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Rinnovo contratto dirigenti Enti locali 2023: gli ultimi aggiornamenti
Prosegue la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei dirigenti degli Enti locali: dagli ultimi aggiornamenti prospettive incoraggianti per una chiusura rapida delle trattative, forse entro la fine del 2023.
La convergenza sulle questioni chiave, soprattutto per quanto riguarda i Segretari comunali e provinciali, potrebbe concretizzarsi nel prossimo appuntamento.Durante l'ultima riunione, la delegazione sindacale ha discusso con l'Aran una nuova bozza di articolo, integrando proposte avanzate da FP CGIL, CISL FP, UIL FPL. L'obiettivo è valorizzare in modo equo tutte le categorie dirigenziali rappresentate dal CCNL.Rinnovo contratto dirigenti Funzioni Locali 2023: gli ultimi aggiornamentiNel corso delle trattative, sono state apportate numerose integrazioni, anche su aspetti relativi alle diverse sezioni del CCNL.Si è posta attenzione all'eventuale integrazione della retribuzione di risultato per specifici incarichi, come quello di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), responsabile della transizione digitale (RTD), e data protection officer (DPO). La nuova bozza contempla anche disposizioni in materia di patrocinio legale, consentendo anticipazioni del rimborso delle spese legali in caso di sentenza di assoluzione in appello.Per la dirigenza PTA (Professionale, Tecnica e Amministrativa), sono state apportate modifiche significative, eliminando l'articolato sul Fondo Unico e riconoscendo un incremento dell'indennità di struttura complessa a partire dal 1° gennaio 2021.Nella sezione dedicata ai Segretari comunali e provinciali, si è estesa l'operatività dell'Organismo Paritetico Istituzionale (OPI) anche a questioni compatibili con il loro ruolo. La bozza prevede importanti aggiornamenti sul calcolo dell'indennità di posizione, introducendo criteri più equi e chiarendo le tutele per le donne vittime di violenza.Nella discussione, sono emerse proposte per tutelare la partecipazione nei piccoli enti. Tra le richieste, la possibilità di confronto in caso di numero limitato di dirigenti e la riduzione del numero minimo di dirigenti per costituire l'OPI.Le nuove proposte retributiveL'Aran ha presentato proposte retributive per dirigenti e Segretari, prevedendo aumenti mensili e incrementi della retribuzione di posizione. La bozza del testo contrattuale riconosce aumenti progressivi nel periodo 2019-2021.La trattativa è sta dunque ancora caratterizzata da un dialogo costruttivo tra le parti, che mirano a raggiungere un accordo soddisfacente per tutti i dirigenti coinvolti.Il prossimo appuntamento, l'11 dicembre prossimo, potrebbe segnare una svolta significativa, portando a una sottoscrizione definitiva del nuovo CCNL.
Rotazione degli incarichi dei DPO nella Pa: contraddizioni e indicazioni poco chiare
Implicazioni operative e sfide associate alla motivazione dei criteri per la continuazione degli incarichi dei DPO nella Pa senza ricorrere alla rotazione: ecco una panoramica completa con tutte le contraddizioni che emergono in questi casi.
La deliberazione dell'Autorità Anticorruzione (Anac) n. 421 del 13 maggio 2020, concernente l'applicazione del principio di rotazione ai contratti per il servizio di protezione dei dati personali e e di conseguenza dei Responsabili della protezione dei dati (DPO) nella Pubblica Amministrazione, solleva questioni e riflessioni significative sulle sue implicazioni e sulla trasparenza delle indicazioni fornite.
Ecco qui di seguito alcune considerazioni e una riflessione sul tema, dove emergono purtroppo ancora troppe contraddizioni e poca chiarezza.
Rotazione degli incarichi dei DPO nella Pa
Analizziamo pertanto la necessità stessa di questa deliberazione. La massima stabilisce che la rotazione degli incarichi dovrebbe avvenire nel rispetto del principio di rotazione, specialmente per contratti di importo inferiore alle soglie comunitarie. Tuttavia, ciò solleva la domanda se tale deliberazione sia veramente necessaria, considerando la chiarezza delle disposizioni già presenti nel Codice dei Contratti Pubblici.
Implicazioni delle regole
La deliberazione impone alle amministrazioni di individuare un periodo contrattuale congruo per raggiungere gli obiettivi dell'incarico. Tuttavia, ciò apre ulteriori interrogativi sul concetto di "rotazione".
Definire questo principio richiede uno sforzo ulteriore, oltre la massima della deliberazione Anac 421/2020, dirigendosi ai riferimenti documentali che essa cita, spesso di rango non legislativo.
La lettura dei paragrafi 3.6 e 3.7 delle Linee Guida citate nella deliberazione fornisce ulteriori dettagli sulla rotazione degli incarichi.
Ad esempio, il principio implica generalmente il divieto di invito a procedure dirette per il contraente uscente e l'operatore economico non affidatario nel precedente appalto. Tuttavia, si aprono eccezioni quando il nuovo affidamento avviene tramite procedure aperte al mercato.La deliberazione richiede dunque un'onere motivazionale più stringente per giustificare la continuazione di un incarico o il reinserimento del contraente uscente. Questa motivazione deve considerare la struttura del mercato, l'assenza di alternative valide e la competitività del prezzo offerto rispetto alla media di settore. Tuttavia, questo lascia ampio spazio all'interpretazione e alle valutazioni soggettive, sollevando dubbi sulla chiarezza e oggettività di tali criteri.
leggioggi.it
Stipendio statali: i maxi-aumenti di dicembre 2023 in
busta paga
Sorprese confermate sullo stipendio statali: in busta paga a dicembre 2023
arriverà un primo aumento per i dipendenti del comparto pubblico. Più tortuoso
invece il percorso che porterà al rinnovo organico del contratto dei dipendenti
pubblici, su cui le trattative si apriranno non prima del 2024.
La conferma è arrivata dal Decreto Anticipi collegato dalla Manovra 2024, che
anticiperà l'incremento dell'indennità di vacanza contrattuale per il personale della
PA con contratto a tempo indeterminato. E' quindi in arrivo l'anticipo del rinnovo
del contratto, pagato tra il 15 e il 18 dicembre, insieme alla tredicesima.
La misura riguarda circa 2 milioni e mezzo di dipendenti pubblici.
Entro il prossimo anno si punta a un accordo definitivo sul Ccnl, come
confermato anche dal ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo;
nel frattempo i dipendenti pubblici dovranno accontentarsi di un assaggio sugli
stipendi di fine anno, con un maxi-anticipo una tantum, cioè di un solo accredito
comprensivo delle 13 mensilità spettanti a titolo di aumento.
L'altro anticipo confermato e in arrivo a dicembre riguarda i percettori di
trattamenti pensionistici, con la rivalutazione delle pensioni.
Indice
Stipendio statali: primo aumento a dicembre 2023
Aumento stipendio statali: esempi di importi a dicembre 2023
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Stipendi statali: c'è anche il taglio al cuneo fiscale
Rinnovo CCNL pubblico impiego: novità 2024
Stipendio statali: gli importi a dicembre 2023
Stipendio statali: primo aumento a dicembre 2023
Primo step in arrivo per i dipendenti statali in attesa di rinnovo è l'aumento busta
paga una tantum dell'indennità di vacanza contrattuale: ovvero quella voce
obbligatoria assicurata per tutto il periodo in cui il contratto è scaduto.
L'incremento di avverrà dalla busta paga di dicembre 2023 a valere sull'anno
2024. L'effetto reale si vedrà quindi nella busta paga di fine anno. A confermarlo il
Decreto Anticipi collegato alla Manovra di bilancio 2024, e approdato nella
Gazzetta ufficiale del 18 ottobre: tecnicamente si tratta del decreto-legge 18
ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in
favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.
L'aumento da dicembre è dovuto all'incremento dell'indennità di vacanza
contrattuale per il personale Pa con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
L'anticipo consisterà in un aumento di 6/7 volte dell'indennità di vacanza
contrattuale per i dipendenti pubblici. Si tratterebbe di un aumento del 3,35%, e
quindi di un importo mensile tra i 700 e 2 mila euro, a seconda dei ruoli e
qualifiche. Cifra che va moltiplicata per le 13 mensilità dell'anno.
Aumento stipendio statali: esempi di importi a dicembre 2023
Come si legge all'articolo 3 del Decreto Anticipi: "Nelle more della definizione del
quadro finanziario complessivo relativo ai rinnovi contrattuali per il triennio
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2022-2024, per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato
dipendente dalle amministrazioni statali, in via eccezionale, l'emolumento di cui
all'articolo 1, comma 609, secondo periodo, della legge 30 dicembre 2021, n. 234,
nel mese di dicembre 2023 è incrementato, a valere sul 2024, di un importo pari a
6,7 volte il relativo valore annuale attualmente erogato, salvi eventuali successivi
conguagli.
Una misura che metterà una toppa al problema retribuzioni PA, in attesa del
rinnovo dei contratti pubblici, che non arriverà prima del prossimo anno.
Stipendi statali: c'è anche il taglio al cuneo fiscale
E c'è di più. Esattamente come per i dipendenti privati, anche dipendenti della PA
beneficeranno del taglio del cuneo fiscale, confermato nel 2024.
riduzione dei contributi IVA del 7% per chi guadagna fino a 25mila euro;
riduzione del 6 per cento per ha una retribuzione tra i 25mila e i 35mila
euro.
Questo farà lievitare ancor di più lo stipendio dal 2024.
Rinnovo CCNL pubblico impiego: novità 2024
Un organico rinnovo dei contratti del pubblico impiego non si avrà prima del
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2024. Devono essere trovati accordi e risorse. Come confermato dalla Nadef 2023
approvata dal governo, "nell'ottica di un recupero del reddito disponibile delle
famiglie, la legge di bilancio finanzierà anche il rinnovo contrattuale del pubblico
impiego, con una particolare attenzione al settore sanitario".
E anche il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha
confermato la volontà di trovare un accordo in tal senso entro il 2024.
quotidianodisicilia.it
Bilancio consolidato della Regione, arriva il sì dell'Ars. Falcone: "Ora la priorità sono le assunzioni"
L'Assemblea regionale siciliana ha approvato, con voto palese, il bilancio consolidato della Regione. Sono stati 35 i voti a favore e 27 quelli contrari.
Ieri il provvedimento era stato bocciato in seguito ad alcune assenze tra le fila delle forze di maggioranza. Approvato oggi dall'Assemblea regionale siciliana il Bilancio consolidato 2022 della Regione. Si tratta del documento contabile consuntivo che riunisce i risultati economico-finanziari del Gap (Gruppo amministrazione pubblica) composto dagli enti partecipati, controllati o strumentali della Regione, documento munito di parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti."Continueremo a lavorare""Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per avere una situazione di bilancio regolare e ben definita - dichiara il presidente Renato Schifani - per dare ai siciliani certezze sulla tenuta della Regione e sulle risorse da utilizzare nei servizi e nell'attività amministrativa"."Il via libera al Consolidato 2022 - afferma l'assessore regionale all'Economia Marco Falcone - conclude di fatto la fondamentale attività di riordino contabile, impegno da noi assunto e attuato nell'ultimo anno. In questo documento prosegue la nostra azione di allargamento del perimetro di consolidamento e dunque degli enti legati alla Regione che vengono sottoposti ad attento controllo. Nel 2018 l'amministrazione regionale riusciva a inserire nell'elenco 21 enti, oggi invece siamo a 73, rafforzando così i principi di certezza e di trasparenza che devono connotare i conti del nostro ente. Stiamo facendo chiarezza su questi enti, in gran parte attivi e strategici, ma ci sono anche dei carrozzoni che già l'anno prossimo potranno essere cancellati a decine. Con l'approvazione del Consolidato, passeremo ora - ha concluso Falcone - al reclutamento di nuovo personale attraverso le assunzioni dei vincitori dei concorsi al momento pendenti".Gli enti rientranti nel Gap della Regione Siciliana, come riportato dal Bilancio consolidato 2022, sono 158 e cioè 23 organismi strumentali, 69 enti strumentali non in liquidazione, un organismo tecnico, 8 società controllate, 4 società partecipate, 46 enti strumentali in liquidazione, 5 società controllate in liquidazione, una società partecipata in liquidazione e una società indirettamente partecipata. Il governo regionale ha proceduto a individuare il perimetro di consolidamento, allargando a 73 il numero degli enti inseriti, applicando i principi stabiliti dalle normative sulla rilevanza dei soggetti da