altervista.it
Dipendenti Pubblici, in arrivo 34 anni di Arretrati sugli Stipendi: la Sentenza
Tratto da tuttolavoro24.it
Ha fatto molto scalpore la sentenza della Corte Costituzionale numero 4/2024 che ripristina per i dipendenti pubblici l'incremento di stipendio legato all'anzianità. Di cosa si tratta esattamente? Vediamo nel dettaglio quali stipendi potranno essere interessati da 30 anni di arretrati. Una storia iniziata 34 anni faPer comprendere cosa è successo occorre fare un passo indietro nel tempo e posizionarci nel 1990.
Nel 1990 il rapporto di pubblico impiego era regolato dal diritto pubblico, non era ancora stata istituita l'ARAN e i contratti del pubblico impiego nascevano da accordi tra l'autorità politica e le organizzazioni sindacali. L'ultimo contratto di lavoro non regolato dal diritto privato fu varato, per il comparto delle future Funzioni Centrali, con il DPR n. 44 del 1990.Il contratto del 1990 ribadiva il blocco dell'anzianità per tutti i dipendenti della Funzione Pubblica riconoscendo però, ai commi 4 e 5 dell'art. 9 i seguenti importi in base all'anzianità maturata entro 31 dicembre 1990:Di conseguenza da quel momento in poi i lavoratori del comparto delle funzioni centrali (ministeri, tribunali, agenzia delle entrate, enti locali, ecc.) si sono visti non riconoscere più gli emolumenti economici automatici legati all'anzianità.In attesa della riforma che porterà alla privatizzazione dei contratti pubblici, i dipendenti subiscono il blocco dello stipendio per quasi cinque anni in un momento in cui forte è la spinta inflazionistica.
Per quanto riguarda le maggiorazioni dell'anzianità che abbiamo riportato nella tabella, le stesse non vennero corrisposte se maturate dopo il 1991. Con il Decreto Legislativo n. 29 del 3 febbraio 1993, il rapporto di lavoro per i dipendenti pubblici viene privatizzato, cioè regolato dalle norme del Codice Civile e, per i ricorsi, si passa dalla magistratura amministrativa alla magistratura civile.In base alla nuova riforma, molti dipendenti ricorsero al giudice ordinario (e non più al TAR) e si videro riconosciuto il diritto a percepire la maggiorazione della Retribuzione Individuale di Anzianità anche per periodi in cui la stessa è maturata successivamente al 1° gennaio 1990.Questo è un cedolino dello stipendio dove, nella parte indicata dalla freccia, compare la "maggiorazione R.I.A". corrisposta in seguito a sentenza favorevole.
ITALIAOGGI.
Un decreto legge Pnrr double face per i sindaci Che potranno innalzare dal 10 al 30% le anticipazioni alle imprese, ma saranno vincolati a una clausola di responsabilità per rimborsare allo Stato le risorse comunitarie perse per il mancato raggiungimento degli obiettivi Pnrr.
Decreto legge Pnrr in cerca di coperture. Servirà ancora un approfondimento sui dettagli tecnici e soprattutto sulle fonti di finanziamento, affinché il nuovo dl Pnrr (il quarto da quando il Recovery Plan ha preso il via) veda la luce. E così il decreto, atteso oggi in consiglio dei ministri, resta in bilico. Con buona pace dei sindaci che si attendevano un provvedimento double face che avrebbe dovuto in primis fare chiarezza sulle fonti di finanziamento delle opere fuoriuscite dal Piano. Tra le novità attese dai comuni anche la possibilità di innalzare dal 10 al 30% le anticipazioni alle imprese, oggi frenate da una procedura troppo farraginosa. Una chance espressamente richiesta dall'Anci nell'ultima cabina di regia (si veda ItaliaOggi del 17 gennaio). Il rovescio della medaglia sarà rappresentato dalla clausola di responsabilità che i sindaci saranno chiamati dal governo a rispettare: dovranno rimborsare allo Stato le risorse comunitarie perse per il mancato raggiungimento degli obiettivi Pnrr qualora esso risulti imputabile a eventuali ritardi comunali.
Come detto, il decreto a cui sta lavorando il ministro Raffaele Fitto, dovrà chiarire quali saranno le fonti di finanziamento delle opere comunali, prima inserite nel Pnrr e poi espunte. In ballo ci sono 10 miliardi di risorse su cui i sindaci chiedono certezze. Certezze che non sono arrivate dall'ultima cabina di regia dello scorso 16 gennaio, convocata dal governo per tracciare la road map di un anno, il 2024, che con 113 tra milestone e target (di cui 74 da raggiungere nel secondo semestre) risulterà decisivo per il Pnrr, soprattutto alla luce dei magri risultati, sul fronte della spesa, registrati nel 2023.
Nell'anno appena trascorso, infatti, il governo è riuscito a convincere l'Europa sulla necessità di una rinegoziazione del Piano da cui sono usciti interventi per 15,9 miliardi di euro (di cui una decina di competenza dei comuni) per lasciare posto alle misure finalizzate a conseguire gli obiettivi del RePowerEu.
Ma gli stessi risultati non sono stati raggiunti sul fronte della spesa, un capitolo che resta preoccupante visti i 2,5 miliardi di fondi Pnrr spesi sul totale di quelli assegnati, pari a circa il 7,4% degli obiettivi programmati. Un risultato magro, probabilmente frutto delle incertezze normative e applicative legate alla rinegoziazione, ancor più evidente se paragonato ai risultati del 2021 e del 2022 quando le amministrazioni titolari erano riuscite a spendere tutte le risorse programmate.
Per quanto concerne il capitolo semplificazioni, il decreto dovrebbe accogliere le richieste dei sindaci che a più riprese hanno chiesto di poter elevare fino al 30% (della dotazione finanziaria di ciascuna misura) le anticipazioni alle imprese. Oggi il limite è al 10% ed è consentito ai comuni andare oltre tale soglia solo in "casi eccezionali" dopo aver inviato al Mef un'apposita richiesta "motivata dalla necessità di far fronte alle esigenze di cassa derivanti dalla modalità con cui l'intervento deve essere realizzato", come ha spiegato una circolare della Ragioneria generale dello Stato (n.19 del 27 aprile 2023). Una procedura troppo farraginosa e ad alto rischio di intoppi burocratici che i sindaci hanno chiesto di sbloccare.
ITALIAOGGI.
Lavoro, Inps: le pensioni "Quota 100" non sono cumulabili con redditi da lavoroPer le pensioni Quota 100, Quota102 e per le pensioni anticipate flessibili è prevista, a partire dal primo giorno dalla decorrenza della pensione e fino a quando non si maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia, la non cumulabilità con i redditi provenienti sia da lavoro dipendente che autonomo.
No alla possibilità di cumulare redditi di lavoro con trattamenti previdenziali anticipati o discendenti da Quota 100 o Quota 102. Almeno fino a quando non verranno maturati i requisiti per la pensione di vecchiaia. Lo ha spiegato, con una nota, l'Inps, che ha ricordato i casi di incumulabilità tra le pensioni e i redditi da lavoro. "In particolare", spiega l'istituto previdenziale, "per le pensioni quota 100, quota 102 e per le pensioni anticipate flessibili è prevista, a partire dal primo giorno dalla decorrenza della pensione e fino a quando non si maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia, la non cumulabilità con i redditi provenienti sia da lavoro dipendente che autonomo".
"L'Inps provvede ad informare i propri utenti sul regime di incumulabilità della pensione con i redditi da lavoro, al momento in cui comunica il provvedimento di liquidazione della pensione, in applicazione del principio di trasparenza dell'azione amministrativa. Infatti, i pensionati con quota 100, quota 102 o pensione anticipata flessibile, prima del compimento dell'età prevista per il pensionamento di vecchiaia, sono tenuti a dichiarare all'Inps eventuali redditi da lavoro, sia dipendente che autonomo, che potrebbero influire sull'incumulabilità della pensione".
L'eccezione è un reddito da lavoro autonomo inferiore ai 5mila euro
La normativa stabilisce un'eccezione per i redditi da lavoro autonomo occasionale, purché non superino i 5.000 euro di compensi lordi annui. "L'Inps, attraverso le circolari n. 11 del 2019 e n. 117 del 2019 ( a cui si rinvia per tutti gli approfondimenti) ha chiarito, inoltre, che ai fini del calcolo del limite dei 5.000 euro lordi, si considerano tutti i redditi annuali derivanti da lavoro autonomo occasionale, anche quelli riconducibili all'attività svolta nei mesi dell'anno precedente la decorrenza della pensione e/o successivi al compimento dell'età richiesta per la pensione di vecchiaia. Si fa presente che, in caso di mancato rispetto del regime di non cumulabilità, l'Inps è tenuta a sospendere la pensione e a recuperare le mensilità pagate indebitamente".
LENTEPUBBLICA.
Notifica dell'avviso di accertamento tramite PEC: il parere della Cassazione.
La Corte di Cassazione, all'interno della decisione numero 1937/2024, ha fornito alcune interessanti indicazioni in merito alla notifica dell'avviso di accertamento tramite PEC.
La pronuncia giuridica della Cassazione fornisce importanti chiarimenti sulla validità delle notifiche via PEC, la legittimazione del concessionario per il servizio di riscossione e le condizioni per l'esenzione dalle sanzioni in caso di incertezza normativa oggettiva.
La sentenza offre orientamenti significativi per i contribuenti e le autorità fiscali, delineando i parametri per una corretta applicazione delle norme tributarie. La decisione sottolinea la flessibilità del sistema digitale elettronico nel contesto delle notifiche fiscali, purché si rispettino i principi fondamentali di informazione e conoscenza da parte del contribuente entro i termini stabiliti per la decadenza.
Nello specifico i giudici cassazionisti, con una sola sentenza, hanno affrontato tre questioni di rilevanza nel contesto fiscale italiano collegate a questa materia: argomenti che andremo brevemente ad approfondire qui di seguito.
In primo luogo la Corte ha affrontato la notifica dell'atto impositivo attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC). Il contribuente, nell'affrontare questa tematica, aveva sollevato dubbi sulla validità della notifica dell'avviso di accertamento dell'Imposta Municipale Unica (IMU) attraverso la PEC, affermando presunte violazioni normative.
La Corte di Cassazione ha respinto le obiezioni sollevate dal contribuente, ribadendo un principio chiave: l'avviso di accertamento firmato digitalmente è valido, indipendentemente dal regime temporale specifico in vigore. In particolare, la Corte ha sostenuto che, ai sensi delle norme vigenti nel periodo preso in esame, l'uso della firma digitale nel processo di notifica tramite PEC non determina la nullità dell'atto.
Un elemento significativo sottolineato dalla Corte riguarda l'irritualità della notifica via PEC. Nonostante la mancanza di conformità a determinate formalità procedurali, la Corte ha chiarito che ciò non comporta automaticamente la nullità dell'atto. Questo significa che, anche se la notifica non ha rispettato tutti i requisiti previsti dalla legge, essa può essere considerata valida a condizione che il destinatario, in questo caso il contribuente, abbia avuto piena conoscenza dell'atto entro il termine di decadenza concesso dalla legge.
Sanzioni e incertezza normativa
In secondo luogo i giudici si sono brevemente soffermati sulla nullità delle sanzioni irrogate nell'avviso di accertamento per l'"incertezza normativa oggettiva". La contribuente aveva invocato questa esimente, sostenendo che le innovazioni normative intervenute avevano generato incertezza.
Tuttavia, la Corte ha respinto questa censura, sottolineando che l'incertezza normativa tributaria richiede la dimostrazione di circostanze specifiche e rilevanti. Nel caso in esame, le deduzioni difensive della contribuente non sono state considerate sufficientemente specifiche per disapplicare le sanzioni.
Infine l'ultimo focus enunciato riguarda la legittimazione processuale del concessionario affidatario del servizio di riscossione per conto dell'Ente.
I giudici hanno chiarito che che se il Comune affida il servizio di riscossione ad un soggetto terzo, la legittimazione processuale per le controversie in materia spetta al concessionario, non al Comune. Tale legittimazione deriva dall'attribuzione di specifici poteri, compresa la gestione delle controversie.
LENTEPUBBLICA.
Pa: assegnare obiettivi al personale non oltre febbraio 2024.
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, sollecita tutte le Pa ad assegnare obiettivi al proprio personale entro il mese di febbraio 2024.
Nella missiva indirizzata a tutte le amministrazioni, il Ministro Paolo Zangrillo ha posto particolare enfasi sull'importanza di un impatto concreto degli obiettivi sulla remunerazione del personale.
Per garantire questa correlazione, i dirigenti sono stati sollecitati a formulare obiettivi che siano chiari, concreti e misurabili, con una particolare attenzione alla tempestività dell'assegnazione.
Scopriamo dunque quali sono le indicazioni che arrivano direttamente dal ministero.
Pa: assegnare obiettivi al personale non oltre febbraio 2024
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, senatore Paolo Zangrillo, sollecita pertanto tutte le amministrazioni a assegnare obiettivi al proprio personale entro il mese di febbraio.
L'obiettivo principale è migliorare l'efficienza e l'efficacia del lavoro pubblico. Affinché gli obiettivi siano efficaci, devono essere attentamente calibrati in base alle specificità dei destinatari e alle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa. In altre parole, l'approccio alla definizione degli obiettivi deve essere flessibile e adattabile alle esigenze specifiche di ciascun contesto lavorativo all'interno delle amministrazioni.
Il Ministro ha evidenziato che la tempestività nell'assegnazione degli obiettivi gioca un ruolo cruciale. Assegnare gli obiettivi in breve tempo è considerato un presupposto indispensabile. Tale tempistica non è solo un adempimento formale, ma rappresenta una condizione necessaria affinché il personale abbia il tempo sufficiente per prepararsi in modo adeguato. La preparazione include non solo la comprensione degli obiettivi stessi ma anche la predisposizione degli strumenti organizzativi necessari per raggiungerli con successo.
Gli obiettivi della direttiva della Funzione Pubblica
La direttiva, emanata nel novembre scorso, rappresenta un tassello cruciale di una più ampia strategia di valorizzazione del merito all'interno delle pubbliche amministrazioni. Questa strategia si basa su modelli consolidati adottati a livello europeo e OCSE, riflettendo l'impegno a seguire le best practices internazionali per promuovere una gestione più efficiente ed equa del personale pubblico.
L'obiettivo principale della direttiva è sfruttare la misurazione delle performance come leva strategica per promuovere il merito. Questo implica una valutazione più accurata delle competenze e dei risultati ottenuti dai dipendenti, con l'obiettivo di premiare e incentivare coloro che si distinguono per il loro impegno e la loro eccellenza. In questo modo, la direttiva mira a creare un ambiente lavorativo più dinamico, in cui il riconoscimento del merito diventa un motore di miglioramento continuo.
Parallelamente, la direttiva si pone come un elemento chiave per ottimizzare l'efficienza delle amministrazioni pubbliche. Riconoscendo e premiando il merito, si incentiva il personale a lavorare in modo più focalizzato ed efficiente, contribuendo così a una gestione pubblica più efficace e orientata verso risultati concreti.
giornale di sicilia
Ars, respinto ordine del giorno per la «salva ineleggibili»: tensione nella maggioranza e bagarre in aulaRinviata la seduta sospesa per il caos tra le forze di governo dopo la scelta dei deputati di Fdi di abbandonare Sala d'Ercole a seguito del no alla richiesta di invertire l'ordine dei lavori per esaminare il ddl al posto della riforma delle Province. Schifani convoca i segretari dei partiti e i capigruppo della sua maggioranza Rinviata la seduta dell'Ars, che era stata sospesa solo per pochi minuti per la bagarre nella maggioranza dopo la scelta dei deputati di FdI di abbandonare i lavori in seguito alla bocciatura, da parte dell'aula, della richiesta del parlamentare Carlo Auteri (FdI) di invertire l'ordine dei lavori a sala d'Ercole per esaminare il disegno di legge cosiddetto salva-ineleggibili al posto della riforma delle Province.
I deputati di Fratelli d'Italia, gruppo più numeroso all'Assemblea siciliana con 13 deputati, hanno abbandonato l'aula parlamentare. Sulla richiesta di invertire l'ordine dei lavori la maggioranza di centrodestra si è spaccata, pochi minuti prima invece era rimasta compatta respingendo una pregiudiziale del Pd secondo cui la riforma delle Province con la reintroduzione del voto diretto - primo punto all'ordine del giorno della seduta di questo pomeriggio - sarebbe incostituzionale poiché la legge Delrio, con l'elezione di secondo livello, è ancora in vigore.
Pa: assegnare obiettivi al personale non oltre febbraio 2024
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, sollecita tutte le Pa ad assegnare obiettivi al proprio personale entro il mese di febbraio 2024.Nella missiva indirizzata a tutte le amministrazioni, il Ministro Paolo Zangrillo ha posto particolare enfasi sull'importanza di un impatto concreto degli obiettivi sulla remunerazione del personale.
Per garantire questa correlazione, i dirigenti sono stati sollecitati a formulare obiettivi che siano chiari, concreti e misurabili, con una particolare attenzione alla tempestività dell'assegnazione.
Scopriamo dunque quali sono le indicazioni che arrivano direttamente dal ministero.Pa: assegnare obiettivi al personale non oltre febbraio 2024Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, senatore Paolo Zangrillo, sollecita pertanto tutte le amministrazioni a assegnare obiettivi al proprio personale entro il mese di febbraio.L'obiettivo principale è migliorare l'efficienza e l'efficacia del lavoro pubblico. Affinché gli obiettivi siano efficaci, devono essere attentamente calibrati in base alle specificità dei destinatari e alle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa. In altre parole, l'approccio alla definizione degli obiettivi deve essere flessibile e adattabile alle esigenze specifiche di ciascun contesto lavorativo all'interno delle amministrazioni.Il Ministro ha evidenziato che la tempestività nell'assegnazione degli obiettivi gioca un ruolo cruciale. Assegnare gli obiettivi in breve tempo è considerato un presupposto indispensabile. Tale tempistica non è solo un adempimento formale, ma rappresenta una condizione necessaria affinché il personale abbia il tempo sufficiente per prepararsi in modo adeguato. La preparazione include non solo la comprensione degli obiettivi stessi ma anche la predisposizione degli strumenti organizzativi necessari per raggiungerli con successo.
Gli obiettivi della direttiva della Funzione PubblicaLa direttiva, emanata nel novembre scorso, rappresenta un tassello cruciale di una più ampia strategia di valorizzazione del merito all'interno delle pubbliche amministrazioni. Questa strategia si basa su modelli consolidati adottati a livello europeo e OCSE, riflettendo l'impegno a seguire le best practices internazionali per promuovere una gestione più efficiente ed equa del personale pubblico.L'obiettivo principale della direttiva è sfruttare la misurazione delle performance come leva strategica per promuovere il merito. Questo implica una valutazione più accurata delle competenze e dei risultati ottenuti dai dipendenti, con l'obiettivo di premiare e incentivare coloro che si distinguono per il loro impegno e la loro eccellenza. In questo modo, la direttiva mira a creare un ambiente lavorativo più dinamico, in cui il riconoscimento del merito diventa un motore di miglioramento continuo.
CANICATTIWEB.
Aeroporto di Agrigento, Cartello sociale incontra il commissario del Libero Consorzio.
Proficuo e costruttivo l'incontro con il commissario della ex provincia dottor Giovanni Bologna che si è svolto nell'aula consiliare Luigi Giglia. L'incontro voluto dal Cartello Sociale rappresentato da Don Mario Sorce, Alfonso Buscemi, Gero acquisto e Paolo Ottaviano è stato sollecitato per conoscere lo stato dell' arte dello studio economico finanziario per la realizzazione di uno scalo aeroportuale a servizio della provincia di Agrigento e della fascia centro meridionale della Sicilia.
Il Cartello Sociale esprime soddisfazione per gli impegni assunti dal commissario Bologna e per la chiarezza della discussione che si è sviluppata sulla scorta del percorso tracciato dal Commissario. In questo senso, il dottore Bologna si è impegnato a compiere il primo passo per chiedere la realizzazione dell'aeroporto di Agrigento per il quale sono state trovate le risorse. Questo passo è fondamentale ha ribadito il dottor Bologna per non dare alibi a qualcuno che possa utilizzare l'eventuale inadempienza per bloccare l'iter. Nel corso del confronto, che ha coinvolto diverse parti sociali, è stato apprezzato il lavoro che sta facendo il Cartello sociale con il Comitato civico Pro aeroporto a sostegno dell'obiettivo di dotare questa provincia di uno strumento di sviluppo vista la grande arretratezza infrastrutturale autostradale e ferroviaria e quindi viene esortato il Cartello a continuare il proprio lavoro nell'esercitare un controllo sociale rispetto a chi ha il dovere di curare gli adempimenti successivi per la realizzazione del progetto.
Per questo, come sottolineato dal Commissario, occorre appoggiarsi ad un ente esterno per aggiornare il progetto già esistente che ha avuto l'approvazione di tutti gli enti, Enac compreso, e quindi avendo messo a disposizione le risorse economiche necessarie si provvederà poi a depositare il progetto esecutivo Tecnico Economico nei tempi previsti dalla normativa. Grazie all' impostazione data dal Commissario Bologna si può dire che si esce dal limbo delle pure suggestioni e ci si avvia su un terreno concreto che prevede precisi passaggi per ovviare alle obiezioni fin qui raccolte e per andare spediti verso il raggiungimento di un traguardo tanto desiderato ed ambito dalla popolazione agrigentina fiduciosi che una volta tanto il Governo regionale risponda positivamente alle sollecitazioni del territorio agrigentino.
QDS.
Agrigento, sistema innovativo contro il rischio idrogeologico.
Finanziato con risorse europee un progetto di monitoraggio dell'agrigentino per consentire eventuali interventi tempestivi e avviare misure di sicurezza efficienti a tutela del territorio
AGRIGENTO - Il Libero Consorzio comunale ha elaborato un progetto di monitoraggio del rischio idrogeologico sul territorio provinciale per il quale è stato ottenuto un finanziamento con Fondi europei (Pac-Poc 2020, Asse 4, azione 4.2.2.).
La relativa gara d'appalto europea è stata aggiudicata provvisoriamente all'impresa Geotech Engineering Srl con sede a Serravalle Pistoiese (Pt) che ha riportato il punteggio di 100 (offerta tecnica riparametrata più offerta economica) per un importo contrattuale complessivo di 261.742,61 euro più Iva. Il progetto è stato elaborato dall'Ufficio di Protezione civile del Libero Consorzio (progettista e Rup Marzio Tuttolomondo, verificatore Michelangelo Di Carlo, direttore dell'esecuzione Nicolò Costanza, coordinatore per la sicurezza Fabrizio Mallia, ispettori di cantiere Antonio Sciarratta e Gerlando Picone).
Il controllo su fiumi e torrenti
"Il monitoraggio - hanno specificato dal Libero Consorzio agrigentino - sarà effettuato con un sistema di sensori per il controllo del livello dell'acqua di alcuni fiumi e torrenti che attraversano i nodi critici ritenuti più a rischio, e di stazioni meteo per ricevere in tempo reale i dati della piovosità in provincia".
È prevista inoltre l'installazione di telecamere ad alta definizione a infrarossi per un controllo visivo dell'andamento idrometrico anche nelle ore notturne.
"L'obiettivo - hanno evidenziato dall'Ente intermedio - sarà quello di consentire, durante le allerta meteo e al superamento delle soglie prefissate o all'apertura degli scarichi delle dighe a monte dei corsi d'acqua da monitorare, di interrompere con un preavviso molto basso la circolazione sui ponti delle strade provinciali".
Come spiegato dagli uffici competenti, la disponibilità in tempo reale e nell'arco dell'intera giornata dei dati è fondamentale per effettuare eventuali interventi e avviare misure di sicurezza su situazioni connesse al rischio idrogeologico.
"Un'iniziativa - hanno fatto sapere dall'Ente intermedio - che conferma l'impegno del Settore Ambiente, diretto da Achille Contino, nella ricerca di soluzioni ad eventuali rischi legati agli eventi atmosferici".
Prevista anche la realizzazione di una rete radio digitale a diffusione Vhf con centrale operativa unificata che garantirà l'operatività anche nel caso di interruzione dei sistemi ordinari di comunicazione. La rete sarà costituita da cinque stazioni ripetitrici su: Monte Cammarata, Museo Diocesano ad Agrigento, Basilica San Calogero a Sciacca, Chiesa San Calogero a Naro e Chiesa Beata Maria Vergine di Pompei a Licata.
QDS
Congedo parentale, le novità del 2024.
Astensione dall'attività lavorativa, legge n. 214/23: indennizzo all'80% dello stipendio per due mesi. Spetta ai dipendenti con rapporto di lavoro in corso, sono esclusi i lavoratori domestici.
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso ai genitori dipendenti entro i primi 12 anni di vita del figlio/a per un periodo complessivo, tra i due genitori, non superiore a dieci mesi, elevabili a undici se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi.
Tale congedo spetta anche per i genitori adottivi o affidatari con le stesse modalità, entro i primi 12 anni dall'ingresso del minore in famiglia, indipendentemente dalla sua età e non oltre il compimento della maggiore età. In caso di parto, adozione o affidamento plurimi, il diritto al congedo parentale spetta alle stesse condizioni per ogni bambino/a.
Quando i genitori possono usufruire del congedo parentale
I due genitori possono astenersi dall'attività lavorativa. I mesi di congedo indennizzabili sono:
alla madre, fino al dodicesimo anno di vita del bambino (o dall'ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento) spetta un periodo indennizzabile di 3 mesi, non trasferibili all'altro genitore;
al padre, fino al dodicesimo anno di vita del bambino (o dall'ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento) spetta un periodo indennizzabile di 3 mesi, non trasferibili all'altro genitore;
entrambi i genitori hanno diritto, in alternativa tra loro, anche a un ulteriore periodo indennizzabile della durata complessiva di 3 mesi, per un periodo massimo complessivo indennizzabile tra i genitori di 9 mesi totali.
Il congedo parentale spetta esclusivamente ai dipendenti con un rapporto di lavoro in corso, mentre non riguarda lavoratori domestici, a domicilio e genitori con un rapporto di lavoro cessato o sospeso.
L'Indennità di congedo parentale è pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata in base alla retribuzione del mese precedente l'inizio del periodo di congedo, entro i 12 anni di età del bambino/a, o dall'ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.
Per l'anno 2023 era sta già stato previsto solo per un mese di congedo parentale l'incremento dell'indennizzo all'80%, a fronte dell'ordinario 30% spettante per i residui mesi di congedo, rivolto esclusivamente ai lavoratori dipendenti, sia del settore privato che del settore pubblico, che terminano il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2022 ed entro il sesto anno di vita o di ingresso in famiglia del figlio/a.
Nel 2024 un'importante novità per il congedo parentale
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto un'importante novità per il congedo parentale. Con una maggiore sensibilità nei confronti dei genitori lavoratori ha migliorato l'entità di questo diritto per i dipendenti, l'incrementando la percentuale di indennità per un ulteriore mese dell'intero periodo del congedo. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2024 il congedo parentale indennizzato all'80% spetta per due mesi, rivolto esclusivamente ai lavoratori dipendenti, sia del settore privato che del settore pubblico, che terminano il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023.
Tale misura rimarrà in vigore per tutto l'anno corrente, mentre dal 2025 un mese passerà dall'80% al 60% e l'altro resterà all'80%.
COMUNICALO.
Salva-ineleggibili prima di riforma Province, Ars dice no
L'Ars ha respinto, per alzata e seduta, la richiesta del deputato di FdI Carlo Auteri di invertire l'ordine del giorno della seduta dell'Ars di questo pomeriggio mettendo in votazione prima il ddl cosiddetto salva-ineleggibili e poi la riforma della Provincia. L'Ars sta dunque esaminando il ddl che reintroduce il voto diretto nelle Province e nelle Città metropolitane. Il testo è stato illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate.
LIVESICILIA
Ars, respinto l'ordine del giorno per la 'salva-ineleggibili': polemiche e rinvio.Maggioranza spaccata.
PALERMO- La tensione di Palazzo dei Normanni ha portato al rinvio, mentre si aprono crepe nella maggioranza. Complice un passaggio regolamentare sulla cosiddetta 'salva-ineleggibili' che, da un po', agita le acque della politica siciliana. Ma è evidente che sulla serenità dei lavori può avete pesato anche il nervosismo per la nomina dei direttori generali attesa per domani, mercoledì, che premierà qualcuno ma lascerà scontenti tanti altri. Una partita politicamente cruciale.
L'aula stata rinviata a domani, alle 15, dopo che, oggi, la seduta dell'Ars, era stata sospesa. C'è stata maretta quando i deputati di FdI hanno deciso di abbandonare i lavori in seguito alla bocciatura, da parte dell'Ars, della richiesta del parlamentare Carlo Auteri (FdI) di invertire l'ordine dei lavori a sala d'Ercole per esaminare il disegno di legge, il cosiddetto salva-ineleggibili, appunto, al posto della riforma delle Province.
Tensione in aula
I deputati di Fratelli d'Italia, gruppo più numeroso all'Assemblea siciliana con 13 deputati, hanno, dunque, lasciato l'aula parlamentare. Sulla richiesta di invertire l'ordine dei lavori la maggioranza di centrodestra si è spaccata, pochi minuti prima invece era rimasta compatta respingendo una pregiudiziale del Pd secondo cui la riforma delle Province con la reintroduzione del voto diretto - primo punto all'ordine del giorno della seduta di questo pomeriggio - sarebbe incostituzionale poiché la legge Delrio, con l'elezione di secondo livello, è ancora in vigore.
Le opposizioni tuonano. "Il centrodestra è in frantumi - dice Nuccio Di Paola (M5s) - Sulla norma 'salva-ineleggibili', che abbiamo fatto arrivare in aula solo perché sapevamo che la maggioranza si sarebbe spaccata, si sono determinati due fronti, da un lato FdI e Mpa e dall'altro Fi, Dc e Lega. A questo punto la riforma delle Province penso non si farà, meglio bocciarla e andare avanti con altre riforme". Gli fa eco il capogruppo pentastellato Antonio De Luca: "I temi caldi sul tappeto all'Ars stanno letteralmente spaccando la maggioranza con il governo visibilmente allo sbando. Dopo mesi di litigi per dividersi le poltrone della sanità siciliana, i differenti interessi dei partiti che sostengono Schifani sono venuti oggi chiaramente allo scoperto nel corso della votazione per l'inversione dell'ordine del giorno che avrebbe portato a votare la cosiddetta salva ineleggibili, prima della legge sulle Province".
La dura reazione del Pd
Arriva anche la reazione del Pd. "Non c'è alcun rispetto per il Parlamento più antico d'Europa - dice il segretario regionale, Anthony Barbagallo -. La norma salva ineleggibili è una vergogna, una proposta indecente che rappresenta un affronto intollerabile su cui non è possibile fare finta di nulla. Fratelli d'Italia, se ce ne fosse bisogno, ha gettato la maschera e dimostra quale idea abbia delle istituzioni che intende piegare a suo uso e consumo per conservare lo scranno in spregio della buona politica, del buon senso e dei siciliani".
ENTILOCALI
Personale P.A.: Zangrillo invia Lettera alle P.A. con le prime indicazioni per l'attuazione della Direttiva sulla valutazione della performance.
In una Lettera inviata a tutte le Amministrazioni, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Senatore Paolo Zangrillo, ha fornito le prime indicazioni operative per l'attuazione concreta della sua Direttiva in materia di valutazione della performance individuale del personale della Pubblica Amministrazione
Una Notizia, pubblicata in data 25 gennaio 2024 sul sito del Ministro per la Pubblica Amministrazione, rende note le prime indicazioni operative del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Sen. Paolo Zangrillo, per l'attuazione concreta della sua Direttiva in materia di valutazione della performance individuale del personale della Pubblica Amministrazione, contenute in una Lettera inviata a tutte le Amministrazioni.
Tra queste, assegnare gli obiettivi al personale "non oltre il mese di febbraio", in modo che "la valutazione della performance individuale" diventi "una attività concreta e non un mero esercizio burocratico". Il Ministro Zangrillo sottolinea come "la realizzazione degli obiettivi, e quindi la corresponsione degli istituti retributivi a questi collegata, debba essere effettiva". Perché ciò si realizzi, tali obiettivi - che devono impegnare i Dirigenti a promuovere un'adeguata formazione per se stessi e il personale assegnato - devono essere "chiari, concreti, misurabili e assegnati tempestivamente", "finalizzati all'incremento dell'efficienza e dell'efficacia del Lavoro pubblico", nonché "aderenti alla specificità dei destinatari e alle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa".
"La tempestività nella loro assegnazione - evidenzia ancora il Ministro Zangrillo - è il presupposto necessario affinché il personale abbia modo e tempo di predisporre gli strumenti organizzativi che ritiene necessari per il loro conseguimento".
Emanata lo scorso novembre, la Direttiva in materia di misurazione e valutazione della performance dei dipendenti pubblici ha l'obiettivo di attuare una strategia di piena valorizzazione del merito, nel solco dei modelli adottati nello scenario europeo e Ocse. Una "bussola" dei Dirigenti verso la valorizzazione delle persone delle Pubbliche Amministrazioni nel loro contesto organizzativo che non può prescindere dall'assegnazione degli obiettivi, che il Ministro Zangrillo considera "un adempimento preliminare per l'attuazione della stessa Drettiva".
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Salta la norma salva ineleggibili, tutto rimandato e nella maggioranza c'è di nuovo tensione.
Dopo la bocciatura del Consolidato il governo regionale rischia anche sulla Finanziaria, i numeri non tornano
Niente da fare per la "salva ineleggibili", almeno per ora. Rinviata la seduta dell'Ars, che era stata sospesa solo per pochi minuti per la bagarre nella maggioranza dopo la scelta dei deputati di FdI di abbandonare i lavori in seguito alla bocciatura, da parte dell'aula, della richiesta del parlamentare Carlo Auteri (FdI) di invertire l'ordine dei lavori a sala d'Ercole per esaminare il disegno di legge cosiddetto al posto della riforma delle Province.
Lo scontro all'Ars
I deputati di Fratelli d'Italia, gruppo più numeroso all'Assemblea siciliana con 13 deputati, hanno abbandonato l'aula parlamentare. Sulla richiesta di invertire l'ordine dei lavori la maggioranza di centrodestra si è spaccata, pochi minuti prima invece era rimasta compatta respingendo una pregiudiziale del Pd secondo cui la riforma delle Province con la reintroduzione del voto diretto - primo punto all'ordine del giorno della seduta di questo pomeriggio - sarebbe incostituzionale poiché la legge Delrio, con l'elezione di secondo livello, è ancora in vigore.
78 studenti siciliani all'ARS, deputati per due giorni
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78 studenti siciliani all'ARS, deputati per due giorni
Dopo il voto con cui è stata respinta la proposta di Auteri, il presidente della commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate (Dc) ha letto la relazione sulla riforma delle Province. Il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno intanto aveva lasciato la presidenza al suo vice Nuccio Di Paola (M5s), ma a quel punto i parlamentari di Fratelli d'Italia hanno abbandonato la seduta. In aula è scoppiata la bagarre. I lavori sono stati rinviati.
Le critiche dell'opposizione
"La stessa maggioranza che ha votato in commissione il ddl salva- ineleggibili ha smentito se stessa andando in frantumi sul voto per l'inversione dell'ordine del giorno che avrebbe consentito di esaminare la norma. Un vero e proprio corto circuito che ha evidenziato le crepe tra i partiti di governo. A questo punto anche la legge per il ritorno alle province appare in salita". Lo dicono i capigruppo di opposizione all'Ars Michele Catanzaro (PD), Antonio De Luca(M5S) e Matteo Sciotto (Sud chiama Nord).