/ Rassegna stampa » 2024 » Marzo » 4 » rassegna stampa dal 2 al 4 marzo 2024

rassegna stampa dal 2 al 4 marzo 2024


teleacras.it
"Sindaci", l'Anci e il terzo mandato. L'Associazione dei Comuni scrive ai vertici del governo e dell'Assemblea Regionale: "Anche in Sicilia sia applicata la facoltà del terzo mandato per i sindaci dei Comuni fino a 15.000 abitanti".

In Sicilia si combatte sul fronte del terzo mandato per i sindaci dei Comuni fino 15.000 abitanti. Sulle barricate è l'Anci, l'Associazione dei Comuni. Ha scritto una lettera al presidente della Regione, Renato Schifani, dell'Assemblea Regionale, Gaetano Galvagno, della Commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate, e all'assessore regionale agli Enti locali, Andrea Messina. L'Anci invoca che anche nell'isola sia applicata la facoltà del terzo mandato fino a 15.000 come in tutta Italia e in tempo per le prossime Amministrative in primavera. Il presidente dell'Anci, Paolo Amenta, spiega: "Con il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri non vi sarà limite di mandato per i sindaci dei Comuni fino a 5.000 abitanti e salirà a tre il limite dei mandati per quelli da 5 a 15 mila abitanti. In relazione a ciò chiediamo al Parlamento siciliano di procedere in tempi brevi all'approvazione della norma anche in Sicilia". Si ritiene opportuno inserire tale norma nel disegno di legge di riforma degli Enti locali che è stato appena approvato dalla Commissione Affari istituzionali. Il testo a breve sarà all'esame di Sala d'Ercole dove sarà possibile presentare uno specifico emendamento per il terzo mandato fino a 15.000. Poi ovviamente occorre che lo si voti, incontrando il favore della maggioranza e anche dell'opposizione. I prossimi 8 e 9 giugno probabilmente si svolgerà l'election day, ovvero le elezioni Europee, Regionali e Amministrative. E nella provincia agrigentina saranno sei i Comuni al voto per eleggere sindaco e consiglio comunale. Si tratta di Naro, Santa Elisabetta, Alessandria della Rocca, Racalmuto, Caltabellotta, e poi Campobello di Licata, dove si ripete il voto a causa di errori nella stesura della scheda elettorale da parte della Prefettura. A Campobello al momento unico candidato sindaco è l'ex sindaco, Michele Termini. Forse sarà candidato anche l'uscente sindaco, Antonio Pitruzzella. Poi, forse, saranno candidati i sindaci in carica Giovanna Bubello ad Alessandria della Rocca, Maria Grazia Brandara a Naro, Vincenzo Maniglia a Racalmuto, e Calogero Cattano a Caltabellotta. E poi ha già annunciato la sua ricandidatura il due volte sindaco uscente di Santa Elisabetta, Domenico Gueli. Lui, che è anche presidente dell'Ati, l'Assemblea territoriale idrica, è per la terza volta candidabile a sindaco a fronte della nuova legge che lo consente nei Comuni fino a 5.000 abitanti. La candidatura è stata ratificata dal direttivo della locale sezione del Partito Democratico. E se in Sicilia si lotta per il terzo mandato fino a 15.000 abitanti, a Roma si lotta altrettanto ma per il terzo mandato, proposto e sostenuto dalla Lega, per i sindaci dei Comuni oltre 15.000 e per i presidenti di Regione. Il primo round si è concluso 1 a 0 perché in Commissione Affari Costituzionali la proposta è stata votata e hanno vinto Fratelli d'Italia e Forza Italia, contrari all'iniziativa di Salvini. In Sicilia i Comuni oltre i 15.000 sono il 66 per cento della popolazione.


ITALIAOGGI.
Cittadini e amministrazione, arriva il portafoglio digitale tricoloreIl decreto legge Pnrr istituisce l'IT-Wallet per gestire le pratiche con enti pubblici e privati. Sullo smartphone patente, tessera sanitaria e codice fiscale.
Avere sul telefonino o altro dispositivo elettronico, in forma digitalizzata, patente, tessera sanitaria, carta d'identità e ogni altro documento per sbrigare pratiche con pubbliche amministrazioni e soggetti privati. Il tutto disponibile offline e online e, quindi, sia per l'esibizione sia per la consultazione diretta telematica da parte degli enti interessati. E, quindi, messi in soffitta gli originali dei documenti su carta o su tesserini magnetici.
Sono questi gli obiettivi dei portafogli digitali, la cui versione italiana (IT-Wallet) è stata messa in cantiere dal decreto legge Pnrr, approvato dal consiglio dei ministri del 26 febbraio 2024.
L'iniziativa italiana viaggia in parallelo con quella analoga europea, tesa al varo di una identità digitale riconosciuta in tutti gli stati dell'Unione, chiamata European digital identity wallet (Portafoglio europeo di identità digitale).
Il sistema di portafoglio digitale
Il decreto-legge istituisce il "Sistema di portafoglio digitale italiano (Sistema IT-Wallet)", in cui rientrano il portafoglio digitale pubblico (IT-Wallet pubblico) e i portafogli digitali privati (IT-Wallet privati).
Con il wallet pubblico si completeranno le pratiche con le pubbliche amministrazioni, mentre con quello privato si tratteranno affari con imprese e soggetti privati (ad esempio stipulazione di contratti con banche, società di noleggio, ecc.).
Per arrivare a questo risultato il decreto legge richiede una serie di passaggi, il primo dei quali è l'adozione di Linee Guida (entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento).
Le Linee Guida scriveranno caratteristiche tecniche e connesse misure di sicurezza, le modalità di adozione dei wallet (cui si accederà con un'identità digitale, come Spid o carta di identità elettronica) e i servizi disponibili.
Emissione gratuita per cittadini e imprese
È prevista la gratuità dell'emissione dell'IT-Wallet pubblico per cittadini e imprese, mentre un decreto attuativo potrà individuare servizi che possono essere oggetto di remunerazione da parte del titolare del Wallet e dei soggetti privati accreditati in qualità di erogatori di servizi.
Per arrivare alla piena funzionalità del sistema IT-Wallet potranno trascorrere parecchi mesi (si parla del 2025, previa una fase sperimentale), ma nel frattempo sarà possibile fruire di alcune anticipazioni.
Una app sul telefonino
Chi lo richiederà, potrà disporre su una app del telefonino delle versioni digitali della Tessera sanitaria - Tessera europea di assicurazione di malattia (TS/TEAM), della patente di guida e della Carta europea della disabilità.
Così, la versione digitale della TS/TEAM avrà lo stesso valore, per la fruizione di servizi erogati online o in presenza, del tesserino plastificato rilasciato dal Ministero dell'economia e delle finanze.
Allo stesso modo, insieme a un documento di riconoscimento valido, l'automobilista, in alternativa alla tradizionale patente, agli organi di polizia potrà mostrare la versione digitale della patente stessa disponibile tramite app sul telefonino e con ciò attestare la sua abilitazione alla guida, ma solo in Italia.
All'Agenzia per l'Italia digitale, Agid, è stato dato il compito di adottare le linee guida su standard tecnologici e soluzioni tecniche ed organizzative.
La responsabilità per la realizzazione e la gestione dell'infrastruttura organizzativa e tecnologica necessaria per l'attuazione del Sistema 1T Wallet è stata affidata alla società PagoPA Spa e all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Il traguardo è quello di avere digitalizzata e raggiungibile direttamente sugli strumenti elettronici ogni documentazione che oggi ha un originale su supporto materiale. Il Wallet dovrà servire anche per apporre firme elettroniche o per accedere ai servizi on line, che prevedono un'autenticazione, consentendo la verifica dell'età dell'utente.
Il portafoglio di identità digitale Ue
Questi obiettivi dovranno essere raggiunti anche a livello di Unione europea: il regolamento Ue, che prevede il portafoglio di identità digitale Ue (European digital identity wallet), è ormai a un passo dal traguardo finale (l'Europarlamento ne ha approvato il testo il 29 febbraio 2024).
Questo portafoglio transnazionale potrà essere attivato dai cittadini Ue tramite i sistemi nazionali di identificazione elettronica esistenti. Anche le piattaforme online di dimensioni molto grandi (compresi servizi quali Amazon, Booking o Facebook) e i servizi privati giuridicamente tenuti all'autenticazione degli utenti dovranno accettare il portafoglio digitale Ue come metodo di accesso ai loro servizi online.
La normativa europea cura anche la parte della sicurezza dei dati, prescrivendo che il portafoglio di identità digitale Ue dovrà essere dotato di un pannello di controllo, con tutte le operazioni accessibili al titolare, così da permettergli di controllarle e anche di segnalare violazioni della protezione dei dati. Sarà consentita anche l'interazione tra diversi portafogli digitali.


FOCUSICILIA
Amministrazioni locali in Sicilia, nel 2023 il debito è di 6,65 miliardi di euro.Il debito delle amministrazioni locali in Sicilia scende di 335 milioni di euro nel 2023. Secondo i dati di banca d'Italia si passa da 7 a 6,65 miliardi di euro, il quinto peggiore in Italia. Una "performance" positiva però in linea con il dato nazionale, dove a ridursi sono soprattutto i prestiti dalle istituzioni finanziarie.
Il debito delle amministrazioni locali della Sicilia nel 2023 ammonta a sei miliardi e 652 milioni di euro. Il dato, elaborato dalla Banca d'Italia, vede la Sicilia in netto miglioramento sul 2022, quando la cifra era di sette miliardi e due milioni di euro. Parliamo del debito consolidato, ovvero la quota lorda di denaro che i creditori attendono dall'insieme delle amministrazioni, dalla Regione siciliana alle ex province, passando per Comuni e società pubbliche. In calo anche il dato del debito non consolidato, ovvero quello che include le passività delle amministrazioni locali verso enti appartenenti agli altri sottosettori delle amministrazioni pubbliche, che passa da 10,8 a 10,3 miliardi di euro.
Cala il debito in tutta Italia: ridotti i prestiti di 5 miliardi
Il debito siciliano è, in termini numerici, il quinto in Italia tra le Regioni. Peggio fanno Lazio (16,25 miliardi di euro), Lombardia (10,4 miliardi, erano 10,6 nel 2022), Campania (9,73 miliardi) e Piemonte (9,67 miliardi). Nel contesto nazionale la buona "performance" siciliana - meno 337 milioni di euro - è però da vedere in un quadro complessivo italiano che vede una generale riduzione del debito. Secondo le elaborazioni di Banca d'Italia gli 84,2 miliardi di euro del debito consolidato delle amministrazioni locali sono quasi 4 miliardi in meno rispetto al 2022, quando la quota era di 88,1. Il grosso del calo è dovuto alla riduzione della quota di debito dovuta per prestiti residenti (ovvero nell'area euro) da parte delle Istituzioni finanziare monetarie (IFM) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), scesa a livello italiano da 65,28 a 60,34 miliardi di euro, poco meno di 5 miliardi di euro. Non è quindi un caso che tutte le prime quattro regioni abbiano un debito in calo, con il Lazio che nel 2022 contava un debito di 17,1 miliardi di euro), la Lombardia di 10,6, la Campania di 10,05 e il Piemonte di 9,94 miliardi.
I dati del debito delle amministrazioni locali siciliane dal 2018 al 2023
Sui debiti non finanziari la Sicilia fa meglio dell'Italia
Anche nel caso della Sicilia la maggiore quota di debito delle amministrazioni locali ridottasi nel 2023 sul 2022 è quella relativa ai prestiti residenti IFM e CDP, passata da 6,43 a 6,18 miliardi di euro. In calo in Sicilia anche i titoli emessi in Italia, passati da 114 a 92 miliardi di euro. I prestiti da IFM non in area euro sono anch'essi in calo da 189 a 171 miliardi. Le altre passività (anche non finanziarie) sono infine anch'esse in calo da 272 a 213 miliardi di euro. In questo caso si tratta di un dato in controtendenza rispetto a quello nazionale, che vede invece un aumento del debito dai 9,16 del 2022 a 11,5 miliardi di euro del 2023.
Dieci anni fa il debito "record": 8,25 miliardi di euro
Guardano all'evoluzione "storica" del debito siciliano si nota invece una netta riduzione rispetto a 10 anni prima. Il 2013 è stato l'anno record per il debito siciliano, pari a 8,25 miliardi di euro. La quota, grazie anche ai vari accordi della Regione con lo Stato italiano, oggetto peraltro di vari interventi e analisi da parte della Corte dei Conti, è andata progressivamente a ridursi fino ai 5,59 miliardi del 2020, anno della pandemia da Covid-19, per poi aumentare fino a quota 7 miliardi nel 2022.
Il grosso del debito dalle amministrazioni regionali
A livello nazionale il debito delle amministrazioni regionali pesa per 38,2 miliardi sul totale di 84,2 miliardi di euro del debito delle amministrazioni locali. La quota era di 39,14 miliardi nel 2022. Il debito dei Comuni nel 2023 è a quota 31,09 miliardi contro i 32,79 del 2022. Per le ex province e Città metropolitane il debito nel 2023 è di 5,47 miliardi di euro (erano 5,68 l'anno precedente). Gli altri enti hanno infine un debito nazionale complessivo di 9,50 miliardi di euro, esattamente un miliardo in meno del 2022 (10,5). Banca d'Italia non fornisce a livello regionale la quota di debito suddiviso per comparti, ma nell'area Sud e Isole le percentuali sono simili al dato nazionale, con 13,85 miliardi di euro su 27,49 imputati alle amministrazioni regionali. Il debito consolidato dei Comuni al Sud è invece di 9,17 miliardi, mentre le province e Città metropolitane pesano per 1,62 miliardi di euro.


QDS.
Milleproroghe, arriva il sì alla stabilizzazione dei precari nei Comuni in dissesto.  
"La norma del Milleproroghe che consente di avviare la stabilizzazione dei lavoratori precari dei Comuni dell'Isola".
"La norma del Milleproroghe che consente di avviare la stabilizzazione dei lavoratori precari dei Comuni dell'Isola in dissesto finanziario o in piano di riequilibrio, anche in deroga ai vincoli esistenti, è un segnale importante di attenzione del Parlamento nazionale verso la Sicilia. Poter finalmente parlare di assunzione per questi lavoratori, garantendone operatività e funzionalità, è una vittoria importante che dà sollievo non solo alle tante famiglie che da anni attendono certezza lavorativa ed economica ma anche alle amministrazioni locali che potranno finalmente contare su risorse certe". Lo dice l'assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina.
Alcuni dettagli sulle stabilizzazioni
Le unità di personale che potranno essere interessate nei percorsi di stabilizzazione sono 1.429 e, nel dettaglio, 300 operano all'interno di Comuni in riequilibrio, 612 in Comuni che si trovano in stato di dissesto finanziario, mentre ulteriori 517 sono utilizzati in virtù della legge regionale n. 5 del 2014..
Approvazione al fine di garantire la continuità dell'azione amministrativa e di adottare misure organizzative essenziali per l'efficienza e l'efficacia dell'azione delle pubbliche amministrazioni
Il testo del Decreto Milleproroghe è stato approvato dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica, di seguito le novità approvate:
la proroga della Rottamazione quater con la possibilità per chi non ha provveduto a pagare le prime tre rate della dilazione, di provvedere entro il 15 marzo,
la proroga al 31 dicembre 2024 del bonus acquisto casa under 36, con la condizione che il preliminare sia stato firmato entro il 31.12.2023,
la proroga del Ravvedimento speciale per le dichiarazioni dei redditi validamente presentate al 31 dicembre 2022,
lo slittamento della esenzione IVA per gli ETS al 1 gennaio 2025,
l'esenzione Irpef per gli agricoltori,
la proroga per le assemblee da remoto al 30 aprile, 
si estende fino al 31 dicembre 2024 il diritto dell'impresa debitrice di sostituire, ai fini dell'accesso alla composizione negoziata della crisi, le certificazioni dei debiti tributari e contributivi, con autodichiarazioni del debitore precedentemente previsto solo sino al 31 dicembre 2023,
prorogato anche per il 2024 il divieto di e fatture per le prestazioni sanitarie,
e per il lavoro sportivo, si segnala:
la proroga dal 31 gennaio al 31 marzo 2024 del  il termine ultimo per le comunicazioni dei rapporti di lavoro degli arbitri e dei direttori di gara nello sport. Per le altre novità leggi: Milleproroghe: le novità  per il lavoro sportivo
Decreto Milleproroghe 2024, il testo
Il decreto è stato approvato al fine di garantire la continuità dell'azione amministrativa e di adottare misure organizzative essenziali per l'efficienza e l'efficacia dell'azione delle pubbliche amministrazioni. In questo link è possibile visualizzare il testo recentemente approvato dalle due camere.
Decreto Milleproroghe 2024, il disegno di legge approvato dal Senato


lentepubblica.it
Pubblicato l'avviso per rafforzare la cyber resilienza nella Pa
In una mossa volta a potenziare la sicurezza informatica delle istituzioni pubbliche italiane, è stato recentemente diffuso l'Avviso 8/2024, mirato a rafforzare la cyber resilienza nella Pa.L'Avviso è stato pubblicato sul sito Italia Domani e si concentra sulla selezione di proposte progettuali mirate al potenziamento di questo aspetto delle nostre amministrazioni, tramite un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro, messo a disposizione per sostenere tali interventi. L'obiettivo primario di questa iniziativa è consolidare le infrastrutture e i servizi digitali del Paese, migliorando simultaneamente le competenze specialistiche necessarie per garantire elevati livelli di resilienza cibernetica. Avviso per rafforzare la cyber resilienza nella PaIl periodo di partecipazione è aperto fino al 25 marzo 2024 e coinvolge: grandi  Comuni Comuni capoluogo di Regione Città MetropolitaneAgenzie regionali sanitarie e Aziende ed enti di supporto al Servizio Sanitario Nazionale Autorità di sistema portuale Autorità del Bacino del Distretto idrograficoe Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente.La partecipazione richiede l'invio di una Proposta Economicamente Conveniente (PEC) all'indirizzo pnrr@pec.acn.gov.it entro le ore 18:00 del 25 marzo 2024.Nell'oggetto della PEC di trasmissione dovrà essere indicato: "Domanda di ammissione Avviso Pubblico n. 08/2024 - nome Soggetto richiedente", sostituendo "nome Soggetto richiedente" con la denominazione della Pubblica amministrazione partecipante. L'Avviso 8 è finanziato attraverso i fondi dell'Investimento 1.5 "Cybersecurity" del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), appartenente alla Missione 1, Componente 1. La gestione dell'iniziativa è affidata all'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, in stretta collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale. Questo connubio mira a collegare efficacemente il mondo della Pubblica Amministrazione, delle imprese e dei fornitori di tecnologia per garantire una maggiore sicurezza digitale nel Paese.Infine eventuali richieste di informazioni e chiarimenti potranno essere presentate, entro i 10 giorni precedenti la chiusura dei termini di partecipazione, all'indirizzo e-mail dedicato pnrr-cybersecurity@acn.gov.it, avendo cura di riportare nell'oggetto l'identificativo "Avviso Pubblico n. 08/2024 - Investimento 1.5". 

  
Novità sulle assenze per malattia nel CCNL 2019/2021 dei Dirigenti degli Enti Locali
Sono previste delle novità per quanto riguarda le assenze per malattia di dirigenti degli enti locali col CCNL 2019/2021.Lo scorso 11 dicembre, è stata firmata la preintesa del CCNL 2019/2021, relativa ai dirigenti dell'area delle Funzioni Locali e ai segretari comunali e provinciali.

Con la conferma dell'art.20 del CCNL 17/12/2020, sono state introdotte alcune interessanti novità, in tema di assenze per malattia.Ecco quali sono.
Novità assenze malattia CCNL 2019/2021 dirigenti enti locali: ecco quali sonoNel recente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dirigenti negli enti locali e per i segretari comunali e provinciali, sono state introdotte maggiori tutele.
In una delle sezioni, viene data particolare rilevanza alle misure adottate durante i periodi di malattia.Il CCNL per i dirigenti negli enti locali rappresenta un passo avanti significativo, fornendo chiarezza e tutela in caso di malattia e introducendo disposizioni mirate a sostenere i lavoratori durante periodi difficili, come quelli legati a gravi patologie.Le nuove regolamentazioni dimostrano l'impegno a migliorare le condizioni lavorative e la sicurezza del personale nei settori pubblici, sia parte dell'Aran che delle organizzazioni sindacali.Ecco quali sono le principali novità.Periodo di Prova e assenze per malattiaInnanzitutto, il contratto stabilisce che il periodo di prova venga sospeso in caso di assenza per malattia, seguendo le disposizioni espresse dalla legge o dallo stesso CCNL.
Nel caso di malattia, il personale ha il diritto alla conservazione del proprio posto per un massimo di sei mesi. Superato questo termine, il rapporto di lavoro si considera risolto.Il dipendente non in prova, invece, assente per malattia, ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di 18 mesi. Per la maturazione di questo periodo, si sommano tutte le assenze per malattia intervenute nei tre anni precedenti l'ultimo episodio morboso in corso.
Comunicazioni e conoscenza del Periodo di ComportoL'amministrazione deve comunicare al personale, almeno 60 giorni prima della scadenza del periodo di comporto maturato a causa di malattia, il proprio stato di assenza.
Questa comunicazione è essenziale per consentire al singolo dirigente di prendere decisioni informate come, ad esempio, richiedere un periodo ulteriore di comporto.Assenze per Malattia in Caso di Gravi Patologie Richiedenti Terapie SalvavitaIl CCNL introduce un'importante disposizione in merito alle gravi patologie che richiedono terapie salvavita, come emodialisi e chemioterapia.In questi casi, i giorni di ricovero ospedaliero, day-hospital, gli accessi ambulatoriali e le assenze dovute alle terapie non sono conteggiati come assenze per malattia. Durante questi periodi, perciò, il personale ha diritto all'intero trattamento economico.L'attestazione della presenza di queste particolari patologie deve essere accertata dalle strutture medicolegali delle Aziende sanitarie locali competenti o da enti accreditati. Inoltre, sono incluse le assenze per gli effetti collaterali delle terapie, debitamente certificate dalle strutture mediche.
Procedura di Riconoscimento della Grave Patologia
La procedura per il riconoscimento di gravi patologie è attivata dall'interessato e, dal momento del riconoscimento, decorrono le disposizioni indicate. Questa disciplina si applica alle assenze per le terapie salvavita intervenute dopo la data di sottoscrizione del nuovo contratto collettivo nazionale.
Fasce di reperibilità
Come abbiamo visto, sono state apportate recentemente delle modifiche agli orari delle fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici.
Durante questi periodi di tempo, il dipendente dovrà dare tempestiva comunicazione all'ufficio competente, se si troverà in un luogo diverso da quello di residenza.Nel caso in cui il dipendente debba allontanarsi, durante le fasce di reperibilità, per visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici oppure per altri giustificati motivi, deve darne preventiva comunicazione all'ente.

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO