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rassegna stampa del 13 luglio 2023

livesicilia.it
Dalle Provinciali alle riforme: vertice di maggioranza I TEMIAgenda molto ricca, lo scopo è mantenere fede agli impegni presi prima dello stop elettorale: sullo sfondo nuovi equilibri

PALERMO - L'appuntamento è fissato per le 16.00 a Palazzo d'Orleans, il presidente della Regione Renato Schifani incontrerà capigruppo e segretari di partito per concordare la road map estiva dell'Ars, lo scopo è mantenere fede agli impegni presi prima dello stop elettorale.I temi sul tavoloDalle elezioni provinciali alla riforma dei Consorzi di bonifica, passando per la polizia locale, la riorganizzazione dei Beni culturali e ancora: il ddl che istituisce lo psicologo di base e quello che riorganizza il settore estrattivo delle cave. In agenda anche gli enti locali, legge sull'urbanistica e quello (molto atteso) sul ripristino delle province. E soprattutto il metodo, nessuna ingerenza sull'attività legislativa, ma una funzione di guida politica, come Schifani aveva annunciato a LiveSicilia rispondendo - e gettando acqua sul "fuocherello" - alle dichiarazioni del presidente dell'Ars Gaetano Galvagno.Il clima nella maggioranzaDopo le amministrative, Renato Schifani ha delegato il vicepresidente Luca Sammartino alla "gestione dei rapporti del governo con il Parlamento siciliano e la presidenza dell'Assemblea regionale". E ancora, Schifani ha avocato la delega alla Programmazione, uno dei settori più importanti in vista della gestione dei fondi 2021/27 e di quelli del Pnrr.
Sammartino sta mantenendo ottimi rapporti con la nuova Dc di Cuffaro e Fratelli d'Italia scalpita, ma il rimpasto è stato archiviato e il clima "sereno", instaurato dopo il responso delle urne, si trova alla prova dei nuovi equilibri di maggioranza.
Punto primo: le provinciali
Il piatto forte del vertice non è, come sarebbe facile credere, la nomina dei commissari provinciali, ma la data del voto: per FdI sarebbe più utile l'election day con le europee, contando sull'effetto trascinamento di Giorgia Meloni. La Lega ha più volte chiesto di andare al voto prima possibile, come conferma a LiveSicilia la capogruppo Marianna Caronia.
Insieme alla DC, i Salviniani possono contare su un forte radicamento territoriale, in grado di essere determinante a livello provinciale. "Il disegno di legge sulle province - spiega Marianna Caronia - è estremamente importante e noi vogliamo con forza che questo organo ritorni a essere rappresentativo della volontà popolare. Crediamo che sia anche importante arricchirlo di competenze, in modo che possa assorbire le tantissime materie che la Regione e i Comuni hanno. Alcune potrebbero essere delegate - conclude - per esempio, nella gestione delle strade e nel rapporto col territorio la provincia diventa un organo essenziale".Ma la partita delle provinciali si gioca anche su alcuni interrogativi che provengono dalle leggi nazionali: l'elemento di maggiore criticità è quello dell'inviduazione, con certezza, dei costi.
Fratelli d'Italia resta unitaCi sarà Salvo Pogliese, coordinatore della Sicilia orientale di FdI, a rappresentare il partito durante il vertice. Presente anche Giorgio Assenza, il capogruppo, che si è conquistato qualche mugugno, non solo a livello regionale, dopo la presentazione della sanatoria edilizia per determinate costruzioni che distano meno di 150 metri dal mare. "Un provvedimento personale e non di partito", sussurra chi lo accusa di aver pensato a una legge che "contrasta con la linea di Giorgia Meloni". Ma il gruppo più numeroso dell'Ars resta unito. Saranno presenti tutti i capigruppo e i segretari di partito della maggioranza. Sullo sfondo ci sono i momenti caldi del collegato bis e la direttiva di Schifani: "Non inserire mancette territoriali". La verifica di chi lo abbia ascoltato è in corso.



giornale di sicilia


Controlli e multe in provincia di Agrigento. Prosegue incessante l'azione repressiva del Corpo di Polizia Provinciale sulle tematiche ambientali contro il fenomeno dell'abbandono di rifiuti lungo le strade provinciali e sulla viabilità extraurbana.

Questa attività, fortemente disposta dal Commissario straordinario Raffaele Sanzo mira ad imprimere una forte azione di legalità nel rispetto delle norme ambientali e di controllo del vasto territorio provinciale. Saranno, ulteriormente, potenziati i servizi di controllo e di pattugliamento sulle strade del territorio per prevenire la popolazione e solo, successivamente, per individuare e punire i responsabili dei gravi reati ambientali accertati. «Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti è un delicato tema - afferma il commissario Raffaele Sanzo - le cui ripercussioni economiche, per le operazioni di bonifica dei siti inquinati, ricadono sull'intera collettività. Intensa, altresì, l'attività sulla viabilità, con uomini e mezzi, della Polizia provinciale in considerazione della stagione turistica con la presenza di turisti e visitatori nelle aree di maggior traffico». Il commissario Sanzo, in considerazione di Agrigento 2025, rilancia la necessità di promuovere, con i Sindaci della provincia, una importante attività educativa e repressiva per debellare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti sulle strade ed un maggior controllo sulla viabilità in occasione di particolari manifestazioni che richiedano la presenza degli agenti del Corpo di Polizia Provinciale. E va in questa direzione anche il lavoro del comando della polizia municipale di Agrigento. Costanti e frequenti, nel corso degli ultimi mesi, i controlli stradali nel territorio comunale: 2.333 violazioni dal 26 aprile al 30 giugno. In particolare, sono state 1.265 le violazioni contestate dagli agenti per sosta in area vietata permanente e violazioni varie (divieti di sosta h 24); 346 quelle per sosta regolamentata da dispositivi di controllo(park card); 9 le violazioni per norme di comportamento e ben 713 per accesso alla zona a traffico limitato. I dati sono stati resi noti dall'assessore comunale alla polizia municipale, Carmelo Cantone che afferma: «Esprimo il compiacimento dell'amministrazione comunale per l'operato del Corpo di Polizia municipale fatto da uomini e donne che mostrano quotidianamente grande professionalità, dedizione e attaccamento al territorio».  

Accordo Stato-Regione Sicilia sul disavanzo, rivisti i vincoli e sbloccate le assunzioni
Modifiche alla compartecipazione sulla spesa sanitaria, il presidente Schifani e l'assessore Falcone: «Rientro del debito più veloce e via libera ai concorsi».


Raggiunta un'intesa tra la Sicilia e Roma sulla riforma dell'accordo Stato-Regione per il rientro del disavanzo della Regione siciliana. Il governatore Renato Schifani ha incontrato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in videoconferenza da Catania. In collegamento anche l'assessore regionale all'Economia Marco Falcone, il ragioniere generale Ignazio Tozzo e il ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta.Prevista una rivisitazione dei vincoli a carico della Regione, a partire dal superamento del blocco delle assunzioni. «Nel clima di consueta e proficua collaborazione con il ministro Giorgetti - afferma il presidente Schifani - abbiamo condiviso una modifica dell'accordo che, da una parte, rafforza il percorso di risanamento economico della Sicilia, dall'altra elimina alcune condizioni del vecchio patto con lo Stato che ormai fungevano da zavorra per la nostra Regione. A fronte, infatti, di un impegno ad aumentare gli accantonamenti utili alla riduzione del disavanzo, potremo innanzitutto avviare realmente la macchina dei concorsi per una vera e propria rigenerazione amministrativa dei nostri uffici e per colmare i vuoti nelle piante organiche. Manteniamo dunque gli impegni presi con i siciliani, senza far deviare la Regione dal virtuoso percorso di risanamento che abbiamo intrapreso e che è ormai irreversibile».
«Il nuovo accordo - aggiunge l'assessore Falcone - prevede un graduale aumento della compartecipazione dello Stato alla spesa sanitaria della Sicilia, fino a toccare i 600 milioni di euro nel 2026, in cambio di un incremento delle quote di risparmio della Regione. Questo rappresenta per noi un importante punto di svolta. Ci viene richiesto uno sforzo maggiore, arrivando gradualmente a circa 500 milioni all'anno di risparmi, utili però ad anticipare i tempi di rientro del debito della Sicilia. Potremo onorare tali condizioni con una macchina amministrativa più competitiva, grazie alla rimozione totale del blocco del turn over».


blogsicilia.it
Elezioni ex Province, sale la febbre nel litigioso centrodestra sicilianoNON CI SAREBBE L'ACCORDO DI TUTTI I PARTITI SUL DA FARSI
Non c'è solo il "collegato bis" alla Finanziaria che tiene alta la tensione all'interno della maggioranza alla Regione ma anche la questione sulle elezioni delle ex Province.
Ed ancora una volta la tensione si registrerebbe tra Fratelli d'Italia e Lega, i due partiti più litigiosi della coalizione. Per domani il presidente della Regione avrebbe convocato una riunione con i capigruppo all'Ars e i segretari dei partiti che compongono la sua maggioranza. C'è il rischio di una sospensiva alla norma della Regione che rinvia di un anno le elezioni degli organi delle ex Province.
Ci sarebbe già un precedente in Valle d'Aosta.
Ecco perché si deve fare in fretta.Ad un bivioIl governo è sostanzialmente ad un bivio in caso di eventuale sospensiva delle legge per il rinvio delle elezioni. O indire subito le elezioni oppure approvare una riforma. In entrambi i casi la situazione è complessa e necessiterebbe dell'accordo interno alla maggioranza. Il nodo sta proprio qui. Fratelli d'Italia con la legge da applicare (la Delrio, ndr), avrebbe di diritto la nomina del sindaco di Catania Enrico Trantino a sindaco della città metropolitana. Ma in caso di rinascita degli enti intermedi con elezione diretta dovrebbe rinunciare alla presidenza della Provincia a questo ruolo in favore della Lega. Anzitutto ci sarà da far rientrare questa forte spigolatura.
Una resa dei conti
Il vertice di domani, che dovrebbe semplicemente servire a decidere il da farsi, potrebbe rivelarsi un regolamento di conti. Tutto tra Meloniani e Salviniani. Scontro che si è recentemente acuito, con le amministrative di maggio. Infatti Fratelli d'Italia non ha digerito a Trapani l'appoggio della Lega, sotto forma di lista civica, ad un sindaco di estrazione di centrosinistra. Appoggio che è valsa la riconferma del sindaco Giacomo Tranchida proprio contro il candidato di FdI, Maurizio Miceli. L'ennesima scoria di un rapporto da sempre estremamente terso.
Il pronunciamento della corte costituzionale
Nei giorni scorsi la Corte costituzionale ha dichiarato incompatibile con la Costituzione il continuo rinvio delle elezioni dei Consigli metropolitani e dei Presidenti dei liberi Consorzi comunali. Enti che in Sicilia hanno sostituito le soppresse Province regionali. Come scrive vivienna, il Giudice delle leggi, con la sentenza n. 136 appena depositata, ha affermato che il legislatore regionale ha di fatto impedito la costituzione degli enti di area vasta in Sicilia. Violando gli articoli 3, 5 e 114 della Costituzione.


livesicilia.it
Impugnativa ex province, Asael: "Il problema non è l'elezione diretta"Massimo Greco e Matteo CocchiaraLa posizione di Matteo Cocchiara e Massimo Greco rispettivamente presidente ed esperto collaboratore dell'associazione
"L'incompatibilità del lungo commissariamento degli enti intermedi siciliani acclarata dalla Corte costituzionale con la recente sentenza sul merito, consegna al legislatore regionale l'occasione per ripristinare le tradizionali regole di buon senso che dovrebbero essere rispettate allorquando si decide d'intervenire sugli apparati istituzionali in generale e su quelli dotati di autonomia locale in particolare". A dichiararlo sono Matteo Cocchiara e Massimo Greco rispettivamente presidente ed esperto collaboratore dell'Asael, Associazione siciliana amministratori enti locali, dopo la recente pronuncia della Consulta su una delle ennesime proroghe dei commissari delle ex province siciliane."La paralisi generata a seguito della riforma degli enti intermedi, che all'evidenza dei fatti si è rivelata una terapia peggiore del male che si voleva curare - affermano dall'Asael -  cavalcando l'onda della cieca riduzione dei costi della politica, ha reso orfani i territori non metropolitani e soprattutto quelli interni, costringendo i Comuni ad improvvisare modelli associativi sprovvisti di adeguata visione di area vasta".Come già evidenziato in occasione del convegno sulle politiche di area vasta promosso dall'associazione il mese scorso ad Enna, per l'Asael "il problema prioritario per i territori non è quello di reintrodurre l'elezione diretta degli organi di governo nei sei liberi Consorzi comunali e nelle tre Città metropolitane, ma quello di dotarli di organi di governo, ancorché eletti con sistema di secondo grado. E ancora di dare loro adeguate funzioni amministrative ancora oggi affidate ad enti satellitari della Regione (Ato, Sevizi turistici, etc) e delle conseguenti adeguate risorse finanziarie".
Per Cocchiara e Greco, servono inoltre, un'"adeguata facoltà a rimodulare i propri confini nel rispetto di quella "libertà consortile" sottesa al modello di area vasta previsto dall'articolo 15 dello Statuto siciliano e una riconosciuta autorevolezza istituzionale per il governo di tutte le politiche di area vasta promosse e da promuovere nel territorio di riferimento".Da qui il monito degli amministratori locali: "Se la scelta del legislatore è quella di affidare ai Comuni e ai loro Consorzi il governo delle aree vaste, bisognerà farlo senza continuare a sperimentare improbabili modelli bicefali che finiscono per essere puntualmente imbrigliati nelle strette maglie della Corte Costituzionale". 


scrivolibero.it

Prosegue L'attività Di Prevenzione E Controllo Della Polizia Provinciale Sulla Viabilità E Sull'abbandono Dei Rifiuti Sulle Strade Del Territorio
Prosegue incessante l'azione repressiva del Corpo di Polizia Provinciale di Agrigento sulle tematiche ambientali contro il fenomeno dell'abbandono di rifiuti lungo le strade provinciali e sulla viabilità extraurbana.
Tale attività, fortemente disposta dal Commissario straordinario Raffaele Sanzo e' intesa ad imprimere una forte azione di legalità nel rispetto delle norme ambientali e di controllo del vasto territorio provinciale.
Saranno, ulteriormente, potenziati i servizi di controllo e di pattugliamento sulle strade del territorio per prevenire la popolazione e solo, successivamente, per individuare e punire i responsabili dei gravi reati ambientali accertati.
Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti e' un delicato tema afferma il Commissario Raffaele Sanzo le cui ripercussioni economiche, per le operazioni di bonifica dei siti inquinati, ricadono sull'intera collettività.
Intensa, altresì, l'attività sulla viabilità, con uomini e mezzi, della Polizia provinciale in considerazione della stagione turistica con la presenza di turisti e visitatori nelle aree di maggior traffico.
Il Commissario Sanzo, in considerazione di Agrigento 2025, rilancia la necessità di promuovere, con i Sindaci della provincia, una importante attività educativa e repressiva per debellare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti sulle strade ed un maggior controllo sulla viabilità in occasione di particolari manifestazioni che richiedano la presenza degli agenti del Corpo di Polizia Provinciale.

lentepubblica.it
Stabilità finanziaria degli Enti locali, ecco la situazione attuale
Enti locali in fase di dissesto, deficit o riequilibrio finanziario pluriennale: è adesso disponibile il Rapporto sulle attività della Commissione per la stabilità finanziaria.Il dossier semestrale si riferisce al periodo che va dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023.L'art. 155 del TUOEL (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) ha infatti attribuito alla Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali il compito di esercitare il controllo centrale su:comuni e province che hanno dichiarato il dissesto finanziario.
Stabilità finanziaria degli Enti locali, il rapporto sulle attività della commissione
La Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, anche per i primi sei mesi del 2023, ha proseguito l'attività di esame e di verifica degli strumenti di programmazione economico-finanziaria degli enti locali in dissesto finanziario, in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ed in condizione di deficitarietà strutturale.
I dati emersi confermano un sensibile incremento degli enti locali che versano in condizioni di precarietà finanziaria, dato quest'ultimo, riconducibile ai perduranti strascichi dell'epidemia da Covid19, che si evidenziano soprattutto per quanto attiene alle entrate tributarie e al recupero dell'evasione.
Risanamento delle ipotesi di bilancio
Le ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato esaminate ed istruite nel primo semestre dell'anno 2023 hanno riguardato comuni concentrati prevalentemente nel Sud d'Italia, pari a 8 enti, in particolare:4 nella regione Campania (3 comuni nella provincia di Caserta e 1 nella provincia di Napoli)2 nella regione Siciliana (un comune in provincia di Messina e uno in provincia di Catania)1 nella Regione Calabria1 nella Regione Marche.Il periodo di risanamento delle ipotesi di bilancio esaminate e, poi, approvate con decreto del Ministro dell'interno è stato programmato in un arco temporale sia triennale sia quinquennale.
Piani di riequilibrio adottati
Nello stesso periodo la Commissione ha istruito 44 piani di riequilibrio finanziario pluriennale, per il successivo inoltro alla Corte dei conti ai fini dell'eventuale approvazione, di cui 30 trasmessi con parere conforme alle prescrizioni contenute nella normativa vigente.I piani di riequilibrio finanziario pluriennale esaminati ed istruiti hanno riguardato ancora una volta comuni concentrati prevalentemente al Sud d'Italia ed in particolare:Calabria (14 comuni);Sicilia (9 comuni);Campania (5 comuni);Lazio (4 comuni);Basilicata (3 comuni);Lombardia: (2 comuni);Puglia (2 comuni).Abruzzo (2 comuni);Liguria (1 comune);Molise (1 comune);Piemonte (1 amministrazione provinciale).Le difficoltà economico-finanziarie emerse dai provvedimenti esaminati sono in gran parte riconducibile all'incertezza del contenzioso pendente nonché alle difficoltà di realizzazione di reali entrate a fronte di una consistente rigidità della spesa.Enti in dissestoIl fenomeno delle criticità finanziarie degli enti locali continua a riguardare numerose amministrazioni locali.
In particolare, sono 126 i comuni e le province attualmente in dissesto finanziario, in quanto non ancora trascorsi i 5 anni decorrenti dall'anno del bilancio stabilmente riequilibrato.I dati confermano una concentrazione delle dichiarazioni di dissesto di enti, purtroppo, sempre nelle regioni meridionali del Paese, in particolare:Sicilia (40)Calabria e Campania (31)Lazio (7)Abruzzo (5)Lombardia (3),Piemonte e in Puglia (2 casi in ciascuna regione)in Basilicata, in Liguria, nelle Marche, in Molise, in Toscana (1 caso in ciascuna Regione).Risultano, poi, nominati 210 Organi straordinari della liquidazione, che continuano l'attività di gestione delle passività in enti in dissesto per i quali sono, ad oggi, decorsi i cennati 5 anni dall'anno del bilancio stabilmente riequilibrato.Infine, gli enti locali attualmente in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale sono 290.



































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