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rassegna stampa del 2 maggio 2023

ITALIAOGGI
Cuneo fiscale ridotto fino al 7 per cento. Via libera al decreto legge per l'inclusione sociale, con la riduzione del cuneo fiscale e misure per incentivare l'occupazione giovanile, e al disegno di legge con una serie di misure per facilitare l'occupazione.

Via libera al decreto legge per l'inclusione sociale, con la riduzione del cuneo fiscale e misure per incentivare l'occupazione giovanile, e al disegno di legge con una serie di misure per facilitare l'occupazione. Qui di seguito il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi.
Il Consiglio dei ministri si è riunito lunedì 1° maggio 2023, alle ore 11.29, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
PROVVEDIMENTI IN MATERIA DI LAVORO E INCLUSIONE SOCIALE
1.       Misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro (decreto-legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro.
Il testo interviene con misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro lordi annui; a contrastare la povertà e l'esclusione sociale, con particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti fragili, minori o anziani; a promuovere politiche attive del lavoro, con l'obiettivo di assicurare un'adeguata formazione a chi non ha un'occupazione ed è in grado di svolgere un'attività lavorativa e di favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si introducono poi interventi urgenti volti a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e si modifica la disciplina del contratto di lavoro a termine.
  Misure a sostegno dei lavoratori e per la riduzione della pressione fiscale
Si innalza, dal 2 al 6 per cento, l'esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (con esclusione della tredicesima mensilità). L'esenzione è innalzata al 7 per cento se la retribuzione imponibile non eccede l'importo mensile di 1.923 euro.
Si conferma l'incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Si prevede una estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell'assegno unico prevista per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati.
 Misure di inclusione sociale e lavorativa, di accompagnamento al lavoro e di incentivazione dell'occupazione giovanile
Dal 1° gennaio 2024, si introduce una misura nazionale di contrasto alla povertà, che consiste in una integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi alla cittadinanza o all'autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche. Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro all'anno esenti dall'IRPEF, sarà erogato dall'INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi. Il nucleo beneficiario sarà tenuto a sottoscrivere un patto di attivazione digitale e a presentarsi, con cadenza trimestrale, presso i patronati o i servizi sociali e i centri per l'impiego, al fine di aggiornare la propria posizione.
Per i soggetti occupabili, cioè coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie individuate come "fragili", è prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60 per cento dell'orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente:
-      a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;

-      a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.

Per evitare il godimento irregolare del beneficio, sono previsti un adeguato regime sanzionatorio e una specifica attività di vigilanza da parte del personale ispettivo dell'Ispettorato nazionale del lavoro (INL), dell'INPS, della Guardia di finanza e dei Carabinieri.
I datori di lavoro privati che intendano assumere i beneficiari potranno fruire, a determinate condizioni, di incentivi nella forma di un esonero contributivo previdenziale. Ai patronati, alle associazioni senza fini di lucro e agli altri enti di mediazione sarà riconosciuto, per ogni persona con disabilità assunta a seguito dell'attività da loro svolta, un contributo compreso tra il 60 e l'80 per cento di quello riconosciuto ai datori di lavori.
Ai soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non siano calcolati nella scala di equivalenza, è riconosciuto un diverso contributo, volto a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche attraverso la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive. Tra tali misure rientra anche il servizio civile universale, per accedere al quale sono previste deroghe ai limiti di età e quote di riserva nei relativi bandi. Al fine di beneficiare dello strumento, i soggetti interessati dovranno registrarsi su una piattaforma informatica nazionale, rilasciare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, rispondere a determinati requisiti e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato, a seguito del quale potranno ricevere offerte di lavoro o essere inseriti in specifici progetti di formazione. Durante la partecipazione ai programmi formativi, per un massimo di dodici mensilità, gli interessati riceveranno un beneficio economico pari a 350 euro mensili.
Inoltre, per favorire l'occupazione giovanile sono previsti incentivi pari al 60 per cento della retribuzione per un periodo di 12 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono giovani sotto i trenta anni di età, non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON "Iniziativa Occupazione Giovani". L'incentivo è cumulabile con l'esonero contributivo nella misura del 100 per cento, per un periodo massimo di trentasei mesi, e con altri incentivi previsti dalla legislazione vigente.
·     Misure sui contratti a termine
Si apportano modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine (cosiddetto "tempo determinato"), variando le causali che possono essere indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le proroghe e i rinnovi), per consentire un uso più flessibile di tale tipologia contrattuale, mantenendo comunque fermo il rispetto della direttiva europea sulla prevenzione degli abusi.
Pertanto, i contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non eccedente i 24 mesi:
-      nei casi previsti dai contratti collettivi;

-      per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024;

-      per sostituire altri lavoratori.

·     Rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro, di tutela contro gli infortuni e dei controlli ispettivi

Si istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative.
Si prevedono, tra l'altro: l'obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l'estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l'obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza. Si introducono, inoltre, disposizioni in materia di condivisione dei dati per il rafforzamento della programmazione dell'attività ispettiva e di vigilanza nella Regione siciliana e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
2.       Disegno di legge in materia di lavoro
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato, con procedura d'urgenza, un disegno di legge in materia di lavoro.
Di seguito alcune tra le principali previsioni.

·     Contributo per le assunzioni di persone con disabilità

La disposizione prevede il riconoscimento per enti e organizzazioni di un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.

·     Modifiche in materia di somministrazione di lavoro

Si eliminano i limiti percentuali relativi alle assunzioni con il contratto di apprendistato in regime di somministrazione e quelli quantitativi in caso di somministrazione a tempo indeterminato di specifiche categorie di lavoratori (lavoratori in mobilità, soggetti disoccupati non del settore agricolo).
L'esenzione dal rispetto dei limiti quantitativi nell'utilizzo di personale in somministrazione, già prevista per altre fattispecie, si estende al caso in cui tale personale sia assunto dal somministratore con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
·     Sospensione della prestazione di cassa integrazione
Si estende ai rapporti di lavoro di durata pari o inferiore a sei mesi la disciplina già prevista per quelli di durata superiore, che prevede che il lavoratore non abbia diritto all'integrazione soltanto per le giornate di lavoro effettuate.
·     Durata del periodo di prova
Si puntualizza la tempistica della durata del periodo di prova nel rapporto di lavoro a tempo determinato, fissandola in un giorno di effettiva prestazione per ogni quindici giorni di calendario, e si precisa che in ogni caso tale periodo non può essere inferiore a due giorni.
·     Rafforzamento degli ambiti territoriali sociali per l'attuazione del LEPS e degli interventi del PNRR

Si rafforzano gli Ambiti territoriali sociali (ATS) mediante il finanziamento dell'incremento delle capacità operative dei servizi sociali comunali svolti in forma singola o associata dai comuni delle regioni a statuto ordinario per le funzioni di programmazione, coordinamento, realizzazione e gestione degli interventi, dei servizi e delle attività anche utili al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS). Si consentono le assunzioni a tempo indeterminato di personale, anche amministrativo, per le funzioni utili al raggiungimento dei LEPS, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale.

·     Potenziamento dell'attività di accertamento di elusioni e violazioni in ambito contributivo e della riscossione degli importi omessi e promozione dell'adempimento spontaneo degli obblighi contributivi

Si potenzia la capacità di controllo e verifica dell'INPS, consentendo all'ente accertamenti d'ufficio mediante la consultazione di banche dati non solo dell'Istituto, ma anche di altre pubbliche amministrazioni. Si prevede, inoltre, che gli uffici dell'Ente possano invitare i contribuenti a comparire di persona o mediante rappresentanti per fornire dati ed elementi informativi. Qualora il contribuente effettui il pagamento integrale entro quaranta giorni dal ricevimento dell'accertamento, le sanzioni civili sono ridotte nella misura del 50%. Entro tale termine il contribuente può inoltrare domanda di dilazione.
L'INPS può trasmettere al contribuente la comunicazione di eventuali anomalie affinché quest'ultimo provveda alla correzione. Il contribuente ha un termine di novanta giorni dalla notifica della comunicazione per segnalare eventuali elementi, fatti o circostanze per confutare quanto comunicato. Il contribuente che provveda alla regolarizzazione delle anomalie ed effettui entro trenta giorni il versamento dei contributi è ammesso al pagamento della sanzione civile in misura annua pari al 2,75% dell'importo della contribuzione dovuta ed in caso di pagamento in forma dilazionata, la riduzione della sanzione è subordinata al versamento della prima rata. Sono previste specifiche disposizioni per l'omesso o tardivo versamento di una delle successive rate e per i casi di assenza di segnalazioni o di regolarizzazione da parte del contribuente.
·     Pagamento dilazionato dei debiti contributivi
Si aumenta il numero di rate, previste per il pagamento dei premi, passando dagli attuali 24 a 60 mesi.
·     Ricostituzione del Fondo nazionale per le Politiche Migratorie
Si prevede l'incremento, per l'anno 2023, di un importo pari a euro 2.427.740 per il Fondo nazionale per le politiche migratorie, istituito presso la Presidenza del Consiglio.
·     Ricongiunzione, ai fini previdenziali, dei periodi assicurativi per i lavoratori dipendenti, autonomi e per i liberi professionisti
Si modifica la disciplina della ricongiunzione ai fini previdenziali dei periodi assicurativi, allineando il rendimento previsto a quello offerto dal sistema contributivo, pari alla media quinquennale del tasso di crescita del PIL.
Il testo prevede, infine, norme relative all'istituzione del Sistema informativo per la lotta al caporalato in agricoltura; l'uniformazione dei tempi di presentazione delle domande di accesso ad Ape sociale e di pensionamento anticipato con requisito contributivo ridotto; modifiche al Codice del terzo settore per consentire la partecipazione a distanza alle assemblee; modifiche relative ai fondi di solidarietà bilaterali.


INCLUSIONE E ACCESSIBILITÀ

Riqualificazione dei servizi pubblici per l'inclusione e l'accessibilità in attuazione dell'articolo 2, comma 2, lettera e) della legge 22 dicembre 2021, n. 227 (decreto legislativo - esame preliminare)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione dell'articolo 2, comma 2, lettera e), della legge 22 dicembre 2021, n. 227, introduce norme relative alla riqualificazione dei servizi pubblici per l'inclusione e l'accessibilità.
Le disposizioni mirano a garantire l'uniformità della tutela dei lavoratori con disabilità sul territorio nazionale e l'accessibilità ai servizi forniti dalle pubbliche amministrazioni ai fini della loro piena inclusione.
Si introduce un'apposita figura qualificata nell'ambito delle pubbliche amministrazioni, preposta alla programmazione strategica della piena accessibilità delle amministrazioni da parte delle persone con disabilità. A tale figura spetta il compito di individuare le modalità e le azioni dirette a realizzare la piena accessibilità alle amministrazioni, fisica e digitale, da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con disabilità; la stessa figura propone tali attività tra gli obiettivi programmatici e strategici della performance dell'amministrazione. Inoltre, gli obiettivi di tutela e accessibilità delle persone con disabilità nell'esercizio delle prestazioni lavorative e nell'accesso e fruizione dei servizi della pubblica amministrazione entrano a far parte del sistema di valutazione dei risultati anche in relazione alla responsabilità dei dirigenti. Infine, si estende il campo di applicazione dell'azione collettiva nei confronti delle pubbliche amministrazioni nei casi di mancata attuazione o violazione dei livelli essenziali per l'inclusione sociale e l'accessibilità delle persone con disabilità o degli obblighi previsti.


COOPERAZIONE RAFFORZATA SULL'ISTITUZIONE DELLA PROCURA EUROPEA

Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 9, recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea «EPPO» (decreto legislativo - esame definitivo)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 9, recante disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea «EPPO». Il testo tiene conto del parere espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato.


MISSIONI INTERNAZIONALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha deliberato la prosecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo in corso e l'avvio di nuove missioni internazionali per il 2023.
La deliberazione è stata approvata previa comunicazione al Presidente della Repubblica, ai sensi della legge 21 luglio 2016, n. 145.
La delibera è accompagnata da una relazione analitica che ha il fine di:
-      riferire alle Camere sull'andamento delle missioni internazionali delle Forze armate e delle Forze di polizia, nonché sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, per il periodo 1° gennaio 2022 - 31 dicembre 2022, riportando, nelle schede allegate per ciascuna missione, le informazioni di sintesi;
-      indicare le missioni internazionali che il Governo intende proseguire nel periodo 1° gennaio 2023-31 dicembre 2023, nonché gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione da porre in essere nel medesimo periodo.
Per quanto riguarda la prosecuzione delle missioni in corso, l'Italia, in considerazione del complesso quadro geo-strategico, contraddistinto da persistenti e duraturi fattori di instabilità e aggravato dal conflitto russo-ucraino, continua a operare nella zona del cosiddetto Mediterraneo allargato. All'esterno del Mediterraneo allargato, permane l'esigenza di mantenere una presenza navale nell'area indo-pacifica.
La strategia di impiego dello strumento militare continua a basarsi sulla tradizionale adesione alle iniziative delle Organizzazioni Internazionali di riferimento per il nostro Paese (ONU, NATO, EU), non tralasciando la possibilità di cooperare, all'interno di coalizioni ad hoc, con Paesi e attori con i quali condividiamo rapporti di collaborazione o alleanze.
Le nuove missioni per l'anno 2023 riguardano la partecipazione di personale militare alle seguenti:
-      missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (EUMAM Ucraina);

-      missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia);

-      missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger);

-      missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso.


NOMINE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha deliberato:

-      la nomina a ministro plenipotenziario del consigliere di ambasciata Michele Tommasi, Ambasciatore d'Italia in Sudan;

-      la nomina a ministro plenipotenziario del consigliere di ambasciata Nicola Minasi, Capo dell'Unità di crisi.

Su proposta dello stesso Ministro, il Consiglio dei ministri ha deliberato:

-      la nomina a ministro plenipotenziario dei consiglieri di ambasciata Elena Sgarbi (fuori ruolo), Giuseppe Fedele, Michele Cecchi (fuori ruolo), Massimiliano D'Antuono, Domenico Bellato, Marco Di Ruzza, Stefano Pontesilli,  Maria Chiara Greggi, Cristina Carenza, Roberto Frangione (fuori ruolo), Filippo La Rosa, Andrea Mazzella, Pasquale Salzano (fuori ruolo), Andrea Biagini (fuori ruolo) e Andrea Silvestri;

-      il collocamento fuori ruolo, presso l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, dell'ambasciatore Massimo Marotti;

-      il collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Nicola Lener presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Segretariato generale, con l'incarico di Capo della Delegazione per la presidenza italiana del G7;

-      su proposta del Ministro Tajani e del Ministro della difesa Guido Crosetto, il collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Guido De Sanctis presso il Ministero della difesa, quale Consigliere diplomatico del Ministro.
Infine, su proposta del Ministro della difesa Guido Crosetto, il Consiglio dei ministri ha deliberato la promozione al grado di generale ispettore capo del generale ispettore del ruolo normale del Corpo di commissariato aeronautico in servizio permanente Sergio Walter Maria Li Greci.


LEGGI REGIONALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato sei leggi regionali e ha deliberato di non impugnare:

1.       la legge della Regione Friuli-Venezia Giulia n. 10 del 03/03/2023, recante "Misure per la semplificazione e la crescita economica";

2.       la legge della Regione Umbria n. 1 del 06/03/2023, recante "Disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Umbria e determinazione del canone in attuazione dell'articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n; 79 (Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica)";

3.       la legge della Regione Umbria n. 2 del 06/03/2023, recante "Disposizioni in materia di amministrazione condivisa";

4.       la legge della Regione Piemonte n. 3 del 09/03/2023, recante "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale; Anno 2022";

5.       la legge della Regione Molise n. 3 del 10/03/2023, recante "Ratifica dell'Intesa tra le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome";

6.       la legge della Regione Calabria n. 10 del 15/03/2023, recante "Istituzione del garante regionale per la tutela delle vittime di reato".




TODAY ECONOMIA
Come cambiano le buste paga col taglio del cuneo fiscale e per quanti mesi
Con il decreto Lavoro le retribuzioni avranno un aumento (medio) di cento euro mensili, ma non la novità non riguarda tutti ed è a tempo. Col 2024, in assenza di un nuovo intervento, tutto è destinato a cambiare ancora. Vediamo come

Buste paga più pesanti, questo l'effetto a cui porterà l'intervento sul cuneo fiscale inserito del decreto Lavoro varato ieri, 1° maggio, dal governo Meloni. Ma non sarà per sempre, così come non sarà per tutti. Vediamo perché e chi trarrà vantaggio dal provvedimento del governo.
Il cuneo fiscale è la differenza tra quanto un datore di lavoro paga per un dipendente e quanto il dipendente effettivamente ha in busta paga al netto delle tasse e dei contributi previdenziali. Il taglio del cuneo fiscale assorbe circa 4 miliardi, in parte coperti col deficit del Def. 
Si porta a 6 punti complessivi il taglio per i redditi fino a 35mila euro e a 7 quello per i redditi più bassi, fino a 25mila. A questi numeri arriviamo perché c'è il taglio di due punti deciso dal governo Draghi (terminato il 31 dicembre scorso) poi confermato dal governo Meloni nella legge di bilancio di dicembre e rafforzato per i redditi bassi. Con la nuova sforbiciata secondo le stime del ministero dell'Economia l'aumento in busta paga è di 100 euro mensili in media. "Un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere", dice il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Secondo le elaborazioni dello studio De Fusco Labour & Legal riportate da Il Sole 24 Ore per un lavoratore con 25mila euro di retribuzione il taglio complessivo vale 96 euro al mese. Con 35mila euro di retribuzione il vantaggio mensile è di 99 euro. Vediamo alcuni esempi riportati anche dal Corsera. Una retribuzione di 10mila euro lordi (circa 780 euro netti) sta già beneficiando per il 2023 di un taglio di tre punti dei contributi previdenziali trattenuti in busta paga, con un aumento della paga netta di poco più di 19 euro al mese, cui ora si sommeranno altri 25 euro circa, dovuti al nuovo taglio di quattro punti. Il netto salirà complessivamente di quasi 45 euro. Che diventano 67 euro (rispetto ai 38,5 euro goduti finora) per le retribuzioni lorde di 15mila euro; 77 euro (rispetto ai 44) per quelle di 20mila e 96 euro (rispetto ai 55) per chi prende 25mila euro.
Meno tasse per i lavoratori e nuovo Rdc: cosa cambia con il Decreto lavoro
La misura quindi non è per tutti, ma solo per i redditi più bassi. Ed è a tempo, vale per dal prossimo luglio a dicembre. Se non sarà rinnovato, le buste paga si sgonfieranno e da gennaio 2024 si tornerà al taglio del cuneo del governo Draghi (due punti) mentre i lavoratori beneficeranno della tredicesima. Rifinanziarlo costerebbe circa 12 miliardi, un costo non indifferente a meno di non assorbire lo sconto sul cuneo nella riforma dell'Irpef che dovrebbe scattare anche questa dal prossimo primo gennaio.
"Noi - sottolinea Giorgetti - abbiamo ereditato uno sconto molto più ridotto, di due punti percentuali, tutti dicevano che non lo avremmo confermato. Lo abbiamo confermato, lo abbiamo rafforzato, adesso lo abbiamo più che triplicato per i lavoratori che guadagnano fino a 25mila euro all'anno e più che raddoppiato per quelli che ne guadagnano fino a 35mila. Abbiamo fatto una cosa giusta, specialmente in un periodo come questo di carovita in cui le famiglie fanno fatica. Credo che il governo, dopo aver fatto dei sacrifici, assunto delle decisioni difficili, può oggi in qualche modo andare incontro alle famiglie in difficoltà". 
I sindacati però accolgono la notizia con toni meno entusiasti. "Siamo di fronte a un provvedimento sul cuneo contributivo che va nella direzione delle richieste che abbiamo fatto, un primo risultato ma è una tantum", dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "È provvisorio perché non è strutturale in quanto vale per i prossimi 5 mesi, parte da luglio, non è neanche conteggiato sulla tredicesima, e stiamo parlando di un aumento di 50/60 euro al mese che si aggiungono a quelli che erano stati già ottenuti, è una misura importante ma transitoria e insufficiente per rispondere al problema della tutela del potere d'acquisto dei salari", sottolinea,
"È incredibile - replica il titolare del Mef - come possano esserci polemiche dopo un provvedimento che ha messo soldi in più nelle tasche degli italiani. Abbiamo raddoppiato e triplicato il taglio al cuneo fiscale. Per noi questa è la priorità".
Addio al Reddito di cittadinanza: cosa cambia ora
Al taglio del cuneo si aggiunge l'innalzamento fino a tremila euro della soglia di esenzione dei fringe benefit, cioè le agevolazioni date ai dipendenti in forme diverse dal denaro che però compaiono nelle buste paga.  Anche in questo caso però la norma non è per tutti. L'innalzamento interessa i dipendenti con figli minori.



SICILIAONPRESS
Tutti i candidati a sindaco nell'agrigentino: TERREMOTO POLITICO NEL CENTRODX A LICATA, NEWS RAVANUSA E SAN GIOVANNI, VOCI CALAMONACI
La situazione delle candidature a sindaco e delle liste per il rinnovo dei Consigli Comunali nei 14 Comuni dell'agrigentino è in continua evoluzione. Non passa giorno senza novità. Talvolta, si tratta di mere voci di corridoio, ma -com'è noto- il passaggio da voce a realtà è spesso breve.
Se la situazione al primo giorno utile di presentazione delle liste e delle collegate candidature a sindaco è quella descritta nell' articolo dal titolo TUTTI I CANDIDATI A SINDACO DELL'AGRIGENTINO: CI SONO 4 DONNE   cosa è cambiato dalla situazione di partenza ad oggi?
LICATA
Sembra profilarsi un terremoto politico nel centro destra di Licata, dove il candidato sindaco Angelo Balsamo-secondo il Giornale di Sicilia di oggi- "ha comunicato alla Tardino che non vuole la lista della Lega nella sua coalizione".
Annalisa Tardino, licatese, è la coordinatrice regionale della Lega e-sempre secondo il Giornale di Sicilia- "la coordinatrice leghista e l'aspirante sindaco si sono scambiati messaggi di fuoco". I pompieri del centro destra -primi fra tutti, gli onorevoli Roberto Di Mauro e Riccardo Gallo- saranno in grado di far rientrare la situazione? O la Lega potrebbe ritirarsi dalla coalizione ed appoggiare -con una lista civica- il candidato sindaco di centrosinistra Fabio Amato, proprio come è successo a Trapani?
Staremo a vedere.
RAVANUSA
Il vicesindaco in carica Gaetano Carmina comunica che il Movimento per la Nuova Autonomia, guidato dall'on. Roberto Di Mauro, sostiene la candidatura a sindaco di Kabiria Loggia, proposta da Giusi Savarino(deputato regionale di Fratelli d'Italia) e Carmelo D'Angelo (sindaco uscente di Ravanusa e segretario provinciale della Lega).
Ciò era agevolmente prevedibile. Ma non era affatto prevedibile che la Nuova D.C. di Totò Cuffaro appoggiasse la candidatura a sindaco di Salvatore Pitrola, sostenuto dal centro-sinistra (PD, M5S e S.I.). Eppure Luigi Di Natale, commissario locale del partito dello scudocrociato, darà tre candidati  alla lista dei 16 candidati al consiglio comunale collegata a Pitrola. Pare perché non interpellato sulla scelta del candidato sindaco da parte del duo Savarino-D'Angelo.
Non solo. Si pensa che, a questo punto, anche Carmelo Pullara possa indirizzare il consigliere uscente Salvatore Puccio verso questa scelta, lasciando così l'alleanza col candidato sindaco Vito Ciotta, sostenuto dal movimento "Servire Ravanusa" di Giuseppe Sortino.
SAN GIOVANNI GEMINI
A San Giovanni Gemini, è stata già presentata la lista "Costruire il presente" con 12 candidati al consiglio comunale collegata al candidato-sindaco Dino Zimbardo, impiegato all'ispettorato ripartimentale delle foreste e attuale presidente del consiglio comunale, sostenuto dal sindaco uscente Giuseppe Panepinto.
Sarà invece presentata martedì la lista "Alternativa Sangiovannese" a sostegno del candidato sindaco Rito Compilato: una lista, con i simboli di "Insieme per San Giovanni" e del M5S in unico campo, che ospita altri 12 candidati al consiglio comunale, provenienti dalle fila del gruppo "Insieme per San Giovanni", del PD Cammarata -San Giovanni Gemini/Circolo intercomunale, del Meetup 5 Stelle San Giovanni Gemini-Cammarata e dell'aggregazione giovanile "Spazio Giovani Generazioni".
Infine, è pressoché pronta la lista civica a sostegno di Giovanni Miceli, consulente aziendale progettista per finanziamenti di fondi strutturali europei, che già da tempo -e  per primo- aveva reso nota l'intenzione di scendere in lizza, tanto che è già al completo  l'elenco degli aspiranti consiglieri della lista per il rinnovo del consiglio comunale, così come sono pronti  logo e  scritta che la contrassegneranno: San Giovanni Libera/ Miceli Sindaco.
CALAMONACI
A Calamonaci, invece, il centrosinistra sta lavorando alla candidatura da opporre al sindaco uscente Pellegrino Spinelli.
Secondo le voci più ricorrenti, potrebbe trattarsi di un giovane che attualmente lavora al nord e che potrebbe raccogliere i consensi sia dell'opinione pubblica vicina al PD sia delle nuove generazioni locali.  Il nome che si fa è quello di Vincenzo Scorsone, insieme al quale starebbero lavorando il rappresentante d'"Intesa Universitaria" Carmelo Mirabile e altri giovani, tra cui Giovanni La Terra.
Ma si stratta di mere indiscrezioni che-secondo alcuni- non hanno fondamento e-secondo altri- potrebbero ben presto trasformarsi in realtà.
 

SICILIATV
Primo maggio nero in provincia di Agrigento: tasso di disoccupazione quasi al 20 cento. STIMA TEMPO DI LETTURA: 2 min
E' del 19,3% il tasso di disoccupazione, secondo i dati ufficiali dell'Istat per la popolazione agrigentina da 15 a 64 anni , di cui il 21,6 sono donne. Lo denuncia il segretario generale della Uil agrigentina, Gero Acquisto. "Questi dati - dice Acquisto - si traducono in quasi 90 mila disoccupati in provincia senza tener conto di tutti quelli che sulla carta risultano occupati ma che in realtà sono costretti a posizioni lavorative precarie e mal pagate".
Il segretario della Uil di Agrigento, Gero Acquisto, sottolinea come la situazione negli anni sia sempre peggiore: "Ogni giorno la nostra Organizzazione affronta migliaia di vertenze, le problematiche riguardano contratti farlocchi, salari non rispettati, lavoratori che non riescono ad arrivare a fine mese. Siamo davvero stanchi dei proclami, è tempo di dare linfa vitale al nostro territorio definendo un vero piano di rilancio".
"In provincia di Agrigento - continua - soffrono sia i disoccupati che gli occupati, per non parlare dei giovani che, non sono nullafacenti per scelta ma sono costretti a sopravvivere in un territorio in cui non gli si assicura un futuro. Io stesso sono padre e quando sento che per avere un futuro bisogna andar via da questa terra riesco solo a pensare all'immane fallimento della nostra generazione su tutti i livelli".
"Per cambiare le cose bisogna metterci la faccia - spiega Acquisto -, occorrono investimenti per favorire il passaggio generazionale nelle imprese, sostegni per i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro. Vogliamo una Sicilia, a misura di giovani, di donne, di lavoratori e di famiglie. Vogliamo risposte, il prossimo lunedì primo maggio, Cgil Cisl e Uil si riuniranno a Potenza, città simbolo della difficile situazione del Sud, ma anche luogo dal quale può partire una nuova stagione di rilancio e crescita".
"Fondata sul lavoro" 75 anni di Costituzione, è lo slogan che identifica l'edizione di quest'anno del tradizionale corteo di Cgil, Cisl e Uil per la festa dei lavoratori. Quest'anno, più che mai, la Uil di Agrigento sarà presente, con una delegazione, alla manifestazione del primo maggio per unirsi all'urlo di protesta.


COMUNICALO
Depurazione acque, dalla giunta via a interventi per 1,2 milioni in tutta la Sicilia
Via libera al finanziamento di 1,2 milioni di euro per la realizzazione di sette interventi alle condotte fognarie e agli impianti di depurazione in tutta la Sicilia, collegati ad eventi calamitosi. Lo prevede l'Accordo di programma quadro stipulato fra il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica e la Regione Siciliana, le cui modifiche sono state approvate nell'ultima seduta della giunta regionale, su proposta dell'assessorato regionale dell'Energia e dei servizi di pubblica utilità.
Si potrà, dunque, procedere all'utilizzo del fondo ministeriale per l'esecuzione delle seguenti opere urgenti:
- ad Agrigento il ripristino della tubatura che dal condotto fognario "Pubblica sicurezza" conduce i reflui in via Nettuno, danneggiata dalle continue mareggiate (157.633 euro);
- a Sciacca (Ag) il ripristino dell'impianto di sollevamento fognario "Bagni" (167.546 euro);
- a Realmonte (Ag) la ricostruzione di un ponte tubo fognario crollato a causa dei temporali dell'inverno 2021-2022, in contrada Scavuzzo (83.196 euro);
- a Favara (Ag) il ripristino funzionale dei comparti danneggiati dal crollo del muro di sostegno all'interno dell'impianto di depurazione (151.168 euro);
- a Salemi (Tp) il rifacimento della stazione di sollevamento delle acque reflue di contrada Karbinarusa al servizio dell'impianto di depurazione (180 mila euro);
- a Canicattini Bagni (Sr) il ripristino tecnico e igienico-sanitario dell'impianto di depurazione comunale di contrada Scala Bagni (200 mila euro);
- a Noto (Sr) lavori all'impianto di monitoraggio delle acque sia alle sorgenti comunali (Ciaramito, San Giovanni Lo Vecchio, Caniglia, Gelso Steartino), sia in ingresso e in uscita dei depuratori di contrada Passo Abate, Calabernardo, Testa dell'Acqua e relativi centrali di sollevamento (300 mila euro).


ITALIAOGGI 

Lavoro, il decreto del governo non convince i sindacati.

Cgil, Cisl e Uil sul lavoro l'esecutivo deve fare di più, in caso contrario, la mobilitazione unitaria proseguirà
Il decreto Lavoro varato dal governo Meloni non conquista i sindacati che non abbandonano l'idea della mobilitazione. Il messaggio che arriva il primo Maggio da Cgil, Cisl e Uil, che hanno celebrato il Primo maggio a Potenza, è chiaro: sul lavoro il governo deve cambiare rotta. Nel metodo, rispettando il ruolo dei sindacati e non limitandosi a informative di domenica sera, ma dialogando e negoziando. E nel merito, cambiando politiche sbagliate e mettendo al centro il lavoro e la sua dignità nel rispetto della Costituzione. In caso contrario, la mobilitazione unitaria proseguirà. Secondo i leader delle tre confederazioni Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, dal governo arrivano risposte insufficienti sul lavoro. Pur apprezzando l'ulteriore taglio del cuneo fiscale e contributivo di 4 punti percentuali, dal 1° luglio al 31 dicembre, i sindacati sottolineano la temporaneità di una misura solo per sei mesi che dovrebbe portare nelle buste paga dei lavoratori secondo le stime del Mef circa 100 euro lordi al mese. "Oggi è la festa del lavoro, non del governo - ha detto ieri Landini -. Il governo deve pensare al lavoro tutti i giorni dell'anno, non solo il Primo maggio. Doveva convocare il Cdm proprio oggi? Se vogliamo dare un futuro al nostro Paese e all'Europa bisogna avere un progetto, una strategia. E questo non sta avvenendo. Oggi la nostra è una Repubblica fondata sullo sfruttamento, sulla precarietà e la povertà. C'è bisogno di fare una battaglia. Continueremo la nostra mobilitazione e se avremo risposte dal governo siamo pronti tutti assieme, con Cisl e Uil, a continuarla fino a quando non otterremo risultati e i cambiamenti che chiediamo".
Sbarra chiede all'esecutivo di tornare "quanto prima sulla via giusta. Il filo del dialogo in questi mesi è caduto a terra con troppi provvedimenti approvati senza coinvolgere le parti sociali. Deve essere ripreso, rafforzato, reso stabile e affidabile. Così non va bene, crediamo che il governo voglia
riprendere il confronto. L'incontro di ieri ha un senso se apre un nuovo cammino stabile verso riforme partecipate. Un solo albero non fa una foresta. Nel frattempo non staremo fermi. La mobilitazione unitaria va avanti, non indietreggeremo di un solo centimetro. Valuteremo i comportamenti e le risposte. Senza preclusioni, ma anche senza fare sconti a nessuno". "Nel merito, il nostro giudizio è di parziale apprezzamento. Ma questioni importanti come le politiche del lavoro e il contrasto della povertà non si affrontano come è stato fatto. È un problema, grave, di metodo", ha poi sottolineato Sbarra in una intervista al Corriere della Sera, aggiungendo: "Non buttiamola in rissa, in gioco ci sono questioni troppo importanti". "È stato un incontro utile e importante per avviare un percorso di dialogo strutturato sulla crescita, la lotta all`inflazione, il fisco, l`attuazione del Pnrr, la sicurezza sul lavoro, le pensioni. Temi su cui la premier si è impegnata". "Giudizio positivo", sul taglio del cuneo fiscale: "I 3,4 miliardi stanziati vanno nella di- rezione che auspichiamo da mesi. Un segnale importante anche se insufficiente: la misura deve valere anche per il 2024 e diventare strutturale". Resta confermata la mobilitazione con Cgil e Uil: "Quella mobilitazione è unitaria, nel nome dell`indispensabile dialogo sociale per riaffrontare le priorità fissate: tutela dei redditi dall`inflazione, necessità di incrementare il valore reale di salari e pensioni, falcidiati dalla spirale inflazionistica".
Parole condivise anche da Pierpaolo  Bombardieri, segretario generale della Uil: "La mobilitazione continua, la resistenza continua e continuerà. È un Primo maggio di lotta, non di festa. Un Primo maggio di mobilitazione per i giovani che non hanno lavoro e per gli anziani. Per ricordare la Costituzione a 75 anni dall'entrata in vigore, Costituzione che è antifascista. È bene ricordarlo. Il governo oggi si occupa di lavoro. Peccato che siano passati sei mesi senza che se ne sia occupato. Avevamo perso le tracce". "Il taglio del cuneo fiscale lo rivendico eccome, abbiamo fatto uno sciopero generale con la Cgil contro il governo Draghi su questo. Ma non è strutturale. E nel decreto, di cui ancora non abbiamo un testo, non c`è nulla su precarietà, sicurezza del lavoro, sanità, rinnovo dei contratti pubblici, pensioni dei giovani e su Opzione Donna. La nostra mobilitazione continua", ha poi sottolineato il segretario generale della Uil. Per Bombardieri il decreto del primo maggio non riduce la precarietà: "Non mi sembra. Anzi la alimenta, liberalizzando i contratti a termine, e alzando il limite per i voucher. Il contrario esatto di quanto auspichiamo". Sul taglio del cuneo ha aggiunto: "Una risposta positiva alle nostre richieste. Ma quando abbiamo domandato cosa succede a gennaio, se diventerà un taglio permanente, non abbiamo avuto risposte".









































































































































































































































































































































































































































































































































































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