giornale di sicilia
Il teatro dell'Efebo, un nuovo spazio
culturale per la cittàe
È stata anche l'occasione per lanciare un nuovo appello per realizzare un aeroporto
visti i flussi turistici in aumento
«Mettiamo le ali alla Valle dei Templi. Occorre realizzare l'aeroporto di
Agrigento. I flussi turistici sono in crescita e lo saranno ancora di più in vista
della Città Capitale Italiana della Cultura 2025 ». Lo ha detto ieri Achille
Contino, dirigente del settore turismo del Libero Consorzio Comunale (ex
provincia) rivolgendosi all'assessore regionale al turismo Elvira Amata.
L'appello è stato lanciato a conclusione della presentazione del nuovo teatro
dell'Efebo realizzato nella splendida cornice del Giardino Botanico di via
Demetra, che abbraccia un più ampio progetto sul turismo degli eventi. «Il
settore turismo della Provincia - ha aggiunto Contino - sta lavorando ad una
specifica proposta di turismo degli eventi che, sfruttando l'apertura del nuovo
teatro, miri ad integrare l'offerta ricettiva». Ieri il battesimo ufficiale è stato
arricchito dall'esposizione dell'opera «Il Dedalo» del maestro Salvatore Rizzuti.
Ieri mattina alla presentazione del progetto hanno partecipato insieme ad
Achille Contino, (da remoto) l'assessore regionale Elvira Amata, il
sovrintendente Vincenzo Rinaldi (in rappresentanza di Mario La Rocca,
dirigente generale del dipartimento regionale beni culturali e identità siciliana),
il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, il direttore artistico Marco
Savatteri, il presidente nazionale di Assohotel Vittorio Messina, il presidente
regionale di Fiavet Sicilia Gianluca Glorosio, l'artista Gaetano Aronica e
l'assessore comunale al Turismo, Costantino Ciulla. Diversi ed interessanti gli
spunti di riflessioni emersi nel corso del dibattito. Il teatro dell'Efebo, che si
presenta al pubblico con una scenografia naturale di grande bellezza e
fascino, a partire da venerdì prossimo ospiterà una rassegna artistica, fatta di
teatro e musica. È stato ricavato dai resti della cava dove gli schiavi
cartaginesi, reduci dalla battaglia di Himera, hanno estratto i blocchi tufacei per
riedificazione dei templi di Akragas. Queste lavorazioni hanno lasciato uno
spazio rinaturalizzato dal tempo che è stato restaurato e messo in sicurezza di
recente con un finanziamento (Poc asse10) e che evidenzia i resti dell'antico
ipogeo idraulico. Un costone di grande suggestione che incontrerà l'arte. Lo
spettacolo inaugurale, sarà «IdeAli - Il pensiero in equilibrio» una
rappresentazione legata al mito classico, curata dal regista Marco Savatteri,
presenterà la serata Salvo La Rosa (ingresso a inviti). Si proseguirà il giorno
successivo con le "Colonne Sinfoniche", a cura dell'accademia Musicale Free
Melody, con ingresso libero.
«Legislazione dell'Ars caotica e incerta»
Nel giorno in cui l'Ars torna ad approvare una legge (via libera ieri al disegno di
legge che adegua alcune norme regionali alla legge nazionale rispetto alla
tutela della salute degli sportivi) arrivano le bacchettate sulla qualità della
legislatura regionale tanto che «sono diventate sempre più frequenti le
osservazioni critiche del giudice delle leggi in merito alla qualità della
legislazione regionale». È quanto si legge nell'ultima lettera d'informazione del
commissario dello Stato per la Regione siciliana. "Questa Corte", continua la
lettera, «non può esimersi dal rilevare la sovrapposizione di normative
eterogenee, l'attuazione frammentaria e a distanza di molto tempo della
normativa statale, il succedersi di interventi su testi già ripetutamente
modificati e in attesa di giudizio da questa Corte perché impugnati dal
presidente del Consiglio dei ministri, e, non ultima, la peculiarità delle modalità
di approvazione della legge di stabilità regionale, il cui testo definitivo si rivela
del tutto nuovo non solo rispetto a quello presentato dalla giunta regionale, ma
anche a quello su cui si è svolta la gran parte della discussione parlamentare».
Il bollettino riporta le considerazioni della Corte costituzionale, che «non può
esimersi dal rilevare come il succedersi di plurime, frammentarie e
contraddittorie modifiche legislative di testi normativi - tanto più se già oggetto
d'impugnazione da parte del presidente del Consiglio dei ministri e in attesa
dello scrutinio di legittimità costituzionale - renda la legislazione caotica e di
difficile intellegibilità per i cittadini e per ogni operatore giuridico, con possibili
ricadute sulla ragionevolezza stessa delle disposizioni, se foriere di
intollerabile incertezza nella loro applicazione concreta».
E ancora: «Il che è ancor più allarmante in materie - quali quella dell'edilizia e
dell'urbanistica - che non solo hanno un chiaro rilievo sul piano economico, ma
hanno altresì ricadute su altri interessi costituzionali di primario rilievo, quali
l'ambiente e il paesaggio». Non è stato possibile avere una replica del
presidente dell'Assemblea, Gaetano Galvano che, però, nell'ultima cerimonia
del ventaglio, ad inizio agosto, aveva elencato quanto fatto nella legislatura
elencando le 174 le ore lavorate contro le 153 della precedente legislatura dal
parlamento siciliano e la presentazione dei 517 ddl contro i 295 precedenti, 32
del governo contro i 14 della legislatura precedente. «Le proiezioni dicono che
riusciremo a superare il numero delle ore e il numero dei ddl presentato che è
certamente maggiore rispetto alla scorsa legislatura», aveva spiegato
Galvagno. Ieri le note del commissario sulla qualità delle leggi approvate.
grandangoloagrigento.it
Teatro dell'Efebo, presentato il progetto dedicato al "Turismo degli Eventi"Il primo evento inaugurale si svolgerà giorno 22 settembre alle ore 19:30
Conferenza di presentazione del nuovo teatro dell'Efebo, la struttura realizzata all'interno dell'orto Botanico che sarà gestita dal Libero Consorzio di Agrigento. Si tratta di un nuovo spazio culturale tra la città e la valle dei Templi che permetterà lo svolgimento di spettacoli ed eventi.Presentato inoltre, alla presenza Sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, l'Assessore Comunale al Turismo, Costantino Ciulla, il regista teatrale, Marco Savatteri, e il Direttore Artistico, Gaetano Aronica, e il dirigente del libero Consorzio Achille Contino il progetto dedicato al "Turismo degli Eventi".Il primo spettacolo inaugurale, giorno 22 settembre alle 19:30 è "IdeAli - Il pensiero in equilibrio," curato dalla Savatteri produzioni; Sabato 23 Settembre
ore 20:30 "Colonne Sinfoniche" con l'orchestra Free Melody, venerdì 29 Settembre alle ore 20:00 "La musica nei saloni e il canto delle serenate" con Artisti Associati; Sabato 30 Settembre ore 20:00
"La magia di Novecento" Associazione Sipario4. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.
ITALIAOGGI.
Pnrr a rischio per il SudGli 83 interventi, che presentano elementi di debolezza e criticità cubano in totale 95,5 miliardi distribuiti nella 6 Missioni del Piano.
E' il Sud a rischiare maggiormente dalla riscrittura del Pnrr. Gli 83 interventi, che secondo quanto messo nero su bianco dal governo nella terza relazione sullo stato di attuazione del Recovery, presentano elementi di debolezza e criticità cubano in totale 95,5 miliardi distribuiti nella 6 Missioni del Piano (si veda tabella in pagina). Di questi 83 interventi, 46 (per un valore di 54,4 miliardi) riguardano opere infrastrutturali localizzate per il 50% del valore (oltre 27 miliardi) nel Mezzogiorno d'Italia.
Dopo la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza presentata alla Commissione Ue il 7 agosto, sono state definanziate 9 misure per un valore complessivo di 15,9 miliardi. E anche in questo caso gli interventi localizzati nelle regioni meridionali (pari a 7,6 miliardi) ammontano a quasi il 48% del totale. Sta in questi numeri l'allarme lanciato ieri dallo Svimez in audizione sul Pnrr dinanzi alle commissioni riunite bilancio e politiche Ue di Camera e Senato. Il governo ha promesso che i progetti esclusi dal Piano saranno finanziati con i fondi della politica di coesione ma anche su questo punto, secondo Svimez, è necessario operare un distinguo. La buona notizia è che tutte le misure definanziate rientrano nell'ambito degli Obiettivi strategici del Fesr (il Fondo europeo di sviluppo regionale). In particolare, le misure escluse dalle Missioni 2 e 5 del Pnrr "appaiono coerenti, rispettivamente, con gli Obiettivi 2 e 4 del Fesr". Stesso discorso per le misure di Repower Eu, collocabili nell'ambito degli Obiettivi 1 (Innovazione) e 2 (Transizione Verde). Invece, il possibile ricorso a risorse della coesione nazionale pone criticità maggiori perché, osserva lo Svimez, "il tema della concentrazione territoriale delle risorse rende complicato un eventuale utilizzo del Fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione (Fsc) per finanziare gli interventi esclusi dal Pnrr, dal momento che per questo fondo sussistono previsioni normative che riservano l'80% delle proprie risorse a favore delle regioni del Mezzogiorno. Senza dimenticare che anche il Pnrr deve preservare il vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno del 40% del totale delle risorse territorializzate. Con la conseguenza che "l'eventuale finanziamento attraverso i Fondi europei per la coesione e l'Fsc di interventi del Pnrr, soprattutto se localizzati esclusivamente o prevalentemente nel Mezzogiorno, non può prescindere dall'individuazione di nuovi interventi che preservino l'ammontare di risorse attualmente destinato alle regioni meridionali". A complicare le cose anche i vincoli di concentrazione tematica sugli Obiettivi strategici 1 e 2 previsti dalla programmazione europea 2021-2027 che, secondo Svimez, rendono difficile trovare adeguata copertura finanziaria per gli interventi Pnrr di carattere sociale di responsabilità dei comuni.
Per Svimez non tutti gli interventi soggetti a definanziamento erano identificati come critici nella Relazione del maggio scorso. A cominciare dalle misure relative alla "Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano", ad interventi speciali per la coesione territoriale e ai "Piani urbani integrati. Allora perché il definanziamento? Secondo Svimez una delle ragioni potrebbe essere il fatto che i progetti in essere rientranti nelle misure a titolarità dei Comuni, rischiassero di non ottemperare alla cosiddetta clausola Dnsh, ossia la condizionalità che vuole che gli interventi del Pnrr non arrechino nessun danno significativo all'ambiente (Do No Significant Harm).
Sul Repower Eu, transitato nel Pnrr dopo il definanziamento delle misure di cui sopra, Svimez rileva un'eccessiva concentrazione sugli incentivi fiscali. In particolare, ponendo il focus sul capitolo più corposo (quasi 15 miliardi) relativo alla Transizione verde e all'efficientamento energetico, emerge che tale strumento assorbe una quota rilevante delle risorse, specialmente attraverso le misure "Transizione Green 5.0" (4.040 milioni) e "Autoconsumo di energia da rinnovabili" (1.500 milioni). Un'impostazione che secondo Svimez "rischia di ridurre ulteriormente il potenziale trasformativo del Pnrr, complessivamente inteso". "Se le finalità sono infatti quelle di ridurre la vulnerabilità strutturale nel comparto energetico e rinforzare l'autonomia strategica europea nel lungo periodo, il piano avrebbe dovuto piuttosto assumere un approccio di politica industriale maggiormente focalizzato su strumenti di accompagnamento alla trasformazione strutturale dell'apparato produttivo", conclude l'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno.
ITALIAOGGI.
Anac: vanno pagate tutte le prestazioni contrattuali (anche se non sono previste nei tariffari)Assicurare il pagamento di tutte le prestazioni contrattuali anche se non previste nei tariffari; tra accordo quadro e contratto esecutivo per servizi professionali ci deve essere identità di oggetto.
Assicurare il pagamento di tutte le prestazioni contrattuali anche se non previste nei tariffari; tra accordo quadro e contratto esecutivo per servizi professionali ci deve essere identità di oggetto; illegittimo forfettizzare nel compenso le indagini e i rilievi, senza prevedere alcun rimborso. Sono questi alcuni dei punti trattati dall'Autorità nazionale anticorruzione nella delibera 383 del 26 luglio 2023 relativa ad una procedura di accordo quadro per l'affidamento di servizi di ingegneria e architettura. L'Anac in primo luogo, con riguardo all'applicazione del cosiddetto decreto "parametri" del 2016, oggi recepito nel codice appalti in vigore dal primo luglio all'allegato I.13, evidenzia la "necessità di garantire il pagamento di tutte le prestazioni richieste per lo sviluppo della progettazione, anche se non ricomprese nelle tavole allegate al predetto DM.". Quindi anche se non classificate nel decreto, la stazione appaltante deve corrispondere un corrispettivo. Altra cosa - non affrontata dall'Anac - è poi come stimare queste attività: in generale le indicazioni erano sempre state di effettuare indagini di mercato o di riferirsi a tariffari concernenti attività assimilabili. A questo però dovrebbe servire il prossimo adeguamento dei contenuti del decreto parametri previsto dall'articolo 41, comma 15 del nuovo codice appalti, utile non soltanto per rivedere con ponderazione e attenzione i compensi articolati per la progettazione su due livelli e realizzata con la modellazione elettronica, ma anche per colmare varie lacune, prima fra tutte la definizione dei compensi per le attività di supporto al RUP, fra cui quelle di project management. Nella delibera si censura poi un'altra la clausola del bando di gara per cui tutte le spese, anche inerenti all'esecuzione di indagini, sono conglobate in forma forfettaria con esclusione di qualsiasi altro rimborso, indennità o vacazione a favore del tecnico incaricato: per l'Anac si tratta di prassi illegittima e contraria al principio dell'equo compenso. In merito all'utilizzo dell'accordo quadro nel settore dei servizi di ingegneria e architettura, l'Anac rileva che ""il d.lgs. 50/2016 (come anche il nuovo decreto 36/2023, n.d.r.) non pone specifiche limitazioni all'utilizzo dello strumento dell'accordo quadro che dunque è da ritenersi ammissibile anche per la progettazione e per gli altri servizi di natura intellettuale....", ma occorre in ogni caso "identificare gli interventi oggetto di progettazione facendo riferimento preferibilmente agli strumenti di programmazione" e "conformemente al DM 17 giugno 2016, identificare le categorie omogenee di lavori da progettare inserendo il riferimento a tutte le ID coinvolte nell'accordo quadro, con identificazione delle classi ed il relativo grado di complessità, nonché con riferimento alle specifiche prestazioni progettuali richieste". Prestazioni chiaramente individuate e non vaghi oggetti contrattuali; potranno invece variare "le sole quantità che saranno effettivamente richieste dalla stazione appaltante, al fine di garantire il rispetto dei principi di concorrenza". Rileva l'Anac che la giurisprudenza ha affermato, infatti, che "tra accordo quadro e contratto esecutivo deve esservi necessariamente identità di oggetto (prestazioni e remunerazione delle stesse già prefissate)".
lentepubblica.it
Al via la campagna istituzionale "Pubblica Amministrazione. Più che un posto fisso, un posto figo!"
Quando tentare di rincorrere i giovani ed il contemporaneo rischia di diventare un autogol!È stata da poco lanciata dal Dipartimento dell'Informazione e l'Editoria e del Dipartimento della Funzione pubblica la campagna "Pubblica Amministrazione. Più che un posto fisso un posto figo!" e presumiamo che, anche stavolta, non mancheranno reazioni di opinione pubblica ed influencer.E sì perché la campagna istituzionale presentata a Roma lo scorso 14 settembre alla presenza, fra gli altri, del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e del Sottosegretario all'Editoria Alberto Barachini e della testimonial Orietta Berti, difficilmente potrà lasciare indifferenti perché rispecchia questi strani tempi in cui nel tentativo di rincorrere il linguaggio contemporaneo dei "giovani" si arriva a consolidare e rafforzare stereotipi che invece si vorrebbero (e dovrebbero) superare."Stando alle dichiarazioni del Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, la finalità della campagna è di "scardinare i vecchi stereotipi per raccontare come sta cambiando la Pubblica amministrazione, scoprire le opportunità del pubblico impiego e il valore di lavorare per la collettività".
Ebbene, temo che tali nobili intenzioni si scontrino con uno slogan che invece di ancorare il messaggio sulla sfera dei valori di cui si vuole fare portatrice la nuova Pubblica Amministrazione finisce per far trionfare il 'luogo comune'.La domanda che sorge spontanea infatti, per dirla alla Antonio Lubrano, è: "Ma perché usare stereotipi per abbattere gli stereotipi? ". Ma poi soprattutto, perché farlo se, stando sempre alle parole del Ministro Zangrillo " il mito del posto fisso è ormai superato" e i giovani "non si accontentano della stabilità"?Se davvero questi due luoghi comuni sono "datati" per i giovani non si vede la necessità di una campagna di comunicazione che utilizzi due stereotipi per far tornare alla mente ciò che naturalmente i giovani avrebbero culturalmente superato!Il problema del "posto fisso"Ma vediamo da dove proviene il convincimento del Ministro in base al quale "i giovani non hanno più il mito del posto fisso".Sembrerebbe che alcuni concorsi pubblici recentemente indetti, forse a dispetto delle previsioni, non abbiano ricevuto molte candidature e che vi siano stati casi in cui i vincitori abbiano rifiutato il posto loro offerto.
Ebbene tali circostante non sono che delle eccezione rispetto alla regola e non testimoniano tout court la scarsa attrattività dei giovani verso il pubblico impiego; forse è più probabile ritenere che, laddove i profili richiesti sono di livello medio alto (in termini di anni di expertise e di competenze specialistica) le scelte lavorative dipendono da un ventaglio più ampio di fattori.
Purtroppo ancora oggi, come rappresenta in modo parossistico il film di Checco Zalone, la cultura del "posto fisso" in Italia è lontana dall'essere superata perché viene ancora associata ad un sistema di lavoro privilegiato e protetto a vita.Sebbene la PA sia sempre più impegnata a gestire le sfide di una società sempre più mutevole e complessa, la percezione che gran parte dell'opinione pubblica ha ancora rispetto ad essa è che si tratti quasi sorta di casta che, più che agire per il bene della collettività spesso tenda a perpetuare se stessa.Se la Pubblica Amministrazione avesse attivato sistemi di ascolto del cittadino adottando strumenti di customer satisfaction, sia rispetto ai propri clienti interni (personale) che rispetto ai propri utenti, sarebbe più facile poter ancorare il convincimento del Ministro a qualcosa di più solido e fondato.Il problema del "posto figo"Per quanto riguarda invece il "posto figo" , ancorché l'espressione faccia parte del gergo informale, riteniamo che sia divenuto concettualmente obsoleto non tanto nella sostanza quanto nel linguaggio di un giovane, almeno quello con un livello culturale medio alto.Pensare che i giovani cerchino un 'posto figo' per crescere professionalmente è infatti intrinsecamente scorretto.Giovani dinamici, preparati, culturalmente aperti al mondo e alle sfide, cercano di lavorare in organizzazioni altrettanto dinamiche, all'avanguardia dove per esempio il termine meritocrazia non faccia rima con utopia, dove le possibilità di carriera e di crescita siano valutate in maniera costante e non discrezionale e conseguenti al raggiungimento di obiettivi.