agrigentonotizie.it
Rendiconto di gestione 2022 del Libero consorzio, l'assemblea dei sindaci approva
Parere favorevole allo strumento economico-finanziario.
E' stato approvato all'unanimità dei presenti, il rendiconto di gestione dell'esercizio finanziari relativo all'anno 2022.L'assemblea dei sindaci del Libero consorzio ha infatti dato parere favorevole allo strumento economico-finanziario illustrato ieri pomeriggio nell'aula Giglia dell'ex Provincia dal dirigente del settore Ragioneria Generale Fabrizio Caruana.L'assemblea dei sindaci, presieduta dal commissario straordinario dell'ente Raffaele Sanzo, svoltasi alla presenza del segretario generale Pietro Amorosia e dei dirigenti Maria Antonietta Testone e Michelangelo Di Carlo, ha ascoltato la relazione del dirigente sui dettagli del rendiconto di gestione che era stato loro inviato lo scorso 28 giugno, procedendo poi con l'approvazione dell'atto.
teleacras.it
Approvazione rendiconto 2022": commissariati 21 Comuni agrigentini.
Sono 21 i Comuni della provincia di Agrigento che sono stati commissariati dalla Regione Siciliana perché inadempienti nell'approvazione dei Rendiconti del 2022. La scadenza del 30 aprile è stata superata esattamente da tre mesi. Tra i 21 vi sono Ribera e Sciacca, dove il commissario ad acta Vincenzo Raitano si sostituirà ai rispettivi consigli comunali per l'approvazione dello strumento contabile, così come nei Comuni di Raffadali, Realmonte, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Belice, Siculiana e Villafranca Sicula. Il commissario ad acta Enzo Abbinanti sarà invece impegnato nei Comuni di Agrigento, Alessandria della Rocca, Aragona, Caltabellotta, Campobello di Licata, Casteltermini, Lampedusa, Montallegro, Porto Empedocle e Racalmuto. A Bivona lavorerà il commissario Giovanni Cocco.
scuole provinciali
Interrogazione di Pisano sulla questione "Istituto Fermi"-
Il deputato nazionale agrigentino, Calogero Pisano, ha presentato un'interrogazione al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in riferimento alla questione del protrarsi della permanenza dell'Istituto scolastico "Fermi" di Agrigento nella zona industriale di Aragona. Pisano afferma: "E' una scelta di trasferimento che doveva essere temporanea e che si è invece protratta sino ad oggi, cagionando danni ingenti alle aziende che, pur trovandosi all'interno dell'area, non hanno avuto la possibilità di espandersi. E causando disagi agli studenti e agli operatori scolastici costretti a raggiungere una sede isolata e rischiosa per il continuo passaggio di mezzi pesanti. Sembrerebbe, inoltre, che un finanziamento di circa 18 milioni di euro destinato al ripristino dell'immobile dove era precedentemente allocato l'Istituto sia andato perduto: è una notizia che se fosse vera sarebbe gravissima. Nei prossimi giorni renderò edotti i cittadini sulla risposta del Ministro Urso al mio quesito".
gds.it
Emergenza roghi in Sicilia, gara lumaca per le nuove autobotti
Dei 119 nuovi mezzi destinati alla Forestale non c'è traccia: i primi 12 saranno disponibili ad agosto Ci sono voluti più di tre anni soltanto per portare al traguardo la gara d'appalto. Ma alla Regione Sicilia delle 119 nuove autobotti che dovevano dare armi più appuntite ai forestali non c'è ancora traccia. Le prime 12, se non ci saranno altri intoppi, saranno disponibili solo nei primi giorni di agosto. Il grosso della fornitura arriverà invece da settembre in poi, quando il rischio di nuovi incendi si affievolirà per l'abbassamento delle temperature.Probabilmente l'eccezionalità dei roghi della settimana scorsa avrebbe reso insufficienti anche i mezzi di ultima generazione. E tuttavia la procedura che ha portato a non avere ancora questi mezzi fotografa l'impreparazione della Regione nel fronteggiare le emergenze.La prima volta che l'allora giunta Musumeci pensa di ampliare il vecchio parco autobotti dei forestali risale al 2020. Ma fra riscritture del bando e caccia ai finanziamenti la gara viene realmente fatta solo l'anno dopo. Sul piatto l'assessorato all'Ambiente, allora guidato da Toto Cordaro, mette 25 milioni sufficienti ad acquistare 101 autobotti da mille litri, 12 da 4 mila litri, 4 da 8 mila e 2 da 10 mila.
Sulla gara sono piovuti dei ricorsi e malgrado il Tar per due volte non abbia concesso la sospensiva l'assessorato ha viaggiato a ritmo lento, lentissimo. «Il contratto con la ditta vincitrice è stato firmato il 29 dicembre scorso» ricorda adesso l'assessore Elena Pagana. Ma anche i successivi sette mesi non sono stati sufficienti a spedire le autobotti alla Regione: «Su questo ha influito la guerra in Ucraina e il fatto che la Regione abbia avuto il bilancio bloccato per qualche mese. Ma ora - segnala la Pagana - i primi 12 nuovi mezzi stanno per essere consegnati. Sono in corso i collaudi».
lentepubblica.it
Il punto sulle problematiche di finanza e personale degli Enti locali-
Si è riunita la Commissione per le problematiche di finanza locale e del personale degli Enti locali: ecco quali sono state le conclusioni emerse dall'incontro.
Si è riunita, nei giorni scorsi, la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali, di cui all'art.155 del testo unico degli enti locali, presieduta dal Sottosegretario On. Wanda Ferro, per gli aspetti relativi alle problematiche di finanza locale e a quelle al personale degli enti locali.Si tratta di un organismo che si riunisce presso il Ministero dell'Interno, che svolge questi compiti:controllo e verifica della compatibilità finanziaria su dotazioni organiche e provvedimenti di assunzione di personale di enti dissestati ed enti strutturalmente deficitari;parere sui provvedimenti di approvazione o diniego del piano di estinzione delle passività;proposta di misure straordinarie per il pagamento della massa passiva in caso di insufficienza di risorse disponibili;parere su l'assunzione del mutuo con Cassa depositi e prestiti da parte dell'ente locale;parere sui provvedimenti di approvazione o diniego dell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato;proposta di adozione di misure per il risanamento dell'ente locale, a seguito del ricostituirsi di disavanzo di amministrazione o insorgenza di debiti fuori bilancio non ripianabili con i normali mezzi o mancato rispetto delle prescrizioni poste a carico dell'ente;parere sui provvedimenti di sostituzione di tutto o parte dell'organo straordinario di liquidazione;approvazione, previo esame, della rideterminazione della pianta organica dell'ente locale dissestato.
Il punto sulle problematiche di finanza e personale degli Enti localiAll'interno di questa riunione la Commissione ha innanzitutto esaminato, con esito favorevole, le richieste dei comuni di Vibo Valentia e di Gioia Tauro, concernenti l'adozione di misure straordinarie di risanamento, ai sensi dell'art. 268, comma 2, del TUOEL, per il ripiano del disavanzo ricostituito successivamente all'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato.Tali richieste sono pervenute dai Comuni interessati, con riferimento alla sentenza della Corte dei conti - Sezioni riunite in sede giurisdizionale in speciale composizione - n. 4/2023/EL.A tal fine sono state individuate alcune misure che dovranno essere adottate dai suddetti enti e realizzate in un arco temporale non superiore ai venti anni.Inoltre, la Commissione ha esaminato:3 piani di riequilibrio finanziario pluriennale (Comuni di Serradifalco - CL, Rombiolo - VV e Reino - BN);8 ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato (Barrafranca - EN, Guardiagrele - CH, Villa San Giovanni -RC, Ferruzzano - RC, Afragola - NA, Joppolo - VV, Ceretto Lomellina - PV, Maniace - CT)e 3 piani di estinzione delle passività (Bovalino - RC, Cassino - FR e Portocannone - CB).Inoltre, per gli aspetti relativi alle problematiche del personale degli enti locali, sono state esaminate 45 deliberazioni, presentate da 2 Amministrazioni Provinciali e 35 Comuni, approvando 13 rideterminazioni di dotazioni organiche, 719 assunzioni a tempo indeterminato e 170 a tempo determinato.
Scuola, approvati nuovi emendamenti al dl Pa Bis
Nel corso della seduta delle commissioni riunite I e XII della Camera dei deputati sono stati approvati importanti emendamenti al dl Pa Bis di interesse per il comparto scuola.Il Ministro Valditara: "Misure ad ampio raggio per sostenere la scuola, aiutare le famiglie e migliorare le procedure". Si tratta di alcuni interventi importanti per tutto il sistema scolastico."Con queste misure, si potenzia la scuola, sostenendola nell'attuazione del Pnrr e dando una risposta ai docenti precari sia delle scuole statali che paritarie, si semplificano le procedure per l'accesso ai servizi scolastici e per l'erogazione degli aiuti: grande attenzione ai lavoratori della scuola e alle famiglie", ha commentato il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.Scuola, approvati nuovi emendamenti al dl Pa BisCon emendamento dei relatori, nella consapevolezza della necessità di rafforzare le segreterie scolastiche in questa fase nella quale le scuole sono chiamate ad attuare la parte più consistente delle azioni previste dal PNRR, si è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per il 2023, così che, già a partire da settembre, le scuole possano dotarsi di personale amministrativo aggiuntivo, ivi compreso quello ausiliario. I fondi sono stati reperiti nella disponibilità del ministero dell'istruzione, in considerazione del mancato avvio dei percorsi universitari di abilitazione.Si interviene, poi, con emendamento sostenuto dall'intera maggioranza, sui percorsi di abilitazione del personale precario della scuola, sia statale sia paritaria, valorizzando per entrambe le categorie l'esperienza professionale già prestata nel sistema nazionale d'istruzione ai fini dell'accesso ai percorsi di abilitazione da 30 CFU: sarà necessario per partecipare aver svolto sevizio per almeno tre anni, anche non continuativi, negli ultimi cinque, di cui uno almeno nella classe di concorso per la quale si sceglie di abilitarsi.Inoltre, poiché l'avvio dei percorsi abilitanti necessiterà di tempo per entrare a pieno regime e soddisfare, anno per anno, la richiesta di abilitazioni da parte di tutti gli interessati, si prevede che per i prossimi tre anni, nei casi in cui non si renda possibile l'iscrizione ai percorsi abilitanti per difetto dell'offerta formativa, ai soli fini delle procedure di riconoscimento delle scuole paritarie, si possa prescindere dal possesso dell'abilitazione da parte dei docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci.Grazie a un'ulteriore misura, famiglie e studenti avranno a disposizione una Piattaforma unica come canale di accesso a tutti i servizi offerti dal Ministero dell'Istruzione e del Merito dedicati a orientamento, offerta formativa, arricchimento dell'esperienza scolastica, fruizione di prestazioni a sostegno del diritto allo studio.Ai fini dell'erogazione di contributi economici a studenti e famiglie, il MIM potrà inoltre acquisire dall'INPS i dati relativi all'indicatore sulla situazione economica equivalente (ISEE), rendendo così più agevole l'individuazione dei beneficiari e l'erogazione dei sostegni economici (per esempio borse di studio, contributi per viaggi di istruzione.
LENTEPUBBLICA.
Sbloccata la terza rata del PNRR all'Italia, via libera dall'UE.
Dalla Commissione UE arriva il via libera alla terza rata del PNRR all'Italia: ecco tutti i dettagli.
Dopo un lungo periodo di attesa e dopo una discussa rimodulazione degli obiettivi italiani arriva una decisione che finalmente porta un po' di serenità: la Commissione europea ha approvato il pagamento della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano.
Sbloccata la terza rata del PNRR all'Italia, via libera dall'UE
Approvata dall'UE una valutazione preliminare positiva di 54 traguardi e traguardi collegati alla terza richiesta di pagamento dell'Italia nell'ambito del Recovery and Resilience Facility (RRF), lo strumento chiave al centro di NextGenerationEU. Inoltre risulta approvata la revisione mirata del piano dell'Italia, relativa alla quarta richiesta di pagamento.
Dopo aver valutato le prove fornite dalle autorità italiane, la Commissione ha pertanto ritenuto soddisfacenti il raggiungimento di 39 tappe fondamentali e 15 obiettivi.
Inizialmente la terza rata avrebbe dovuto essere erogata alla fine del 2022, ma è stata progressivamente posticipata perché l'Italia non aveva raggiunto gli obiettivi concordati. Rispetto ai 19 miliardi previsti inizialmente dal piano per la terza rata, mancano 500 milioni, che verranno comunque erogati nelle successive.
L'unico obiettivo relativo al numero di nuovi posti in alloggi per studenti non è stato coperto dalla valutazione.
Ciò nonostante l'Italia ha chiesto di modificare questo obiettivo e di sostituirlo con una pietra miliare relativa all'aggiudicazione di contratti iniziali per la fornitura di nuovi posti in alloggi per studenti, e l'UE ha concordato sull'aggiunta di questa mission alla quarta richiesta di pagamento.
L'importo relativo all'obiettivo, che corrisponde a 519,5 milioni di euro di prestiti, verrebbe trasferito alla quarta rata dopo l'approvazione da parte del Consiglio dell'Ue.
Le dichiarazioni del Premier Meloni e del Ministro Fitto
Queste sono state le parole di Giorgia Meloni dopo l'ok della Commissione:
"Sono molto soddisfatta della decisione di oggi della Commissione europea, che ha deliberato il pagamento della terza rata del PNRR e ha approvato le modifiche proposte dal Governo sulla quarta rata.
Un grande risultato che consentirà all'Italia di ricevere i 35 miliardi di euro previsti per il 2023 e che è frutto dell'intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del Governo con la Commissione europea.
E per questo ringrazio in modo particolare la presidente von der Leyen. Desidero ringraziare anche il Ministro Fitto e tutti i Ministeri che hanno consentito di centrare questo obiettivo.
Continueremo a lavorare in questa direzione nell'interesse dei nostri cittadini, delle nostre famiglie e delle nostre imprese."
Questo invece è stato il commento del Ministro Raffaele Fitto:
"Accogliamo con grande soddisfazione le decisioni prese oggi dalla Commissione europea ed esprimiamo anche grande apprezzamento per le parole della Presidente von der Leyen. La valutazione positiva della Commissione sulla terza richiesta di pagamento e la contemporanea proposta relativa alle modifiche di alcune misure della quarta rata, una volta approvata dagli Stati membri, consentiranno all'Italia di ricevere entro quest'anno il totale di 35 miliardi di euro previsti dal PNRR. Le decisioni prese oggi sono il risultato di un lungo confronto costruttivo tra il governo italiano e la Commissione europea, e il frutto di un eccezionale lavoro svolto dai nostri uffici e da tutte le amministrazioni coinvolte. Continueremo la stretta cooperazione con la Commissione europea sulle modifiche della restante parte del Piano, incluso il nuovo capitolo REPowerEU."
LENTEPUBBLICA.
Province, l'UPI a confronto con i Parlamentari.
"La riforma delle Province serve al Paese": da Salerno l'appello dei Presidenti delle Province e dell'UPI ai Parlamentari.
"L'indebolimento delle Province ha aumentato la disparità di diritti e di opportunità tra i territori e ha acuito i divari tra i comuni capoluogo e le altre città. La riforma delle Province, con il Disegno di Legge all'esame in Senato, è una riforma Paese, che ha lo stesso valore da Nord a Sud e può colmare questo squilibrio. Il ritorno all'elezione diretta è essenziale per far tornare i cittadini ad essere protagonisti nelle scelte, ma vogliamo anche un nucleo di competenza che facciano delle Province la sede della programmazione territoriale".
Lo ha detto il Presidente di UPI Michele de Pascale intervenendo alla tavola rotonda con deputati e senatori sullo stato dei lavori del Disegno di Legge di riforma delle Province in discussione in Senato, in corso nel Palazzo della Provincia di Salerno. All'incontro, cui hanno partecipato i Presidenti delle Province, i Sindaci e i Consiglieri provinciali del Mezzogiorno, si è ribadita la necessità che la riforma sia accompagnata dalle risorse, una emergenza che non è stata ancora risolta.
"La Provincia di Salerno - ha detto il Presidente dell'ente Franco Alfieri - è emblematica, considerate le dimensioni territoriali e il numero di abitanti. La riforma è indispensabile per restituire a questi enti gli strumenti necessari per azzerare i divari territoriale e ricucire un Paese afflitto da disuguaglianze."
LENTEPUBBLICA.
Il Governo coinvolga Province e Comuni nella definizione del RePOWER.
L'appello dell'UPI: occorre garantire il finanziamento dei progetti già realizzati, il Governo coinvolga Province e Comuni nella definizione del RePOWER.
"Sulla definizione del RePOWER ci aspettiamo il pieno coinvolgimento di Province e Comuni anche perché una parte dei fondi, a quanto abbiamo appreso oggi, proviene da misure del PNRR destinate agli enti locali che saranno spostati su questo nuovo obiettivo. I progetti che riguardano il patrimonio pubblico in gestione a Province, Comuni e Città metropolitane, a partire dagli investimenti per la costruzione di comunità energetiche attraverso gli edifici scolastici, devono essere concertati con gli enti locali, che sono titolati ad attuarli".
Lo dichiara Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca, al termine della Cabina di Regia PNRR in cui è intervenuto a rappresentare l'Unione delle Province italiane.
"Nei prossimi giorni, come richiesto dal Ministro Fitto, presenteremo un nostro progetto, che individua nelle scuole secondarie superiori le sedi chiave per costurire comunità energetiche, rispondendo a pieno alla priorità del PNRR di ridurre i divari territoriali ".
"Quanto poi ai fondi delle autonomie locali spostati, come UPI abbiamo chiesto al Governo rassicurazioni sul pieno finanziamento dei progetti".
TODAY ECONOMIA .
L'aumento in busta paga fino a 200 euro per il taglio (parziale) del cuneo fiscale.
A chi spetta e a quanto ammonta la sforbiciata ai contributi decisa nel decreto lavoro: l'esonero varrà il 7% per i dipendenti che hanno una retribuzione non superiore a 25mila euro annui (comprensivi di tredicesima), mentre per i redditi fino a 35mila euro il taglio sarà al 6%. Ecco tutto quello che c'è da sapere.Nei prossimi mesi la busta paga di alcuni lavoratori dipendenti sarà più pesante rispetto al solito, grazie al taglio parziale del cuneo fiscale: la sforbiciata ai contributi decisa nel decreto lavoro porterà quasi 200 euro in più nelle tasche degli italiani, da qui a fine anno. Il cuneo fiscale è la somma delle imposte che impattano sul costo del lavoro: in sostanza è la differenza tra quanto un dipendente costa all'azienda che lo assume e quanto lo stesso dipendente incassa in concreto, al netto delle tasse, in busta paga. In Italia questo valore è da sempre molto alto con effetti tangibili sul potere d'acquisto. In termini pratici, il taglio del cuneo fiscale previsto dal decreto lavoro inciderà sulla quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti, aumentando così l'importo che essi si troveranno in busta paga.
L'esonero sarà fino al 7% per chi ha una retribuzione non superiore a circa 25mila euro annui comprensivi di tredicesima, mentre per i redditi fino ai 35mila euro il taglio sarà pari al 6%. Il taglio del cuneo fiscale ha valenza fino al 31 dicembre 2023. Il governo ha definito la misura "prioritaria" nella sua agenda economica, e si è impegnato a trovare ulteriori coperture nel bilancio per una sua proroga a tempo o strutturale.
A comunicare i dettagli è stato l'Inps, con il messaggio numero 1932 del 24 maggio scorso, dove si spiega che "per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 l'esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, determinato ai sensi dall'articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 è incrementato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima. Resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche". I soggetti beneficiari del bonus previsto dalla legge di bilancio 2023 e successivamente modificato dal decreto lavoro sono coloro i quali abbiano rapporti di lavoro dipendente e quelli in stato di apprendistato. Sono invece esclusi i cosiddetti lavoratori domestici, che non sono considerati tra i beneficiari del taglio del cuneo fiscale.
Il taglio del cuneo era già stato previsto nella legge di bilancio 2023, con possibile sforbiciata di 2 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non vada oltre i 2.692 euro; o di 3 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 1.923 euro. Difatti, per i dipendenti che abbiano un reddito fino a 1.500 euro, il bonus in busta paga dovrebbe permettere di risparmiare, e quindi trovarsi in più, circa 60 euro mensili. Come ricorda il messaggio dell'Inps, l'esonero non riguarderà la tredicesima.
giornale di sicilia
Libero consorzio, rendiconto finanziario
approvato dai sindaci
Approvato all'unanimità dei presenti, il rendiconto di gestione dell'esercizio finanziari relativo all'anno
2022 del Libero consorzio comunale. L'assemblea dei sindaci agrigentini ha infatti dato parere
favorevole allo strumento economico-finanziario illustrato ieri pomeriggio nell'Aula Giglia dell'ex
Provincia dal dirigente del settore Ragioneria Generale, Fabrizio Caruana. L'assemblea, presieduta
dal commissario straordinario dell'ente Raffaele Sanzo, che si è svolta alla presenza del segretario
generale Pietro Amorosia e dei dirigenti Maria Antonietta Testone e Michelangelo Di Carlo, ha
ascoltato la relazione del dirigente sui dettagli del rendiconto di gestione, procedendo poi con
l'approvazione dell'atto. Approvata anche l'immediata esecutività dello strumento finanziario.