GIORNALE DI SICILIA
Aica, nominato il nuovo consiglio di
amministrazione
Presidente è stato indicato dai soci Settimio Cantone Nuccio Sapia e Carmelina
Russello in qualità di componenti
Aica ha un nuovo Cda. Al termine dell'Assemblea dei sindaci, che si è conclusa nel tardo pomeriggio
di ieri, è stato costituito il nuovo Consiglio di amministrazione dell'Azienda idrica dei comuni
agrigentini.
Si tratta di Settimio Cantone, nominato presidente del Cda, e di Nuccio Sapia e Carmelina Russello in
qualità di componenti.
«L'individuazione dei componenti del nuovo Consiglio di amministrazione - afferma Alfonso
Provvidenza, presidente dell'Assemblea dei sindaci - è stata unanime e ci ha trovati d'accordo.
Ringraziamo Fiorella Scalia, in qualità di commissario straordinario, che ha guidato l'Azienda in
quest'ultimo periodo. L'Assemblea dà il benvenuto al presidente Cantone e ai nuovi componenti del
Consiglio, certi che sapranno lavorare con professionalità e apportare il loro sostanziale contributo
alla crescita di una Azienda giovane e, al contempo, di grande importanza per l'intero territorio
agrigentino».
Si tratta di «nomine politiche» che iniziano un nuovo ciclo della vita gestionale della società consortile
pubblica che ha in gestione il servizio idrico nell'Agrigentino.
Settimio Cantone è stato assessore provinciale e presidente del Cda delle Terme di Sciacca ed è
fratello di Carmelo Cantone, consigliere comunale ad Agrigento in quota Forza Italia. Nuccio Sapia è
stato consigliere provinciale e sindaco di Casteltermini, Carmelina Russello, dirigente finanziario di
alcuni comuni (tra cui quello di Favara).
La scelta dei componenti del consiglio d'amministrazione è avvenuta con una selezione tra i
curriculum che erano stati presentati. «Adesso che il nuovo cda è stato nominato - dice Filippo
Bellanca, presidente della commissione consiliare Bilancio e finanze - mi auguro che gli
amministratori nominati battano cassa presso i sindaci dei comuni debitori con Aica per recuperare gli
11 milioni di euro che mancano, 5 dei quali di contenziosi (tra gli enti interessati il Consorzio del
Voltano) e 6 delle quote del famoso prestito della Regione non ancora erogate».
Intanto la Consulta delle associazioni di Aica ha scritto al Prefetto di Agrigento denunciando la
mancata trasparenza degli atti gestionali della società e la situazione debitoria. «Era prevedibile e
previsto il risultato del bilancio consuntivo del 2022, tanto che la Consulta con un report circostanziato
prima e con un'istanza di accesso agli atti più recente, ha sottolineato, già 8 mesi fa, la necessità di
apportare dei decisi correttivi al conto economico - dice la Consulta - di reperire nuove risorse sia
idriche che economiche (presenti nel nostro ambito ma non adeguatamente sfruttate), di convertire le
utenze ancora a forfait, di accelerare lo scioglimento dei gestori ancora superstiti, di migliorare
l'efficienza energetica dell'azienda, sottoposta ad un aumento vertiginoso dell'energia.
ITALIAOGGI
Pnrr, Gentiloni e Dombrovskis: la scadenza resta la fine del 2026Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea e il commissario ue all'Economia in audizione a Strasburgo, alle commissioni Bilancio e Affari economici del Parlamento europeo, dedicata allo stato di avanzamento dell'attuazione.
"Anche se "nulla è impossibile, la fine del 2026 resta la scadenza che gli Stati membri devono rispettare per l'attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dai Piani nazionali (Pnrr) del Fondo Rrf ("Recovery and Resilience Facility"), nell'ambito del "NextGenerationEU", perché una proroga è "improbabile" a causa delle complesse e difficili procedure che sarebbero necessarie per deciderla. Aggiustamenti parziali dei piani sono invece possibili se giustificati da ragioni oggettive. Lo hanno affermato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni durante una audizione in riunione congiunta, ieri sera a Strasburgo, delle commissioni Bilancio e Affari economici del Parlamento europeo, dedicata allo stato di avanzamento dell'attuazione dei Pnrr. "In circostanze eccezionali - ha ricordato Dombrovskis -, se uno Stato membro non raggiunge un traguardo parziale o un obiettivo finale in tempo, può comunque presentare una richiesta di pagamento e accettare un pagamento parziale", come è avvenuto per esempio con la Lituania. a cui sono stati concessi altri sei mesi per completare gli ultimi due dei 33 traguardi e obiettivi che erano stati concordati. "Quando gli Stati membri fanno presenti delle circostanze obiettive che impediscono la realizzazione dei piani, c'è una possibilità di modifiche. Ma gli stati membri devono indicare chiaramente quali sono queste circostanze oggettive; e comunque il livello delle riforme non deve essere ridotto", ha aggiunto Dombrovskis. Gentiloni, ha sottolineato che "finora c'è stato un buon livello di attuazione del Pnrr sia in Italia che in Spagna, i due paesi che sono i principali beneficiari" del Piano di Recovery "e i soli ad aver già inoltrato tre richieste di pagamenti" a Bruxelles". Con questi due paesi, ha rilevato, "la cooperazione è ottima". "E' ovvio che ciò che è successo nell'ultimo anno e mezzo - ha continuato il commissario - con la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l'inflazione, ci ha spinto a intervenire, e abbiamo aggiunto il capitolo 'RePowerEU'" al Piano di Recovery. E questo "non per un solo paese ma per tutti. Finora la Finlandia, la Germania e il Lussemburgo hanno già cambiato i loro piani", introducendo il nuovo capitolo, ma per tutti e tre questi paesi si tratta di "piani nazionali che non sono grandi, e magari sono arrivati per primi proprio per questo". Comunque, "abbiamo accettato questi cambiamenti e siamo pronti a farlo anche per l'Italia e gli altri paesi, siamo pronti ad adattare i piani a circostanze che sono cambiate". Riguardo all'ipotesi di una proroga per l'attuazione dei piani oltre il 2026 "nulla è impossibile ma ci vorrebbe l'approvazione da parte di 27 parlamenti", ha avvertito Gentiloni. Dombrovskis è stato ancora più netto: "Cambiare questa data - ha ricordato - porterebbe a procedure farraginose per noi e per gli Stati membri", perché "ci vuole una decisione unanime dei Ventisette, e poi occorrono procedure di ratifica in quasi tutti i paesi. Non penso - ha concluso il vicepresidente esecutivo della Commissione - che sia uno scenario probabile, e per questo invitiamo gli Stati membri a lavorare per l'attuazione entro il 2026".
LENTEPUBBLICA
Come si calcolano i giorni residui di congedo parentale?
Ecco alcune brevi indicazioni su come si calcolano i giorni residui di congedo parentale, alla luce anche delle ultime novità introdotte in materia con la legge di bilancio 2023.
Ricordiamo infatti che all'interno della manovra economica per il 2023, tra le numerose misure a tutela del lavoro e della famiglia, troviamo anche alcune novità sul congedo parentale.
La legge di bilancio allunga, nello specifico, i tempi di fruizione per il congedo parentale e aumenta le retribuzioni totali.
Nello specifico si registra un incremento dal 30 all'80 per cento sull'indennità per congedo parentale destinata a:
madri lavoratrici dipendenti
padri lavoratori dipendenti
Tuttavia questi soggetti possono fruire dell'indennità maggiorata all'80 per cento esclusivamente nei seguenti casi:
in alternativa tra loro
e nel limite massimo di un mese da usufruire entro il sesto anno di vita del figlio con riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o di paternità successivamente al 31 dicembre 2022.
Restano inoltre confermate le novità del DL Conciliazione vita-lavoro:
diritto all'indennità esteso fino ai 12 anni d'età del bambino, rispetto ai sei anni precedentemente previsti, e con una diversa ripartizione dei periodi indennizzabili che complessivamente possono arrivare fino a un massimo di nove mesi e non più sei
in presenza di un solo genitore o di un genitore con affidamento esclusivo, la durata massima del congedo per i figli fino a 12 anni di età, passa da 10 a 11 mesi
genitori adottivi e affidatari risultano equiparati ai genitori naturali in materia di congedi per maternità e congedi parentali
infine il diritto all'indennità si prescrive entro un anno e decorre dal giorno successivo alla fine del periodo indennizzabile.
Alla luce di tutte queste novità, come si calcolano adesso i giorni residui di congedo parentale?
Giorni di congedo totali
Bisogna prima premettere che, ovviamente, per conoscere quanti giorni di congedo parentale sono rimasti al contribuente occorre una brevissima panoramica sui giorni di congedo totali a disposizione per questo tipo di misura.
Come anticipato oltre all'astensione obbligatoria di 5 mesi indennizzata all'80% della retribuzione e spettante alla madre ora la legge un tempo complessivo, tra i due genitori, non superiore a dieci mesi, elevabili a undici se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi.
Pertanto una volta che questi periodi di congedo hanno inizio i vari giorni residui vanno calcolati sulla base di queste tempistiche.
Ecco come si calcolano i giorni residui di congedo parentale
Mentre invece per calcolare i giorni residui e tenere il conto di questi in rapporto alle giornate di congedo già fruite occorre procedere con il calcolo in pratica "da soli" ed in base alla propria situazione, visto che non esiste ancora un servizio apposito per questo.
Pertanto il dipendente dovrà consultare le proprie domande inviate e procedere autonomamente al calcolo dei giorni residui di congedo parentale.
Per fare questo basta accedere al portale dell'INPS (previa registrazione con SPID/CIE/CNS) e accedere qui al servizio dedicato.
Potrebbe sembrare un compito non semplice, tuttavia basterà operare il conteggio seguendo solo alcune variabili:
servirà includere nel conteggio anche sabati, domeniche e giorni festivi se questi rientrano all'interno del periodo di congedo parentale fruito
sabati, domeniche e giorni festivi invece non vanno contati se tra un periodo e l'altro di congedo parentale sussiste una ripresa effettiva del lavoro.
In alternativa si può sempre fare richiesta alla sede INPS territoriale di competenza.
ILSOLE24ORE
Dal debito alle pensioni, ecco l'impatto dei migranti sull'economia italianaNegli scenari sulla sensitività rispetto alle variabili demografiche del Def si stima con un +33% di immigrati un calo del debito al 2070 di «oltre 30 punti rispetto allo scenario di riferimento», e viceversa.
Le ultime dichiarazioni di Giorgia Meloni e del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida delineano la visione del governo sul contributo che i migranti possono fornire all'economia italiana. Di fronte alla richieste di manodopera avanzate da numerosi comparti, dall'agricoltura al turismo, l'approccio è - in estrema sintesi - quello di dare la priorità agli italiani, rispetto alle persone che provengono da altri paesi. Negli ultimi giorni è stato messo in evidenza da più parti il contributo che i migranti garantiscono all'economia nazionale.
Sullo sfondo quanto si è verificato in occasione del click day del 27 marzo nell'ambito del decreto flussi: oltre 252mila richieste per 82.705 ingressi di lavoratori extra-Ue. Più del triplo dei posti disponibili. Il click day per l'ingresso di lavoratori stranieri in Italia è andato in overbooking ad appena un'ora dalla sua apertura. Alle 10, infatti, le domande giunte al Viminale erano già 238 mila.
Meloni: migranti non risolvono problema mancanza lavoratori
«Credo che prima di arrivare al tema immigrazione - ha sottolineato la premier, a margine dell'inaugurazione dell'edizione 2023 del Salone del Mobile, alla fiera di Milano a Rho - si debba lavorare per esempio sulla possibilità di coinvolgere molte più donne nel mercato del lavoro. Poi c'è il tema di incentivare la natalità, queste sono le priorità su cui lavorare». «È oggettivo che noi in Italia abbiamo un problema di tenuta del nostro sistema economico e sociale dato dal fatto che per troppi anni non abbiamo investito sulla natalità e sulla demografia. Di fatto noi abbiamo sempre più persone da mantenere e sempre meno persone che lavorano, al di là della valutazione però questo problema si risolve in vari modi. E il modo sul quale lavora il governo - ha chiarito Meloni - non è risolverlo con i migranti ma risolverlo con quella grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile».
Lollobrigida: «Aiutare le nascite, no alla sostituzione etnica»
«Il modo è costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l'occupazione - ha ricordato Lollobrigida, intervenuto al congresso della Cisal -. Non possiamo arrenderci all'idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada». «Io ritengo l'immigrazione un fatto naturale fisiologico - ha aggiunto -, sono nipote di un emigrante, quindi mi guardo bene dal pensare che l'emigrazione e quindi l'immigrazione siano un problema. Anzi diventano un'opportunità di crescita per una nazione. Se ci sono richieste di forza lavoro, quando hai esaurito la domanda interna, puoi, devi dotare di forza lavoro anche che venga da altre nazioni. Bisogna chiarire che il primo nemico dell'immigrazione regolare, fatta attraverso flussi organizzati, si chiama immigrazione illegale e clandestina, ed è una strada che è stata finora percorsa e che noi stiamo provando a cambiare».
Def: con aumento immigrati debito cala, impatto rilevante
Ma le persone che giungono da altri paesi forniscono un importante contributo all'economia nazionale, anche in una prospettiva di medio e lungo termine. L'aumento o la diminuzione di immigrati, viene infatti spiegato nel Def elaborato dall'esecutivo Meloni e all'esame delle Commissioni bilancio di Camera e Senato, ha un «impatto rilevante» sul debito: negli scenari sulla sensitività rispetto alle variabili demografiche del Def si stima con un +33% di immigrati un calo del debito al 2070 di «oltre 30 punti rispetto allo scenario di riferimento», e viceversa. «Data la struttura demografica degli immigrati che entrano in Italia - si legge ancora nel Documento di economia e finanza -, l'effetto è significativo sulla popolazione residente in età lavorativa e quindi sull'offerta di lavoro». Le altre variabili sono speranza di vita (che aumenta e non modifica «di molto» le previsioni) e la «fertilità» (che cala e fa aumentare il debito).
Tridico, senza migranti tra 20 anni i conti Inps critici
Il contributo è anche dal punto di vista della tenuta del sistema previdenziale. «Senza i migranti - ha spiegato il presidente dell'Inps Pasquale Tridico in una recente intervista alla Stampa - tra 20 anni i conti Inps saranno critici». Il minimo storico di nascite, ha continuato, «è un numero molto pericoloso per la sostenibilità delle pensioni. In prospettiva, con questa demografia, avremo più o meno lo stesso numero di persone che vanno in pensione e che entrano nel mercato del lavoro. Quindi un rapporto di uno a uno, un numero che definirei davvero critico» a cui, se nulla cambia, si potrebbe arrivare «dopo il 2040». Tridico ha posto l'accento sul fatto che «le economie ricche hanno tutte molti migranti. Anche noi abbiamo l'esigenza di coprire la domanda di lavori medio bassi da Nord a Sud con gli stranieri. La soluzione non può che essere l'accesso di un'immigrazione regolare e fluida». Anche perché, ha ricordato il presidente Inps, l'attuale saldo per le casse Inps con i lavoratori stranieri «è decisamente positivo. Chi arriva in Italia in larga maggioranza è giovane. Laddove lavora in chiaro, contribuisce in modo positivo al welfare italiano».
Il lavoro che non si trova, dai tecnici agli operai
Il dibattito sul contributo che possono dare le persone che provengono da altri paesi si concentra spesso sul tema delle competenze. Ma quali sono le figure più ricercate e difficili da trovare? A rispondere a questa domanda è il Borsino delle professioni del Sistema Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal: professioni tecniche e ad elevata specializzazione, a partire dai tecnici nel campo della salute, ingegneri e analisti; e operai specializzati, come fabbri e saldatori. Ma anche addetti nel turismo e nei servizi alle persone. Per cui da un lato c'è la disponibilità delle imprese ad assumere: sono 443mila le entrate programmate ad aprile ed oltre 1,5 milioni per il trimestre aprile-giugno, sulla base degli ultimi dati del sistema, con il turismo e i servizi che trainano la domanda di lavoro. E dall'altro si fatica a trovare il personale necessario: la difficoltà di reperimento arriva al 45,2%, salendo di 4,8 punti rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Tra le figure più difficili da reperire, il Borsino delle professioni mette in testa, per le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, i tecnici della salute (61,3%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (60,7%), i tecnici in campo ingegneristico (59,9%), gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (59,6%). Tra gli operai specializzati si segnalano i fabbri ferrai costruttori di utensili (76,8%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,4%) i fonditori, saldatori, lattonieri e montatori (71,5%).
La partecipazione degli stranieri al mercato del lavoro
Per capire il livello di integrazione di stranieri e naturalizzati nel mercato del lavoro può aiutare il focus Istat, pubblicato lo scorso febbraio. Nonostante sia aggiornata al 2021, l'indagine spiega che nella media 2021 la popolazione residente in Italia di età compresa tra i 15 e i 74 anni è costituita per l'8,9% da cittadini stranieri, per il 2,3% da cittadini italiani per acquisizione (naturalizzati) e per l'88,8% da cittadini italiani dalla nascita. La maggior parte dei cittadini stranieri (il 56,3%) è migrata in Italia per motivi di lavoro e un ulteriore 40,3% per motivi familiari; tra i naturalizzati, invece, prevalgono i motivi familiari (55,3%) e la quota dei migranti per motivi di lavoro scende al 38,1 per cento. Poiché il lavoro costituisce il motore principale del progetto migratorio per gli stranieri, la loro presenza tra le forze lavoro è molto elevata, con tassi di occupazione e di disoccupazione tradizionalmente superiori a quelli degli italiani nati in Italia. Solo a seguito della crisi generata dall'emergenza sanitaria del 2020 e per la prima volta da quando è disponibile il dato, il tasso di occupazione tra gli stranieri è stato inferiore a quello degli italiani, soprattutto per effetto del forte crollo dell'occupazione femminile, già in sofferenza dal 2019, più presente nei settori del terziario maggiormente colpiti dalle restrizioni imposte.
LIVESICILIA
Commissione per lo Statuto, nominati i quatto componenti.
Costituita la nuova Commissione paritetica per le norme di attuazione della Regione Siciliana. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie ha infatti firmato il decreto per la ricomposizione dello speciale organismo previsto dall'articolo 43 dello Statuto autonomistico.
Ne fanno parte gli avvocati Francesco Greco e Giuseppe Salvatore Failla, designati dal presidente della Regione; il magistrato della Corte dei conti Maurizio Graffeo e l'avvocato Rocco Mauro Todero, nominati dal governo nazionale.
Alla prima riunione verrà eletto il presidente della Commissione.
ILSOLE24ORE
Pensioni, dallo scivolo di 5 anni alla riduzione di orario: ecco le novità del decreto lavoro
Lo scivolo per la pensione destinato ai lavoratori fino a cinque anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici potrà essere utilizzato fino al 2025. Il contratto di espansione, inizialmente previsto fino al 2023, è esteso di due ulteriori anni (2024 e 2025) dalla bozza del decreto Lavoro, la cui approvazione è attesa nelle prossime settimane in consiglio dei ministri. Sino al 2025 per le aziende sarà possibile avviare una procedura di consultazione per stipulare in sede governativa un contratto di espansione con il ministero del Lavoro e con le sigle sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (o con le Rsa o Rsu).Coinvolte imprese con oltre 50 dipendenti
Sono interessati dallo strumento i processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle imprese con un organico superiore a 50 unità lavorative (limite ridotto da mille a 50 unità per gli anni 2022, 2023, 2024 e 2025) che comportano, in tutto o in parte, una strutturale modifica dei processi aziendali finalizzati al progresso e allo sviluppo tecnologico dell'attività, nonché la conseguente esigenza di modificare le competenze professionali in organico mediante un loro più razionale impiego e, in ogni caso, prevedendo l'assunzione di nuove professionalità,
Per i contratti sottoscritti nel 2022 uscita fino a fine anno
La novità introdotta dal nuovo legislatore solo per quest'anno, in riferimento ai contratti di espansione stipulati entro il 31 dicembre 2022 e non ancora conclusi, è quella di poter raggiungere un accordo integrativo in sede ministeriale, finalizzato a rimodulare le cessazioni dei rapporti di lavoro, con accesso allo scivolo pensionistico entro un arco temporale di 12 mesi successivi al termine originariamente previsto per il contratto di espansione, cioè fino a fine anno. Vengono, in sostanza, azzerate le finestre di uscita. In questo caso, però, devono rimanere invariati l'impegno di spesa complessivo e il numero massimo di lavoratori ammessi allo scivolo pensionistico previsti nell'originario contratto di espansione.
I prepensionamenti a 60 mesi dalla pensione
Le nuove previsioni, per il resto, non incidono sugli altri aspetti della previsione normativa, che rimane invariata. Così, sino al 2025, sarà ancora possibile attuare i percorsi di prepensionamento per i lavoratori che si trovino a non più di sessanta mesi dalla prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi) , o anticipata (42 anni e 10 mesi, un anno in meno per le donne), nell'ambito di accordi di non opposizione e previo esplicito consenso in forma scritta dei lavoratori interessati. Il datore di lavoro riconoscerà per tutto il periodo - fino al raggiungimento della prima decorrenza utile del trattamento pensionistico - un'indennità mensile, commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, come determinato dall'Inps.
Per la pensione anticipata il datore versa anche i contributi
Qualora la prima decorrenza utile della pensione sia quella prevista per la pensione anticipata, il datore di lavoro versa anche i contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto. Per l'intero periodo di spettanza teorica della Naspi al lavoratore, il versamento a carico del datore è ridotto di un importo equivalente e il versamento per i contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto alla pensione anticipata è ridotto di un importo equivalente alla somma della relativa contribuzione figurativa.
TELEACRAS
Sp 32, strada rifatta a tempo record dopo l'appello del sindaco di Cianciana, Francesco Martorana
Lo scorso 24 marzo, il sindaco di Cianciana, Francesco Martorana, insieme alla sua amministrazione, aveva chiesto un urgente incontro per sollecitare la manutenzione della SP32, che per i ciancianesi e per tutti i Monti Sicani è un'arteria vitale.
"Il primo a rispondere a questo nostro appello - dice oggi il primo cittadino - è stato il deputato regionale della Dc Carmelo Pace, a cui va un sentito ringraziamento per la sua estrema disponibilità e per la presenza che ha garantito all'incontro. Ci siamo seduti a presentare le nostre impellenti esigenze con il dirigente capo del genio civile, Rino La Mendola, l'Ingegnere del libero consorzio Di Carlo e tutti i tecnici. In appena 20 giorni vi posso dire e mostrare con orgoglio che le nostre richieste sono state ascoltate: sulla strada che collega Cianciana a Ribera è stato effettuato un primo intervento di messa in sicurezza".
GRANDANGOLOCiclismo, torna ad Agrigento la "Coppa Italia Giovanile XCO"
La partenza domenica 23 Aprile avverrà sull'asfalto della S.P. 4 alle spalle del prestigioso tempio di Giunone
Agrigento, domenica 23 aprile, ospiterà per il terzo anno consecutivo, la prestigiosa manifestazione sportiva nazionale di "Coppa Italia Giovanile XCO". Ad organizzare l'evento, ormai tappa fissa di Coppa Italia, sarà ancora una volta la scuola di Ciclismo nella Valle della ASD Racing Team Agrigento, con il contributo del Comitato Regionale F.C.I. Sicilia e con il patrocinio dell'Assessorato allo Sport e Turismo Regione Sicilia.
Si partirà la mattina del sabato 22 alle ore 11,00 con la conferenza stampa seguita dal ballo dei ragazzi della Scuola di Folklore e tradizioni Popolari "Fiori del Mandorlo", nel pomeriggio spazio alla prova percorso e verifiche. La domenica mattina dalle ore 8,00 si entrerà nel vivo della manifestazione. Anche quest'anno grande partecipazione da parte dei rappresentanti di 20 regioni con i rispettivi Comitati regionali, per un totale di circa trecento atleti del panorama Nazionale e Regionale che si daranno battaglia per il titolo di società. Il percorso disegnato magistralmente dal Direttore Organizzativo Fuoristrada Totò D'Andrea ha un'altimetria di 150 metri ed una lunghezza di 3,500 Km, il tracciato rispetto alle precedenti edizioni ha subito delle piccole varianti che lo rendono ancora più tecnico. La partenza lancio avverrà sull'asfalto della S.P. 4 alle spalle del prestigioso tempio di Giunone, poi gli atleti inizieranno il percorso tecnico in fuoristrada su area boschiva dell'ente Parco Archeologico e Forestale.
Presenti le autorità istituzionali regionali e il Presidente Nazionale della F. C. I Cordiano Dagnoni accompagnato dai componenti della struttura tecnica Nazionale Paolo Zanesi e Ignazio Saia. Già dal venerdì sarà presente per la visione del percorso e per uno stage con il ragazzi Siciliani il tecnico Nazionale Mirko Celestino.
SICILIAONPRESS
Caro-bollette, la Regione eroga 52 milioni ai Comuni e alle Città metropolitane
L'assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica ha avviato l'erogazione, ai comuni della Sicilia, dei contributi per compensare i maggiori oneri causati durante lo scorso anno dall'aumento dei costi per l'energia elettrica, previsti con la legge di variazione di bilancio del 2022.
Le somme - 48 milioni per i comuni e 4 milioni per le città metropolitane - sono state ripartite in base alla popolazione residente e, per quanto riguarda le ex province, sono state attribuite in relazione agli uffici pubblici censiti sul territorio. Si tratta di una dotazione straordinaria approvata dal Parlamento regionale per sostenere i comuni siciliani nella difficile fase di gestione dei maggiori oneri dovuti al rincaro dell'elettricità registrato durante lo scorso anno.
Le somme, come spiega la direttiva dell'assessore, non vanno rendicontate, sono però vincolate al pagamento delle bollette dell'energia elettrica.
In base alle contabilizzazioni effettuate dal dipartimento delle Autonomie locali, ai capoluoghi della Sicilia sono stati assegnati 15.380.596 euro così ripartiti: 6.334.370 mila euro al comune di Palermo, 2.982.616 mila a Catania, 2.207.787 a Messina, 1.162.368 a Siracusa, 720.729 a Ragusa, 594.465 a Caltanissetta, 564.883 a Trapani, 554.824 ad Agrigento e 258.554 ad Enna.