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rassegna stampa dall'11 al 13 novembre 2023

lentepubblica.it
In Italia c'è un boom di lavoratori "anziani"
Secondo i dati raccolti dall'Inapp, in Italia, c'è un vero e proprio boom di lavoratori anziani e il 37% ha più di 50 anni.In una recente indagine dell'Inapp, è stato riscontrato un aumento dei lavoratori anziani in Italia.Più di un imprenditore su quattro hanno ravvisato l'invecchiamento del proprio personale, giudicandolo come uno svantaggio che potrebbe compromettere la gestione dei carichi di lavoro o l'impiego di nuove tecnologie.Ecco cosa dice l'indagine.
Boom lavoratori anziani Italia: tutti i numeriDal 2005, è aumentata a dismisura la percentuale di lavoratori con età compresa tra i 50 e i 64 anni.
Se nel 2005 erano il 21%, nel 2012 la percentuale si attestava al 27%, fino ad arrivare al 37% nel 2022.Molti imprenditori considerano l'età avanzata uno svantaggio. Perché i dipendenti più avanti con l'età non riuscirebbero a stare dietro ai carichi di lavoro, alle nuove mansioni e a dare la disponibilità alla flessibilità di orario.Il 41% degli imprenditori, inoltre, valuta come non inadeguate le competenze digitali dei lavoratori con età avanzata e più della metà pensa che sarebbe utile svilupparle ulteriormente.Boom lavoratori anziani Italia: l'accordo tra Governo e InappL'Italia è un Paese che invecchia.Per questo, è in fase operativa l'accordo triennale di collaborazione, stipulato il 31 dicembre 2022, tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche.L'accordo si colloca nel quadro dell'attuazione, a livello nazionale, del Piano di azione internazionale di Madrid sull'invecchiamento attivo.
Il programma è stato presentato durante l'incontro di apertura, nella sede del dipartimento per le Politiche della famiglia.Sono stati condivisi obiettivi e attività da realizzare nel prossimo triennio, partendo dall'individuazione e dall'attuazione di politiche e strategie di promozione e invecchiamento attivo, capaci di soddisfare i bisogni e le necessità emergenti, alla luce dell'andamento demografico del nostro Paese.Il quadro complessivo è, quindi, piuttosto complesso. Ma con le politiche e le misure di sostegno all'invecchiamento attivo si cercherà di affrontare alcune determinanti di diseguaglianza economica e sociale, a partire dall'approccio di genere.

pubblico impiego
Permessi legge 104, al via il nuovo portale per il monitoraggio
Via libera al nuovo applicativo, disponibile tramite il portale e la piattaforma web PerlaPA: parte così il nuovo monitoraggio dei permessi legge 104, ecco come avverrà la rilevazione.Dal 7 novembre 2023 ha preso via la nuova rilevazione dei permessi ex-legge 104/92: avverrà tramite una piattaforma completamente rinnovata, pensata per semplificare e rendere più efficiente la gestione dei dati relativi ai dipendenti pubblici che usufruiscono di permessi per assistenza a persone disabili.La Legge 104-92 punta infatti a garantire l'assistenza al disabile edè finalizzata ad aiutare chi è portatore di un handicap grave, chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, sia stabile che progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa.In base alla propria condizione di disabilità si ha pertanto diritto a determinati benefici:Le Pubbliche amministrazioni, individuate secondo l'articolo 1 del d.lgs, 165/2001, possono ora inserire e gestire i propri dati in modo agevole, accedendo alla piattaforma con le credenziali rilasciate al termine della fase di registrazione.Per accedere basta cliccare su "Accedi al Servizio" e successivamente autenticarsi con una delle seguenti modalità:credenziali PUA (che rappresentano le credenziali rilasciate in fase di registrazione al Punto Unico di Accesso: si tratta del luogo dove il cittadino e l'operatore sociale, sanitario o educativo possono ricevere informazioni e orientamento in maniera qualificata, semplificando l'accesso alla rete integrata dei servizi sanitari e sociali). Gli operatori, in particolare, hanno la possibilità di candidarsi come responsabili o come meri inseritori per conto della propria amministrazione.
Inserimento datiI permessi devono essere comunicati dall'amministrazione presso cui il dipendente presta servizio, con particolare attenzione nel caso di dipendenti in comando, che saranno censiti dall'amministrazione a cui sono temporaneamente assegnati.
Le informazioni richieste sulla fruizione dei permessi sono rimaste sostanzialmente invariate, e si sottolinea l'impossibilità di inserire frazioni di ora.
Per i permessi legati all'assistenza a persone disabili, si introduce una novità: un box dedicato per indicare se altri dipendenti fruiscono dei permessi per lo stesso assistito, tenendo conto delle nuove disposizioni del d.lgs. 105/2022.


entilocalionline.it

Con il Decreto 3 novembre 2023, il Ministero per la P.A. individua le regole operative per i concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato con particolare attenzione all'utilizzo del Portale del reclutamento "InPA"

Con il Decreto 3 novembre 2023, pubblicato sul sito del Dipartimento della Funzione pubblica, il Ministero per la P.A., previa acquisizione del Parere del Garante per la protezione dei dati personali e alla luce dell'Intesa in Conferenza Unificata, individua le regole operative per lo svolgimento dei concorsi pubblici a tempo determinato e indeterminato con particolare attenzione all'utilizzo del Portale del reclutamento "InPA".Come previsto all'art. 1, comma 1, il Documento si rivolge anche alle Regioni e agli Enti Locali.Il Decreto, oltre ad indicare le funzioni di costante monitoraggio e assistenza del Dipartimento della Funzione pubblica, analizza le modalità di utilizzo del Portale, sia dal lato delle P.A. - al fine di caricare i propri bandi e gestire le procedure di selezione fino all'approvazione e pubblicazione della graduatoria - che dal lato utenti, per la presentazione di candidature ad un posto pubblico e la ricezione di comunicazioni.Sul Portale vanno inseriti i Bandi per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato e gli Avvisi per la mobilità dei dipendenti pubblici e per la selezione di professionisti ed esperti per l'attuazione di Progetti "Pnrr". Gli utenti hanno la possibilità di elaborare il proprio curriculum vitae e di compilare la Domanda di candidatura alle posizioni di interesse. Il Sistema consente poi in entrambe le direzioni di gestire le comunicazioni inerenti alle singole procedure.Vengono fornite dettagliate informazioni per la registrazione degli utenti e circa le casistiche di accesso e di compilazione dei dati.Per le P.A. invece, si forniscono anche precise Istruzioni su come operare tramite la Piattaforma, indicando che devono procedere ad individuare un "Responsabile unico del procedimento" e a caduta uno o più "Operatori".Tutte le comunicazioni ai candidati concernenti le procedure gestibili su "InPa"- compreso il calendario delle prove - sono effettuate tramite il Portale.Il Decreto ministeriale infine, all'art. 7, indica le modalità di pubblicazione della graduatoria, prevedendo una procedura diversa da quella disciplinata dal Dpr. n. 487/1994 come modificato di recente dal Dpr. n. 82/2023. Infatti, il Dpr. dispone che le graduatorie dei concorsi, ivi incluse quelle dei concorsi delle regioni e degli Enti Locali, sono pubblicate contestualmente sul Portale e sul sito dell'Amministrazione interessata (art. 15, comma 6), mentre il Decreto prevede che la graduatoria sia pubblicata, a cura dell'Amministrazione procedente, esclusivamente nel proprio sito istituzionale, indicando che sul Portale sia pubblicato un apposito Avviso di avvenuta pubblicazione (art. 7, comma 2).Sorge il dubbio, in proposito, circa la corretta modalità di pubblicazione della graduatoria, a seconda che si ritenga prevalente la disciplina del Dpr. n. 487/1994 o quello del Decreto ministeriale quale atto attuativo che fornisce indicazioni operative in merito all'utilizzo di un Portale previsto dall'art. 35-ter, Dlgs. n. 165/201.

Pubblica amministrazione: un procedimento disciplinare su tre si traduce in un nulla di fatto
Sono 2.685 i casi che si sono conclusi con una sanzione grave nell'arco del 2022Reati e assenze ingiustificate le prime due cause di licenziamento nel pubblicoStando ai dati diffusi dal Ministero per la Pubblica Amministrazione, nell'arco del 2022 sono stati avviati 11.314 procedimenti disciplinari negli enti pubblici italiani. Eccezion fatta per 776 sospensioni per procedimento giudiziario e 678 casi che sono ancora in corso, nella stragrande maggioranza dei casi (9.860) le sorti dei dipendenti pubblici finiti nel mirino dei propri superiori è già stato segnato. Posto che i dati 2022 non sono ancora stabilizzati, ad esempio alla luce delle comunicazioni mancanti, la comparazione dei numeri 2021 e 2022 potrebbe essere soggetta a delle variazioni. Comunque, allo stato attuale, si rileva un calo del 6% dei procedimenti avviati nel corso dello scorso anno rispetto al precedente in cui erano stati 12.075.Come emerge da un approfondimento di Centro Studi Enti Locali basato sui dati del Dipartimento della funzione pubblica, nel 31% dei casi (3.020 su un totale di 9.860 casi avviati nel 2022 e ora giunti a conclusione) i procedimenti disciplinari nati in seno alle amministrazioni pubbliche italiane si sono tradotti in un'archiviazione o un proscioglimento.
Il 42% dei quasi 10mila procedimenti disciplinari conclusi hanno portato all'applicazione di una sanzione minore. Le sanzioni più gravi - sospensione e licenziamento - sono state inflitte a 2.685 dipendenti pubblici. Nello specifico sono state sospese 2.075 persone (21% del totale) e sono stati licenziati 610 lavoratori del mondo pubblico (6%) provenienti, in gran parte, da Ministeri e Agenzie statali (234) e dal mondo della sanità (191). Solo 115 i dipendenti licenziati negli oltre 7.900 comuni italiani, 27 quelli eliminati dagli organici delle regioni, 12 quelli che lavoravano nelle province e sei quelli provenienti da scuole e università.


larepubblica.it
Pubblica Amministrazione, una tantum fino a 2.000 euro a Natale, ma non per tutti. La protesta dei presidi
Per i sindacati le risorse messe a disposizione dei rinnovi sono insufficienti: a regime, aumenti medi di 170 euro.  Le trattative per i rinnovi contrattuali 2022-2024 sono ancora da aprire ma insieme alle tredicesime a dicembre i dipendenti statali riceveranno l'anticipo sui futuri aumenti determinati dai rinnovi.La busta paga di dicembre della Pa
Per finanziarli verranno impiegati i due miliardi di euro stanziati dal Dl 145/2023 (decreto Anticipi). Cifre lorde che, si stima, andranno da un minimo di circa 700 euro fino a sfiorare i 2000: il calcolo va fatto partendo dall'attuale indennità di vacanza contrattuale moltiplicata per 6,7, sommando tutte le mensilità del 2024.

pubblicaamministrazione.it
Statali, l'anticipo dei rinnovi verrà pagato a dicembre. Ecco le date dei versamenti. Una tantum fino a duemila euro
A Natale arriva l'anticipo dei rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici. Ecco le date dei pagamenti: i versamenti saranno effettuati tra il 15 e il 18 dicembre.
La Funzione pubblica avrebbe voluto far partire le erogazioni già questo mese, anche per non creare confusione con la tredicesima. Alla fine, però, non è stato possibile anticipare i tempi e così nel cedolino di dicembre verrà inserita una voce a parte, per aiutare i dipendenti a distinguere l'anticipo dal resto. L'emolumento corrisponde al pagamento anticipato dell'indennità di vacanza contrattuale maggiorata di 6,7 volte. Non sono pochi soldi, considerato che per i dirigenti di prima fascia dei ministeri l'anticipo vale oltre 1.900 euro, ma i contratti del pubblico impiego sono scaduti da quasi due anni e le cifre in arrivo non appaiono comunque sufficienti a recuperare quanto è stato eroso in busta paga dall'inflazione di questi ultimi due anni.
Il countdown
La misura introdotta dal governo con il decreto anticipi ha un costo di 2 miliardi di euro e coinvolgerà, a conti fatti, più di 2,5 milioni di statali. Chi rischia di non prendere l'anticipo sono i dipendenti degli enti locali e di altre amministrazioni non statali, come gli enti di ricerca. Starà a sindaci e governatori provare e reperire le risorse nei loro bilanci per versare l'emolumento, stabilisce il decreto anticipi. Dovevano essere esclusi poi dalla platea dei beneficiari i precari della Pa. L'esecutivo però ha corretto il tiro: chi ha il contratto a tempo determinato riceverà l'emolumento frazionato mensilmente a partire da gennaio, e non in un colpo solo come avverrà a Natale per i dipendenti a tempo indeterminato. Lo scopo della misura è sostanzialmente uno solo: rendere meno insostenibile l'attesa per i rinnovi veri e propri, che in media dovrebbero portare a un incremento medio degli stipendi pubblici di 170 euro.RinnoviLa domanda è una sola: la trattativa per i rinnovi dei contratti si svolgerà in tempi rapidi? La risposta non è scontata, nonostante il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, abbia annunciato che a gennaio sarà pronto l'atto di indirizzo che dà il mandato all'Aran, l'Agenzia governativa che tratta per la parte pubblica, per avviare i tavoli con i sindacati. Bisognerà vedere poi come verrà accolta l'intenzione di Palazzo Vidoni di legare maggiormente gli aumenti alla performance e ai risultati, facendo pesare meno la parte tabellare. Per i rinnovi il governo ha stanziato 5 miliardi di euro: oltre ai due miliardi dell'anticipo, ci sono altri 3 miliardi di euro il prossimo anno. E 4 miliardi dovranno essere finanziati da Comuni e Regioni per gi aumenti dei propri dipendenti. Gli statali, si legge nella realzione tecnica, otterranno con i nuovi contratti aumenti del 5,76 per cento sulle loro retribuzioni.


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