agrigentonotizie.it
Albo pretorio dell'ex Provincia trasformato in bacheca pubblicitaria, il commissario Sanzo: "Chiedo scusa ai cittadini"
La locandina che promuoveva l'apertura di un nuovo locale a Favara è stata immediatamente tolta dalla polizia provinciale
Può l'albo pretorio di un ente pubblico trasformarsi in una bacheca pubblicitaria? In teoria no, perchè la sua funzione è quella di far conoscere agli utenti gli atti emanati dall'amministrazione competente. Nella sede del Libero consorzio comunale di piazza Aldo Moro di Agrigento, prima dell'introduzione dell'albo pretorio online, il luogo delle affissioni era ed è tutt'ora collocato nell'atrio di ingresso del palazzo che ospita anche la Prefettura. Da oltre tre mesi, sul vecchio albo, è stato attaccata una locandina che pubblicizzava l'apertura a Favara di un nuovo ristorante. Annuncio pubblicitario che, era qualcuno, indisturbatamente, ha attaccato con lo scotch nello scorso mese di novembre. In mattinata abbiamo chiesto spiegazioni al commissario del Libero consorzio comunale Raffaele Sanzo. Quest'ultimo, si è detto all'oscuro dell'uso poco consono dell'albo pretorio ed ha immediatamente disposto la rimozione della locandina pubblicitaria. "Non è pensabile, non me ne sono accorto e chiedo scusa alla cittadinanza, non accadrà più" - ha detto dai microfoni di AgrigentoNotizie il commissario Sanzo che ha anche invitato gli agenti del copro di polizia provinciale a vigilare e contrastare le affissioni pubblicitaria abusive all'interno del palazzo.
gds.it
Elezioni in Sicilia, Schifani vuole anticipare la data: si voterebbe il 14 e 15 maggio
Il presidente vuole inserire nel filone nazionale la tornata già fissata il 28 e 29 maggio per il voto in 129 Comuni
«Sì, possiamo anticipare di due settimane le Amministrative. Attendo di avere certezza della data che sceglierà il governo nazionale, poi porterò in giunta la proposta di allineare la Sicilia al resto del Paese»: Renato Schifani rompe gli indugi a conferma che il governo regionale sta per correggere la data delle elezioni, già fissata per il 28 e il 29 maggio, portandola al 14 e 15.
Il presidente ci riflette da giorni: «È un fatto di immagine. Se Roma punta su una data vicina alla nostra non vedo perché noi dovremmo distinguerci. La spesa sarebbe invariata».Il governo Meloni dovrebbe sciogliere entro fine settimana la riserva. Ma l'orientamento, abbastanza noto nei palazzi della politica, è di convocare i comizi per il 14 e 15 maggio. La Regione ha fissato appena il 2 febbraio scorso le elezioni in 129 Comuni per il 28 e 29 maggio. Una scelta che era nata dalla necessità di dribblare alcuni ponti per non alimentare l'astensionismo. Ma ora Schifani vuole inserire il turno in Sicilia nel filone nazionale. Anche se l'assessore agli Enti Locali, il democristiano Andrea Messina, vede qualche difficoltà: «Se ne parla, ma è una mossa non priva di ostacoli. A cominciare dal fatto che dovremmo fare in fretta una nuova delibera perché tutti i termini per le candidature verrebbero anticipati». Favorevole la Lega, non FdI alle prese con la grana Catania.
giornaledisicilia
Autonomia differenziata Altolà dal
Mezzogiorno
Viene dal Sud lo stop momentaneo alla prosecuzione dell'iter sull'Autonomia differenziata. La
Conferenza unificata, che doveva tenersi ieri, è slittata al 2 marzo soprattutto dopo la lettera che il
presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha scritto nei giorni scorsi al ministro per gli
Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli per chiedergli di posticipare l'incontro.
Ma a palesare i malumori ci ha pensato il governatore della Campania Vincenzo De Luca:
«Dobbiamo insieme al Sud stare attenti a cosa si muove su piano nazionale, sull'autonomia
differenziata che rischia di essere non solo la rottura dell'unità d'Italia ma la morte del Sud, partendo
da sanità e scuola». Ma c'è anche la lettera che 60 sindaci della provincia di Catanzaro hanno
consegnato al prefetto del capoluogo calabrese Enrico Ricci. Un testo in cui si parla di «rottura
dell'unità della Repubblica» e di indebolimento «dell'eguaglianza dei diritti, con conseguenze
devastanti per la scuola, la sanità, le politiche ambientali ed energetiche, i beni culturali, lo sviluppo
delle infrastrutture e finanche per i contratti nazionali di lavoro» se dovesse passare l'Autonomia
differenziata così com'è.
La decisione di Calderoli, nel solco del principio di «buona collaborazione» di spostare la Conferenza
Unificata di dieci giorni segue la lettera di Decaro che in sostanza chiede più tempo per capire meglio
l'Autonomia differenziata e i suoi effetti duraturi nel tempo. E non si tratta, spiega il presidente
dell'Anci, di un problema di orientamento politico ma di uno snodo istituzionale molto importante per il
Paese. «Su argomenti così impattanti per l'assetto istituzionale costitutivo della nostra Repubblica -
scrive Decaro - darsi del tempo è sempre utile anche per far sì che il parere sia reso dopo un
processo di ascolto più ampio possibile all'interno della nostra associazione che rappresenta quasi 8
mila sindaci». Da qui l'invito a coinvolgere «tutti i soggetti istituzionali», a cominciare dai sindaci
perché «non siamo di fronte a un problema di orientamento politico - conclude - siamo davanti ad uno
snodo istituzionale di grandissimo respiro».
È tornato a difendere l'idea di Calderoli il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture,
Matteo Salvini: «Autonomia significa premiare chi lavora e usa bene i soldi che lo Stato mette a
disposizione».
scuole provinciali
Scuole ancora nel mirino, raid vandalico
in un liceo di Casteltermini
Si intrufolano nel liceo Scientifico Madre Teresa di Calcutta, in via Kennedy, e dopo aver devastato i
distributori di snack e bevande portano via circa 500 euro. Ma il danno provocato all'edificio
scolastico è stato di oltre 3 mila euro, non coperto da polizza assicurativa. Il raid si è verificato
durante la notte.
Fatta la scoperta, un insegnante - il responsabile dell'istituto scolastico - l'indomani mattina è corso
alla stazione dei carabinieri del paese dove ha denunciato quanto era accaduto. I militari dell'Arma
hanno, naturalmente, avviato le indagini per provare ad identificare la banda di balordi che è entrata
in azione. Difficile, ma non impossibile, ipotizzare però che sia stato un ladro solitario. Non filtrano
indiscrezioni in merito all'attività investigativa che è, appunto, ancora in corso.
E' certo comunque che, contrariamente ad altre realtà della provincia o alla stessa Agrigento,
Casteltermini non è certamente una realtà dove le scuole vengono prese a bersaglio da furti o da raid
vandalici. Non fino ad ora. Eppure, in questa circostanza, qualcuno è riuscito - senza essere visto, né
tantomeno sentito - ad entrare nella scuola e a scagliarsi contro i distributori automatici di snack e
bevande. Scontato il fatto che i delinquenti cercassero soldi. Ma dal liceo Scientifico «Madre Teresa
di Calcutta» sono riusciti a portar via soltanto 500 euro in monetine. Un bottino non esagerato. È
stato inevitabilmente molto più importante invece il danno provocato all'istituzione scolastica.
Spetterà adesso alle indagini dei carabinieri della stazione di Casteltermini, che sono coordinati dal
comando compagnia di Cammarata, tentare, laddove possibile, di identificare i delinquenti che si
sono, appunto, accanisti - nottetempo - sulla scuola. Furti del genere si sono ripetuti, e si ripetono
purtroppo, sugli istituti scolastici del capoluogo, ma anche di realtà - ma non mancano i veri e propri
raid vandalici - come Licata dove, appunto, negli scorsi giorni, il sindaco, Pino Galanti, ha lanciato un
appello al prefetto, chiedendo un maggiore pattugliamento e controllo da parte della forze dell'ordine.
(*CR*)
teleacras.it
Approvati i consolidati della Regione 2020 e 2021
In Commissione Bilancio all'Assemblea Regionale sono stati approvati i consolidati 2020 e 2021 della Regione, che riuniscono anche i bilanci di società partecipate, enti e organismi strumentali o controllati dall'ente. I bilanci saranno trattati in aula la prossima settimana. In proposito interviene a commento il presidente della Regione, Renato Schifani, che afferma: "Il via libera ai bilanci consolidati 2020 e 2021 rappresenta un utile passo in avanti nella paziente azione di regolarizzazione dei conti della Regione messa in campo dal nostro governo. L'obiettivo che stiamo raggiungendo è di dotare finalmente la Sicilia di documenti contabili contraddistinti dal rispetto dei principi di certezza e veridicità del bilancio pubblico". E l'assessore all'Economia, Marco Falcone, aggiunge: "Restituiamo efficienza ed equilibrio alla macchina amministrativa regionale. Un ringraziamento ai colleghi della commissione Bilancio e al presidente Dario Daidone per lo spirito di proficua fattività che sta connotando, fin dall'inizio della legislatura, i lavori dell'organismo".
lentepubblica.it
Il Consiglio di Stato blocca la riforma dei Concorsi Pubblici
Con il parere 137/2023 il Consiglio di Stato esprime una serie di obiezioni al decreto che riscrive le regole dei concorsi pubblici.
Il parere dei giudici amministrativi si riferisce al decreto che, dopo più di 28 anni, cambia le regole per l'accesso agli impieghi e le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici.
Tuttavia il Consiglio di Stato non sembra essere del tutto d'accordo e muove diverse obiezioni a questo nuovo dispositivo normativo, contenuto nel Dl 36/2022.
Consiglio di Stato: stop a riforma dei Concorsi Pubblic.
II giudici amministrativi ritengono, in particolare, che è necessaria un'attenta valutazione della digitalizzazione delle procedure, sia in relazione alle modalità di accesso alle prove concorsuali, sia al loro svolgimento. Nello specifico, all'interno del parere, emerge la seguente considerazione: "Al fine di perseguire e valorizzare le potenzialità insite nel ricorso alle nuove tecnologie, in termini di velocizzazione e di semplificazione delle modalità di presentazione delle domande di partecipazione e anche dello svolgimento delle stesse prove selettive, la Sezione ritiene che sia necessaria e utile una panoramica dei principali profili di rischio derivanti dalla loro utilizzazione.
"Pertanto il Consiglio di Stato chiede alla Funzione pubblica di motivare con numeri, statistiche e analisi fattuali gli effetti positivi della riforma che altrimenti restano "apodittici" e "indimostrati".Inoltre rappresentano una criticità anche le norme sulla parità di genere: secondo i giudici non si trova nel testo una specifica indicazione e qualsiasi riferimento all'adeguamento dei meccanismi di riserva e titoli di preferenza al nuovo contesto ed alla salvaguardia della parità.In tal senso i giudici sostengono che:" [...] l'assenza di una analisi di dati e di elementi di fatto, relativi alla situazione attuale delle amministrazioni non consente di comprendere l'efficacia della nuova disciplina rispetto alle finalità dichiarate e di escludere che si tratti solo di una sorta di "riaffermazione di principio", a prescindere da una sua effettiva valenza in termini di risoluzione di situazioni discriminatorie effettivamente esistenti e non altrimenti correggibili che con un nuovo ed ulteriore intervento normativo."Alla luce di queste considerazioni i giudici ritengono opportuno sottoporre all'attenzione del Ministero tutti gli elementi di criticità riscontrati nel testo sottoposto all'esame.