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rassegna stampa del 3 gennaio 2024

LENTEPUBBLICA.
Proroga bilanci enti locali, non occorre delibera preventiva di adesione.
Le ultime FAQ di Arconet offrono chiarezza sulle procedure legate alla proroga dei bilanci degli enti locali: si può procedere senza richiedere una delibera preventiva di adesione al rinvio.
Gli enti locali hanno ottenuto una maggiore flessibilità nella gestione dei bilanci di previsione grazie alle recenti indicazioni fornite da Arconet. In risposta alle richieste dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) , è stata pubblicata una nuova FAQ (n. 54), che semplifica il processo.
Scopriamo dunque quali sono le novità per gli enti alle prese con gli obblighi contabili.
Proroga bilanci enti locali, non occorre delibera preventiva di adesione
Secondo la FAQ, gli enti che desiderano beneficiare della proroga per l'approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 possono ora indicare le motivazioni che hanno impedito l'approvazione nei termini. Queste motivazioni devono essere scelte tra quelle previste nel Decreto Ministeriale del 22 dicembre 2023 e devono essere incluse nella deliberazione consiliare di approvazione del bilancio di previsione.
Questa posizione elimina la necessità di una delibera preventiva di "adesione" al rinvio, che sembrava inevitabile secondo la lettura del nuovo punto 9.3.6 nei principi della programmazione del "DM Arconet-Bilanci" del 25 luglio 2023. Tale punto richiedeva agli enti di "adottare" il rinvio anche in caso di proroga ex art. 151 TUEL, specificando l'impossibilità di procedere nei termini ordinari e l'aderenza alle motivazioni del DM di rinvio del termine.
Questa semplificazione è particolarmente significativa, considerando le criticità evidenziate dalla nota Anci-IFEL del 23 settembre scorso. La FAQ 54 riduce l'incidenza di tali criticità sotto il profilo procedurale, pur mantenendo l'attenzione alle prerogative dell'art. 151 TUEL, assegnate al Ministro dell'Interno di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze.
Va notato che le motivazioni per la proroga, come indicate nel DM del 22 dicembre, sono di carattere generale. Il dispositivo stabilisce il nuovo termine al 15 marzo 2024 e autorizza l'esercizio provvisorio fino a questa data. Le motivazioni includono l'incertezza sugli effetti finanziari della certificazione delle risorse Covid nel 2024 e le problematiche legate all'accantonamento delle risorse per i rinnovi contrattuali e gli effetti del CCNL 2019-2021 del personale del comparto.



LENTEPUBBLICA.
Legge di bilancio 2024, le misure di interesse per gli enti locali.
Disponibile adesso una nota elaborata dall'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) sulle misure di interesse per gli enti locali all'interno della Legge di bilancio 2024.
La manovra infatti è stata approvata lo scorso 29 dicembre anche in forma definitiva dalla Camera dei Deputati: pertanto adesso è legge dello Stato.
Come ogni anno anche questa versione del testo riporta le previsioni di entrata e di spesa per l'anno successivo e alloca le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi che il governo concorda in sede europea. Tale norma inoltre contiene anche un bilancio di previsione triennale che viene aggiornato sulla base dei risultati assodati dell'anno precedente.
Legge di bilancio 2024, le misure di interesse per gli enti locali
La nota elaborata dall'Anci contiene pertanto le disposizioni di interesse di Comuni e Città metropolitane in ordine di articolato contenute nella legge di bilancio 2024, comprensive delle modifiche apportate durante gli ultimi passaggi in Parlamento.
La Manovra 2024 presenta  pertanto diverse misure a sostegno degli enti locali, focalizzandosi su diverse aree di intervento: tra le più importanti segnaliamo le seguenti, mentre per le altre vi rimandiamo alla lettura della nota, disponibile alla fine di questo articolo.
Misure per il sostegno agli indigenti e per gli acquisti di beni di prima necessità
L'art. 1, co. 2-6, prevede un incremento di 600 milioni di euro per il 2024 del Fondo destinato all'acquisto di beni alimentari di prima necessità per i soggetti con ISEE non superiore a 15.000 euro. Si estende l'ambito d'azione del fondo all'acquisto di carburanti o abbonamenti al trasporto pubblico locale. Inoltre, si incrementa di 50 milioni di euro il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.
Contributo straordinario per il primo trimestre 2024 ai titolari di bonus sociale elettrico
L'art. 1, co. 14, riconosce un contributo straordinario per gennaio, febbraio e marzo 2024 ai titolari di bonus sociale elettrico, con una spesa autorizzata di 200 milioni di euro.
Rifinanziamento del fondo CCNL per il personale pubblico per il triennio 2022-2024
L'art. 1, co. 27-29, integra le risorse per i rinnovi contrattuali del personale pubblico per il triennio 2022-2024. Gli oneri per il rinnovo contrattuale degli Enti locali sono a carico dei propri bilanci, con un incremento previsto del 5,8% a partire dal 2024 e un aumento di 6,7 volte del valore annuale dell'indennità di vacanza contrattuale dal 1° gennaio 2024.
Misure in materia di imposte
L'art. 1, co. 44-45, abroga la riduzione dell'IVA al 5% su prodotti per la prima infanzia. Viene introdotta un'aliquota del 26% per i contratti di locazione breve, con riduzione al 21% per i redditi derivanti dalla locazione breve indicata nella dichiarazione dei redditi.
Proroga semplificazioni per affidamento progettazione
L'art. 1, co. 70, proroga le semplificazioni per l'affidamento della progettazione, eliminando la scadenza al 2023. Si permette di avviare procedure di affidamento anche con finanziamenti limitati alle attività di progettazione. È adesso previsto che a decorrere dal 2019, i soggetti attuatori di opere per le quali deve essere realizzata la progettazione possono avviare le relative procedure di affidamento anche in caso di disponibilità di finanziamenti limitati alle attività di progettazione.
Proroga termini per efficacia delle delibere aliquote IMU
L'art. 1, co. 72-74, proroga i termini per l'efficacia delle delibere riguardanti le aliquote IMU limitatamente al 2023. Si considerano tempestive le delibere inserite nel portale federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023 e pubblicate entro il 15 gennaio 2024. Si applica senza sanzioni e interessi eventuali differenze positive tra l'IMU calcolata e quella versata entro il 29 febbraio 2024. Dal 2024, i termini scadenti in giorni di sabato o domenica sono prorogati al primo giorno lavorativo successivo.


LENTEPUBBLICA.
Appalti, accordo quadro è illegittimo senza definizione delle prestazioni.
In un recente video il Dottor Simone Chiarelli analizza un recente fascicolo dell'Anac in materia di appalti, il quale sostiene che l'accordo quadro è illegittimo senza definizione delle prestazioni.
Nel caso in esame esaminato dall'Anac in un fascicolo apposito, in merito alla carenza di documentazione tecnica, è emerso che i documenti allegate al bando di gara non sono stati adeguati per identificare completamente l'oggetto delle prestazioni.
È stato sottolineato che l'accordo quadro è uno strumento negoziale e non una procedura di affidamento, e la mancanza di chiarezza nella documentazione ha compromesso la corretta interpretazione e applicazione dell'istituto dell'accordo quadro.
L'Amministrazione ha cercato di introdurre criteri che valorizzassero la qualità dell'offerta, ma è stata criticata per la mancanza di concretezza di tali criteri in assenza di elementi tecnici di riferimento. Ad esempio, è stato sollevato il problema della valutazione della pregressa esperienza del concorrente senza informazioni dettagliate sugli edifici scolastici oggetto di intervento.
Il Consiglio dell'Autorità ha concluso che la procedura in questione non ha adeguatamente applicato l'art. 54 del d.lgs 50/16 e ha richiesto la riapertura del confronto competitivo. Inoltre, ha rilevato una non adeguata applicazione del metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, poiché i criteri previsti non consentono un confronto efficace sui profili tecnici dell'offerta.
L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha sottolineato l'importanza di un corretto utilizzo dell'accordo quadro per bilanciare flessibilità, celerità ed economicità, invitando la stazione appaltante a considerare tali indicazioni per il futuro, specialmente in vista dell'erogazione dei Fondi PNRR.
Qui il documento completo dell'Anac.
Appalti, accordo quadro è illegittimo senza definizione delle prestazioni
Per un approfondimento, Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un video di un recente webinar sull'argomento.


ITALIAOGGI.
Smart working nella p.a., la parola passa ai dirigenti Dopo la mancata proroga del lavoro agile emergenziale per gli statali, il pubblico impiego si organizza per gestire il passaggio dallo smart working pandemico a quello a regime.
Per lo smart working nella p.a. la parola passa ai dirigenti. Dopo la mancata proroga del lavoro agile emergenziale per gli statali, non inserita nel testo definitivo del decreto legge Milleproroghe in Gazzetta Ufficiale (decreto legge 30 dicembre n.215 pubblicato lo stesso giorno sulla G.U n.303), il pubblico impiego si organizza per gestire il passaggio dallo smart working pandemico a quello a regime che ha trovato regolamentazione negli ultimi contratti collettivi (triennio 2019-2021).
A indicare la strada è una direttiva firmata dal ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo, lo scorso 29 dicembre, all'indomani della mancata proroga che, accusano i sindacati, pone gli statali in una condizione di sfavore rispetto ai lavoratori del settore privato a cui, invece, la legge di conversione del dl Anticipi (dl 145/2023) ha riconosciuto per lavoratori fragili e genitori di figli under 14 un allungamento del lavoro da remoto emergenziale fino al 31 marzo 2024.
Nella direttiva, Zangrillo osserva come l'ormai superata emergenza pandemica (dichiarata conclusa dall'Organizzazione mondiale della sanità il 5 maggio 2023) abbia decretato il passaggio dello Smart working da strumento emergenziale alla "sua reale natura di strumento organizzativo" che per forza di cose non può prescindere, per ciascun lavoratore, da un accordo individuale, sottoscritto con il dirigente/capo struttura, in cui mettere nero su bianco "obiettivi e modalità ad personam dello svolgimento della prestazione lavorativa".
"Il quadro odierno, connotato da una disciplina contrattuale collettiva ormai consolidata e dalla padronanza, da parte delle amministrazioni, dello strumento del lavoro agile come volano di flessibilità orientato alla produttività ed alle esigenze dei lavoratori", ha spiegato il ministro, "ha fatto ritenere superata l'esigenza di prorogare ulteriormente i termini di legge che stabilivano l'obbligatorietà del lavoro agile per i lavoratori che solo nel contesto pandemico sono stati individuati quali destinatari di una specifica tutela". Il riferimento è ai genitori di figli under 14, a cui lo smart working emergenziale consentiva durante la pandemia "di poter sopperire alla necessaria e temporanea chiusura degli asili e delle istituzioni scolastiche", e ai lavoratori "fragili", per i quali è stato previsto lo svolgimento obbligatorio della prestazione lavorativa da remoto. Ora tutto si azzera, ma, ha chiarito palazzo Vidoni, la tutela dei fragili nella p.a. non deve certo considerarsi cessata con la mancata proroga dello smart working. "Si ritiene necessario evidenziare la necessità di garantire, ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza", si legge nella direttiva che affida, dunque, agli accordi individuali e ai dirigenti che dovranno firmarli il compito di "individuare le misure organizzative necessarie".
Sindacati insoddisfatti
La direttiva di Zangrillo non soddisfa però i sindacati. "E' vergognosa la pezza a colori messa dal governo con questa direttiva", tuona Rita Longobardi, Segretario Nazionale Uil Fpl. "La tutela della salute va garantita a tutti gli individui senza distinzioni. Gli approcci differenziati definiscono di fatto discriminazioni tra lavoratori di serie A nel privato, rispetto a quelli di serie B, nel pubblico impiego. Il diritto alla salute è unico e non si può contrattare o lasciare alla discrezionalità dei singoli datori di lavoro".


ITALIAOGGI.
l Pnrr si appoggia ai patti fiscali Concordato preventivo biennale e accordi preventivi (cooperative compliance) sono le due gambe su cui poggia l'attuazione del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) per la riduzione strutturale del Tax gap (indice di propensione all'evasione.
Concordato preventivo biennale e accordi preventivi (cooperative compliance) sono le due gambe su cui poggia l'attuazione del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) per la riduzione strutturale del Tax gap (indice di propensione all'evasione). L'obiettivo, ricorda il documento di oltre 57 pagine firmato dal ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, con le linee guida di politica fiscale per il triennio 2024-2026, che ItaliaOggi è in grado di anticipare, è la riduzione della 'propensione all'evasione' in tutte le imposte, escluse accise ed IMU, del 5% nel 2023 rispetto al 2019 (target M1C1-116) e del 15% nel 2024 rispetto all'anno d'imposta 2019 (target M1C1-121).
Obiettivo: recuperare 12 mld di euro di evasione
Nel 2024 stante ai calcoli si dovranno recuperare circa 12 mld di euro. Come? Nel documento si punta a una maggiore efficacia nei controlli e si guarda con rinnovata attenzione oltre confine: «Particolare attenzione sarà prestata alle analisi dei movimenti di capitale da e verso l'estero per importi rilevanti, per intercettare forme di pianificazione fiscale illecita, meccanismi di sottodimensionamento di base imponibile che sfruttano le asimmetrie impositive e informative tra Stati, nonché fenomeni di indebita detenzione di disponibilità all'estero». In buona sostanza sguardi e tecnologie (nel documento si fa ripetutamente riferimento all'utilizzo dell'intelligenza artificiale) si concentreranno sulle violazioni in merito al monitoraggio fiscale e alle false residenze e agli intermediari che hanno violato le norme in termini di pianificazione fiscale.
Non solo, la strada battuta per il recupero della cifra da presentare a Bruxelles da cui dipende il pagamento delle restanti rate del Pnrr sarà anche quella del contrasto all'omessa fatturazione, la chiusa delle finte partite Iva, la sospensione delle deleghe di pagamento riportanti in compensazioni crediti fittizi e l'individuazione dei fenomeni di frode realizzati da chi abusa della qualifica di esportatore abituale.
Per quanto riguarda l'impulso all'adesione il documento ricorda di aver fissato l'asticella delle lettere di compliance per il 2024 al 40% in più di quelle inviate nel 2019 e di un incremento di gettito dovuto dall'adesione spontanea alle richieste del fisco del 30% sempre rispetto al target del 2019 per questa specifica voce delle lettere di moral suasion. Nel 2019, si ricorda, furono trasmesse in totale 2.130.428 lettere. Il maggior incremento richiesto si tradurrà dunque in una media nel prossimo biennio di 3 milioni di comunicazioni di compliance trasmesse e circa 3 miliardi di gettito prodotto dai documenti che inducono i contribuenti ad "autoregolarizzare" la propria posizione fiscale tramite ravvedimento operoso. Inoltre ieri il ministero dell'economia ha pubblicato l'aggiornamento della relazioni sull'economia non osservata e sull'evasione.
Sulla base dell'aggiornamento della relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva, l'evaso totale risulta a pari a 83,6 miliardi di euro, di cui circa 73,2 miliardi di mancate entrate tributarie e 10,4 miliardi di mancate entrate contributive, con una diminuzione di 2,7 miliardi (-3,1%) rispetto al 2020, di cui 2,2 miliardi sono relativi all'evasione fiscale (-2,9% rispetto al 2020) e 0,5 miliardi all'evasione contributiva (-4,3% rispetto al 2020)
Inoltre si indica la revisione degli Isa, le pagelle fiscali con particolare attenzione alle voci economiche che hanno tenuto banco nell'anno appena trascorso: i conflitti internazionali in corso, in particolare in relazione all'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimentari e delle materie prime, nonché dei tassi di interesse. Nel 2024, infine, si continuerà sulla base di specifiche analisi del rischio sulle comunicazioni di cessioni dei crediti agevolativi per contrastare più efficacemente la cessione e l'utilizzo in compensazione di crediti inesistenti ovvero gli indebiti utilizzi della cessione del credito e dello sconto in fattura riferiti alle diverse agevolazioni introdotte nel settore immobiliare.


AGRIGENTONOTIZIE.
Welfare aziendale Babysitter, doposcuola, coworking: dalla Regione 1,4 milioni per favorire il lavoro dei genitori.

L'iniziativa è rivolta a micro e piccole imprese, enti pubblici e privati ed enti del Terzo settore che abbiano almeno una sede operativa nel territorio siciliano
Favorire il lavoro dei genitori con figli in età prescolare e scolare per ridurre la disparità di genere, sostenere le responsabilità di cura familiare e migliorare il benessere dei dipendenti, aumentando la produttività. L'assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato un avviso, consultabile a questo link  per la promozione di iniziative di welfare aziendale familiare per un totale di 1.420.000 euro.
L'iniziativa è rivolta a micro e piccole imprese, enti pubblici e privati ed enti del Terzo settore che abbiano almeno una sede operativa nel territorio siciliano. Tra le attività previste: servizi di caregiving a domicilio, anche di emergenza (non continuativo); baby-sitting o assistenti familiari per soggetti fragili o per la partecipazione ad altri servizi di custodia per i bambini e di supporto per i familiari fragili a carico; servizi per la custodia dei figli nei periodi di chiusura/sospensione della scuola; attività di pre e dopo scuola; accompagnamento dei figli dei dipendenti alle attività extrascolastiche e dei familiari fragili per lo svolgimento di attività varie.
Inoltre, previsti servizi che possano contribuire all'ottimizzazione dei tempi di percorrenza casa lavoro e interventi di flessibilità aziendale e forme di coworking. Ogni proposta progettuale dovrà avere una durata minima di un anno e massima di 18 mesi e potrà ottenere un contributo fino a 90 mila euro. Le domande potranno essere presentate via pec all'indirizzo dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it entro il prossimo 29 febbraio.
"La famiglia rappresenta il nucleo della società e vogliamo mettere in campo ogni iniziativa necessaria per consentire ai componenti di realizzarsi nel modo più semplice e opportuno, affrontando le difficoltà dei nostri tempi. Questa misura di sostegno è rivolta ai dipendenti delle micro e piccole imprese, allo scopo di migliorare la conciliazione tra responsabilità professionale e vita familiare - dichiara l'assessore Nuccia Albano -. Attraverso le azioni vogliamo supportare l'equilibrio tra vita lavorativa e privata delle persone che può portare riflessi positivi sulla riduzione delle assenze, sull'aumento della produttività, sul miglioramento della motivazione e sul benessere organizzativo. L'attenzione al benessere, alla salute e alla qualità della vita dei lavoratori è infatti un fattore sempre più determinante per la produttività. La famiglia, per il governo Schifani, rappresenta il fulcro della società sulla quale bisogna continuare a investire. Un impegno che dobbiamo realizzare insieme, con la massim
a sinergia, istituzioni, terzo settore, aziende, cittadini".


CANICATTIWEB
Dimensionamento scolastico, approvata proroga in Consiglio dei Ministri. 
"Approvata in Consiglio dei Ministri la proroga al 5 gennaio del termine ultimo per l'approvazione da parte delle Regioni dei piani di dimensionamento. Il provvedimento, inserito nel Milleproroghe, consente alle istituzioni scolastiche che lo vorranno, di avvalersi per il solo anno scolastico 2024-2025, di un meccanismo di flessibilità sugli accorpamenti che consentirà loro di incrementare il numero di autonomie scolastiche fino a un massimo del 2,5% rispetto al contingente definito dal Decreto 127 del 2023. Un atto importantissimo, che risponde alle esigenze e alle preoccupazioni del mondo scolastico, da più parti emerse in questi mesi, concedendo una boccata d'aria specie in quelle regioni, soprattutto del Mezzogiorno, in cui una particolare orografia del territorio vede come necessarie decine e decine di piccole scuole di frontiera. Un atto per il quale non posso che ringraziare questo Governo e il Ministro Valditara, che da sempre hanno manifestato grande sensibilità per il mondo della scuola." Lo dichiara la Senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo, membro della Commissione cultura e istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento scuola del Partito.


QDS.
Manovra, le novità fiscali in quattordici punti.
Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 303 del 30 dicembre la Legge n. 213/2023 recante la legge di Bilancio 2024. Cedolare secca al 26% sul secondo immobile, prodotti per l'igiene: l'Iva sale al 10%. Il canone Rai scende a 70 euro
ROMA - Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2023 (Suppl. Ordinario n. 40) la Legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante la legge di Bilancio per il 2024. Come al solito, dopo l'esame al Senato, le norme della Legge di Bilancio per il 2024 (prima sezione) sono state rinumerate all'interno di un articolo unico il quale si compone di ben 561 commi. La seconda sezione si compone degli articoli da 2 a 21. Quelle che seguono sono alcune delle novità più importanti in materia fiscale distribuite tra i vari commi dell'unico articolo della legge.
1) Si riconosce, in via eccezionale e per i periodi di paga dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, escluso il lavoro domestico, un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo di 2.692 euro mensili, al netto del rateo di tredicesima. Tale esonero è di 7 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l'importo mensile di 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima (articolo 1 comma 15);
2) Solo per il 2024, non concorre a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l'affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa. Detto limite è elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, con redditi non superiori a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. In questa ipotesi il lavoratore dipendente deve dichiarare al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli. (Commi 16 e 17);
3) Per i premi e le somme erogati nell'anno 2024, l'aliquota dell'imposta sostitutiva sui premi di produttività è ridotta al 5%. (Comma 18);
4) Viene rideterminata, per il 2024, la misura del canone di abbonamento RAI ad uso privato che passa da Euro 90 ad Euro 70. (comma 19);
5) Viene differita al 1° luglio 2024 l'entrata in vigore dell'imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego (cd. plastic tax) e dell'imposta sul consumo delle bevande analcoliche (cd. sugar tax). (comma 44);
6) Aumenta dal 5 al 10% l'aliquota Iva di alcun i prodotti per l'igiene e per i bambini che l'anno scorso avevano subito la riduzione di aliquota. Parliamo dei pannolini, degli assorbenti e di alcuni prodotti per la prima infanzia, compresi i seggiolini da installare sulle autovetture (commi 45, 46);
7) Si dispone la piena interoperabilità delle banche dati dell'Agenzia delle Entrate e dell'Istituto nazionale della previdenza sociale al fine di contrastare l'evasione fiscale nel settore del lavoro domestico. (Commi 60-62);
8) Modificando l'articolo 4 del D.L. 50/2017, passa dal 21% al 26% la tassazione, con cedolare secca, delle "locazioni brevi" riguardanti appartamenti in quantità almeno pari a due. (Resta quindi il 21% in caso di un solo immobile). La "locazione breve" si definisce tale se l'immobile (appartamento) viene dato in affitto per non più di trenta giorni. Se gli immobili dati in "locazione breve", oltre ad essere più di uno sono anche più di quattro, si presume l'esercizio di impresa e scatta l'applicazione della tassazione diretta ordinaria oltre all'applicazione dell'Iva. In caso di intervento di soggetti intermediari che gestiscono portali telematici, la ritenuta resta pari al 21% e l'imposta si intende pagata a titolo di acconto qualora l'imposta da pagare risulti maggiore (mancata opzione o numero maggiore di immobili dati in affitto) (comma 63);
9) Sempre in tema di locazioni brevi, con la modifica del comma 5-bis del citato articolo 4 del D.L. 50/2017, se gli intermediari non residenti in possesso di una stabile organizzazione in Italia, incassano i canoni o i corrispettivi relativi ai contratti di locazione, ovvero qualora intervengano nel pagamento dei predetti canoni o corrispettivi, adempiono ai propri obblighi tramite la stabile organizzazione. In mancanza di stabile organizzazione in uno Stato membro Ue, i soggetti "extra Ue" , in qualità di responsabili d'imposta, nominano un rappresentante fiscale. Se si tratta di soggetto Ue senza stabile organizzazione, può eseguire il versamento direttamente o tramite rappresentante fiscale (Comma 63);
10) Prevista, a partire dal 1 gennaio 2024, una speciale "plusvalenza" in caso di cessione di beni immobili che hanno beneficiato del superbonus 110%. Più in particolare in caso di cessioni di immobili sui quali sono stati effettuati interventi che hanno consentito di fruire del Superbonus, a partire dal 1° gennaio 2024, se l'immobile, su cui sono stati effettuati interventi di riqualificazione al 110%, viene rivenduto prima di dieci anni dalla fine lavori, la plusvalenza del 26% andrà calcolata tenendo conto del maggior valore dovuto ai lavori di ristrutturazione. (Commi 64-67);
11) Si prevede che l'Agenzia delle Entrate, sulla base di apposite liste selettive predisposte con numerose banche dati, effettui specifiche verifiche sulle unità immobiliari interessate dalle agevolazioni Superbonus per operare i controlli sulle variazioni di consistenza, categoria e classe accertate in catasto in caso di presentazione della dichiarazione di variazione dello stato dei beni. (art. 21);
12) Per l'acquisto di autoveicoli e veicoli, anche nuovi, provenienti da San Marino o Città del Vaticano, viene previsto il pagamento diretto dell'Iva tramite modello F24 per l'immatricolazione e voltura (comma 93);
13) Si aggiunge il comma 15-bis 3 all'articolo 35 del Dpr. 633/1972 che prevede una garanzia dopo la notifica da parte dell'ufficio di un provvedimento che accerta la sussistenza dei presupposti per la cessazione della partita Iva, in relazione al periodo di attività nei confronti dei contribuenti che nei 12 mesi precedenti abbiano comunicato la cessazione dell'attività (comma 99);
14) Viene introdotto il comma 49-quinquies all'art. 37 del DL 223/2006, che prevede che "per i contribuenti che abbiano iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi complessivamente superiori ad euro 100.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione, è esclusa la facoltà di avvalersi della compensazione di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. La previsione di cui al periodo precedente cessa a seguito della completa rimozione delle violazioni contestate" (commi 94-97).


FOCUSICILIA
Infrastrutture in Sicilia: scarsissime per treni e auto, va meglio per i porti Il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Sicilia, redatto da Union trasporti e Union camere Sicilia, indica per strade, ferrovie, aeroporti, porti siciliani gap e performance insufficienti, ma anche 35 opere da realizzare per non compromettere - ancor di più - la competitività economica delle imprese. Da Agrigento a Ragusa si viaggia su rete monobinario o solo su strade statali.
La Sicilia è la regione più grande d'Italia, ma anche il territorio con più difficoltà nelle infrastrutture. Il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Sicilia, redatto da Uniontrasporti e Unioncamere Sicilia, indica per strade, ferrovie, aeroporti, porti siciliani gap e performance insufficienti, ma anche 35 opere da realizzare per non compromettere - ancor di più - la competitività economica delle imprese regionali. A spiegarlo è il direttore di Uniontrasporti Antonello Fontanili, arrivato in Sicilia già lo scorso anno in occasione della presentazione del Libro Bianco a Messina.
Libro Bianco, non è un "libro dei sogni"
"Il Libro Bianco della Sicilia, presentato lo scorso anno al CCIAA di Messina - spiega il direttore Fontanili - è un documento che mette nero su bianco esigenze e priorità infrastrutturali evidenziate dagli imprenditori siciliani. Imprenditori che utilizzano quotidianamente la rete di trasporti siciliana per distribuire le merci e portarle nei mercati di riferimento. Non vuole certo essere un "libro dei sogni"". L'attività commerciale all'interno dell'Isola, ma anche l'export sono condizionate da reti stradali, ferroviarie e portuali spesso vecchie e quindi poco funzionali. Dei 14.700 km di rete stradale siciliana - rileva il Libro Bianco - solo il 5 per cento rientra nella categoria "autostrada" e il 27 per cento rientra nella cosiddetta rete di "rilevanza nazionale" (gestione Anas). La rete ferroviaria è elettrificata al 58 per cento e solo il 16 per cento dei 1.396 km tracciati nel territorio procede su doppio binario. "Già nel 2020 i kpi (indicatore chiave di prestazione) di performance infrastrutturale che riguardavano la Sicilia - spiega il direttore nazionale Uniontrasporti - mostravano un ranking medio basso. I nuovi kpi appena completati confermano valori ben al di sotto della media nazionale (81,2 il kpi regionale), con una performance logistica molto bassa (34,6) a cui fa da contraltare una performance portuale superiore alla media nazionale (137,8)".
In Sicilia non esistono autostrade a tre corsie
Secondo l'indicatore di performance costruito da Uniontrasporti per conto di Unioncamere italiana, l'attuale sistema infrastrutturale della regione Sicilia "presenta un assetto con diversi ritardi nel confronto con altre regioni in italiane". Le infrastrutture stradali costituiscono la categoria più debole (insieme alle ferrovie). In particolare mostrano carenze sia strutturali che funzionali. In tutte le province siciliane ad esclusione di Palermo le strade hanno un indicatore di sintesi inferiore alla soglia di 50 punti (valore medio tra 0 e 100). Deficit ci sono per la dotazione (bassa consistenza di rete stradale, soprattutto di categoria autostradale, assenza di autostrade a tre corsie e di autostrade stesse come nelle province di Agrigento e Ragusa). La Sicilia pecca anche in strategia, a causa della limitata spesa per interventi stradali e dai tempi di realizzazione incerti. Stando al Libro Bianco siciliano, alla provincia di Agrigento spetta la peggiore performance nella macroarea del Sud e Isola. Si posiziona al 99° posto in Italia per infrastrutture stradali.
Il 55 per cento dei treni siciliani ha 19 anni
In Sicilia i punti di debolezza dell'assetto ferroviario "si riscontrano in tutti gli ambiti". Uniontrasporti riscontra gap per il contesto (bassa numerosità e prestazioni delle stazioni ferroviarie, assi ferroviari non agganciate al Corridoio Europeo Ten-T), per la dotazione (consistenza della rete ferroviaria rispetto al territorio, rete totalmente elettrificata solo nelle province di Messina ed Enna, bassa percentuale di linee a doppio binario). Inoltre, nella funzionalità (numero di treni in arrivo/partenza dal capoluogo, copertura GSM-R che è una comunicazione radio per le ferrovie standardizzata a livello europeo e diffusa a livello globale, sistemi tecnologici di controllo marcia treno, presenza di servizi di mobilità integrata in stazione, taxi, metropolitana) e la strategia. Dal punto di vista della strategia, la Sicilia evidenzia nel complesso una spesa contenuta per interventi ferroviari e concentrati su tre province (Palermo, Enna e Catania). Andando all'età media dei treni, questa è superiore al dato nazionale (19 anni contro 15,4 anni). Il 55 per cento dei treni in Sicilia ha 19 anni. Nella province di Ragusa e Trapani la rete ferroviaria evidenzia tra le peggiori performance in Italia (rispettivamente al 102° e 94° posto) a causa di una rete interamente a singolo binario, non elettrificata e senza copertura GSM-R.
Nell'Isola quattro aeroporti ma performance in deficit
Nonostante la presenza di quattro aeroporti sul territorio regionale (l'indicatore ha escluso Lampedusa e Pantelleria), di cui uno (Palermo) inserito nel Core Network europeo, la Sicilia ha evidenziato una scarsa performance anche sulle infrastrutture aeroportuali. Rispetto al territorio nazionale, gli aspetti più penalizzanti sono riferibili alla dotazione (grandezza degli aeroporti, area parcheggio aerei, presenza di una sola pista, numero di banchi check-in, solo nell'aeroporto di Palermo è presente la stazione ferroviaria). Caltanissetta e Agrigento risultano le province meno performanti (rispettivamente al 101° e 104° posto in Italia), perché non riescono a beneficare dell'influenza di nessuno degli aeroporti considerati sul territorio regionale.
Va meglio con i porti
Va meglio con i porti. Attraverso le infrastrutture portuali di Messina e Milazzo e grazie all'effetto gravitazione del porto di Catania, la Sicilia entra nella Top 10 di Uniontrasporti. Restano comunque punti deboli, che il Libro Bianco riscontra per volumi di traffico, integrazione nel commercio internazionale. Ma anche nella capacità stoccaggio, dotazione tecnologica, dogana e retroportualità. Caltanissetta, Agrigento e Ragusa sono le province meno performanti, perché non riescono a beneficare dell'influenza di nessuno dei porti presenti in regione. La provincia di Enna, invece, nonostante non abbia sbocchi sul mare, rientra nell'area di influenza del porto di Catania.
Perché serve il Ponte sullo Stretto
Il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali ha rintracciato 45 interventi ritenuti necessari per migliorare e rilanciare tutto il sistema infrastrutturale regionale. 15 opere sono inserite con Priorità uno, 10 con Priorità due, 20 con Priorità tre. La costruzione del Ponte di Messina è imprescindibile perchè garantirebbe il "dimezzamento dei tempi di attraversamento dello Stretto". "Il Ponte sullo Stretto rientra tra le 15 opere di livello prioritario 1 - ha confermato il direttore Uniontasporti -, la Sicilia sconta una serie di limitazioni che vanno dall'insularità ad un'orografia complessa che incide pesantemente sullo sviluppo infrastrutturale e sulla facilità di muoversi all'interno della regione. Penso alle zone interne dell'agrigentino, alla distanza tra Catania e Trapani che qualche anno fa si voleva colmare con un collegamento aereo. Una soluzione che, anche se non ha avuto seguito, deve far riflettere su quanto sia complessa la percorrenza sulle strade e le ferrovie siciliane". Nell Libro Bianco si considera urgente anche la realizzazione della Tangenziale di Agrigento, per "favorire lo sviluppo economico del territorio". Ha Priorità uno anche il collegamento ferroviario, inserito nel Pnrr, tra l'aeroporto di Trapani Birgi e la ferrovia Palermo-Trapani via Castelvetrano nel 2026. Prioritario è anche l'intervento sulla statale che collega Ragusa a Catania (Ss 514 e la Ss 194) perché "l'opera è ritenuta strategica per i distretti produttivi dell'aera ragusana, in particolare per l'agroalimentare, in quanto ad oggi si evidenzia la mancanza di una valida alternativa modale". "È fondamentale ridurre quanto prima questo gap infrastrutturale - ha concluso Antonello Fontanili - per non limitare ulteriormente lo sviluppo economico della regione".



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