agrigentonotizie.it
Otto marzo al palazzo dell'ex Provincia: incontri con le scuole e mostre di Caputo e Romano.
Il palazzo dell'ex Provincia di Agrigento apre le porte per la Giornata internazionale della donna. L'iniziativa s'intitola "Donne, pace e sicurezza" ed è organizzata dal Comitato unico di garanzia del Libero consorzio comunale di Agrigento. Appuntamento nell'aula "Giglia" del Palazzo dell'ex Provincia, in piazza Aldo Moro, oggi, 8 marzo alle 9,30. L'evento, che prevede la partecipazione di alcune classi del liceo classico e musicale Empedocle, dello scientifico Leonardo e del liceo scientifico e delle scienze umane Politi, si aprirà con i saluti del prefetto di Agrigento Filippo Romano, del commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Agrigento Giovanni Bologna e della presidente del Cug Maria Antonietta Testone. Seguiranno gli interventi della giornalista Maria Giuseppina Terrasi, del comandante della Compagnia dei carabinieri di Agrigento, il capitano Annamaria Putortì, della presidente dell'Associazione nazionale donne elettrici (Ande) Carola De Paoli e del sottotenente di Vascello Domenica Annicchiarico. Il titolo dell'iniziativa prende spunto dalla Risoluzione 1325 su "Donne, pace e sicurezza", adottata all'unanimità il 31 ottobre 2000 dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. Si tratta della prima Risoluzione di questo organismo che esplicitamente menziona sia l'impatto della guerra sulle donne, sia il contributo delle donne per la soluzione dei conflitti e per una pace durevole. La risoluzione riconosce e valorizza il contributo delle donne, fino a quel momento sottovalutato e sottoutilizzato, nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti, nel peace-keeping e nel peace-building. Nel corso dell'incontro, che sarà preceduto dall'inaugurazione nella Scala reale della mostra di Federico Caputo "Introspezioni di tela, la poetessa Liliana Arrigo reciterà due poesie dedicate alla donna. Per l'occasione l'aula "Giglia" ospiterà anche la mostra fotografica di Federico GS Romano dal titolo "Giorno perfetto".
ITALIAOGGI.
Il premio di produttività aiuta la pensione Sconto fiscale anticipato riscattando i buchi contributivi. Circolare delle Entrate sulle novità sul reddito di lavoro dipendente (Manovra e dl Anticipi).
Sconto fiscale anticipato con il premio di produttività destinato alla pensione. Il premio, infatti, diventa subito onere deducibile per il lavoratore se decide, d'accordo con il datore di lavoro, di usarlo per pagarsi il riscatto dei buchi contributivi.
Lo spiega, tra l'altro, l'agenzia delle entrate nella circolare n. 5 del 7 marzo 2024 sulle novità in materia di reddito di lavoro dipendente previste dalla Manovra 2024 e dal decreto Anticipi. Sui fringe benefit, che quest'anno possono aiutare anche le spese per l'affitto o gli interessi del mutuo della prima casa, l'Ade precisa che la casa può anche essere del coniuge o dei figli e che il datore di lavoro deve acquisire, dal lavoratore, i giustificativi di spesa e un'attestazione che le spese non saranno oggetto di altra richiesta di rimborso.
La Manovra 2024 ha riproposto, nel biennio 2024/2025, la c.d. pace contributiva, misura che consente di riscattare i buchi contributivi. I lavoratori iscritti all'Inps che non hanno anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (regime contributivo) possono richiedere il riscatto per un massimo di 5 anni, anche non continuativi, dei periodi non coperti da contributi e collocati dal 1996 al 2023, pagabile anche in 120 rate mensili (10 anni).
Nel settore privato, il riscatto può essere pagato anche dal datore di lavoro, utilizzando i premi di produzione. In tal caso, spiega l'Ade, il datore di lavoro porta l'onere del riscatto in deduzione dal proprio reddito d'impresa o lavoro autonomo. Inoltre, nel determinare il reddito di lavoro dipendente del lavoratore, terrà in deduzione i contributi versati per suo conto (anticipando lo sconto fiscale che, altrimenti, si può chiedere in sede di dichiarazione dei redditi).
Benefit legato ai figli
La Manovra 2024 ha elevato il tetto d'esenzione fiscale e contributiva dei fringe benefit. Invece dell'ordinario limite di 258,23 euro, nell'anno 2024 i limiti sono 1.000 euro ai lavoratori senza figli a carico e 2.000 euro ai lavoratori con figli a carico. Se si supera i limiti, l'intero benefit è soggetto a tassazione e contribuzione (non soltanto l'eccedenza).
L'utilizzabilità del fringe benefit è unica per tutti i lavoratori: beni ceduti e servizi prestati dal datore di lavoro; somme erogate o rimborsate per pagare le utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale; spese per l'affitto della prima casa o per gli interessi sul mutuo della prima casa (queste spese per la prima casa sono una novità).
Qual è la prima casa
Secondo l'Ade la nozione di "prima casa" corrisponde a quella di "abitazione principale" in uso per le analoghe detrazioni fiscali (interessi mutui e canoni locazione): abitazione nella quale il contribuente o suoi familiari dimorano abitualmente. Pertanto, il fringe benefit può riguardare spese o interessi sul mutuo relativi all'immobile a uso abitativo posseduti o detenuti, con titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, nei quali il dipendente o suoi familiari dimorino abitualmente.
La documentazione
L'Ade evidenzia, ancora, che è necessario che il datore di lavoro, nel rispetto della privacy, acquisisca e conservi, per eventuali controlli, la documentazione giustificativa di spesa o, in alternativa, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Inoltre, il datore di lavoro deve acquisire anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dal lavoratore attestante che le spese non sono state e non saranno oggetto di altre richieste di rimborso, totale o parziale.
LENTEPUBBLICA.
Richiesta CIG e compilazione schede appalto semplice e guidata, per adempimenti ANAC a norma D.Lgs. 36/2023.
La scelta, la compilazione e la validazione delle schede per la gestione delle procedure d'appalto da inviare alla Piattaforma Contratti Pubblici ANAC, a carico di RUP e delegati di fase, sono processi complessi, a rischio di errori e incongruenze: ecco come la suite certificata Acquisti Telematici può aiutare le S.A. a semplificare gli adempimenti.
Piattaforma certificata Acquisti Telematici 11.5, l'innovazione al servizio dei Responsabili di Progetto e addetti Uffici Gare
"Semplificazione" è la parola d'ordine per descrivere l'ultima versione della piattaforma certificata AgID Acquisti Telematici. Grazie alle migliorie e agli automatismi implementati nel modulo di interoperabilità ANAC Connector, gestire gli obblighi informativi verso la Piattaforma Contratti Pubblici di ANAC è diventato più rapido e intuitivo che mai, rendendo più efficiente il lavoro quotidiano delle Stazioni Appaltanti.
I Responsabili Unici del Procedimento e i loro delegati possono ora usufruire di controlli automatici sui dati e di processi guidati durante l'utilizzo delle funzioni di interoperabilità, come la richiesta del CIG o la consultazione del FVOE, che riducono al minimo il tempo dedicato al caricamento manuale delle informazioni e alla creazione delle schede e garantiscono assoluta correttezza degli adempimenti.
Guarda l'anteprima video e scopri tutte le novità
Semplifica la gestione degli appalti con il nuovo Acquisti Telematici 11.5
Ecco cosa ha dichiarato il Dott. Giovanni Salutari, responsabile dell'area Assistenza e consulenza di Digital PA, riguardo alle innovative funzionalità introdotte nella versione 11.5:
'In questi primi due mesi dall'avvento della digitalizzazione dei contratti pubblici, abbiamo ascoltato attentamente le esigenze delle Stazioni Appaltanti e le criticità riscontrate dai RUP al fine di creare soluzioni che puntino alla massima semplificazione, grazie all'impiego di automatismi e di processi guidati.
Con il nuovo Acquisti Telematici 11.5, abbiamo deciso di introdurre alcune importanti novità che ottimizzano la gestione degli appalti in modo significativo. Ad esempio, le schede ANAC vengono ora precompilate con le informazioni già inserite nella bozza di gara, eliminando la necessità di aggiungere ogni informazione richiesta da zero. I dati inseriti in fase di creazione della procedura di affidamento sulla piattaforma vengono automaticamente valorizzati nei form, accelerando l'invio alla PCP e riducendo il rischio di errori manuali.
Inoltre, il software effettua una verifica automatica di congruità dei dati sulle schede, garantendo la massima correttezza e aiutando gli operatori nel processo decisionale. Per alleggerire ulteriormente il carico di lavoro dei RUP, gli utenti abilitati al ruolo di istruttore possono preparare sia le schede richieste dall'Autorità che l'eDGUE in formato bozza. Il RUP o il delegato di fase dovrà semplicemente effettuare una verifica dei contenuti e confermare l'invio ai sistemi ANAC. I feedback raccolti in questa fase ci dicono che siamo sulla strada giusta: in Digital PA siamo orgogliosi di continuare a guidare il cambiamento e di essere al fianco delle S.A. in questo viaggio verso una gestione degli appalti più moderna e agile."
Attraverso la sinergia con la piattaforma Trasparenza PA, è possibile inviare con tempestività tutti i dati relativi alle fasi dell'appalto alla Banca Dati Nazionale ANAC con pochi click e pubblicare automaticamente il link alla procedura contrattuale sulla BDNCP, in ottemperanza alle disposizioni del D.Lgs. 36/2023 e alle delibere dell'Autorità Nazionale Anticorruzione.
Con l'avvento della digitalizzazione dei contratti pubblici a partire dal 1° gennaio 2024, il panorama degli appalti è stato completamente trasformato. In questo momento cruciale di adattamento alle novità introdotte dal D.Lgs. 36/2023, Digital PA si pone come il partner ideale per le Stazioni Appaltanti che desiderano superare le sfide del settore con successo.
Digital PA offre una soluzione completa, progettata su esigenze reali, che include la suite certificata Acquisti Telematici, un supporto tecnico costante e una formazione di alto livello, per garantire ai professionisti del procurement pubblico gli strumenti necessari per lavorare in modo più efficiente e sicuro, rispettando sempre le normative vigenti.
AGRIGENTONOTIZIE
Frana lungo la provinciale 32: ritrovate 5 cartucce, intimidazione per il Comune o per l'impresa che si è aggiudicata i lavori?La ditta a cui sono stati appaltati gli interventi di messa in sicurezza non aveva ancora aperto il cantiere al momento del rinvenimento dell'inquietante messaggio.
Cinque cartucce attaccate ad una trave di legno sono state ritrovate lungo la strada provinciale numero 32, a Cianciana.
Si tratta di una strada secondaria che collega Cianciana con Ribera dove, a seguito di una frana, il Comune ha aggiudicato i necessari, anzi indispensabili, lavori di messa in sicurezza. L'aggiudicazione è stata fatta a un'impresa non del paese che non aveva, al momento dell'inquietante rinvenimento, neanche aperto il cantiere. E' accaduto nei giorni scorsi, ma la notizia - in una piccolissima realtà qual è Cianciana - è trapelata, dal fitto riserbo investigativo, soltanto adesso.
Delle indagini su quanto ritrovato si stanno occupando i carabinieri, l'unica forza dell'ordine presente sul territorio.
È mistero su quanto ritrovato perché non è ben chiaro - non può esserlo - chi sia il "bersaglio" dell'intimidazione, se il Comune che ha appaltato i lavori o l'impresa che però non si era neanche insediata, né aveva aperto il cantiere per la messa in sicurezza dell'area franata. L'inchiesta, che è ancora nelle fasi iniziali, è coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca.
L'area della frana pur essendo su una strada provinciale ricade - stando a quanto apprende AgrigentoNotizie - nella competenza del Comune di Cianciana e non del Libero consorzio comunale.
LIVESICILIA
Sicilia, impegnati oltre 740 milioni di euro per i progetti del PnrrGran parte delle risorse riguardano la missione salute
PALERMO - Su un totale di 2,3 miliardi tra fondi Pnrr (1,860 miliardi) e risorse del piano nazionale complementare (476,516 milioni) destinati alla Regione siciliana nel ruolo di soggetto attuatore, sono stati accertati in entrata 1,198 miliardi e impegnati 744,29 milioni, pari al 39% dei fondi assegnati. Sono i dati che emergono da un dossier del Servizio bilancio dell'Ars, realizzato a seguito del ciclo di audizioni della commissione Ue sul Pnrr attuato dalla Regione: programmazione, governance e stato di avanzamento. Nel complesso, il plafond Pnrr per la Sicilia è di 11,737 miliardi, pari al 9,5% dell'intero finanziamento per l'Italia. Ma l'importo raggiunge i 18,019 miliardi includendo le risorse che i progetti del Pnrr ricevono da altre fonti pubbliche e private. Finora nell'isola sono state avviate procedure per 1,863 miliardi pari al 10,7% del valore complessivo dei progetti; 591 milioni il valore delle risorse aggiudicate, pari al 3,4%.
Dove sono impiegate le finanze
Gran parte delle risorse in cui è coinvolta la Regione come soggetto attuatore riguardano la missione Salute, che conta su un 1 miliardo e 100 milioni, pari a circa il 58,3% del totale del finanziamento. Seguono la missione 'Rivoluzione verde e transizione ecologica" con 479,44 milioni (il 26,5% del totale), 'Inclusione e coesione' con 140,66 milioni (7,9%) e 'Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo" con 136,43 milioni (7,1%).
"In termini contabili - si legge nel dossier - le missioni salute e digitalizzazione godono dello stato di avanzamento finanziario più alto: rispettivamente 51,3% e 64,9% di somme impegnate". L'impegno più basso riguarda la missione 'Inclusione e coesione', appena il 9,4% dei fondi. In totale i progetti attuati o da attuare da parte della Regione, nell'ambito delle misure del Pnrr, sono 1.653. E in particolare 655 progetti per la salute, 584 per la digitalizzazione, 327 per 'inclusione e coesione, 86 per la rivoluzione verde.
I progetti istruzione e la ricerca
Sono 519 i progetti finanziati dal Pnrr in Sicilia per la missione istruzione e ricerca, per un totale di 775,15 milioni di euro. La Regione in questo caso non è soggetto attuatore ma coordina, collabora e supporta altri enti. Per asili nido e scuole dell'infanzia il plafond è di 251,4 milioni per 194 progetti di cui 72 per la costruzione di nuovi plessi; per l'ampliamento delle competenze e il potenziamento delle infrastrutture 203 progetti per 459,9 milioni; per il potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola 67 progetti (14 nuove strutture) per 42,8 milioni; per l'estensione del tempo pieno 55 progetti per 21 milioni.
FOCUSICILIA
Cassazione: il datore di lavoro non deve generare condizioni stressogene.Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione evidenzia come gli obblighi sulla salubrità degli ambienti di lavoro siano particolarmente stringenti: il datore di lavoro non deve generare condizioni stressogene
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2084 del 19 gennaio 2024, ha affermato il principio secondo cui l'obbligo del datore di lavoro teso a garantire ai propri dipendenti un ambiente di lavoro salubre, non si limita ad impedire che questi ultimi siano vittime di mobbing ma si estende sino ad evitare che si verifichi qualsivoglia situazione di stress da lavoro.
Il ricorso al Giudice del Lavoro
La vicenda oggetto del giudizio trae origine dal ricorso proposto da un dipendente pubblico che ha chiesto al Giudice del Lavoro di accertare l'esistenza di sofferenze psichiche subite in ufficio e, in conseguenza, di condannare il datore di lavoro al risarcimento del danno patito.
La superiore domanda, dapprima accolta dal Giudice di prime cure, è stata rigettata dalla Corte d'appello adita poiché, secondo la ricostruzione del Collegio, l'attività posta in essere dal datore di lavoro non poteva essere qualificata né come mobbing né come straining (condotta vessatoria caratterizzata da una azione unica ed isolata) ma, e diversamente, come una situazione riconducibile ad una fisiologica conflittualità che può instaurarsi fra le parti di un rapporto lavorativo.
In conseguenza, il lavoratore ha proposto ricorso per Cassazione.
Il ricorso in Cassazione
La Corte, dopo aver preliminarmente ribadito che la responsabilità di cui all'art. 2087 cod. civ. (Tutela delle condizioni di lavoro morale dei prestatori di lavoro) ha carattere contrattuale, ha precisato che gli obblighi del datore di lavoro in materia di salute e sicurezza sono molto stringenti.
In particolare, la Suprema Corte ha affermato che il datore di lavoro deve porre in essere tutte le necessarie azioni volte a riconoscere ai lavoratori un ambiente di lavoro salubre e sicuro e, dunque, deve astenersi dal compiere iniziative, scelte o comportamenti capace di generare condizioni di lavoro stressogene anche in misura più tenue a quelli idonei a produrre situazioni di mobbing, straining, burn out, molestie o stalking.
Condotte ripetute, ma non è mobbing
Pertanto, alcune condotte, soprattutto se continue e ripetute nel tempo, seppur non vessatorie e - in ogni caso - non riconducibile ad ipotesi di mobbing, possono incidere sulla serenità del lavoratore, con l'ovvia conseguenza che il datore di lavoro è inadempiente rispetto agli obblighi imposti dall'art. 2087 cod. civ.. In buona sostanza, come espressamente affermato dalla Corte di Cassazione nella decisone in commento: "alla luce di tale cornice di principi, anche costituzionali, la tutela dell'integrità psico-fisica del lavoratore non ammette sconti, in ragione di fattori quali l'ineluttabilità, la fatalità, la fattibilità economica e produttiva, nella predisposizione di condizioni ambientali sicure".