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Cruscotto scioperi Pubblico Impiego: ecco di cosa si tratta
Scopriamo in cosa consiste il Cruscotto degli scioperi nel Pubblico Impiego: un servizio online messo a disposizione dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Il Dipartimento della Funzione Pubblica, su apposita delega del Presidente del Consiglio dei Ministri, si occupa degli scioperi indetti a livello nazionale e interregionale riguardanti il pubblico impiego quali, ad esempio, il personale dei Ministeri, dei Comuni, delle Agenzie fiscali e dei Vigili del fuoco.Compito del Dipartimento in questo senso è quello di rispettare i seguenti compiti:pubblicare sul sito web istituzionale, nell'apposita sezione denominata "Cruscotto scioperi": le proclamazioni di sciopero. Nel sito viene specificato quale sia il personale appartenente ai comparti, aree ed enti e le azioni di sciopero indette. La pubblicazione ha lo scopo di darne avviso: alle Amministrazioni ed alle Organizzazioni sindacali interessate, anche per quanto attiene all'organizzazione della propria attività di lavoroe alla cittadinanza, per quanto riguarda l'utilità della conoscenza delle astensioni dal lavoro. rilevare e diffondere "tempestivamente" i dati inerenti alle astensioni dal lavoro (art. 5, legge 146/1990) del personale chiamato allo sciopero. L'obbligo delle rilevazioni riguarda :il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero la durata dello stesso e la misura delle trattenute retribuite per la relativa partecipazione.
Cruscotto scioperi Pubblico Impiego: ecco di cosa si tratta Il Cruscotto, dopo un periodo di sperimentazione a partire dal 2020, rappresenta adesso lo strumento attraverso il quale il Dipartimento, in base a quanto disposto dalla legge 12 giugno 1990, n. 146, adempie all'obbligo di comunicazione di tutte le informazioni relative agli scioperi nazionali (ad esclusione di quelli locali e/o regionali), compresi i dati di adesione alle manifestazioni di protesta. I contenuti, ordinati cronologicamente e in modo riassuntivo in questa "pagina-cruscotto", consentono di conoscere le informazioni più importanti connesse alla proclamazione, allo svolgimento e alla rilevazione dei dati di adesione agli scioperi nel pubblico impiego. Nella colonna "Tipologia" sono riportate le seguenti definizioni di sciopero: Sciopero generale, interessa tutti i comparti e settori; Sciopero nazionale, riguarda singoli comparti e settori. I comparti sono costituiti da tutte le Amministrazioni ed Enti che stipulano contratti collettivi nazionali di lavoro con l'ARAN, nonchè il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Mentre per settori, si individuano le specifiche articolazioni (ad es. Aziende Sanitarie Nazionali, Ministeri, Università, CNR etc..).Le elaborazioni sull'adesione allo sciopero sono effettuate sui dati trasmessi dalle amministrazioni tramite la procedura GEPAS che è la banca dati che raccoglie le comunicazioni in materia di scioperi relativi al pubblico impiego. Documenti consultabili Sul Cruscotto saranno fra l'altro consultabili i seguenti documenti ed acquisite le informazioni relative a:rappresentatività delle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero nell'ambito del lavoro pubblico, così come risultante dall'accertamento rilevato dall'Aran; proclamazione, le modalità di effettuazione dello sciopero nonché le revoche, così come comunicate dalle organizzazioni sindacali; delibere adottate dalla Commissione di Garanzia sullo Sciopero. Obblighi delle PA Le amministrazioni devono inoltre attuare tutti gli adempimenti di propria competenza, elencati qui di seguito: in caso di scioperi che interessano i servizi pubblici essenziali devono procedere alla comunicazione dello sciopero all'utenza. Il personale interessato ha l'obbligo di esercitare il diritto di sciopero in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla normativa e dalle deliberazioni della Commissione di Garanzia. Al riguardo, si precisa che l'applicazione della suddetta normativa rientra nell'esercizio delle specifiche attribuzioni, competenze e responsabilità a carico di ciascuna singola amministrazione; procedono alla rilevazione delle adesioni allo sciopero nonché alla riduzione delle retribuzioni in corrispondenza della durata dell'astensione dal servizio, anche parziale, comunicandone tempestivamente i dati a questa Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica. L'unica modalità di comunicazione valida per gli adempimenti è quella tramite l'applicativo GEPAS, raggiungibile all'indirizzo www.perlapa.gov.it
LENTEPUBBLICARiforma Province: incontro tra Ministro Piantedosi e l'UPI
Il Ministro dell'Interno Piantedosi riceve il Presidente dell'UPI, Michele de Pascale: "Piena collaborazione per costruire insieme una nuova Provincia".Restituire alle Province un ruolo chiave nell'amminisitrazione dei territori, con funzioni chiare e in grado di garantire ai cittadini servizi efficienti.
Questo il tema alla base del confronto avuto tra il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il Presidente dell'UPI Michele de Pascale.
"L'impegno del Governo e del Parlamento - ha detto il Presidente de Pascale al Ministro - potrà essere l'occasione per far fare al Paese un passo in avanti alla pubblica amministrazione, disegnando una nuova Provincia con funzioni mirate alla crescita dei territori. Tra le questioni su cui occorre una riflessione con il Ministero dell'Interno vi è la ricostituzione in tutto il Paese dei corpi di polizia provinciale, che sono rimasti operativi solo in alcune Regioni, chiarendone i compiti e valorizzando questi servizi e il ruolo degli agenti. Pensiamo in particolare alle azioni di controllo della fauna selvatica, come al contrasto delle frodi ambientali e del bracconaggio. L'incontro - conclude de Pascale - è stato molto positivo e il Ministro Piantedosi ha mostrato condivisione e sostegno alle nostre proposte e ci ha annunciato nuovi incontri operativi, così da accompagnare tutto il percorso di controriforma delle Province attraverso un confronto costante".
LENTEPUBBLICAPiano Prevenzione Corruzione 2023-2025: arriva la proroga
Arriva la proroga del termine per enti e pubbliche amministrazioni per la predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza 2023-2025.
La decisione di Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, contenuta nel Comunicato del Presidente emanato il 24 gennaio 2023, è volta a garantire alle pubbliche amministrazioni il tempo necessario per predisporre al meglio il Piano anticorruzione, evitando difficoltà agli enti per i tempi stretti di realizzazione, e far sì che i piani siano preparati adeguatamente, e non frettolosamente e in maniera non approfondita.
Scopriamo dunque quali sono le nuove scadenze per PA ed Enti pubblici.
Piano Prevenzione Corruzione 2023-2025: arriva la proroga
Il Consiglio dell'Anac ha dunque differito al 31 marzo 2023 il termine del 31 gennaio previsto per l'approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza unitamente a quello del Piao, tenuto anche conto del parere espresso dalla Conferenza Unificata sul punto.
Per i soli enti locali, il termine ultimo per l'approvazione del Piao è fissato al 30 maggio 2023 a seguito del differimento del termine per l'approvazione del bilancio al 30 aprile 2023 disposto dalla legge 29 dicembre 2022.
Lo scopo è quello di "concedere alle amministrazioni un periodo congruo, oltre il 31 gennaio, per dare attuazione sostanziale e non meramente formale alla programmazione delle misure di prevenzione della corruzione e trasparenza per l'anno 2023″, come si legge nel Comunicato del Presidente dell'ANAC, Giuseppe Busia.
"Tale esigenza è stata rappresentata dall'Autorità al Ministro per la pubblica amministrazione per quanto concerne il Piano integrato di attività e organizzazione il cui termine di approvazione è pure fissato al 31 gennaio", precisa Anac.
"La proposta è stata condivisa dal Ministro, visti i tempi necessari per la corretta predisposizione dell'intero ciclo di programmazione del Piao, nonché dell'impegno richiesto alle amministrazioni per elaborare un documento integrato con i precedenti strumenti e aggiornato ai recenti interventi normativi."
"In coerenza con tale impostazione, il Ministro della Funzione Pubblica ha fatto presente che è stata avviata un'iniziativa normativa con la presentazione di un emendamento parlamentare al decreto Milleproroghe nel senso auspicato dall'Autorità. Alla luce di quanto sopra, e in considerazione dell'iter normativo avviato, si ritiene che le amministrazioni e gli altri soggetti tenuti ai sensi della legge 190/2012 non possano essere censurati per il ritardo nell'adozione del Ptpct e della sezione anticorruzione e trasparenza del Piao qualora, anche prima della conclusione dell'iter normativo di cui sopra, facciano affidamento sul termine del 31 marzo 2023 per l'adozione del Ptpct e del Piao. L'Autorità terrà pertanto conto di tale ultimo termine ai fini della propria attività di vigilanza".
LENTEPUBBLICAComando, distacco e avvalimento nella PA: l'ordinanza della Cassazione
Una recente ordinanza della Cassazione mette in evidenza le differenze tra Comando, distacco e avvalimento nella PA.
Nello specifico i chiarimenti arrivano con l'ordinanza n. 1098 del 16 gennaio 2023, con la quale la Sezione Lavoro della Cassazione ha fornito un'esaustiva panoramica delle differenze che sussistono tra l'istituto del comando e le diverse ipotesi del distacco e dell'avvalimento.
Comando, distacco e avvalimento nella PA: l'ordinanza della Cassazione
Secondo la Cassazione la nozione di comando descrive il fenomeno per cui il dipendente pubblico risulta temporaneamente in servizio presso altra Amministrazione o presso altro ente pubblico e importa:
da un lato, l'obbligo di prestare servizio presso un ufficio od un ente diverso da quello di appartenenza
e, dall'altro, la dispensa dagli obblighi di servizio verso l'Amministrazione di origine.
Si tratta di un istituto di carattere eccezionale.
L'avvalimento, invece, si verifica quando l'amministrazione non determina alcuna modifica del rapporto di impiego, perché il personale dell'ente che fornisce la struttura necessaria allo svolgimento del compito resta incardinato in quest'ultimo a tutti gli effetti e non si verifica scissione fra rapporto di impiego e rapporto di servizio.
Infine la fattispecie del distacco si distingue dal comando proprio perché, in teoria, l'impiegato non viene assegnato ad una pubblica amministrazione diversa da quella di appartenenza, ma - temporaneamente - ad un ufficio, diverso da quello nel quale è formalmente incardinato, ma comunque dell'amministrazione datrice di lavoro.
Non si tratta pertanto, neppure di un trasferimento che consiste, invece, nel mutamento definitivo del luogo di lavoro. Nel caso del distacco, quindi, a rilevare sono le esigenze dell'amministrazione di appartenenza.
Progetti green nella Pubblica Amministrazione: nuovi fondi da BEI e CDP
La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) stanziano 200 milioni di euro per finanziare progetti green nella Pubblica Amministrazione. Stimolare gli investimenti di Enti Locali e Pubblici su tutto il territorio nazionale al fine di accelerare la transizione ecologica, grazie a progetti che mirano a promuovere la mobilità sostenibile, migliorare l'efficienza energetica negli edifici e proteggere l'ambiente contro futuri shock climatici. Questo è l'obiettivo del nuovo accordo da 200 milioni di euro siglato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che rappresenta la prima operazione fra le due Istituzioni interamente dedicata agli investimenti green del settore pubblico .Progetti green nella Pubblica Amministrazione L'intesa, che sviluppa e amplia ulteriormente la già fruttuosa cooperazione tra i due Istituti, porterà alla mobilitazione di 100 milioni di euro ciascuno nel 2023, a vantaggio delle amministrazioni pubbliche, in particolare di quelle locali, che potranno usufruire di tassi più accessibili. Beneficiando delle vantaggiose condizioni di raccolta di BEI sui mercati internazionali in termini di tassi di interesse, CDP svilupperà un prodotto finanziario interamente dedicato agli investimenti green, che consentirà di trasferire il vantaggio BEI ai beneficiari finali, garantendo un sensibile risparmio economico per gli Enti che intendono investire in infrastrutture sostenibili. L'operazione consentirà così di raggiungere un numero significativo di pubbliche amministrazioni in tutta Italia, incluse quelle che tradizionalmente non si avvalgono dell'accesso diretto ai finanziamenti della Banca dell'UE, con un duplice beneficio: stimolare l'economia locale e stimolare il raggiungimento degli obiettivi del PNNR legati al Green Deal europeo. La linea di credito è rivolta, tra gli altri, a progetti green nell'ambito dell'edilizia scolastica e pubblica, della mobilità ciclistica, delle energie rinnovabili, del rimboschimento, smaltimento rifiuti e automezzi pubblici. Inoltre, grazie ad un ulteriore accordo fra le due Istituzioni, CDP si avvarrà dei servizi di advisory della BEI per aumentare la propria quota di finanziamenti a favore della sostenibilità ambientale, così come previsto anche dallo stesso Piano Strategico 2022-24.I servizi di consulenza della Banca dell'UE, sviluppati nell'ambito del 'Green Gateway', il programma lanciato dalla BEI e la Commissione Europea, contribuiranno a migliorare la valutazione dell'ammissibilità ed il monitoraggio dell'impatto dei progetti green e, al contempo, a rafforzare le conoscenze degli intermediari finanziari BEI nell'area della Tassonomia verde dell'UE.