ITALIAOGGI.
Cresce la spesa Ict della Pubblica amministrazione: +5,8%Piattaforme e Infrastrutture rappresentano i principali macro-ambiti in termini di spesa, rispettivamente con il 49% e il 20% del totale.
Nel 2022 la Pubblica Amministrazione italiana ha speso oltre 7 miliardi di euro in ICT (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione), registrando un aumento del 5,8% rispetto al 2021. Un dato che secondo le stime continuerà a crescere nel prossimo triennio, anche grazie ai fondi del Pnrr. Piattaforme e Infrastrutture rappresentano i principali macro-ambiti in termini di spesa, rispettivamente con il 49% e il 20% del totale, seguiti da servizi (14%), dati (8%), sicurezza informatica (4%), governance (3%) e interoperabilità (2%). Ormai pienamente diffuso è l'uso del cloud: ne fanno ricorso il 100% delle PA locali, il 95% delle Regioni e Province autonome e l'89% delle PA centrali; l'utilizzo di nome utente e password proprie per l'accesso da parte dei cittadini ai servizi di alcune PA continua invece a scendere, a favore delle identità digitali Spid, CIE e CNS. Aumenta e migliora, infine, anche l'indice di digitalizzazione complessivo delle PA: rispetto alle scorse rilevazioni, infatti, è cresciuta la percentuale di Amministrazioni appartenenti ai cluster dei Digital leader (12%) e degli Advanced (66%), mentre cala quello delle PA classificate come Digital starter (21%) e Growing (1%). Questi alcuni dei dati contenuti nei due Report "La spesa ICT nella PA italiana 2022" e "La spesa ICT nella sanità territoriale 2022", pubblicati oggi dall'Agenzia per l'Italia Digitale nell'ambito delle attività relative al "Piano triennale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione". L'obiettivo generale è l'individuazione di elementi e comportamenti peculiari delle PA che contribuiscono alla maggior parte della spesa pubblica italiana destinata all'ICT, utili a monitorare le direttrici principali del percorso di digitalizzazione della PA e della sanità italiana. "I crescenti investimenti ICT nella Pubblica Amministrazione rappresentano il motore trainante dell'innovazione, dell'efficienza e della trasformazione digitale. Stiamo lavorando per promuovere un ambiente favorevole all'innovazione tecnologica, investendo nelle infrastrutture digitali per garantire una connettività rapida e affidabile su tutto il territorio nazionale - dichiara il Sottosegretario con delega all'Innovazione tecnologica, Alessio Butti - Se vogliamo migliorare i servizi offerti a cittadini e imprese, la Pubblica Amministrazione italiana deve essere all'avanguardia nell'adozione delle tecnologie digitali. Per questo i nostri sforzi sono volti a rafforzare efficienza, trasparenza e accessibilità, grazie ad un utilizzo intelligente dell'ICT". La rilevazione della spesa ICT 2022, giunta alla sua quinta edizione, ha coinvolto 77 amministrazioni centrali e locali, intercettando oltre il 90% della spesa della PA. L'analisi dei dati raccolti mostra, nel periodo 2021-2024, un trend in crescita della spesa ICT della PA (+5,2%), motivato in misura decrescente dalla risposta alla pandemia, i cui effetti risultano infatti ormai residuali, e in misura crescente, soprattutto nei valori previsionali, dall'utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La maggior parte dei progetti si è focalizzata sull'attuazione degli obiettivi dal Piano Triennale per l'Informatica della Pubblica Amministrazione e in particolare sull'evoluzione dei servizi al cittadino, in ottica digital e mobile first. In particolare, la componente Education segna un aumento del 17,5% e un valore pari a 470 milioni di euro, per supportare la digitalizzazione delle attività didattiche attraverso la crescente adozione di sistemi di videoconferenza, oltre che di strumenti per la gestione della relazione docenti-allievi-genitori (es. registro elettronico). Complessivamente emerge che le istituzioni stanno continuando ad avanzare lungo il percorso di trasformazione digitale. Infatti, rispetto alle scorse rilevazioni, si evidenzia un aumento della percentuale di amministrazioni appartenenti ai gruppi degli Advanced e dei Digital leader. Tra gli ambiti principali di investimento che sosterranno la crescita nei prossimi anni si evidenziano: la cybersecurity, da rafforzare in tutti i comparti della PA, per contrastare l'incremento degli attacchi che soprattutto negli ultimi anni hanno colpito numerosi enti pubblici e aziende sanitarie; la migrazione verso il cloud che riguarderà gli enti della Pubblica Amministrazione che dovranno attuare la Strategia Cloud Nazionale; le piattaforme dati, il cui sviluppo supporterà l'evoluzione verso un modello di scelte e strategie basate e guidate dai dati; l'evoluzione dei servizi online a cittadini e imprese e dei sistemi di autenticazione e dei pagamenti online. l'identità digitale nazionale unica, propedeutica all'evoluzione verso il portafoglio elettronico (EUDI Wallet). Spesa ICT nella sanità territoriale. La rilevazione relativa alla digitalizzazione e alla spesa ICT della sanità pubblica territoriale costituisce un'estensione dell'indagine periodica della spesa ICT nella PA centrale e locale. Dal rapporto emerge che il panorama ICT della sanità pubblica territoriale in Italia presenta elementi e situazioni molto variegate, spesso caratterizzate da casi di eccellenza e vivacità progettuale, e costituisce un contesto in evoluzione. La spesa ICT delle strutture sanitarie territoriali fa riferimento al campione dei 168 enti rispondenti, Asl, Aziende Ospedaliere e IRCSS. Se poi si analizza il bacino di utenza a cui si è fatto riferimento, ovvero tutta la popolazione italiana, le strutture che hanno risposto, nel loro complesso, servono l'89% del bacino di utenza, con una copertura del 90% dei posti letto per la sanità pubblica. Per quanto concerne le tipologie di progetti ICT, si registra una forte focalizzazione sui progetti di "Cybersecurity", segno della crescente sensibilità e attenzione verso questo tema, con l'avvio di numerose iniziative, in particolare nel 2023. Il Rapporto evidenzia inoltre come la "Telemedicina" rappresenti tuttora un ambito importante di investimento, con l'avvio di un numero significativo di progetti nel 2022 e nel 2023. L'incremento previsto delle attività progettuali in questo ambito indirizza anche la crescita delle attività sulle infrastrutture, per la necessità di ammodernare ed estendere i sistemi, procedere alla migrazione verso il cloud o rinnovare reti e infrastrutture abilitanti i servizi di assistenza e monitoraggio a distanza. Anche i progetti in materia di "Cartella Clinica Elettronica" registrano un'accelerazione rispetto al passato, sostenuti dall'esigenza di estenderne l'adozione all'intera struttura ospedaliera e di rafforzare i servizi di telemedicina, che hanno spesso determinato la necessità di integrare e ampliare le funzionalità su questo fronte. Da sottolineare, tuttavia, che le progettualità in essere e prospettiche si focalizzano principalmente sull'aggiornamento dell'esistente, mentre ancora limitati sono gli investimenti verso l'introduzione di soluzioni digitali che puntino su tecnologie innovative data-driven, nonostante si assista a un incremento previsto per il 2023.
LENTEPUBBLICA.
Nuovi contributi agli investimenti per gli enti locali, nell'ambito del PNRR, destinati alle piccole opere: ecco l'elenco completo e l'ammontare delle somme.
Ad erogare le risorse è il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell'Interno - Direzione Centrale per la Finanza Locale.
Si tratta di una tranche di investimenti destinati alle piccole opere, nello specifico "Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni".
PNRR, nuovi contributi per le piccole opere agli enti locali
Queste somme sono riferite alla missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza M2C4 - Investimento 2.2, che riguarda la macro-area della rivoluzione verde e della transizione ecologica.
Si tratta di erogazioni, a titolo di acconto, corrispondenti al 50 per cento del contributo per le piccole opere, con risorse pari a 32.941.310,17 euro ripartiti a 1048 enti.
I mandati di pagamento sono stati inviati all'Ufficio di controllo del MEF (U.C.B. presso il Ministero dell'interno), attraverso il Sistema SICOGE, per l'inoltro alla Banca d'Italia e il successivo accreditamento ai Comuni.
Si ricorda che per i contributi relativi al triennio 2022-2024, i Comuni sono tenuti a concludere i lavori entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di riferimento di ciascun anno del contributo.
Ovviamente per ottenere l'erogazione delle ulteriori risorse, i Comuni debbono presentare l'apposito rendiconto, attraverso il sistema di monitoraggio ReGiS.
Inoltre, in qualità di soggetti beneficiari delle risorse, sono tenuti al rispetto delle seguenti disposizioni:
obblighi in materia di trasparenza amministrativa
rispetto dei principi del Tagging clima e digitale, della parità di genere (Gender Equality), della protezione e valorizzazione dei giovani e del superamento dei divari territoriali
obblighi in materia contabile, quali l'adozione di adeguate misure volte al rispetto del principio di sana gestione finanziaria
obbligo di comprovare il conseguimento dei target e dei milestone associati agli interventi con la produzione e l'imputazione nel sistema informatico della documentazione probatoria pertinente
obbligo del rispetto del principio di non arrecare un danno significativo all'ambiente (DNSH, "Do no significant harm")
e infine obbligo di rilevazione e imputazione nel sistema informativo dei dati di monitoraggio sull'avanzamento procedurale, fisico e finanziario del progetto.
Si ricorda infine che i beneficiari dovranno:
conservare tutti gli atti e la relativa documentazione giustificativa su supporti informatici adeguati
e renderli disponibili per le attività di controllo e di audit.
LENTEPUBBLICA.
Bonus ai dipendenti con figli a carico 2023: ecco come ottenerlo.
L'Agenzia delle Entrate ha fornito tutte le informazioni utili in merito al bonus per i dipendenti con figli a carico 2023: ecco cosa serve sapere e come ottenere l'agevolazione.
Pronte le istruzioni per i datori di lavoro che intendono erogare ai propri dipendenti con figli a carico somme o rimborsi a titolo di benefit.
La circolare n. 23/E fornisce i chiarimenti sulla nuova disciplina del welfare aziendale, a seguito delle novità introdotte dal "Decreto lavoro" che ha innalzato per il 2023 fino a 3mila euro (al posto degli ordinari 258,23 euro) il limite entro il quale è possibile riconoscere ai dipendenti beni e servizi esenti da imposte.
Lo stesso decreto (Dl n. 48/2023) ha inoltre incluso tra i "bonus" che non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche di energia elettrica, acqua e gas.
Chi ne può beneficiare?
Per i dipendenti con figli fiscalmente a carico i benefit fino a 3mila euro ricevuti dal datore di lavoro. Si tratta di emolumenti esenti dall'Irpef, così come dall'imposta sostitutiva sui premi di produttività.
Rientrano nell'agevolazione anche le somme corrisposte o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale.
La circolare precisa che l'agevolazione si applica in misura intera a ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un solo figlio, purché lo stesso sia fiscalmente a carico di entrambi, e ricorda che, per il Fisco, sono considerati a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili).
Poiché il beneficio spetta per il 2023, questo limite di reddito - che sale a 4mila euro per i figli fino a 24 anni - deve essere verificato al 31 dicembre di quest'anno. Il documento chiarisce inoltre che la nuova agevolazione spetta a entrambi i genitori anche nel caso in cui si accordino per attribuire la detrazione per figli a carico per intero al genitore che, tra i due, possiede il reddito più elevato.
Bonus ai dipendenti con figli a carico 2023: come ottenerlo
Per accedere al beneficio, il lavoratore deve dichiarare al proprio datore di lavoro di averne diritto, indicando il codice fiscale dell'unico figlio o dei figli fiscalmente a carico.
Non essendo prevista una forma specifica per questa dichiarazione, la stessa può essere resa secondo modalità concordate tra le due parti.
Naturalmente, al venir meno dei presupposti per l'agevolazione - per esempio nel caso in cui, nel corso dell'anno, un figlio non sia più fiscalmente a carico - il dipendente è tenuto a darne tempestiva comunicazione al datore di lavoro.
Quest'ultimo recupererà quindi il beneficio non spettante nei periodi di paga successivi e, comunque, entro i termini per le operazioni di conguaglio.
GRANDANGOLO.
Viabilità, oltre 2 milioni e 800 mila euro per manutenzione strade provinciali della zona ovest.
Le strade provinciali che saranno interessate dai lavori di manutenzione straordinaria ricadono nei territori di Ribera, Sciacca, Montallegro, Siculiana, Lucca Sicula, Burgio, Villafranca Sicula e Sambuca di Sicilia.
Nuovo programma di interventi per il miglioramento delle condizioni della viabilità interna da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Con determinazione dirigenziale del Settore Infrastrutture Stradali è stata infatti approvata la proposta di aggiudicazione di un importante appalto per gli interventi di manutenzione straordinaria sulle strade provinciali della zona ovest.
La gara, effettuata integralmente in modalità telematica e tramite inversione procedimentale, è stata aggiudicata all'Impresa COREPP SRL (Avv.) - UNYON CONSORZIO STABILE SCARL (Aus.) con sede a Favara (AG), che ha offerto il ribasso del 31,31%, per un importo contrattuale complessivo di 2.806.248,87 euro più IVA (compresi 35.903,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso).
I lavori, progettati dallo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sono stati finanziati con fondi del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (D.D.G. n. 408 del 10/11/2021 dell'Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica).
Le strade provinciali che saranno interessate dai lavori di manutenzione straordinaria ricadono nei territori di Ribera, Sciacca, Montallegro, Siculiana, Lucca Sicula, Burgio, Villafranca Sicula e Sambuca di Sicilia.
AGRIGENTONOTIZIE.
E' polemica nel mondo della cultura, Bc Sicilia: "Chi ha notizie del parco Pirandello?"
L'associazione chiede notizie rispetto alla realtà nata nel 1999 per gestire l'area antistante la casa natale del drammaturgo.
"Il Parco letterario Luigi Pirandello è indubbiamente un' importante risorsa del nostro territorio e non può non avere un ruolo significativo nel 2025, quando Agrigento diventerà Capitale della Cultura. Ma ci chiediamo: Esiste ancora nei fatti (e non appena nella forma)?".
A chiederselo, in una nota, è la delegazione agrigentina dell'associazione Bc Sicilia, presieduta dallo storico Elio Di Bella.
Il parco venne istituito il 19 luglio del 1999 e tra le finalità si riscontra la "valorizzazione dell'opera di Luigi Pirandello, creando nel territorio della Provincia di Agrigento interessato dagli interventi il fulcro di una rinnovata e continua attività culturale e scientifica". A monte di tutto un accordo di programma tra l'amministrazione regionale, il Comune di Agrigento, la Provincia regionale di Agrigento, il comune di Porto Empedocle, la direzione della Biblioteca museo Luigi Pirandello e il presidente dell'associazione culturale Il Cerchio, che viene indicata nel decreto come "soggetto attuatore e gestore del Parco letterario".
"Da quanto tempo le realtà che lo hanno istituito non si riuniscono per realizzarne le finalità culturali e turistiche? - si chiede Di Bella -. Gli enti pubblici hanno rispettato l'impegno di creare appositi capitoli di bilancio per finanziare i progetti che dovrebbero dare continuità alle attività del Parco? E hanno quindi finanziato qualche iniziativa o dei servizi importanti? Oppure da molto tempo non viene previsto alcun impegno di spesa a beneficio del Parco da parte delle amministrazioni responsabili? Come mai lo stesso sito web del parco è fermo al 2018? Qualcuno - chiede ancora - ci può indicare degli eventi promossi dall'associazione culturale Il cerchio del Caos, realizzati per conto del Parco, che negli ultimi anni sono stati finanziati dagli enti pubblici firmatari dell'accordo di programma?".
"Le nostre domande - conclude Di Bella - nascono dalla costatazione che risulta assente dalla vita culturale cittadina l'impegno in particolare degli enti pubblici verso la valorizzazione del Parco Letterario, nonostante le speranze suscitate oltre venti anni fa con la sua istituzione. Ci auguriamo che le risposte smentiscano le nostre preoccupazioni e chi si è impegnato sin dal 1999 a finanziare le attività e i servizi del Parco abbia onorato gli impegni presi ed intenda onorarli anche nel prossimo futuro".
Uscire dall'abusivismo urbanistico e commerciale, Pelagie Mediterranee chiede tavolo tecnico.
Appello rivolto al ministero dell'Interno, alla Regione, al Comune di Lampedusa e Linosa, a Legambiente e alla Soprintendenza di Agrigento.
Approntare gli strumenti per regolarizzare e sottrarre all'abusivismo la vita economica-produttiva di Lampedusa, sia per quanto riguarda il piano urbanistico che quello commerciale. Con quest'obiettivo il movimento politico culturale Pelagie Mediterranee ha chiesto al ministero dell'Interno, alla Regione, al Comune di Lampedusa e Linosa, a Legambiente e alla Soprintendenza di Agrigento l'avvio di un tavolo tecnico.
"A partire dala metà degli anni Ottanta - hanno scritto dal movimento - Lampedusa è stata teatro di uno sviluppo turistico e urbanistico incontrollati, senza una programmazione e senza strumenti adeguati all'ordine, alla legalità e al corretto equilibrio con il territorio. Occorre tracciare le linee guida per il futuro sviluppo dell'economia delle Pelagie, del turismo, della pesca, del delicato equilibrio del territorio unico di queste isole. Si dovranno creare strumenti appositi per regolarizzare e per dare il via a una nuova fase dell'economia laddove possibile. I cittadini dovranno essere chiamati a partecipare e a pagare le somme dovute per regolarizzare l'esistente e fa venire alla luce tutto il sommerso. Crediamo - hanno aggiunto da Pelagie Mediterranee - che si debba procedere con un piano commerciale che abbia come assi portanti tre linee: la natura, la cultura e il lavoro.
Non è pensabile che sull'isola continuino a nascere attività tutte uguali e che spesso non sono in armonia con il paesaggio e con l'ecosistema dell'isola. Crediamo che si debba puntare a una promozione turistica non predatoria rispetto al territorio, ma alla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale, dei beni naturalistici, paesaggistici ed archeologici dell'isola".
Impianto ittico-conserviero scarica i reflui in un vallone: multa da 3mila euro.Una versione contestata dall'azienda, che in uno scritto difensivo ha contestato il campionamento fatto dall'Arpa.
Avrebbe scaricato i propri liquami in un vallone senza alcuna depurazione: impianto che si occupa di lavorazione del pesce riceve multa da tremila euro e ingiunzione di pagamento da parte del Libero consorzio di Agrigento.
La vicenda risale ad alcuni anni fa, quando il personale della stazione dei carabinieri di Burgio e del Centro anticrimine natura di Agrigento, insieme a quello dell'Arpa ha effettuato un sopralluogo presso un impianto e svolto dei campionamenti in un vallone vicino "nelle vicinanze di un tubo corrugato da cui fuoriescono le acque di scarico provenienti dallo stabilimento".
I risultati sarebbero stati chiarissimi: si registrava infatti il superamento dell'azoto, dei tensioattivi e soprattutto del batterio Escherichia coli, oltre ad una elevata presenza di grassi di origine animale che avrebbero quindi provato come gli scarichi fossero provenienti dall'impianto.
Una versione contestata dall'azienda, che in uno scritto difensivo ha contestato il campionamento fatto dall'Arpa "in quanto non è stato prelevato in prossimità dello scarico da dove fuoriusciva il tubo corrugato di proprietà della ditta, ma bensì nel torrente nell'alveo del vallone" e quindi il privato "ritiene che non sia per nulla significativo sulla qualità di quanto sversato dalla loro attività e sostengono la estraneità di concentrazione di Escherichia-coli nello scarico".
Una difesa che il Libero consorzio, competente sulle questioni di materia ambientale, ha ritenuto non fondata, così da aver comunque proceduto ad una ordinanza di ingiunzione di pagamento contestando appunto il superamento dei parametri previsti sugli scarichi.
L'azienda potrà, ovviamente, impugnare al Tar la richiesta.
AGENDA POLITICA.
LEGGE SULLE PROVINCE. AL VIA L'ESAME DEGLI EMENDAMENTI IN COMMISSIONE AL SENATO.
E' iniziato, all'interno della Commissione Affari del Senato della Repubblica, l'esame degli emendamenti presentati al testo base della riforma delle Province, la norma che punta all'abrogazione della legge Delrio, con il ritorno al voto popolare per l'elezione del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale. Diversi gli emendamenti, presentati soprattutto dai partiti di opposizione: tra questi uno, a firma Pd, che prevede il ripristino delle funzioni, delle competenze e delle indennità per consiglieri ed assessori, ma con il voto di secondo livello, affidato sempre ai sindaci ed ai consiglieri comunali. A questo punto, considerati i tempi per la valutazione degli emendamenti, è probabile che il testo arrivi in Aula, a Palazzo Madama, a settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari per, poi, essere inviato alla Camera dei Deputati, per la seconda lettura e la definitiva approvazione.
TELEMONTEKRONIO
Viabilità. Quasi 3 milioni di euro per la manutenzione di alcune strade provinciali.
Nuovo programma di interventi per il miglioramento delle condizioni della viabilità interna da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Con determinazione dirigenziale del Settore Infrastrutture Stradali è stata, infatti, approvata la proposta di aggiudicazione di un importante appalto per gli interventi di manutenzione straordinaria sulle strade provinciali della zona ovest. Le strade provinciali che saranno interessate dai lavori di manutenzione straordinaria ricadono nei territori di Ribera, Sciacca, Montallegro, Siculiana, Lucca Sicula, Burgio, Villafranca Sicula e Sambuca di Sicilia. L'obiettivo è quello di migliorare le condizioni di transitabilità e sicurezza per i conducenti dei veicoli a motore, eliminare buche, dossi e avvallamenti franosi, e migliorare la segnaletica orizzontale e verticale.
La gara per questi lavori, effettuata integralmente in modalità telematica e tramite inversione procedimentale, è stata aggiudicata all'Impresa COREPP SRL - UNYON CONSORZIO STABILE di Favara, che ha offerto un ribasso del 31,31%, per un importo contrattuale complessivo di oltre 2 milioni e 800 mila euro (compresi altri quasi 40 mila euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso).
I lavori, progettati dallo staff tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sono stati finanziati attraverso dei fondi del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
PALERMOTODAY.
Ars, via libera in prima commissione al disegno di legge sulla riforma delle ex Province. Prevista la reintroduzione dell'elezione diretta. In base alla norma approvata si dovrebbe andare al voto fra il 15 aprile e il 30 giugno 2024. Il testo dovrà ora passare all'esame della commissione Bilancio e poi dell'Aula. Schifani: "Obiettivo del programma di governo". Savarino e Intravaia (Fdi): "Così restituiremo la parola ai cittadini".
Via libera in prima commissione dell'Ars al disegno di legge sulla reintroduzione del voto diretto nelle ex Province. L'iter prevede ora l'esame della commissione Bilancio e poi dell'Aula ed è connesso al provvedimento con cui il governo nazionale cancellerà la riforma Delrio.
"Col voto diretto - dicono i deputati Giusi Savarino e Marco Intravaia (Fratelli d'Italia) - viene restituito ai cittadini la parola che era stata loro negata dalla nefasta abolizione delle Province voluta dal governo Crocetta all'insegna della demagogia e che ha comportato pure gravi ricadute sui servizi. In base alla norma approvata in prima commissione si dovrebbe andare al voto nella sessione ordinaria primaverile, dal 15 aprile al 30 giugno. Inoltre sono previsti collegi da 60 a 120 mila abitanti, in modo da garantire una notevole rappresentanza territoriale. In Aula riproporremo la figura del consigliere supplente. Monitoreremo l'applicazione del decreto assessoriale che disporrà maggiori competenze in tema di acque e rifiuti".
Per il presidente della Regione, Renato Schifani, si tratta di "un altro importante appuntamento rispettato dalla maggioranza. La riforma delle Province, con la reintroduzione dell'elezione diretta, rappresenta un obiettivo del programma di governo. Un nuovo modello istituzionale essenziale per la migliore gestione del territorio. Sono certo che alla ripresa dei lavori, anche l'Aula, nel rispetto delle regole parlamentari e della dialettica politica, approverà la riforma attesa da anni".
"Abbiamo dovuto sopperire all'incapacità del governo di attuare la legge sui Liberi Consorzi procedendo alle elezioni di secondo livello ed al trasferimento delle competenze. A questo punto il ritorno alle Province ed all'elezione diretta è l'unica strada percorribile, certamente meglio del caos in cui la maggioranza Musumeci ci ha fatto precipitare". Così il capogruppo del Pd all'Ars Michele Catanzaro commenta il voto della prima commissione Affari Istituzionale che ha concluso oggi il primo iter del disegno di legge sul ritorno alle Province.
"In un momento di totale crisi economica e sociale per la Sicilia, i partiti che sostengono Schifani esultano per l'approvazione all'ARS del disegno di legge che resuscita le province. In Commissione Affari Istituzionali però da un lato esultano per la reintroduzione della politica negli enti intermedi, ma dall'altro si lanciano gli stracci perché non sono d'accordo praticamente su nulla, comprese le funzioni e le competenze stesse degli ex enti di area vasta".
A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, componenti della prima commissione all'Ars, a proposito dell'approvazione del disegno di legge sulla reintroduzione delle Province. "La maggioranza - sottolineano Ardizzone e Cambiano - risulta spaccata su tutti i fronti meno che uno, ovvero assicurare organi elettivi, ma poi non hanno accordo su nulla, a partire dalle dimensioni dei collegi, passando per la percentuale di sbarramento, alla data stessa delle elezioni. Ovviamente però si tratta di aria fritta considerando che l'argomento non è una priorità del governo Meloni, che nel frattempo continua a cincischiare. Non si parla di risorse necessarie, anche questo dettaglio non da poco, considerando anche i rilievi della Corte dei Conti. Non hanno idea delle competenze, né dei servizi che gli enti intermedi devono garantire ai cittadini, mentre sarebbe logico parlare prima di costo e di competenze, anche nuove, per rendere pienamente utili questi enti".