giornale di sicilia
In 65mila firmano contro la riforma
Calderoli
«Il Coordinamento per la democrazia costituzionale (Cdc), presieduto dal professore Massimo
Villone, esprime grande soddisfazione per avere raggiunto e largamente superato le firme necessarie
(ne bastano 50mila, ne sono giunte oltre 65mila e altre sono in arrivo), in anticipo rispetto alla
conclusione della campagna per la presentazione della legge costituzionale di iniziativa popolare -
per la modifica in particolare degli articoli 116, terzo comma, e 117, primo, secondo e terzo comma
del Titolo V della Costituzione - contro l'autonomia differenziata voluta dal governo e da alcune
regioni del Nord».
«Il Cdc desidera ringraziare tutte le cittadine e i cittadini che hanno contribuito al successo della
campagna, i comitati locali del Cdc, le associazioni sorte in questi anni sul territorio a difesa della
democrazia e della Costituzione, le organizzazioni sindacali della scuola Flc Cgil, Uil scuola Rua, la
Federazione Gilda Unams, lo Snadir, il cui contributo è stato convinto ed importante, le tante strutture
confederali che, soprattutto al Sud, si sono attivate, le associazioni Anpi, Arci, la Filef, la Rete Salute
Welfare e Territorio, la rete dei sindaci che hanno aderito, gli operatori in campo sanitario che hanno
condiviso la campagna, i Consigli comunali che, con propri ordini del giorno, hanno sostenuto la
raccolta firme». «Nei prossimi giorni comunicheremo il numero esatto delle firme pervenute e la data
del deposito della legge in Senato, dove verrà presa in esame secondo le procedure e i tempi previsti
dall'articolo 74 del regolamento del Senato».
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale è una associazione di giuristi presieduta dal prof
Massimo Villone, e la pdl di iniziativa popolare è stata sottoscritta da 120 costituzionalisti, giuristi,
accademici ed economisti tra cui anche l'ex presidente dell'Upb Giuseppe Pisauro.
E a dar manforte arrivano anche i partiti. «Al presidente del Veneto Zaia, che esulta per la
costituzione del Comitato per la definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, ripetiamo per
l'ennesima volta che tra definire i Lep, e poi attuarli come si deve, c'è molta differenza. Questo
esecutivo vorrebbe attuare i Lep a costo zero. Il progetto del Governo è pericoloso». Lo ha detto la
vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone del M5s nel corso di un convegno sull'autonomia
differenziata in corso al Senato.
Massimo Villone esulta:«Grande mobilitazione soprattutto al Sud».
lentepubblica.it
Enti locali e progressioni verticali: il parere dell'ARAN
In un recente orientamento applicativo del'ARAN, il CFL209, si forniscono ulteriori
chiarimenti sulle progressioni verticali negli Enti Locali dopo l'approvazione del CCNL
Funzioni Locali.
Il nuovo CCNL Enti Locali si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti
aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale.
Per i dipendenti del comparto degli Enti Locali si prevede la progressione tra aree, come da
disposizioni contenute nel CCNL sul sistema di classificazione professionale del personale del
comparto Funzioni Locali.
Tra le novità del nuovo CCNL troviamo alcuni correttivi alle regole dedicate alle progressioni
verticali o tra aree: queste prevedono prevede il passaggio da una categoria alla categoria
superiore e si attuano attraverso procedure di selezione interna.
Con riferimento alla FAQ che affronta il tema delle progressioni tra le aree nel comparto
delle Funzioni locali, si chiede di chiarire quale rapporto sussista tra numero di assunzioni
dall'esterno e numero di progressioni verticali sia durante il cosiddetto periodo transitorio
di prima applicazione del nuovo ordinamento che nella fase di applicazione a regime.
Il CCNL del 16 novembre 2022 ha tracciato una distinzione molto netta tra le due diverse
tipologie di procedure di progressione verticale:
procedure "ordinarie", la cui disciplina, ancorché richiamata nei contratti (si veda art. 15,
comma 1 del richiamato CCNL), trae origine unicamente dalla legge (considerata anche la
riserva di legge in materia);
procedure "speciali", temporalmente limitate alla finestra temporale compresa tra il 1°
aprile 2023 ed il 31 dicembre 2025, la cui disciplina è invece prevista nel CCNL (si veda art.
13 commi 6, 7, 8), con criteri valutativi e selettivi analoghi a quelli previsti dalla legge, con
una parziale deroga al possesso dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno e con
rinvio a regolazioni di maggior dettaglio che dovranno essere adottate dagli enti, previo
confronto sindacale.
Nella FAQ citata nel quesito posto è stato già chiarito quali siano gli elementi comuni e le
differenze tra le due tipologie di procedure sopra ricordate (per ulteriori approfondimenti, si
rinvia alla suddetta FAQ).
Procedure speciali di progressione verticale
È utile ricordare che i contratti hanno potuto disciplinare procedure speciali di progressione
verticale, nella fase di prima applicazione del nuovo ordinamento, in forza della norma
contenuta nell'art. 52, comma 1-bis, penultimo periodo del d. lgs. n. 165/2001, introdotta
dall'art. 3, comma 1, D.L. 9 giugno 2021, n. 80.
Tale norma prevede, come è noto, che "in sede di revisione degli ordinamenti professionali, i
contratti collettivi nazionali di lavoro di comparto per il periodo 2019-2021 possono definire
Indice dei contenuti
1. Enti locali e progressioni verticali: il parere dell'ARAN
2. Procedure speciali di progressione verticale
3. Le novità
4. Dati normativi
5. Le possibilità per gli enti
6.
Con la novella introdotta dall'art. 3 del D.L. 80/2019 - articolo, tra l'altro, rubricato "Misure per
la valorizzazione del personale e per il riconoscimento del merito" - è stato conferito uno
specifico mandato alla contrattazione nazionale di disciplinare, in sede di revisione degli
ordinamenti professionali, sistemi di valorizzazione del personale in servizio, anche in deroga al
titolo di studio richiesto dall'esterno, sulla base di criteri volti alla valorizzazione dell'esperienza
e della professionalità maturata ed effettivamente utilizzata dall'amministrazione. Di tutta
evidenza, in tale disposizione, la finalità di valorizzazione del personale interno.
Il legislatore ha non solo dato mandato alla contrattazione collettiva di disciplinare "speciali
procedure di valorizzazione del personale", ma ha anche reso possibile lo stanziamento di
apposite risorse finanziarie finalizzate a sostenerne l'applicazione. Si tratta delle risorse di cui
all'art. 1, comma 612, della Legge n. 234 del 30.12.2021 (Legge di Bilancio 2022).
Nel FAQ citata (i cui contenuti sono stati condivisi con Dipartimento della Funzione pubblica e
Ministero dell'economia e delle finanze) si sostiene che le risorse stanziate ai sensi dell'art. 1,
comma 612, della Legge n. 234 del 30.12.2021 (Legge di Bilancio 2022) - in una misura non
superiore allo 0,55% del m.s. 2018 - possano essere integralmente destinate a progressioni
verticali effettuate con procedura speciale.
Dati normativi
Tale orientamento poggia sui seguenti dati normativi.
In primo luogo, sul citato comma 612 della legge di bilancio per il 2022. La norma prevede, per
le amministrazioni statali, uno stanziamento aggiuntivo destinato ai rinnovi contrattuali del
triennio 2019-2021 e, per le altre amministrazioni, la possibilità di stanziare risorse, a carico dei
propri bilanci, entro i medesimi limiti finanziari. Si tratta, con ogni evidenza, di risorse destinate
ad incrementi retributivi, seppure di una natura particolare, in quanto finalizzate a sostenere la
fase di definizione e prima applicazione dei nuovi ordinamenti professionali. È utile ricordare
che tali risorse sono state previste non per tutto il personale pubblico, ma solo per il personale
interessato dal processo di revisione degli ordinamenti professionali. La destinazione integrale
a progressioni verticali, effettuate con procedura speciale, in un periodo temporalmente
definito, coincidente con la fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale,
appare dunque coerente con la loro natura (risorse destinate al rinnovo contrattuale) e con la
loro esplicita finalizzazione (definire i nuovi ordinamenti professionali del personale).
In secondo luogo, l'orientamento anzidetto è supportato dalla disciplina contrattuale. L'art. 13,
comma 8 del CCNL prevede, infatti, che le risorse in questione siano integralmente destinate
alle progressioni verticali speciali poste in essere nella fase di prima applicazione dei nuovi
ordinamenti (dal 1° aprile 2023 al 31 dicembre 2025).
Le possibilità per gli enti
Sulla base delle richiamate discipline, gli enti hanno dunque la possibilità di stanziare risorse
contrattuali aggiuntive per le procedure speciali di progressione verticale effettuate ai sensi
dell'art 13, commi 6, 7 e 8 del CCNL 16 novembre 2022 e dell'art. 52, comma 1-bis penultimo
periodo del d. lgs. n. 165/2001, in una misura massima dello 0,55% del m.s. 2018 ed in coerenza
con i fabbisogni di personale.
Se decidono in tal senso, tutte le risorse stanziate sono destinate a progressioni verticali
speciali della fase transitoria.
È il caso di precisare che tali risorse possono essere previste in forza di una disposizione di
contratto collettivo nazionale e, quindi, indipendentemente dalle condizioni che rendono
possibile lo stanziamento di risorse destinate ad assunzioni, in base alle previsioni di legge che
regolano le assunzioni nelle amministrazioni del comparto.
Ovviamente, gli enti continuano ad avere la possibilità di stanziare, in coerenza con i propri
fabbisogni, anche le ordinarie risorse assunzionali, sussistendone le condizioni (in particolare
per quanto concerne il rispetto dei parametri di sostenibilità finanziaria).
In tal caso, essi operano, tuttavia, nell'ambito delle previsioni di legge che regolano le
assunzioni di personale. Dovranno, pertanto, garantire in misura adeguata l'accesso
dall'esterno di cui è pianificata la copertura (cioè nella misura minima del 50% dei posti da
coprire, finanziati con ordinarie risorse assunzionali).
Conclusioni
In conclusione:
se gli enti decidono di stanziare le risorse ai sensi del comma 612, tutte le risorse stanziate
sono destinate a progressioni verticali di cui all'art. 13;
se decidono di stanziare, in aggiunta alle prime, ordinarie risorse destinate ad assunzioni
(nel rispetto dei limiti previsti dalla legge per le assunzioni di personale), dovranno
garantire in misura adeguata l'accesso dall'esterno (almeno 50% dei posti finanziati con
tali risorse).
AGRIGENTOOGGI
Parcheggi selvaggi e code chilometriche in via Panoramica dei Templi: l'assessore Cantone prova a mettere ordine
Con l'arrivo della bella stagione torna di estrema attualità la questione "circolazione attorno alla Valle dei Templi". 25 aprile e primo maggio con parcheggi selvaggi e code chilometriche in via Panoramica dei Templi, nei pressi del tempio di Giunone, ma anche in via Passeggiata Archeologica e nei pressi dello svincolo di Porta Aurea. Le auto vengono parcheggiate a bordo strada. Finalmente si interviene.
Su iniziativa del neo assessore comunale alla Polizia urbana di Agrigento, Carmelo Cantone, al fine di rimediare all'abitudine del parcheggio selvaggio in prossimità del tempio di Giunone nella Valle dei Templi, in collaborazione con il Libero Consorzio Comunale , ovvero Protezione civile e Polizia comunale e provinciale, è stato attuato, in occasione della prima domenica del mese, un piano del traffico che ha imposto il senso unico a scendere da Bonamorone alla rotonda Giunone, e presidiando le "zone a rischio" (ovvero la curva Giunone) affinchè le auto sostassero solo nei parcheggi autorizzati. Cantone commenta: "Abbiamo riportato alla normalità una pericolosissima situazione che perdurava da troppo tempo e che lo scorso anno ha causato anche il ferimento di un bambino che è stato investito. Il mio grazie personale a tutti gli Operatori che hanno collaborato fino a sera a questa operazione di sicurezza. Agrigento capitale della Cultura 2025: c'è ancora tanto, tantissimo da fare, e noi agrigentini ce la faremo.
AGRIGENTONOTIZIE
Città italiane in cui ci sono più pensionati che lavoratori attivi: c'è anche Agrigento
Nel 37% delle province italiane i pensionati superano i lavoratori attivi. E sono in totale 39 le province italiane in cui è stata sfondata la soglia della parità tra persone in pensione e persone occupate, soprattutto al sud e nelle isole. Il quadro è destinato a peggiorare, per l'attuale crisi demografica e con il progressivo invecchiamento della popolazione a cui si assiste da anni, e porterà a gravi conseguenze per il sistema pensionistico (con i conti già in bilico), secondo un'analisi del Sole24ore. Nel dettaglio, a Reggio Calabria i lavoratori attivi sono 67 ogni 100 pensionati, a Messina il rapporto è 72 ogni 100, a Foggia 88, a Napoli 96. Quasi tutte le principali province del sud sono sotto la parità tra pensionati e occupati. Tra le poche città in controtendenza ci sono Bari, con 102 occupati ogni 100 pensionati, Matera (105), Barletta (111).
Al nord, Genova e Torino superano di poco la soglia della parità. A Roma e Milano, invece, ogni 100 pensionati ci sono 133 occupati. Il dato migliore si registra a Bolzano, che ha 162 lavoratori attivi ogni 100 pensionati. Le altre province in cui i pensionati superano gli occupati sono: Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Lecce, Cosenza, Caltanissetta, Oristano, L'Aquila, Taranto, Terni, Nuoro, Isernia, Benevento, Palermo, Campobasso, Agrigento, Potenza, Trapani, Biella, Enna, Ancona, Rieti, Catania, Perugia, Ferrara, Siracusa, Imperia, Ascoli Piceno, Vercelli, Rovigo, Avellino, Asti, Salerno, Savona e Chieti.
I dati negativi del sud Italia riflettono (anche) l'inarrestabile fenomeno della fuga dei giovani verso altre zone del Paese o all'estero, aggravata dal tasso di disoccupazione nettamente più alto della media nazionale. Di recente, l'Istat ha rilevato che nel 2020 sud e isole hanno perso 42 giovani residenti (nella fascia d'età 25-34 anni) ogni 100 movimenti anagrafici nei flussi interni extra-regionali (+22 nel centro-nord) e 56 su 100 in quelli esteri (49 nel centro-nord). Un fenomeno che appare più marcato nelle zone con bassa occupazione e nelle aree interne.
Anche i prepensionamenti, tuttavia, incidono sulla tenuta del sistema previdenziale. Un'indagine del Centro studi itinerari previdenziali ha rivelato che nel 2021 il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati è leggermente migliorato: ci sono 22,8 milioni di occupati per 16,1 milioni di pensionati. Ma la stabilità del sistema "è a rischio per le troppe eccezioni alla riforma Monti-Fornero". Già nel 2023 servirebbe ridurre le forme di anticipo pensionistico, puntando invece a una revisione strutturale e duratura del sistema.
CANICATTIWEB
Gli studenti sfiduciano la politica "Mafia più forte dello Stato"
Gli studenti italiani ripudiano la mafia, ma cresce la loro sfiducia verso le classi dirigenti politiche. Emerge dalla 16° indagine sulla percezione del fenomeno mafioso promossa dal Centro studi "Pio la Torre", realizzata con il patrocinio del ministero dell'Istruzione. La considerazione della maggioranza di chi ha risposto al questionario è quella che "la mafia appare più forte dello Stato".
Il senso del ripudio
C'è stata la domanda che indaga la fiducia sul voto nell'influenzare il mondo della politica. Le risposte "abbastanza" e "molto" rappresentano le risposte di quasi i due terzi dei giovani coinvolti nell'indagine (rispettivamente 41,09% e 31,24%). "Il ripudio della mafia da parte dei giovani - afferma Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro Studi - è in quanto fenomeno criminale che condiziona la vita politica, la democrazia e lo sviluppo socio-economico di tutto il Paese. Contestualmente cresce la sfiducia verso le classi dirigenti politiche, soprattutto quelle locali ritenute responsabili della persistenza e riproduzione della mafia".
La migrazione conseguenza della mafia
Per molti giovani le organizzazioni criminali, infine, cavalcano i fenomeni migratori. In tutto 1.431 gli studenti delle scuole superiori del territorio nazionale che hanno partecipato all'indagine. Dai risultati emerge che per il 62,61% dei giovani coinvolti non esiste un legame fra organizzazioni di stampo mafioso e immigrazione. Mentre il 37,39% è di tutt'altra opinione. Grande fiducia nei confronti dei loro insegnanti grazie ai quali hanno appreso che cosa siano la mafia, la legalità e la Costituzione Italiana. Ma anche nei magistrati e nelle forze dell'ordine le cui azioni di contrasto antimafia, anticorruzione e antiviolenza diventano esempio da seguire. Ma è fondamentale la percezione che gli studenti hanno nei confronti della politica.
L'astensione al voto
"Alla luce della crescente astensione riscontrata in occasione delle elezioni politiche ed amministrative del 2022 e 2023 - sottolinea Loredana Introini, presidente del Centro Pio La Torre - abbiamo inserito due domande. Erano specifiche per indagare il modo in cui i giovani rappresentano la partecipazione politica e quanta fiducia ripongano nell'esercizio del voto per influenzare la politica". Rispetto ad alcune delle diverse modalità di partecipazione attiva, grande rilievo è stato dato all'attività sociale e di volontariato (44,58%). Segue la partecipazione a partiti o movimenti politici (42,56%). Si tratta in entrambi i casi, tanto nell'ambito del terzo settore quanto in quello più propriamente della politica formalmente intesa, di manifestazioni di "cittadinanza attiva vissute come espressione di un'azione di gruppo".
In Sicilia censimento per individuare le strade più pericolose
Redazione Canicatti Web Notizie il 8 maggio 2023, alle 11:49 | archiviato in Costume e società, Cronaca, cronaca sicilia, IN EVIDENZA, Photo Gallery. Puoi seguire ogni risposta attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o un trackback a questo articolo
Guida sicura in strade sicure. È il senso delle iniziative annunciate da Alessandro Aricò, assessore regionale alla Mobilità, in occasione della Giornata Europea della Sicurezza Stradale che ricorre oggi, sabato 6 maggio: un censimento per individuare le strade siciliane più a rischio incidenti, una campagna di sensibilizzazione con cortometraggi e "ambasciatori della sicurezza stradale" e, sul versante tecnico-infrastrutturale, ancora più attenzione su questo tema nei progetti di manutenzione e in quelli di realizzazione di nuove strade in Sicilia.
Le parole di Aricò
"Gli incidenti stradali purtroppo continuano ad essere un'emergenza e sono la prima causa di morte tra i 15 ed i 29 anni- afferma Aricò-. Dobbiamo ribadire che semplici accorgimenti possono salvare tante vite. Avvieremo un censimento sulle strade più pericolose e ci confronteremo con le altre istituzioni, le forze dell'ordine e le scuole per concertare misure che possano ridurre al minimo morti e feriti nelle strade. Insieme all'assessorato al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo, guidato da Elvira Amata, lanceremo un concorso per la realizzazione di cortometraggi sulla sicurezza stradale, proiettando i migliori nei festival e in genere negli eventi promossi dalla Regione. Nomineremo anche gli "ambasciatori della sicurezza stradale", per rilanciare nelle scuole il messaggio relativo alla guida prudente. Guida sicura in strade sicure, dicevamo: proprio per questo negli interventi relativi alle strade siciliane di nostra competenza- sia nel caso di manutenzioni che di nuove realizzazioni- potenzieremo ulteriormente le misure per garantire il raggiungimento di questo importante obiettivo che avrà massina priorità".
QDS
Lavoro, tra il 2023 e il 2027 in Sicilia 250mila posti disponibili
Un ricambio generazionale necessario nel mondo del lavoro, che darà spazio ai giovani o a chi, meno giovane, è alla ricerca di nuove occasioni nel mondo del lavoro.
Secondo l'ufficio studi della Cgia, che ha elaborato i dati di Unioncamere e Anpal, raccolti attraverso il sistema Excelsior, tra il 2023 e il 2027 solo in Sicilia saranno disponibili oltre 250 mila posti di lavoro. Di questi, 155 mila saranno sostituzioni di precedenti lavoratori che andranno a terminare il proprio percorso lavorativo. Con questi numeri, si pone all'ottavo posto tra le regioni, su un totale nazionale di poco meno di 4 milioni di assunzioni previste. Per macroterritori, il Sud e le Isole si pongono al secondo posto, con poco più di un milione di assunzioni previste, superate di pochissimo dal Nord Est, al primo posto con uno scarto di appena 50 mila unità.
I settori che presenteranno il maggior fabbisogno occupazionale sono il commercio e il turismo, seguiti da servizi pubblici e privati come le attività immobiliari, il noleggio/leasing, la vigilanza/investigazione, i servizi per edifici e paesaggio (pulizia, giardinaggio, ecc.), e la pubblica amministrazione (esclusa sanità/assistenza sociale, istruzione). In totale, dei 2,7 milioni di addetti totali che nei prossimi anni scivoleranno verso la quiescenza, la metà, poco meno di 1,4 milioni, interesserà i dipendenti privati e oltre 670 mila ciascuno il pubblico impiego e il mondo del lavoro autonomo.
Tuttavia, in termini di incidenza della domanda sostitutiva sul totale del fabbisogno occupazionale, in ciascuna delle tre posizioni professionali analizzate (dipendenti privati, dipendenti pubblici e indipendenti), il valore più elevato, pari al 91,6% del totale, riguarderà il pubblico impiego.
"Il progressivo invecchiamento della popolazione italiana sta provocando un grosso problema al mondo produttivo - scrivono dalla Cgia -. Da tempo, ormai, gli imprenditori denunciano la difficoltà di trovare sul mercato del lavoro personale altamente qualificato e figure professionali di basso profilo". Se per i primi le difficoltà di reperimento sono strutturali a causa del disallineamento che in alcune aree del Paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, per le seconde, invece, sono opportunità di lavoro che spesso i nostri giovani, peraltro sempre meno numerosi, rifiutano di occupare e solo in parte vengono "coperti" dagli stranieri. Una situazione che nei prossimi anni è destinata a peggiorare: in primo luogo, per gli effetti della denatalità e in secondo luogo per la cronica difficoltà ad incrociare la domanda e l'offerta di lavoro. La stima proposta dalla Cgia ha come riferimento il quadro programmatico del governo contenuto nell'aggiornamento della Nadef (novembre 2022), e incorpora gli effetti sull'economia italiana di tutti gli interventi legati alle risorse del piano Next Generation Eu, nella sua formulazione concordata con la UE. Quindi, include circa 9 miliardi di extragettito realizzato nel 2022 (frutto principalmente dell'effetto positivo dell'inflazione sul debito) e circa 21 miliardi di euro destinati nel 2023 alle misure di contrasto all'aumento dei costi energetici. Pertanto, questo scenario prevede una crescita economica dello 0,6% nel 2023 e dell'1,9% nel 2024, per poi stabilizzarsi all'1,3% negli anni successivi.
Nello scenario avverso che prevede recessione tecnica nel 2023 (-0,2%) e una crescita negli anni successivi sensibilmente più contenuta (+1% nel 2024 e +0,5% nel triennio successivo), invece, le stime prevedono un fabbisogno occupazionale di 3,4 milioni di lavoratori nel periodo 2023-2027.
Gli aspiranti sindaco nei 14 comuni dell'agrigentino alle urne
Tutti i nomi tra cui i cittadini agrigentini dovranno scegliere i prossimi 28 e 29 maggio per guidare i rispettivi Municipi: Licata è l'unico centro in cui si voterà con il sistema proporzionale
Sono 14 i Comuni della provincia in cui il prossimo 28 e 29 maggio si svolgeranno le elezioni amministrative. Si voterà con sistema proporzionale a Licata, mentre con il maggioritario a Burgio, Calamonaci, Castrofilippo, Cianciana, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Menfi, Ravanusa, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant'Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina.Licata
A Licata è corsa a tre per la poltrona da primo cittadino dopo Pino Galanti. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono compattati per sostenere la candidatura dell'ex sindaco Antonio Balsamo, che sarà appoggiato dalle liste civiche "Forza Licata", "Noi" e "Insieme per Licata". I cuffariani hanno deciso di sostenere Angelo Iacona insieme alla lista "Onda", mentre Fabio Amato è sostenuto da Movimento 5 stelle, Partito democratico, Sud Chiama Nord e lista civica "Restart".
Ravanusa
Quattro i candidati a Ravanusa: Vito Ciotta sostenuto dalla lista civica "Servire Ravanusa", Kabiria Loggia indicata da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e la lista "Ravanusa viva", Lillo Massimiliano Musso con "Potere al popolo". I cuffariani puntano su Salvatore Pitrola, appoggiato anche dal Pd, M5s e Articolo unico.
Cianciana e Castrofilippo
Due gli aspiranti sindaco a Cianciana: Linda Reina per "Progetto Rinascita" e Francesco Martorana, sindaco uscente con "Uniti per il bene comune". A Castrofilippo si ricandida Antonio Francesco Badalamenti, cui si oppongono Totó Gioacchino Baio che verrà appoggiato dalla lista civica "Castrofilippo Bene Comune" e Ilenia Dainotto con Sud chiama Nord e "Primavera Castrofilippese".
A Santo Stefano di Quisquina l'uscente Francesco Cacciatore è l'unico candidato e dovrà quindi vedersela con il quorum. A Burgio a riconfermare la sua candidatura è Francesco Matinella, che ha ultimato la sua prima legislatura dopo il decennio di Vito Ferrantelli. L'altro candidato è Vincenzo Galifi con "Burgio in Movimento".
Due candidati anche a Joppolo Giancaxio: Domenico Migliara, sostenuto dalla lista "Insieme per crescere" e Mariangela Cacciatore, sostenuta da "#Spazio Comune". A Grotte si ricandida l'attuale sindaco Alfonso Provvidenza sostenuto dalla lista civica "Grotte nel cuore" e dal Partito democratico. Gli si oppone Paolo Pilato, già sindaco nel 2008, sostenuto dal movimento Sud chiama Nord, Forza Italia, autonomisti e lista civica "X Grotte".
A Lucca Sicula sfida tra l'uscente Salvatore Dazzo con la lista "#andiamoavantinsieme" e l'ex sindaco Giuseppe Puccio con "Liberamente per Lucca Sicula". A Menfi non si ricandida l'attuale sindaco Marilena Mauceri e sarà corsa a due tra Vito Clemente con "Lista 92013" e Ludovico Viviani con "Lista Verso Menfi".
Calamonaci l'uscente sindaco Pellegrino Spinelli con la lista "Sempre insieme" deve vedersela con Vincenzo Scorsone e la lista "Ricominciare per il futuro". A San Giovanni Gemini lo schieramento di centrodestra candida Dino Zimbardo, attuale presidente del Consiglio comunale, sostenuto dal sindaco in carica, Giuseppe Panepinto. Il centrosinistra punta invece su Rito Compilato. Altro candidato è Giovanni Miceli.
A Sambuca di Sicilia i candidati sono due: con "Siamo Sambuca" Sario Arbisi e Giuseppe Cacioppo sostenuto da "Sambuca di primo di tutto". Infine, si ricandida anche il giovane sindaco Angelo Tirrito a Sant'Angelo Muxaro, sfidato da Alfonso Caci, attuale consigliere di opposizione.
LENTEPUBBLICA
Congedo straordinario legge 104: le indicazioni dell'INPS per il 2023
L'INPS fornisce, con la Circolare 39/2023, ulteriori chiarimenti in merito alle novità in materia di congedo straordinario legge 104 per assistenza ai disabili.
L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha di recente diffuso alcuni chiarimenti in merito ai permessi della legge 104 e ai congedi straordinari per l'assistenza ai familiari con gravi disabilità.
Adesso è pertanto disponibile nel dettaglio una panoramica sulle modifiche apportate dal decreto del 30 giugno scorso che, in attuazione di una Direttiva europea, ha introdotto diverse novità sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza.
Congedo straordinario legge 104: le indicazioni dell'INPS per il 2023
In particolare, il decreto in esame:
ha modificato l'articolo 33 della legge n. 104/1992, eliminando il principio del "referente unico dell'assistenza"
ha novellato il comma 5 dell'articolo 34 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, in materia di congedo parentale ordinario e di prolungamento del congedo parentale;
ha modificato il comma 5 dell'articolo 42 del decreto legislativo n. 151/2001, introducendo il "convivente di fatto", di cui all'articolo 1, comma 36, alla legge 20 maggio 2016, n. 76, tra i soggetti individuati in via prioritaria ai fini della concessione del congedo straordinario.
Pertanto, a decorrere dal 13 agosto 2022, data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 105/2022, fermo restando il limite complessivo di tre giorni di permesso mensile per l'assistenza allo stesso individuo, con disabilità in situazione di gravità, il diritto può essere riconosciuto, su richiesta, a più soggetti tra quelli aventi diritto, che possono fruirne in via alternativa tra loro.
Inoltre si prevede che i periodi di prolungamento del congedo parentale non comportano la riduzione di ferie, riposi e tredicesima o gratifica natalizia, a eccezione degli emolumenti accessori connessi all'effettiva presenza in servizio, salvo quanto espressamente previsto dalla contrattazione collettiva.
Infine si introduce il "convivente di fatto" tra i beneficiari, in base al quale "si intendono per «conviventi di fatto» due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile".
Pertanto risulta possibile usufruire del congedo in esame secondo il seguente ordine di priorità:
il "coniuge convivente"/la "parte dell'unione civile convivente"/il "convivente di fatto" della persona disabile in situazione di gravità;
il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità;
uno dei "figli conviventi" della persona disabile in situazione di gravità;
uno dei "fratelli o sorelle conviventi" della persona disabile in situazione di gravità;
un "parente o affine entro il terzo grado convivente" della persona disabile in situazione di gravità.