giornale di sicilia
La corsa di Agrigento a Capitale della cultura. prorogati i termini.
A
Capodanno c'è Achille Lauro
Mangiavacallo: «Il concerto ci darà tanta visibilità e contribuirà ad attrarre i più
giovani e a coinvolgerli nel nostro progetto»
Giovanna Neri
Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025? Si allungano i tempi, ma non scema l'entusiasmo.
Anzi. «Questo ulteriore lasso temporale sarà un'opportunità da sfruttare». Il presidente del Consorzio
Universitario Empedocle, Nenè Mangiacavallo, promotore della candidatura insieme al sindaco
Francesco Miccichè e allo staff, ha le idee chiare e sfodera l'asso nella manica. «Il concerto di
Capodanno 2023 organizzato dal Comune di Agrigento ospiterà Achille Lauro. È una mossa che
sicuramente ci darà una grande visibilità in ambito regionale e che contribuirà ad attrarre i giovani ed
a coinvolgerli nel nostro progetto». Si punta, quindi, ad un big della musica amato soprattutto dai
ragazzi. Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis, è un cantautore italiano, famoso per i suoi
lavori nell'hip hop, ha partecipato per ben tre edizioni al Festival di Sanremo con il brano Rolls Royce
e Me ne frego e Domenica, accompagnato dall'Harlem Gospel Choir. Ha rappresentato San Marino
all'Eurovision Song Contest 2022 con il brano Stripper. Amministrazione comunale, progettisti e staff
organizzativo, coordinati da Mangiacavallo, al lavoro, quindi, per programmare altri eventi che
possano dare ulteriore spinta e supporto alla candidatura. «Ho ricevuto copia del decreto firmato dal
direttore generale del ministero della Cultura - spiega il presidente di Ecua - decreto che modifica i
termini relativi alla proclamazione della proclamazione della città che risulterà vincitrice del bando per
diventare Capitale Italiana della Cultura per l'anno 2025». Inizialmente nel decreto emanato il 13
Aprile del 2022, era previsto che i dossier venissero esaminati entro il mese di ottobre del 2022; che
entro il 15 novembre sarebbe stata pubblicata la short list delle 10 città finaliste ed entro il 15
dicembre si sarebbero svolte le audizioni. Quindi nel successivo mese di gennaio del 2023 sarebbe
stata proclamata la città capitale italiana della Cultura per il 2025. «Il nuovo decreto emanato -
continua Mangiacavallo - prevede che entro il primo di febbraio la commissione esaminatrice
controllerà tutti i dossier presentati dalle città candidate. Entro il 22 Marzo saranno convocate le 10
città finaliste per l'audizione pubblica, che ancora non si sa dove si svolgerà, ed entro il 5 di aprile la
commissione, viene scritto testualmente, raccomanderà al ministro quella che sarà considerata la
città capitale della cultura. Per noi sicuramente il lavoro continuerà con la stessa intensità, con la
stessa passione e con lo stesso entusiasmo di prima. Vorrà dire che sfrutteremo questo tempo a
nostra disposizione per elaborare nuove strategie, promuovere nuove iniziative con l'unica finalità che
è quella di vincere questa gara, non solo per la città di Agrigento, ma per tutto il suo territorio». Ed a
supporto della candidatura di Agrigento si registra l'endorsement del docente universitario agrigentino
Angelo Taibi, professore ordinario all'Università degli studi di Ferrara, dove insegna Fisica Medica.
«Mi piace - ha detto in un contributo video - vedere tutto questo fermento. È fondamentale rilanciare
la Città che ha tante potenzialità. Per essere vincenti dobbiamo essere uniti e dimostrare che il Sud
può fare sempre di più». Angelo Taibi è uno studioso che porta lustro alla città per i suoi risultati
scientifici in ambito sanitario e per ricerche e dimostrazioni tecnologiche sulla Stazione Spaziale
Internazionale. (*GNE*)
gds.it
Dagli aiuti ai comuni al contratto dei regionali, all'Ars la manovrina di 414 milioni
Ammonta a poco più di 414,6 milioni di euro la manovrina per le variazioni di bilancio in discussione all'Ars. Per la quota maggiore, circa 134 mln di euro, si tratta di tagli di alcuni capitoli di bilancio e il finanziamento di altri, mentre 250 mln è il budget per la sanità, in questo caso le risorse erano già state accantonate e vengono destinate al fondo sanitario dopo la recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l'uso fatto in passato dalla Regione del Fondo per coprire le rate del mutuo contratto per sanare il debito sanitario. Nella manovrina il governo ha stanziato nuove risorse per 30 milioni di euro, si tratta di una quota del tesoretto prodotto dalle maggiori entrate erariali, soprattutto dagli importi incassati per le tasse automobilistiche.Il contributo ai comuni di 48 milioni, quello ai Liberi consorzi per 4 milioni, i 28,6 milioni per il fondo destinato alla contrattazione economica biennale di regionali, 44 milioni al fondo rischi contenzioso per spese legali rispondendo così alle osservazioni della Corte dei Conti sono i quattro cardini della manovrina citati dall'assessore regionale all'Economia, Marco Falcone, che è intervenuto all'Ars durante la discussione generale del testo. «La Corte dei Conti non è un avversario del governo», ha detto Falcone replicando ai deputati delle opposizioni che nella discussione generale hanno stigmatizzato le parole del governatore Renato Schifani dopo la mancata parifica del rendiconto della Regione per il 2020.
Chiudendo la discussione generale il vice presidente vicario dell'Ars, Nuccio di Paola, ha aggiornato la seduta d'aula a domani alle 11 con all'ordine del giorno l'esame del disegno di legge. Sono circa 250 gli emendamenti presentati. L'aula è convocata per le 11 con il parlamento regionale chiamato a votare i singoli articoli e poi il testo finale emendato delle singole proposte.
regionesicilia.it
Bilancio, via libera in commissione alla manovra Schifani. In Aula il ddl da 400 milioni
"Dopo una proficua giornata di lavoro, la manovra da oltre 400 milioni che abbiamo messo a punto nelle scorse settimane è stata approvata dalla Commissione Bilancio. Un ringraziamento al presidente Dario Daidone e a tutti i colleghi deputati che compongono la commissione per l'impegno e la responsabilità dimostrati che ci consentirà di portare le variazioni in aula già domani e sbloccare risorse vitali per la Sicilia". Così l'assessore regionale dell'Economia Marco Falcone, al termine dei lavori della Commissione Bilancio dell'Ars sulle variazioni messe a punto dal Governo Schifani. "Siamo riusciti, in sinergia con l'assessore delle Autonomie locali, Andrea Messina - ha proseguito Falcone - a incrementare da 20 a 48 milioni e da 2 a 4 milioni i fondi che destiniamo ai Comuni e alle ex Province per fare fronte al caro bollette, così come da impegno che il presidente Schifani aveva assunto in aula. Rimane invece immutato lo stanziamento da 250 milioni per le spese sanitarie, mentre confermiamo ben 29 milioni per adeguare i contratti collettivi del comparto regionale, una misura da tempo attesa. Inoltre - sottolinea Falcone - sale da 30 a 59 milioni la rata del Fondo pensioni e stanziamo 43 milioni in più per il contenzioso, così come indicato dalla Corte dei Conti".
larepubblica.it
Sicilia, alla Regione Schifani fa asse con Musumeci aspettando l'aiuto sui conti
È un patto inconfessabile, quello tra Renato Schifani e Nello Musumeci. Che parte dalla candidatura dell'attuale presidente della Regione e arriva fino al sottogoverno degli assessorati. Lì, nel sottobosco degli uffici dell'esecutivo, si intravedono già gli effetti, sebbene gli esterni non possano ancora essere chiamati prima dell'approvazione del rendiconto 2021.Guardando ai soli interni all'amministrazione, Falcone ha già chiamato in comando l'ex deputato - e dipendente regionale - Totò Lentini. Anche Elena Pagana, sussurrano da FdI, avrebbe provato a chiamare al Territorio il suo predecessore Toto Cordaro. Ma nella veste di ex deputato esterno all'amministrazione, Cordaro, come i suoi colleghi della passata legislatura, non potrà assumere incarichi di sottogoverno per i prossimi due anni.La continuità resta invece tra gli interni all'amministrazione: le prime tre chiamate da Pagana negli uffici di diretta collaborazione sono Dorotea Di Trapani, Loredana Zichichi e Ornella Infantellina, tutte già negli uffici di Cordaro nella scorsa legislatura. Così come l'ex capo di gabinetto di Musumeci Eugenio Ceglia, che ricopre oggi l'incarico di consulente a titolo gratuito per il Pnrr nell'assessorato alle Infrastrutture guidato da Alessandro Aricò. Mentre la compagna dello scorso vicepresidente della Regione Gaetano Armao, l'ex deputata Giusy Bartolozzi, è invece stata chiamata a Roma con l'incarico di vicecapo di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio.
È un patto che trova la sua origine nella caldissima stagione delle elezioni anticipate in Sicilia per favorire l'election day e nella scelta del nome che garantisse l'unità di un centrodestra in frantumi, spaccato proprio sull'esperienza di governo guidata dall'attuale ministro del Mare.Il ministro Nello Musumeci (ansa)E se la Corte dei conti boccia il rendiconto 2020 targato Musumeci, Schifani corre ai ripari, a cominciare dall'assestamento di bilancio, approvato in commissione all'Ars e pronto per l'esame dell'aula da questa mattina. Nella mini-manovra ci sono anche i 43 milioni in più per il contenzioso, come indicato in sede di parifica dalla Corte dei conti. Incrementati anche gli aiuti per il caro bollette a Comuni e Province, che passano da 22 a 52 milioni di euro. "Rimane immutato - osserva Marco Falcone - lo stanziamento da 250 milioni per le spese sanitarie, mentre confermiamo 29 milioni per adeguare i contratti dei regionali". Un assestamento che ovviamente non può essere sufficiente a mettere i conti in ordine.Così Schifani chiede aiuto a Roma, bussa alle porte dei ministri, ma non attribuisce la responsabilità politica al governo precedente che in buona parte è rimasto in sella. È così per gli uscenti riconfermati: Falcone già alla guida delle Infrastrutture con Musumeci, oggi a capo dell'Economia; Mimmo Turano già ai vertici delle Attività produttive in quota Udc e adesso all'Istruzione in quota Lega. Dove a guidare l'assessorato fino a qualche mese fa era Aricò, adesso titolare della delega alle Infrastrutture. Ma anche Pagana al Territorio, moglie dell'ex assessore alla Salute Ruggero Razza, uomo chiave dell'era Musumeci.
lentepubblica.it
Energia: buone pratiche per abbattere consumi di PA e ospedali
ENEA ha predisposto 20 buone pratiche in materia di energia per alleggerire le bollette e abbattere i consumi di ospedali e PA.
Il nuovo pacchetto di consigli è stato realizzato in collaborazione con ISNOVA e Logical Soft per il mese dell'efficienza energetica, l'iniziativa che promuove per tutto novembre un uso più consapevole e razionale dell'energia.Secondo uno studio condotto da ENEA con Assoimmobiliare, i consumi per climatizzare gli ambienti in inverno e in estate rappresentano la voce prevalente degli uffici (57%), seguiti da quelli per apparecchiature informatiche e altri dispositivi (25%) e dall'illuminazione (17%), senza significative differenze al variare della metratura.Energia: buone pratiche di ENEA per abbattere consumi di PA e ospedali.
"È possibile ridurre questi consumi anche oltre il 50%, non solo progettando interventi di riqualificazione degli edifici e degli impianti, ma anche con un consumo più attento", sottolinea Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano. "Nel terziario - aggiunge - la Pubblica Amministrazione rappresenta un settore strategico per il risparmio energetico, considerando che conta 3,2 milioni di dipendenti, 32mila enti e circa 1,2 milioni di edifici diffusi su tutto il territorio nazionale".Prediligere le scale all'ascensore, ci fa risparmiare ogni volta 0,05 kWh."In Europa - spiega Calabrese - si contano oltre 5 milioni di ascensori. L'Italia, dopo la Spagna, è il Paese in cui sono installati più ascensori, circa 900 mila tra abitazioni e uffici. Il consumo energetico medio di un ascensore rappresenta circa il 5% del consumo elettrico complessivo di un edificio adibito a uffici. I maggiori consumi energetici di un ascensore avvengono in fase di stand-by, cioè quando non è attivo ma pronto per entrare in funzione. In questa fase assorbe circa il 70% dell'elettricità che richiede in totale".Limitare l'uso delle stampanti e staccare l'alimentazione anche delle fotocopiatrici a fine lavoro e nei weekend riduce il consumo energetico del 24%. In inverno, portare la temperatura a 18° e spegnere il riscaldamento un'ora prima consente di risparmiare oltre il 12%. Così come in estate, impostare la temperatura a circa 28°, aumentando di un grado il settaggio utilizzato solitamente, fa risparmiare il 22% dell'energia richiesta per il raffrescamento.Inoltre, la diffusione dello smart working impone una gestione più flessibile dell'energia come l'introduzione di sistemi di controllo intelligenti basati sui rilevatori di presenza. Misura che consente di massimizzare l'efficienza anche quando gli uffici sono parzialmente occupati, con un risparmio di energia per il riscaldamento tra il 7% e il 20% e per il raffrescamento tra il 2% e il 4%.Anche abilitare la funzione "risparmio energia" per mettere in stand-by o spegnere il computer dopo un breve periodo di inattività consente un risparmio. "Ricordiamoci di disattivare il salvaschermo, in quanto quell'immagine che trasforma il nostro pc in un quadro consuma molta energia: il computer assorbe dai 3W a 6W anche da spento", sottolinea Calabrese.ENEA ha elaborato anche 10 pratiche concrete e sostenibili di risparmio energetico per le strutture ospedaliere con le quali contenere il consumo di energia di alcuni servizi."Anche in ospedale è possibile ottenere un risparmio energetico significativo attraverso buone pratiche e azioni virtuose da parte di dipendenti e utilizzatori, senza incidere sull'energia necessaria al funzionamento di macchinari, sale operatorie e terapie intensive", spiega Calabrese.Fra le misure più efficaci, oltre alla regolazione ottimale della temperatura sia in inverno che in estate, c'è sicuramente l'installazione di sistemi di controllo intelligenti e la gestione razionale dei sistemi di illuminazione, tenuto conto che il 30% del consumo energetico delle strutture ospedaliere è legato all'uso di luce artificiale. Attenzione anche alla gestione dell'acqua calda sanitaria: in ospedale il consumo specifico di energia per riscaldareLe buone pratiche per le PAPrediligi le scale al posto dell'ascensoreUtilizza prevalentemente le scale e non l'ascensore. Ogni volta che non usiamo l'ascensore risparmiamo circa 0,05 kWh e miglioriamo la nostra salute.Utilizza lampadine a basso consumoI consumi di energia per illuminazione possono essere più che dimezzati grazie all'installazione di lampade a LED a basso consumo con rilevatori di presenza integrati.
Pubblica amministrazione e piano Nazionale Anticorruzione 2022: ecco tutte le novità
Ecco quali sono le novità presenti all'interno del Piano Nazionale Anticorruzione 2022, che punta a rafforzare la prevenzione della corruzione in tutte le PA.
L'ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, ha presentato tutte le novità introdotte nel nuovo Piano Nazionale 2022: si tratta di uno schema, quasi definitivo, che resta comunque in attesa del parere del comitato interministeriale e Conferenza Unificata Stato regioni Autonomie locali.Il Piano Nazionale Anticorruzione 2022 (Pna) è finalizzato a rafforzare l'integrità pubblica e la programmazione di efficaci presidi di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni, puntando nello stesso tempo a semplificare e velocizzazione le procedure amministrative.Indice dei contenuti
Ecco alcune novità presenti all'interno di questo piano per il 2022.Rafforzamento dell'antiriciclaggio
Le misure di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo che le pubbliche amministrazioni sono tenute ad adottare ai sensi dell'art. 10 del d.lgs. n. 231/2007 (cd. decreto antiriciclaggio) si pongono nella stessa ottica di quelle di prevenzione e trasparenza, e cioè la protezione del "valore pubblico".I presidi in questione, infatti, al pari di quelli anticorruzione, sono da intendersi, come strumento di creazione di tale valore, essendo volti a fronteggiare il rischio che l'amministrazione entri in contatto con soggetti coinvolti in attività criminali.
Nell'attuale momento storico, l'apparato antiriciclaggio, come quello anticorruzione, può dare un contributo fondamentale alla prevenzione dei rischi di infiltrazione criminale nell'impiego dei fondi rivenienti dal PNRR, consentendo la tempestiva individuazione di eventuali sospetti di sviamento delle risorse rispetto all'obiettivo per cui sono state stanziate ed evitando che le stesse finiscano per alimentare l'economia illegale.
Si segnala inoltre che, tutte le amministrazioni pubbliche e gli enti di diritto privato, tenuti ad adottare i PTPCT o le misure integrative del MOG 231 o il documento che tiene luogo del PTPCT, se rientranti nell'ambito di applicazione dell'art. 10 del d.lgs. n. 231/2007, devono adempiere anche agli obblighi antiriciclaggio descritti dal decreto medesimo, valorizzando il più possibile il coordinamento con le misure anticorruzione, in modo da realizzare i più volte citati obiettivi di semplificazione e razionalizzazione dei controlli pubblici previsti dalla legislazione vigente.Identificazione del titolare effettivo delle società che concorrono ad appalti pubbliciLe stazioni appaltanti sono chiamate a controllare "chi sta dietro" a partecipazioni sospette in appalti e forniture pubbliche."Da tempo Anac ha chiesto al Parlamento di introdurre l'obbligo della dichiarazione del titolare effettivo delle società che partecipano alle gare per gli appalti", dichiara il Presidente dell'Anticorruzione, Giuseppe Busia.
"Va espressamente indicato l'utilizzo della Banca dati Anac come strumento per raccogliere e tenere aggiornato, a carico degli operatori economici, il dato sui titolari effettivi.In tal modo le Pubbliche amministrazioni possano conoscere chi effettivamente sta dietro le scatole cinesi che spesso coprono il vero titolare della società che vince l'appalto, evitando così corruzione e riciclaggio".Per la nozione di titolare effettivo, i criteri e le indicazioni ai fini dell'individuazione dello stesso si rinvia a quanto stabilito nella normativa in materia di antiriciclaggio di cui al d.lgs. n. 231/2007 e riportato nelle stesse Linee guida del MEF.La figura del "titolare effettivo" viene definita dall'art. 1, co. 1, lett. pp), del decreto antiriciclaggio come "la persona fisica o le persone fisiche, diverse dal cliente, nell'interesse della quale o delle quali, in ultima istanza, il rapporto continuativo è istaurato, la prestazione professionale è resa o l'operazione è eseguita".Art. 20 del d.lgs. 231 /2007L'art. 20 del medesimo d.lgs. 231 /2007, detta una serie di criteri elencati secondo un ordine gerarchico, in modo che i successivi siano applicabili solo nel caso in cui i primi risultino inutilizzabili.
Busta paga dipendenti pubblici dicembre 2022: ecco tutte le informazioni
Per i dipendenti pubblici la busta paga del mese di dicembre 2022 è più generosa e piena di interessanti novità: tutte le informazioni utili.Una busta paga particolarmente "pesante" per oltre 2 milioni di dipendenti della pubblica amministrazione.
Si tratta di una platea particolarmente ampia che, rispetto ai restanti comparti, avranno uno stipendio particolarmente generoso: si va dagli insegnanti, ai dipendenti comunali fino agli operatori della sanità, di recente interessati dai rinnovi contrattuali.Dicembre di consueto è sempre un mese che, per fortuna, riserva sorprese positive per i cedolini dei dipendenti della PA: ma scopriamo quali sono in particolare per questo mese finale del 2022.Busta paga dipendenti pubblici dicembre 2022: ecco tutte le informazioniI più fortunati saranno, come anticipato, i dipendenti della sanità, della scuola e, infine, degli enti locali e delle camere di commercio, che hanno da poco visto il rinnovo del corrispettivo CCNL (per la scuola solo l'accordo sulla parte economica).Si tratta della gran parte (85%) del personale pubblico coperto dalla contrattazione nazionale.Sono esclusi da ulteriori incrementi solo gli impiegati dei ministeri e delle agenzie fiscali il cui contratto era già stato rinnovato sei mesi fa (e che quindi hanno già beneficiato di ulteriori entrate nelle buste paga precedenti)
Ma cosa cambia per questa grande fetta di impiegati della PA per questo mese di dicembre?Finalmente arrivano gli effetti positivi dei rinnovi, come anticipato: per i comparti inclusi risultano infatti approvati:gli aumenti degli stipendi in busta paga a decorrere dai cedolini di dicembre 2022il versamento degli arretrati per il periodo 2019-2021, più le mensilità del 2022il tutto al netto delle indennità di vacanza contrattuale da corrispondere una tantum sempre nella busta paga di Natale.Si tratta di circa 5 miliardi lordi di risorse ripartite in 2,2 milioni di buste paga pubbliche, frutto del lungo stallo contrattuale.Aumenti ed ArretratiPer quanto riguarda gli aumenti e gli arretrati destinati a questi comparti delle PA si parla di somme medie che, al lordo, si differenziano in base alle categoria di appartenenza.Possono essere indicativamente suddivise, secondo quanto indicato da Il Sole 24 Ore, in questo modo:A1 ad A6: aumenti da 56,1 a 61,4 - arretrati da 1.1210 a 1.324,43B1 a B8: aumenti da 59,3 a 69,9 - arretrati da 1.278,59 a 1.506,71C1 a C6: aumenti da 66,9 a 77,5 - arretrati da 1.442,37 a 1670,91D1 a D7: aumenti da 72,8 a 104,28 - arretrati da 1.569,21 a 2.251,62