ITALIAOGGI.
Pensioni, Durigon: Il Governo vuole permettere alle aziende di colmare i buchi contributivi dei dipendenti"Abbiamo intenzione di intervenire, magari dando la possibilità alle aziende di coprire le discontinuità previdenziali dei propri lavoratori. Oggi la possibilità che un datore di lavoro possa farlo direttamente, senza passare per il versamento al lavoratore dipendente, non c'è. Vogliamo capire come agevolare anche una simile possibilità", ha spiegato il sottosegretario al Lavoro a Previndai Media Player.
Le pensioni dei giovani di oggi saranno molto meno generose di quelle dei loro genitori e questa condizione peggiora nei casi, sempre più frequenti, di lavori discontinui, che creano dei 'buchi' contributivi influenzando negativamente anche il valore dell'assegno pensionistico. Per questo il Governo è intenzionato a intervenire, ha spiegato il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, a Previndai Media Player, la newsletter del Fondo dei dirigenti industriali: "Oggi abbiamo giovani e meno giovani che hanno periodi di 'non lavoro' che portano anche a dei buchi contributivi sul fronte previdenziale. Su questo abbiamo intenzione di intervenire, magari dando anche la possibilità alle aziende di coprire le discontinuità previdenziali dei propri lavoratori. Oggi la possibilità che un datore di lavoro possa farlo direttamente, senza passare per il versamento al lavoratore dipendente, non c'è. Vogliamo capire come agevolare anche una simile possibilità".
E se il superamento della Legge Fornero resta l'obiettivo di legislatura, il sottosegretario spiega che già per il 2024 la speranza è di alleggerire ancora i requisiti per lasciare il lavoro in anticipo, rispetto a Quota 103 (41 anni di contributi e 62 di età), con la consapevolezza però che bisognerà fare i conti con le risorse a disposizione. "Per avere novità su questo punto dovremo aspettare i prossimi mesi ma comunque questo è un Governo di legislatura, avremo modo e tempo di portare a casa questa riforma, contiamo di fare passi in avanti già in questa Finanziaria ma credo che nel giro di pochi anni potremo avere una riforma strutturale".
Infine, la previdenza complementare, che eroga le pensioni di scorta dei lavoratori. Un sostegno che sarà ancora più importante per i giovani, che si trovano completamente nel sistema contributivo. In questo campo si potrà intervenire in fretta, già con la prossima legge di Bilancio, assicura il sottosegretario: "già con questa legge di Bilancio inizieremo a dare delle risposte a chi andrà in pensione più avanti, perché creare pensioni deboli, se non povere, potrebbe essere un dramma per il nostro Paese". E "le prossime generazioni oggi si possono aiutare soltanto potenziando, in qualsiasi modalità, la previdenza complementare".
ITALIAOGGI.
Mes, ok in commissione al ddl di ratifica. Ma senza il voto della maggioranza. Via libera della commissione Esteri della Camera al Ddl di ratifica del Mes. La maggioranza non ha partecipato ai lavori e il Governo non ha espresso il parere. La discussione generale sul provvedimento è prevista domani nell'Aula di Montecitorio. Entro giovedì 6 luglio invece si andrà al voto, con la decisione di ratificare il si o il no oppure di rinviare il provvedimento.
Via libera della commissione Esteri della Camera al Ddl di ratifica del Mes. La maggioranza non ha partecipato ai lavori e il Governo non ha espresso il parere. La discussione generale sul provvedimento è prevista domani nell'Aula di Montecitorio. Entro giovedì 6 luglio invece si andrà al voto, con la decisione di ratificare il si o il no oppure di rinviare il provvedimento. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. "E il momento in cui bisogna prendersi le responsabilità per far terminare il balletto con la Ue", ha detto la capogruppo del Pd Chiara Braga. Già la scorsa settimana la commissione Esteri aveva adottato il testo base del Pd per la ratifica del Mes e i parlamentari del centrodestra non avevano partecipato ai lavori. Il testo è stato adottato con i voti a favore del Pd e del Terzo Polo. I 5 Stelle e Verdi-Sinistra si erano astenuti.
LENTEPUBBLICA.
Primo ok alla riforma dei controlli sulle attività economiche.
Meno controlli, ma più efficaci, per favorire la ripresa: questo è l'obiettivo della riforma per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche delle imprese.
Un intervento mosso dall'intento di guidare gli operatori economici in un corretto svolgimento delle proprie attività, con approccio collaborativo, anziché gettarli nella paura dell'errore.
Le novità sono contenute nel decreto approvato in esame preliminare al Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, con i ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, del Lavoro, Marina Elvira Calderone, per gli Affari regionali, Roberto Calderoli.
La riforma dei controlli sulle attività economiche ottiene il primo via libera
Il provvedimento, giunto in Cdm a valle di un percorso che ha visto coinvolte le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali, e dopo un confronto con l'OCSE, dà una prima attuazione all'art. 27 della Legge annuale per il mercato e la concorrenza n. 118/2022.
Lo schema di decreto introduce una prima disciplina che fornisce principi e strumenti comuni a tutte le amministrazioni che effettuano controlli sulle imprese: un primo tassello a cui seguiranno, nei prossimi mesi, ulteriori interventi di semplificazione a carattere settoriale.
Le norme non si applicano alle Autorità amministrative indipendenti.
Sono esclusi i controlli in materia di incentivi alle imprese, in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, quelli per il contrasto al lavoro nero, quelli nelle organizzazioni di volontariato del terzo settore e quelli previsti dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Censimento e trasparenza
Lo schema di decreto si muove verso una razionalizzazione del sistema dei controlli, che passa preliminarmente da una loro ricognizione trasparente e da una messa a sistema coordinata, per garantire una piena conoscenza degli obblighi a cui le imprese sono tenute. E anche per evitare, prima di tutto, ripetizioni e sovrapposizioni tra diversi soggetti controllori.
A tale scopo, è prevista la realizzazione di un censimento degli obblighi e degli adempimenti che sono oggetto di controlli: lo schema dispone che, entro 120 giorni dall'entrata in vigore dello stesso decreto, le PA trasmettano le informazioni relative al Dipartimento della funzione pubblica, quale autorità preposta al coordinamento.
In generale, è previsto che le amministrazioni pubblichino linee guida o faq, e che assicurino ai soggetti controllati il diritto di essere informati su tutte le fasi del ciclo del controllo, sull'utilizzo di strumenti orientati alla gestione del rischio, e sugli esiti del controllo svolto.
Programmazione e valutazione del rischio
L'approccio è quello della programmazione annuale o pluriennale, su livelli territoriali, delle attività di controllo, basata sul rischio di violazioni secondo la maggiore probabilità che si verifichi un pregiudizio all'interesse pubblico e secondo la gravità di tale pregiudizio.
Su tale base verranno definite la frequenza e la tipologia dei controlli. A tale scopo, si dovrà anche tenere conto del settore in cui opera l'impresa, della dimensione dell'attività economica svolta, del possesso di certificazioni del sistema di gestione per la qualità o attestazioni equivalenti.
Oltre che sul livello del rischio, la programmazione deve basarsi, in una logica di efficienza, sulla riduzione dei costi e sugli esiti dei controlli già effettuati nello stesso settore.
Si punta anche all'automazione delle attività di controllo con le più innovative soluzioni tecnologiche, inclusa l'intelligenza artificiale, secondo specifiche garanzie puntualmente individuate, a partire dal sempre necessario contributo umano.
L'attività di coordinamento, nelle more della piena implementazione del fascicolo informatico di impresa, sarà assicurata da accordi e convenzioni tra le PA competenti.
Fascicolo informatico di impresa
Le informazioni del fascicolo informatico di impresa, secondo il principio del once only, sono da utilizzare per elaborare indicatori sintetici di valutazione del rischio e per tenere conto delle verifiche e delle ispezioni già svolte in passato, evitando ripetizioni ravvicinate a seguito di "esami" superati correttamente.
Stop per sei mesi a nuovi controlli in caso di esito favorevole
Le imprese che si sono comportate bene hanno la possibilità di non essere visitate nuovamente per almeno sei mesi, dopo che sia stata accertata la conformità agli obblighi e agli adempimenti imposti, a meno che non ci si trovi in ambiti particolarmente rischiosi per la salute pubblica o l'ambiente, o in casi disposti dalla magistratura.
Si tratta di un meccanismo premiale che incentiva i comportamenti virtuosi delle imprese e che non manca l'obiettivo di tutelare l'interesse pubblico.
Controlli volontari
La norma sulla non ripetizione per sei mesi vale anche per i controlli volontari: secondo lo schema di dlgs, infatti, chi svolge un'attività economica può anche richiedere spontaneamente, con priorità per le micro e piccole imprese, che venga verificata la conformità dei propri comportamenti.
Principi di reciproca fiducia e leale collaborazione. Diritto di interpello
Il controllo, secondo la filosofia che ispira la riforma, si fonda sul principio della reciproca fiducia nell'azione legittima, trasparente e corretta e sul principio di leale collaborazione. In questo senso, lo schema di dlgs sottolinea l'importanza di indicazioni puntuali soprattutto nei casi in cui si ravvisi incertezza interpretativa. In particolare, è riconosciuto il diritto di interpello alle associazioni di categoria, per avere chiarimenti rivolgendosi all'amministrazione territorialmente competente.
Il provvedimento prevede inoltre che:
all'avvio dell'attività di controllo, i funzionari - di cui è valorizzata "l'iniziativa e l'autonomia decisionale", per i quali è previsto un piano di formazione specifico, e la cui correttezza di comportamento viene valutata ai fini della performance - ne comunichino la durata programmata;
che durante il controllo sia comunque salvaguardata l'ordinaria attività economica;
che siano seguiti i principi del contraddittorio e quello della proporzionalità dei provvedimenti adottati, incluse le sanzioni, secondo il livello di rischio, il pregiudizio arrecato, le dimensioni del soggetto controllato e l'attività economica svolta.
Errori scusabili
Proprio in tema di sanzioni, viene scongiurato che a errori di tipo meramente formale, compiuti in buona fede e comunque sanabili, corrispondano provvedimenti inutilmente punitivi, purché non vi siano reiterazioni e non si sia nel campo del diritto penale o in quello dell'Unione europea.
Il commento del ministro Zangrillo
"Si tratta - spiega il ministro Zangrillo - di favorire la competitività e lo sviluppo del nostro tessuto produttivo e di migliorarne il rapporto con la Pubblica Amministrazione, in linea con gli stimoli che ci dà il PNRR. Abbiamo deciso di basare questa revisione delle regole relative ai controlli sul principio della fiducia, così da generare ricadute positive per l'intera collettività, sia dal punto di vista economico sia da quello della tutela degli interessi pubblici e del superamento dei profili di criticità realmente presenti. Lo si fa passando dal sospetto preventivo al controllo successivo, evitando procedure ridondanti e duplicazioni eccessive, che risultano comunque poco efficaci".
LENTEPUBBLICA.
Nomine nelle amministrazioni straordinarie, via alle candidature.
Aperte le candidature online per l'iscrizione all'elenco dei professionisti: il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato l'avviso dedicato alle nomine nelle amministrazioni straordinarie.
Si ricorda che quando si parla di "amministrazione straordinaria" si intende una procedura che ha come principale finalità la conservazione, in tutto o in parte, di un'azienda di grandi dimensioni dichiarata insolvente.
Il bando apre i termini per la presentazione delle candidature dei professionisti interessati a ricoprire gli incarichi di:
commissario giudiziale
commissario straordinario
presidente e membro dei comitati di sorveglianza delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza.
Ecco come presentare la richiesta di iscrizione.
Nomine nelle amministrazioni straordinarie, via alle candidature
A partire da ieri, 28 giugno 2023, è possibile registrarsi direttamente sulla piattaforma online https://candidatureas.mise.gov.it/La piattaforma permette ai professionisti interessati di registrare la propria candidatura compilando un semplice modulo on-line, migliorando l'efficienza delle procedure interne dell'Amministrazione.
Queste le procedure da seguire e le scadenze da rispettare:
per le candidature a commissario giudiziale e commissario straordinario, sarà possibile registrarsi fino alle ore 23:59 del giorno 19 luglio 2023. I candidati in possesso dei requisiti richiesti verranno inseriti in un apposito elenco tenuto e aggiornato almeno ogni anno mediante avviso pubblico, sulla base delle disposizioni previste dalla Direttiva dell'11 maggio 2023 del ministro Adolfo Urso.
per le candidature a presidente, componente esperto esterno ed interno dei comitati di sorveglianza sarà possibile registrarsi in ogni momento, e la piattaforma rimarrà costantemente aperta e aggiornata. Anche in questo caso, i candidati in possesso dei requisiti richiesti verranno inseriti in un apposito elenco, istituito presso il Ministero, costantemente aperto e aggiornato, sulla base della sopra citata Direttiva.
I candidati dovranno essere muniti di firma digitale e potranno accedere al portale tramite registrazione, SPID oppure carta di identità elettronica.
Infine si fa presente che i professionisti in precedenza iscritti all'elenco decadranno con la pubblicazione del presente invito.
Pertanto, anche i soggetti che hanno già precedentemente presentato la propria candidatura sono tenuti, se interessati ed in possesso dei requisiti, alla presentazione di una nuova domanda ai fini dell'inserimento nei relativi elenchi.
L'elenco dei bandi aperti
Questo qui di seguito è l'elenco completo dei bandi attualmente aperti:
2023 - Commissari Giudiziali - Scadenza 19/07/2023 - (cfr. Direttiva del Ministro dell'11/05/2023 e il bando per Commissari giudiziali)
2023 - Commissari Straordinari - Scadenza 19/07/2023 - (cfr. Direttiva del Ministro dell'11/05/2023 e il bando per Commissari straordinari)
2023 - Membri Esterni Comitati Sorveglianza - (cfr. Direttiva del Ministro dell'11/05/2023 e il bando per membri esterni nei Comitati di Sorveglianza)
2023 - Membri Interni Comitati Sorveglianza - (cfr. Direttiva del Ministro dell'11/05/2023 e il bando per membri interni nei Comitati di Sorveglianza)
2023 - Presidenti Comitati Sorveglianza - (cfr. Direttiva del Ministro dell'11/05/2023 e il bando per presidenti Comitati di Sorveglianza)
Informazioni e chiarimenti relativi alle procedure potranno essere richiesti inviando una mail all'indirizzo segreteria.dgrigfp@mise.gov.it.
LENTEPUBBLICA.
Cosa cambia per l'anticipo TFS dopo la sentenza della Consulta?lentepubblica.it * 29 Giugno 2023.
Prima di tutto è bene fissare subito un punto fermo: la Consulta ha dichiarato il ricorso inammissibile. Al tempo stesso, nella recente Sentenza della Consulta, si invita il parlamento ad intervenire GRADUALMENTE per evitare quanto più possibile dilazioni e rateizzazioni del TFS, evidenziando di conseguenza come la soluzione migliore resti quella dell'Anticipo TFS tramite finanziamento bancario.
Quindi per il momento non cambia niente e tutto è rinviato alla discrezionalità del parlamento che in futuro dovrà prendere in esame una possibile riforma che comunque non avrà effetto retroattivo.
La Corte Costituzionale ha esaminato in particolare la legittimità delle norme relative al Trattamento di Fine Servizio (TFS): all'interno di questa pronuncia giuridica sono state valutate le limitazioni previste dalla legge e se queste siano compatibili con i principi costituzionali di uguaglianza e tutela dei diritti dei lavoratori.
Scopriamo quali sono le novità.
La sentenza della Consulta sul TFS
In primo luogo si sottolinea l'importanza di evitare discriminazioni ingiustificate nella concessione del TFS. Le restrizioni o i criteri di ammissibilità non devono discriminare categorie di lavoratori, ma devono essere basati su criteri oggettivi e ragionevoli.
Inoltre, è stata enfatizzata l'importanza di fornire informazioni complete ai lavoratori sulle modalità di richiesta e concessione della liquidazione. I dipendenti devono essere informati su requisiti, tempistiche e importi, per poter prendere decisioni consapevoli.
Infine si fa perno non solo sull'ammontare della somma corrisposta, ma anche sulla tempestività dell'erogazione.
Una questione che va ad aprire l'argomento dell'anticipazione di queste somme, una possibilità concessa dal legislatore con modalità agevolate, ma che può presentare alcune criticità.
La questione dell'Anticipo del TFS
Si parla, nello specifico, di una somma di denaro concessa ai lavoratori al momento del pensionamento o della cessazione del rapporto di lavoro, richiesta per affrontare esigenze economiche o personali.
Su questo punto la Corte ha, da una parte, riconosciuto il diritto all'anticipo del TFS: tuttavia ha sottolineato l'importanza di un equilibrio tra tale diritto e la tutela degli interessi generali della collettività.
Pertanto, resta ancora possibile imporre alcune restrizioni sull'anticipazione di queste somme, come limiti temporali o criteri di ammissibilità, ma a condizione che siano ragionevoli e proporzionate.
Infine, la Corte ha ribadito che l'anticipo del TFS è una scelta facoltativa e che la normativa deve garantire che tale scelta sia esercitata in modo consapevole e volontario.
Quali sono i tempi di attesa attuali?
L'erogazione di questi importi, ancora oggi, risulta spesso poco celere: bisogna intanto sottolineare che esistono differenze tra pubblico e privato.
Diversamente da quanto accade in questo secondo caso, dove la liquidazione del TFR viene di solito effettuata entro 45 giorni dalla fine del rapporto di lavoro, per i dipendenti pubblici i tempi variano a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro e risultano ulteriormente più lunghi.
Ad esempio queste sono in genere le tempistiche:
90 giorni, nel caso di pensione per invalidità o decesso del lavoratore;
12 mesi dalla data di cessazione del servizio, nel caso di raggiungimento dei limiti di età e di servizio;
24 mesi, in tutti gli altri casi di cessazione, come ad esempio le dimissioni e il licenziamento.
A tutto questo va aggiunto che:
nel primo caso è necessario considerare ulteriori 30 giorni dalla data in cui si acquisisce il diritto,
mentre nel secondo e terzo caso devono essere aggiunti 90 giorni concessi all'ente previdenziale per l'istruttoria (senza interessi di mora).
Un'alternativa per poter velocizzare le pratiche
Una possibilità interessante è senz'altro quella offerta da TFSTurbo, il portale italiano interamente dedicato ai finanziamenti per l'Anticipo del Tfs per i dipendenti pubblici e statali andati in pensione che intendono ottenere velocemente il loro TFS senza aspettare le scadenze dell'INPS. Si tratta di un leader nazionale in questo settore e vanta una media di 5/5 nelle recensioni lasciate da chi già ha sperimentato questo metodo.
Tramite questo servizio è possibile:
presentare agevolmente la domanda di Anticipo Tfs direttamente on line, con un metodo comodo e sicuro anche a distanza, operativo al 100% sull'intero territorio nazionale
avere a propria disposizione, sette giorni su sette la consulenza di un professionista, senza alcun intermediario e senza dover scrivere inutilmente mail o compiere telefonate con interminabili ore d'attesa
scavalcare la trafila burocratica senza correre il rischio di incorrere in conseguenze spiacevoli.
ILSOLE24ORE.
Pensioni: errore nei cedolini della quattordicesima, Cgil all'attacco
La segretaria dello Spi Cgil, Tania Scacchetti: su alcuni cedolini pensione l'importo della quattrodicesima, pagata a luglio, viene indicato come "Aumento delle pensioni basse 2023" che è invece l'incremento deciso dal governo con la l'ultima legge di Bilancio.
Su alcuni cedolini pensione l'importo della quattordicesima, pagata a luglio, viene indicato come "Aumento delle pensioni basse 2023" che è invece l'incremento deciso dal governo con l'ultima legge di Bilancio. A rilevare la circostanza «che può ingenerare confusione» è la segretaria dello Spi Cgil, Tania Scacchetti.
La sindacalista Cgil: «L'Inps corregga l'errore»
«Quello che vediamo in alcuni cedolini è un errore grave che non ha ragioni - ha spiegato la sindacalista -. Scrivendo "Aumento delle pensioni basse 2023" si fa pensare che sia una misura decisa adesso e si rischia di accreditare l'idea che sia una cifra che arriva tutti i mesi, mentre invece sarà percepita solo una tantum. La quattordicesima poi è di importo superiore mentre gli aumenti sono di pochi euro, anche se questo mese i pensionati devono recuperare gli arretrati dall'inizio dell'anno. Credo che l'Inps debba correggere l'errore, magari con un comunicato di chiarimento», ha aggiunto Scacchetti.
M5s, «dall'Inps un atto propagandistico senza precedenti»
«Il nuovo corso dell'Inps targato Giorgia Meloni si apre con un atto propagandistico senza precedenti», si legge in una nota della senatrice pentastellata Barbara Guidolin. «In alcuni cedolini di luglio - afferma - i pensionati vengono indotti a credere che la 14/a sia in realtà una gentile concessione del governo. Siamo di fronte a un evidente sotterfugio per mascherare l'inerzia dell'esecutivo sul fronte pensionistico - aggiunge Guidolin -. Anzi, laddove sono intervenuti, questi signori hanno fatto solo disastri, come dimostra la cancellazione di fatto di Opzione Donna». Guidolin annuncia un'interrogazione «per chiedere al governo spiegazioni puntuali sull'accaduto».
Fratoianni, «governo in Aula sulla truffa Inps ai pensionati»
«È uno scherzo, vero? Perché se non lo è siamo di fronte ad una specie di truffa ai danni della pubblica opinione. Il governo dovrà venire a spiegarlo in Parlamento». Così su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra.
SCRIVOLIBERO.
Agrigento, Festeggiamenti Per San Calogero: Attivato Il Centro Operativo Comunale.
In qualità di autorità di Protezione Civile, si è provveduto ad attivare il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), in via temporanea, in occasione dei festeggiamenti di San Calogero, a supporto del piano di emergenza redatto dall'organizzazione dell'evento nelle seguenti funzioni:
1) Funzione 1 Tecnico Scientifica di Pianificazione e Sala Operativa (Responsabile funzione Dott. Attilio Sciara)
2) Funzione 2/Sanità - Veterinaria (Responsabile funzione Sanità - Veterinaria Geom. Mario Triassi);
3) Funzione 4/Materiali e Mezzi (Responsabile funzione Geom. Salvatore Tuttolomondo)
4) Funzione 11 Segreteria (Responsabile funzione Sig.ra Amalia Calzolari)
al fine di assicurare nell'ambito del territorio del Comune di Agrigento, supporto organizzativo socio-assistenziale e di informazione alla popolazione, in relazione ai percorsi straordinari in occasione degli eventi programmati per la festività di San Calogero;
- Che la sede del C.O.C., per l'occasione, venga istituita presso l'unità mobile operativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ubicata in Piazza Marconi;
- Che la struttura, a supporto dell'Autorità Comunale di Protezione Civile, sarà operativa dalle ore 09:00 alle ore 24:00 della domenica 02 luglio 2023, dalle ore 20.00 del 08 luglio 2023 alle 01.00 del 09 luglio 2023 e dalle ore 9.00 alle ore 24.00 della domenica 09 luglio 2023 e comunque fino a cessato bisogno;
- Responsabile e Coordinatore della Sala Operativa è il dipendente comunale Dott. Attilio Sciara, unitamente al Dott. Marzio Tuttolomondo dipendente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento o loro delegati.