giornale di sicilia
Orto Botanico, un teatro nella cavea di
tufo
Elio Di Bella
Nella cavea di tufo dell'orto Botanico di Agrigento, dove vennero estratti i materiali per la costruzione
dei templi greci, sorgerà molto presto un teatro all'aperto. «Nel prossimo mese di agosto avvieremo
una stagione di eventi e spettacoli in un teatrale naturale, che chiamiamo teatro dell'Efebo, perché in
questa area è stato rinvenuto l'Efebo che ammiriamo nel Museo archeologico. Cinquecento spettori
subito e nel prossimo anno per ben settecento potranno seguire comodamente gli eventi in
cartellone», dichiara Achille Contino, dirigente del Settore Turismo e del Giardino botanico del Libero
Consorzio comunale di Agrigento. L'orto botanico sorge a pochi passi dalla Valle dei Templi nella
zona di Bonamorone. Le agenzie di spettacolo e le associazioni abilitate possono fare istanza per
presentare uno spettacolo inaugurale che si ispiri al mito ed al luogo e preveda anche la possibilità di
utilizzare il costone con il videomapping. Possono presentare le proprie offerte anche compagnie
giovanili musicali, di teatro amatoriale e dialettale e di musica tradizionale. Le istanze dovranno
essere presentate entro il 24 luglio. L'avviso per la programmazione del cartellone estivo si può
consultare nell'albo pretorio del Libero Consorzio comunale di Agrigento, visitabile online. «E' nostra
intenzione che l'Orto Botanico diventi uno dei luoghi protagonisti di Agrigento Capitale italiana della
Cultura 2025», ha dichiarato il commissario straordinario del Libero Consorzio Raffaele Sanzo.
(*EDB*)
grandangoloagrigento.it
Viabilità e sicurezza stradale, Tardino: " interventi prioritari e non più rinviabili"Si è svolto un incontro telematico tra sindaci siciliani, MIT e Anas
L'incontro, promosso dall'On.le Annalisa Tardino e organizzato dal MIT, si è tenuto in modalità telematica, importanti i temi affrontati tra i sindaci e l'AnasAlla riunione hanno presenziato Francesco Di Giorgio sindaco di Chiusa Sclafani, in rappresentanza anche del sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, Giovanni Giallombardo sindaco di Ficarazzi, Rosario Rizzolo sindaco di Misilmeri, Giovanna Bubello sindaca di Alessandria della Rocca, Alessandro Caiazzo sindaco di Buccheri e Angelo Curella assessore ai lavori pubblici del comune di Licata in rappresentanza del sindaco Angelo Balsamo. Palermo, 10 lug- "Al centro della riunione la fattibilità di alcuni interventi prioritari e non più rinviabili in tema di viabilità, tra cui la manutenzione straordinaria su Strade Statali.
Tra essi, la necessità di intervenire sulla SS 118 corleonese-agrigentina, arteria fondamentale per 16 centri dell'entroterra palermitano e agrigentino, oggetto di richiesta formale del sindaco di chiusa Sclafani Francesco di Giorgio e del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi.
Restando sulla SS 118, in connessione con la SS 115 sud occidentale sicula, è stata richiesta dalla sindaca di Alessandria della Rocca, Giovanna Bubello, una bretella di collegamento veloce con la SP 32, 18 km da Cianciana a Ribera, che consentirebbe di porre fine ad una situazione di isolamento geografico. Sempre nell'agrigentino, richiesta la realizzazione di rotonde e svincoli sulla statale 115, lungo il tratto che ricade all'interno del territorio comunale di Licata, per consentire il raggiungimento della città, oggi irrinunciabili stante il traffico dell'arteria, insieme all'eliminazione della pericolosa curva di Poggio di Guardia, teatro di molteplici incidenti, anche recentissimi.
Affrontata anche la tematica degli allagamenti della SS 113, che crea gravi disagi e preoccupazioni per i cittadini di Ficarazzi, Misilmeri e Villabate, con strade allagate, case invase dall'acqua e sinistri che coinvolgono le autovetture e gli automobilisti in transito.
Interventi previsti anche per il siracusano, con la richiesta del sindaco di Buccheri per l'ammodernamento della SS 124, c.d Maremonti, asse viario di fondamentale importanza per collegare Siracusa con i comuni montani degli iblei, contraddistinto da circa 2 km di tratti pericolosi con curve strette e restringimenti improvvisi.
Ringrazio il dott. Felice Morisco, direttore della Direzione Generale per le Strade e le Autostrade del MIT, il viceministro Rixi, i rappresentanti di ANAS e tutti i sindaci intervenuti. Come è emerso forte e chiaro, anche dalle precedenti interlocuzioni con i sindaci e con il vicepremier e ministro Salvini, queste richieste sono di prioritaria importanza e ci impegniamo affinché possano rientrare nella pianificazione degli interventi infrastrutturali strategici per il nostro territorio. Dobbiamo intervenire per migliorare le condizioni di sicurezza e percorribilità di questi tratti, nonché colmare alcune gravi criticità, come quella di Alessandria della Rocca, che preclude addirittura l'esercizio del diritto alla salute, stante la mancanza di un collegamento rapido con il pronto soccorso. Alcune richieste godono già di progetti, altre invece necessitano di nuovi interventi, pertanto ringrazio sia il ministero che l'Anas per la disponibilità mostrata a nuovi e ulteriori incontri al fine di approfondire soluzioni tecniche e proposte progettuali.
lentepubblica.it
Dipendenti pubblici, chiarimenti Aran su servizio fuori sede
In un recente orientamento applicativo dell'Aran sono forniti alcuni chiarimenti in merito al servizio fuori sede per i dipendenti pubblici.
I nuovi CCNL del pubblico impiego disciplinano molti aspetti relativi al lavoro quotidiano dei dipendenti. Uno di questi aspetti, analizzato di recente da un parere dell'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) riguarda il concetto di trasferte di lavoro e servizio fuori sede.
Questo è il testo dell'articolato quesito sottoposto all'Agenzia:Secondo la previsione dettata dall'art. 90 del CCNL 2019-2021 il personale è da considerarsi in servizio fuori sede qualora, dopo aver preso servizio presso l'ordinaria sede di lavoro, sia chiamato a prestare la propria attività lavorativa in altri luoghi dove viene inviato per temporanee esigenze di servizio con previsione di rientro presso la stessa, se è soddisfatto almeno uno dei due seguenti requisiti: 1. la durata del servizio inferiore a otto ore; 2. il servizio viene effettuato entro il raggio di 50 km dalla ordinaria sede di lavoro. In relazione a questa previsione si chiede di chiarire gli aspetti di seguito evidenziati:a) In relazione al primo dei due requisiti, con il termine "durata di servizio" si intende fare riferimento al tempo effettivamente lavorato o si intende considerare la durata complessiva dell'assenza dalla sede lavorativa, comprensiva quindi anche del tempo di andata e ritorno per recarsi dalla sede al luogo di svolgimento dell'attività?b) A fronte di un servizio fuori sede programmato per una durata di servizio inferiore alle 8 ore, che richiede uno spostamento superiore ai 50 km dalla ordinaria sede di lavoro, nel caso in cui il servizio si prolunghi fino a superare il limite delle 8 ore, risulta comunque applicabile la disciplina del servizio fuori sede o va applicata quella relativa alla trasferta?Vediamo qual è stata la risposta.Dipendenti pubblici, chiarimenti Aran su servizio fuori sedeCon riferimento alla "durata di servizio" è opportuno precisare che deve intendersi il tempo complessivamente impiegato per l'attività lavorativa, compresi i tempi di percorrenza per recarsi dalla sede al luogo di svolgimento dell'attività.
Ed in questo senso si richiama il comma 3 dell'articolo 90 che prevede che "il tempo di andata e ritorno per recarsi dalla sede al luogo di svolgimento dell'attività è da considerarsi a tutti gli effetti orario di lavoro".Si sottolinea comunque, che il contratto ha introdotto la possibilità, considerati i progressi in campo informatico, che qualora risulti più conveniente, per l'ente, raggiungere il luogo di svolgimento dell'attività partendo direttamente dalla dimora abituale, l'inizio e la fine del servizio possano avvenire presso la dimora del dipendente attestando le stesse con le modalità sostitutive di controllo.In merito al secondo quesito, si precisa che, fra le altre cose, il servizio fuori sede - a differenza della trasferta - si caratterizza per la presa in servizio presso la propria sede prima dell'avvio dell'attività lavorativa e il rientro successivo alla sede lavorativa dopo il termine dell'attività esterna.Tuttavia si ritiene che comunque il caso in esame rientri nella fattispecie del servizio fuori sede, riconoscendo al dipendente tuttavia le ore effettuate in più per esigenze dovute al servizio come orario straordinario, ferma restando la valutazione del responsabile gestionale del dipendente in merito alle ragioni del prolungamento dell'attività lavorativa.
QDS
Agrigento, attivato il servizio di vigilanza antincendio
È già operative sul territorio di competenza il servizio di vigilanza antincendio lungo le strade provinciali ed ex consortili e alcune statali, organizzato dall'Ufficio provinciale di Protezione civile del Libero Consorzio comunale agrigentino.
Il commissario straordinario Raffaele Sanzo ha comunicato ai vari soggetti istituzionali l'avvio del servizio che ormai da anni offre un importante sostegno agli organi competenti in materia di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi. L'impegno del Libero Consorzio di Agrigento sarà sostenuto principalmente dal personale dell'Ufficio di Protezione civile e dai volontari delle associazioni.
Il servizio sarà svolto, nelle giornate a maggiore rischio incendio, con dichiarazione del livello di allerta "Alto" (da parte del Centro funzionale della Regione Siciliana) dalle ore 12 alle ore 20 sino al prossimo 31 agosto.
Le squadre saranno composte da due dipendenti dell'Ufficio di Protezione civile e due volontari delle associazioni. Saranno attivate postazioni dinamiche lungo le Strade provinciali e alcune statali limitrofe alle aree boscate per garantire le attività di vigilanza e avvistamento dei focolai di incendio. L'attivazione di questo importante servizio è stata comunicata dal Libero Consorzio comunale al Comando dei Vigili del fuoco, all'Ispettorato ripartimentale delle Foreste, al Dipartimento regionale della Protezione civile, ai Comandi delle varie Forze dell'ordine e ai sindaci dei Comuni interessati.
Le postazioni di avvistamento si trovano lungo le seguenti strade: Sp 34-Sp 35 nei comuni di Bivona, Lucca Sicula e Villafranca Sicula; Sp 20-Spc 29 e Spc 30 nel comune di Casteltermini; Sp 29A-Sp 30 e Sp 28 nei comuni di Cattolica Eraclea e Montallegro; Sp 63A-Sp 05B-Spc 67 e Spc 68 nei comuni di Palma di Montechiaro e Licata; Sp 69-Sp 70-Sp 44A e Sp 43 nei comuni di Sambuca e Santa Margherita Belice; Sp 34-Sp 35A-Sp 36-Sp 47-Sp 48-Sp 86 e Ss115 nei comuni di Burgio, Calamonaci, Lucca Sicula, Ribera e Villafranca Sicula; Sp 75-Sp 87 nei comuni di Siculiana e di Montallegro; Sp 47-Sp 36 e Sp 37 nei comuni di Sciacca, Caltabellotta e Villafranca Sicula.
SICILIA24H
Secondo Piano"Fondi europei": 1,8 miliardi di euro da spendere
Sull'agenda europea 2014 - 2020 la Sicilia sconta un ritardo di 1,8 miliardi di euro da spendere entro il 2023. Gli interventi e le prospettive di rimedio.
In Sicilia, se da una parte si dibatte ancora su modalità e destinazione di spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto in riferimento alla carenza negli organici degli Enti Locali e Regionali di personale tecnico qualificato capace di progettare investimenti, dall'altra parte, invece, incombe il rischio di fallimento nella gestione del Po Fesr 2014 - 2020, ovvero l'agenda dei fondi europei relativa al periodo dal 2014 al 2020. Ricorre infatti lo spettro di dovere restituire all'Europa ben oltre un miliardo di euro di fondi non spesi. Nell'ambito di tale agenda, nel 2013 sono stati preventivati in Sicilia 10 filoni di intervento con un finanziamento di 4,3 miliardi di euro, con l'80% a carico dell'Unione Europea e il 20% co-finanziato da Stato e Regione. Dagli ultimi dati certificati dal sistema di avanzamento della spesa emerge un ritardo di 1,8 miliardi euro sulla spesa dei fondi relativi ad un ampio e variegato raggio d'azione, tra ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, agenda digitale, competitività piccole e medie imprese nel settore agricolo, energia sostenibile, qualità della vita, tutela dell'ambiente e del territorio, emergenze idrogeologiche, trasporti, inclusione sociale, istruzione e formazione. Dunque, in molti settori strategici la Sicilia non ha brillato e bisognerà rendicontare entro fine anno, mentre incombe la scommessa dei fondi Pnrr e la necessità, a fronte di un indebitamento dello Stato, di condurre a compimento opere strategiche. Adesso quindi è corsa contro il tempo. Il responsabile dell'Autorità di gestione dell'agenda 2014 - 2020, Federico Lasco, assicura: "Abbiamo analizzato tutte le criticità e le opportunità. La sfida sarà quella di rendicontare entro il 2023 oltre 1,8 miliardi di euro. Abbiamo piena coscienza dello sforzo che ci troviamo davanti, e con la Commissione europea stiamo lavorando fianco a fianco, con grande spirito di collaborazione e approccio operativo, per risolvere le problematiche e centrare tutti gli obiettivi previsti, nel rispetto dei principi di efficacia e qualità della spesa". E l'assessore all'Economia, Marco Falcone, conferma e rilancia: "Le criticità ci sono. I direttori dei Dipartimenti, che sono stati chiamati a confrontarsi con la Commissione europea, hanno garantito che il Programma di spesa raggiungerà gli obiettivi previsti. Nel frattempo la Sicilia ha già ottenuto da Bruxelles l'approvazione della programmazione 2021-2027. Alcune procedure del 2014-2020 che non potranno essere completate entro l'anno, saranno traghettate nel Programma 2021 - 2027. Il governo Schifani è impegnato nel raggiungimento di questi obiettivi e siamo convinti che alla fine metteremo in campo delle azioni utili con una ricaduta positiva per il nostro territorio".
LIVESICILIA
La riforma sul fisco arriva alla CameraIl vice ministro Leo: "Ho il piacere di registrare un clima di collaborazione per migliorare i testi"
Al via nell'Aula della Camera la discussione generale sulla riforma fiscale. Misure che "guardano in avanti, sicuramente danno una idea che il sistema deve cambiare. Lo stiamo facendo non nell'interesse di una parte ma dell'intero sistema Paese", ha detto il viceministro per l'Economia Maurizio Leo intervenendo nell'emiciclo.
"Ho il piacere di registrare - ha rilevato - un clima di collaborazione per migliorare i testi e la grande consapevolezza di fare un grande lavoro per il bene del Paese. Certezza del diritto è superare un sistema che ha subito un'infinità di interventi ed è diventato una sorta di maionese impazzita non più governabile. Dobbiamo dare ai contribuenti certezza di regole".
ENTILOCALIonline
"Decreto Lavoro": via libera del Parlamento al testo di conversione, prorogando lo "smart working" anche per i dipendenti pubblici
Una Notizia, pubblicata lo scorso 30 giugno 2023 sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, informa che il Parlamento ha approvato, nella stessa data, il testo della conversione in Legge del "Decreto Lavoro". Come si apprende dalla Notizia, il voto della Camera dei Deputati - 154 voti a favore, 82 contrari, e 12 astenuti - chiude l'iter parlamentare del Provvedimento.
Tra le novità introdotte durante i lavori parlamentari vi sono, rispettivamente, l'estensione dello "smart working" fino al 30 settembre 2023 per i lavoratori fragili, pubblici e privati, e fino al 31 dicembre 2023 per i genitori di figli under 14 nel privato; maggiori tutele per la Sicurezza nelle Scuole; il rifinanziamento del "Fondo per le famiglie di vittime di gravi infortuni del lavoro" per Euro 5 milioni. E ancora, l'inserimento tra i soggetti fragili destinatari dell'assegno di inclusione di chi è ricompreso in programmi di cura e assistenza da parte dei Servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla P.A..
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, in Aula al momento del voto definitivo di Montecitorio, ha dichiarato: "Con il via libera definitivo del Parlamento, si conclude l'iter di una Riforma strategica per il lavoro. Il nostro obiettivo è quello di promuovere il lavoro, accompagnare le persone attraverso la formazione e sostenere le fragilità con Interventi come il nuovo assegno di inclusione".
SICILIAONPRESS
LA REGIONE SICILIA SNOBBA LA CONSULTA, COME FANNO I COMUNI DELL'ASMEL CON L'ANTICORRUZIONEVincenzo CavaleriNon si capisce più niente. Non c'è più religione -si sarebbe detto una volta.
Che cosa ci sta a fare la Corte Costituzionale se poi la Regione Sicilia sembra non accorgersi delle sentenze di illegittimità costituzionale che la riguardano?
E siamo ai livelli massimi della carta costituzionale. Immaginiamo poi se i Comuni -in materie di rango meno elevato- debbano adeguarsi alle delibere dell'ANAC (Autorità Nazionale per l'Anti-Corruzione) con riferimento agli accordi fatti con l'ASMEL (Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali) per l'utilizzazione degli elenchi degli idonei nei concorsi per assumere nuovo personale.
Ma, andiamo con ordine.
il presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Giovedì 6 luglio, la Corte Costituzionale dichiara illegittima l'ultima legge della Regione Sicilia con cui vengono rinviate le elezioni provinciali e viene prorogato il termine delle gestioni commissariali nelle province al 31 agosto 2023 (la Regione Sicilia fa una legge di rinvio delle elezioni e di proroga dei commissariamenti ogni anno dal 2015 in poi). Tutti ad applaudire perché non è giusto che la politica nomini stabilmente un commissario per ogni provincia, al posto degli organi che dovrebbero essere scelti con elezione di secondo grado o con suffragio diretto.
Ma la Regione - dato che l'ARS aveva votato il 21 giugno scorso l'ulteriore legge di rinvio delle elezioni provinciali e di proroga dei commissariamenti- cosa fa? E' presto detto!
Venerdì 7 luglio pubblica nella gazzetta ufficiale la legge con cui il termine delle gestioni commissariali viene addirittura spostato dal 31 agosto 2023 (sulla cui illegittimità costituzionale si è pronunciata, per l'appunto, la Corte) al 31 dicembre 2024.
Cioè: la Corte Costituzionale giudica illegittimo il termine del 31 agosto 2023, in quanto non si può continuare a prorogare le gestioni commissariali e rinviare metodicamente le elezioni provinciali; la Regione Sicilia, per tutta risposta, allunga il termine bocciato dalla Consulta sino al 31 dicembre dell'anno a venire.
Ma come? Se è incostituzionale la proroga precedente, puoi farne una successiva e pubblicarla in gazzetta con valore di legge?
"Un corto circuito istituzionale i cui esiti potrebbero essere imprevedibili"-scrive un noto quotidiano. Ma in politica c'è da creder poco all'imprevedibilità e, di fronte a certi avvenimenti, c'è solo costernazione.
Ma il mondo va così. A tutti i livelli.
il presidente dell'ANAC, Giuseppe Busia
Ricordate, la deliberazione dell'Autorità Nazionale per Anti Corruzione? Quella del 20 giugno scorso che dichiara la "violazione delle norme in materia di contrattualistica pubblica e dei principi comunitari di concorrenza, trasparenza e par condicio" con riferimento agli accordi tra ASMEL e Comuni per l'utilizzazione degli elenchi degli idonei nei concorsi per l'assunzione di personale.
Il ministro degli interni ha inviato una nota ai Prefetti per vigilare sull'osservanza della deliberazione dell'ANAC da parte dei Comuni.
Sapete cosa hanno fatto molti sindaci? E' presto detto!
Sono insorti ed hanno aderito massicciamente ad una petizione lanciata dall'ASMEL attraverso una lettera aperta indirizzata al ministero degli interni per difendere gli accordi fatti per utilizzare l'elenco degli idonei nei concorsi per assumere nuovo personale.
Anche qui: quali esiti sortirà la vicenda?
I sindaci proseguiranno per la loro strada, assumendo tramite gli elenchi ASMEL, col rischio di un contenzioso allargato a più parti e con eventuali responsabilità anche con riferimento all'allarme lanciato dall'ANAC quando dice che non è chiaro se i Comuni aderenti "abbiano effettuato un calcolo del valore complessivo dei servizi correlati all'espletamento delle procedure concorsuali, né una valutazione in termini di costi/benefici".
Ma tant'è. Quasi la nostra Repubblica si avviasse a diventare Babilonia City.