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rassegna stampa del 5 ottobre 2023

LIVESICILIA.IT 


Province, il diktat della Dc: "Non sono negoziabili, erano nel programma"Cuffaro: "Approveremo la legge"

 Il ritorno delle Province e la realizzazione dei termovalorizzatori "non sono negoziabili". Totò Cuffaro, leader della Democrazia cristiana, scandisce le parole quasi al termine della conferenza stampa convocata per presentare la Festa dell'amicizia di Ribera. L'ex governatore apre il libro dei rapporti con gli alleati e davanti alle domande dei cronisti sulla fattibilità del progetto Province, il cui ddl naviga in questo momento in commissione Bilancio, non ha dubbi: "Non mi sembra che FdI abbia cambiato idea, quindi si va avanti. Approveremo la legge, sulla data del voto troveremo un'intesa".
Cuffaro: "Le Province nel programma di Schifani"I costi, secondo il leader della Dc, non rappresentano un problema: "Le Province sono rimaste in piedi, seppur con un nome diverso, e con esse anche i costi. Sarebbe ridicolo non farle con la scusa delle spese per indennità e gettoni di presenza. La democrazia - ancora Cuffaro - ha un costo". E i conti ha iniziato a farli anche la commissione Bilancio: servirebbero cinque milioni di euro subito per celebrare le elezioni dirette, poi a regime almeno 18 milioni di euro. Cuffaro, nel giorno in cui rassicura gli alleati sulle mire espansionistiche della Dc ("non togliamo spazio a nessuno"), manda comunque un messaggio ai compagni di viaggio: "Le Province erano nel programma con il quale Schifani ha chiesto e ottenuto il voto dei siciliani. La gente ora aspetta il ritorno di questi importanti enti di collegamento tra Regione e Comuni".All'orizzonte, però, lo scoglio rappresentato dalla legge Delrio, rimasta in piedi a Roma dove il governo Meloni è alle prese con una complicata manovra finanziaria. Al momento l'abolizione della legge nazionale, che aprirebbe la strada al ddl all'esame dell'Ars, è finita su un binario morto ma in casa Dc sono sicuri che Palazzo Chigi non impugnerebbe l'eventuale norma regionale. A spiegare l'assunto ci pensa Ignazio Abate, presidente della commissione Affari istituzionali dell'Ars che ha già dato l'ok alla proposta di legge: "Il governo nazionale non ha impugnato la legge che autorizzava la proroga dei commissariamenti nelle Province - argomenta -. In quella norma è contenuto un chiaro riferimento alla volontà di tornare al voto diretto in primavera per quanto riguarda gli enti". Per la Dc, quindi, un via libera intrinseco da parte di Palazzo Chigi, "che si aggiunge alle rassicurazioni date dal ministro Calderoli - ricorda Cuffaro - a Schifani". Quell'incontro, però, è datato gennaio 2023 e da allora è passata tanta acqua sotto i ponti.


lentepubblica.it
Nuovo Codice Appalti, principio della fiducia e colpa grave
In un recente documento emanato dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) arrivano alcuni chiarimenti importanti su principio della fiducia e colpa grave nel nuovo Codice degli Appalti.La novità è disciplinata all'art. 2, comma 3, del D.Lgs. 36/2023, ormai meglio noto come nuovo Codice dei Contratti Pubblici.Nello specifico il nuovo testo evidenzia che "nell'ambito delle attività svolte nelle fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione dei contratti, ai fini della responsabilità amministrativa costituisce colpa grave la violazione di norme di diritto e degli auto-vincoli amministrativi, nonché la palese violazione di regole di prudenza, perizia e diligenza e l'omissione delle cautele, verifiche ed informazioni preventive [,..] Non costituisce colpa grave la violazione o l'omissione determinata dal riferimento a indirizzi giurisprudenziali prevalenti o a pareri delle autorità competenti."Propro quest'ultimo passo, relativo ai "pareri delle autorità competenti" ha suscitato qualche perplessità nella sua applicazione: per questo motivo il Ministero ha voluto rispondere direttamente a un interrogativo su questo argomento al fine di fare chiarezza.
Il quesito sottoposto al MinisteroQuesto qui di seguito è l'interrogativo sottoposto al MIT:"A quali "autorità competenti" si riferisce il legislatore, nel disciplinare il principio della fiducia all'art. 2, comma 3, ultimo periodo del nuovo Codice? In considerazione che l'ANAC, ai sensi dell'art. 222, non emanerà più linee guida finalizzate alla regolamentazione dei contratti pubblici, è possibile interpretare l'articolo in parola intendendo, quali pareri delle "autorità competenti" cui riferirsi per l'applicazione della disciplina di settore, quelli emanati ai sensi dell'art. 223 comma 10 dal Servizio Supporto Giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti?"Nuovo Codice Appalti, principio della fiducia e colpa graveSecondo quanto riportato nel documento non è possibile enumerare le 'Autorità competenti' incaricate di rilasciare pareri sull'applicazione delle norme di settore, il che è rilevante per l'eventuale esclusione della colpa grave.In riferimento alle Linee guida dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), è importante notare che, nonostante l'evoluzione degli strumenti di regolamentazione flessibile introdotti dal precedente Decreto Legislativo n. 50/2016, nell'attuale quadro normativo del nuovo Codice, l'Anac continua a fornire direttive applicative in varie forme, tra cui la pubblicazione di atti tipo, capitolati tipo, contratti tipo e altri atti amministrativi generali come pareri in fase di precontenzioso.I bandi di gara tipo sono anch'essi vincolanti per le stazioni appaltanti: rappresentano infatti un punto di riferimento per l'interpretazione e l'applicazione anche in procedure diverse da quelle per cui sono stati specificamente concepiti.Oltre all'ANAC, esistono altre Autorità che possono emettere pareri sull'interpretazione e sull'applicazione delle normative relative agli appalti pubblici, come ad esempio la Corte dei Conti, che svolge un ruolo consultivo, o altre Autorità che, in base alle loro funzioni, forniscono orientamenti interpretativi attraverso la pubblicazione di circolari o documenti simili.Il ruolo del MITPer quanto riguarda i pareri emessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il nuovo Codice stabilisce che "Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, fornisce supporto e assistenza alle stazioni appaltanti per l'applicazione delle norme di settore tramite la piattaforma del Servizio Contratti Pubblici, nell'ambito delle loro competenze ai sensi del codice'".È importante notare inoltre che le risposte fornite da questo servizio riguardano esclusivamente la disciplina dei contratti pubblici e la loro interpretazione, e hanno un carattere puramente consultivo, senza essere vincolanti per le stazioni appaltanti, rappresentando valutazioni di natura interpretativa sulle disposizioni in materia di contratti pubblici, fermo restando l'autonomia e la responsabilità gestionale delle stazioni appaltanti.


laguida.it
Calderoli: "La riforma delle Province si farà e sarà pronta per l'election day del 9 giugno 2024"Il ministro a Cuneo per il convegno a Confindustria garantisce che c'è il tempo e la convergenza politica per la riforma
Abbiamo il tempo necessario e la convergenza politica per la riforma delle Province, che si farà e sarà pronta per l'election day del 9 giugno 2024".
Ne è sicuro il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli che è a Cuneo per il convegno "La rinascita delle Province" che si sta tenendo in Confindustria. Lo ha riferito prima dell'incontro che lo vedrà protagonista insieme a Giovanni Quaglia, già presidente della Provincia di Cuneo dal 1988 al 2004 e Luca Robaldo, presidente della provincia di Cuneo e sindaco del Comune di Mondovì in un dibattito guidato dal direttore de La Guida Ezio Bernardi, dopo la relazione di Marco Orofino, professore ordinario di diritto costituzionale all'Università Statale di Milano.
"Sulla riforma delle Province tutti erano ampiamente d'accordo - dice Calderoli - tranne i 5Stelle, poi man mano ci sono stati dei distinguo soprattutto dei sindaci e del centrosinistra che non a caso governa tante Città ma poche Province. Ora abbiamo il tempo per arrivarre per giugno 2024 e risparmiare 225 milioni che costerebbero altre elezioni in altri periodi per 75 consigli provinciali che vanno a scadere. Che ci sia bisogno di ritornare a un ente inetrmedio di governo del territorio tra la mastrodontica Regione e piccoli Comuni è evidente, così come è evidente che l'eleciotn day sia fondamentale per evitare la sempre più alta disaffezione al voto dei cittadini. Lo vogliamo e possiamo farlo, ci devono essere le risorse e si devono trovare. La legge Delrio fatta per risparmare ha portato costi in più sia in termini economici che di inefficienza amministrativa. Il personale è passato in gran parte alla Regione e costa molto di più. Una vera Provincia è necessaria".
Calderoli spiega anche di proroghe agli attuali consigliere provinciali che sono in scadenza a fine anno, e speiga gche gli attuali presidenti decadranno perché non sono presidenti di Provincia ma in realtà presidenti di area vasta, dunque di un soggetto giudicamente diverso da quello che si va a rimettere in piedi.
"Qualcuno ricorrerà, pazienza - dice Calderoli - siamo in Italia e i ricorsi sonpo all'ordine del giorno, ma andremo a scegliere i presidenti e farli eleggere, con liste collegate e premio di maggioranza. E chiunque potrà candidarsi anche gli ex presidenti o chi è attualmente presidente perché avrà un ruolo diverso. Sul limite del terzo mandato a presidenti e sindaci e anche presidenti di Regione se ne parla ad ogni tornata elettorale. Forse si potrà fare qualcosa per i sindaci dei Comuni sono i 15.000 abnitanti ma è presto dirlo".









































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