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rassegna stampa del 31 gennaio 2023

agrigentonotizie.it

Dissesti, buche ed avvallamenti presto saranno solo un ricordo: iniziati i lavori sulla provinciale 15

La strada che collega con l'innesto alla statale 640, versante Canicattì, è stata location di tantissimi incidenti stradali: nel settembre del 2019 perse la vita un ventiquattrenneI lavori lungo la strada provinciale 15 che collega Racalmuto con l'innesto, versante Canicattì, della statale 640
Dissesti, buche ed avvallamenti - quelli che erano presenti ad ogni centimetro e che, inevitabilmente, mettevano a rischio la vita di automobilisti e scooteristi - presto non esisteranno più. Hanno preso il via, già da qualche giorno infatti, i lavori sulla strada provinciale 15: quella che collega Racalmuto con il centro commerciale "Le Vigne", con l'innesto con la statale 640 versante Canicattì e quella che, in tanti, tantissimi, percorrono per giungere all'ospedale "Barone Lombardo" e il suo pronto soccorso.A battersi per il recupero e ripristino di una strada provinciale strategica, qual è appunto la numero 15, era stato, negli anni passati, l'allora presidente del consiglio comunale di Racalmuto: Sergio Pagliaro. Tantissimi gli appelli lanciati al Libero consorzio comunale di Agrigento, all'assessore  regionale alle Infrastrutture e all'allora prefetto di Agrigento. Un appello affinché si potesse intervenire, con urgenza, per la messa in sicurezza della pericolosa strada e scongiurare possibili, ulteriori, tragedie. Di tempo, rispetto a quando venivano quegli appelli, ne è passato. Ma adesso - ed è il caso di dire finalmente - i lavori sono iniziati e tornerà ad esserci quella un'arteria che può definirsi strada per entrare o uscire, dal versante Canicattinese, a Racalmuto. 


giornaledisicilia
Rischio sismico, a Licata verifiche nel plesso Badia Il Libero Consorzio interviene nelle scuole superiori

Sarà più funzionale l'edificio che ospita la scuola primaria dell'Istituto comprensivo «Francesco Giorgio» di Licata. Ammonta, infatti, a 26 mila 95 euro il contributo regionale stanziato al Comune di Licata dall'Assessorato all'Istruzione e alla Formazione Professionale per la certificazione di vulnerabilità sismica della scuola «Badia». Ad annunciarlo il sindaco Giuseppe Galanti e il delegato delle funzioni dirigenziali del Dipartimento Area Tecnica del Comune, Sebastiano Alesci. La certificazione di vulnerabilità sismica è un documento che fotografa la sicurezza dell'edificio rispetto al rischio sismico della zona in cui è stato costruito, ed è fondamentale per ottenere finanziamenti pubblici, a partire dai fondi Pnrr, per effettuare ristrutturazioni e per migliorare la sicurezza delle strutture scolastiche. Il contributo stanziato dalla Regione proviene dai fondi Pon Fesr 2014/2020 e le indagini necessarie alla classificazione sismica devono concludersi entro la fine dell'anno scolastico in corso. Intanto il Libero Consorzio comunale di Agrigento ha attivato un progetto per il miglioramento delle condizioni generali dei plessi scolastici del Liceo classico «Linares» e degli Istituti tecnici «Re Capriata», «Enrico Fermi» e «Curella» di Licata. È stato infatti firmato il contratto d'appalto relativo all'Accordo quadro annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione straordinaria degli immobili scolastici di proprietà dell'ente che consentirà l'avvio entro breve termine degli stessi lavori programmati dallo staff tecnico e finanziati con propri fondi di bilancio. Il contratto è stato sottoscritto dal segretario generale del Libero Consorzio, Pietro Amorosia, dal direttore del Settore Manutenzione Immobili Scolastici, Michelangelo Di Carlo e dal legale rappresentante dell'impresa «Co.Fab. srl» di Mussomeli, aggiudicataria del relativo appalto con il 28,748% di ribasso. L'importo contrattuale è di 255 mila euro, compresi 10 mila euro per oneri di sicurezza. «Con questi progetti - spiega il commissario del Libero consorzio, Raffaele Sanzo - intendiamo migliorare la situazione strutturale degli edifici scolastici che sono di competenza dell'ente. Si tratta di risorse che abbiamo reperito e che adesso, dopo l'assegnazione dell'appalto, saranno spese in questa direzione». (*PAPI*)

siciliaonpress.it
Viabilità in provincia di Agrigento, Pace: "Situazione drammatica"
"La viabilità stradale provinciale agrigentina è risaputo essere stata sempre un campo di battaglia che, purtroppo, oltre a mietere troppe dolorosissime vittime in tantissime famiglie, spesso si dimostra inadeguata e pericolosa per la normale vivibilità. Non possiamo assolutamente permetterci che ciò continui ad accadere senza un nostro tentativo di migliorare la situazione alquanto precaria di tutto il territorio Agrigentino". Lo dichiara il capogruppo della Dc all'Ars, On. Carmelo Pace che ieri mattina, presso la sede dell'ufficio tecnico della Provincia regionale di Agrigento, ha partecipato ad un incontro-confronto con il suo staff, l'Ingegnere Mimmo Di Carlo e i funzionari dell'ente."Purtroppo una riforma che tarda ad arrivare per il ritorno all'elezione diretta per gli organi istituzionali delle province, la mancanza delle figure che assicuravano il collegamento politico istituzionale con gli uffici deputati alla risoluzione dei problemi, la carenza di strumenti e risorse finanziarie, hanno causato, per anni, uno stato di quasi abbandono di quei 1200 km di viabilità nella sola provincia di Agrigento - dichiara l'on. Pace -. Vista la precaria situazione cui versano le nostre strade la Democrazia Cristiana della Provincia Agrigentina ha deciso di incontrare i dirigenti dell'ufficio tecnico per fare il punto della situazione circa i lavori in corso e quelli che devono essere effettuati al fine di migliorare la viabilità interna della nostra Provincia"."E' stato appurato che, nonostante gli ammirevoli sforzi degli uffici preposti, moltissime iniziative, anche a causa di carenza di personale, restano al palo, ci sono affidamenti ancora da bandire, progetti in attesa della relativa copertura finanziaria, l'assenza totale dei minimi collegamenti con Regione e Ministeri per il completamento delle procedure di recepimento di fondi e finanziamenti", sottolinea."Nell'offrire la nostra disponibilità politica per affrontare le varie problematiche viarie nelle sedi opportune - continua -, non possiamo non rilevare che l'assenza della politica nelle province ha causato anni di abbandono, provocando una situazione drammatica nel sistema viario provinciale"."Non possiamo rimanere con le mani in mano, oltre che accelerare l'iter per l'approvazione della riforma delle province, ci attiveremo da subito per dare supporto agli uffici periferici".


lentepubblica.it
Bonus dipendenti pubblici una tantum: ecco cosa sapere

È in arrivo un Bonus dipendenti pubblici, erogato una tantum, per sopperire alla mancanza degli scatti contrattuali: ecco di cosa si tratta.
Bonus dipendenti pubblici una tantum: con la Legge di Bilancio 2023, la Ragioneria generale dello Stato ha assegnato un bonus ai dipendenti pubblici, con erogazione una tantum.Il contributo sarà erogato come soluzione alternativa agli scatti contrattuali, che non è stato possibile finanziare, a causa di mancanza di fondi.
Bonus dipendenti pubblici una tantum: di cosa si tratta
Il Bonus dipendenti pubblici sarà erogato una tantum, con un valore dell'1,5% della retribuzione.
Il contributo sarà mensile e pagato per 13 mensilità. Si tratta di una soluzione alternativa agli scatti contrattuali, che non avverranno a causa di mancanza di fondi.
Per il Bonus, il Governo ha stanziato 1 miliardo di euro.Bonus dipendenti pubblici una tantum: a quanto ammonteràStando al report de Il Messaggero, che ha preso in considerazione diverse categorie di lavoratori statali, ci sono aumenti diversi a seconda del ruolo.Facendo riferimento alla tabella dell'Economia e delle Finanze, ecco quali saranno gli aumenti al mese:66,80 euro per i capi di Dipartimento e i dirigenti di prima fascia;Da 29,63 a 44,72 euro per i funzionari;23,17 euro per gli operatori di prima area fascia 1.Il contributo più alto, tra i dipendenti pubblici, spetterà agli ambasciatori: l'aumento, infatti, sarà di 131,61 euro al mese. Mentre, per i prefetti, sarà di 123,37 euro.
Amministrazioni localiPer quanto riguarda le amministrazioni locali, l'aumento più alto sarà di 52,22 euro per i segretari A e B, mentre quello più basso sarà per i segretari con qualifica A1, a cui spetteranno 22,56 euro al mese.




Anticipo TFS/TFR Dipendenti Pubblici 2023: come fare richiesta
Dal 1° febbraio si può fare richiesta per l'Anticipo TFS/TFR Dipendenti Pubblici 2023: ecco cosa serve sapere.
Ci sono importanti novità rispetto alla procedura di accesso al servizio, disponibile come anticipato a partire da mercoledì 1° febbraio 2023.L'anticipazione ordinaria del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) consente agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) di ottenere anche per il 2023 l'importo del TFR maturato e non liquidato, al netto di interessi e spese, senza doverne attendere l'esigibilità e l'erogazione nei termini previsti dalla normativa vigente.Anticipo TFS/TFR Dipendenti Pubblici 2023La novità più importante è che con riferimento alla nuova prestazione di anticipazione ordinaria del Tfs/Tfr, sarà applicato un tasso d'interesse pari all'1% per tutta la durata del finanziamento e in regime di capitalizzazione semplice, nonché di spese di amministrazione pari allo 0,50% dell'importo erogato.Come funzionaL'anticipazione può essere richiesta per l'intero ammontare del TFR maturato o per una parte dello stesso.Sull'anticipazione TFR è prevista l'applicazione di un tasso di interesse fisso per l'intera durata del finanziamento. Attualmente il tasso di interesse applicato alla prestazione è pari all'1%. L'interesse è calcolato sul periodo che va dall'erogazione del finanziamento alla data di esigibilità del TFR più il periodo necessario per il relativo accredito (tre mesi dalla data di esigibilità della prima rata, 30 giorni dall'eventuale data di esigibilità della seconda e terza rata), salvo procedere al relativo ricalcolo sulla base dell'effettiva corresponsione delle somme alla Gestione Unitaria e all'eventuale restituzione all'iscritto delle somme trattenute in eccedenza.Sull'importo dell'anticipazione del TFR al lordo degli interessi si applica la ritenuta dello 0,50% per spese di amministrazione.
Con l'erogazione del finanziamento l'utente riceverà in unica soluzione la somma corrispondente a tutto il TFR anticipato, al netto di interessi e spese. Questa somma sarà restituita alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali direttamente dall'ente erogatore del TFR (INPS o ente diverso da INPS), nelle date nelle quali avrebbe operato il versamento al richiedente.DomandaEcco cosa serve sapere per fare richiesta, dal prossimo 1° febbraio, per l'Anticipo TFS/TFR Dipendenti Pubblici 2023.RequisitiPossono richiedere l'anticipazione i pensionati che hanno confermato l'adesione al Fondo Credito per il periodo di pensione e risultano quindi iscritti alla gestione, sempre che il loro TFR sia maturato, disponibile e non ancora esigibile.In caso di una persona cessata dal servizio che non abbia diritto alla pensione ma abbia un nuovo impiego, il finanziamento potrà essere erogato se, all'atto della domanda, il richiedente stesso risulti iscritto alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e se il TFR è maturato, disponibile e non ancora esigibile.
I cessati dal servizio senza diritto a pensione, e privi di nuovo impiego che comporti l'adesione obbligatoria o volontaria alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, non potranno beneficiare della prestazione in quanto per fruire della stessa è indispensabile che i richiedenti risultino iscritti alla gestione sia al momento della presentazione della domanda di anticipazione del TFR che al momento della relativa concessione.Come fare domanda?La domanda deve essere trasmessa esclusivamente online, a pena di inammissibilità, a decorrere dal 1° febbraio 2023, effettuando l'accesso al servizio con le proprie credenziali SPID.È possibile presentare la domanda di anticipazione TFR dopo la cessazione dal servizio se si è in pensione, oppure nuovamente impiegato, a condizione che il nuovo impiego comporti l'iscrizione, automatica o volontaria, alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.In caso di presenza di altre cessioni o vincoli sul TFR è possibile chiedere l'anticipazione del trattamento limitatamente alla quota ancora "libera" da vincoli o cessioni.È necessario che il richiedente specifichi nella domanda se il finanziamento è richiesto per l'intero ammontare del TFR disponibile o per un importo minore, indicandone in tal caso l'entità.È anche necessario che il richiedente precisi se il TFR sarà corrisposto in seguito a pensionamento o a cessazione dal servizio senza diritto a pensione e nuovo impiego con iscrizione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.L'iscritto deve inoltre indicare che, nel caso in cui la somma richiesta non sia disponibile, intende comunque chiedere il finanziamento per l'ammontare effettivamente disponibile. Il richiedente è tenuto ad accettare che con l'importo finanziato siano prima rimborsate le eventuali morosità maturate su precedenti finanziamenti ottenuti dalla Gestione Unitaria e i relativi interessi. È anche facoltà dell'iscritto richiedere l'anticipata estinzione di altri finanziamenti ottenuti dalla Gestione Unitaria che non presentino morosità e con ammortamento in corso.Trattamento erogato dall'INPS e altre casisticheÈ possibile chiedere l'anticipazione del TFR sia nel caso in cui il trattamento sia da erogare da parte dell'INPS, sia nel caso in cui l'ente erogatore sia diverso rispetto all'Istituto.Nel caso in cui l'ente erogatore del TFR sia diverso dall'INPS il richiedente deve allegare alla domanda di anticipazione la certificazione del TFR ottenuta dall'ente competente, che deve attestare gli importi disponibili e le date di relativa esigibilità.
Nel caso in cui l'ente erogatore del TFR sia l'INPS, se l'iscritto ha già presentato richiesta di certificazione del trattamento per anticipazione ordinaria e/o agevolata con istituti di credito e/o altra richiesta di anticipazione agli iscritti alla Gestione Unitaria, la nuova domanda di finanziamento potrà essere lavorata solo una volta chiuse le precedenti, con la cessione e la conseguente presa d'atto o con rinuncia da parte del cittadino.La domanda non può essere accolta se dalla certificazione risulta che l'unica o ultima rata del TFR debba essere corrisposta entro sei mesi decorrenti dalla data della domanda di anticipazione.Controlli formali sulla domanda e step successiviSuperati i controlli formali sulla domanda presentata, il richiedente riceve una comunicazione di disponibilità della bozza di proposta contrattuale da presentare all'Istituto. Entro 30 giorni dalla comunicazione, l'iscritto può inoltrare la proposta di contratto all'Istituto tramite la propria area personale MyINPS. In mancanza di presentazione della proposta nei termini indicati la domanda si ritiene annullata per rinuncia da parte dell'interessato.Ricevuta la proposta di cessione e superati i relativi controlli, la proposta è accettata e ne viene data comunicazione all'utente. A questo punto il contratto di anticipazione è concluso, ma gli effetti si producono solo con la presa d'atto positiva emessa dall'ente erogatore del Trattamento.L'iscritto può recedere dall'anticipazione del TFR prima dell'accettazione da parte dell'Istituto della proposta contrattuale e in tal caso non è tenuto a corrispondere alcun importo, neanche a titolo di spese amministrative. Dopo l'accettazione della proposta da parte dell'Istituto non è più possibile recedere dal contratto.Presa d'atto negativa e presa d'atto positivaTrascorsi 30 giorni dalla richiesta di presa d'atto trasmessa dall'Istituto, in mancanza di risposta da parte dell'ente erogatore, il contratto di anticipazione è automaticamente risolto. Se la presa d'atto è negativa, certificando che non sono disponibili somme per la cessione del trattamento, il contratto non produce effetti. In caso di disponibilità parziale del TFR, il contratto è valido per la minor somma disponibile. Dell'eventuale risoluzione, inefficacia o minor somma disponibile viene data comunicazione all'iscritto.Erogazione del finanziamentoUna volta ottenuta la presa d'atto positiva, l'Istituto eroga il finanziamento, procedendo prima al recupero di eventuali morosità su precedenti finanziamenti erogati dalla gestione, poi all'eventuale anticipata estinzione di altri finanziamenti della gestione richiesta dall'iscritto ed infine all'accredito all'iscritto dell'eventuale importo residuo.Sia nel caso in cui l'ente erogatore del TFR sia l'INPS, sia nel caso in cui sia diverso dall'INPS, lo stesso provvede a rimborsare le somme corrispondenti al TFR ceduto, versando i relativi importi direttamente alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, nelle date e nella misura indicate nella relativa presa d'atto: l'ammortamento non prevede alcun esborso per il beneficiario che ha ceduto il trattamento ed eventuali ritardi nel rimborso alla gestione del TFR ceduto non comportano per l'iscritto alcun interesse di mora. Qualora invece il rimborso sia avvenuto in anticipo rispetto a quanto considerato per il calcolo degli interessi, l'Istituto procede al relativo ricalcolo e procede alla restituzione all'iscritto delle somme trattenute in più.La durata dell'ammortamento è determinata in funzione delle scadenze previste nella certificazione rilasciata dall'ente erogatore e nella successiva presa d'atto; non è prevista la possibilità di estinguere anticipatamente il finanziamento erogato.
L'eventuale quota di TFR non ceduta e non sottoposta ad altri vincoli viene accreditata al richiedente considerando la priorità di restituzione alla gestione degli importi ceduti.Nel caso in cui la presa d'atto positiva dell'ente erogatore sia errata, l'eventuale differenza tra la somma anticipata e quella effettivamente disponibile sarà imputata all'ente erogatore che, ferma restando la possibilità di rivalsa verso l'iscritto, provvederà a rimborsare il dovuto alla gestione.Quota 100 e Quota 102Nell'ipotesi di pensionamento per Quota 100 e Quota 102, in caso di adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento verranno ricalcolati gli interessi applicati al finanziamento: se il richiedente è a credito, riceverà il pagamento dopo l'integrale rimborso dell'anticipazione; se è a debito, le somme dovute saranno trattenute nei limiti di legge su pensione o richieste in pagamento al beneficiario.Tempi di lavorazione del provvedimentoIl termine per la definizione del procedimento è fissato in 180 giorni.Nella tabella allegata al Regolamento per la definizione dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi adottato dall'INPS ai sensi dell'art. 2 della legge n. 241/1990 e ss.mm.ii. sono riportati sia i termini di definizione dei provvedimenti stabiliti dall'Istituto superiori a quello di norma di 30 giorni, che l'indicazione del relativo responsabile.
















































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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