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rassegna stampa 14 dicembre 2023

GRANDANGOLO.
Fondi per Agrigento Capitale della Cultura ridotti da 10 a 5 milioni?
Tensioni nella maggioranza  A scatenare la bagarre la proposta dell'assessore all'Economia Marco Falcone di ridurre da 10 a 5 milioni i fondi per Agrigento capitale della cultura
Tensione in commissione Bilancio all'Ars, dove è in corso l'esame del ddl di stabilità, tra Mpa e Forza Italia. A scatenare la bagarre la proposta dell'assessore all'Economia Marco Falcone di ridurre da 10 a 5 milioni i fondi per Agrigento capitale della cultura. L'importo iniziale era di 5 milioni ciascuno per Comune e Libero consorzio, mentre la proposta dell'assessore è di 3 e 2 milioni.


AGRIGENTONOTIZIE.
Commissione bilancio Ars   Dimezzati i fondi per "Agrigento capitale italiana cultura 2025", Falcone: "I soldi ci saranno "Mentre insorge il Pd e Sud chiama Nord, l'assessore regionale assicura: "La Regione metterà a disposizione della città tutte le risorse necessarie in vista dello storico appuntamento, anche attingendo a fondi diversi dal bilancio".

 
"Ci dispiace che qualche collega si lasci andare a illazioni su un tema così strategico come gli investimenti su 'Agrigento capitale della cultura'. Non ci risulta alcuna diversità di vedute fra gli assessori Sammartino e Di Mauro. Stiamo prevedendo ben cinque milioni fra 2024 e 2025 e, in ogni caso, la Regione metterà a disposizione della città tutte le risorse necessarie in vista dello storico appuntamento in programma nel 2025, anche attingendo a fondi diversi dal bilancio regionale". Lo ha detto l'assessore regionale al Bilancio, Marco Falcone. 
Capitale italiana della cultura 2025, la Regione stanzia 10 milioni per la città dei templi
Capitale italiana cultura 2025, taglio dei fondi da 10 a 5milioni di euro? E' bagarre
Se in commissione Bilancio all'Ars, dove è stato esaminato il ddl di stabilità, è scoppiata la bagarre, adesso non mancano le polemiche al vetriolo. Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all'assemblea regionale siciliana, reputa "inaccettabile il taglio dei fondi": "La maggioranza del Governo Schifani mostra ancora una volta di avere una scarsa visione. Dimezzare i fondi destinati ad 'Agrigento capitale della cultura' inciderà negativamente sull'organizzazione di un evento strategico e di fondamentale importanza per l'economia ed il turismo". "In commissione Bilancio il governo ha fatto marcia indietro destinando all'evento solo il 50 per cento dei 10 milioni in due annualità previsti dalla prima stesura della Finanziaria e ha bocciato il nostro emendamento che destinava fondi ai Comuni limitrofi per l'organizzazione di iniziative collegate. Una scelta inaccettabile - ha concluso Catanzaro - che penalizzerà le iniziative di promozione di un territorio già costretto a pagare le conseguenze della mancanza di infrastrutture". 
"Agrigento capitale della cultura 2025 ma con metà dei fondi inizialmente previsti a causa della 'faida' tra gli assessori Sammartino e Di Mauro" - ha detto il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca - . "Il Governo - afferma De Luca - ha poche idee e confuse. L'articolo 33 prevedeva lo stanziamento di 10 milioni di euro da assegnare rispettivamente metà nel 2024 e metà nel 2025. Dopodiché, in base a delle faide interne, stamattina abbiamo visto una proposta del governo che scippa il comune di Agrigento di queste risorse, forse perché il sindaco di Agrigento è troppo vicino all'assessore Di Mauro e quindi lo sottopone sostanzialmente sotto la vigilanza di un assessorato che naturalmente è di altra forza politica". La distribuzione, prosegue De Luca, avviene così: quattro milioni di euro per il 2024 e 1 milione di euro per il 2025. "Un altro emendamento del Governo tenta poi di mettere le mani sulla gestione di tutta l'attività riguardante Agrigento capitale della cultura. Viene previsto, sempre qui a firma del governo - afferma De Luca -, una sorta di comitato di indirizzo formato dai sindaci dei comuni interessati. Non si sa però, afferma De Luca, quali siano questi comuni e quale interesse dovrebbero avere". Secondo De Luca "questo governo invece sta tagliando il 50% delle risorse che ha stabilito già in sede di Giunta per una questione di faide politica. Non condividiamo questo emendamento ovviamente,  né il modus operandi di questo governo che continua a non fornire spiegazioni e non  ci mette nelle condizioni di fare correttamente il nostro lavoro". 


GDS online.
La spesa per il ponte sullo Stretto, la Regione: «Mai condivisa una compartecipazione di 1,3 miliardi».

L'impegno della Sicilia è per un miliardo. Il presidente Schifani auspica «che Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere investimenti per lo sviluppo dell'isola»La Regione Siciliana «ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fes 2021-2027, dandone comunicazione al ministro Salvini. La decisione governativa per cui la quota di nostra compartecipazione debba essere di 1,3 miliardi non è mai stata condivisa dall'esecutivo regionale», lo sui legge in una nota dopo l'emendamento del governo alla manovra. Si auspica «che Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere investimenti per lo sviluppo dell'Isola».


SCRIVOLIBERO.
Agrigento capitale della Cultura, Falcone: "Regione metterà in campo tutte le risorse necessarie".

«Ci dispiace che qualche collega si lasci andare a illazioni su un tema così strategico come gli investimenti su Agrigento Capitale della Cultura. Non ci risulta alcuna diversità di vedute fra gli assessori Sammartino e Di Mauro. Stiamo prevedendo ben cinque milioni fra 2024 e 2025 e, in ogni caso, la Regione metterà a disposizione della città tutte le risorse necessarie in vista dello storico appuntamento in programma nel 2025, anche attingendo a fondi diversi dal bilancio regionale». Lo ha detto l'assessore regionale al Bilancio, Marco Falcone.


QDS.
Agrigento, sostegno economico per le famiglie con disabili.

Pubblicato dal Libero Consorzio l'avviso per la concessione di un contributo ai nuclei con a carico un soggetto diversamente abile. Domande da presentare entro le 14 del 18 dicembre
AGRIGENTO - Un sostegno economico che non potrà certo risolvere problemi di una certa rilevanza, ma che può rappresentare in ogni caso un contributo importante per le famiglie del territorio che più ne hanno bisogno. Anche per il supporto che quotidianamente danno ai propri familiari diversamente abili.
È stato infatti pubblicato sul sito istituzionale del Libero Consorzio comunale di Agrigento l'avviso per la concessione di un contributo economico ai nuclei familiari in difficoltà e con a carico un soggetto diversamente abile.
Il sostegno, per un massimo di 500 euro, potrà essere erogato, prioritariamente, a cento nuclei familiari con un Isee compreso tra euro 0 e 8.000.
"Qualora - come è stato precisato dall'Ente all'interno di una nota ufficiale - dopo una prima fase iniziale, rimanessero risorse disponibili, le stesse sarebbero distribuite prendendo in considerazione le istanze con reddito comprese nella fascia di Isee da euro 8.000 a 15.000.
Il contributo economico è stato concesso al Libero Consorzio comunale di Agrigento dall'Assemblea regionale siciliana. L'Ente intermedio, attraverso il lavoro degli uffici della Solidarietà sociale, si è prontamente attivato adottando gli atti amministrativi per rendere, immediatamente, applicabile la norma regionale.
"Un segnale importante - ha dichiarato il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale agrigentino, Giovanni Bologna - destinato alle famiglie in condizione economica di fragilità in occasione delle festività natalizie e in un periodo difficile per l'intera popolazione".
Gli interessati dovranno presentare istanza entro e non oltre le ore 14 del giorno 18 dicembre 2023 unitamente alla documentazione specificata dall'avviso pubblicato sul sito internet istituzionale dell'Ente. intermedio.

BLOGSICILIA

Arriva l'ok in commissione, verso la stabilizzazione 3700 lavoratori Asu 
Dopo la notizia dell'incostituzionalità della stabilizzazione degli Asu alla Regione si sollecita un tavolo tecnico con i sindacati. 
Passa in commissione la norma sulla stabilizzazione degli Asu. Così l'assessore regionale all'Economia Marco Falcone, a proposito del parere favorevole sulla norma contenuta nel ddl di Stabilità che formalizza il percorso di stabilizzazione per i lavoratori socialmente utili della Regione.
"Avevamo assunto precisi impegni sulla lotta al precariato storico, oggi dimostriamo ancora una volta di saper mantenere la parola data. Ai sindacati e ai lavoratori avevamo chiesto qualche settimana di pazienza per reperire le risorse necessarie alla stabilizzazione dei 3700 lavoratori Asu e questo è il risultato raggiunto dal governo Schifani. Grazie all'art. 13 della Finanziaria attualmente in discussione all'Assemblea regionale siciliana, diamo il via alle stabilizzazioni su base volontaria attese da lunghi anni, rese possibili da uno stanziamento da ben 24 milioni che ci consente di assicurare a queste figure anche la copertura previdenziale. Ciascuno di loro potrà scegliere fra il mantenimento dell'attuale contratto o il passaggio a tempo indeterminato per 24 ore settimanali, muovendo un passo verso la stabilità occupazionale. Dopo aver messo in sicurezza gli ex Pip, oggi è il momento degli Asu. Raggiungiamo un obiettivo che rende la nostra Regione più solida e ordinata, riconoscendo dignità e diritti a migliaia di lavoratori siciliani".
Le parole di Sammartino: "Un lavoro attento dell'esecutivo"
"Un impegno mantenuto con lavoratori che attendevano da troppi anni. Grazie al lavoro attento del governo Schifani si chiude una pagina di precariato, riconoscendo l'apporto, spesso essenziale, del personale Asu in tutto il territorio regionale. Un atto doveroso per i precari, ma anche una opportunità per i Comuni e gli altri enti che potranno utilizzare appieno le professionalità dei lavoratori per migliorare i servizi ai cittadini".
Lo dichiara il vice presidente della Regione Siciliana e assessore all'Agricoltura, Luca Sammartino, dopo l'approvazione in commissione Bilancio dell'Assemblea regionale siciliana di un emendamento, proposto dal governo regionale, al disegno di legge di stabilità che dà il via alla stabilizzazione dei precari impegnati in attività socialmente utili.
I sindacati: "Sia la volta buona"
"Non possiamo che auspicare che sia la volta buona" così Fp Cgil , Cisl Fp Sicilia, Uil Temp, commentando l'approvazione in Commissione Bilancio della norma che prevede la stabilizzazione del personale Asu. "La norma - raccontano - prevede la stabilizzazione con la storicizzazione della spesa fino al 2047. Abbiamo fortemente sostenuto la disposizione e adesso - proseguono - ci attendiamo non solo sia approvata dall'Assemblea regionale ma, soprattutto, sia difesa di fronte a eventuali rischi di impugnativa da parte del Consiglio dei ministri".
Secondo quanto attualmente previsto dalla norma, gli enti pubblici potranno assumere attraverso una selezione pubblica i soggetti che ne facciano domanda. Sarà comunque mantenuto il contributo regionale. Sarà inoltre garantita la salvaguardia dei lavoratori che non dovessero essere assunti entro il 31 dicembre 2025. Per questi continuerà a essere erogato il sussidio e l'eventuale integrazione oraria fino a 36 ore.


SICILIANEWS24.

Bonus 100€ in busta paga nel 2024: cambia tutto I Fai questo calcolo e scopri se li prendi.


In busta paga per questo 2024 potrebbe cambiare tutto. Si tratta del bonus 100 euro, puoi scoprire se lo prendi semplicemente facendo questo semplice calcolo. 
Quando si dice bonus i cittadini italiani diventano delle vere e proprie cinture nere per avanzare le domande. Come però ben sapranno, non sempre occorre avanzare specifica domanda per riuscire ad ottenere le somme promesse dallo stato. In alcuni casi esse vengono erogate in maniera automatica a tutti coloro che ne presentano i requisiti.
Questo è il caso del bonus 100 euro. In realtà sono in pochi a conoscerlo sotto questo nome, la maggior parte di coloro che ne hanno anche beneficiato, lo conoscono come bonus Renzi. Il bonus in questione viene erogato a tutti i dipendenti che presentano specifiche limitazioni in termini di reddito annuale.
Il bonus ha un importo annuale non superiore ai 1.200 euro, un contributo che viene concesso in maniera automatica e che i lavoratori possono trovare in maniera diretta sulla busta paga, che ogni mese ricevono in quanto ricompensa per il lavoro svolto. Un trattamenti integrativo che viene concesso in seguito all'approvazione del governo, quando Renzi era il premier.
Un bonus che negli anni ha offerto non poco sostegno alle famiglie, nonostante l'importo piuttosto irrisorio.
I requisiti per poter ricevere il bonus
Il trattamento integrativo è riconosciuto a tutti coloro che hanno un reddito lordo annuo non superiore ai 28 mila euro. I limiti che vengono applicati in base alla fascia di reddito a cui il dipendente appartiene. Per coloro che hanno un reddito massimo di 15 mila euro il bonus viene corrisposto nella misura massima. Parziale invece, se il reddito è tra i 15 mila e i 28 mila euro. Infine, non hanno affatto accesso al bonus coloro che superano i 28 mila euro all'anno.
Numerose sono le modifiche che l'incentivo, introdotto nel 2020 ha subito, tra cui l'aumento da 80 a 100 euro al mese. La legge di bilancio attuale, ha previsto una modifica per quello che riguarda il calcolo dell'importo di questo bonus che i lavoratori avranno ancora in busta paga.
Calcolo del bonus 100 euro - sicilianews24.it
Calcolo del bonus 100 euro - sicilianews24.it - fonte: Depositphotos
Come cambiano i calcoli
Il 2024 porterà dei nuovi calcoli per il 2024. Le recenti manovre hanno innanzitutto delineato le nuove condizioni di accesso al bonus 100 euro. Questo è successo per via dell'accorpamento delle prime due aliquote Irpef e dei loro scaglioni. Con questo cambiamento l'area no tax passa dai 1880 ai 1955 euro. 
In tale prospettiva si procederà con un calcolo differente soprattutto per tutti coloro che rientrano tra i cittadini che hanno un reddito tra i 18 mila e i 25 mila euro. Per quello che riguarda coloro che possono beneficiare del bonus non cambieranno.

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