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rassegna stampa del 14 giugno 2023

grandangoloagrigento.it

Province, Catanzaro: "governo Schifani faccia chiarezza su riforma"Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all'Ars.

"La scomparsa di Silvio Berlusconi ha determinato una nuova sosta dell'attività dell'Ars, ma ci sono scadenze che si avvicinano ed il governo Schifani ha il dovere di chiarire la propria posizione in merito ad alcuni temi che non possono più restare nel limbo. Ci riferiamo in particolare all'iter del disegno di legge sulla riforma delle Province ed alla manovra correttiva che non è ancora chiaro se e quando verrà discussa dal Parlamento regionale". Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all'Ars. "All'inizio della legislatura il gruppo del Partito Democratico all'Ars ha presentato un disegno di legge sulle ex Province che prevede il ripristino dell'elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali e delle città metropolitane - aggiunge Catanzaro - siamo pronti a sostenere speditamente questo percorso poiché gli enti di area vasta vivono ormai da troppi anni una condizione di incertezza, tra proroghe ed annunci non realizzati". "Giovedì 15 giugno scade in commissione Affari istituzionali - aggiunge - il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge che prevede il ritorno all'elezione diretta e siccome questa riforma è stata fino ad ora sostenuta, almeno a parole, dal presidente Schifani, sinceramente facciamo fatica a comprendere il motivo per il quale il governo ha recentemente presentato un ulteriore disegno di legge che intende differire al 30 settembre 2024 le elezioni di secondo livello in caso di mancata approvazione della riforma delle province entro il prossimo 31 luglio, anche perché l'ultimo tentativo di proroga è stato impugnato lo scorso autunno". 



lentepubblica.it

Arriva la proroga dello smart working fino al 31 dicembre, ma solo per il privato

In un emendamento del Decreto Lavoro, è stata inserita la proroga dello smart working, fino al 31 dicembre, ma solo per il privato: vediamo nel dettaglio.Proroga smart working 31 dicembre privato: ieri, 8 giugno 2023, è stato approvato, dalla Commissione Affari Sociali del Senato, un emendamento che prevede la proroga del lavoro agile, fino alla fine dell'anno.La proroga, però, sarà prevista solamente per i lavoratori del settore privato.Vediamo tutti i dettagli.
Proroga smart working 31 dicembre privato: cosa sappiamoCome riferito dalla relatrice del provvedimento, Paola Manci di Fratelli d'Italia, è stata prevista una proroga per lo smart working, fino al 31 dicembre 2023.
Il diritto al lavoro agile sarebbe scaduto il prossimo 30 giugno e la scadenza rimarrà per i lavoratori del settore pubblico.
La misura, infatti, sarà valida solamente per i lavoratori del settore privato, per adesso.
Come specificato, per il settore pubblico è in corso "un approfondimento", per verificare le coperture e la decisione sarà presa martedì 13 giugno 2023. A quanto si apprende, non ci sarebbe il via libera del Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo, per la proroga anche agli statali.
Per ora, quindi, la proroga varrà per i lavoratori fragili del settore privato e per quelli con figli under 14, almeno fino al 31 dicembre 2023.Le altre misure discusseLa Commissione Affari Sociali del Senato si è riaggiornata per martedì 13 giugno, alle 11.30, per concludere le votazioni sugli emendamenti del decreto lavoro.
Oltre alla discussione sull'eventuale proroga dello smart working anche per il settore pubblico, ci sono altre misure su cui discutere.
Tra queste, c'è il tetto per i fringe benefit, fissata a 3mila euro, solo per i lavoratori con figli. Sarà introdotta anche l'esenzione per la parte contributiva.
La modifica arriverà con un emendamento del relatore al decreto Lavoro che sarà votato martedì prossimo.Si discuterà anche sulla decontribuzione totale per tre anni, per chi assume o stabilizza badanti che assistono anziani non autosufficienti. La modifica riguarderà il 2023, il 2024 e il 2025 e prevedrà un esonero contributivo al 100%, nel limite massimo di importo di 3000 euro annui, per 36 mesi, in caso di assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti di lavoro domestico, con mansioni di assistente a persona non autosufficiente, con più di 65 anni.Inoltre, un altro emendamento del dl Lavoro prevede che il beneficiario dell'assegno di inclusione, con figli under 14, sia tenuto ad accettare un'offerta a tempo indeterminato, solo se entro gli 80km o raggiungibile in due ore coi mezzi pubblici.



CANICATTIWEB

Strade ex consortili e regionali, oltre 2milioni per i lavori di manutenzione.

E' pubblicato sul sito internet www.provincia.agrigento.it il bando di gara per l'accordo quadro con un solo operatore economico per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria delle strade ex consortili e regionali di competenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento su tutto il territorio provinciale.L'appalto, della durata di diciotto mesi, ha un importo complessivo di 2.000.000,00 di euro, compresi 60.000,00 per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso), interamente finanziati con fondi regionali.
La gara sarà effettuata in modalità integralmente telematica e tramite inversione procedimentale, e le offerte dovranno essere presentate esclusivamente attraverso il portale appalti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è fissato alle ore 12:00 del 26 giugno, mentre l'apertura delle offerte è prevista alle ore 8:30 del 27 giugno 2023 nella sala gare del Libero Consorzio (via Acrone n. 27).


QDS

Agrigento, garantire ai cittadini servizi sempre più efficienti.

L'Aula Giglia del Libero Consorzio comunale ha ospitato un momento di confronto, voluto dalla Cisl, sul futuro della Pubblica amministrazione locale e su diritti e doveri dei dipendenti
AGRIGENTO - Un importante momento di confronto sul futuro della Pubblica amministrazione locale e sui doveri e diritti dei pubblici dipendenti. Si è svolto nei giorni scorsi all'interno dei locali dell'Aula consiliare Giglia del Libero Consorzio comunale agrigentino un corso-convegno sulle novità del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) Funzioni locali 2019/2021.
Come hanno fatto sapere dall'Ente intermedio, "l'incontro, riservato ai rappresentati rsu e delegati Cisl Fp del territorio della provincia, ha visto la partecipazione di Simonetta Franzone, segretario territoriale Cisl delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, Margherita Amiri, segretario regionale della Funzione pubblica in Sicilia, Mario Basile, responsabile dipartimento Funzionali locali, Salvatore Parello, segretario generale Cisl Funzione pubblica di Agrigento, Caltanissetta ed Enna".
Il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Agrigento, Raffaele Sanzo, ha espresso compiacimento per l'interessante incontro organizzato e ha rilanciato la necessità del rafforzamento delle funzioni dei Liberi Consorzi in Sicilia per garantire servizi efficienti e funzionalità al territorio. A riguardo occorre ricordare come il Governo regionale presieduto da Renato Schifani abbia già presentato un Disegno di legge per il ripristino delle ex Province regionali e in tal senso adesso si attende un raccordo con quanto verrà fatto anche a livello nazionale.
"La Cisl è casa mia - ha affermato il commissario straordinario Raffaele Sanzo - e le istanze presentate da sindacati, associazioni e confederazioni saranno opportunamente vagliate da questa Amministrazione, che intende dare risposte alle questioni inerenti i servizi sociali, le infrastrutture e le tematiche degli Enti locali di concerto con l'Assemblea del Libero Consorzio comunale formata da tutti i sindaci del territorio".



LIVESICILIA

Messina: "C'è l'impegno di Roma, avanti con le Province".L'assessore a tutto campo.

PALERMO - L'assessore alle autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, traccia la road map del disegno di legge sulla reintroduzione delle province. Dalle rassicurazioni romane al risultato elettorale della Dc, Messina fa il punto in vista dell'appuntamento con le elezioni Europee.
Assessore, partiamo dal ddl che reintroduce delle province, il provvedimento sul quale il governo regionale sta puntando tutte le su fiches. A che punto siamo? Possiamo stilare una road-map?
Il testo lo avevamo già adottato nella giunta di governo un mese fa ed è già depositato in prima commissione. Lo stanno già esaminando, è stato fissato anche il termine per gli emendamenti, credo che nel giro di un mesetto la commissione lo dovrebbe definitivamente esitare. Il testo approvato in giunta ripercorre il testo nazionale, la proposta di legge depositata in Parlamento. Chiaramente adattata al nostro ordinamento degli enti locali e alla nostra legge elettorale. Le faccio qualche esempio.
In Sicilia il sindaco o il presidente della provincia non fanno parte dei consigli, altrove sì. Ecco che tipo di lavoro abbiamo fatto.
Si devono definire meglio le funzioni che andranno ad espletare i nuovi enti di area vasta?
Nella norma abbiamo definito le competenze e sono le medesime della normativa nazionale. In Sicilia corrispondono a quelle della legge 9-1986 che riguardano strade, scuola e ambiente.
E a Roma a che punto sono?
Ci hanno inviato la bozza definitiva depositata in Senato. A Roma avevano presentato sei o sette disegni di legge bipartisan che adesso sono stati acquisiti in un'unica bozza. Ci hanno fatto capire che l'approvazione arriverà entro qualche mese, ma noi a dire il vero aspettiamo soprattutto l'abrogazione della legge Delrio, una norma economico-finanziaria che blocca tutte le regioni per un motivo economici e non di ordinamento degli enti locali. Ne attendiamo l'abrogazione. Ad ogni modo abbiamo ottenuto delle garanzie, soprattutto attraverso il ministro Calderoli che qualche mese fa a Palermo ci ha detto che possiamo andare avanti con il nostro testo.
L'onorevole Giorgio Assenza aveva sottolineato che dovreste attendere l'abrogazione della norma prima di legiferare...
Potrebbe avere un senso da un punto di vista costituzionale, se vogliamo rimanere fiscali. Ma  Calderoli che è il Ministro delle riforme ci ha detto che rientra nel programma del governo la reintroduzione delle province e siccome eventuali impugnative le fa il consiglio dei ministri...


LIVESICILIA

Sicilia, Catanzaro: "Il governo chiarisca alcuni temi"."Che fine hanno fatto il ddl province e la manovra correttiva?".

"La scomparsa di Silvio Berlusconi ha determinato una nuova sosta dell'attività dell'Ars, ma ci sono scadenze che si avvicinano ed il governo Schifani ha il dovere di chiarire la propria posizione in merito ad alcuni temi che non possono più restare nel limbo. Ci riferiamo in particolare all'iter del disegno di legge sulla riforma delle Province ed alla manovra correttiva che non è ancora chiaro se e quando verrà discussa dal Parlamento regionale". Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all'Ars.
"All'inizio della legislatura il gruppo del Partito Democratico all'Ars ha presentato un disegno di legge sulle ex Province che prevede il ripristino dell'elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali e delle città metropolitane - aggiunge Catanzaro - siamo pronti a sostenere speditamente questo percorso poiché gli enti di area vasta vivono ormai da troppi anni una condizione di incertezza, tra proroghe ed annunci non realizzati. Giovedì 15 giugno scade in commissione Affari istituzionali il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge che prevede il ritorno all'elezione diretta e siccome questa riforma è stata fino ad ora sostenuta, almeno a parole, dal presidente Schifani, sinceramente facciamo fatica a comprendere il motivo per il quale il governo ha recentemente presentato un ulteriore disegno di legge che intende differire al 30 settembre 2024 le elezioni di secondo livello in caso di mancata approvazione della riforma delle province entro il prossimo 31 luglio, anche perché l'ultimo tentativo di proroga è stato impugnato lo scorso autunno".
"Oltretutto - aggiunge Catanzaro - poche settimane fa il presidente Schifani ha dichiarato che il ministro Calderoli avrebbe dato rassicurazioni sul fatto che la riforma regionale non sarebbe a rischio di impugnativa nonostante a Roma non abbiano ancora legiferato sul ripristino dell'elezione diretta: ma se le cose stanno davvero così, per quale motivo il governo regionale ha da poco presentato un ddl che prevede un'ennesima proroga in attesa della riforma? Il presidente Schifani ha il dovere di fare chiarezza sul percorso che intende seguire, così come chiediamo si faccia chiarezza sulla manovra correttiva annunciata nelle scorse settimane dall'assessore Falcone, una manovra della quale, però, non si è saputo più nulla".



ilsicilia.it
L'allarme dei 5stelle EX PROVINCE, L'OFFICINA DELLE IMPUGNATIVE

 Il sano mestiere delle opposizioni a volte vive di rendita, specie quando i passaggi a vuoto della maggioranza impiattano assist poco sperati. Va dato atto al governo di Renato Schifani di aver preparato un ddl per reintrodurre gli enti di area vasta, facendo, in altre parole, il percorso di Crocetta all'inverso. Unica differenza, a oggi, il "divano" televisivo dell'annuncio. Eppure i grillini di Sala d'Ercole, spulciando nel libro degli errori, recenti e passati, pensano che anche la semplice prosecuzione dell'attuale stato dell'arte, potrebbe creare meccanismi che inceppano una macchina già duramente provata. Martina Ardizzone componente M5S della commissione Affari istituzionali dell'Ars, dove è appena sbarcata la norma transitoria che proroga i commissari delle Città Metropolitane e dei liberi consorzi fino al 2024 e sulla quale sarebbe altissimo il rischio di incostituzionalità, come ammesso anche dagli stessi uffici dell'Ars, ha voluto infatti ribadire:  "La norma che proroga i commissari è a rischio impugnativa, è già accaduto in passato. E sulle elezioni a ottobre 2023 c'è la prova che il governo bluffava". "Assurdo, stiamo X lavorando su un testo ad altissimo rischio impugnativa, visto che la stessa norma era stata già stata impugnata in passato. Si tratta di un modo non certo ortodosso di procedere, anche in barba ai recenti input della Corte costituzionale che aveva suggerito di evitare di legiferare su norme su cui si attende già la pronuncia di incostituzionalità".  Nei cinque anni che hanno preceduto l'attuale esperienza di governo non è stato mai interrotto, nè poteva esserlo, l'uso sistematico dei commissari, che molti hanno visto come lo scivolamento delle responsabilità da parte della politica, fino al disimpegno e allo "stand by". La pentastellata sul tema ha inoltre aggiunto: "Il governo Schifani - dice Ardizzone - non può giustificarsi dicendo che si tratta della prima proroga di questo governo e che essa è necessaria in vista delle elezioni previste l'anno prossimo. Legiferare con la spada di Damocle dell'impugnativa sulla testa è assurdo e questo governo rischia di battere tutti i record su questo fronte. "L'arrivo di questo nuovo ddl che proroga i commissari - aggiunge Ardizzone - conferma inoltre quanto avevamo già detto in precedenza. E cioè che l'ostinata accelerazione sul disegno di legge per riportare in vita le Province era solo un bluff, dettato più dalla necessità di agevolare accordi politici in vista delle amministrative che dal concreto interesse nei confronti dei servizi da rendere ai cittadini. Era più che ovvio che senza l'abolizione della Del Rio qui si stava a discutere del nulla".































































































































































































































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