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rassegna stampa del 17 febbraio 2023

AGRIGENTONOTIZIE 
Un forte "no" contro l'Autonomia differenziata arriva dalla provincia di Agrigento. Si è svolta presso l'aula consiliare "Luigi Giglia" dell'ex Provincia l'incontro dibattito contro il disegno del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli ed approvato dal Consiglio dei ministri.

Molti i sindaci presenti, con in testa il primo cittadino di Alessandria della Rocca Giovanna Bubello che ha organizzato e sollecitato l'incontro insieme al Cartello sociale e ai primi cittadini del "Recovery Sud".
In aula, il commissario straordinario Raffaele Sanzo e i primi cittadini di Naro, Favara, Santo Stefano Quisquina, Favara, Ribera, Montevago. Hanno partecipato anche i deputati Carmina e Iacono oltre ai deputati regionali Cambiano e La Rocca Ruvolo. Presenti numerose associazioni come Confimpresa, Associazione del Sud Italia, Anpi, gli ordini professionali.
E' partito un appello comune contro il progetto legislativo che, hanno detto i partecipanti, "spaccherà il Paese". 



GRANDANGOLO 
Autonomia differenziata, sindaco Bubello: "provvedimento che spaccherà il Paese" 

Si e' svolto presso l'aula consiliare  " Luigi Giglia " nel palazzo della Provincia l'incontro dibattito contro il disegno di legge sull'Autonomia Differenziata, presentato dal Ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli ed  approvato dal Consiglio dei Ministri durante la prima settimana di febbraio 2023.
Molti i Sindaci presenti, con in testa il Sindaco di Alessandria della Rocca Giovanna Bubello che ha organizzato e sollecitato l'incontro, il Commissario straordinario Raffaele Sanzo e numerosi Sindaci della Provincia da Agrigento, Naro, Favara,  Santo Stefano Quisquina, Favara, Ribera, Montevago, Deputato Cambiano ed altri rappresentanti per denunciare l'approvazione del provvedimento sull'autonomia differenziata che rischia di dividere il Paese e creare, ulteriormente, un divario tra nord e sud. 
"Questa e' una battaglia sociale e civile che deve essere spiegata ai cittadini contro un provvedimento che spaccherà il Paese facendo pagare alle popolazioni meridionali prezzi altissimi. E' necessario pretendere misure per lo sviluppo e l'occupazione, uguali servizi e diritti, opportunità, di chi vive nelle regioni più ricche del Paese rispetto alle Regioni del meridione. Bisogna dire forte no all'autonomia differenziata questo il messaggio chiaro e forte emerso durante il dibattito", dichiara il sindaco Bubello.
Presenti numerose Associazioni come Confimpresa Alessio Lattuca, Associazione del Sud Italia, Anpi Angelo Lauricella, il Cartello   Sociale con Don Mario Sorce, Pezzino, Buscemi ed Acquisto, Ordini professionali,  tutti uniti ed insieme a denunciare  l'approvazione del provvedimento sull'autonomia e lanciare un forte appello alle istituzioni per chiedere il ritiro della proposta di legge che emarginerà la Sicilia dal resto del Paese. 


AGRIGENTOOGGI
Appello per dire "no" all'autonomia differenziata

Nell'aula Giglia del Libero Consorzio di Agrigento il 16 febbraio, alle 16, l'incontro tra Sindaci, Sindacati, Associazioni e studenti per dire "no" all'autonomia differenziata.
A lanciare un appello alla partecipazione sono Don Mario Sorce, Alfonso Buscemi, Gero Acquisto e Salvatore Pezzino che scrivono:
"E' il momento che le istituzioni, l'associazionismo, le forze sociali, tutti i siciliani scendano in campo contro una misura che emarginerà la Sicilia, relegandola ai margini del Paese e dell' Europa, precludendone ogni possibilità di sviluppo.
La battaglia contro l'autonomia differenziata ci deve vedere compatti. Va spiegata perché siano chiare a tutti le conseguenze di un provvedimento che spaccherà il Paese facendo pagare alle cittadine e ai cittadini meridionali prezzi altissimi, tutti siano consapevoli che mai come oggi è fondamentale esprimere un forte dissenso. Bisogna pretendere misure per lo sviluppo e l'occupazione, bisogna pretendere stessi servizi, stesse opportunità, stessi diritti di chi vive nelle regioni più ricche del Paese, che pensano di potere superare i loro problemi a discapito del Mezzogiorno. Bisogna dire forte no all'autonomia differenziata.
Non ci stiamo a vedere la nostra regione precipitare nella povertà. Non sono queste le indicazioni dell'Europa, non è di questo che parla la nostra Costituzione. Non è questo che meritano la Sicilia e i siciliani. E neanche il Paese , che rischia di arretrare ancora di più.
E' una battaglia importante. Bisogna potere dire "io c'ero". Facciamo appello dunque alla mobilitazione, a un'iniziativa di ampio respiro affinchè sia chiaro al governo che c'è un'ampia fetta del territorio nazionale e milioni di cittadini che non ci stanno, che dicono no."


ITALIAOGGI
Addio a cessioni crediti e sconto in fattura

Si manterranno quelle avvenute per il passato. Divieto per gli enti locali di acquisto dei crediti fiscali in attesa di linee guida comuni. Esonero della responsabilità penale del cessionario se dimostra anche attraverso video foto e documenti la sua buona fede
Addio alle cessioni crediti e allo sconto in fattura per il futuro. Si manterranno quelle avvenute per il passato. Divieto per gli enti locali di acquisto dei crediti fiscali. Esonero della responsabilità penale del cessionario se dimostra anche attraverso video, foto e documenti la sua buona fede. Arriva la resa dei conti sulla cessione crediti, voluta dal ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, che con un blitz ha portato ieri il decreto legge in consiglio dei ministri. La decisione di un intervento netto, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, era maturata da tempo, ma si è aspettato il dopo elezioni. A accelerare, e a far saltare i tavoli di confronto con gli operatori, la corsa degli enti locali, documentata da ItaliaOggi, per l'inserimento nelle leggi regionali degli acquisti di crediti fiscali. In conferenza stampa Giorgetti spiega le ragioni del decreto: «ha un duplice obiettivo: cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l'enorme massa di crediti fiscali incagliati e mette in sicurezza i conti pubblici». Giorgetti ha garantito che si avvieranno tavoli con il settore edile per tentare di sbloccare il passato e che una mano in tal senso la darà la norma sulla responsabilità penale attenuata. Giorgetti ha poi calcolato che da crediti di imposta sono scaturiti 2.000 euro di debito per contribuente e che «da domani si potranno utilizzare solo le detrazioni di imposta».
Stop alle cessioni crediti e allo sconto in fattura per il futuro. Addio dunque al meccanismo premiale che ha portato una giacenza nei cassetti fiscali di 110 miliardi di crediti in edilizia, secondo le stime fornite in audizione al Senato dal dipartimento delle finanze. Lo stop è esteso a tutti i crediti fiscali per cui è consentita la cessione, Ace, bonus energia, acquisto beni strumentali, imprese turistiche, viaggi, tour operator. E ciò, dall'entrata in vigore del decreto legge, dalla prima cessione in avanti. Per quanto riguarda i crediti fiscali edili, il dl varato ieri stabilisce lo stop per bonus ristrutturazione e bonus facciate e per il 110% d'ora in avanti. Per il pregresso sul superbonus 90% si precisa che sono salvi sia sconto in fattura sia cessione crediti, ma a condizione che siano state presentate Cila (non dei condomini) e per i condomini, se si ha delibera assembleare più Cila antecedenti alla data di entrata in vigore del dl. Salvi i bonus edilizi e energetici per chi ha avviato i lavori prima del dl o ha acquistato o sta per acquistare casa (servono preliminare o rogito)
Il decalogo per l'esonero di responsabilità. Nutrita la lista dei documenti necessari a evitare il concorso di responsabilità dei cessionari: titolo edilizio abilitativo degli interventi, documenti con la data di inizio dei lavori con attestazione che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, notifica preliminare dell'avvio dei lavori all'Asl, documentazione fotografica o video, su file geolocalizzato con firma digitale del direttore dei lavori, visura catastale ante operam dell'immobile oggetto degli interventi, oppure, nel caso di immobili non ancora censiti, domanda di accatastamento, fatture, ricevute o altri documenti comprovanti le spese sostenute, nonché documenti attestanti l'avvenuto pagamento delle spese, asseverazioni, quando obbligatorie per legge, delibera condominiale di approvazione dei lavori, documentazione prevista dalla legge (nel caso di interventi di efficienza energetica), visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza della detrazione sulle spese sostenute, un'attestazione rilasciata dai soggetti obbligati, che intervengono nelle cessioni comunicate .
Le reazioni. Il decreto ha provocato un vero e proprio sconquasso. Malumori nell'area di Fdi e di FI, più cauti i deputati della lega. Andrea de Bertoldi interpellato da ItaliaOggi non rilascia dichiarazioni ma esprime la convinzione che il governo saprà risolvere ogni problema. "E' la fine del Superbonus", commenta Emiliano Fenu, M5S, "e della cedibilità dei crediti fiscali, anche per tutti quegli altri benefici che erano stati previsti per le imprese. La fine è stata decretata proprio da chi diceva di stare dalla parte delle imprese". Guido Liris, Fdi, osserva che "è una problematica sentita che non nasce con il governo Meloni, situazione incresciosa che va affrontata ma prodotta dai governi precedenti. Il sistema è andato in cortocircuito oggi si sta tentando di provare a risolvere la situazione per quanto riguarda il pregresso, le regioni che si sono mosse in autonomia hanno provato a dare una risposta che però poteva produrre una sorta di confusione per le differenze interpretative e di ricetta scelta per risolvere il problema, ci sarà una posizione del governo che chiarirà per quanto riguarda il pregresso con provvedimenti ad hoc".


ITALIAOGGI 
Pnrr, autorizzazioni snellite
Procedure autorizzative semplificate; proroghe fino a fine anno delle deroghe al codice appalti sulle opere Pnrr; rinnovabili fino a fine anno gli accordi in scadenza entro il 30 giugno; affidamenti diretti di servizi tecnici fino a soglia Ue per l'edilizia scolastica

Procedure autorizzative semplificate; proroghe fino a fine anno delle deroghe al codice appalti su tutte le opere del Pnrr; rinnovabili fino a fine anno gli accordi quadro in essere e in scadenza entro il 30 giugno; affidamenti diretti di servizi tecnici fino a soglia Ue per l'edilizia scolastica, settore in cui i sindaci agiranno come commissari straordinari. Sono queste alcune delle numerose novità apportate in tema di attuazione degli interventi Pnrr dal decreto legge semplificazioni varato ieri dal consiglio dei ministri e in fase di diramazione.
Il primo filone di intervento attiene alla riduzione dei tempi per le fasi approvative degli interventi delle opere previste dal Piano la cui conclusione, come è noto, è fissata al 2026. In particolare il decreto in fase di diramazione stabilisce che per casi straordinari ed eccezionali si potrà saltare la procedura di valutazione dell'impatto ambientale ma occorrerà una richiesta specifica da parte del ministero competente (ambiente). Non sarà più tollerato il semplice dissenso ma occorrerà che chi si oppone definisca anche una soluzione alternativa (di mitigazione dell'impatto) atta a superare l'impasse. Vengono estese a tutti gli investimenti collegati al Pnrr (quindi non in esso previsti) le semplificazioni già contenute nella legislazione speciale e per gli interventi del Piano. Di particolare impatto l'estensione a tutte le opere Pnrr di competenza del ministero delle Infrastrutture della procedura autorizzativa di cui alle 10 opere dell'allegato al decreto 77/2021 (fra cui la diga foranea di Genova, la Salerno- Reggio-Calabria dell'AV).
Un secondo filone riguarda l'estensione a tutte le opere del Pnrr alcune disposizioni semplificate finora limitate agli investimenti per ferrovie, carceri e tribunali. In deroga al codice appalti si autorizzano anche per questi interventi le gare per appalto integrato sulla base del progetto di fattibilità a condizione che il progetto sia redatto secondo le modalità e le indicazioni di cui alle linee guida dettate dal Mims ad agosto 2021. Vengono poi introdotte semplificazioni sulla gestione delle conferenze dei servizi, da svolgersi in forma semplificata, la cui determinazione conclusiva e approvativa del progetto dovrà comprendere in sé ogni autorizzazione e tenere conto di tutti i pareri, della risoluzione delle interferenze e delle relative opere mitigatrici e compensative. La verifica preventiva dell'interesse archeologica verrà acquisita nel corso della conferenza dei servizi.
Si prevede l'applicazione anche a queste opere della disciplina in tema di conferenze di servizi semplificate da parte della stazione appaltante stabilendo nel contempo che quanto deciso in conferenza dei servizi conterà anche ai fini dell'acquisizione di tutti i pareri, autorizzazione e nulla osta.
Sempre sul fronte delle deroghe si prorogano al 31 dicembre 2023 le disposizioni eccezionali previste dal dl n. 76/2020 (decreto semplificazioni) che derogava al codice appalti per una serie di disposizioni: soglie per l'affidamento diretto ivi previste (per lavori fino a 150.000 euro e 139.000 per servizi e forniture anche senza consultazione di più operatori economici nel rispetto del principio di rotazione); l'esenzione dall'obbligo di prestare le garanzie provvisorie o, nel caso in cui siano richieste, il loro dimezzamento; l'obbligo di aggiudicazione entro due mesi dall'atto di avvio del procedimento ovvero, per i contratti sopra soglia, entro sei mesi; possibilità di utilizzare la procedura negoziata negli appalti sopra soglia quando non possono essere rispettati i termini ordinari; semplificazioni delle verifiche antimafia; possibilità di sospendere l'esecuzione dei lavori per le sole ragioni tassativamente indicate; rimane sempre autorizzata la consegna dei lavori/ l'esecuzione del contratto in via d'urgenza; riduzione dei termini procedimentali per le procedure ordinarie conformemente a quella disposta per ragioni d'urgenza, senza obbligo di motivare in merito alle ragioni d'urgenza; facoltà della SA di imporre all'OE l'obbligo di visitare i luoghi; facoltà di adottare la conferenza semplificata in tutti i casi in cui debba essere indetta una conferenza di servizi decisoria, con i termini di cui all'art. 13 del dl n. 76/2020. Modello Genova rafforzato per l'edilizia scolastica: per appaltare i lavori di edilizia scolastica in tempi più stretti, e superare la carenza di competenze interne alla p.a. titolare delle strutture, i sindaci, i presidenti di provincia e di città metropolitana potranno operare come commissari straordinari. E potranno anche ricorrere ad altre stazioni appaltanti pubbliche, evitando l'imbuto di Consip o stazioni regionali (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 14/2/2023). Prevista inoltre la costituzione equipe formative per supportare le scuole nella realizzazione degli obiettivi di digitalizzazione sempre legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Previsti affidamenti diretti fino a 215 mila per servizi tecnici inerenti l'edilizia scolastica.


ITALIAOGGI
Consiglio dei ministri, approvati i due decreti su Pnrr e Superbonus

Sì al decreto legge con ulteriori semplificazioni e una nuova governance per il Pnrr. Approvato anche il dl che stoppa la cessione dei crediti dei bonus edilizio. Tajani: mancata nel governo precedente una pianificazione sui crediti del superbonus ed è stato necessario intervenire per tamponare errori commessi in passato"
Via libera del Consiglio dei ministri (con Giorgia Meloni collegata per via telematica per motivi di salute e impossibilitata per questo a partecipare al Consiglio Sicurezza sabato prossimo a Monaco) al decreto legge con ulteriori semplificazioni e una nuova governance per il Pnrr. Approvato anche il dl che stoppa la cessione dei crediti dei bonus edilizi." Oggi si è fatto un buon lavoro, abbiamo migliorato per rendere più efficace l''azione della struttura che deve mettere in campo i progetti, non vogliamo che neanche un euro vada perduto", ha detto il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. Il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, invece, nel corso della conferenza stampa che si è svolta in un clima teso a causa dell'allarme causato dal ritrovamento di un pacco sospetto in via dei Sabini, nelle immediate adiacenze di palazzo Chigi, ha dichiarato che per quanto riguarda il superbonus è stato necessario "correggere disfunzioni. È mancata nel governo precedente una pianificazione sui crediti del superbonus, se ne è è lasciato lievitare il numero, anche le due forze politiche che facevano parte di quel governo hanno cercato di bloccare questo andamento lma a situazione era fuori controllo ed è stato necessario intervenire per tamponare errori commessi in passato. Un'azione a tutela di imprese, cittadini e banche".
Tajanie ha confermato la morte di Angelo Zen nel terremoto che ha colpito Siria e Turchia. "Purtroppo è stato ritrovato senza vita il corpo di Angelo Zen". "Abbiamo già provveduto a informare la famiglia e attraverso la nostra Ambasciata in Turchia ad avviare le procedure di rientro della salma in Italia. Mi stringo al dolore dei suoi cari".

Il decreto Pnrr conterrà soltanto le misure che riguardano governance, semplificazioni e politiche di coesione e giovanili. Le norme relative al personale, inizialmente incluse nelle bozze, invece, saranno affrontate in un prossimo decreto. Il testo che esaminato dal governo, oltre ad accelerare la realizzazione delle opere, prevede il cambio di governance del Pnrr accentrando a palazzo Chigi la regia del Piano, con una nuova struttura che prevede quattro direzioni generali e un coordinatore e cinquanta funzionari in piú rispetto a quelli dislocati oggi nelle strutture della presidenza del Consiglio. Avrà soprattutto poteri. Operativi, ma anche politici. Ma da qui passeranno anche le trattative con la Commissione europea e qui si metteranno a confronto gli obiettivi concordati a Bruxelles con i risultati raggiunti. Cade, poi, uno dei pilastri dell'impianto messo a punto da Mario Draghi, ovvero la segreteria tecnica. I compiti e le funzioni saranno trasferiti alla Struttura di missione; tra quelli più importanti l'individuazione e la segnalazione alla presidente del Consiglio delle azioni necessarie per superare le criticitá nella realizzazione del Pnrr. Un assorbimento che dentro al governo viene definito "un'ottimizzazione di funzioni e strutture". Il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, porterà oggi all'esame del Consiglio dei ministri anche una relazione sul monitoraggio dell'utilizzo delle risorse per la coesione e del fondo di sviluppo e coesione del ciclo 2014-2020. Un primo passaggio importante nel percorso che il ministro sta costruendo - con i ministeri, le partecipate pubbliche e, da ieri, anche con le banche - per riscrivere la politica energetica nazionale almeno dei prossimi 5 anni attraverso la riattribuzione e canalizzazione verso progetti strategici dei fondi del Pnrr, di RepowerEu e dei fondi di coesione. Oggi con tutta probabilità il ministro illustrerà la quota di questi fondi che potrà essere impiegata in progetti per la transizione e l'indipendenza energetica.















































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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