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rassegna stampa del 6 ottobre 2023

siciliatoday.it

Ex Province, Proietti e Lionti (Uil Fpl e Uil Sicilia): "Troppa confusione, bisogna ripristinare gli Enti" Domani a Palermo, a Palazzo Comitini", alle 9 incontro-dibattito "Liberi consorzi e città metropolitane. Quale futuro? Quale governance?".

Dopo dieci anni di commissariamenti e di cattiva gestione il governo Schifani deve rivedere lo Statuto e ripristinare le ex Province con elezione diretta di primo livello". Lo affermano Luisella Lionti e Salvatore Sampino, segretari generali della Uil e Uil Fpl Sicilia che aggiungono: "Sino ad oggi abbiamo assistito alle enormi difficoltà nel garantire servizi essenziali come la gestione delle strade, la manutenzione degli immobili, il pagamento delle utenze delle scuole superiori di secondo grado e servizi ai disabili. Solo grazie all'impegno efficace ed efficiente del personale dipendente, ancora oggi, si riescono a dare delle risposte ai cittadini. Adesso - continuano i sindacalisti - occorre colmare vuoti e carenze con interventi strutturali attraverso investimenti e un dialogo continuo con il territorio e le forze sociali per fronteggiare soprattutto il crescente disagio dei più deboli. Con il confronto ci auguriamo che il governo regionale sia capace di ridisegnare il futuro e la governance dei suoi Enti locali. La Uil e la Uil Fpl da tempo ribadiscono che solo garantendo i più deboli si può parlare di giustizia sociale, di pari opportunità, di sviluppo e crescita sostenibile".
Si discuterà proprio del futuro dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane domani a Palermo a Palazzo Comitini alla presenza di Domenico Proietti e Rita Longobardi, segretario generale e segretario organizzativo della Uil Fpl nazionale. "E' necessario un riordino delle autonomie locali, con il ritorno alle Province e all'elezione diretta dei Presidenti. La confusione istituzionale venutasi a creare negli ultimi anni - afferma Proietti - ha svuotato le province di funzioni, personale e risorse, creando enormi disservizi a scapito dei cittadini. Così come dobbiamo avere il coraggio e la lungimiranza di accorpare i Comuni. Nel 2023, in Italia ci sono ancora 8mila comuni, di cui il 70% al di sotto dei 5mila abitanti. Sono a rischio la funzionalità e l'efficienza dei servizi". E la Longobardi conclude: "Siamo favorevoli al ripristino dell'elezione diretta sia del sindaco della Città Metropolitana che del presidente della Provincia, ristabilendo la diretta responsabilità politica nei confronti degli elettori e la rappresentatività delle comunità territoriali. E' necessario, però, che vengano definite chiaramente le funzioni da attribuire a questi enti e che vengano assegnate risorse e dotazioni organiche adeguate alle funzioni attribuite, prevedendo una reale valorizzazione delle professionalità e del lavoro svolto dai dipendenti".


tp24.it
Sicilia. Schifani alle prese con la resurrezione delle Province. Ma costano 20 milioni di euro... La commissione Bilancio all' Ars ha approvato due norme, volute dal governo presieduto da Renato Schifani, che prevedono  misure finanziarie di sostegno per le famiglie siciliane e le amministrazioni locali.

L'impegno è di oltre 120 milioni di euro, che verranno inserite nel terzo collegate alla Finanziaria.L'obiettivo è calmierare l'impatto del rialzo dei tassi d'interesse dei mutui, l'assessore al Bilancio Marco Falcone indica la procedura: "Attraverso l'Irfis, la Regione potrà infatti erogare un contributo alle famiglie al di sotto dei 50mila euro di reddito per compensare i maggiori costi in interessi bancari sostenuti nel 2023 per i mutui a tasso variabile. Ai Comuni, invece, per la prima volta dopo dodici anni potremo pagare la quarta rata del fondo Enti locali entro l'anno in corso, mettendo quindi nella disponibilità dei sindaci tutte le trimestralità che spettano alle amministrazioni. Ciò si traduce in garanzie per i servizi ai cittadini che, a loro volta, potranno meglio sopportare il caro vita grazie all'aiuto della Regione sui mutui".
A Palermo si è tenuto pure un vertice tra i sindaci e il presidente Schifani, l'allarme degli amministratori è il  rischio di perdere 60 milioni di euro di fondi del PNRR.Il governo regionale si intesterà una proposta di legge abrogativa della disposizione che prevede la distanza dai centri abitati degli impianti di gestione dei rifiuti, molti progetti infatti  prevedono la realizzazione di impianti di compostaggio e isole ecologiche in prossimità di centri abitati.
Sulla questione termovalorizzatori il governatore Schifani attende la nomina a commissario straordinario per la loro realizzazione.Sembra del tutto impantanato, invece, il ddl sulla resurrezione delle Province, importante sarebbe lo stanziamento di somme e Roma non è molto propensa a riportare in vita un carrozzone che ingombra la spesa pubblica.Solo ai siciliani costerebbero cinque milioni di euro iniziali per indire solo le elezioni, poi per farle sopravvivere tra indennità e gettoni vari ci vogliono altre imponenti somme.
Basta tornare indietro negli anni per verificare la spesa, prima della abrogazione voluta da Rosario Crocetta e dal suo governo, nel 2012 la spesa è stata di 17 milioni di euro, uscite che sono state nettamente inferiori negli anni della loro abolizione: 1.329.778 euro nel 2014, 969.036 euro nel 2015 e 880.446 euro nel 2016.
Storce il naso la Nuova DC di Totò Cuffaro e su quelle elezioni aveva puntato molto: "Il ritorno delle province era nel programma del centrodestra che ha vinto le elezioni regionali. I siciliani si spettano che venga rispettato questo impegno".Contrarie le opposizioni, Nuccio Di Paola del M5S ha indicato anche come spendere le somme richieste per le Province: "Circa 20 milioni di euro per resuscitare le Province cui vanno aggiunti altri 5 milioni di euro per indire le elezioni. Una cifra abnorme che la maggioranza targata Schifani sottrarrà alle tasche dei siciliani per creare nuove poltrone. Il Movimento 5 Stelle propone di utilizzare invece queste risorse per aiutare le famiglie a contrastare il carovita con sgravi su spesa, bollette e carburante. La priorità di un governo - spiega Di Paola - deve essere il benessere delle famiglie, non della politica. Ecco perché riteniamo che le province debbano essere riempite di competenze, non di poltrone attraverso delle elezioni di secondo livello. Utilizziamo piuttosto queste risorse per aiutare i siciliani a fare la spesa, a pagare le bollette, ad avere il carburante a prezzi scontati. Facciamolo per tutti, non solo per le imprese, o a click day. A tal proposito siamo già al lavoro per elaborare forme concrete di ristoro. Per questa ragione oggi in commissione Bilancio all'ARS abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti dato che lo stesso Schifani non ha ancora presentato un piano dettagliato dei costi e che ci rifacciamo in larga parte a quelli che ci ha fornito il centro studi dell'ARS. Uno schiaffo alla povertà e alle difficoltà che vivono ogni giorno le famiglie siciliane".


nuovosud.it
Province. Di Paola (M5S): utilizzare la spesa di 20 milioni l'anno per aiutare le famiglie
"Circa 20 milioni di euro per resuscitare le Province cui vanno aggiunti altri 5 milioni di euro per indire le elezioni. Una cifra abnorme che la maggioranza targata Schifani sottrarrà alle tasche dei siciliani per creare nuove poltrone. Il Movimento 5 Stelle propone di utilizzare invece queste risorse per aiutare le famiglie a contrastare il carovita con sgravi su spesa, bollette e carburante".
E' quanto propone il Movimento 5 Stelle all'ARS con il referente regionale Nuccio Di Paola che annuncia la volontà di contrastare in commissione Bilancio all'ARS la proposta di ripristino del governo Schifani delle ex province regionali e soprattutto di destinare le somme su cui la Regione stessa deve ancora fare chiarezza, per aiutare concretamente le famiglie a mitigare il caro carrello, attraverso sgravi, sconti sul carburante e bollette.
"La priorità di un governo - spiega Di Paola - deve essere il benessere delle famiglie, non della politica. Ecco perché riteniamo che le province debbano essere riempite di competenze, non di poltrone attraverso delle elezioni di secondo livello. Utilizziamo piuttosto queste risorse per aiutare i siciliani a fare la spesa, a pagare le bollette, ad avere il carburante a prezzi scontati. Facciamolo per tutti, non solo per le imprese, o a click day. A tal proposito siamo già al lavoro per elaborare forme concrete di ristoro. Per questa ragione oggi in commissione Bilancio all'ARS abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti dato che lo stesso Schifani non ha ancora presentato un piano dettagliato dei costi e che ci rifacciamo in larga parte a quelli che ci ha fornito il centro studi dell'ARS. Uno schiaffo alla povertà e alle difficoltà che vivono ogni giorno le famiglie siciliane" - conclude Di Paola.


ITALIAOGGI.
Il lavoratore negligente è condannato a risarcire il datore di lavoroBocciato il ricorso proposto dal direttore di filiale: diventa definitiva la condanna a risarcire alla banca oltre 117 mila euro per non aver custodito il dossier di una società cliente che aveva ottenuto un prestito.
Il lavoratore negligente è condannato a risarcire il datore anche se non risulta sanzionato in sede disciplinare. Si pongono infatti su piani distinti le due azioni, quella giudiziale per danni e il procedimento interno: con la prima l'azienda punta a ripristinare la situazione patrimoniale lesa dalla condotta del dipendente, mentre è legittima la scelta di non intraprendere il secondo se ad esempio si valuta non sanzionabile il comportamento del lavoratore. E ciò a maggior ragione quando si tratta di un dirigente, che rappresenta l'alter ego del datore. Così la Cassazione nell'ordinanza 27940/23, pubblicata il 4 ottobre dalla sezione lavoro.
Culpa in vigilando. Bocciato il ricorso proposto dal direttore di filiale: diventa definitiva la condanna a risarcire alla banca oltre 117 mila euro per non aver custodito il dossier di una società cliente che aveva ottenuto un prestito. La srl fallisce senza restituire i soldi ma in cassaforte mancano la copie del contratto di finanziamento e della fideiussione prestata: l'istituto di credito non può insinuarsi al passivo della debitrice. Pesano contro il direttore le testimonianze e gli altri elementi istruttori: i giudici del merito ritengono responsabile il dirigente per la sua posizione di vertice, che gli impone di esercitare la vigilanza.
Rapporto fiduciario. È irrilevante ai fini del risarcimento che la banca non abbia adottato nei confronti del dipendente alcun provvedimento disciplinare dopo l'iniziale contestazione dell'addebito. La condotta del lavoratore che viola gli obblighi di fedeltà e diligenza comporta non solo l'applicabilità di sanzioni disciplinari ma anche l'insorgere del diritto al risarcimento dei danni. I due piani d'azione sono indipendenti tanto più per il dirigente dell'istituto di credito, che è in rapporto di collaborazione fiduciaria con il datore di lavoro: occupa una posizione di particolare responsabilità perché si colloca al vertice della filiale, svolgendo mansioni che improntano la vita dell'azienda. Né conta che la banca abbia approvato il prestito, assumendosene il rischio: al direttore si imputa solo di aver perso il documento che impedisce di recuperare il credito. Non resta che pagare le spese di giudizio e il contributo unificato aggiuntivo.


ITALIAOGGI.
Una pubblica amministrazione più semplice per i disabiliCon meno oneri amministrativi a carico dei cittadini affetti da patologie croniche e invalidanti ed eliminazione della ripetizione degli accertamenti sanitari per le patologie e le disabilità permanenti.


Una pubblica amministrazione più semplice per i disabili. Meno oneri amministrativi a carico dei cittadini affetti da patologie croniche e invalidanti ed eliminazione della ripetizione degli accertamenti sanitari per le patologie e le disabilità permanenti. Non solo. Le persone disabili saranno esonerate dalla presentazione di documenti già presenti nel fascicolo sanitario e non dovranno sottoporsi di persona a visite e accertamenti se affetti da patologie già accertate o comprovate da documentazione sanitaria proveniente da strutture pubbliche. Meno oneri a carico dei familiari che assistono congiunti con disabilità e patologie croniche o rare: avranno precedenza nell'accesso a servizi socio-assistenziali, sanitari e socio-sanitari, inclusi quelli a sportello e su prenotazione.
A prevederlo è un disegno di legge delega, pronto per andare sul tavolo del consiglio dei ministri che, oltre a tagliare i tempi dei procedimenti riguardanti i disabili, semplifica e velocizza gli iter autorizzativi su digitalizzazione della p.a., turismo, sanità, farmaceutica e prevenzione incendi. Obiettivo comune a tutti i dlgs assicurare per tipologie omogenee di procedimento istanze e tempi di conclusione uniformi e soprattutto ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. I dlgs dovranno vedere la luce entro il 31 agosto 2024, ad eccezione di quello sulla digitalizzazione della p.a. che avrà come dead line il 30 giugno 2025.
Per centrare gli obiettivi del Pnrr, che impongono di completare la riforma della p.a. entro il 30 giugno 2025, l'esecutivo dovrà emanare uno o più decreti legislativi per razionalizzare e semplificare i procedimenti su certificati online, notifiche digitali, identità digitale, dematerializzazione dei documenti, innovazione tecnologica, trasparenza, qualità e accessibilità dei servizi ai cittadini e alle imprese. In particolare dovranno essere tagliati i tempi per il rilascio e l'utilizzo della firma digitale e dell'identità digitale alle persone affette da disabilità fisica e sensoriale. Nella formazione degli atti pubblici dovranno essere semplificate le manifestazioni di volontà da parte dei disabili, in modo da garantire la provenienza e la genuinità delle dichiarazioni.
Il disegno di legge semplifica il regime delle autorizzazioni per le attività ricettive prevedendo che nella licenza possa essere compresa, su richiesta di chi fa domanda, anche la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate nella struttura, nonché la licenza per le attività legate al benessere della persona e all'organizzazione congressuale. Semplificata anche la trasmissione dei dati statistici per la quale arriva un'unica comunicazione informatica. Per l'esercizio dell'attività termale arriva la possibilità di presentare un'autocertificazione per il rinnovo.
Servizi digitali della p.a.
Come detto, l'orizzonte temporale dei decreti legislativi sulla digitalizzazione della p.a. sarà più lungo, potendo spingersi fino al 30 giugno 2025, come prevede la riforma 1.9 del Pnrr. Il governo è delegato ad adottare uno o più dlgs di semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti riguardanti la certificazione delle liste di leva, i certificati di stato civile online, le notifiche digitali e l'identità digitale, rendendo effettiva l'attuazione degli obiettivi programmatici di dematerializzazione dei documenti delle p.a. Tra gli altri criteri di delega: la semplificazione delle condizioni di esercizio dei diritti e di accesso ai servizi di interesse dei cittadini e la valorizzazione del cloud computing, mediante l'armonizzazione e l'interoperabilità delle piattaforme e dei servizi di dati. Senza dimenticare la digitalizzazione dei servizi garantendo il controllo sull'attuazione e sull'impiego delle risorse per le tecnologie digitali.


ITALIAOGGI.
Internet al lavoro, è peculatoPeculato al dipendente pubblico che va sul web rubando più tempo che denaro al datore. L'uso smodato del computer di servizio per ragioni personali distoglie il lavoratore dalle sue mansioni e dunque determina una lesione all'operatività dell'ufficio.
Peculato al dipendente pubblico che va sul web rubando più tempo che denaro al datore. Scatta il reato ex art. 314 Cp per il travet che, navigando in rete dal pc dell'ufficio, scarica file per uso privato e visita siti porno. Se il danno economico all'azienda risulta escluso dalla tariffa flat della connessione, l'uso smodato del computer di servizio per ragioni personali distoglie il lavoratore dalle sue mansioni e dunque determina una lesione all'operatività dell'ufficio. Così la Cassazione, VI sez. pen, sentenza 40702/2023 del 5 ottobre. Accolto il ricorso della spa pubblico-privata costituitasi parte civile contro l'ex responsabile degli acquisti, dopo il rigetto dell'appello ai fini civili e l'assoluzione pronunciata in primo grado. In orario di servizio il dirigente sta su Internet per almeno quattro o cinque ore, coltivando le sue passioni: storia militare, su cui ha scritto dei libri, e siti hard, al punto che il pc dell'ufficio risulta pieno più di materiale privato che aziendale. Il danno alla sfera economica dell'ente è escluso dai giudici del merito sul rilievo che i file "incriminati" - soprattutto video e foto hot - potrebbero essere stati trasferiti sul pc aziendale da un portatile con la memoria piena. Il tutto mentre il consulente di parte civile accerta che sul computer d'ufficio sono utilizzati filtri per rendere anonima la navigazione, eludendo il blocco dei siti porno previsto dal sistema. E la perizia informatica disposta d'ufficio dimostra che l'uso privatistico del pc di servizio è stato tutt'altro che «episodico e modesto», tanto che il dipendente è stato licenziato per la gravità del suo comportamento. Il peculato d'uso è escluso solo se l'uso episodico e occasionale del bene di servizio non lede la funzionalità dell'amministrazione. La navigazione a sbafo non determina un aggravio di spesa per la spa perché la tariffa web non è più a consumo, ma i giudici di merito non considerano che il dirigente sottrae circa mezza giornata di lavoro all'azienda, creando verosimilmente una disfunzione organizzativa. La causa continua di fronte al giudice civile competente per valore in grado di appello.

sicilia24h.it
Nuovo rifornimento Lukoil, le distanze cominciano ad avere le misure
La settimana scorsa eravamo usciti con un articolo e alcune foto che riguardavano alcune situazioni da chiarire (e che stiamo chiarendo) relative alla apertura del nuovo impianto di distribuzione Lukoil, sito nei pressi di contrada San Benedetto, nelle vicinanze di un bivio assai pericoloso e immediatamente dopo una curva ancor di più pericolosa. Ad  onor del vero ci siamo recati al Libero Consorzio per parlare con il capo dirigente tecnico il quale si è messo a disposizione per cercare di chiarire questa vicenda. Lo stesso ha anche chiamato gli ingegneri che si sono occupati del caso e, in attesa di nuovi controlli, nei prossimi giorni sapranno essere più precisi. E noi abbiamo ringraziato per la cordialità e la disponibilità mostrata da veri professionisti. Nel frattempo, per rende ancora più chiara l'idea, ci siamo recati sul posto ed abbiamo fatto delle foto; alcune che riguardano la prossimità di uno svincolo tanto trafficato e un video che rimarca come il distributore è nato subito dopo una curva creando una situazione pericolosissima. In attesa di chiarimenti ci fermiamo qui, per il momento. Ecco il video che si presenta dopo la curva dove tra l'altro nessun segnale stradale ne anticipa la pericolosità.


SCRIVOLIBERO.Regione approva dieci nuovi Piani per l'assetto idrogeologico, coinvolti dodici Comuni.

Diventano definitivi dieci Piani per l'assetto idrogeologico (Pai) che coinvolgono complessivamente dodici Comuni siciliani. Altri quattro risultano, invece, "adottati" e potranno diventare pienamente operativi dopo trenta giorni se le amministrazioni, entro questo limite di tempo, non apporteranno eventuali osservazioni. Sono questi i risultati dell'ultima seduta della Conferenza operativa dell'Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, organismo preposto, fra le altre funzioni, a esprimere i pareri necessari a rendere esecutivi i Pai. Con l'approvazione dei piani, dunque, la Regione dota il territorio di un importante strumento di pianificazione dei diversi bacini.
Dei dieci piani approvati due ricadono nell'Agrigentino, nei Comuni di Licata e Montevago; uno nel Catanese e riguarda i Comuni di Mascalucia e Nicolosi; quattro nel Palermitano: Campofelice di Fitalia, Contessa Entellina, Vicari e il Pai che coinvolge il capoluogo e Monreale; due i piani definitivi nel Trapanese, ad Alcamo e Pantelleria; uno, infine, nel Siracusano, per il Comune di Cassaro. I quattro piani "adottati" sono: nel Ragusano, quelli del capoluogo e di Ispica; quello di Cefalà Diana nel Palermitano; il Pai per Misiliscemi e Paceco, nel Trapanese. Per questi la conferenza operativa dell'Autorità di bacino potrà procedere all'approvazione definitiva solo una volta trascorsi trenta giorni senza che i Comuni abbiano apportato eventuali osservazioni.





































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