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rassegna stampa del 5 settembre 2023

lentepubblica

Bilanci degli enti locali, il decreto del MEF con il cronoprogramma
Il recente decreto del MEF elimina qualsiasi tipo di ambiguità in fase di redazione per i bilanci degli enti locali attraverso un cronoprogramma dettagliato.
Si ricorda che il bilancio degli enti locali è un documento contabile di previsione oppure consolidato con scadenza annuale, indicante le entrate e le uscite dell'amministrazione locale, relative ad un determinato periodo di tempo.
In esso si rispecchiano le scelte della finanza pubblica relative ai bisogni della collettività, alle priorità dei diversi obiettivi preposti, la pressione fiscale a carico dei contribuenti e così via.
L'approvazione del bilancio diventa dunque un atto giuridico di autorizzazione, senza o contro il quale gli organi dell'Ente locale non possono gestire la spesa pubblica né riscuotere le entrate. Gli stanziamenti del bilancio segnano giuridicamente il limite entro cui deve svolgersi la gestione amministrativa: il bilancio vincola alla sua osservanza l'attività della pubblica amministrazione.
Si tratta dunque di un documento importantissimo che, in linea teorica, deve essere approvato entro il 31 dicembre ma che, in questi anni, ha subito spesso numerose proroghe nell'anno successivo.
La nuova programmazione tenta dunque di arginare questa situazione che si ripresenta ogni anno in modo problematico.
Bilanci degli enti locali, il decreto del MEF con il cronoprogrammaIl Decreto Mef del 25 luglio 2023 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.181 del 4 agosto) iscrive pertanto il processo di redazione del bilancio di previsione degli enti locali aggiornando gli allegati del dlgs 188/2011 sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio.
In sintesi il nuovo disposto normativo aggiorna il Principio contabile applicato concernente la programmazione Allegato 4/1, in particolare per quanto riguarda i ruoli, i compiti e le tempistiche del processo di approvazione del bilancio di previsione degli enti locali, anche nel corso dell'esercizio provvisorio. Il testo è finalizzato anche a favorire l'approvazione del bilancio stesso entro i termini previsti dalla legge.
Il provvedimento disegna un cronoprogramma di approvazione dei preventivi prevedendo una sorta di silenzio-assenso sull'atto di indirizzo e sul bilancio tecnico che, in assenza di risposte entro il 5 ottobre, dovrà considerarsi approvato dai responsabili dei servizi.


livesicilia.it
Centrodestra: avanti piano sulle ex Province, intesa lontana sulla sanitàLa riunione dei partiti che sostengono il governo Schifani all'Ars.


PALERMO - Avanti sulla riforma delle Province e sui commissari dei Liberi consorzi che saranno scelti tra i dirigenti Generali della Regione, tutto fermo sulle nomine dei manager della sanità. Il centrodestra siciliano si riunisce e prova a mettere da parte le tensioni delle ultime settimane. Seduti attorno al tavolo richiesto da Forza Italia, lunedì, nella sede degli azzurri a Palermo, i partiti che sostengono il governo di Renato Schifani all'Ars per due ore hanno cercato più le ragioni dello stare insieme invece di calcare la mano sui dossier che possono rappresentare possibili cause di divisioni. Concordia, ma non al 100%, sulle Province, mentre il tema dei manager della sanità è rimasto il convitato di pietra.La riforma delle Province
Al centro dell'incontro l'addio ai Liberi consorzi e all'elezione di secondo grado voluti dal governo Crocetta: i presenti hanno concordato sulla necessità di andare avanti sulla reintroduzione dell'elezione diretta dei vertici degli enti, nonostante la cautela di diversi presenti rispetto al provvedimento atteso da Roma che dovrà prima di tutto mandare in soffitta la legge Delrio. 
Il passaggio a livello nazionale resta la condizione primaria per portare avanti la riforma a Sala d'Ercole. In attesa dell'ombrello romano, il ddl già approvato in prima Commissione andrà avanti all'Ars ma dovrà superare l'esame della commissione Bilancio. In quella occasione si aprirà il capitolo dei costi. La riforma, infatti, rispetto al disegno di legge di partenza, ha visto lievitare il numero di consiglieri e assessori provinciali previsti e il governo dovrà presentare le coperture finanziarie.Le divisioni sulla data del voto per le ProvinceRestano, inoltre, le distanze tra le varie anime della maggioranza sull'eventuale data del voto. Fratelli d'Italia preferirebbe l'election day che unirebbe Provinciali ed Europee in primavera, mentre alcuni alleati vorrebbero scindere le due date. Ha tentato di mediare la Dc: nel caso in cui Roma dovesse riunire nello stesso giorno le Europee e le Amministrative previste in alcune grandi città anche la Sicilia dovrebbe adeguarsi, "ma in caso contrario - è stato il ragionamento esposto da Totò Cuffaro al tavolo - l'Isola potrebbe considerarsi libera da vincoli di date". Ci sarà tempo per riaprire il file. Sul campo resta l'intesa, raggiunta nel corso di una riunione definita da più parti "serena", riguardo ai nuovi commissariamenti per sei ex Province: una presa d'atto, più che altro, dal momento che un emendamento approvato all'Ars nel mese di giugno prevede che saranno soltanto i dirigenti della Regione in servizio a guidare gli enti. Ok anche alla nomina dei presidenti dei Consorzi universitari. I nomi, in entrambi i casi, arriveranno in settimana da parte del governo.
 A fare da collante della coalizione, inoltre, è l'impegno a fare presto anche sulla riforma dei Consorzi di bonifica e sui termovalorizzatori che dovranno sorgere sui due versanti della Sicilia: occidentale e orientale.Sanità banco di prova della maggioranza
Rinviata la discussione più attesa: quella sulle nomine nella sanità regionale. In ottobre scadranno i mandati dei commissari di Aziende sanitarie e ospedaliere e il governo dovrà mettere mano al puzzle. La questione nelle scorse settimane ha causato più di una frizione con la Lega e l'Mpa rispetto agli elenchi degli idonei agli incarichi, e anche gli altri partiti della coalizione sono alla finestra. Per questo motivo al tavolo di lunedì pomeriggio si è deciso di sorvolare su una vicenda che rappresenterà il vero banco di prova per la maggioranza nelle prossime settimane, con l'incrocio pericoloso della Finanziaria da approvare entro fine anno. A surriscaldare ulteriormente il clima anche il piano di riordino della rete ospedaliera studiato nelle scorse settimane dall'assessorato alla Salute. A piazza Ottavio Ziino, sede dell'assessorato, si sta pensando di eliminare i reparti 'doppioni' negli ospedali vicini.
Sul punto la Lega, con il presidente della commissione Salute dell'Ars Giuseppe Laccoto, ha già chiesto il confronto in Parlamento.I presenti al tavolo del centrodestraAl vertice, oltre ai padroni di casa - il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso e il coordinatore dei giovani azzurri per la Sicilia occidentale Fabrizio Tantillo - c'erano anche i due coordinatori regionali di FdI: Salvo Pogliese e Giampiero Cannella. Per la Lega la segretaria regionale ed europarlamentare Annalisa Tardino, e la capogruppo all'Ars Marianna Caronia. Dc presente con Cuffaro e con il capogruppo a Sala d'Ercole Carmelo Pace, mentre per l'Mpa c'era Fabio Mancuso. Noi moderati ha 'schierato' il vicecoordinatore regionale Valerio Barrale e il collega di partito Antonello Antinoro che è componente del direttivo nazionale della formazione di Maurizio Lupi.


CANICATTIWEB.

Sosta selvaggia alla Valle dei Templi, oltre 50 multe in poche ore.


Sono oltre cinquanta le contravvenzioni elevate dagli agenti della polizia provinciale e locale nei pressi della Valle dei Templi. Un copione che si ripete soprattutto durante la prima settimana del mese quando l'ingresso al sito archeologico è gratuito, richiamando così molti turisti e visitatori.
La maggior parte delle auto vengono parcheggiate regolarmente all'interno degli spazi a pagamento ma c'è chi, non trovando spazio, decide di lasciare i veicoli sul ciglio della strada. E questo avviene sia in prossimità del Tempio di Giunone che in quello di Ercole. Anche questa volta gli agenti sono entrati in azione elevando oltre cinquanta multe nel giro di poche ore


BLOGSICILIA.

Il voto per la province divide la maggioranza ma il clima è costruttivo nel Centrodestra siciliano.


Clima di grande collaborazione alla ripresa delle attività politiche nel centrodestra ma nonostante tante buone intenzioni c'è un tema sul quale le forze politiche non trovano un accordo. Il mese di settembre lancia la sfida della ripartenza per la politica siciliana. Una ripartenza che deve fare i conti con quanto accaduto in quasi un anno di governo regionale e poco più di governo della città di Palermo. Conti da fare anche con le tensioni, mai sopite, fra gli alleati ed Fratelli d'Italia, anche se sempre negate dal Presidente della Regione. E delle tensioni evidenti anche all'interno degli azzurri, anche quelle esposte come dialettica e non come problemi o scontri.
Riunione del tavolo nazionale di centrodestra
"Il tavolo del centrodestra si è riunito, nel pieno spirito di collaborazione, per ragionare insieme delle elezioni regionali e amministrative del prossimo anno. In un clima di coesione si è aperta una fase istruttoria per individuare i migliori candidati e dare mandato ai coordinamenti territoriali di definire programmi, candidature e coalizioni che valutino anche la presenza di liste civiche rappresentative di istanze territoriali specifiche. Entro il mese di settembre il tavolo si riunirà nuovamente per condividere le scelte, valutando gli esiti degli incontri territoriali" si legge in una nota ufficiale congiunta delle forze di maggioranza, Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Noi Moderati, riunite oggi a Montecitorio.
Emergenza abitativa, sit-in in Prefettura
Il vertici di maggioranza in Sicilia
Anche in Sicilia, vertice di maggioranza ma contrariamente a quanto avvenuto in passato, stavolta la coalizione non si riunisce in una sede istituzionale ma lo fa nei locali di uno dei partiti della coalizione: Forza Italia.
In passato gli incontri convocati dal Presidente Schifani si sono tenuti a Palazzo d'Orleans o, in un caso, negli uffici della Presidenza della Regione dentro Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento. Stavolta le questioni da mettere sul tavolo sono politiche ed era opportuno usare una sede politica e non istituzionale.
La formula della convocazione è quella del Direttivo dei partiti della coalizione quindi niente figure istituzionali ma segretari e dirigenti di partito o equivalenti in base agli statuti
Chi c'è intorno al tavolo
Intorno al tavolo ci sono tutti i partiti della coalizione, anche quelli attualmente privi di assessori nella giunta Schifani ma comunque membri effettivi dell'alleanza di centrodestra da Roma a Palermo.
Padrone di casa è il coordinatore degli azzurri Marcello Caruso accompagnato da due giovani fra cui Fabrizio Tantillo figlio del capogruppo azzurro al Comune di Palermo, Giulio; per Fratelli d'Italia ci sono entrambi i coordinatore regionali ovvero Salvo Pogliese per la Sicilia orientale e Giampiero Cannella per quella occidentale; per la Lega c'è il Commissario regionale Annalisa Tardino e il deputato regionale Marianna Caronia; per la Dc Nuova c'è il Commissario ed ex Presidente della Regione Totò Cuffaro e  il capogruppo della DC all'Ars, Carmelo Pace; per gli Autonomisti di ispirazione lombardiana c'è Fabio Mancuso, nominato rappresentante degli autonomisti al tavolo del centrodestra e, infine, per Noi Moderati c'è il componente del direttivo nazionale Antonello Antinoro e il vice coordinatore regionale Valerio Barrale.
I temi affrontati a Palermo
Sul tavolo fondamentalmente tre temi: rifiuti e termovalorizzatori, Consorzi di Bonifica e ritorno alle province con superamento dei Liberi Consorzi dei comuni e relative elezioni. Ed è proprio il tema delle elezioni provinciali ad agitare un po' gli animi anche se la dialettica interna alla coalizione non ha toni da scontro
La data delle elezioni provinciali
Ad agitare gli animi è la data delle elezioni provinciali. Tutti i partiti della coalizione vorrebbero celebrarle il prima possibile, non appena la riforma la permetterà, ma Fratelli d'Italia non è d'accordo. Per i Meloniani bisogna aspettare e andare al voto per le province o contemporaneamente alle Europee della prossima primavera e addirittura dopo. Un tema che verrà dibattuto ancora alla ricerca di un momento di sintesi


giornale di sicilia
Regione Siciliana, maggioranza divisa sulla nomina dei manager della sanità
Intesa solo su sei commissari delle ex Province

Alla Regione Siciliana, al termine di due ore di confronto, i leader del centrodestra ieri hanno deciso di rinviare alla prossima settimana tutti i temi più spinosi. Un'intesa è stata raggiunta solo sulle nomine, imminenti, dei sei commissari delle ex Province e per quelli dei consorzi universitari. Mentre sui manager della sanità tutto è ancora in alto mare.E così l'incontro a cui hanno preso parte segretari di partito e capigruppo dell'Ars si è trasformato in una elencazione dei problemi da risolvere da qui a fine mese. Nulla di più. E in questa chiave il primo nodo da sciogliere sarà la scelta dei manager di Asp e ospedali: ieri si è appena accennato al problema principale, cioè la presenza di due elenchi di papabili (i «maggiormente idonei» e i «semplicemente idonei») frutto della selezione terminata a fine luglio. Ma nessuna decisione è stata presa su come procedere malgrado in piena estate l'Mpa e la Lega abbiano ottenuto garanzie sul fatto che anche dall'elenco della seconda fascia si potrà attingere.
Il tema è esplosivo e Marcello Caruso, leader forzista e uomo ombra del presidente della Regione Renato Schifani, ha prudentemente rinviato alla prossima settimana il confronto.

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