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rassegna stampa del 29 agosto 2023

giornale di sicilia
Le strade provinciali si rifanno il look
Al via gli interventi 


In vista dell'arrivo della stagione delle piogge, il Libero consorzio corre ai ripari per la manutenzione delle principali strade di collegamento interne. Previsti nuovi interventi di manutenzione straordinaria sulle diverse strade di competenza dell'ente. È stata infatti aggiudicata la gara d'appalto relativa all'accordo quadro per i lavori di manutenzione straordinaria lungo le strade della zona Est, progettati dallo staff tecnico del Libero Consorzio e finanziati con fondi regionali dell'assessorato delle Autonomie locali e della funzione pubblica. La gara è stata aggiudicata all'impresa «Cogema srl» con sede in città e che ha offerto il ribasso del 31,364% per un importo complessivo dei lavori di 2.806.000 euro più iva (compresi 62.580 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). Alla gara, effettuata in modalità integralmente telematica hanno partecipato 195 imprese. Gli interventi prevedono lavori di sistemazione dei tracciati danneggiati da frane ed eventi atmosferici, posa di gabbionate e realizzazione di opere in muratura, bitumatura, ripristino della segnaletica orizzontale e verticale ed altro ancora. I lavori dovranno essere eseguiti entro 24 mesi dalla firma del contratto d'appalto, e riguardano le strade provinciali che ricadono nei territori comunali di Alessandria della Rocca, Casteltermini, Cammarata, Santo Stefano Quisquina, Racalmuto, Canicattì e Licata. Intanto inizieranno a breve i lavori di manutenzione straordinaria sulle strade provinciali 29-A Cattolica Eraclea - Montallegro e 29-B Cattolica Eraclea-Raffadali. L'ufficio Gare e contratti del Libero consorzio ha infatti aggiudicato l'appalto relativo all'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione straordinaria e l'eliminazione delle condizioni di pericolo. La gara è stata aggiudicata all'impresa edile Salvatore Cavalli con sede a Milo che ha offerto il ribasso del 31,266% per un importo contrattuale di 510.000 euro (oneri di sicurezza di 15.300 euro). Infine, il personale del settore infrastrutture stradali e l'impresa «Seg» che sta effettuando la manutenzione straordinaria della strada provinciale 26, hanno completato la bitumatura della strada sulla quale insistono numerose aziende agro zootecniche della zona sino al confine della provincia di Palermo. (*PAPI*)

lentepubblica.it
Tutto quello che c'è da sapere sull'Anagrafe digitale per i dipendenti pubblici 2023.

L'Anagrafe digitale 2023 è uno strumento utile per registrare i dipendenti pubblici: ecco tutto quello che c'è da sapere.
Per agevolare l'efficienza e la trasparenza delle Amministrazioni pubbliche è nata l'Anagrafe Digitale dei Dipendenti Pubblici, uno strumento essenziale nell'ambito delle risorse umane del settore pubblico.
Grazie ad esso, c'è stata una vera e propria rivoluzione nell'ambito delle assunzioni, delle competenze e della mobilità delle amministrazioni pubbliche.
L'Anagrafe Digitale per i dipendenti pubblici è un registro elettronico che fornisce un censimento digitale completo di tutte le persone che lavorano nell'ambito pubblico.
È entrata ufficialmente in vigore col Decreto interministeriale del 1° febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Si tratta anche del primo passo verso la realizzazione del fascicolo digitale del dipendente, un documento virtuale che raccoglie tutte le informazioni riguardanti i dipendenti del settore pubblico, come la formazione, le competenze e il percorso professionale.
Con l'Anagrafe Digitale, le informazioni relative ai dipendenti pubblici sono facilmente accessibili, aggiornate e gestite in maniera ottimale, semplificando i processi interni.
I suoi principali obiettivi sono:Accelerare il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione;
Favorire i processi di sviluppo delle competenze;Garantire un'analisi efficace dei fabbisogni di personale, in merito alle assunzioni;Spianare il terreno per la formazione del fascicolo elettronico del dipendente.
Anagrafe digitale dipendenti pubblici 2023: come funzionaL'Anagrafe digitale sarà utilizzata come strumento, per tenere sotto controllo il funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni e i dati relativi ai dipendenti.In questo modo, le PA potranno verificare il fascicolo elettronico del dipendente, dove sarà contenuto lo "storico" dei dipendenti, per poterne valorizzare le competenze.Le Pubbliche Amministrazioni potranno anche monitorare l'assegnazione dei dipendenti, verificare la loro formazione e le loro competenze, pianificare le assunzioni e le promozione e gestire la mobilità interna in maniera più semplice.
Anagrafe digitale dipendenti pubblici 2023: quali sono i dati contenutiI primi sei mesi hanno visto una fase di sperimentazione, in modo da raccogliere le informazioni chiave, per costruire una base solida dei dati.
In questa prima fase, i dati che troviamo sono:I dati anagrafici, come codice fiscale, indirizzo mail aziendale, numero di telefono del lavoro, cittadinanza, stato civile, residenza, titolo di studio ed eventuale iscrizione ad un albo professionale;
Stato giuridico e trattamento economico: in questa parte, ci sono i dati che si riferiscono allo status legale del dipendente, all'interno dell'Amministrazione Pubblica, come la data di nomina nell'incarico in essere, la qualifica, l'unità organizzativa, la sede di lavoro, la modalità di assunzione (concorso, mobilità obbligatoria o volontaria), tipo di impiego, anzianità di servizio, data di cessazione del rapporto di lavoro e l'eventuale percentuale di invalidità o assistenza a famigliari.
Tutti i dati presenti vengono trattati secondo la normativa vigente in materia di protezione dei dati personali.
Anagrafe digitale dipendenti pubblici 2023: com'è composta
L'Anagrafe digitale viene gestita dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che è responsabile della creazione, dell'aggiornamento e della manutenzione dello strumento digitale.
Tra i loro compiti c'è anche quello di garantire l'integrità dei dati, la loro protezione e la corretta gestione all'interno dell'Anagrafe.
Per la sua composizione, si è partiti dai dati del sistema NoiPA, che elabora i cedolini di stipendio per circa 1,9 milioni di dipendenti pubblici.
Per il personale restante, le informazioni sono date dall'Inps al MEF, in modo che l'Anagrafe sia sempre allineata alla situazione lavorativa attuale dei dipendenti pubblici.Saranno previsti, in futuro, anche ulteriori soggetti informatori, attraverso specifiche convenzioni.


Debiti della Pa, una volta su tre i fornitori non sono pagati

A lanciare l'allarme è un recente Report della CGIA Mestre: in quasi un caso su tre, nel 2022, la PA non ha pagato i debiti con i propri fornitori.In particolare, secondo la denuncia dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese è l'Amministrazione statale che, non pagando in diversi casi le aziende fornitrici, ha spinto verso il baratro moltissime imprese, soprattutto di piccola dimensione.
Scopriamo in particolare quali sono i numeri di questa emergenza secondo l'Ufficio Studi della CGIA.Debiti della Pa, una volta su tre i fornitori non sono pagatiA fronte di 3.737.000 fatture ricevute per un importo complessivo pari a 20,2 miliardi di euro, ne ha liquidate 2.552.000, corrispondendo a queste imprese 14,8 miliardi. Pertanto, 1.185.000 fatture, pari ad un importo complessivo di 5,4 miliardi di euro, non sono state onorate.In altre parole, lo Stato centrale ha acquistato beni, servizi ed ha realizzato opere pubbliche, ma poi non ha pagato in quasi un caso su tre. Inoltre, come anche è emerso nella recente relazione della Corte dei Conti, nelle transazioni commerciali con le aziende private la  Pubblica Amministrazione (PA) sta adottando la seguente prassi:liquida le fatture di importo maggiore entro i termini di legge, mantenendo così l'Indice di Tempestività dei Pagamenti (ITP) entro i limiti previsti dalla normama ritarda il saldo di quelle con importi minori, penalizzando, così, le imprese fornitrici di prestazioni di beni e servizi con volumi bassi, vale a dire le piccole imprese.Infine tutta la nostra PA presenta un debito commerciale di parte corrente nei confronti dei propri fornitori, in gran parte Pmi, che nel 2022 ha toccato i 49,6 miliardi di euro; praticamente lo stesso livello che avevamo nel 2019, anno pre-pandemia.In rapporto al Pil, i mancati pagamenti in Italia ammontano al 2,6 per cento. Nessun altro paese dell'UE a 27 registra un'incidenza così elevata.Insomma, nonostante gli sforzi, la nostra PA continua a essere la peggiore pagatrice d'Europa. Secondo Eurostat, infatti, nessun altro Paese in UE presenta uno score peggiore del nostro.


De Pascale (UPI): piena solidarietà delle Province al Ministro Calderoli

"Voglio esprimere personalmente e nome delle Province italiane la piena solidarietà e vicinanza al Ministro Roberto Calderoli, per le minacce subite. Il Ministro Calderoli è uomo delle istituzioni al servizio del Paese: nessun confronto politico, nemmeno il più aspro, può trovare spazio nella violenza. L'UPI auspica che vengano individuati al più presto gli autori di questo gesto vile".Lo dichiara Michele de Pascale, Presidente dell'Unione delle Province d'Italia (UPI), in merito alle minacce di morte ricevute per il disegno di legge da lui promosso e che ha ottenuto il via libera definitivo del Consiglio dei ministri il 16 marzo scorso.

agrigentooggi.it
Riqualificazione del Viadotto Misita: Le sfide della gestione della rete stradale nel Libero Consorzio Comunale di Agrigento
Lavori di Riqualificazione sotto il Libero Consorzio Comunale di Agrigento Ex Provincia.La situazione delle strade provinciali continua a destare preoccupazione tra i residenti e gli utenti della rete viaria. Le recenti iniziative di riqualificazione, come nel caso dei lavori avviati sul viadotto Misita, sollevano importanti questioni sulla gestione e la manutenzione dell'infrastruttura stradale nell'area del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ex Provincia.Nonostante gli sforzi dimostrati nel progetto di riqualificazione del viadotto Misita, molti cittadini rimangono scettici sulla capacità delle autorità locali di affrontare efficacemente le criticità della rete stradale. Si segnala infatti una tendenza a eseguire lavori tampone e ristrutturazioni a intervalli irregolari, piuttosto che adottare una strategia di manutenzione continua e preventiva.La recente ristrutturazione del viadotto Misita, con un investimento di 995.000 euro, è stata accolta con un misto di speranza  da parte della comunità. Sebbene tali sforzi siano indubbiamente necessari per migliorare la sicurezza e l'efficienza delle strade, molti sostengono che queste iniziative potrebbero non essere sufficienti a risolvere le sfide strutturali a lungo termine che affliggono la rete viaria provinciale.Sebbene i lavori di riqualificazione come quelli avviati sul viadotto Misita siano passi nella giusta direzione, è chiaro che la situazione viaria provinciale richiede una revisione più ampia e una strategia di gestione più oculata per affrontare le sfide in modo efficace e duraturo.

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