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rassegna stampa del 8 marzo 2023

ITALIAOGGI 

Pnrr, Giorgetti: conseguiti finora tutti gli obiettivi 2021-22
Le cifre del ministro dell'Economia: si tratta di 151 obiettivi sul totale dei 527 previsti fino al 2026. Nel 2023 gli obiettivi da conseguire sono in totale 96, di cui 27 nel primo semestre e 69 nel secondo semestre

"L'Italia ha finora conseguito tutti gli obiettivi previsti dal PNRR per gli anni 2021 e 2022. Si tratta di 151 obiettivi sul totale dei 527 previsti dal PNRR fino al 2026. Nel 2023 gli obiettivi da conseguire sono in totale 96, di cui 27 nel primo semestre e 69 nel secondo semestre". Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel corso di un'audizione al Senato sul decreto Pnrr. "In questi giorni sono in elaborazione i dati da inserire nella relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, che sarà presentata al termine dell'assessment della terza tranche dei pagamenti e comunque non oltre la presentazione del Def, quindi presumibilmente entro metà aprile". In questo momento "è in corso la valutazione, da parte della Commissione europea, della terza domanda di pagamento presentata nel mese di dicembre scorso, per un valore di circa 19 miliardi di euro, importo che prevediamo di acquisire nel prossimo mese di maggio", ha quindi sottolineato il responsabile del  ministero di via XX Settembre. "Delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l'Italia ha ricevuto in totale 66,9 miliardi di euro, di cui 24,9 miliardi di euro a titolo di prefinanziamento e 42 miliardi di euro a rimborso della prima e seconda domanda di pagamento", ah quindi riferito il ministro nell'audizione. "Al momento è in corso la valutazione, da parte della Commissione europea, della terza domanda di pagamento presentata nel mese di dicembre scorso, per un valore di circa 19 miliardi di euro, importo che - ha aggiunto - prevediamo di acquisire nel prossimo mese di maggio".no state molto penalizzate dalle riforme pensionistiche degli ultimi 30 anni».



ITALIAOGGI
Formazione professionale, l'Italia sotto la soglia della media europea. Il Paese che più si adopera alla (ri)qualificazione dei propri lavoratori è la Svezia, seguita dalla Finlandia e dall'Olanda. il nostro Paese è al 15esimo posto con una percentuale del 9,9% della popolazione tra i 25 e i 64 anni che partecipa costantemente a corsi di formazione e di qualificazione professionale

«Favorire gli investimenti destinati a una formazione più efficace e inclusiva per migliorare il potenziale della forza lavoro europea, facilitando la mobilità tra un posto di lavoro e l'altro». È questo lo spirito con cui è stato proclamato il 2023 "Anno europeo delle competenze" perché, come ha fatto presente la presidente dell'Unione Europea, Ursula von der Leyen nella sua relazione di proposta dello scorso ottobre, «oltre tre quarti delle imprese dell'Unione Europea incontra difficoltà nel trovare lavoratori qualificati e i dati Eurostat più recenti indicano che solo il 37% degli adulti segue con regolarità corsi di formazione». La pandemia da Covid 19, il conflitto in Ucraina, la crisi climatica e quella energetica legate a nuovi paradigmi del lavoro che stanno sempre più dematerializzando le attività occupazionali sono alla base dei molteplici interventi che l'Unione Europea ha messo in campo per facilitare la riqualificazione della forza lavoro continentale. Il Paese che più si adopera alla (ri)qualificazione dei propri lavoratori è la Svezia, seguita dalla Finlandia e dall'Olanda (dati Inapp -Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche- 2022). L'Italia, nonostante un graduale miglioramento degli ultimi tre anni, rimane sotto la soglia della media europea, posizionandosi al 15esimo posto con una percentuale del 9,9% della popolazione tra i 25 e i 64 anni che partecipa costantemente a corsi di formazione e di qualificazione professionale.
«Dal 2019 a oggi tanto è stato fatto e i risultati sono apprezzabili -commenta Egidio Sangue, direttore e vicepresidente di FondItalia, uno dei fondi paritetici per la formazione continua riconosciuti dal ministero del Lavoro-; i Fondi paritetici stanno contribuendo in maniera significativa allo sviluppo non solo delle possibilità e dell'offerta formativa, ma soprattutto della consapevolezza che una formazione costante dei lavoratori è indispensabile sia per la competitività delle singole aziende sia della tenuta del Sistema Paese». Se, da un lato, come si evince dalla "relazione sullo stato del mercato del lavoro" redatta da Anpal (Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro) in collaborazione con il ministero del Lavoro e la Banca d'Italia, «il bilancio del 2022 è ampiamente positivo» grazie all'attivazione di circa 380mila posizioni lavorative che superano quelle registrate nel 2019, prima dell'emergenza sanitaria, dall'altro il CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro), nella sua "relazione sul mercato del lavoro 2022" parla di oltre 4 milioni di lavoratori necessari al Paese nel quinquennio 2022/2026 considerate sia le nuove assunzioni (circa 1,4 milioni nel periodo) sia il turn-over con il rimpiazzo dei pensionamenti che peseranno sulla forza lavoro necessaria per il 70%. «Risulta evidente quanto sia indispensabile attivare processi virtuosi sia per gli occupati sia per gli inoccupati -continua Sangue-. Gli strumenti, nel nostro Paese, ci sono e hanno un altissimo valore qualitativo. Pensiamo al progetto GOL e al Fondo Nuove Competenze che, anche per il 2023, è stato prolungato grazie ai fondi del PNRR. Quest'anno, grazie anche all'intervento europeo, avremo a disposizione ulteriori iniziative quali il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione, il programma Invest EU e altri ancora che devono essere accesi e utilizzati, ma soprattutto devono essere visti come potenzialità soprattutto da tutti gli attori in gioco, sia pubblici sia privati». «Le politiche attive del lavoro affiancate da una formazione professionale non solo costante, ma di qualità -conclude Francesco Franco, presidente di FondItalia- sono le fondamenta per una crescita e una professionalizzazione dell'intero sistema Paese e della competitività dell'Unione Europea. Per il 2023, anno europeo delle competenze, noi di FondItalia abbiamo aumentato il budget per la formazione di un milione di euro rispetto al 2022 proprio perché siamo consapevoli che investire nella preparazione professionale è indispensabile per dare risposte sia ai giovani sia ai meno giovani e al mercato del lavoro italiano per non perdere in competitività».


LENTEPUBBLICA
Trasparenza dei servizi pubblici locali: le indicazioni dell'ANAC

In un comunicato dell'ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, le indicazioni sulla documentazione che gli enti locali devono rendere pubblici nei loro siti web nell'ambito della trasparenza dei servizi pubblici locali.
L'intervento sui servizi pubblici locali, si ricorda, costituisce un elemento di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In base alle regole introdotte tramite il PNRR e attraverso il decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 20, la regolazione e la gestione dei servizi pubblici di interesse economico generale di livello locale rispondono ai seguenti principi:
concorrenza
sussidiarietà
efficienza nella gestione
efficacia nella soddisfazione dei bisogni dei cittadini
sviluppo sostenibile
produzione di servizi quantitativamente e qualitativamente adeguati
applicazione di tariffe orientate a costi efficienti
promozione di investimenti in innovazione tecnologica
proporzionalità e adeguatezza della durata
trasparenza sulle scelte compiute dalle amministrazioni e sui risultati delle gestioni.
E proprio sull'aspetto della trasparenza che si soffermano le ultime indicazioni fornite dall'ANAC.
Trasparenza dei servizi pubblici locali: le indicazioni dell'Anac
Gli enti locali, in breve, devono applicare il decreto legislativo 201/2022 sul riordino della disciplina dei Servizi Pubblici Locali inviando all'Autorità la documentazione per gli affidamenti successivi al 31 dicembre 2022.
In sintesi, secondo quanto indicato dall'ANAC nel comunicato, devono essere pubblicati sul sito istituzionale e trasmessi:
deliberazione di istituzione del servizio (articolo 10, comma 5)
relazione nella quale sono evidenziate le ragioni e la sussistenza dei requisiti previsti dal diritto per la forma di affidamento prescelta (articolo 14, comma 3)
deliberazione di affidamento del servizio in house, sulla base di una qualificata motivazione (articolo 17, comma 2)
ricognizione periodica della situazione gestionale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica nei rispettivi territori (articolo 30, comma 2)
e il contratto di servizio.
L'Autorità provvederà alla pubblicazione dei documenti ricevuti sul proprio portale telematico, in un'apposita sezione denominata "Trasparenza dei servizi pubblici locali di rilevanza economica - Trasparenza SPL".
Per i servizi in house il decreto legislativo prevede che il contratto di servizio è stipulato a partire da sessanta giorni dall'avvenuta pubblicazione della deliberazione di affidamento alla società in house sul sito dell'Anac.
La disposizione si applica a tutte le ipotesi di affidamento senza procedura a evidenza pubblica di importo superiore alle soglie di rilevanza europea in materia di contratti pubblici.
Al fine di prevenire l'insorgenza di contenziosi sugli affidamenti, gli enti in questione sono invitati:
all'attenta applicazione del decreto
e a provvedere, tra le altre cose, anche alla pronta trasmissione ad Anac dei documenti richiesti dalla norma consultabili nel servizio Trasparenza dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.



LENTEPUBBLICA 
Collocamento a riposo d'ufficio: il parere della Funzione Pubblica

Il Dipartimento della Funzione Pubblica, in un parere contenuto nella sua ampa banca dati, risponde ad un quesito in materia di collocamento a riposo d'ufficio, fornendo interessanti chiarimenti sull'argomento.
Sono infatti disponibili negli ultimi giorni numerosi nuovi pareri in materia di pubblico impiego, contenuti all'interno della nuova Banca Dati dei Pareri.
Questo databese è stato realizzato dal Ministero per consentire ai pubblici dipendenti, ai privati cittadini, agli operatori del sistema e a tutti coloro che ne abbiano interesse, la piena conoscibilità di tutti gli orientamenti applicativi ed interpretativi espressi dal Dipartimento stesso a partire dai primi anni 2000.
Nel parere numero 414 troviamo interessanti indicazioni in merito al collocamento a riposo d'ufficio per i dipendenti pubblici.
Collocamento a riposo d'ufficio: il parere della Funzione Pubblica
Il quesito posto al Ministero riguarda un dirigente con un'anzianità maturata di oltre 44 anni di contribuzione che, a seguito del compimento dei 65 anni di età, dovrebbe garantirsi il diritto all'accesso e alla decorrenza della pensione anticipata.
A giudizio dell'amministrazione sarebbe giusto il collocamento a riposo d'ufficio del dipendente.
Il Ministero concorda con questa interpretazione: il dipendente che, prima del compimento dell'età pensionabile  (in questo caso 65 anni) matura un diritto a pensione, ma non lo esercita, deve essere collocato a riposo d'ufficio dalla propria PA al compimento dei 65 anni.
Questo perché il limite ordinamentale di età rappresenta un limite non superabile se il dipendente ha già conseguito il diritto ad esercitare la propria pensione.
Solo in caso contrario il rapporto di lavoro deve essere prolungato oltre tale età al fine di consentire al dipendente di conseguire il primo diritto utile a pensione e la sua decorrenza.
Infatti l'Amministrazione è tenuta a proseguire il rapporto di lavoro con il dipendente quando non matura alcun diritto a pensione al compimento dell'età limite ordinamentale.


LENTEPUBBLICA
Arriva la proroga dello Spid, ma si punta al sistema unico

Arriva la proroga per le convenzioni dello Spid, che scadranno ad aprile, ma si sta lavorando su un sistema unico per tutti. Ecco cosa sappiamo.
Proroga Spid: come sappiamo, ad aprile 2023 scadranno le convenzioni per la gestione dello Spid: la scadenza, inizialmente, era stata fissata per la fine del 2022, ma poi prorogata ad aprile.
Arriva, però, il rinnovo pluriennale delle convenzioni, dopo aver trovato un accordo. Non dovremo dire addio allo Spid, per ora, ma il Governo è al lavoro per un sistema unico.
Ecco cosa sappiamo.
Proroga Spid: il rinnovo delle convenzioni
Come annunciato dal sottosegretario con delega all'innovazione tecnologica, Alessio Butti, non è ancora arrivato il momento di dire addio allo Spid. Si va verso un rinnovo pluriennale delle convenzioni.
Durante l'incontro negli uffici del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Butti ha espresso:
"l'intenzione di definire un rinnovo pluriennale del servizio e la disponibilità a individuare un sostegno che, dopo anni di richieste inascoltate da parte dei precedenti governi, possa garantire la sostenibilità economica dello Spid, a fronte dell'impegno richiesto".
All'incontro hanno partecipato anche i rappresentanti dei gestori di identità digitale e Assocertificatori, l'associazione dei principali certificatori accreditati.
Lo Spid è un sistema assolutamente essenziale, ad oggi, per gli italiani: nel nostro Paese, infatti, sono attive oltre 33,5 milioni di utenze Spid, rendendolo il sistema di autenticazione più usato.
Proroga Spid: si va verso un sistema unico?
Nonostante la proroga dello Spid, il Governo è comunque al lavoro su un sistema unico, per razionalizzare i diversi sistemi di accesso alla Pubblica Amministrazione, ovvero Spid, CIE (Carta d'Identità Elettronica) e CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
In una nota della riunione si legge:
"Le parti hanno convenuto di attivare un lavoro congiunto finalizzato alla definizione, entro il prossimo mese di giugno, del percorso evolutivo dell'Identità Digitale, garantendo la continuità operativa".
A livello europeo, invece, si lavora sull'European digital identity wallet, un'app che offrirà ai cittadini dell'Unione Europea la possibilità di usufruire di un sistema semplice e sicuro per identificarsi online e condividere certificati, documenti e abilitazioni, come la patente i guida e il diploma con enti pubblici e privati.
Le sperimentazioni inizieranno a giugno 2023 e dovrebbero durare un paio di anni.


QDS
Interventi sugli immobili del Libero Consorzio di Agrigento

Mentre è stata aggiudicata la gara da un milione di euro per la messa in sicurezza dell'Iis Madre Teresa di Calcutta di Cammarata, saranno assegnati entro marzo ulteriori lavori per 780 mila euro
AGRIGENTO - Con determinazione dirigenziale del Settore Edilizia scolastica è stato aggiudicato l'appalto per gli interventi di adeguamento antisismico, impiantistico e funzionale dell'Istituto di istruzione superiore Madre Teresa di Calcutta di Cammarata. Si tratta di lavori progettati dallo staff tecnico del Libero Consorzio comunale agrigentino per i quali era stato ottenuto un finanziamento con risorse del Piano Next generation Eu.
Come precisato dagli uffici dell'Ente intermedio "l'appalto, gestito integralmente in modalità telematica (pervenute 51 offerte tramite la piattaforma telematica Maggioli), è stato aggiudicato all'impresa Elcal Srl con sede a Favara, che ha offerto il maggior ribasso del 30,885% per un importo netto di 1.015.588,98 euro, a cui vanno aggiunti 77.571,82 euro per oneri di sicurezza (importo contrattuale complessivo di 1.093.160,80 più Iva).
"A breve - hanno aggiunto dal Libero Consorzio - la stipula del contratto d'appalto con l'impresa aggiudicataria che consentirà di avviare l'iter di realizzazione dei lavori".
Dovranno invece essere presentate entro le ore 12 del prossimo 27 marzo le offerte per la gara d'appalto relativa all'accordo quadro biennale con un solo operatore economico per la manutenzione straordinaria degli edifici di proprietà o concessi in uso a qualsiasi titolo del Libero Consorzio comunale.
Si tratta di un appalto dell'importo complessivo di 780.000 euro più Iva, compresi oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso) di 62.400,00 euro, interamente finanziati con fondi di bilancio dell'Ente.
In questo caso, come precisato dall'Ente, "la procedura di gara verrà effettuata integralmente in modalità telematica e pertanto saranno ammesse soltanto le offerte presentate attraverso il Portale Appalti del sito istituzionale del Libero Consorzio www.provincia.agrigento.it. L'apertura delle offerte telematiche avverrà a partire dalle ore 8,30 del 28 marzo 2023 nella sala gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio (via Acrone, 27- Agrigento)".Come concluso dagli uffici competenti, tutti gli interessati a partecipare alla gara possono prendere visione del bando e dei relativi allegati sul sito istituzionale del Libero Consorzio comunale di Agrigento.


SICILIALIVE24
Autonomia differenziata, per il Sud più rischi che benefici.


Se andrà in porto il progetto del Governo Meloni sull'autonomia differenziata almeno i cittadini di tre regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna si riterranno fortunati. A seguire subito dopo quelli di Piemonte, Liguria e Toscana, che, ognuno per la propria parte, ricaveranno benefici diretti e abbastanza immediati, anche se le burocrazie regionali, a conti fatti, sono meno efficienti di quella statale e hanno costituito un vincolo negativo rispetto alle esigenze di sviluppo del paese. E il Sud? Il Mezzogiorno, com'è noto versa sempre in grande difficoltà secondo gli indicatori macroeconomici. La condizione economica del Sud Italia dello scorso anno, ad esempio, si è aggravata per famiglie ed imprese, anche per la guerra in corso nel cuore dell'Europa tra l'Ucraina e la Russia. Le regioni del Sud, infatti,  in  perenne di una crisi, la situazione economica e sociale è fortemente peggiorata a causa dal caro energia che ha avuto grandi impatti  asimmetrici sulle famiglie, soprattutto tra i nuclei a basso reddito, raggiungendo ai minimi storici i livelli occupazionali e produttivi. A tutto ciò si aggiungono i tanti  ritardi nei servizi scolatici e sanitari, che certamente sarebbero penalizzati da questa autonomia rafforzata voluta dal Governo. Si alimenterà ancora una volta il processo di ingiustizia sociale, ormai radicato da tanti anni che incrementa le distanze tra cittadini e territori causandone quindi un forte disagio sociale e generando un'incidenza della povertà assoluta.
Una situazione davvero allarmante. Una riconferma di analisi, dati e previsioni da cui emerge ancora una volta il divario tra Nord e Sud, denunciato ormai da tempo. E proprio in questo periodo storico la recessione sta evidenziando tutte le contraddizioni economiche, infrastrutturali, sociali, sanitarie, politiche nel Mezzogiorno, sottolineando le disuguaglianze sociali di reddito, territoriali e accrescendo la povertà migliaia di persone che è accaduto in questi giorno? La Regione siciliana si è espressa a favore del disegno di legge sull'autonomia differenziata, approvato dalla Conferenza unificata delle Regioni. "Schifani ne renda conto ai siciliani" - ha dichiarato il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo. Per Barbagallo  "il progetto di autonomia differenziata  portato avanti dal leghista Calderoli punta, di fatto, a dividere il Paese in due parti: da un lato in Nord ricco che produttivo, dall'altro il Mezzogiorno povero di infrastrutture e sempre più bisognoso di investimenti utili a colmare questo gap, che invece diventa così impossibile da recuperare. Schifani in questo modo condanna, per mera convenienza politica, la Sicilia a restare povera, senza lavoro, emarginata rispetto alle altre regioni del Settentrione".
L'autonomia differenziata rischia scavare una voragine tra il Sud e Nord d'Italia - ha affermato il vicepresidente dell'Assemblea Regionale Sicilia, Nuccio di Paola del M5S, in sede di conferenza delle Regioni, al progetto di legge del ministro Calderoli sull'autonomia differenziata col voto favorevole della Sicilia. "Lo stesso - ha continuato.-  rischia di essere la pietra tombale sul futuro della Sicilia.  È assurdo che la Sicilia, in sede di conferenza delle Regioni abbia votato a favore. Per una volta si poteva e   si doveva dismettere la casacca di partito e indossare quella dei siciliani, di quelli cioè che hanno votato questo governo regionale con l'illusione che potesse fare i loro interessi". "Chi tra i siciliani in cabina elettorale ha guardato a destra ora è servito - ha concluso Di Paola- via il reddito di cittadinanza che aveva salvato dalla fame tante famiglie, via il Superbonus 110% che aveva rilanciato l'edilizia e l'economia e ora un altro passo avanti sull'autonomia differenziata che penalizzerà ulteriormente il Meridione in termini di diritti sociali, scuola e servizi".
Alle polemiche ha tentato di porre un argine il Governatore Renato Schifani il quale ha affermato che "non ho mai tradito i siciliani. Si è urlato troppo sul tema dell'autonomia differenziata. Sono stato definito traditore dei siciliani, io non ho tradito nessuno. Mi sforzerò per garantire i siciliani e per migliorare la loro terra. Il progetto è stato votato da tutte le regioni". Resta comunque tanta amarezza e tanta delusione per il fatto che    regioni del mezzogiorno con problematiche ataviche  come  la Sicilia, quali la  Basilicata, la  Calabria e il Molise abbiamo potuto approvar il Ddl sull'autonomia differenziata, nella consapevolezza che la riforma rischia di penalizzare ulteriormente  il sud del Paese. Una logica che risponde solo a scelte politiche, e che non tiene conto  dei cittadini amministrati e che finirà soltanto per  aumentare le sperequazioni tra le Regioni.



ILSICILIA.IT
Ars, Galvagno: "Voto Province a fine anno? Difficile, non impossibile"

Province al voto entro fine anno? "Difficile, ma non impossibile. Comunque, se non ci riusciremo voteremo la prossima primavera". Così il presidente dell'Assemblea siciliana, Gaetano Galvagno, conversando con l'ANSA a Palazzo dei Normanni. "Noi vorremmo accelerare sul ripristino delle Province perché le riteniamo fondamentali rispetto all'interlocuzione che i cittadini devono avere con le istituzioni, si tratta di enti intermedi importanti anche per dare rappresentanza politica ad alcune zone della Sicilia rimaste ai margini, come il Calatino - afferma Galvagno - Ovviamente, è necessario ripristinare i vecchi collegi o tuttalpiù ridisegnarli, sicuramente sono contrario al collegio unico". Per il ripristino delle Province c'è già un disegno di legge del governo Schifani e ce ne sono altri di matrice parlamentare. "Se c'è la volontà da parte del governo centrale a non crearci problemi rispetto alla legge Delrio vorremmo accelerare l'approvazione della nostra legge - prosegue Galvagno - Certamente, vorremmo evitare di metterci in contrasto col governo".
"Nella scorsa legislatura ho vissuto il mio ruolo di deputato della maggioranza come un minus rispetto agli equilibri che si era creati con le opposizioni. Da presidente dico che è giusto svolgere il ruolo di garante in Parlamento, ma è altrettanto giusto ricordare che le elezioni sono state vinte dal centrodestra, per cui a mio avviso la maggioranza deve essere un tantino più avanti rispetto alle opposizioni".
Sulla finanziaria invece:"La manovra finanziaria è stata approvata in 63 giorni e in soli tre giorni di lavori d'aula, è stato un risultato senza precedenti. Questo è stato frutto di un modo di riunirsi diverso: prima ogni singolo emendamento e sub-emendamento venivano stampati e consegnati su carta a ogni deputato, ora invece tutto viene caricato nei tablet e questo ha consentito di abbattere in maniera notevole i tempi".
Conclude poi: "Mi auguro che per le comunali il centrodestra operi come ha fatto per le nazionali e le regionali, andando uniti vinceremmo ovunque. Purtroppo registro che in alcuni Comuni in questo momento non siamo uniti".



BLOGSICILIA
Guerra all'autonomia differenziata "è cambiale in bianco" ma Falcone difende le scelte "Grande opportunità"


E' scontro a tutto campo sull'Autonomia differenziata, legge alla quale la Sicilia ha dato il suo assenso ma che viene tacciata come dannosa per la Sicilia e la sua reale autonomia oltre che per le sue finanze.
Opposizioni all'attacco all'Ars  durante il dibattito proprio sul sì del governo Schifani. E' stata una sequenza di critiche con i deputati di Pd, M5s e ScN che si sono alternati sul pulpito per "aggredire" il ddl Calderoli approvato a maggioranza dalla Conferenza delle Regioni, col voto contrario delle amministrazioni di centrosinistra.
L'attacco del Pd
"L'adesione in conferenza Stato-Regioni del presidente Schifani al percorso dell'autonomia differenziata porta la Sicilia a firmare una cambiale in bianco. Oltretutto reputo grave che questo parlamento abbia appreso solo dalla stampa la posizione del governo regionale" ha detto Michele Catanzaro capogruppo del Pd all'Ars intervenendo nel corso del dibattito d'aula sull'autonomia differenziata. "Se fino ad oggi abbiamo parlato di gap tra Nord e Sud, con il regionalismo differenziato si amplificheranno ancora di più le differenze - ha proseguito - le regioni che vanno veloci inizieranno a correre, quelle che vanno lente si fermeranno. Con effetti in particolare sulla sanità, scuola ed infrastrutture". "Andiamo incontro - conclude - ad uno scenario nel quale rischia di saltare il patto di unità nazionale, ci troveremo a parlare di 'pezzi d'Italia' che vanno a velocità diverse e che offrono ai cittadini servizi ed opportunità differenti a seconda del territorio di residenza".
Una riforma scellerata
"Una riforma scellerata che non farà altro che allargare il gap tra il Nord e la Sicilia, che dovrà assicurare maggiori servizi con minori risorse". I deputati del M5S all'Ars, Roberta Schillaci, Stefania Campo, Jose Marano e Luigi Sunseri hanno ribadito oggi in aula la netta contrarietà del Movimento 5 Stelle al ddl Calderoli sull'autonomia differenziata, "una pietra tombale su futuro della Sicilia". Nel corso dei loro interventi i deputati hanno sottolineato la "gravissima assenza, irrispettosa nei confronti del parlamento", di gran parte del governo e del presidente Schifani, "che - ha detto Sunseri - non ha sentito nemmeno il bisogno di venire in aula a difendere una scelta che aveva già preso". "L'autonomia differenziata - ha detto Schillaci - comporterà la stabilizzazione delle diseguaglianze che invece lo Stato dovrebbe rimuovere ai sensi dello stesso articolo 3 della Costituzione. Appare infatti chiaro che nessun progetto di autonomia può essere perseguito se non vengono creati fondi perequativi adeguati al fine di colmare il divario già esistente tra le regioni". "Vengono cambiate le parole - ha detto Marano - ma di secessione si tratta e pagheranno soprattutto le regioni a statuto speciale, quindi la Sicilia, che sarà sempre più spopolata e che, ad esempio, vedrà partire gli insegnanti per il Veneto che potrà pagarli di più". "Questo governo - ha detto Campo - si piega nuovamente ai voleri romani, la nostra isola ancora una volta viene svenduta per questioni politiche".
Riforma di grande portata per la Lega
"Il dibattito sull'autonomia differenziata, una riforma istituzionale di grande portata, spesso è stato lasciato all'improvvisazione ed alla battaglia politica di parte. Non va dimenticato che dopo la riforma degli articoli 116 e 119 della Costituzione Italiana, il regionalismo differenziato è diventato obbligatorio" afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all'Assemblea regionale siciliana. "Per ciò che riguarda la Sicilia, l'autonomia differenziata si lega indissolubilmente al tema del riconoscimento degli svantaggi derivanti dall'insularità e nel confronto aperto con il ministro Calderoli e nel voto in Conferenza delle Regioni, la Sicilia con il suo governo ha più volte sottolineato l'imprescindibilità di ciascuna delle due questioni. - aggiunge - Occorre però ricordare come la recente storia ci abbia consegnato una riforma, quella del Titolo V della Costituzione, voluta dal centrosinistra che ha fatto sparire dalla Carta fondamentale ogni riferimento al Mezzogiorno ed alle Isole provocando un vulnus che solo questa controriforma potrà sanare dopo la recente legge costituzionale, n. 2 del 2022 che riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità".
La difesa del governo
"Il ddl Calderoli ha dato seguito in maniera procedurale a quanto già fatto dalla legge di stabilità nazionale, in attuazione del regionalismo differenziato voluto dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Noi oggi discutiamo su cosa verterà tale regionalismo sulla base dell'accordo che faremo con Roma. Siamo agli albori, alle fasi preliminari. Il governo Schifani guarda al dibattito sull'autonomia come a un'opportunità" ha detto l'assessore regionale all'Economia, Marco Falcone, che oggi ha rappresentato il governo, assieme all'assessore alle Autonomie Andrea Messina, durante il dibattito all'Assemblea regionale sull'autonomia differenziata.
"È già stato riconosciuto il principio di insularità, e ci sarà una commissione che stabilirà come ristabilire i diritti negati alla Sicilia - aggiunge Falcone - Adesso il ddl Calderoli dice chiaramente che se da un lato si stabilisce la differenziazione, dall'altro dice che possono essere riconosciute funzioni anche alle Regioni speciali come la Sicilia. La partita è qui. Noi ce la giochiamo non nel dibattito utile o nelle chiacchiere in Parlamento, ma nel confronto con lo Stato. L'obiettivo dovrà essere di innalzare i decimi di Irpef e Iva che devono restare alla Sicilia, così da arrivare all'attuazione completa del nostro Statuto. Questa è l'occasione in cui il governo della Regione deve farsi sentire e lo farà, come da impegno assunto dal presidente Renato Schifani".
























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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