giornale di sicilia
Regione Siciliana, sulla riforma delle Province si apre un'altra crepa nella maggioranza
Da una parte FdI che chiede di fermare l'iter in attesa che anche Roma cambi la legge, dall'altra l'assessore della Dc Messina che invece pressa: «Il governo vuole andare avanti»
Sebbene sotto traccia, alla Regione Siciliana si è aperta un'altra faglia nella maggioranza. La riforma, che dovrebbe reintrodurre l'elezione diretta delle Province, è a un passo dal naufragare all'Ars. Fratelli d'Italia chiede apertamente di fermare le votazioni in corso in commissione. Mentre il presidente Renato Schifani e la Dc insistono per andare avanti.Tutto nasce da un avvertimento arrivato da Roma e letto in modo diametralmente opposto da Fratelli d'Italia e dall'asse Forza Italia-Dc. Per varare la riforma che manda in soffitta i liberi consorzi di crocettiana memoria e riporta le lancette al 2014 il governo regionale ha bisogno di una copertura nazionale. Serve, in sintesi, che a Roma si faccia la stessa cosa. E prima che la Sicilia approvi la propria norma. Schifani ha sempre ricevuto in questo senso rassicurazioni da parte del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli. E per questo motivo la giunta ha approvato il disegno di legge che, dopo una difficile sintesi fra i partiti durata tutta l'estate, ha già iniziato il percorso in commissione all'Ars. Il problema è che nei giorni scorsi il governo nazionale ha fatto sapere che la cancellazione della legge Delrio (quella che Crocetta applicò in Sicilia) non è prevista a breve. Giorgia Meloni deve prima superare lo scoglio della scrittura della Finanziaria, perché dietro il ritardo della legge sulle Province ci sarebbe un problema di copertura della spesa per reintrodurre in tutta Italia presidenti, giunte e consigli.
Sulla base di questa novità, giovedì, il capogruppo di Fratelli d'Italia all'Ars, Giorgio Assenza, ha detto che «non c'è motivo di accelerare il voto della nostra riforma, perché non possiamo approvarla prima di Roma. Rischieremmo che venga impugnata». La posizione di Fratelli d'Italia è che bisogna congelare tutto e riparlarne fra qualche mese. Ma l'assessore regionale agli Enti Locali, il cuffariano Andrea Messina, dà una lettura diametralmente opposta delle notizie arrivate da Roma: «Il governo nazionale sta cercando una sintesi sulla legge Delrio. Ma abbiamo notizie che dovrebbe calendarizzare il provvedimento entro novembre. Se così sarà, noi saremo in grado di rispettare la tempistica che ci siamo dati per arrivare alle elezioni delle nuove Province nella tarda primavera. Per questo motivo, in attesa delle mosse romane, il governo Schifani intende proseguire le votazioni in commissione, a cominciare da quella prevista mercoledì alla Bilancio».Il problema politico è però proprio legato ai tempi delle elezioni frutto della riforma. Se Roma approvasse la sua riforma, la Meloni vorrebbe accorpare le Europee di giugno con le Provinciali. Un modo per fare una campagna elettorale unica che faccia da traino anche a livello locale. A Palermo i meloniani sposano questa strategia, ma la Dc è contraria, vorrebbe separare le due elezioni proprio per evitare di regalare un vantaggio ai partiti nazionali. Ecco perché l'assessore Messina dice che «c'è tutto il tempo per fissare le nostre elezioni, a patto che ci facciamo trovare pronti, con una nostra legge approvata, quando a Roma verrà cancellata la legge Delrio». Il termine ultimo è il 30 novembre - lo ha ammesso Messina -, se a Roma si prenderanno più tempo la Regione non riuscirà ad organizzare le elezioni per la primavera.
Fratelli d'Italia teme a sua volta che Forza Italia e Dc stiano acquisendo consenso a livello locale promettendo candidature alle Provinciali. E per questo motivo ha interesse a frenare, concentrandosi invece sulle Europee. La frattura creatasi sulle Province arriva dopo che sulle nomine dei manager della sanità pubblica si è già consumato uno strappo. E lo stesso è accaduto sulla riforma dei consorzi di bonifica, bloccata mercoledì in commissione proprio dal fronte Mpa-FdI che ha voluto così mandare un segnale di fastidio all'asse creatosi fra Schifani, Cuffaro e il leghista Luca Sammartino. «Non vorremmo che nel governo si stesse creando una cabina di regia ristretta» ha commentato ancora Assenza.
teatro dell'Efebo.
via agli spettacoli al Giardino botanico
«Ogni volta che si apre un teatro è un momento di grande festa per tutti.
Questo posto meraviglioso è un luogo di cultura, di musica, di teatro, di arte
che merita davvero eventi di altissimo livello anche in vista di Agrigento
Capitale della Cultura 2025». Così il giornalista e presentatore Salvo La Rosa
ha tenuto a battesimo il nuovo Teatro dell'Efebo, inaugurato all'interno del
Giardino Botanico e gestito dal Libero Consorzio Comunale. Una serata
straordinaria in cui il direttore artistico, Marco Savatteri, ha regalato ai circa
700 spettatori presenti emozioni legate al mito classico. Il fil rouge del nuovo
spazio culturale nasce infatti sotto le ali de «Il Dedalo», una immagine bronzea
realizzata dal maestro Salvatore Rizzuti che richiama la mitologia dei territori di
Caltabellotta e Sant'Angelo Muxaro. Alla cerimonia inaugurale hanno
partecipato le autorità civili, religiose e militari. A tagliare il nastro sono stati il
dirigente del settore Turismo dell'ex Provincia, Achille Contino e la dirigente
Antonietta Testone. All'evento sono intervenuti inoltre il sindaco Francesco
Miccichè e il presidente nazionale Fiavet, Giuseppe Cimminisi. In una
atmosfera magica, con lo sfondo naturale della pieta tufacea di quella che fu la
cava dei Templi è stato possibile vivere un'esperienza multisensoriale
coinvolgente che ha esplorato il mito di Icaro come metafora delle aspirazioni
umane e dei rischi del progresso. L'evento condotto da Salvo La Rosa ha
coinvolto 30 artisti provenienti da diverse discipline, tra cui canto, recitazione,
danza e musica. Sul palcoscenico: Ester Pantano, Rinaldo Clementi, Eleonora
Abbruzzo, Sal Cacciatore con la sua banda di musicisti, il corpo di ballo diretto
dalla coreografa Valentina Cutrera e i performer della Casa del Musical della
Savatteri Produzioni. Attraverso una narrazione guidata da Salvo La Rosa, il
pubblico si è immerso nel racconto del Mito di Icaro, un'opera straordinaria che
riflette sull'audacia umana e i suoi limiti. Gli artisti hanno utilizzato l'intero
spazio del Giardino Botanico, trasformandolo in un palcoscenico senza confini,
sfruttando gli anfratti tra le pietre, le caverne, il costone e gli alberi per creare
un'esperienza fortemente immersiva. La kermesse si è sviluppata attraverso
una serie di performance che hanno esplorato il tema del volo e dell'equilibrio,
mettendo in evidenza le aspirazioni umane e i conflitti con la natura. Ogni
artista ha contribuito in modo unico, dalla lettura di poesie all'esecuzione
musicale di Pietro Adragna, campione mondiale di fisarmonica che ha
entusiasmato il numeroso pubblico. La serata si è conclusa con una
performance teatrale contemporanea ispirata al Mito di Icaro, in cui un
acrobata del Circopificio di Palermo ha tentato di risalire verso il cielo e
mantenere l'equilibrio, rappresentando la ricerca umana di superare i propri
limiti. Ieri in scena «Colonne Sinfoniche», a cura dell'accademia Musicale Free
Melody, con ingresso libero. La rassegna proseguirà venerdì 29 settembre con
«La musica nei saloni e il canto delle serenate» a cura di Artisti Associati, si
chiude sabato 30 settembre con «La magia di Novecento» proposta
dall'Associazione Sipario4. Gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito.
agrigentonotizie.it
Teatro dell'Efebo, ancora un successo: grande accoglienza per lo spettacolo dell'accademia musicale "Free Melody"Oltre 700 persone hanno assistito al concerto gratuito che rientra nel cartellone voluto dal Libero consorzio
Successo di pubblico anche per la seconda serata della rassegna ospitata dal teatro dell'Efebo, presso il giardino botanico del Libero Consorzio comunale di Agrigento, che ha visto l'esibizione dell'accademia musicale "Free melody" con lo spettacolo "Colonne Sinfoniche".Oltre 700 spettatori hanno partecipato ed apprezzato lo spettacolo, organizzato dal Libero Consorzio comunale, che è solo parte di un cartellone programmato dal settore Turismo dell'Ente diretto da Achille Contino, e destinato, dice una nota, "principalmente a tour operator ed imprenditori alberghieri per offrire una valida alternativa di soggiorno nel territorio della provincia in preparazione degli eventi Agrigento 2025".
Sul palcoscenico si è esibita un'orchesta di 40 musicisti e 38 coristi diretti dal maestro Antonio Cusumano in una esibizione coinvolgente e di alto livello artistico.
grandangoloagrigento.it
"Colonne sinfoniche" al Teatro "dell'Efebo"Oltre 700 spettatori hanno partecipato ed apprezzato lo spettacolo
Colonne sinfoniche e colonne doriche sono quelle che probabilmente reggeranno le sorti di "Agrigento capitale della cultura 2025". Le doriche ormai da 2500 anni conferiscono una identità alla nostra Agrigento, ma quelle sinfoniche sono anch'esse solide e identitarie come ha ampiamente dimostrato il concerto dell'orchestra filarmonica Demetra diretta dal maestro Antonio Cusumano che ieri sera si è svolto a ridosso della cornice tufacea del Giardino botanico ribattezzato "Teatro dell'Efebo". Sulla scena oltre cento elementi tra orchestrali, Coro polifonico Free melody e il coro di voci bianche "Diade" composto da circa quaranta frugoli alti un soldo di cacio che rimandavano al "mondo salvato dai ragazzini" di Elsa Morante. Come abbia fatto la "Fondazione Teatro Pirandello" a non inserire tutto questo ben di Dio nel suo cartellone 2023-2024 francamente lascia perplessi. E non ci si venga a dire che si puntava sul teatro perché molti teatri nazionali vi hanno inserito la componente lirica e concertistica soprattutto quest'anno che ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini. E per l'occasione in fatto di gusti musicali, diciamo pure dello sconcerto dell'opinione pubblica per gli 80 mila euro elargiti dalla Regione allo show di Elettra Lamborghini, anche perché poi si è appreso che i deputati siciliani non si erano autotassati. Ed ecco allora che questo concerto della Orchestra Demetra pensato dai promotori della Provincia regionale può insegnare a rivedere certi parametri del consenso e chiarire il concetto di cultura visto che ci è caduta addosso questa designazione di "Capitale 2025".Ritornando al concerto di ieri sera e al dettaglio del programma musicale si può far notare, se volete, maliziosamente, come i brani eseguiti rientrassero in una "orecchiabilità" familiare che giustamente mirava a catturare un pubblico troppo aduso ai ruminanti delle canzonette che impazzano a Piano San Gregorio, che disturbano la quiete di una valle e i turisti che se la vogliono assaporare. Ma a Piano san Gregorio non sentirete mai l'Alleluja di Leo Cohen cantata da un coro di bimbi come si è sentito l'altra sera al "Teatro dell'Efebo" o l'altro Halleluja, quello di Haendel cantato dagli adulti del Free melody. Insomma un pentagramma eterno che hackerato con Nuovo cinema paradiso e Baba Yetu ("Padre nostro" in lingua swahili) sollecita l'intelligenza emotiva, determinante per la crescita personale. E per il lettore, scorrere i titoli del programma approntato da Enzo Abate , coriaceo "influencer" nonché presentatore del concerto, potrà offrirgli le coordinate di un universo musicale spesso emarginato persino dai programmi scolastici: Conga del fuego di Jesús Arturo Márquez Navarro; Total praise di Richard Smallwood; Halleluyah di George Frideric Handel's; Sogno di volare di Cristopher Tin; Baba yetu di Cristopher Tin; Only time di Eny; Il Gladiatore di Hans Zimmer; Now we are free di Hans Zimmer; Alleluya di Leonard Cohen; Pirati dei Caraibi di Hans Zimmer; Tema d'amore di Andrea Morricone; Adoramus Te su testo di San Francesco; Con Te, c'era una volta il West di Ennio Morricone; Gabrie'ls oboe di Ennio Morricone: L'estasi dell'oro di Ennio Morricone; Some BODY to love The Queen; Canto della vallata di Giuseppe Flora
SCRIVOLIBERO.
Grande successo per l'apertura del teatro dell'Efebo del Libero Consorzio di Agrigento.
Non poteva esserci battesimo migliore per il nuovo teatro dell'Efebo, situato all'interno del Giardino Botanico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e inaugurato ieri sera di fronte ad oltre 700 spettatori (tra cui, oltre alle principali autorità, tour operator, imprenditori alberghieri e dell'accoglienza) entusiasti per la suggestiva scenografia naturale della nuova struttura a servizio degli eventi culturali e di spettacolo. L'ampio spazio, situato in quella che era l'antica cava di arenaria dalla quale vennero estratti i blocchi per la costruzione dei templi, è stato infatti ristrutturato e reso pienamente fruibile grazie ad un progetto del Settore Turismo finanziato da fondi regionali, che ha permesso il totale recupero dell'area e delle camere naturali di accesso agli ipogei situati all'interno del Giardino Botanico,
La serata, condotta dal noto presentatore Salvo La Rosa, è stata introdotta dagli interventi del dr. Achille Contino, direttore del Settore Turismo dell'ex Provincia, della dott.ssa Maria Antonietta Testone, capo di gabinetto in rappresentanza del neo commissario Giovanni Bologna, del sindaco di Agrigento dr. Francesco Miccichè e del presidente nazionale di FIAVET dr. Giuseppe Ciminnisi. L'apertura del nuovo teatro può senz'altro rappresentare un investimento per il turismo, in particolare per incidere sulla permanenza ad Agrigento dei turisti attratti dagli eventi.
L'evento della serata, "Ide-Ali, il pensiero in equilibrio", è stato ideato e diretto da Marco Savatteri con uno spettacolo di oltre 30 artisti provenienti da diverse discipline, tra cui canto, recitazione, danza e musica, incentrato sul Mito di Icaro. Gli artisti hanno utilizzato lo spazio del Giardino Botanico, trasformandolo in un vero palcoscenico senza confini, sfruttando gli anfratti tra le pietre, le caverne, il costone e gli alberi per creare un'esperienza fortemente immersiva. Le singole performance artistiche hanno esplorato il tema del volo e dell'equilibrio, mettendo in evidenza le aspirazioni umane e i conflitti con la natura. Notevoli le esibizioni di Eleonora Abbruzzo, Ester Pantano, Rinaldo Clementi, la Sal Cacciatore Band, con medley musicali di grande respiro, il corpo di ballo diretto dalla coreografa Valentina Cutrera, e lo strepitoso fisarmonicista trapanese Pietro Adragna, che ha incantato il pubblico con la sua spettacolare tecnica. E, in testa e in coda alla serata, la performance teatrale contemporanea ispirata al Mito di Icaro, con lo spettacolare finale in cui un acrobata del Circopificio di Palermo, cercando di risalire verso il cielo e mantenere l'equilibrio, ha rappresentato la ricerca umana del superamento dei propri limiti.
CANICATTIWEB.
Spesi solo il 67% dei fondi europei, per la Sicilia ci sono in ballo ancora 1,6 miliardi-
A fine giugno l'Italia aveva speso il 67% delle risorse fornite dai fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020, rimanendo stabile al penultimo posto della classifica Ue, subito prima della Spagna che è al 57%.
È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione europea sull'andamento delle allocazioni della politica di Coesione Ue. Questi fondi dovranno essere tutti spesi e rendicontati a Bruxelles entro la fine dell'anno. Le Regioni hanno mediamente speso l'80% delle risorse provenienti da Fesr e Fse, mentre i programmi nazionali - i cosiddetti Pon - si attestano al 53%.
Rischio disimpegno di risorse da 1,6 miliardi per la Sicilia
Le risorse dei fondi strutturali destinati alla Sicilia sono quelle più a rischio disimpegno del ciclo di programmazione 2014-2020 della Politica di Coesione. E' quanto emerge dall'analisi dei dati disponibili sul portale della coesione della Commissione europea. Per la Sicilia mancano all'appello, tra Fesr e Fse, oltre 1,6 un miliardi di euro. Non una cifra irrisoria, insomma.
Le risorse europee
Per non perdere risorse europee il nostro Paese dovrebbe assorbire i fondi ancora non spesi né rendicontati entro il 31 dicembre 2023. Ma, a giugno 2023, la Sicilia aveva speso e rendicontato solo il 61,7% del Fondo di sviluppo regionale (Fesr) - circa 2,6 miliardi su 4,2 - e il 65,4% del Fondo sociale europeo (Fse), che ammonta in totale a circa 820 milioni di euro.
La Regione, secondo quanto emerge dell'analisi, avrebbe registrato progressi molto lenti, aumentando la spesa di appena qualche punto percentuale negli ultimi due anni e per questo potrebbe vedersi costretta a disimpegnare le risorse che non verranno allocate in tempo.
Fondi Ue a rischio, Schifani propone manovra correttiva
"La sfida da affrontare, già al 31 dicembre 2022, ad appena un anno dalla conclusione del ciclo di programmazione 2014-2020, era spendere circa 2 miliardi di euro di risorse comunitarie. Una sfida difficile, della quale ho avuto subito contezza. Per questo motivo, con i dipartimenti regionali abbiamo verificato approfonditamente tutte le criticità di attuazione e lo scorso luglio abbiamo sottoposto al Comitato di sorveglianza una proposta di riprogrammazione, approvata sia dalla Giunta regionale sia dalle competenti commissioni dell'Assemblea regionale, che mira a ridurre al massimo il rischio di disimpegno dei fondi". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito alla spesa delle risorse europee assegnate alla Sicilia.
"Oltre alle previsioni di spesa formulate dai dipartimenti per oltre un miliardo di euro, ho proposto anche una manovra correttiva da 823 milioni di euro - aggiunge il governatore - che da un lato risponde alla necessità mettere in sicurezza i fondi a rischio utilizzando al meglio le risorse non impiegate nel poco tempo rimasto, dall'altro è orientata a inserire alcune misure correttive di compensazione in favore di cittadini e imprese, per dare risposte strategiche al territorio. Questo intervento - prosegue Schifani - è frutto di una serrata cooperazione con il ministro Fitto, i suoi uffici e la Commissione europea".
"La proposta avanzata dalla Regione - conclude il presidente - è ora al vaglio finale della Commissione europea, che ne aveva condiviso i contenuti già nel corso del Comitato di sorveglianza. Adesso tocca ad assessori e dirigenti generali rispettare le previsioni di spesa formulate che, assieme all'approvazione delle misure correttive da me proposte, ci fanno guardare con una nuova fiducia alla possibilità di non perdere risorse".
GRANDANGOLO.
Apre il sipario il "Teatro dell'Efebo".
Ricavato dai resti della cava dove gli schiavi cartaginesi, reduci dalla battaglia di Himera, hanno estratto i blocchi tufacei per l'edificazione dei templi di AkragasLa favola di Icaro che chiude lo spettacolo
Uno spettacolo fluttuante e leggero come una nuvola firmato dall'agrigentino Marco Savatteri ha inaugurato il "Teatro dell'Efebo". Ricavato dai resti della cava dove gli schiavi cartaginesi, reduci dalla battaglia di Himera, hanno estratto i blocchi tufacei per l'edificazione dei templi di Akragas, oggi è diventato fruibile per decisione della Provincia regionale di Agrigento che lo ha intitolato all'Efebo. Qui infatti fu trovata la scultura che oggi è esposta nel museo Griffo. Vuol essere un auspicio, sottolineano i curatori, "per le nuove generazioni perché raffigura la bellezza, la genuinità, l'energia e la vitalità dei giovani trasmettendo un messaggio di speranza per gli agrigentini".
E in realtà lo spettacolo inaugurale (Ideali in Equilibrio) presentato dal sempre efficace Salvo La Rosa ha messo in scena artisti nostrani, anzi, senza fare dello sciovinismo, eccellenze nostrane che la direzione artistica di Marco Savatteri è riuscita a riunire nelle sue varie espressioni a iniziare da Eleonora Abbruzzo, Rinaldo Clementi, Ester Pantano, lo straordinario fisarmonicista Pietro Adragna già quattro volte campione del mondo di fisarmonica che è riuscito (pubblico tutto in piedi) a interpretare tra l'altro, la "Fuga in re maggiore" di Bach mentre non meno applausi hanno ricevuto danzatori e danzatrici di scuola savatteriana che hanno trasformato anche gli anfratti rugosi della roccia tufacea in una avvolgente coreografia.
Spettacolo che ha avuto un revival con le musiche di Nino Rota suonate dalla band di Sal Cacciatore che ha impresso inevitabilmente un tocco felliniano-circense allo spettacolo sotto lo sguardo e le ali spiegate di "Dedalo" del maestro Salvatore Rizzuti. Una scultura che appare troppo piccola sotto la incombente e orrida rugosità del tufo che ci dicono sia stata messo in sicurezza. La Provincia regionale ci tiene a ricordare che in vista di Agrigento capitale della cultura 2025, il teatro dell'Efebo vuole essere una scommessa per intercettare quei turisti che trovano negli eventi motivazioni al viaggio o che considerano gli eventi una ragione per il prolungamento della propria permanenza.
Desiderata che sono stati rimarcati sul palcoscenico a inizio dello spettacolo dal sindaco Franco Miccichè, da Achille Contino dirigente settore turismo della provincia e dal rappresentante degli imprenditori. Le prossime programmazioni del teatro dell'Efebo si svolgeranno entro il mese di settembre e già il 23 è prevista l'Accademia musicale Free melody, eccellenza nostrana del settore musicale con "Colonne sinfoniche", il 29 settembre con "La musica nei saloni e il canto delle serenate" degli "Artisti associati", infine sabato 30 settembre "La magia del Novecento" dell'Associazione Sipario 4".
Il conto alla rovescia per "Agrigento 2025" è già iniziato.
GRANDANGOLO.
"Colonne sinfoniche" al Teatro "dell'Efebo"Oltre 700 spettatori hanno partecipato ed apprezzato lo spettacolo.
Colonne sinfoniche e colonne doriche sono quelle che probabilmente reggeranno le sorti di "Agrigento capitale della cultura 2025". Le doriche ormai da 2500 anni conferiscono una identità alla nostra Agrigento, ma quelle sinfoniche sono anch'esse solide e identitarie come ha ampiamente dimostrato il concerto dell'orchestra filarmonica Demetra diretta dal maestro Antonio Cusumano che ieri sera si è svolto a ridosso della cornice tufacea del Giardino botanico ribattezzato "Teatro dell'Efebo". Sulla scena oltre cento elementi tra orchestrali, Coro polifonico Free melody e il coro di voci bianche "Diade" composto da circa quaranta frugoli alti un soldo di cacio che rimandavano al "mondo salvato dai ragazzini" di Elsa Morante. Come abbia fatto la "Fondazione Teatro Pirandello" a non inserire tutto questo ben di Dio nel suo cartellone 2023-2024 francamente lascia perplessi. E non ci si venga a dire che si puntava sul teatro perché molti teatri nazionali vi hanno inserito la componente lirica e concertistica soprattutto quest'anno che ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini. E per l'occasione in fatto di gusti musicali, diciamo pure dello sconcerto dell'opinione pubblica per gli 80 mila euro elargiti dalla Regione allo show di Elettra Lamborghini, anche perché poi si è appreso che i deputati siciliani non si erano autotassati. Ed ecco allora che questo concerto della Orchestra Demetra pensato dai promotori della Provincia regionale può insegnare a rivedere certi parametri del consenso e chiarire il concetto di cultura visto che ci è caduta addosso questa designazione di "Capitale 2025".
Ritornando al concerto di ieri sera e al dettaglio del programma musicale si può far notare, se volete, maliziosamente, come i brani eseguiti rientrassero in una "orecchiabilità" familiare che giustamente mirava a catturare un pubblico troppo aduso ai ruminanti delle canzonette che impazzano a Piano San Gregorio, che disturbano la quiete di una valle e i turisti che se la vogliono assaporare. Ma a Piano san Gregorio non sentirete mai l'Alleluja di Leo Cohen cantata da un coro di bimbi come si è sentito l'altra sera al "Teatro dell'Efebo" o l'altro Halleluja, quello di Haendel cantato dagli adulti del Free melody. Insomma un pentagramma eterno che hackerato con Nuovo cinema paradiso e Baba Yetu ("Padre nostro" in lingua swahili) sollecita l'intelligenza emotiva, determinante per la crescita personale. E per il lettore, scorrere i titoli del programma approntato da Enzo Abate , coriaceo "influencer" nonché presentatore del concerto, potrà offrirgli le coordinate di un universo musicale spesso emarginato persino dai programmi scolastici:
Conga del fuego di Jesús Arturo Márquez Navarro; Total praise di Richard Smallwood; Halleluyah di George Frideric Handel's; Sogno di volare di Cristopher Tin; Baba yetu di Cristopher Tin; Only time di Eny; Il Gladiatore di Hans Zimmer; Now we are free di Hans Zimmer; Alleluya di Leonard Cohen; Pirati dei Caraibi di Hans Zimmer; Tema d'amore di Andrea Morricone; Adoramus Te su testo di San Francesco; Con Te, c'era una volta il West di Ennio Morricone; Gabrie'ls oboe di Ennio Morricone: L'estasi dell'oro di Ennio Morricone; Some BODY to love The Queen; Canto della vallata di Giuseppe Flora.
LIVESICILIA
Zes, Fitto rassicura il governo Schifani: "Ci sarà un ruolo per la Regione".Corsa contro il tempo per salvare il salvabile dei fondi comunitari.
PALERMO - La corsa contro il tempo "per non perdere neanche un euro" dei fondi extraregionali, le rassicurazioni al governo di Renato Schifani sul "ruolo centrale" che l'Esecutivo Meloni pensa di attribuire alle Regioni nel disegno della nuova Zes unica. Si respira aria di ottimismo a Palazzo d'Orleans nel giorno in cui il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, arriva per partecipare a una riunione di Giunta e fare il punto sul terreno da recuperare per chiudere la programmazione Fsc 2014-2020.
Fitto: "Nessun problema governance sulla Zes unica"
Sul tavolo c'è la riforma disegnata con il decreto Sud che ha mandato in soffitta le Zone economiche speciali concretizzatesi sotto il governo Monti. Il governo Meloni ha centralizzato tutte le decisioni a Palazzo Chigi, facendo del Meridione un'unica grande Zes. Roma, però, è lontana e allo nell'Isola alcune anime del governo regionale vogliono vederci chiaro su come proseguiranno progetti eiter di finanziamento quando le Zes occidentale e orientale non ci saranno più. "Non esiste un problema di governace - sottolinea Fitto accanto a Schifani - e qualora esistesse sarbbe di portata decidamente inferiore rispetto alla grande innovazione portata dal decreto: non più Zes a macchia di leopardo, con differenze tra territori vicini, ma un'unica grande area che rappresenterà una grande chance di sviluppo per il Sud".
Fitto Schifani
Raffaele Fitto e Renato Schifani
Tamajo: "Sulla Zes troveremo la quadra"
Fitto, seduto di fronte all'assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, rassicura anche sul ruolo delle Regioni: "Saranno centrali all'interno della Cabina di regia prevista dal governo per le progettualità delle Zes". Tamajo, al termine dell'incontro, si dice soddisfatto delle rassicurazioni ricevute e si limita a ribadire quanto già esplicitato a una platea di imprenditori 24 ore prima: "Troveremo la quadra, la Zona economica speciale sarà una grande occasione di sviluppo per la Sicilia".
Programmazione 2014-2020, la grande corsa
Su Fondi della programmazione 2014-2020 c'è una proposta di riprogrammazione che punta a salvare il salvabile e che è all'esame della Commissione europea. Fitto professa ottimismo: "Sono sicuro che la Regione Siciliana arriverà all'obiettivo di non perdere neanche un euro della programmazione", annuncia il ministro per gli Affari europei che spinge poi tutte le regioni ad accelerare: "L'obiettivo della collaborazione avviata dal governo con le Regioni è quello di non perdere neanche un euro di questi fondi e mettere in campo una strategia anche per la programmazione 2021-2027 che ci consenta di evitare ogni rischio in futuro". Fitto non nasconde le difficoltà: "I dati emersi sulla programmazione 2014-2020 hanno destato non poche preoccupazioni nel governo e queste sono alla base del nuovo meccanismo messo in campo. Con la Giunta Schifani c'è stata una immediata sintonia rispetto a questo metodo e stiamo lavorando insieme affinché i fondi possano essere spesi tutti e d'intesa con l'Ue".
Schifani: "Lavoriamo per non perdere neanche un euro"
Schifani definisce "molto utile ed estremamente formativo" l'incontro con il ministro "per quanto riguarda la gestione dei fondi extraregionali, per il recupero delle somme della programmazione 2014-2020 e per il buon utilizzo di quelle relative al 2021-2027". Secondo Schifani "la presenza del ministro oggi qui è elemento di garanzia e riferimento per la richiesta di consigli nell'interesse della Sicilia". Concetti che ripeterà in tarda mattinata, alla scuola di formazione politica di Forza Italia: "Lavoriamo per non perdere un solo euro e smentire chi dice che la Sicilia perderà miliardi". Una risposta anche al Movimento cinque stelle, che nel frattempo con Luigi Sunseri si era affrettato a gettare acqua sul fuoco degli entusiasmi: "Altro che cercare di non perdere un euro, i governi di centrodestra, per la vecchia programmazione dei Fondi per lo sviluppo e la coesione, ci hanno già fatto perdere oltre un miliardo di euro e per la nuova programmazione non si hanno praticamente notizie", le parole del presidente della commissione Ue dell'Ars.
Schifani: "Finanziaria entro il 2023"
Dal governatore arriva infine anche un breve cenno previsionale sul quadro economico della Sicilia: "Ci attendono quattro anni impegnativi. Le sensazioni sono quelle di una crescita da parte della Regione, forse migliore rispetto al passato". All'orizzonte, però, c'è la Finanziaria e così Schifani ripete il mantra delle ultime settimane: "La approveremo entro il 2023".
AGRIGENTOOGGI.
Una nuova alba per il Teatro dell'Efebo: cultura e spettacolo nel cuore di Agrigento.
Una serata indimenticabile ha segnato l'inaugurazione del nuovo Teatro dell'Efebo, situato nel suggestivo Giardino Botanico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Ieri sera, di fronte a un pubblico entusiasta composto da oltre 700 spettatori, tra cui autorità locali, tour operator e imprenditori del settore alberghiero, si è celebrato il battesimo di questa nuova struttura dedicata agli eventi culturali e di spettacolo.
L'ampio spazio, situato nell'antica cava di arenaria da cui vennero estratti i blocchi per la costruzione dei templi, è stato completamente restaurato e reso accessibile grazie a un finanziamento regionale, parte di un progetto del Settore Turismo. Questo recupero non solo ha valorizzato l'area, ma ha anche riportato in vita le antiche camere naturali che conducono agli ipogei all'interno del Giardino Botanico.
La serata è stata condotta con maestria dal noto presentatore Salvo La Rosa e ha visto gli interventi di Achille Contino, direttore del Settore Turismo dell'ex Provincia, Maria Antonietta Testone, capo di gabinetto in rappresentanza del neo commissario Giovanni Bologna, il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè e il presidente nazionale di FIAVET Giuseppe Ciminnisi. Questa apertura del nuovo teatro promette di diventare un investimento importante per il turismo locale, contribuendo ad aumentare la permanenza dei visitatori attratti dagli eventi culturali.
L'evento serale, intitolato "Ide-Ali, il pensiero in equilibrio," è stato ideato e diretto da Marco Savatteri, coinvolgendo più di 30 artisti di diverse discipline, tra cui canto, recitazione, danza e musica. Lo spettacolo ha avuto come fulcro il Mito di Icaro, e gli artisti hanno trasformato il Giardino Botanico in un palcoscenico senza confini. Tra le esibizioni, spiccano quelle di Eleonora Abbruzzo, Ester Pantano, Rinaldo Clementi e la Sal Cacciatore Band, che hanno incantato il pubblico con medley musicali straordinari. Il corpo di ballo diretto dalla coreografa Valentina Cutrera ha regalato momenti di grande bellezza, mentre il fisarmonicista trapanese Pietro Adragna ha stupito con la sua virtuosità.
Il culmine della serata è stato una performance teatrale contemporanea ispirata al Mito di Icaro, con uno spettacolare finale che ha visto un acrobata del Circopificio di Palermo cercare di ascendere verso il cielo, rappresentando la ricerca umana del superamento dei propri limiti.
Questo evento non è solo un segno tangibile di crescita culturale per Agrigento, ma anche un tributo alla bellezza che permea ogni forma di espressione artistica. Con il nuovo Teatro dell'Efebo, si apre un nuovo capitolo di cultura e spettacolo nel cuore della città.
Concerto "Colonne Sinfoniche" al Teatro dell'Efebo nel Giardino Botanico di Agrigento
La seconda serata al Teatro dell'Efebo, nel Giardino Botanico del Libero Consorzio comunale di Agrigento, ha visto l'esibizione dell'Accademia musicale Free melody dal titolo " Colonne Sinfoniche ".
Oltre 700 spettatori hanno partecipato ed apprezzato lo spettacolo, organizzato dal Libero Consorzio comunale, in una cornice straordinaria immersa nella cava arenaria di tufo tra piante secolari e macchia mediterranea con uno sguardo verso le grotte all'interno del Giardino. Il cartellone di spettacoli, programmato dal settore Turismo dell'Ente diretto da Achille Contino, e' destinato, principalmente, a Tour Operator ed imprenditori alberghieri per offrire una valida alternativa di soggiorno nel territorio della provincia in preparazione degli eventi Agrigento 2025. Un progetto di recupero e valorizzazione di un sito naturale, finanziato da fondi regionali, che ha consentito il totale recupero dell'area e delle camere naturali di accesso agli ipogei situati all'interno del Giardino Botanico.
La serata al Teatro dell'Efebo, raccontata da Enzo Abate - direttore organizzativo, ha previsto l'esecuzione di brani classici, moderni e colonne sonore di grandi autori come Handel, Vivaldi, Morricone, Zimmer, Queen, Cohen e altri ancora.
Sul palcoscenico un organico orchestrale composto da 40 musicisti e 38 coristi diretti dal maestro Antonio Cusumano in una esibizione coinvolgente e di alto livello artistico.L'orchestra ha al suo interno anche la sezione di orchestra giovanile possiede un organico completo di archi, legni, ottoni e percussioni grazie alla collaborazione di musicisti professionisti, provenienti da Agrigento e dai centri limitrofi della provincia.
teleacras.it
Regione", le prime tracce della Finanziaria. Il governo regionale a lavoro nella redazione della proposta di Finanziaria da approvare poi in Assemblea. I dettagli e l'intervento dei sindacati.
Sono emerse le prime tracce di orientamento verso la redazione della Finanziaria che il governo Schifani proporrà all'Assemblea Regionale per l'auspicata approvazione entro il termine ultimo del 31 dicembre, scongiurando così di ricorrere, come negli anni precedenti, all'esercizio provvisorio di bilancio. Innanzitutto vi è il dossier Comuni, con le risorse che dovrebbero essere destinate agli enti locali: 350 milioni di euro per la spesa corrente nel 2024, che rappresenterebbero un aumento del 7% rispetto al 2023, a cui si sommerebbero, secondo i piani del governo, altri 115 milioni destinati agli investimenti. Prevista anche l'istituzione di un fondo di progettazione per sostenere i Comuni nella spesa dei fondi europei e del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sul fronte dei Forestali dovrebbero essere confermati gli stanziamenti per garantire le giornate lavorative e per assicurare la copertura dei servizi assegnati al dipartimento Territorio e ambiente e al Corpo forestale della Regione. In agenda anche un riconoscimento per i siciliani in regola con il bollo auto. Si tratta di una riduzione del 10% della tassa automobilistica regionale che negli ultimi mesi ha già condotto risorse aggiuntive nelle casse della Regione. Si intende così premiare la fedeltà fiscale e sensibilizzare tutti i contribuenti alla regolarizzazione del pagamento della tassa. Il governo è impegnato inoltre nel contrastare il caro-mutui. Sotto esame vi sarebbe una variazione di bilancio, ovvero rendere a disposizione delle famiglie siciliane con redditi non superiori ai 50mila euro annui circa 50 milioni di euro per abbattere l'aumento dei mutui contratti per l'acquisto della prima casa. Il contributo della Regione sarebbe quindi destinato a sterilizzare i tassi applicati superiori al 3%. Altri tasselli della legge di stabilità sono il credito agevolato alle imprese attraverso l'Irfis: sul tavolo vi sarebbero i primi 20 milioni di euro per prestiti a tasso agevolato allo 0,25%. I sindacati si riservano di valutare la manovra dopo avere analizzato il testo. Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal affermano: "Apprezziamo la disponibilità al dialogo. Occorre approfondire tutti i temi e ci riserviamo di farlo non appena avremo il testo integrale. Abbiamo messo in evidenza al governo alcune questioni che vanno affrontate e sulle quali ci aspettiamo risposte: tra queste il tema generale dell'occupazione, dei precari della pubblica amministrazione e della tutela dell'ambiente. Sarà nostra cura fare pervenire all'esecutivo tempestivamente le nostre osservazioni per il prosieguo del confronto". E l'assessore regionale all'Economia, Marco Falcone, ribadisce: "Garantire i servizi essenziali e la stabilità dei conti è il primo obiettivo della manovra. Da qui discendono i diversi interventi tesi a garantire la tenuta sociale dell'Isola, mettendo in sicurezza le famiglie e sostenendo il più possibile il lavoro. Particolare rilievo assumeranno le misure sui mutui e nel campo dell'assistenza sociale alle fasce più fragili. Intendiamo destinare inoltre maggiori risorse alle esigenze di riordino contrattuale del personale della Regione, dando seguito ad aspettative presenti da anni