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rassegna stampa dal 4 al 6 marzo 2023

giornale di sicilia

Gelo sul pubblico impiego, niente soldi per i contratti 

Non ci sono le risorse per rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici, che «resteranno fermi sicuramente quest'anno e per i primi mesi dell'anno prossimo». La notizia «drammatica» arriva dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell'incontro tra i sindacati e il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a Palazzo Vidoni, in cui, in un «clima di confronto costruttivo tra le parti», come recita una nota del ministero, sono stati affrontati i principali temi relativi al pubblico impiego. «La notizia è che non ci sono soldi e che quindi milioni di lavoratori pubblici per quest'anno non avranno l'aumento. Questa è la notizia drammatica», spiega Bombardieri: «la notizia è che non ci sono soldi e che i contratti dei dipendenti pubblici resteranno fermi sicuramente quest'anno e per i primi mesi dell'anno prossimo». E aggiunge: «Abbiamo chiesto che ci sia una prima risposta nel Def, ma il ministro si è tenuto molto vago». In effetti nella nota a chiusura dell'incontro che per Zangrillo «apre una stagione di confronto che intendo proseguire», il ministro si limita a ribadire la necessità di «verificare la disponibilità di risorse per i rinnovi contrattuali 2022-2024». Ai sindacati presenti, Cgil, Cisl, Uil, Cgs, Cida, Cisal, Codirp, Confdas, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb, il ministro ha ricordato l'impegno del Governo «sull'una tantum per il 2023 previsto con la Legge di Bilancio, un investimento complessivo di circa 1,3 miliardi di euro che si è aggiunto alle altre importanti misure a favore di famiglie e imprese per far fronte alla crisi energetica». Per i sindacati, però, «la priorità è il rinnovo dei contratti, i lavoratori e le lavoratrici di questo paese pagano il 10% di inflazione che da un anno riduce il potere reale d'acquisto», spiega Bombardieri, «adeguando i salari all'inflazione e dare un forte impulso agli investimenti in tecnologia, digitalizzazione e capitale umano; stabilizzare il precariato e avviare un grande piano di assunzioni», gli fa eco Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl. «Se davvero vogliamo rimettere il lavoro pubblico al centro delle politiche del Paese - conclude la Cgil - vanno affrontate prioritariamente alcune questioni: aumento dei salari, contrasto alla precarietà e quindi qualità dell'occupazione, nuove assunzioni. Se non vogliamo continuare a rischiare la privatizzazione di settori decisivi per i diritti di cittadinanza, serve un piano straordinario di assunzioni. Crediamo poi sia indispensabile: far scorrere le graduatorie, stabilizzare i precari ed insistere con procedure che consentano l'accelerazione delle prove selettive per assumere al più presto professionalità di cui oggi abbiamo bisogno». Il ministro Zangrillo è consapevole dei margini operativi ristretti: «È solo attraverso il contributo di tutti, la collaborazione e il dialogo franco, mai pregiudiziale, che possiamo vincere le sfide comuni per il lavoro e i lavoratori pubblici. Questo incontro - ha concluso Zangrillo - si inserisce nel solco di tali principi e in quello di una fattiva collaborazione, in linea con gli obiettivi di questo Governo». Il governo impegnatoa verificare le disponibilitàdi risorse per i rinnovi.

Riecco le Province, voto a ottobre
 Fra presidenti, assessori e consiglieri è di 315 il numero delle nuove poltrone 

 Se tutto andrà come il governo ha auspicato ieri, a ottobre i siciliani torneranno a votare per eleggere i presidenti delle Province e i consiglieri. Schifani si è detto ottimista, forte del fatto che in Parlamento c'è una maggioranza trasversale - il Pd in primis - che vuole il ripristino totale degli enti soppressi da Crocetta. La giunta ieri ha approvato la riforma che Schifani aveva messo ai primi punti del suo programma elettorale: è che è a distanza di 9 anni una inversione a U rispetto alle scelte del governo Crocetta. Nel 2014 l'ex presidente del Pd aveva abolito le Province trasformandole in enti frutto dell'associazione dei Comuni del territorio: si chiamano Liberi Consorzi a cui si aggiungono le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. I vertici di questi enti avrebbero dovuto essere eletti dal voto dei consiglieri comunali del territorio: si chiamano elezioni di secondo livello, che però non si sono mai svolte. E ciò ha provocato già diverse ammonizioni da parte del governo regionale. Il testo scritto dall'assessore Andrea Messina (Dc) e approvato ieri dalla giunta riparte quindi proprio dall'elezione diretta. Saranno tutti i cittadini a tornare a votare in una finestra individuata fra il 15 ottobre e il 30 novembre. E la prima novità è che si voterà sia per i presidenti delle sei Province che per quelli delle città metropolitane: significa che ci sarà un sindaco di Palermo, Catania e Messina diverso dal sindaco metropolitano. Il testo di Schifani prevede l'obbligo di avere in giunta sia uomini che donne e per quanto riguarda il sistema elettorale prevede la preferenza di genere: se si decide di esprimere due preferenze, una deve obbligatoriamente andare a una donna. L'elezione del presidente sarà diretta: vince chi prende almeno il 40% al primo turno, altrimenti si va al ballottaggio. Nella stessa scheda - come accade per le regionali - l'elettore troverà lo spazio per votare il presidente e quello per i consiglieri. La riforma è anche una valvola di sfogo per la classe politica in una fase in cui - a meno di sorprese - per Roma, la Regione e i grandi Comuni non si voterà prima di 5 anni. Oltre ai nove presidenti, torneranno 252 consiglieri provinciali: 36 ne avranno Palermo, Catania e Messina, 24 ciascuna le altre Province (tutte secondo gli ultimi dati ufficiali con meno di 500 mila abitanti) anche se il disegno di legge prevede una fascia intermedia - fra 500 mila e un milione di abitanti - in cui si possono avere 30 consiglieri: ma nessuna per ora ha questo parametro. Le Province minori avranno 6 assessori ciascuna: dunque 36 in totale. E le tre maggiori 9 ciascuna. Le competenze delle Province torneranno a essere quelle tradizionali: scuola, strade, tutela del territorio. Fin qui il testo approvato dal governo. Che ora va all'Ars. E per questo Schifani si è augurato una rapida approvazione. Il presidente si è presentato in conferenza stampa con Luca Sammartino, uomo forte della Lega in giunta. E ha subito ricevuto il plauso della leghista Marianna Caronia e dell'Mpa. Plaude pure Fratelli d'Italia: «Finalmente la parola sarà restituita agli elettori e si ridarà rappresentanza e voce a un ente intermedio che troppo frettolosamente fu cancellato dalla sinistra. Siamo pronti a migliorare ulteriormente il testo», hanno detto Giorgio Assenza e Giusy Savarino sottolineando che il partito si concentrerà all'Ars sulla dimensione dei collegi elettorali e chiederà di aggiungere le competenze su acqua e rifiuti. L'assessore Messina prima di far approvare il testo in giunta ha chiamato il Pd e gli altri partiti dell'opposizione. Un passaggio che ha aperto un canale di dialogo soprattutto con i Dem che a novembre avevano presentato un disegno di legge molto simile.


Autonomia differenziata, fuoco incrociato su Palazzo d'Orleans

 Due sindacati confederali su tre, alcune fra le più importanti associazioni di categoria e tutti i partiti che si muovono al di fuori del centrodestra: è un fuoco incrociato su Palazzo d'Orleans, reo di aver sostenuto il progetto di autonomia differenziata al quale il ministro Calderoli ha fatto fare un altro step giovedì sera. Il ministro ha ottenuto un primo via libera delle Regioni, anche se senza i voti di quelle guidate dal centrosinistra. E il sì pronunciato da Schifani ha acceso molte micce a Palermo. Cgil e Uil insieme a Acli, Legacoop, Ali, Arci, Anpi e Uisp Sicilia hanno annunciato una mobilitazione: «È il momento che le istituzioni, l'associazionismo, le forze sociali, tutti i siciliani scendano in campo contro una misura che emarginerà la Sicilia, relegandola ai margini del Paese e dell'Europa, precludendone ogni possibilità di sviluppo». Per sindacati e associazioni la riforma che introduce l'autonomia differenziata fra le Regioni «spaccherà il Paese facendo pagare alle cittadine e ai cittadini meridionali prezzi altissimi». Da subito la mossa di Schifani ha provocato le proteste di Pd e grillini all'Ars. E ieri anche Azione, con Fabrizio Ferrandelli, ha alzato la voce: «La riforma rischia di aumentare le sperequazioni tra le Regioni. Soprattutto per la Sicilia, penalizzata dalla non definizione dei Lea e dalla corrispondente copertura economica che non può essere quella immaginata dal governo. Non è un caso che la richiesta di maggiore autonomia venga da quelle Regioni che fanno registrare le migliori performance proprio in sanità». Ma Schifani ieri in conferenza stampa ha contestato questa lettura. E ha spiegato che la trattativa col governo nazionale è ancora aperta: «Confidiamo in un secondo tavolo, che sarà attivato presto. Abbiamo già ottenuto la disponibilità del ministro Calderoli all'istituzione di un tavolo bilaterale per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione nella sua nuova formulazione, con il principio dell'insularità inserito sul finire della precedente legislatura che dà diritto a Sicilia e Sardegna a ottenere sui trasporti un indennizzo per i disagi provocati dalla peculiarità geografica. Ci confronteremo». Schifani nega «di aver tradito la Sicilia. Sarò tutore dei siciliani, dei loro diritti». E legge il testo votato giovedì sera come «un punto di partenza. Sono state introdotte, nel corso di questi mesi, grandi modifiche: dal ruolo del Parlamento che dovrà pronunciarsi sui pareri (al posto delle commissioni), fino all'individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, che sarà molto più lunga e articolata, ma sono previste novità anche sui costi standard e sul costo storico».

 Edifici da mettere in sicurezza
Appalto del Libero Consorzio L'importo complessivo è di 780 mila euro più Iva.
Si tratta di interventi interamente finanziati con fondi di bilancio dell'ente 


L'ex Provincia mette in sicurezza i propri immobili. Dovranno essere presentate, infatti, entro le 12 del prossimo 27 marzo le offerte per la gara d'appalto relativa all'accordo quadro biennale con un solo operatore economico per la manutenzione straordinaria degli edifici di proprietà o concessi in uso a qualsiasi titolo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di un appalto dell'importo complessivo di 780.000 euro più Iva, compresi oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso) di 62.400 euro, interamente finanziati con fondi di bilancio dell'Ente. La procedura di gara verrà effettuata integralmente in modalità telematica, e pertanto saranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il Portale Appalti del sito istituzionale del Libero Consorzio. L'apertura delle offerte telematiche avverrà a partire dalle 8,30 del 28 marzo nella sala gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio (Via Acrone, 27 - Agrigento). Gli interventi potranno interessare qualsiasi tipologia di lavoro inerente la manutenzione degli edifici e degli impianti di proprietà, o edifici concessi in uso a qualsiasi titolo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ubicati in tutti i comuni della Provincia. I lavori, eseguiti anche in più cantieri contemporaneamente, potranno richiedere l'opera di maestranze specializzate di qualsiasi tipo, quali a titolo esemplificativo: muratori, pittori, elettricisti, fabbri, vetrai, falegnami, idraulici, posatori di pavimenti e rivestimenti, lattonieri, impermeabilizzatori, marmisti, giardinieri, antennisti, tecnici di impianti di riscaldamento, elettronici di sollevamento e speciali, posatori di controsoffitti, escavatoristi, piattaforme aeree. La manutenzione ordinaria comprende tutti gli interventi di riparazione o sostituzione delle finiture degli edifici, e quelli necessari per integrare e mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, nonché ogni elemento facente parte integrante dell'unità immobiliare o dell'intero complesso edilizio. L'appaltatore dovrà predisporre, quando richiesto in più cantieri autonomi ed indipendenti contemporaneamente anche distanti fra di loro. L'impresa deve intervenire entro le 24 ore dalla disposizione di servizio anticipata anche per le vie brevi. I lavori relativi a impianto elettrico, idrico, di riscaldamento, locale caldaia, riguarderanno la sostituzione, integrazione e riparazione o manutenzione di componenti al fine di rendere gli impianti perfettamente funzionanti e conformi alle norme vigenti. Per gli interventi riguardanti gli impianti, se prevista da leggi in materia, dovrà essere rilasciata a cura dell'impresa appaltatrice la certificazione di conformità. (*PAPI*)

«Storie di donne» al liceo Leonardo «Storie di Donne...dal presente al futuro...».

Al Liceo Scientifico e Linguistico Leonardo si celebra una settimana di eventi in vista della Giornata Internazionale della Donna. Nell'ambito delle iniziative gli studenti del Leonardo hanno avuto la possibilità incontrare la docente Cinzia Cerroni,presso l'Università degli Studi di Palermo. Cerroni nel suo intervento ha illustrato la storia di alcune donne che nel corso del tempo hanno contribuito all'emancipazione femminile in ambito scientifico. Nell'Aula Favino Flora è andata in scena anche la voglia di riscatto e di libertà delle donne iraniane raccontate attraverso gli scatti e la testimonianza della fotografa iraniana Shadi Samangani, ospite d'eccezione della mattinata, con la mostra fotografica «Lettera alle mie figlie». Ad aprire i lavori è stata la dirigente Patrizia Pilato, seguita dalla testimonianza sulle donne iraniane. Sono intervenute anche l'insegnante Claudia Crapanzano e le studentesse dell'associazione Virago. Sono così entrate nel vivo le iniziative che per tutta la settimana vedranno il Liceo Leonardo celebrare la donna in tutte le sue declinazioni. Ad aprire le manifestazioni, un focus sul tema "Stereotipi di genere nella lingua, nel corpo e nella mente", al quale hanno preso parte Marta Rustioni, ricercatrice in Filologia classica presso l'Università degli Studi di Palermo, docente di Discipline letterarie presso l'Istituto Salesiano Don Bosco di Palermo, Chiara Urone, dottoranda in Disuguaglianze, Differenze, Partecipazione presso l'Università degli Studi di Palermo e Giulia Graceffa, studentessa di terzo anno di Scienze e Tecniche psicologiche presso l'Università degli Studi di Palermo ed ex allieva del Liceo Leonardo. Gli incontri continueranno: il 6 marzo con la professoressa Vincenza Carchiolo, su Stem e Ingegneria, il 7 marzo con l'imprenditrice Eleonora Di Girgenti, e l'8 marzo con la scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono. (*GNE*)

larepubblica.it
Le Province risorgono in Sicilia con il record italiano di posti: spazio a peones e sconfitti da riciclare
Il disegno di legge della giunta Schifani prevede un numero di assessori e consiglieri superiore a quello fissato a livello nazionale
In Sicilia la rinascita delle Province porterà in dote ai partiti più poltrone che nelle altre regioni. Lo schema di riforma, approvato dalla giunta Schifani e in attesa di passare all'esame dell'Ars, modifica al rialzo il numero di cariche elettive previste dalla bozza di disegno di legge nazionale per riesumare in tutta Italia i vecchi enti a elezione diretta: nell'Isola ci saranno 252 consiglieri e 63 assessori, mentre applicando alla lettera il testo depositato al Senato si scenderebbe a 210 consiglieri e 48 assessori.
Lo schema di riforma è stato già approvato dalla giunta Schifani, il testo nazionale prevede meno incarichi
Mentre in alcuni piccoli comuni siciliani si testa l'intelligenza artificiale per snellire la burocrazia, il governo dell'Isola progetta il ritorno in grande spolvero delle Province.
Probabilmente i cittadini comuni non ne sentivano il bisogno ma la classe politica sì. E allora, come fossimo alla fine del proibizionismo, via con lo schema di riforma - già approvato dalla giunta Schifani e in attesa di approdare all'Ars - che prevede complessivamente 252 consiglieri e 63 assessori. Nel disegno di legge nazionale, depositato in Senato, non si va oltre 210 consiglieri e 48 assessori. Ma in Sicilia facciamo sempre a modo nostro. Avremo pure tanti deficit: produttivi, occupazionali, infrastrutturali, sanitari. Ma quando è tempo di sprechi, non ci facciamo mancare nulla.

ansa.it
Sicilia: tornano le Province, governo Schifani presenta ddl
Ripreso testo depositato in Senato, adattato a Isola

 "Oggi abbiamo avviato il percorso per la reintroduzione delle Province in Sicilia, con l'elezione diretta di presidenti e Consigli.
L'abolizione degli enti intermedi, nove anni fa, con l'istituzione delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi non ha mai funzionato.Con questo testo onoriamo un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale, e soprattutto diamo risposta a un'esigenza sentita non soltanto in Sicilia, ma in tutto il Paese, come dimostrano le iniziative legislative presentate in Parlamento e in fase avanzata di discussione. Per questo sono ottimista su un iter veloce in Ars, attraverso anche un confronto con tutte le forze politiche, rispetto al quale siamo sempre disponibili". Lo ha detto il presidente della Regione Renato Schifani, presentando il disegno di legge sulla riorganizzazione delle Province e delle Città metropolitane adottato in mattinata dalla giunta. Il testo riprende la proposta depositata in commissione Affari costituzionali del Senato, adattata al contesto normativo siciliano.
    Le Province saranno sei più le tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina; il progetto di riforma individua gli organi di governo e la loro composizione, introducendo la figura del consigliere supplente; stabilisce le quote rosa nelle liste, con almeno un quarto delle candidature riservato a donne; prevede la doppia preferenza di genere, come nei Comuni; introduce il collegio unico per l'elezione del presidente della Città metropolitana e della Provincia, la divisione della circoscrizione elettorale in collegi per l'elezione dei consiglieri provinciali, in modo da dare adeguata rappresentanza a tutti i territori. Per le province con popolazione superiore al milione di abitanti sono previsti 36 consiglieri e massimo 9 assessori; per quelle tra cinquecentomila e un milione di abitanti, 30 consiglieri e fino a 7 assessori, mentre quelle con meno di 500.000 abitanti potranno eleggere 24 consiglieri e le giunte avranno massimo sei assessori. Il ddl fissa le competenze dei nuovi organismi. (ANSA).


livesicilia
Tornano le Province in Sicilia, Schifani "Colmiamo un vuoto"
"Oggi abbiamo avviato il percorso per la reintroduzione delle Province in Sicilia, con l'elezione diretta di presidenti e Consigli. L'abolizione degli enti intermedi, nove anni fa, con l'istituzione delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi non ha mai funzionato. Con questo testo onoriamo un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale, e soprattutto diamo risposta a un'esigenza sentita non soltanto in Sicilia, ma in tutto il Paese, come dimostrano le iniziative legislative presentate in Parlamento e in fase avanzata di discussione. Per questo sono ottimista su un iter veloce in Ars, attraverso anche un confronto con tutte le forze politiche, rispetto al quale siamo sempre disponibili".Lo ha detto il presidente della Regione Renato Schifani, presentando il disegno di legge sulla riorganizzazione delle Province e delle Città metropolitane adottato in mattinata dalla giunta. Il testo riprende la proposta depositata in commissione Affari costituzionali del Senato, adattata al contesto normativo siciliano."La cancellazione delle Province, fortemente voluta dal governo dell'epoca e rivendicata dalle forze che lo sostenevano nel Parlamento regionale - ha aggiunto Schifani - partiva dal presupposto della riduzione dei costi della politica, ma ha determinato un vuoto nei processi decisionali e amministrativi che ha penalizzato in maniera evidente l'erogazione di servizi importanti per i cittadini e per la tutela del territorio, oltre a ridurre gli spazi di democrazia diretta e di espressione politica. Il numero di consiglieri e di assessori sarà inferiore rispetto a quello del passato, secondo una logica di sobrietà che guarda al contenimento dei costi e di snellezza e efficienza dei nuovi enti".Nel dettaglio, le Province saranno sei più le tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina; il progetto di riforma individua gli organi di governo e la loro composizione, introducendo la figura del consigliere supplente; stabilisce le quote rosa nelle liste, con almeno un quarto delle candidature riservato a donne; prevede la doppia preferenza di genere, come nei Comuni; introduce il collegio unico per l'elezione del presidente della Città metropolitana e della Provincia, la divisione della circoscrizione elettorale in collegi per l'elezione dei consiglieri provinciali, in modo da dare adeguata rappresentanza a tutti i territori. Per le province con popolazione superiore al milione di abitanti sono previsti 36 consiglieri e massimo 9 assessori; per quelle tra cinquecentomila e un milione di abitanti, 30 consiglieri e fino a 7 assessori, mentre quelle con meno di 500.000 abitanti potranno eleggere 24 consiglieri e le giunte avranno massimo sei assessori. Il ddl fissa le competenze dei nuovi organismi.Alla conferenza stampa di presentazione del ddl governativo erano presenti anche il vicepresidente della Regione, Luca Sammartino, e l'assessore alle Autonomie locali Andrea Messina. "L'atto varato oggi dalla giunta - ha detto Sammartino - è il primo grande passo di un processo di riorganizzazione del sistema degli enti locali in Sicilia. Una tappa importante all'insegna della grande collegialità politica con cui opera questo governo, per garantire risposte concrete e servizi efficienti ai siciliani"."Finalmente, dopo anni di commissariamento - ha aggiunto Messina - si intravede il traguardo del ripristino delle Province. L'obiettivo del disegno di legge del governo è quello di riorganizzare e di ricostruire tutti quei servizi e le funzioni che in questi anni sono stati abbandonati, dalla viabilità all'edilizia scolastica degli istituti superiori. L'auspicio è che si vada al voto già nel prossimo autunno o nella prossima primavera, considerato che ci sono delle condizioni che non dipendono soltanto dalla Regione".
Il sistema elettorale adottato sarà il proporzionale con metodo D'Hondt per l'assegnazione dei seggi alle liste. L'entrata in vigore della legge, dopo l'approvazione in Assemblea regionale, è condizionata all'abrogazione della legge Delrio da parte del Parlamento nazionale.

agrigentonotizie.it
Appalto per la manutenzione degli immobili del Libero Consorzio: offerte entro il 27 marzo.

Dovranno essere presentate entro le ore 12:00 del prossimo 27 marzo le offerte per la gara d'appalto relativa all'accordo quadro biennale con un solo operatore economico per la manutenzione straordinaria degli edifici di proprietà o concessi in uso a qualsiasi titolo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di un appalto dell'importo complessivo di 780.000,00 euro più Iva, compresi oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso) di 62.400,00 euro, interamente finanziati con fondi di bilancio dell'Ente. La procedura di gara verrà effettuata integralmente in modalità telematica, e pertanto saranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il Portale Appalti del sito istituzionale del Libero Consorzio www.provincia.agrigento.it .L'apertura delle offerte telematiche avverrà a partire dalle ore 8:30 del 28 marzo 2023 nella sala gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio (Via Acrone, 27 - Agrigento).
Tutti gli interessati a partecipare alla gara possono prendere visione del bando e dei relativi allegati al link: https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/14793











































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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