agrigentonotizie
Ponti e viadotti, nuovi interventi di manutenzione e gare d'appalto per quasi 3 milioni: ecco dove
Il bando è del Libero consorzio comunale per il miglioramento delle condizioni generali di sicurezza della rete viaria di sua competenza
Disponibili ben 2 milioni e 700 mila euro per i nuovi appalti che riguardano la sistemazione di ponti e viadotti in provincia di Agrigento.Si tratta di gare che consentiranno a breve diversi interventi. La prima è quella per l'affidamento dei lavori di messa in sicurezza di ponti e viadotti lungo le strade provinciali 31, 17, 1, 32. 34, 37 e sulla ex consortile 28. ad aggiudicarsela è stato il Consorzio stabile Vitruvio con sede a Roma: ha offerto il ribasso del 29,979% per un importo contrattuale di 1.730.000,00 euro (compresi 51.900 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). Il finanziamento di questi interventi, progettati dallo staff tecnico del settore Infrastrutture stradali, è stato ottenuto grazie al DM 225//2021 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti della rete viaria di province e città metropolitane.Ammonta invece a 991.500 euro (compresi 29.745 euro per oneri di sicurezza) l'importo di aggiudicazione della seconda gara: è quella relativa all'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per l'affidamento dei lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo e messa in sicurezza della strada provinciale 71-tratto B "Cavaleri-Magazzeni". La gara, alla quale hanno preso parte 140 imprese, è stata aggiudicata all'impresa "Parisi Vincenzo costruzioni", con sede ad Agrigento, che ha offerto il ribasso del 31,176%.
livesiiclia.it
Il ddl sulle Province in commissione, ma il M5s sbotta contro Schifani"Il governatore pensa solo a garantire le poltrone".
M5s contro Schifani sulla reintroduzione delle Province. "Il disegno di legge Schifani incardinato oggi in commissione punta solo a garantire le poltrone, non ad assicurare i servizi al cittadino", sbottano i deputati componenti della commissione Affari istituzionali di Palazzo dei Normanni, Martina Ardizzone ed Angelo Cambiano. "Così non va, i diritti dei siciliani sono e rimarranno sempre la bussola che orienta il nostro cammino e per i quali ci batteremo", aggiungono.L'attesa delle mosse di Roma per il ddl Province
"Stiamo parlando del nulla, se prima da Roma non arriva l'abrogazione della legge Del Rio. - continuano Ardizzone e Cambiano parlando del ddl Province -. Perfino Fratelli d'Italia, primo partito di maggioranza e al governo nazionale, ha chiesto di non accelerare sui lavori, ma di attendere l'eventuale norma nazionale, di fatto contraddicendo la volontà del governo Schifani di cui fanno parte".Cambiano: "Accelerazione dettata da accordi politici""Pare evidente - dice Cambiano - che l'accelerazione sui lavori sulla reintroduzione delle Province sia dettata più dalla necessità di agevolare accordi politici in vista delle imminenti Amministrative che dal concreto interesse nei confronti dei servizi da rendere alla collettività". Ardizzone aggiunge: "Il testo del ddl Province non solo non prevede adeguate risorse per garantire i servizi, ma non contempla nemmeno quelle per sostenere il costo dell'organo politico, pari a circa 10 milioni di euro che finirà per gravare sui bilanci degli enti, con prevedibili contraccolpi sulla già disastrata manutenzione delle strade e delle scuole dove spesso non è nemmeno possibile assicurare il riscaldamento agli alunni".
lentepubblica.it
Audizioni DEF, il parere delle Province: "Mancano strategie per gli enti locali"
Audizioni DEF, Province: "Mancano strategie per gli enti locali. Serve un piano straordinario di assunzioni".Nel DEF 2023 c'è una disattenzione nei confronti dei temi più direttamente inerenti agli enti locali, una lacuna che va colmata perché la mancata inclusione di Province e Comuni nella programmazione economica del Paese sottovaluta il ruolo di queste istituzioni nel rilancio degli investimenti pubblici e nella spinta alla crescita.È quanto indicato nel documento sul DEF 2023 dell'Unione delle Province d'Italia che il Presidente Michele de Pascale ha illustrato nel corso dell'audizione in Senato con le commissioni Bilancio.Audizioni DEF, il parere delle Province: "Mancano strategie per gli enti locali""Le Province - ha detto de Pascale - scontano ancora oggi gli esiti di scelte politiche sbagliate, che hanno ridotto la loro autonomia finanziaria, producendo uno squilibrio di 842 milioni di euro, e le hanno svuotate di personale. Questioni che vanno affrontate nella prossima Legge di Bilancio e su cui il Parlamento deve dare indicazioni chiare al Governo nella risoluzione di accompagnamento al DEF per assicurare la piena copertura delle funzioni fondamentali, garantire servizi e diritti ai cittadini e preservare gli equilibri di bilancio degli enti. Ma serve un piano straordinario di assunzioni nelle Province - ha aggiunto - anche attraverso l'utilizzo dei fondi non spesi del PNRR e delle Politiche di coesione, per rafforzare le strutture amministrative, e in particolare le Stazioni Uniche Appaltanti con tecnici ed esperti altamente specializzati. In questo modo si darà piena efficacia al nuovo Codice degli Appalti, che altrimenti risulterà poco incidente per la ripresa degli investimenti pubblici".Si tratta di interventi - come si sottolinea nel documento UPI consegnato alle commissioni bilancio di Camera e Senato - che sono essenziali in vista della revisione della legge 56/14, che deve essere approvata entro la prossima manovra economica.
ragusaoggi.it
Caro-Bollette: dalla Regione aiuti alle ex province.
Contributi dall'assessorato regionale alle Autonomie Locali per compensare i costi dell'energia elettrica.Le somme - 48 milioni per i comuni e 4 milioni per le città metropolitane - sono state ripartite in base alla popolazione residente e, per quanto riguarda le ex province, sono state attribuite in relazione agli uffici pubblici censiti sul territorio. Si tratta di una dotazione straordinaria approvata dal Parlamento regionale per sostenere i comuni siciliani nella difficile fase di gestione dei maggiori oneri dovuti al rincaro dell'elettricità registrato durante lo scorso anno.Le somme, come spiega la direttiva dell'assessore, non vanno rendicontate, sono però vincolate al pagamento delle bollette dell'energia elettrica.LA RIPARTIZIONE
In base alle contabilizzazioni effettuate dal dipartimento delle Autonomie locali, ai capoluoghi della Sicilia sono stati assegnati 15.380.596 euro così ripartiti: 6.334.370 mila euro al comune di Palermo, 2.982.616 mila a Catania, 2.207.787 a Messina, 1.162.368 a Siracusa, 720.729 a Ragusa, 594.465 a Caltanissetta, 564.883 a Trapani, 554.824 ad Agrigento e 258.554 ad Enna.
giornale di sicilia
Libero Consorzio, oltre 2 milioni per
rendere sicuri ponti e viadotti
Numerosi i lavori previsti da Ribera e Cattolica fino a Raffadali
Da Cattolica Eraclea a Caltabellotta, da Raffadali a Joppolo Giancaxio.
Il Libero Consorzio di
Agrigento ha aggiudicato due gare d'appalto per un importo complessivo di oltre 2,7 milioni di euro
che consentiranno a breve diversi interventi. La gara per l'affidamento dei lavori di messa in
sicurezza di ponti e viadotti lungo diverse strade provinciali è stata aggiudicata al Consorzio Stabile
Vitrubio di Roma, che ha offerto il ribasso di quasi il 30 per cento per un importo contrattuale di 1.730
mila euro. Il finanziamento di questi interventi, progettati dallo staff tecnico del settore Infrastrutture
Stradali, è stato ottenuto grazie a un intervento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di
concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti
della rete viaria di Province e Città metropolitane. Ammonta invece a 991.500 mila euro l'importo di
aggiudicazione della gara relativa all'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per
l'affidamento dei lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo e messa in sicurezza della strada
provinciale 71- tratto B «Cavaleri-Magazzeni». La gara, alla quale hanno preso parte 140 imprese, è
stata aggiudicata all'impresa Parisi Vincenzo Costruzioni di Agrigento, che ha offerto il ribasso di poco
superiore al 30 per cento. L'intero importo dei lavori è stato finanziato dal Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti.
Pochi mesi fa erano stati approvati dal Libero Consorzio i due progetti esecutivi per la manutenzione
straordinaria e la messa in sicurezza di alcune strade provinciali e di viadotti ottenuti da differenti
linee di finanziamento. Il primo progetto esecutivo riguardava l'accordo quadro per i lavori di messa in
sicurezza di ponti e viadotti lungo le strade provinciali 31 Cattolica Eraclea-Cianciana, 17 SiculianaRaffadali, 1 Spinasanta-Villaseta, Ribera-Cianciana, Bivio Tamburello-Bivona, Sciacca-CaltabellottaSan Carlo e sulla ex consortile Voltano-Molinazzo-Zotta d'argento. La spesa prevista è di poco
inferiore a 1,7 milioni di euro. Il secondo progetto esecutivo frutto dell'accordo quadro per i lavori di
manutenzione straordinaria e l'eliminazione delle condizioni di pericolo lungo le strade provinciali
Raffadali-Siculiana, Joppolo Giancaxio, Montallegro-Cattolica Eraclea, Cattolica Eraclea-Raffadali e
Montaperto-Busoné, finanziati con decreto del Ministero delle Infrastrutture. L'importo di questo
finanziamento è di 500 mila euro. (*GP*)
livesicilia
Ars, l'esercito dei collaboratori: tra ex deputati e new entryEcco chi sono e quanto guadagnano
PALERMO - L'ufficio di presidenza dell'Ars prende forma. Uno stuolo di collaboratori e consulenti, che in alcuni casi comprende ex deputati, è stato arruolato negli staff di chi oggi occupa la stanza dei bottoni. Un esercito che ha dei costi messi nero su bianco (le cifre sono in lordo) nella sezione trasparenza del sito della Regione. Tutti gli uomini (e le donne) del presidente Lo staff più numeroso e dispendioso è chiaramente quello del presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, che si avvale di sedici collaboratori e tre consulenti. Dalla lista è stato recentemente espunto il nome di Giancarlo Migliorisi che ha rassegnato le proprie dimissioni dalla segreteria (che gli fruttava 8.333 euro lordi mensili: lo stipendio più lauto del gruppo) in seguito ai fatti di cronaca che lo hanno visto protagonista. Del team del presidente fanno parte il segretario provinciale di Fratelli d'Italia di Catania, Alberto Cardillo (che percepisce uno stipendio mensile lordo di 5.416 euro) e il candidato sindaco di San Cono (nel Catanese) Giuseppe Cinquemani (3.200 euro lordi al mese).La segreteria comprende anche tre collaboratori (Luca Tabita, Giovanni Magni e Antonio Intelisano) che godono di un contratto da 2.100 euro lordi mensili (Stefania Calenduccia) che percepisce 2000 euro.E ancora, nella segreteria di Galvagno siedono: Salvatore Rapisarda (1.465,62 euro), Giulia Borrata (847,87 euro), Maria Elena Concetta D'Angelo (1.500,00 euro), Alessio Paradiso (2.500 euro), Beatrice Briguglio (1.500 euro) e Stefania Chiara Giannino (1.413 euro).Le redini della segreteria particolare sono in capo a quattro "soggetti in posizione di comando": Michael Giovanni Catania (3.075,79 euro lordi al mese), Carmela Riolo (con un contratto che nel biennio 2023 - 2024 è pari a 42.290,82 euro), Marco Nanì (2.536,33 euro lordi al mese) e Benedetto Vassallo (che incasserà un compenso complessivo pari a 43.528,78 euro così ripartito: 39.867,29 euro dal 1° febbraio al 31 dicembre 2023 e 3.661,49 euro dal primo gennaio al 31 gennaio 2024). Alla voce addetto stampa-portavoce troviamo Sabrina De Capitani (1.887 euro lordi mensili), Debora Borgese (1.511 euro lordi al mese) e Salvatore Pintaudi (con un contratto da 1.700 lordi mensili). Scaduto, invece, a fine febbraio il contratto di collaborazione di Roberto Ginex (1.800,00 euro). I consulenti di Galvagno L'esercito del presidente dell'Ars si arricchisce di tre consulenti. Al noto costituzionalista Agatino Cariola è stata affidata una consulenza di tre mesi in "materia istituzionale" per un compenso lordo mensile di 3500 euro. Consulente per tre mesi in materia politico- economica per 3000 euro lorde è Maria Carmela Di Mattea. Tre mesi di consulenza con lo stesso compenso per Raffaello Grassi. I vicepresidenti e i loro staffCapitolo vicepresidenti. Il vicepresidente vicario, il pentastellato Nuccio di Paola, conta cinque collaboratori per le attività di segreteria: l'ex deputato regionale del M5S Francesco Cappello (1.380 lordi al mese), Marco Ventura (1.465 euro), Marco Benanti (1.758 lordi mensili), Giovanni Antoci e Loriana Mucibì (entrambi con un contratto da 1.623 euro). La vicepresidente di Forza Italia, Luisa Lantieri si avvale di sei collaboratori.Tre con un contratto da 1000 euro lordi mensili (l'ex deputato Francesco Riggio, Maio Temoglie e Carmelina Volpe) e tre da 1.450,00 euro lordi al mese (Agata Maria Di Seri, Giuseppe Gagliano ed Eleonora Trebastoni). I collaboratori dei deputati-questoriNutrita la schiera di collaboratori che affianca il lavoro in assemblea dei deputati questori.Lo staff dell'autonomista Giuseppe Lombardo è composto da quattro persone addette alla segreteria: Mario Coco (1400 euro), Giuseppe Lucisano (3000 euro al mese), Consolato Aiosa (4000 euro) e Martina Messina (1800 euro). Il dem Nello Di Pasquale ha arruolato nove collaboratori. Nello staff c'è Fortunato La Rosa (1050 euro lordi al mese), il segretario provinciale del Pd nisseno Renzo Bufalino (1400 euro lordi mensili), Antonino Calabrese (1900 euro), l'ex sindaco di Bronte Graziano Calanna (900 euro), Maria Grazia Cassarà (2800 euro), Angelo Curciullo (1300 euro), Agata Maggiore (1360 euro), Silvia Melia (1050 euro) e Giovanni Spadaro (1520 euro).Il leghista Vincenzo Figuccia si avvale invece di undici collaboratori. Quattro con un contratto di 650 euro lordi al mese: Maria Pia Falbo, Rita Pizzo, Maurizio Castagnetta e Rosario Lo Proto.Nello staff di Figuccia, inoltre, ci sono Antonino Palumbo (1300 euro mensili), Maria Siino (1000 euro), Carmela Vallotta (1000 euro), Gioacchino Bosco (1300 euro), Francesco Campanella (4500 euro), Massimiliano Scianni (2.300,00 euro). Il timone di comando lo regge Francesc Cardella per un compenso complessivo, per il triennio finanziario 2023 -2024 - 2025 pari a 95.800,95 euro così ripartito mensilmente: 2.396,79 (per l'anno in corso), 2.486 euro (nel 2025 fino al 15 gennaio 2026) e 2.486 euro (nel 2026).Gli staff dei deputati segretariPassiamo ai deputati-segretari. Nello staff della democristiana Serafina Marchetta ci sono quattro collaboratori da 1.666,67 lordi mensili a testa: Leonardo Sala, Attilio Sandro Rizzo, Pietro Luigi Manno e Giammarco Covato. Il meloniano Giuseppe Galluzzo si avvale di un collaboratore: Tonino Genovese con uno stipendio mensile lordo da 1.413,11. Risultano scaduti invece altri due contratti (attività di segreteria dal 17 dicembre al 31 dicembre 2022) da 1.250,00 euro per Michele Pino e Mario Garofalo. L'azzurro Riccardo Gallo ripesca l'ex assessore regionale Marco Zambuto che entra nello staff con un compenso mensile lordo di 4000 euro al mese. Nella squadra di Gallo c'è anche Filippo Caci (2500 euro lordi mensili). Risultano scaduti e non rinnovati i contratti di quattro collaboratori da 1.170,00 euro lordi al mese. Il deputato segretario deluchiano Matteo Sciotto ha affidato le attività di segreteria a Lorenzina Grasso che ha firmato un contratto da 5.265,31 euro lordi al mese, il collega Davide Vasta invece punta sul sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice che incassa un compenso lordo da 5.281,98 al mese.Last but not least: Ugo Zagarella con un incarico di collaborazione con l'ex presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè che gli frutta un compenso di 5.245 euro lordi mensili.