LENTE PUBBLICA
Adesione al Fondo Perseo-Sirio: le FAQ dell'ARAN
Disponibili le FAQ dell'ARAN, aggiornate al 2023, relative all'adesione al Fondo Perseo-Sirio per i dipendenti pubblici: ecco tutti i dettagli.
Il 16 settembre 2021 è stato sottoscritto l'accordo che regolamenta l'adesione al Fondo Perseo-Sirio, anche con la modalità del silenzio-assenso.
Questo documento definisce la regolamentazione inerente alle modalità di espressione delle volontà di adesione al Fondo di previdenza complementare Perseo-Sirio, anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore.
L'accordo si applica al personale assunto, dopo il 1° gennaio 2019, nelle amministrazioni pubbliche destinatarie del Fondo Perseo-Sirio, il fondo di previdenza complementare negoziale a cui possono aderire i lavoratori dei ministeri, delle regioni, delle autonomie locali, della sanità, degli enti pubblici non economici, dell'ENAC, del CNEL, delle università, degli enti di ricerca, delle agenzie fiscali.
In cosa consiste l'accordo?
L'accordo definisce modalità e regole che assicurino una puntuale ed esaustiva informazione per i neo-assunti. Si prevede infatti che il lavoratore, al momento dell'assunzione, riceva una dettagliata informativa, dalla propria amministrazione, sull'attività del Fondo pensione, sulla possibilità di iscriversi e sulla modalità di adesione mediante silenzio-assenso.
Nei sei mesi successivi, il lavoratore può iscriversi direttamente o esprimere la volontà di non aderire. Se il dipendente non manifesta alcuna volontà, allo scadere dei sei mesi è iscritto. Il Fondo comunicherà ai nuovi iscritti l'avvenuta adesione, ribadendo il diritto al recesso da attivarsi entro un mese. Trascorso questo ulteriore periodo, senza che sia stata manifestata alcuna volontà, l'iscrizione si consolida.
Quali dipendenti sono inclusi? Quali esclusi?
L'assunzione a tempo indeterminato deve essere avvenuta in data successiva al 1° gennaio 2019, in una delle amministrazioni pubbliche i cui dipendenti sono destinatari del "Fondo".
Non rientra nella nozione di "assunzione", anche se avvenuta successivamente al 1° gennaio 2019:
il passaggio tra amministrazioni pubbliche per effetto di mobilità, di comando o altra forma di assegnazione temporanea;
la progressione di carriera;
l'assunzione di personale che continua a mantenere il regime di TFS, in base al principio della continuità del rapporto previdenziale;
l'assunzione di personale già iscritto al "Fondo" in virtù di precedenti rapporti di lavoro.
Adesione al Fondo Perseo-Sirio: le FAQ dell'ARAN
L'ARAN (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), al fine di supportare le amministrazioni, ha predisposto alcune FAQ (aggiornate alla fine di gennaio 2023), in risposta a quesiti formulati da alcune amministrazioni: potete consultarle.
LENTEPUBBLICA
Contratto Funzioni Locali: le novità in materia di pausa pranzo
In un recente parere dell'ARAN sono evidenziate le novità in materia di pausa pranzo a seguito dell'approvazione dell'ultimo Contratto Funzioni Locali.
Si ricorda che il rinnovo, firmato e ufficializzato lo scorso novembre, riguarda circa 430mila dipendenti di Regioni, Province, Comuni e ha vigenza per le annualità 2019-2021, seppur rinnovato quest'anno, nel 2022.Questo nuovo testo si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale.Ma non solo: affronta anche da vicino altri aspetti quotidiani del lavoro pubblico, come ad esempio quello delle pause e, in particolare della pausa pranzo. La giornata del lavoratore infatti viene solitamente scandita dalla cosiddetta "pausa pranzo", di durata variabile a seconda dei comparti di riferimento.Un recente parere dell'ARAN, CFL197, si occupa proprio di questo argomento.
PNRR: convenzione per stage tra istituti scolastici e PA
In una recente risposta il Dottor Andrea Bufarale fornisce chiarimenti su convenzione per stage tra istituti scolastici e PA nell'ambito del PNRR.
Questo Ministero intende stipulare una convenzione con alcuni istituti scolastici al fine di consentire agli studenti, nell'ambito del PNRR, di svolgere uno stage formativo presso l'Amministrazione. A chi compete l'obbligo assicurativo degli stessi verso l'INAIL?a cura di Andrea BufaralePNRR: convenzione per stage tra istituti scolastici e PAPer rispondere al quesito proposto chiariamo innanzitutto che l'obbligo assicurativo INAIL sussiste anche per gli studenti che partecipano ad attività di tirocinio curriculare.L'art. 2, D.P.R. 9 aprile 1999, n. 156 ha precisato infatti che "tutte le attività organizzate dalle istituzioni scolastiche sulla base di progetti educativi...sono proprie della scuola. In particolare sono da considerare attività scolastiche a tutti gli effetti...tirocini, corsi postdiploma, attività extracurriculari culturali, di sport per tutti, agonistiche e preagonistiche...".La Circ. 12 settembre 2011, n. 24 del Ministero del lavoro ha poi specificato che i tirocini curriculari sono "i tirocini formativi di orientamento inclusi nei piani di studio delle Università e degli istituti scolastici sulla base di norme regolamentari ovvero altre esperienze previste all'interno di un percorso formale di istruzione o di formazione, la cui finalità non sia direttamente quella di favorire l'inserimento lavorativo, bensì quella di affinare il processo di apprendimento e di formazione con modalità cosiddetta di alternanza".Sono quindi definibili come curriculari tutti gli stage che soddisfano contemporaneamente i seguenti criteri:l'ente promotore è una Università o un ente di formazione abilitato al rilascio di titoli di studio;il soggetto beneficiario è uno studente di scuola superiore, università, master e dottorati universitari o un allievo di istituti professionali e corsi di formazione;lo stage è svolto durante il percorso di studio, anche se non direttamente correlato all'acquisizione di crediti.La copertura assicurativa dello studente tirocinante è limitata ai rischi direttamente collegati alle attività rientranti nel progetto formativo, aventi i requisiti oggettivi di cui all'art. 1, D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124. Sono da considerare tutelate le attività svolte dal tirocinante, anche non necessariamente esercitate all'interno di uno stabilimento aziendale, bensì all'aperto, in un cantiere o in un luogo pubblico, purché riconducibili al progetto di alternanza scuola-lavoro, conformemente alle previsioni della convenzione sottoscritta tra scuola ed ente ospitante ospitante e purché aventi le caratteristiche oggettive elencate dall'art. 1, D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124.Nel caso di tirocini curriculari, inseriti in programmi di alternanza scuola-lavoro, la cui finalità non sia quella di favorire l'inserimento lavorativo ma quella di affinare il processo di apprendimento e di formazione, l'obbligo assicurativo, pertanto, ricade sul soggetto promotore (istituto scolastico), se non diversamente previsto nella convenzione.Intendiamo ricordare infine che i tirocini curriculari non sono soggetti alle comunicazioni obbligatorie di instaurazione rapporto di lavoro (Circ. 12 settembre 2011, n. 24 del Ministero del lavoro).
AGRIGENTOOGGI
Ordine degli architetti e Comune di Santa Margherita di Belice, al via il concorso per riqualificare il centro urbano
È il sesto concorso di progettazione che, in provincia di Agrigento, intercetta le risorse stanziate dallo Stato con DPCM del 17 dicembre 2021, grazie ad appositi protocolli di intesa sottoscritti tra gli enti banditori e l'Ordine degli architetti di Agrigento. I primi cinque concorsi, le cui procedure sono state già concluse, consentiranno agli enti banditori (Libero Consorzio Comunale e i Comuni di Grotte, Montevago, Racalmuto e Raffadali) di acquisire, nei prossimi giorni, i progetti di fattibilità tecnica ed economica, utili per accedere ai fondi del PNRR, per un importo complessivo di 24 milioni di euro. I cinque progetti riguardano, in sintesi, la realizzazione di un nuovo edificio scolastico a Canicattì, la valorizzazione artistica dei ruderi del centro storico dell'antica Montevago, raso al suolo dal sisma del 1968 e la riqualificazione della zona del Calvario di Grotte, delle vie Garibaldi e Regina Margherita di Racalmuto e del Villaggio della Gioventù di Raffadali.
Il nuovo concorso, bandito dal Comune di Santa Margherita Belice, è finalizzato ad acquisire un progetto di fattibilità tecnica ed economica, anche questo da utilizzare per accedere ai fondi del PNRR, per una riqualificazione dell'area dell'antico quartiere di San Vito, che privilegi la valorizzazione dei percorsi che attraversano la zona distrutta dal sisma del 1968, al fine di colmare la frattura urbanistica che si è creata tra la città nuova e il suo quartiere antico.
"Siamo orgogliosi - afferma il presidente dell'Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola - di assumere il ruolo di soggetto promotore della qualità architettonica delle nostre città, sostenendo ancora una volta le Amministrazioni della provincia impegnate nella riqualificazione urbana del proprio territorio, attraverso il concorso di progettazione, che costituisce uno strumento ideale per valorizzare il talento dei professionisti e per acquisire progetti di qualità. L'interessante concorso di Santa Margherita Belice, in sinergia con quello di Montevago, potrebbe promuovere, nel Belice, un'importante attrattiva turistico-culturale, nella memoria del sisma del 1968".
Il bando del concorso è stato pubblicato entro i termini prescritti dal decreto con cui sono state stanziate le risorse, grazie all'impegno del Responsabile Unico del Procedimento, Ingegnere Aurelio Lo Voi, e grazie alla collaborazione del Consiglio nazionale e dell'Ordine che hanno offerto, a titolo gratuito, il supporto logistico per la gestione delle procedure informatiche e l'uso della piattaforma concorsiawn.it, su cui girano, con ampia garanzia di anonimato, i concorsi più importanti a scala nazionale.
Gli interessati possono scaricare il bando sopra richiamato e partecipare al concorso di progettazione, attraverso la piattaforma informatica del Consiglio nazionale degli architetti www.concorsiawn.it (link specifico https://concorsiawn.it/riqualificazione-urbana-margherita-belice/home).
CANICATTIWEB
Sicilia, Schifani "Manovra di sviluppo per lavoro, comuni e imprese"
Saranno la stabilizzazione dei precari, le richieste dei comuni e gli aiuti alle imprese, i capisaldi della giunta Schifani per i prossimi anni. A fissarli è lo stesso presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, in un'intervista rilasciata al Giornale di Sicilia in edicola oggi. "Dopo tanti anni la Sicilia ha un bilancio e una Finanziaria approvati in tempi brevi - dice il governatore -. E' una manovra che da serenità e sviluppo. Ci sono misure strutturali e misure che vanno incontro alla quotidianità di chi vive in provincia". "Col fondo di progettazione assicuriamo 200 milioni ai Comuni per assicurare, nei tempi imposti dai vari programmi di spesa extraregionali, il pieno utilizzo di tutte le risorse destinate agli investimenti - dice ancora l'esponeste di Forza Italia -. Tuteliamo i precari, garantiamo aumenti ai forestali. C'è un tesoretto di 300 milioni per dare incentivi veri a chi assumerà a tempo indeterminato. Con un nuovo fondo da 10 milioni agevoliamo l'attività di chi si occupa di poveri". E ora, come conferma Schifani al Giornale di Sicilia, spazio ai grandi progetti: "Basta parcellizzazione della spesa, puntiamo su grandi interventi. Soprattutto in tema di lotta al dissesto e di ripristino di strade. A cominciare dalla Palermo-Catania. E' in corso un confronto con Anas. E se non arriveranno le risposte che mi attendo, porterò il caso all'esame della premier. Qualcuno deve capire che questo governo farà in modo che la Sicilia sia trattata al pari di altre Regioni del Nord". A livello istituzionale, Schifani conferma il suo impegno nel tornare all'elezione diretta dei presidenti di Provincia, mentre per quanto riguarda la posizione polemica del compagno di partito Gianfranco Miccichè, che lo accusa di parlare di più con i vertici di Fdi che con Forza Italia, Schifani risponde: "Mi sento spesso con i vertici del mio partito, che fa parte della mia vita. Faccio lo stesso con i vertici degli altri partiti dell'alleanza che mi hanno fortemente voluto". Sempre riguardo a Miccichè, che lo aveva definito come Bruto nei confronti di Giulio Cesare, Schifani aggiunge "Sono lieto che tutti i deputati siano tornati sotto lo stesso tetto... Non rispondo a provocazioni. La mia storia parla da sola"
CANICATTIWEB
Lsu e Asu, Siad- Csa- Cisal presenta una proposta di legge alla Corte di Cassazione: "Pensioni più dignitose, dalla Sicilia partirà la raccolta delle 50 mila firme"
Assicurare pensioni dignitose ai lavoratori socialmente utili di tutta Italia: è questo lo scopo della legge di iniziativa popolare che questa mattina la confederazione Cisal e la federazione Siad-Csa hanno presentato alla Corte di Cassazione a Roma; una proposta partita dalla Sicilia ed estesa a tutta Italia che adesso avrà bisogno di 50 mila firme per diventare realtà e riguarda almeno 400 mila lavoratori di enti pubblici e privati.
La delegazione, guidata dal segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro e dal segretario generale del Csa Francesco Garofalo, era composta anche da una nutrita rappresentanza della Sicilia, fra cui Nicolò Scaglione, Angelo Lo Curto, Gianluca Cannella, Gaspare Di Pasquale, Armando Aiello, Luca Crimi, Ignazio Martines e Vittorio Marino. Il titolo della proposta è "Norme per favorire il riscatto dei contributi figurativi da parte dei lavoratori che hanno prestato la loro opera in attività di lavori socialmente utili ai fini della misura delle pensioni".
"La proposta di legge che sarà pubblicata domani in Gazzetta ufficiale - dice la segreteria siciliana del Siad-Csa-Cisal - va incontro a centinaia di migliaia di lavoratori che rischiano di trovarsi con una pensione misera, in alcuni casi addirittura più bassa di quella sociale visto che, dal 1996 alla data di stabilizzazione, lo Stato riconosce loro solo i contributi figurati senza alcun peso economico. Adesso avvieremo una massiccia campagna di raccolta firme per far diventare questa proposta una realtà da presentare alla Camera dei Deputati".
ilsole24ore.it
Autonomia differenziata, ecco perché l'approvazione dei Lep non fermerà le diseguaglianze
La definizione dei livelli essenziali delle prestazioni è l'unico contrappeso per provare a garantire l'equità
Entra nel vivo la discussione sull'Autonomia differenziata. Un tema, è bene ricordarlo, presente nel programma elettorale della maggioranza ma anche in quelli dei maggiori schieramenti politici di opposizione, seppur con alcuni distinguo. In questi giorni è stato approvato dal consiglio dei ministri lo schema di disegno di legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni, un testo che da dicembre ad oggi ha visto almeno quattro diverse versioni.I Lep come unico contrappeso per l'equità
L'ultima versione, quella approvata, nell'assegnare maggiore autonomia alle Regioni riduce il ruolo dello Stato, soprattutto nella rimozione delle disuguaglianze e nella garanzia dell'unità del paese, introducendo, come unico contrappeso per l'equità, l'approvazione e il finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Una "livella" certamente importante ma assolutamente non sufficiente a scongiurare l'aumento delle iniquità nell'accesso ai servizi tra i cittadini delle diverse Regioni. Basti pensare al gap infrastrutturale che già esiste tra le Regioni e che non trova nel disegno di legge una vera strategia di risposta. Pensare di subordinare, come prevede il Ddl, l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni solo alla fissazione e al finanziamento dei Lep è rischioso e non basta per garantire equità di accesso ai diritti e ai servizi. Su questo la Sanità fa scuola.I paletti da aggiungere ai Livelli essenziali delle prestazioni
Bisognerebbe invece, ai fini dell'attribuzione dell'autonomia, affiancare all'approvazione dei Lep almeno questi ulteriori paletti: l'individuazione di criteri di distribuzione delle risorse economiche per i Lep che guardino all'equità e alle caratteristiche specifiche delle Regioni; la definizione, il finanziamento, l'approvazione e la verifica degli standard nazionali di personale, tecnologici, organizzativi e infrastrutturali che dovranno concretamente dare gambe ai Lep, altrimenti rimarranno solo sulla carta;il rafforzamento del ruolo dello Stato mediante la definizione e l'approvazione di un sistema di controllo e di garanzia dei Lep all'altezza, che gli permetta di verificare concretamente, tempestivamente e in modo dinamico e puntuale la loro effettiva ed equa erogazione nelle Regioni e nel caso intervenire (per la sanità già c'è ma è inadeguato, andrebbe revisionato e rafforzato molto);infine la verifica positiva da parte dei ministeri competenti della garanzia dei Lep in tutte le Regioni.Invece, purtroppo, il testo del Ddl prevede che la verifica della garanzia dei Lep sia solo una possibilità, un optional, anziché un imperativo categorico. Il loro mancato rispetto non è considerato, all'interno del Ddl, un motivo di cessazione automatica dell'efficacia dell'Intesa sull'autonomia differenziata concessa alla Regione. Come dire, autorizzo la Regione a guidare una macchina veloce senza aver preventivamente verificato se è in grado di guidarla, e se va a sbattere, non necessariamente, ci saranno sanzioni proporzionate e nessuno le ritirerà mai la patente. A venir meno è proprio il ruolo di garanzia del livello centrale.E se, poi, andiamo a vedere cosa potrebbe effettivamente esserci all'interno dei Lep, "baluardo" dell'equità individuato dal Ddl, potremmo trovare delle "sorprese".