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rassegna stampa del 2 novembre 2023

giornale di sicilia
ambiente
Inquinamento dei corsi d'acqua Scattano i controlli a tappeto

Dopo la denuncia di Mareamico sullo sversamento di acque di vegetazione nel fiume Naro, nel periodo della campagna olearia, i carabinieri del nucleo tutela ambiente, coordinati dal tenente colonnello Vincenzo Castronovo hanno effettuato alcuni campionamenti insieme ai tecnici dell'Arpa Sicilia. Proprio nella giornata di martedì scorso l'associazione Mareamico, aveva presentato un esposto sul Fiume Naro a rischio inquinamento. Secondo la denuncia presentata da Claudio Lombardo, presidente dell'associazione ambientalista Mareamico, «per colpa di qualche imprenditore oleario disonesto, il fiume Naro ad Agrigento è diventato scuro, per la presenza di acque di vegetazione. E tutto ciò avviene, nonostante gli intensi controlli dei carabinieri del nucleo Ambientale, che negli scorsi anni hanno colpito duramente questa categoria di imprenditori». Mareamico aggiunge: «Il fiume Naro, attraversa le campagne di Canicattì, Naro, Camastra e Favara - zone ricche di frantoi - rendendo difficoltosi i controlli. Le acque di vegetazione rappresentano l'ultimo sottoprodotto proveniente dalla molitura delle olive, che sversato nei fiumi ne provoca la tipica colorazione violacea. Queste acque derivanti dalla lavorazione delle olive, che sono un vero e proprio rifiuto- conclude l'associazione - sono duecento volte più inquinanti delle acque fognarie». Sulla vicenda interviene anche Legambiente, circolo Rabat di Agrigento. «Confidiamo pienamente nelle capacità investigative delle forze dell'ordine che avranno ricostruito tutto il ciclo di produzione e smaltimento di questo rifiuto». Immediata la risposta delle forze dell'ordine ed in particolare dei carabinieri che hanno prelevato campioni d'acqua da inviare in laboratorio. In precedenza, invece, Mareamico sosteneva che «Il mare agrigentino è malato perchè oltre che ricevere le acque inquinate del fiume Akragas, dove vengono versate le intere fognature del villaggio Peruzzo e di parecchie abitazioni della via Emporium, riceveva pure le acque inquinate del fiume Naro dove vengono versate le fognature di parte del comune di Favara, dell'insufficiente depuratore del Villaggio Mosè e delle abitazioni del Cannatello, ed infine il carico più pesante rappresentato dalle fogne allontanate in mare mediante la condotta sottomarina - senza alcuna depurazione». 


SCRIVOLIBERO.Agrigento, turismo: il 23 novembre incontro formativo per l'avvio e la gestione di strutture ricettive.

Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha programmato un incontro formativo per l'avvio e la gestione di strutture ricettive. Si tratta di un'iniziativa del Settore Promozione Turistica indirizzata ai responsabili di strutture ricettive del settore extralberghiero che si occupano di amministrazione ed accoglienza e ai rappresentanti delle associazioni di categoria, nonché agli altri operatori privati che intendono avviare una struttura ricettiva.
L'incontro si svolgerà giovedì 23 novembre 2023 alle ore 9:00 nella sala "Pellegrino" (via Acrone 27 - Agrigento)
Gli interessati, invitati tramite email dal Settore Promozione Turistica, possono compilare la scheda di iscrizione allegata e trasmetterla a: turismo@provincia.agrigento.it entro il prossimo 17 novembre, oppure consegnarla direttamente agli uffici del Settore in via Esseneto 66 - Agrigento.
Le iscrizioni, gratuite, saranno accolte nel limite dei posti disponibili, e su richiesta sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: 0922-593653 (sig.ra R. Mandracchia, r.mandracchia@provincia.agrigento.it).


LENTEPUBBLICA.
Come prevenire frane e alluvioni: la guida della Protezione Civile.

Sono disponibili le raccomandazioni operative della Protezione Civile per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a frane e alluvioni.
Il cambiamento climatico in corso sta mettendo alla prova il nostro sistema di protezione civile. Eventi meteorologici avversi, anche durante i mesi estivi, hanno messo in evidenza la fragilità del nostro territorio, soprattutto in aree urbane.
Questi eventi improvvisi si verificano sempre più spesso in zone limitate e in brevi periodi di tempo, rendendo difficile prevedere esattamente dove e come colpiranno.
Come prevenire frane e alluvioni: la guida della Protezione Civile
Le aree urbane densamente popolate sono particolarmente a rischio di alluvioni e frane. In caso di eventi intensi, è essenziale che tutte le amministrazioni, ciascuna secondo le proprie competenze, prendano misure di prevenzione non strutturali per mitigare questi rischi.
Misure di prevenzione non Strutturali
Per far fronte a fenomeni meteorologici intensi nell'autunno 2023, è necessario mantenere alta l'attenzione delle amministrazioni competenti in materia di rischio idrogeologico e idraulico. Queste devono implementare misure di prevenzione non strutturali come la pianificazione di protezione civile, il sistema di allertamento nazionale e il monitoraggio del territorio attraverso presidi territoriali idraulici e idrogeologici.
Comunicazione e informazione alla popolazione
La comunicazione e l'informazione alla popolazione sono fondamentali. Il Dipartimento della Protezione Civile ha introdotto il sistema di allarme pubblico "IT-alert" per fornire informazioni dirette alla popolazione in caso di emergenze o catastrofi imminenti. Questo sistema è attualmente in fase di sperimentazione su scala regionale e potrebbe essere fondamentale per raggiungere rapidamente le comunità colpite.
Diffusione delle raccomandazioni e monitoraggio
È fondamentale attuare tempestivamente le raccomandazioni e diffonderle nelle amministrazioni locali e nelle strutture operative del Servizio Nazionale.
Il Dipartimento della Protezione Civile continuerà a monitorare attentamente i fenomeni meteo-idrologici e fornirà assistenza per garantire la piena attuazione di queste raccomandazioni. La collaborazione di tutte le parti interessate è essenziale per affrontare con successo i rischi ambientali.
I documenti utili
Raccomandazioni operative per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni di frana e alluvione durante le stagioni autunnale e invernale 2023-2024
Nota alle Raccomandazioni
Allegato - Indirizzi Nota Raccomandazioni operative


laguida.it

Il grande bluff delle Province: riforma ma intanto 50 milioni in meno
Il Pd sulla riforma delle Province: Servono risorse, non l'ennesima legge elettorale. La Lega continua a promuovere l'elezione diretta per le province, ma Fratelli d'Italia frena"
"Il grande bluff". Così battezza l'ennesima richiesta di legge elettorale sulle Province il Pd di Cuneo, che chieda invece risorse e sottolinea come all'interno della maggioranza di Governo ci sia chi spinge per l'elezione diretta come la Lega del ministro Calderoli e chi invece frena come Fratelli d'Italia della Meloni.
"Se questo Governo e tutte le forze politiche che lo sostengono hanno sottolineato, sin dall'inizio della legislatura, l'urgenza di restituire alle Province funzioni, personale e risorse, come si spiega la scelta di tagliare in manovra finanziaria 50 milioni di euro a Province e Città metropolitane dal 2024 al 2028? Si chide il Pd che continua - Si spiega come al solito: la difesa dei territori è utile alla propaganda, ma vengono regolarmente tosati quando c'è da fare cassa.
 Vivere nelle aree interne del Paese con questo governo significa essere considerati un fastidio, italiani di serie B. Nuovi tagli che si aggiungono ai 150 milioni già previsti per il triennio 2023-2025, e si tradurranno in minori investimenti, riduzione dei servizi, peggioramento della qualità di vita. Una polpetta avvelenata per le autonomie locali a cui fa da contraltare la retorica della riforma delle Province, il ritorno al voto del popolo".Il Pd fa riferimento anche a quanto detto il 2 ottobre a Cuneo dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli: ""C'è tempo fino alle elezioni europee e regionali del 2024!", sosteneva - continua il Pd -. C'è tempo per ridare centralità ai territori che furono la ragione sociale della prima Lega Nord e che oggi servono a questo partito indebolito per distribuire un po' di cadreghe. Intanto questi territori li affamano con nuovi tagli. In attesa della riforma che (non) verrà, al presidente Robaldo non resta che richiamare gli amministratori al voto. E lì vedremo chi ha a cuore la Granda, lavorando per una Provincia che funzioni pur tra le difficoltà, e chi sfrutta ogni occasione per un riposizionamento utile solo a se stesso ed alla prossima campagna elettorale". 




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