Tra gli elementi qualificanti del nuovo contratto delle Funzioni Locali, relativo al triennio 2019-2021:
il festivo infrasettimanale
la valorizzazione delle indennità
il miglioramento del patrocinio legale
gli sviluppi di carriera
una nuova disciplina del lavoro a distanza e delle nuove sezioni contrattuali: Educativo scolastico, Servizi sanitari e socio-sanitari, personale iscritto ad Ordini ed Albi che si aggiungono alla sezione della Polizia locale, rinnovata nei contenuti.
Incrementi stipendiali: calcolo degli aumenti "lordi"
In media (parliamo di aumenti "lordi") si prevede un incremento retributivo medio pari a euro 100,27 mensili per tredici mensilità.
Con tutte le risorse aggiuntive l'incremento mensile, sempre al lordo, può raggiungere i 117,53 euro.
Arretrati in busta paga
Sulle tempistiche di erogazione degli arretrati in busta paga influiva il parere del MEF, che aveva sollevato nelle scorse settimane alcune obiezioni al testo della pre-intesa.
Dopo l'approvazione anche del Ministero e la firma definitiva arrivata oggi la tempistica certa è che arrivino nelle buste paga di dipendenti comunali e di altri enti locali nel mese di dicembre 2022.
Si ricorda che gli arretrati medi sono pari a circa 1.727,63 euro. Pertanto le somme da assegnare al comparto degli enti locali vanno da 1.565 a 2.900 euro a seconda della posizione economica e del calendario.
Nuove indennità per i turnisti
Un'importante novità riguarda la disciplina per il personale turnista.
Al fine di compensare interamente il disagio derivante dalla particolare articolazione dell'orario di lavoro, al personale turnista è corrisposta una nuova indennità.
Si ricorda che le prestazioni lavorative svolte in turnazione, ai fini della corresponsione della relativa indennità, devono essere distribuite nell'arco di un mese, sulla base della programmazione adottata, in modo da attuare una distribuzione equilibrata ed avvicendata dei turni effettuati in orario antimeridiano, pomeridiano e, se previsto, notturno, in relazione all'articolazione adottata dall'ente.
Differenziali stipendiali
È stato delineato, inoltre, un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali prevedendo "differenziali stipendiali", ossia incrementi stabili del trattamento economico finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti.
Classificazione del personale e nuova sezione "professioni ordinistiche"
È stata operata una revisione del sistema di classificazione del personale adeguandolo alle peculiari esigenze organizzative e gestionali degli enti.
A completamento, è stata prevista una rivisitazione del sistema degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione, aumentandone la rilevanza.
Nell'ipotesi è stata anche individuata una soluzione classificatoria per il personale della Sezione educativa e scolastica, e ulteriormente specificata la disciplina della sezione della Polizia locale, rivedendo il regime di alcune indennità.
Istituita, infine, una nuova Sezione per le professioni ordinistiche nella quale viene ricompreso il personale le cui mansioni richiedono obbligatoriamente l'iscrizione a Ordini professionali.
Modifiche alla tipologia di lavoro a distanza
Infine, disciplinato, come era già avvenuto per le Funzioni centrali, anche il lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro.
Il commento dell'UPI - Unione Province d'Italia
"Esprimiamo soddisfazione innanzitutto perché è stato rispettato l'impegno a rinnovare il contratto entro l'anno e ciò permetterà di adeguare gli stipendi dei nostri dipendenti, almeno parzialmente, all'aumento dei costi della vita. Le Province daranno attuazione al nuovo contratto prevedendo nei bilanci le coperture necessarie all'adeguamento degli stipendi e costruendo un ordinamento professionale adeguato alla sfida della realizzazione dei progetti del PNRR e del pieno utilizzo dei fondi europei 2021-2027 che valorizzi l'esperienza, la professionalità e le capacità di chi lavora nei nostri enti."
Lo dichiara il Presidente dell'UPI Michele de Pascale, commentando la sottoscrizione del Contratto Collettivo Nazionale del Comparto funzioni locali, per il triennio 2019-2021.
"Anche a fronte di quest'impegno - aggiunge de Pascale - l'UPI richiederà a Governo e Parlamento di prevedere nella legge di bilancio 2023 risorse di parte corrente che consentano alle Province di far fronte agli impegni contrattuali, alle loro funzioni, alla riduzione delle entrate e all'aumento dei costi. Per fare gli investimenti nei territori e garantire servizi efficienti occorrono risorse e personale formato, competente e pronto a rispondere alle esigenze dei cittadini, delle imprese, delle comunità locali".




IL SOLE  24 ORE Assegno unico verso il restyling: meno peso all'Isee, avanti tutta sul quoziente 
familiare.  L'Ipotesi nel suo complesso punterebbe a depotenziare l'Isee come parametro per la quantificazione dell'assegno.

La ministra Roccella lo ha annunciato qualche giorno fa sulle pagine del Sole24Ore: l'assegno unico andrà riformato nell'ottica di premiare le famiglie più numerose «che in generale - dice - fino a oggi sono state maltrattate dal Fisco». Secondo la titolare del ministero della Famiglia, natalità e pari opportunità, è il meccanismo alla base dell'assegno a non funzionare. In altre parole l'Isee, che non avrebbe garantito i nuclei con più figli.
Il treno normativo è la legge di Bilancio: è lì che si potrebbe giocare una prima manche della partita che secondo fonti di governo potrebbe però essere articolata in più fasi. L'ipotesi nel suo complesso punterebbe a depotenziare l'Isee come parametro per la quantificazione dell'assegno. Al suo posto potrebbe entrare in scena il quoziente familiare: e dunque il rapporto tra reddito e componenti del nucleo. Un primo accenno della discesa in campo del nuovo criterio è contenuta nel dl Aiuti-quater dove presumibilmente detterà legge in merito alla deroga dell'incentivo per le villette fino a marzo 2023.
Per il governo dovrà quindi essere trovato un altro meccanismo, dal momento che secondo Roccella «circa un milione di potenziali beneficiari ha scelto di rinunciare all'assegno». Del resto quello dell'assegno unico è stato un cavallo di battaglia anche della premier Giorgia Meloni che nel programma di governo aveva indicato tra gli interventi proprio il potenziamento del sostegno alle famiglie.
C'è poi la questione o degli assegni decurtati ai vedovi per i figli. La sorpresa arrivata sui conti correnti per queste categorie di beneficiari nasce dal mancato riconoscimento di una maggiorazione concessa a due genitori lavoratori: con la scomparsa di uno, svanisce anche il "premio. E insomma, oltre al danno la beffa. Ma fonti del ministero del Lavoro rassicurano: "Interverremo presto per porre rimedio a queste situazioni", dicono. E più in generale all'impianto dell'assegno unico ma sempre con un occhio rivolto ai conti. Il capitolo energia assorbirà, come è noto, la gran parte delle risorse della legge di Bilancio. E quindi la domanda delle domande è sempre quella: dove saranno recuperate le risorse? Tutto da capire ma quel che è certo è che non saranno certo i residui di cassa a finanziare le grandi manovre.
Entrato in azione a marzo di quest'anno, l'assegno unico universale (Auu) ha assorbito altri istituti come il bonus nascita, l'assegno di natalità, l'assegno temporaneo e infine quello destinato ai nuclei con almeno tre figli. Beneficiari sono i nuclei familiari con figli minorenni a carico dal 7 mese di gravidanza ai 21 anni se studenti o senza lavoro, oltre che figli disabili senza limiti di età. La misura è su domanda e viene corrisposta tramite bonifico bancario direttamente dall'Inps sui conti correnti delle famiglie. Viene calcolata sulla base dell'Isee, mentre per i soggetti che percepiscono il Reddito di cittadinanza la misura viene stabilita in automatico e corrisposta contestualmente.
A prendere le misure del nuovo istituto ci pensa l'Osservatorio statistico che conteggia le domande a partire da gennaio e fino a settembre e i conti per le erogazioni a partire da marzo. Vediamoli. Nei primi nove mesi del 2022 sono pervenute 5.982.892 di domande di Auu, riferite a 9.176.144 figli per un totale di 8,9 miliardi di euro. Con riferimento al mese di settembre, il 47% dei figli raggiunti dalla misura si concentrano al Nord con importi medi più modesti avendo livelli di Isee più elevato, mentre al Sud vi è una minore consistenza di beneficiari (34%) con importi medi mensili mediamente più alti determinati da Isee più bassi. L'importo medio per figlio calcolato sul lungo periodo (marzo-ottobre) è pari a 145-146 euro a minore, mentre l'importo medio per richiedente varia dai 232 ai 234 euro. Nel mese di settembre la quota più alta di percettori di assegno unico apparteneva alla fascia di reddito più bassa, quella al di sotto della classe 15mila euro di Isee: si è trattato di 3.899.161 tra bambini e ragazzi con un importo medio ad assegno di 195 euro. La regione più "attiva" tra marzo e settembre scorsi è stata la Lombardia, con 932.349 domande corrispondenti a più di 1,5 milioni di minori. Nel caso di percettori del Reddito di cittadinanza la spesa effettiva complessiva risulta di 406 milioni di euro, erogati mediamente a circa 349.291 nuclei al mese con riferimento mediamente a 575.377 figli al mese. L'integrazione media per nucleo risulta pari a 166 euro al mese, mentre l'importo per ciascun figlio è stato di 101 euro.



LIVESICILIA Autonomia: Calderoli presenta la sua proposta, la Sicilia frena

È l'autonomia differenziata il tema che conquista il dibattito politico italiano. Oggi nella sede della Conferenza delle Regioni si è tenuto l'incontro tra i governatori e il ministro per gli Affari Regionali e l'Autonomia Roberto Calderoli. Sul tavolo la bozza del disegno di legge predisposta dal ministro. Tra i presenti Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia-Giulia), Luca Zaia (Veneto), Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), Eugenio Giani (Toscana), Giovanni Toti (Liguria), Donatella Tesei (Umbria), Marco Marsilio (Abruzzo) e Michele Emiliano (Puglia). Non c'è invece il presidente della Campania Vincenzo De Luca, tra i più critici, rappresentato dal suo vice.
Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani ha delegato il vicepresidente Luca Sammartino a partecipare oggi alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con il ministro Roberto Calderoli, in cui sarà affrontato anche l'esame della bozza del ddl sull'autonomia differenziata. "Siamo pronti ad ascoltare, dialogare, parlare - dice Sammartino - ma la Sicilia e il Sud devono recuperare il gap e i livelli di assistenza e poi discuteremo di autonomia differenziata. Vogliamo capire, approfondire e quindi rivendicare quanto spetta alla nostra Regione. La nostra posizione è prima di tutto quella di tutelare gli interessi della Sicilia e comprendere a fondo cosa porta alla Sicilia l'autonomia differenziata"
L'assessore poi è ritornato sul tema alla fine della riunione. "Favorevoli all'esaltazione dei modelli autonomistici e a una riorganizzazione delle funzioni legislative e amministrative tra Stato e Regioni. Abbiamo chiesto - ha proseguito Sammartino - che si proceda nel rispetto delle prerogative statutarie e con l'impegno, da parte di tutti, a creare le condizioni politiche, sociali ed economiche affinché la Sicilia e le altre regioni del Sud possano superare il divario che le separa dal resto del Paese ed essere, quindi, effettivamente e concretamente concorrenti. L'assessore ha definito la riunione di oggi «un'occasione importante di dialogo e di confronto, in un clima decisamente positivo, che ha consentito di gettare le basi per un proficuo lavoro di condivisione. La Sicilia - ha concluso - ha chiesto anche il mantenimento, da parte dello Stato, di alcuni impegni già presi e, in particolare, il riconoscimento delle accise generate dalla raffinazione petrolifera sull'Isola, per cui mancano ancora le norme di attuazione. Risorse fondamentali per l'economia siciliana".
C'è chi propone cautela e chi invece vuole andare avanti. "Sono anni che questo percorso va avanti e quindi procederà", ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. "L'autonomia differenziata - ha aggiunto - va letta non come un problema di risorse che competono tra Nord e Sud creando squilibri, dobbiamo leggerla come un'Italia che dà in alcune Regioni che hanno un maggiore profilo di competenza su una materia - in Toscana beni culturali e geotermia - una specificità nella competenza e nell'azione della Regione"
"Bisogna costruire un impianto condiviso tra Regioni e Parlamento perché le riforme hanno bisogno di condivisione e non di strappi". Lo dice il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dopo l'incontro con il ministro Calderoli sull'autonomia differenziata. "Bene che il ministro Calderoli abbia chiarito che quella trasmessaci è una prima base di discussione e non la proposta del Governo", ha detto Bonaccini che avanzando alcuni paletti: una legge quadro, il coinvolgimento del Parlamento e la definizione dei Lep. "Senza queste condizioni, imprescindibili, non ci può essere una proposta accettabile di maggiore autonomia", ha aggiunto.
"La norma" sull'autonomia differenziata "potrebbe esser approvata dal Parlamento entro il 2023. Dopo l'incontro di oggi sono ottimista, c'è stato un clima di grande collaborazione". Ha poi affermato a Rai Radio1, ospite di "Un Giorno da Pecora", il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Stamattina, ha aggiunto, "Calderoli si è presentato con una bozza di lavoro aperta, tutte le Regioni sono al lavoro per fare le proprie proposte. Non mi è parso che qualcuno non volesse l'autonomia o i Lep, che ci devono essere. L'autonomia deve servire perché le risorse migliorino i servizi ai cittadini. L'obiettivo finale è la risposta che si dà ai cittadini".











































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