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rassegna stampa del 21 settembre 2023

agrigentonotizie.it

Teatro dell'Efebo, via alla distribuzione dei ticket gratuiti: ecco come ottenerli
Disponibili da domani all'Urp del Libero consorzio i voucher per gli spettacoli inaugurali del teatro dell'Efebo
Saranno disponibili a partire da domani, 21 settembre 2023, all'ufficio relazioni con il pubblico del Libero consorzio in piazza Aldo Moro, i voucher per l'ingresso alla serata inaugurale del "Teatro dell'Efebo", in programma al Giardino botanico di via Demetra alle 19:30 del prossimo venerdì 22 settembre, con lo spettacolo di Marco Savatteri "IdeAli - Il pensiero in equilibrio".E' possibile inoltre ritirare i voucher per lo spettacolo del successivo sabato 23 settembre.
Ogni voucher da diritto a due ingressi, e gli interessati potranno ritirare soltanto un voucher a testa. Sarà comunque possibile accedere al teatro sia per la serata inaugurale che per gli altri spettacoli fino al completamento dei posti disponibili a partire dalle ore 20:45.

Depurazione inadeguata o inesistente in provincia e fogne mancanti: tanti progetti affidati
Tra questi c'è la realizzazione del nuovo depuratore di Montevago, oltre che la costruzione di fogne e reti.

Pronto lo studio di fattibilità tecnico economica per la realizzazione del depuratore a Montevago. Ad annunciarlo in una nota è la società Aica. Adesso bisognerà "solo" trovare i fondi che vadano ad integrare il finanziamento preesistente. A quel punto si potrà procedere con l'affidamento dei lavori.La società pubblica inoltre annuncia "altre importanti novità rispetto al rifacimento delle reti idriche e la manutenzione delle condotte idriche e dei collettori fognari". In particolare si tratta di lavori suddivisi in otto lotti, che riguardano le tubazioni delle reti idriche e i collettori fognari dei comuni di Sciacca, Sambuca di Sicilia e Montevago (primo lotto - importo 335mila euro); Ribera, Calamonaci, Villafranca Sicula, Lucca Sicula e Caltabellotta (secondo lotto - importo dei lavori 110mila euro); Raffadali, Joppolo Giancaxio, Montallegro, Cattolica Eraclea, Aragona e Santa Elisabetta (terzo lotto - importo 220mila euro); Porto Empedocle, Siculiana e Realmonte (quarto lotto - importo 220mila euro); Agrigento e Comitini (quinto lotto - importo 340mila euro); Favara, Casteltermini, San Biagio Platani, Sant'Angelo Muxaro, San Giovanni Gemini (sesto lotto - importo 220mila euro)); Canicattì, Castrofilippo, Naro, Racalmuto e Grotte (settimo lotto - importo 335mila euro); Licata, Ravanusa e Campobello di Licata (ottavo lotto - importo 220mila euro).In via di definizione anche i progetti oggetto di finanziamento del React Eu, seconda componente del Pnrr, per 1 milione e 382mila euro, il cui obiettivo è l'abbattimento delle perdite di portata e il rifacimento delle parti deteriorate delle reti idriche presenti in diversi comuni dell'Agrigentino: Canicattì (in corso le procedure di gara); Campobello di Licata, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini e Ravanusa (progetti in via di definizione); Grotte, Porto Empedocle e Racalmuto (i progetti, già trasmessi all'Urega, sono in fase conclusiva); Palma di Montechiaro, (progetto esecutivo in corso di verifica) e Villafranca Sicula dove i lavori sono già stati aggiudicati, come si ricorderà, nella scorsa primavera.In dirittura d'arrivo la procedura per l'affidamento della direzione dei lavori, misura, contabilità e coordinamento di sicurezza per le opere di ristrutturazione e automazione (primo stralcio) per l'ottimizzazione della rete idrica di Agrigento per un importo complessivo pari a 1.699.974,71 euro.


ilsicilia.it
FINANZIARIA ED EX PROVINCE. FALCONE INCONTRA SINDACATI. CISAL: "SI SOSTENGANO FAMIGLIE E IMPRESE"
"La Finanziaria, presentata dal presidente Renato Schifani ai sindacati, contiene importanti misure a sostegno delle famiglie e delle imprese: chiediamo al Governo e alle forze parlamentari di incrementare il più possibile i fondi destinati a contrastare il caro-vita che erode il potere di acquisto dei lavoratori". Lo dicono Nicolò Scaglione e Giuseppe Badagliacca a margine dell'incontro  fra il presidente Renato Schifani, l'assessore all'Economia Marco Falcone e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal."Si è trattato di un momento di confronto positivo e utile - continuano i sindacalisti - che ha consentito alle forze sociali di apportare un contributo al dibattito dei prossimi giorni. La Finanziaria deve rappresentare un punto di svolta per la Sicilia e per questo ci aspettiamo che i fondi disponibili si concentrino su poche ma decisive misure, evitando i mille rivoli che non producono risultati. E' necessario però aumentare le risorse per l'ammodernamento della macchina amministrativa e la valorizzazione del personale, unica strada per il rilancio della Pubblica amministrazione".
"Nel corso di queste riunioni
 - ha detto il presidente della Regione, Schifani - registriamo un clima sereno e proficuo, grazie anche all'impostazione che abbiamo dato alla prossima finanziaria. Da un lato c'è una chiara impronta liberale che si fa carico delle aspettative dei ceti produttivi, dall'altro un forte impegno in ambito sociale per non lasciare indietro nessuno nella fase di instabilità economica che viviamo. Il dialogo franco ma sereno è utile a rendere l'intervento della Regione nell'economia sempre più efficace e in sintonia con lo scenario dell'isola"."Garantire i servizi essenziali e la stabilità dei conti - ha ribadito l'assessore Falcone - è il primo obiettivo della manovra. Da qui discendono i diversi interventi tesi a garantire la tenuta sociale dell'Isola, mettendo in sicurezza le famiglie e sostenendo il più possibile il lavoro. Particolare rilievo assumeranno le misure sui mutui e nel campo dell'assistenza sociale alle fasce più fragili. Intendiamo destinare inoltre maggiori risorse alle esigenze di riordino contrattuale del personale della Regione, dando seguito ad aspettative presenti da anni"."L'incontro di questa mattina con le rappresentanze sindacali dei lavoratori della Regione - ha dichiarato l'assessore Messina - è un preciso segno della volontà del governo di garantire le risorse finanziarie che permetteranno la sottoscrizione del contratto collettivo 2019-2021. Contestualmente stiamo finanziando interventi di welfare finalizzati anche alla sottoscrizione di una polizza sanitaria che copra tutti i dipendenti regionali".


lentepubblica.it
Buoni pasto per segretari comunali e provinciali: chiarimenti
Un recente parere dell'Aran, l'AFL 66, chiarisce alcuni aspetti della disciplina dei buoni pasto nel comparto delle Funzioni Locali e, in modo particolare, per i segretari comunali e provinciali.Uno degli argomenti più "caldi" in assoluto riguardanti i dipendenti pubblici è senz'altro quello del diritto ai buoni pasto. Si tratta infatti di un argomento che spesso è finito nelle aule di tribunale, come accaduto la scorsa primavera con un caso analizzato dalla Corte di Cassazione.
Tuttavia i contratti di lavoro pubblico sono abbastanza chiari sulle regole da seguire: ad esempio, secondo il nuovo CCNL Funzioni Locali sottoscritto lo scorso novembre gli enti, in relazione al proprio assetto organizzativo e compatibilmente con le risorse disponibili, possono istituire un servizio di mensa o, in alternativa, attribuire al personale buoni pasto sostitutivi, previo confronto con le organizzazioni sindacali.
Maggiori informazioni sono disponibili in questo approfondimento.Ma quali sono le regole che valgono in particolare per i segretari comunali e provinciali? A quali condizioni maturano il diritto al buono pasto?Risponde a questi interrogativi il recente parere dell'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) AFL 66.Quali sono le condizioni di maturazione del buon pasto per i segretari comunali e provinciali?Come noto, sul tema specifico delle modalità di maturazione del buono pasto, l'ultimo CCNL dell'Area Funzioni Locali, siglato in data 17/12/2020 e rivolto anche ai Segretari comunali e provinciali, non dispone nulla di nuovo. Per questo motivo sono rimaste in vigore le disposizioni contrattuali contenuti negli artt. 34 del CCNL del 23/12/1999 e 51 del CCNL del 16/05/2001, che si limitano a subordinare l'attribuzione del buono pasto alla condizione che, secondo le regolamentazioni adottate dai singoli enti, per ogni giornata lavorativa si presti servizio anche nelle ore pomeridiane.In particolare all'art. 51 del CCNL 16/05/2001, si prevede che "Il segretario ha titolo, secondo le direttive adottate dai singoli enti per il restante personale, ad un buono pasto per ogni giornata in cui prestino servizio anche nelle ore pomeridiane", ragione per cui si ritiene che al Segretario spetti il buono pasto secondo la disciplina disposta dall'Ente per il restante personale.


entilocalionline.it
Con una Circolare, Inps ha comunicato che sono stati riaperti i termini per la presentazione della domanda di disapplicazione del massimale contributivo per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni.

Inps ha diffuso la Circolare n. 80 del 14 settembre 2023, con oggetto "Decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito con modificazioni dalla Legge 21 giugno 2023, n. 74. Nuovi termini di presentazione delle domande di disapplicazione del massimale contributivo per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. Indicazioni operative e procedurali".Come si legge nel Documento di prassi, con la Circolare n. 93 del 17 giugno 2019 e con i Messaggi n. 2847 del 25 luglio 2019 e n. 4485 del 27 novembre 2020, erano state fornite indicazioni operative e attuative della disciplina di disapplicazione, su domanda, del massimale contributivo per i dipendenti di Pubbliche Amministrazioni, in presenza di determinati requisiti.In particolare, con riferimento ai termini di presentazione della relativa domanda, è stato precisato che possono presentare la domanda:i dipendenti in servizio alla data del 29 gennaio 2019:entro sei mesi dal 29 gennaio 2019, se negli anni precedenti la retribuzione imponibile ai fini pensionistici ha superato il massimale contributivo (termine ultimo 29 luglio 2019);entro sei mesi dalla data del superamento del massimale, se negli anni precedenti al 29 gennaio 2019 la retribuzione imponibile ai fini pensionistici non ha superato il massimale contributivo;i dipendenti assunti a decorrere dal 30 gennaio 2019:entro 6 mesi dalla data di assunzione o dalla data di superamento del massimale.L'art. 21, comma 1, del Decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, in vigore dal 23 aprile 2023, recante "Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche", prevede: "All'art. 21, comma 1, del Dl. n. 4/2019, convertito con modificazioni dalla Legge n. 26/2019, l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: 'La domanda di cui al primo periodo deve essere proposta entro il 31 dicembre 2023 o entro 12 mesi dalla data di superamento del massimale contributivo'". In base a tale disposizione, sono quindi riaperti i termini per la presentazione delle domande di disapplicazione del massimale contributivo in oggetto. Conseguentemente, i termini di presentazione della domanda in oggetto sono i seguenti:entro la data del 31 dicembre 2023 per coloro che entro il mese di aprile 2023 abbiano superato il massimale contributivo; entro 12 mesi dalla data di superamento del massimale contributivo se successiva al mese di aprile 2023. Inps precisa inoltre che la nuova disciplina modifica esclusivamente i termini per la presentazione della domanda di disapplicazione del massimale contributivo; pertanto, restano fermi le condizioni e i requisiti previsti dall'art. 21 del Dl. n. 4/2019, così come illustrati al Paragrafo 2 della Circolare n. 93/2019 e nei successivi Messaggi pubblicati in materia dall'Istituto, le cui indicazioni rimangono valide nei limiti della compatibilità con la presente Circolare.In sintesi:con riferimento ai soggetti che entro il mese di aprile 2023 abbiano superato il massimale contributivo e abbiano gli ulteriori requisiti previsti dalla norma, si applica la nuova scadenza del 31 dicembre 2023. Le relative domande saranno istruite e definite tenendo conto della decorrenza degli effetti della disapplicazione dal periodo retributivo successivo alla data dell'opzione (cfr. il paragrafo 3 della Circolare n. 93/2019);con riguardo ai soggetti aventi diritto che non abbiano superato il massimale contributivo entro il mese di aprile 2023, la domanda può essere presentata entro il più ampio termine di dodici mesi dal superamento del massimale, in luogo dei sei mesi previsto dalla previgente disciplina.Le domande giacenti, se tempestivamente presentate in base alla previgente normativa, devono essere esaminate sulla base delle nuove disposizioni fornite con la Circolare in oggetto. Laddove invece le domande siano state tardivamente presentate in base alla previgente normativa, le medesime devono essere considerate presentate il 23 aprile 2023 ed esaminate sulla base delle nuove disposizioni, in caso di espressa volontà da parte del richiedente, o respinte in assenza di manifestazione di detta volontà.Le domande respinte sulla base della previgente normativa non potranno, in ogni caso, essere riesaminate in ragione della portata non retroattiva della norma. Conseguentemente, l'interessato dovrà presentare una nuova domanda sulla base dei nuovi termini individuati dalla norma in commento.Inps ribadisce infine che le domande di disapplicazione in oggetto devono essere presentate esclusivamente in via telematica, attraverso l'apposito Servizio presente sul Portale istituzionale "www.inps.it" , aggiornato sulla base del mutato quadro normativo.


meridionenew.it
Province, da Roma l'assist per Schifani: si potrebbe andare al voto a giugno
«Il fallimento della legge Delrio è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo già un disegno di legge in Assemblea regionale, l'Aula è sovrana. Il momento elettorale lo stabiliranno gli eventi, quando il governo deciderà la data delle Amministrative ci confronteremo». Così parlò Renato Schifani, nel suo intervento di fronte al migliaio di cuffariani al congresso regionale della Democrazia Cristiana fondata dall'ex presidente della Regione.Un discorso in cui l'attuale di presidente della Regione ha voluto dare sfoggio di autorità, mostrandosi intransigente su quelli che sono i punti del programma di governo, tra l'altro molti dei quali ancora da evadere. Tra questi c'è senza dubbio quello sul ritorno delle province. Un affare che tuttavia il governo regionale non può sbrigarsi da solo, perché in tal senso fondamentale è appunto che il parlamento romano tolga di mezzo la riforma Delrio, che di fatto ha abolito gli enti provinciali, trasformandoli in enti di secondo livello, senza dunque la possibilità di un'elezione diretta dei vertici.«Via la legge Delrio!» aveva detto Fratelli d'Italia a fine 2022, con una tempistica che molto è stata gradita dallo stesso Schifani, che nello stesso periodo ipotizzava elezioni già entro la fine dell'anno, al massimo la prossima primavera. «Senza fretta» ha poi aggiunto qualche settimana fa sempre Fratelli d'Italia, causando non pochi mal di pancia al di qua dello Stretto. Adesso, finalmente, sembra che qualcosa si stia muovendo: i partiti sentono odore di elezioni, quelle Europee e quale modo migliore per affrontarle se non affiancandogli anche le Provinciali? Almeno così la pensa Daisy Pirovano, senatrice leghista che sarà relatrice in Senato del disegno per soppiantare la Delrio e che ha dichiarato apertamente che l'obiettivo è proprio quello di arrivare all'approvazione in tempo utile per fare coincidere la prima tornata di Provinciali con le Europee - che si terranno tra il 6 e il 9 giugno 2024 -.«Sull'abbinamento con le Europee ne possiamo parlare - è stata la replica di Schifani - A me interessa la sostanza, il dettaglio mi interessa meno». Fatto sta che il disegno di legge che riguarda la Sicilia, come conferma Ignazio Abbate, deputato della Dc, ha superato il vaglio della commissione che presiede, Affari Istituzionali e una volta passato anche quello della commissione Bilancio potrà approdare finalmente in Aula. Aula dove il disegno potrebbe non incontrare grossi problemi, così come visto a Roma, dove la legge che presto approderà in Senato è stata frutto di sintesi di ben nove disegni differenti presentati da ogni latitudine della politica italiana, motivo per cui sembrerebbero esserci tutte le intenzioni, con i dovuti emendamenti e tutto quello che ne scaturirà, perché questa nave arrivi in porto.

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