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rassegna stampa del 21 novembre 2023

agrigentonotizie.it
Avvio e gestione di strutture ricettive": incontro formativo al palazzo della Provincia

Si svolgerà giovedì prossimo 23 novembre alle ore 9:00 nella sala "Pellegrino" (via Acrone 23 - Agrigento) un incontro formativo per l'avvio e la gestione di strutture ricettive organizzato dal Settore Promozione Turistica del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'incontro è riservato ai responsabili di strutture ricettive del settore extralberghiero che si occupano di amministrazione ed accoglienza e ai rappresentanti delle associazioni di categoria, nonché agli altri operatori privati che intendano avviare una struttura ricettiva. Sono già state registrate numerose adesioni, ma essendo disponibili ancora alcuni posti è possibile contattare il Settore Promozione Turistica per eventuali, ulteriori iscrizioni compilando l'apposita scheda (vedi sezione "In evidenza" del sito www.provincia.agrigento.it) e trasmettendola a: turismo@provincia.agrigento.it (o consegnandola direttamente agli uffici del Settore in via Esseneto 66 - Agrigento). Le adesioni saranno accolte sino ad esaurimento dei posti disponibili. Su richiesta sarà inoltre rilasciato un attestato di partecipazione.Per informazioni: 0922-593653 (sig.ra R. Mandracchia, r.mandracchia@provincia.agrigento.it).


lentepubblica.it
Beffa rinnovo dei contratti: niente aumento per alcuni dipendenti pubblici
Col rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, arriva la beffa per alcuni statali: niente aumento per alcune categorie.
Con l'avvicinarsi del rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, arrivano anche problemi per alcune categorie.Secondo i calcoli, infatti, alcune decine di migliaia di lavoratori statali rischiano di non ricevere alcun aumento e, in alcuni casi, si rischia di vedere lo stipendio anche più basso di una decina di euro.
Ecco cosa succede.Beffa rinnovo contratti dipendenti pubblici: arriveranno stipendi più bassi?Se, per alcuni dipendenti pubblici, sono in arrivo degli aumenti sullo stipendio, per altri l'aumento non ci sarà e potrebbe sussistere addirittura un taglio di una decina di euro.Ma perché?Col taglio del cuneo contributivo, per gli stipendi compresi tra i 25'000 euro e i 35'000 euro, è previsto un esonero contributivo del 6% per i dipendenti pubblici, che si traduce in un aumento della busta paga di circa 90-100 euro al mese.Ma se si supera, anche di un solo euro, il limite dei 35'000 euro di reddito annuo, il dipendente dovrà pagare i contributi e non usufruire dell'aumento.
Teniamo conto, inoltre, che con la Legge di Bilancio 2024, sono stati stanziati 5 miliardi di euro per gli aumenti dello stipendio degli statali. Una variazione pari al 5,78% in busta paga, destinata ai dipendenti pubblici, ai professori e agli infermieri, che rischia di far superare il limite di 35'000 euro di reddito annuo.Data l'assenza di fasce di garanzia, che tutelano coloro che superano la soglia massima di qualche euro, basterà pochissimo per superare il limite massimo e non usufruire degli effetti positivi di un aumento sugli stipendi.
Il problema può essere risolto in extremis per i lavoratori del settore privato, ma per i lavoratori del settore pubblico il rinnovo dei contratti giocherà un brutto scherzo.Beffa rinnovo contratto: quali sono i dipendenti pubblici a rischio?Secondo i calcoli fatti da Il Messaggero, la beffa potrebbe comprendere tutti i dipendenti con delle buste paga con reddito annuo da circa 33'100 euro.
Con l'aumento del 5,78%, infatti, si supera la soglia dei 35'000 euro.


lavocedialba.it
La destra meloniana e salviniana non ha intenzione di ridare centralità alle province"A parlare il segretario PD provinciale Mauro Calderoni, in una lettera giunta a commento delle parole del presidente Robaldo: "Quante parole al vento e tempo perso!"

Si è perso troppo tempo dietro le fumisterie di una presunta riforma che avrebbe dovuto ridare centralità alle Province. Quante parole al vento e tempo perso per distrarre gli amministratori locali con la carota di una elezione diretta che, come avevamo detto, in assenza di adeguate risorse, non compenserebbe minimamente il bastone dell'ennesimo taglio di risorse, stavolta più pesante che mai.
Questa destra Meloniana e Salviniana non ha alcune intenzione di ridare dignità e centralità agli enti locali: semmai di indebolirli politicamente, facendo cassa sui loro già magri bilanci per sostenere una finanziaria lacrime e sangue. Ed anche cittadine e cittadini ancora convinti della bontà dell'azione governativa se ne accorgeranno quando, a partire dal prossimo anno, faremo il conto con gli aumenti che le amministrazioni locali dovranno scaricare su trasporto urbano, mense scolastiche, tariffe nido e impianti sportivi, oltre a bollette e benzina già adesso alle stelle. Senza dire dei ritardi nelle erogazioni delle quote PNRR spettanti ai territori per progetti cantierati ed in parte, addirittura conclusi.
Ciliegina sulla torta, la proroga degli attuali consigli provinciali scaduti nel caso che vadano al voto più del 50% dei Comuni di una Provincia. Una scusa per attendere tempi migliori, nella speranza che le elezioni di giugno portino in dote alla destra qualche comune in più e, di conseguenza, più peso nell'elezione di secondo livello. 
Intanto la roboante propaganda sulla riforma ha appesantito il ruolo dei consiglieri provinciali, delegittimati dal fatto che sarebbero dovuti decadere a breve per essere sostituiti dai più legittimati eletti dal popolo, con conseguente toto-nomi e sfilza di possibili nuovi presidenti graditi al potente di turno. Ed invece né riforma, né soldi!



agrigentonotizie.it
Capitale della Cultura, lo statuto della fondazione ha la "benedizione" dei deputati: si va verso l'approvazione
Verrà comunque proposto un "maxiemendamento" che dovrebbe andare a superare le numerose criticità sempre rilevate dai consiglieri comunali anche di maggioranza

Alla fine, pare, che la "quadra" sia stata trovata. Domani sera il Consiglio comunale di Agrigento dovrebbe votare positivamente la bozza di statuto di Fondazione per la gestione del progetto di Capitale della Cultura per il 2025. Tutto grazie ad un lungo incontro avuto oggi pomeriggio tra i consiglieri comunali di maggioranza e i deputati di riferimento, che hanno sciolto le perplessità, a quanto pare, e soprattutto chiarito la necessità di un'approvazione rapida, senza ulteriori scontri interni nè brutte figure pubbliche, come quelle finora rimediate. Presenti all'incontro, pare, i parlamentari La Rocca Ruvolo, Gallo Afflitto, Pisano e Di Mauro. A questo si aggiunge un intervento, in commissione Bilancio, del responsabile del settore finanziario dell'Ente, che ha chiarito il tema delle coperture economiche del progetto. Certamente, è inutile dirlo, a facilitare il tutto ci sarà stato anche l'arrivo dei 10 milioni di euro stanziati dalla Regione che, sebbene in due tranche da 5 milioni, garantiranno larga parte delle spese necessarie.Il testo non sarà comunque adottato integralmente, ma saranno proposte alcune modifiche. In particolare, si parla di un "maxi emendamento" condiviso da tutto il Consiglio o quantomeno da larga parte di esso, che raccolga e superi tutte le criticità fin qui evidenziate in vari contesti e occasioni. 

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