SICILIAONPRESS.
Il Commissario Raffaele Sanzo ha salutato Dirigenti e personale a conclusione del suo mandato politico ringraziando i Sindaci per la proficua collaborazione. Numerosi i provvedimenti adottati durante la sua gestione: ambiente, scuola, viabilità, turismo, solidarietà, pubblica istruzione, personale.
Continua l'attività degli uffici del Libero Consorzio Comunale, sotto la Direzione politica del Commissario Raffaele Sanzo, il cui mandato scade oggi 31 agosto dopo circa 18 mesi dal suo incarico avvenuto con decreto del Presidente della Regione Siciliana.
Raffaele Sanzo ha voluto salutare Dirigenti e Dipendenti, tracciando un bilancio della sua attività ponendo attenzione verso l'ambiente, il turismo, la viabilità, la manutenzione delle strade provinciali, le scuole superiori, il personale, i servizi sociali, la pubblica istruzione ed altro ancora.
In tale ottica si e' posta l'attività di indirizzo, intrapresa dal Commissario, sui temi ambientali, priorità principale in vista dell'appuntamento Agrigento 2025.
Numerosi i provvedimenti di lavori e messa in sicurezza sulle strade provinciali per pericoli imminenti e finanziamenti adottati dal settore tecnico, impegnato nella fase di progettazione nel cantiere del PNRR, occasione di sostegno ai territori.
L'attività del Commissario Sanzo ha riguardato, altresi, provvedimenti verso le scuole superiori di competenza del Libero Consorzio Comunale con numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per pianificare le attività scolastiche e preparare l'ingresso, ormai imminente, degli studenti fra qualche settimana.
Un percorso politico che ha inteso abbracciare le questioni sulla disabilità con attenzione verso gli studenti con particolari handicap e le rispettive famiglie.
Particolare interesse e' stata centrata sul tema del turismo, in attesa di Agrigento 2025, con iniziative mirate per rilanciare e valorizzare le bellezze della nostra Provincia e con la riclassificazione di nuove strutture ricettive che hanno, ulteriormente, potenziato l'offerta turistica.
Il Commissario Sanzo ha, altresì, focalizzato il suo mandato al tema del personale dell'Ente attraverso una rimodulazione dei servizi e la stabilizzazione dei 120 dipendenti ( ex precari) ai quali si e' garantita stabilità economica e professionale.
Raffaele Sanzo ha rivolto un doveroso ringraziamento ai Dirigenti ed al personale dell'Ente con i quali ha lavorato con efficienza e trasparenza.
Un doveroso grazie ai Sindaci della Provincia per la proficua collaborazione che, nelle diverse sensibilità politiche, hanno saputo cogliere e sostenere, gli interessi della comunità amministrata.
LENTEPUBBLICA.
Abuso permessi legge 104: c'è un limite ai controlli.
Una sentenza della Cassazione non recentissima ma ancora molto attuale delinea il limite ai controlli del datore di lavoro che sospetta di un possibile abuso dei permessi garantiti dalla legge 104.
Ricordiamo che si tratta di permessi e agevolazioni legati alla legge 104/92, finalizzata ad aiutare chi è portatore di un handicap grave, ossia chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, sia stabile che progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa.
In alcuni casi, tuttavia, l'ente pubblico o il datore di lavoro privato può sospettare che sussistano degli abusi di questo beneficio: in questi casi ha carta bianca per effettuare dei controlli investigativi o ci sono dei paletti che ne delimitano la legittimità? Scopriamolo.
Il caso esaminato dalla Cassazione
Nel caso in esame un lavoratore con funzioni ispettive esterne era stato licenziato in base agli accertamenti commissionati a un'agenzia investigativa che aveva rilevato la mancata effettuazione da parte sua di alcune ispezioni, viceversa da lui indicate come compiute.
Confermando la legittimità del licenziamento, la Corte d'appello di Roma aveva argomentato che, trattandosi di attività lavorativa svolta all'esterno, doveva ritenersi legittima l'utilizzazione di investigatori "per il controllo della diligente esecuzione della prestazione di lavoro".
Tuttavia la Cassazione ha espresso un giudizio diverso, ribaltando la decisione inizialmente presa.
Abuso permessi legge 104: qual è il limite ai controlli? In quali casi non sono legittimi?
Il lavoratore ha presentato un ricorso alla Cassazione che ne ha accolto le motivazioni, sostenendo che le relazioni investigative non potevano essere utilizzate per verificare l'adempimento delle prestazioni lavorative, a meno che non ci fossero sospetti fondati di comportamenti illeciti.
La Cassazione ha ribadito che il controllo delle attività lavorative spetta al datore di lavoro e ai suoi collaboratori, escludendo l'intervento di agenzie investigative, a meno che non si tratti di illeciti specifici non riconducibili al mero inadempimento delle obbligazioni contrattuali.
In breve i giudici sottolineano che il controllo dei dipendenti deve avvenire nel rispetto dei principi di buona fede e della legge. Il datore di lavoro ha il diritto di controllare l'adempimento delle prestazioni lavorative, ma il controllo non può essere finalizzato a verificare l'adempimento stesso, che è di competenza esclusiva del lavoratore.
Questa sentenza pone pertanto limiti chiari al controllo dei dipendenti da parte di enti pubblici e aziende, salvaguardando la dignità e la privacy dei lavoratori.
LENTEPUBBLICA.
Rinnovo contratto pubblico impiego: basteranno le risorse?
Con l'avvicinarsi di settembre, ritorna il tema del rinnovo del contratto del pubblico impiego, ma rimane la discriminante delle risorse: ecco nel dettaglio.
Siamo agli sgoccioli del mese di agosto e tra pochi giorni la politica ritornerà a lavorare a pieno regime.
Una delle questioni più urgenti è sicuramente il rinnovo del contratto per il pubblico impiego, in riferimento al triennio 2022/2024.
Sul tema è intervenuto anche il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che ha affermato che si punta ad un accordo già nel 2024. Il problema, però, è il reperimento delle risorse.
Ecco cosa sappiamo.
Risorse rinnovo contratto pubblico impiego: l'intervento del Ministro Zangrillo
In merito al rinnovo del contratto degli statali, il Ministro Zangrillo ha rilasciato un'intervista a PaMagazine.
Il Ministro ha specificato che la Nota di aggiornamento al Def del mese di settembre sarà essenziale per il rinnovo del contratto. In quell'occasione, saranno indicate le risorse a disposizione per procedere con l'aumento di stipendio per i dipendenti pubblici.
Il problema, però, sta nel reperire quelle risorse necessarie: una questione spinosa, che non riguarda solo l'eventuale aumento di stipendio per i dipendenti pubblici, ma anche altre questioni, legate alla Legge di Bilancio 2024.
Risorse rinnovo contratto pubblico impiego: alcune ipotesi possibili
Il contratto dei dipendenti pubblici è scaduto il 31 dicembre 2021. Quello precedente, relativo al triennio 2019/2021, è stato sottoscritto solo alcuni mesi fa.
Lo scorso autunno, infatti, circa 2,2 milioni di dipendenti degli enti locali e del comparto sanità hanno firmato il contratto, mentre, i lavoratori del comparto scuola hanno raggiunto un accordo per quanto riguarda la parte economica.
Ci sono stati anche i rinnovi per i lavoratori della ricerca sanitaria, istruzione e ricerca ed è stato avviato un confronto sulla dirigenza delle funzioni locali.
L'obiettivo, ora, è il contratto 2022-2024 su cui, secondo il Ministro Zangrillo, si potrebbe trovare un accordo già da prossimo anno.
Tutto dipenderà dal NADEF, il documento che il Governo italiano presenta alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno, per aggiornare le previsioni economiche e finanziarie del DEF.
Dal DEF, però, la situazione non sembra delle più rosee, perciò si spera in un miglioramento entro il 27 settembre, in modo da raggiungere gli obiettivi che sono stati prefissati.
Le risorse del Governo potrebbero essere limitate, a causa del taglio al cuneo fiscale, il rinnovo del bonus bollette e le pensioni.
Un'alternativa potrebbe essere un bis di quello che è successo nella scorsa Legge di Bilancio, con un aumento parziale e una tantum, pari all'1,5% dello stipendio lordo per tutte le tredicesime.
Ad oggi il Ministro Zangrillo ha ribadito che l'impegno del Governo è quello di "reperire le risorse per avviare i rinnovi già dal prossimo anno". Ma dovremo aspettare l'approvazione del NADEF per saperne di più.
LENTEPUBBLICA.
Come funzionano i permessi per il volontariato?
I dipendenti possono usufruire di permessi in caso di attività di volontariato: vediamo come funzionano.
Il volontariato è un'attività non retribuita che, solitamente, prevede attività socialmente utili, come l'aiuto a persone in condizioni di indigenza o che necessitano assistenza oppure il fronteggiare emergenze occasionali, prestando opera e mezzi per l'interesse collettivo.
Nei vari permessi che sono previsti dai contratti collettivi, ci sono anche quelli per le attività di volontariato. In questo modo, i dipendenti che sono sotto contratto possono assentarsi e andare a svolgerle, nei giorni e negli orari previsti.
Vediamo come funzionano e come possono essere richiesti.
Permessi per volontariato: quando si possono prendere
Come indicato dalla legge, esistono dei permessi retribuiti per i lavoratori subordinati, in modo che possano esercitare attività di volontariato.
Nel caso della Protezione Civile, la tutela economica e normativa è disposta dal decreto legge 1/2018 del Codice della Protezione Civile. La legge riconosce il diritto ad assentarsi dal lavoro, con regolare permesso, per collaborare ad attività di soccorso e assistenza, in caso di situazioni di emergenza.
Nei contratti collettivi, inoltre, si prevede la possibilità di partecipare alle attività, per i lavoratori che fanno parte di associazioni di volontariato iscritte nei registri e in modo compatibile con l'organizzazione del lavoro.
La retribuzione sarà riconosciuta nei seguenti periodi:
Soccorso e assistenza, in caso di situazioni di emergenza e calamità naturali;
Attività di pianificazione, addestramento e formazione teorico-pratica.
Le stesse regole si applicano anche quando si fa volontariato per altri enti, come il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano.
Permessi per volontariato: quali sono i diritti per il dipendente
Il lavoratore potrà contare sullo stesso trattamento economico e previdenziale che avrebbe avuto se si fosse recato a lavoro, poiché si tratta di permessi retribuiti.
Il dipendente potrà ricevere l'ordinaria retribuzione (interessata sempre alle classiche ritenute fiscali) e la copertura previdenziale, prevedendo la contribuzione previdenziale, assistenziale e assicurativa.
Però, il dipendente dovrà consegnare al suo datore di lavoro l'attestazione che dimostra l'effettivo impiego nelle attività di volontariato e i relativi periodi.
Permessi per volontariato: quanto ci si può assentare?
Il lavoratore volontario della Protezione Civile avrà diritto a:
Non più di 30 giorni consecutivi e fino a 90 giorni l'anno per i permessi;
Nel caso in cui sia stato dichiarato lo stato d'emergenza nazionale, i limiti possono essere aumentati a 60 giorni continuativi, per un totale di 180 giorni all'anno.
Per poter sopperire all'assenza del lavoratore, il datore di lavoro potrà richiedere un rimborso, facendo richiesta al dipartimento della Protezione Civile, entro due anni dalla fine dell'intervento.