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Ex Province, Schifani nomina i nuovi commissari straordinariSono tutti dirigenti della Regione
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha nominato i nuovi commissari straordinari dei sei Liberi consorzi dei Comuni. Sono tutti dirigenti generali della Regione in servizio, in attuazione della nuova normativa approvata dall'Ars. La nomine arrivano mentre in Parlamento giace un ddl che dovrebbe reintrodurre l'elezione diretta degli enti, anche se tutto passa dall'abolizione della legge Delrio e per il momento Roma non sembra intenzionata ad andare avanti su questo progetto.Ad Agrigento è stato designato il capo dell'Ufficio legislativo e legale della Regione Giovanni Bologna; a Caltanissetta il responsabile dell'Arit, l'Autorità regionale per l'innovazione tecnologica Vitalba Vaccaro; a Enna il dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica Carmen Madonia; a Ragusa dirigente generale del dipartimento dell'Ambiente Patrizia Valenti; a Siracusa quello dei Beni culturali Mario La Rocca; a Trapani, infine, quello del Turismo, Maria Concetta Antinoro."Non era possibile - sottolinea il presidente Schifani - aspettare oltre. È mio dovere assicurare una guida alle sei ex Province, i cui vertici sono scaduti già da due settimane. La scelta è caduta su alcuni dei dirigenti generali in servizio di provata esperienza, ai quali ho chiesto un ulteriore impegno, oltre all'attuale carico di lavoro che hanno come capi dei rispettivi dipartimenti".
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Ex Province, Schifani nomina i commissari straordinari: sono tutti dirigenti della Regione
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha nominato i nuovi commissari straordinari dei sei Liberi consorzi dei Comuni. Sono tutti dirigenti generali della Regione in servizio, in attuazione della nuova normativa approvata dall'Ars.Ad Agrigento è stato designato il capo dell'Ufficio legislativo e legale della Regione Giovanni Bologna; a Caltanissetta il responsabile dell'Arit, l'Autorità regionale per l'innovazione tecnologica Vitalba Vaccaro; a Enna il dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica Carmen Madonia; a Ragusa dirigente generale del dipartimento dell'Ambiente Patrizia Valenti; a Siracusa quello dei Beni culturali Mario La Rocca; a Trapani, infine, quello del Turismo, Maria Concetta Antinoro.
«Non era possibile - sottolinea il presidente Schifani - aspettare oltre. È mio dovere assicurare una guida alle sei ex Province, i cui vertici sono scaduti già da due settimane. La scelta è caduta su alcuni dei dirigenti generali in servizio di provata esperienza, ai quali ho chiesto un ulteriore impegno, oltre all'attuale carico di lavoro che hanno come capi dei rispettivi dipartimenti».
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Ecco chi sono i nuovi commissari straordinari delle ex province in Sicilia, le nomine di Schifani
Chi sono i nuovi commissariAd Agrigento è stato designato il capo dell'Ufficio legislativo e legale della Regione Giovanni Bologna; a Caltanissetta il responsabile dell'Arit, l'Autorità regionale per l'innovazione tecnologica Vitalba Vaccaro; a Enna il dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica Carmen Madonia; a Ragusa dirigente generale del dipartimento dell'Ambiente Patrizia Valenti; a Siracusa quello dei Beni culturali Mario La Rocca; a Trapani, infine, quello del Turismo, Maria Concetta Antinoro.«Non era possibile - sottolinea il presidente Schifani - aspettare oltre. È mio dovere assicurare una guida alle sei ex Province, i cui vertici sono scaduti già da due settimane. La scelta è caduta su alcuni dei dirigenti generali in servizio di provata esperienza, ai quali ho chiesto un ulteriore impegno, oltre all'attuale carico di lavoro che hanno come capi dei rispettivi dipartimenti».La Corte costituzionale: "Elezioni subito"La Corte costituzionale a luglio ha dichiarato incompatibile con la Costituzione il continuo rinvio delle elezioni dei Consigli metropolitani e dei Presidenti dei liberi Consorzi comunali, che in Sicilia hanno sostituito le soppresse Province regionali.
Cosa è successo
Come scrive vivienna, il Giudice delle leggi, con la sentenza n. 136 appena depositata, nel dichiarare l'illegittimità costituzionale di una delle ultime leggi regionali che rinviava di un ulteriore anno l'elezione di tali organi e di conseguenza autorizzato la proroga dei Commissari straordinari dalla Regione nominati nel lontano 2015, ha affermato che il legislatore regionale ha di fatto impedito la costituzione degli enti di area vasta in Sicilia, così violando gli articoli 3, 5 e 114 della Costituzione.Elezioni senza ulteriori ritardiLa Corte ha concluso che "a tale situazione deve essere posto rimedio senza ulteriori ritardi, attraverso il tempestivo svolgimento delle elezioni dei Presidenti dei liberi Consorzi comunali e dei Consigli metropolitani, affinché anche in Sicilia gli enti intermedi siano istituiti e dotati dell'autonomia loro costituzionalmente garantita, e si ponga fine alla più volte prorogata gestione commissariale".
Questa sentenza che ovviamente attendevamo anche per conciliarla con l'annunciata idea di contro-riforma, ha il merito di sanzionare il comportamento schizzofrenico del legislatore siciliano, sempre più proteso a cristallizzare la rappresentazione estetica della lentezza, dell'inefficienza e del disordine istituzionale in un settore che, al contrario, avrebbe richiesto ben altro tipo di risposte politiche
ANSA.
Ad Agrigento si inaugura nuovo teatro dell'Efebo.
Ultimati gli interventi di consolidamento e restauro del costone di arenaria che sovrasta un'ampia zona del Giardino Botanico il Libero Consorzio Comunale di Agrigento si appresta ad inaugurare il nuovo Teatro dell'Efebo, che andrà ad arricchire ulteriormente l'offerta culturale di Agrigento nei prossimi anni.
L'inaugurazione ufficiale è prevista per il prossimo 22 settembre, alle ore 19:30, alla presenza di varie autorità, con un programma di eventi che verrà illustrato nel corso della conferenza stampa che si terrà martedì prossimo, 19 settembre 2023 alle ore 9:30 nello spazio occupato dal nuovo teatro.
L'ampio spazio all'interno del Giardino Botanico, che per un certo periodo nel recente passato aveva già ospitato alcuni eventi di spettacolo, è stato restaurato e messo in sicurezza grazie ad un progetto del Settore Turismo che ha restituito un luogo di grande fascino e ricco di storia, originato dai resti della cava ove gli schiavi cartaginesi, reduci dalla battaglia di Himera, estrassero i blocchi di arenaria usati per edificare i templi.
Queste lavorazioni hanno lasciato uno spazio rinaturalizzato dal tempo che, oltre a ridare vita all'area in cui sorge il nuovo Teatro, evidenzia i resti dell'antico ipogeo idraulico.
L'intitolazione all'Efebo, ovvero la statua più rappresentativa del museo Griffo, ha il duplice significato di dedicare il teatro ad un simbolo ritrovato proprio in uno dei pozzi del giardino botanico e di rappresentare e sostenere l'Efebo quale speranza delle giovani generazioni. E proprio sul tema della speranza dei giovani lo spettacolo inaugurale "IdeAli - Il pensiero in equilibrio" sul volo sciagurato di Icaro, avvierà il ciclo del mito che caratterizzerà il nuovo teatro.
ITALIAOGGI.
Pnrr, i nuovi investimenti attirano le mafie.
Il Pnrr fa gola alle mafie, attratte soprattutto dai nuovi investimenti. Le associazioni mafiose si dedicano agli affari con strategie di silenziosa infiltrazione e preferiscono rivolgere le proprie attenzioni al mondo imprenditoriale.
Il Pnrr fa gola alle mafie, attratte soprattutto dai nuovi investimenti. Questo quanto emerge dalla Relazione della Direzione antimafia sul secondo semestre del 2022. Le associazioni mafiose si dedicano agli affari con strategie di silenziosa infiltrazione e preferiscono rivolgere le proprie attenzioni al mondo imprenditoriale. La fotografia emerge dalla Relazione semestrale al Parlamento sull'attività svolta e sui risultati conseguiti della Direzione investigativa antimafia (Dia), pubblicata ieri 13 settembre. Il report si riferisce ai mesi da luglio a dicembre 2022 ed evidenzia che si stia alzando il livello di rischio di inquinamento dell'economia lecita a seguito dell'infiltrazione delle organizzazioni mafiose nella distribuzione delle risorse del Piano nazionale. In primo luogo, la Dia spiega come questi siano alla ricerca del consenso approfittando della sofferenza economica che caratterizza alcune aree. Inoltre, continua ad aumentare l'interesse per gli affari, cercando quindi di stare al passo con le più avanzate strategie di investimento, riuscendo a cogliere anche le opportunità offerte dai fondi pubblici nazionali e comunitari. La Direzione riferisce che nel secondo semestre del 2022 le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette analizzate sono state 80.249 con un incremento del 15% rispetto al 2021 e che 80 (sul totale di 80.249) sono riferibili a presunte "anomalie connesse con l'attuazione del Pnrr".
LENTEPUBBLICA.
Anticipazione ordinaria del TFS/TFR 2023: le istruzioni dell'Inps.
In una recente circolare dell'Inps, la numero 79 del 2023, troviamo alcune utili indicazioni operative sull'anticipazione ordinaria del TFS/TFR.
Le istruzioni operative riguardano infatti la nuova prestazione in favore degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali in vigore dal 1° febbraio 2023.
Questa misura consente di ottenere anche per l'anno in corso l'importo del TFR maturato e non liquidato, al netto di interessi e spese, senza doverne attendere l'esigibilità e l'erogazione nei termini previsti dalla normativa vigente.
Anticipazione ordinaria del TFS/TFR 2023: le istruzioni dell'Inps
Secondo quanto specificato dall'Istituto in questo documento l'anticipazione può essere richiesta dagli aventi diritto a una prestazione di TFS/TFR riferita a un rapporto di lavoro concluso, per i relativi importi maturati, disponibili e non ancora esigibili e rientranti in una delle seguenti fattispecie:
titolari di pensione diretta che abbiano confermato e ottenuto l'adesione alla Gestione unitaria per il periodo di pensione;
soggetti cessati dal servizio senza avere maturato il diritto a pensione e titolari di nuovo impiego che risultino nuovamente iscritti alla Gestione unitaria ex lege o volontariamente;
e infine personale militare in ausiliaria che risulta iscritto alla Gestione unitaria ex lege o volontariamente.
Importo erogabile
Il finanziamento è erogato in unica soluzione ai richiedenti aventi diritto, dietro cessione pro solvendo della corrispondente quota maturata, disponibile e non ancora esigibile del TFS/TFR. È possibile l'erogazione del finanziamento anche in caso di altre cessioni o vincoli presenti sul TFS/TFR, limitatamente alla quota ancora disponibile, libera da vincoli o cessioni.
Gli importi del TFS/TFR da considerare cedibili da parte del richiedente il finanziamento sono quelli relativi a un rapporto di lavoro concluso, maturati, disponibili ed esigibili dopo almeno 6 mesi dalla data di presentazione della domanda di anticipazione.
L'anticipazione può essere richiesta per l'intero importo del TFS/TFR maturato, disponibile e esigibile dopo almeno 6 mesi dalla data della domanda. Il contratto di cessione del credito è stipulato in questo caso per il 100% del trattamento maturato, disponibile e cedibile e viene erogato per il corrispondente importo al netto degli interessi dell'intero ammortamento e delle spese amministrative.
Tasso di interesse
Sull'importo erogato a titolo di anticipazione del TFS/TFR è applicato un tasso di interesse nominale fisso in regime di capitalizzazione semplice pari attualmente all'1% annuo.
L'Inps si riserva la facoltà di aggiornare con proprio provvedimento il tasso di interesse applicato, dandone comunicazione e pubblicità sul proprio sito istituzionale. L'eventuale nuovo tasso troverà applicazione per le domande di anticipazione presentate successivamente al relativo provvedimento.
L'istituto di previdenza prevede che la domanda deve essere presentata per via telematica, accedendo al relativo servizio dal sito istituzionale dell'Inps, digitando, nella Home Page, alla funzione "Cerca": "Anticipazione ordinaria TFR per gli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito)"; "Anticipazione ordinaria TFS per gli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito)".
Recesso ed estinzione anticipata
L'iscritto può recedere dalla richiesta di anticipazione del TFS/TFR fino all'accettazione da parte dell'Istituto della relativa proposta di cessione. In tale caso l'utente non è tenuto a corrispondere alcun importo, neanche a titolo di spese amministrative. Successivamente all'accettazione da parte dell'Istituto della proposta di cessione il richiedente non potrà recedere dal contratto.
Infine si rammenta che non è prevista la possibilità per il richiedente di estinguere anticipatamente il finanziamento ottenuto dalla Gestione unitaria.
LENTEPUBBLICA.
PNRR, quanto si recupera con lo spostamento di progetti su altri fondi?
La Svimez, Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno, ha calcolato quante risorse del PNRR si potrebbero recuperare grazie allo spostamento di progetti su altri fondi.
Si tratta di alcune stime molto interessanti che potrebbero far comprendere meglio quale possa essere il peso di questa azione sull'utilizzo dei fondi nell'ambito del Piano di Ripresa e Resilienza.
A luglio, il Ministro per gli Affari dell'Unione Europea, il Sud, la Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, ha presentato infatti una proposta di revisione che ha escluso dal PNRR 15,9 miliardi di euro, di cui circa 13 miliardi di euro spettano ai Comuni. L'impegno era quello di trovare fonti alternative entro il 2026, per evitare tagli al Recovery Plan.
Tuttavia si tratta di un processo piuttosto contorto e complesso, che non ha mancato di generare polemiche fino alla tanto attesa ratifica dell'approvazione della terza rata del PNRR per l'Italia.
La SVIMEZ ha comunque provato a fornire un quadro più completo degli eventuali vantaggi che potrebbero arrivare da questo spostamento di progetti su altri fondi.
PNRR, quanto si recupera con lo spostamento di progetti su altri fondi?
Lo studio dell'associazione ha calcolato in sintesi che oltre 8 miliardi di euro potrebbero essere recuperati dai fondi strutturali per coprire interventi esclusi dal PNRR nella revisione del Ministro Fitto operata lo scorso luglio.
Nel dettaglio i fondi europei per il periodo 2021-2027, con scadenza al 2029, potrebbero fornire tre anni aggiuntivi per la spesa.
Ma è possibile utilizzarli integralmente? L'indagine della Svimez sui regolamenti della Commissione europea relativi ai fondi FESR e FSE Plus mostra risultati parziali. Si stima che si potrebbero attingere circa 8,2 miliardi di euro, di cui la metà (4,1 miliardi di euro) destinata al Sud. Questo calcolo si basa su 83 interventi che presentano le maggiori criticità nel PNRR in termini di coerenza con gli obiettivi europei e nazionali.
Tuttavia, solo 29 di questi interventi risultano coerenti con i regolamenti europei per la coesione e potrebbero essere finanziati tramite i Programmi FESR e FSE Plus.
Ci sarebbero anche 17 ulteriori interventi con debolezze, per 22,3 miliardi di euro, di cui 10,5 miliardi per il Sud Italia, che richiedono una modifica dei Programmi regionali per spostare le risorse tra gli Obiettivi strategici.
Infine, il Governo sta considerando l'opzione di utilizzare il Fondo Sviluppo e Coesione, che è nazionale e non europeo. Tuttavia, questa opzione è complicata dalla suddivisione territoriale dell'80% al Mezzogiorno e del 20% al Centro-Nord, che non corrisponde all'equilibrata distribuzione dei progetti a rischio stralcio nel PNRR.