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rassegna stampa dal 9 all'11 marzo 2024

agrigentonotizie.it
Otto marzo, all'ex Provincia gli studenti visitano due mostre e incontrano donne che ricoprono ruoli di prestigio 


 Incontro a tema e due mostre per celebrare le donne nella ricorrenza dell'8 marzo. "Donne, Pace e Sicurezza" è stato il titolo dell'incontro, organizzato dal Comitato unico di garanzia (Cug) del Libero consorzio comunale di Agrigento che si è svolto nell'aula "Giglia" del palazzo dell'ex Provincia in occasione della Giornata internazionale della donna. C'erano gli studenti del liceo classico e musicale Empedocle, dello scientifico Leonardo e del liceo scientifico e delle scienze umane Raffaello Politi. Dopo i saluti della presidente del Cug Maria Antonietta Testone e di Gaetano Miccichè in rappresentanza della Prefettura, i ragazzi hanno incontrato la giornalista Maria Giuseppina Terrasi, il comandante della Compagnia dei carabinieri Annamaria Putortì, la presidente dell'Ande Carola De Paoli e il sottotenente di vascello Domenica Annichiarico. Le donne che hanno dato vita all'incontro con il giornalista del Libero consorzio Luigi Mula.
L'incontro, è stato preceduto dall'inaugurazione, nella Scala Reale del palazzo, della mostra di Federico Caputo intitolata "Introspezioni di tela", che si affianca alla mostra fotografica di Federico GS Romano dal titolo "Giorno perfetto". La poetessa Liliana Arrigo ha recitato due poesie dedicate alle donne.  


LENTEPUBBLICA.
Tasso d'interesse in aumento e continui ritardi: l'incubo del Tfs per i dipendenti pubblici.
Nonostante la sentenza della Consulta e la proposta di legge, continuano i ritardi per il Tfs dei dipendenti pubblici, in aumento anche il tasso d'interesse.
Il Tfs (Trattamento di fine servizio) sta diventando un vero e proprio incubo per i dipendenti pubblici.
Sono passati ormai nove mesi dal pronunciamento della Consulta, che dichiarava anticostituzionale il differimento e la rateizzazione del Tfs per i dipendenti pubblici.
Da questa questione, era nata l'idea della proposta di legge del deputato del Movimento Cinque Stelle Antonio Colucci di tagliare le tempistiche per il pagamento, riducendolo a tre mesi.
Ma è ancora un nulla di fatto.
Nel frattempo, è aumentato anche il tasso d'interesse, rendendo il tutto un vero e proprio salasso per i dipendenti.
Ecco una panoramica.
Tfs dipendenti pubblici: il tasso d'interesse è in aumento
I dipendenti che si rivolgono alle banche per ottenere la liquidazione del Tfs, si ritrovano di fronte a degli interessi molto alti.
Per effetto del rendistato (l'indice sulla base del quale gli istituti di credito calcolano il tasso d'interesse da applicare sui prestiti dei dipendenti pubblici), che non accenna a scendere, i dipendenti pubblici si ritrovano ad affrontare una spesa extra superiore ai 2000 euro, per una somma pari a 45mila euro.
Le ultime analisi attestano il rendistato generale al 3,5%, con un aumento dello 0,1% dal mese di gennaio.
Il rialzo del rendistato è iniziato nel 2021, con un aumento cospicuo nel 2022, passando dallo 0,3% al 3,5% attuale.
Tfs dipendenti pubblici: il problema delle tempistiche con l'Inps
Dato l'aumento smisurato degli interessi, è diventato molto difficile rivolgersi agli istituti di credito per ottenere il Tfs.
Perciò la via alternativa è l'Inps, che anticipa l'intero ammontare del Tfs (fino ad un massimo di 45mila euro), agevolato all'1%.
Il problema, però, è che sulla carta le richieste dovrebbero essere lavorate in un periodo di massimo 6 mesi, ma solo raramente è così.
Molti dipendenti pubblici sono costretti ad aspettare anni per l'ottenimento delle somme.
Le tempistiche variano a seconda della ragione che ha portato alla cessazione del rapporto di lavoro:
105 giorni di attesa, quando la cessazione è motivata da sopravvenuta inabilità o da decesso;
12 mesi (con altri tre mesi di attesa che può prendersi l'Inps), se il rapporto di lavoro è cessato per il raggiungimento del limite di età, per termine del contratto a tempo determinato o per la risoluzione unilaterale del datore di lavoro, a seguito del raggiungimento dei requisiti della pensione anticipata;
Almeno 24 mesi per tutti gli altri casi, come le dimissioni volontarie.
Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell'Inps ha raccolto diverse segnalazioni e ha rilevato che l'erogazione del TFR e del TFS e dell'Anticipo del TFR e del TFS subiscono ritardi a causa, non solo della normativa, ma anche per carenza di personale dedicato.
Per questo, proprio il CIV ha sollecitato un intervento normativo, per consentire ai lavoratori pubblici di ottenere la prestazione in tempi accettabili e ha richiesto agli organi di gestione dell'Istituto di elaborare, il prima possibile, un progetto specifico per ridurre i tempi di erogazione dei trattamenti di fine servizio e fine rapporto, delle anticipazioni e del versamento ai fondi di previdenza negoziale.


ITALIAOGGI.

La Procura europea dà la caccia ai furbetti dei Fondi Ue e del PnrrI dati raccolti nella relazione dell'Eppo: 4.187 denunce di reato ricevute nel 2023; 556 indagini aperte in Italia sul totale di 1.371.

Triste primato per l'Italia presso la Procura europea (Eppo): nel 2023, quasi la metà delle indagini riguarda l'Italia (circa 1 su 2,5). Su un totale di 1.371 indagini aperte nel 2023 in tutti i paesi dell'Eppo, 556 indagini sono parte di reati legati all'Italia. E sul totale di 12,28 miliardi di euro, il valore dei casi italiani ammonta a 6,02 miliardi di euro. Ma a pesare nel 2023 sono soprattutto le indagini relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con 179 indagini italiane su un totale di 233 condotte dall'Eppo. Tuttavia, sul fronte storico, su quasi 2.000 indagini attive, 618 sono italiane, per un valore di 7,38 miliardi di euro rispetto al totale di quasi 20 miliardi di euro; e su 339 indagini collegate a frodi transfrontaliere in materia di Iva 121 sono italiane. Sono i dati che emergono dalla relazione annuale dell'Eppo sul lavoro svolto nel 2023, pubblicata il primo marzo 2024. Lo scorso anno, l'Eppo ha ricevuto e trattato 4.187 denunce di reato, il che rappresenta un aumento del 26% rispetto al 2022. L'aumento è dovuto principalmente alle denunce provenienti da soggetti privati (2.494, +29% rispetto al 2022), nonché dalle segnalazioni delle autorità nazionali (1.562, +24% rispetto al 2022). Questo indica un miglioramento nel livello di individuazione delle frodi che danneggiano gli interessi finanziari dell'Ue negli stati membri partecipanti. Sono state avviate 1.371 indagini, con un aumento del 58% rispetto al 2022 e con un danno stimato di 12,28 miliardi di euro. Questo è principalmente il risultato di una migliore cooperazione tra l'Eppo e le autorità nazionali competenti, nonché degli sforzi dell'Eppo nel mirare alle organizzazioni criminali particolarmente attive nelle frodi sui sussidi e sulle entrate (Iva e dogane).
Con 139 atti d'accusa depositati (oltre il 50% in più rispetto al 2022), e in linea con l'obiettivo di concentrarsi sul recupero dei danni, i giudici hanno concesso ai procuratori europei delegati ordini di congelamento per un valore di 1,5 miliardi di euro, ovvero oltre quattro volte di più rispetto al 2022.
Italia sotto osservazione
Le 556 indagini aperte in Italia hanno un valore di almeno 6 miliardi di euro, mentre tutte le indagini attive sono 618, dal valore di 7,38 miliardi di euro. Di queste, 121 riguardano frodi Iva per un valore di 5,22 miliardi di euro. Delle indagini attive 160 hanno un carattere transfrontaliero, mentre è stata avanzata la richiesta di congelare quasi 400 milioni di euro. Le segnalazioni sono avvenute dalle autorità nazionali (600), dalle istituzioni Ue solo 13 e da soggetti privati solo 9. La principale tipologia di reati individuati riguarda frodi sui fondi Ue in 671 casi (33,66%) e frodi Iva in 469 casi (23,53%). In dettaglio sulle frodi ai Ue, dopo quelle sul Pnrr, a seguire quelle sui fondi all'agricoltura (104 casi).
Circa il 34% dei reati investigati dall'Eppo riguarda presunte frodi relative ai fondi Ue (1.486 casi). Questo tipo di frode viene commesso attraverso l'uso o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi, errati o incompleti, che hanno come effetto l'appropriazione indebita o il trattenimento ingiusto di fondi Ue. Durante il periodo di riferimento, l'Eppo ha identificato schemi di questo tipo di frodi soprattutto in agricoltura (319), sviluppo regionale (313), sostegno all'occupazione (101) e sono in crescita quelli relativi al Pnrr (233). I modelli comuni di questo tipo di frode includono: richiesta di sovvenzioni dell'Ue con dichiarazioni false riguardanti requisiti specifici di finanziamento (come criteri di ammissibilità ed esclusione, per esempio nascondendo una condanna penale precedente, che escluderebbe il richiedente dal ricevere fondi dell'Ue), o creando circostanze artificiali per soddisfare condizioni di ammissibilità (per esempio, sovra-dichiarando la dimensione o la qualità di terreni agricoli ammissibili); presentazione di costi gonfiati, dichiarazioni false riguardanti il pagamento di esperti o subappaltatori, o fatture false per aumentare artificialmente il prezzo dell'attrezzatura acquistata, al fine di richiedere sovvenzioni Ue più elevate; richiesta di rimborso per servizi che non sono stati effettivamente eseguiti; manipolazione dei bilanci (per esempio, falsificando i costi del personale), per aumentare l'importo dei pagamenti ricevuti; richiesta e ricezione di doppio finanziamento, dove, attraverso l'inganno, un'attività è finanziata più volte da autorità diverse (spesso in diversi stati membri).
Su 233 casi di frode legati ai finanziamenti dei diversi piani nazionali il danno stimato è superiore a 1,8 miliardi di euro, con 179 casi riguardanti l'Italia. Sul totale dei casi indagati dall'Eppo, quelli legati al Pnrr rappresentano il 15%, con un danno stimato che arriva al 25% del valore totale. Le indagini hanno coinvolto una vasta gamma di progetti finanziati nell'ambito del Next GenerationEu, inclusi quelli relativi a trasporti pubblici, infrastrutture, economia verde e tecnologia, sostegno alla competitività, innovazione e trasformazione digitale, formazione, salute e all'amministrazione pubblica, nonché ai bonus verdi.


SCRIVOLIBERO.
Agrigento, Mandorlo in Fiore 2024: si riunisce il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. 
Presso il Palazzo del Governo lo scorso 14 , 21 febbraio e 5 marzo si sono svolte tre riunioni del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) di fondamentale rilevanza per la predisposizione delle misure di safety e security relativamente alla organizzazione della prossima Sagra del Mandorlo in Fiore.
Durante tali incontri, presieduti dal Prefetto di Agrigento, Dott. Filippo Romano, sono stati illustrati, discussi e condivisi, i piani di Sicurezza dettagliati, predisposti dal Comune di Agrigento, e propedeutici alla realizzazione della manifestazione.
Alle riunioni di comitato hanno preso parte i rappresentanti del Comune di Agrigento, delle Forze dell'Ordine, Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del Fuoco, Ente Parco, ASP, Protezione Civile comunale, provinciale, regionale, CRI,118.
Gli intervenuti alla tavola di discussione hanno dato, ciascuno per la parte di propria competenza, un apporto costruttivo ai fini della predisposizione di tutte quelle misure idonee a garantire il rispetto della sicurezza di persone e luoghi per il realizzando evento.
Sono state esaminate le criticità logistiche inerenti la viabilità nei giorni della manifestazione, e, sono state individuate soluzioni per un ottimale deflusso nei giorni di festa. Attraverso il contributo di Ferrovie dello Stato si avranno delle corse gratuite per trasportare le persone fino ai luoghi prossimi agli spettacoli. E' stato altresì previsto per i visitatori un servizio navetta fruibile in modo continuativo e senza alcun costo e un servizio taxi a costi calmierati.
Il Prefetto Romano ha richiesto un contributo operativo in termini di supporto nell'attività di pattugliamento e controllo al Raggruppamento Operativo dell'Esercito, già impegnato nell'operazione Strade Sicure, per un maggiore presidio su territorio.
La Sagra del Mandorlo in Fiore avrà inizio sabato 09 marzo 2024 e si snoderà tra spettacoli, esibizioni dei gruppi folk per la città e presso il Palacongressi di Agrigento, oltre a numerosi eventi collaterali.
Tra i momenti più salienti, attenzionati in seno ai Comitati, le giornate dedicate all'Accensione del Tripode dell'Amicizia, prevista dinanzi al Tempio della Concordia, martedì 12 marzo, la fiaccolata dell'Amicizia, che si svolgerà nel pomeriggio di venerdì 15 marzo, le due sfilate domenicali e lo spettacolo conclusivo di domenica 17 marzo dinanzi al Tempio della Concordia.
Venerdì mattina 15 marzo alle 11:00 una rappresentanza dei gruppi folk sarà ricevuta in Prefettura per il consueto scambio di doni.
Tale manifestazione costituisce occasione per esaltare l'armonia tra i popoli ed una rinnovata alleanza tra gioiose musiche e danze e scambi culturali, che ci rendono cittadini del mondo.
Tale celebrazione, in un periodo storico delicato, costituisce una esortazione alla fratellanza tra le genti, e divulga un messaggio di pace, in nome di uno spirito di serena amicizia tra differenti etnie e culture, portatori, ciascuno, delle proprie tradizioni.


CANICATTIWEB 
La Regione promuove la lingua siciliana con il coinvolgimento di artisti testimonial. 
"Non solo mizzica - La lingua di un popolo": su questo leit motiv, molto più di uno slogan, il dipartimento dell'Istruzione, dell'università e del diritto allo studio dell'assessorato regionale promuove interventi mirati nelle scuole dell'Isola per una conoscenza più profonda della lingua e della cultura siciliana, con il coinvolgimento di testimonial illustri.
Un "percorso culturale ed emozionale", così lo definisce l'assessore all'Istruzione, Mimmo Turano, che si snoderà attraverso il coinvolgimento di artisti, musicisti, professionisti del teatro e delle arti visive, e l'organizzazione di eventi, spettacoli, concerti, momenti artistici e ludici, raccolta e catalogazione delle fonti bibliografiche e multimediali.
Le parole di Turano
"Non solo mizzica - spiega l'assessore Turano - significa non solo stereotipi e vaghi retaggi destinati fatalmente a sparire con l'inseguirsi delle generazioni, ma un contributo deciso affinché la nostra lingua, già oggetto di iniziative proficue e progetti accademico-didattici da parte del nostro assessorato, diventi davvero e finalmente patrimonio condiviso".
Il progetto si articola in due tipologie di interventi: il "Tipo A", rivolto a tutte le scuole statali di ogni ordine e grado; e il "Tipo B", che coinvolge esclusivamente le scuole secondarie di secondo grado, costituite in partenariato con capofila un liceo coreutico e musicale. Per la prima categoria il contributo è di 5 mila euro per ciascuna scuola, mentre all'altra è riservato un budget fino a 40 mila euro per istituto. Le domande di partecipazione vanno inviate entro il 15 marzo, tramite Pec all'indirizzo dipartimento.istruzione@certmail.regione.sicilia.it.
Le attività finanziate
Le attività finanziate dovranno riguardare, fra l'altro, studi e ricerche sui dialetti locali (anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti) alla scoperta di proverbi, poesie, detti, canti, nenie, filastrocche, "cunti", secondo i diversi codici espressivi (fonici/uditivi, visivo/gestuali). Ancora, incontri e giornate studio, organizzati anche in forma aggregata tra più scuole, volte all'analisi delle manifestazioni culturali tipiche della tradizione popolare siciliana (mercati, spettacoli tipici, usanze, tradizioni, riti religiosi); laboratori di diffusione della lingua siciliana; incontri con cantastorie, pupari e altri artisti; scambio intergenerazionale attraverso l'incontro fra giovani e anziani; spettacoli ed elaborati artistici; costituzione di fonti bibliografiche e archivi documentali, anche sonori; messa in rete di archivi e fonti. Analogamente, nell'ambito dell'intervento di Tipo B, saranno promosse attività laboratoriali finalizzate alla realizzazione di composizioni, interpretazioni e rappresentazioni artistiche; eventi con artisti siciliani e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Meta finale sarà una manifestazione pubblica - una per ogni provincia - che coinvolgerà personaggi e artisti in veste di testimonial.
Le attività potranno svolgersi anche al di fuori del periodo e orario scolastico/accademico e dovranno essere terminate, inclusa la manifestazione pubblica finale, entro il 31 maggio 2024


LENTEPUBBLICA
Le misure approvate durante l'ultima Conferenza Stato-Città.
All'interno dell'ultima Conferenza Stato-Città, tenutasi lo scorso 6 marzo, ci sono diverse misure dedicate alle finanze degli enti locali: ecco un riepilogo completo.
In questa seduta straordinaria della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali è stata infatti raggiunta un'intesa significativa tra il Governo, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e l'Unione Province Italiane (UPI).
Si tratta di provvedimenti rappresentano un passo significativo verso il sostegno finanziario e lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, promuovendo una distribuzione equa delle risorse in base alle specifiche esigenze dei vari enti.
Le misure approvate durante l'ultima Conferenza Stato-Città
L'accordo raggiunto riguarda una serie di provvedimenti tesi a sostenere i comuni, le province e le città metropolitane, con un focus particolare sugli aspetti finanziari.
Qui di seguito, una panoramica chiara dei principali punti concordati.
Riparto del concorso alla finanza pubblica (2024-2025)
È stato approvato uno schema di decreto del Ministro dell'Interno, in collaborazione con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, che prevede il riparto del concorso alla finanza pubblica. Tale contributo ammonta a 100 milioni di euro per i comuni e a 50 milioni di euro per le province e le città metropolitane, per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
Questo provvedimento è in ottemperanza all'articolo 1, comma 850, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, come modificato dal decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, convertito dalla legge 27 novembre 2023, n. 170.
Fondo a Favore dei Comuni con Popolazione Inferiore a 5.000 Abitanti per il 2024
Un altro schema di decreto, sempre redatto dal Ministro dell'Interno con il supporto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, prevede il riparto di un fondo da 30 milioni di euro per l'anno 2024. Questo fondo sarà destinato ai comuni delle regioni a statuto ordinario, della Regione Siciliana e della Regione Sardegna, caratterizzati da specifiche condizioni demografiche ed economiche. I criteri includono:
una popolazione ridotta del 5% rispetto al 2011
un reddito medio pro-capite inferiore di oltre 3.000 euro rispetto alla media nazionale
e un indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) superiore alla media nazionale.
Fondo a Favore dei Comuni con Popolazione Inferiore a 5.000 Abitanti per il 2023
Infine, un terzo schema di decreto, stilato dal Ministero dell'Interno in collaborazione con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, riguarda il riparto di un fondo retroattivo da 9 milioni di euro per l'anno 2023. Questo fondo sarà destinato ai comuni delle Regioni a statuto ordinario, della Regione Siciliana e della Regione Sardegna, che presentano le stesse caratteristiche demografiche ed economiche descritte per l'anno 2024.




lentepubblica.it
Calcolo progressioni orizzontali e valutazione part time: il parere della Cassazione
Ecco il parere dei giudici della Cassazione in merito alla valutazione del part time nel calcolo delle progressioni orizzontali.
Nell'ordinanza del 19 febbraio 2024, n. 4313, la Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha emesso una decisione significativa riguardo alla valutazione dell'anzianità di servizio nei casi di progressione economica per i dipendenti a tempo parziale.La decisione rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori part-time, sottolineando la necessità di una valutazione equa e non automatica dell'anzianità di servizio per garantire una progressione economica giusta e non discriminatoria.
Calcolo progressioni orizzontali e valutazione part time: il parere della CassazioneI giudici hanno affermato che la valutazione dell'anzianità di servizio non può essere ridotta in proporzione al regime orario ridotto (part-time) del dipendente. La Corte ha sottolineato l'importanza di apprezzare in modo puntuale l'esperienza di servizio, ritenendola legittima.
Tuttavia, hanno chiarito che non può esserci un automatismo tra la riduzione dell'orario di lavoro e la diminuzione dell'anzianità di servizio ai fini delle progressioni economiche.La decisione si basa sulla considerazione che la durata di un'attività professionale non può essere il solo criterio per valutare il livello di conoscenze o esperienze acquisite. Inoltre, la Corte ha sottolineato che la discriminazione nei confronti dei lavoratori part-time non può essere giustificata dal trattamento economico ridotto previsto dall'art. 4 del D.Lgs. n. 61 del 2000, il quale riguarda esclusivamente la retribuzione.La sentenza ha confermato che occorre valutare attentamente le circostanze specifiche del caso, considerando la natura delle mansioni svolte e le modalità di svolgimento del lavoro. Inoltre, l'onere della prova per dimostrare la razionalità del riproporzionamento dell'anzianità di servizio è a carico del datore di lavoro.La Corte ha inoltre confermato la discriminazione diretta nei confronti dei lavoratori part-time, sottolineando che la valutazione deve essere basata sulla qualità delle pratiche seguite durante il rapporto di lavoro, non solo sulla quantità di ore lavorate.Il giudice del merito ha utilizzato dati statistici per dimostrare che il part-time è prevalentemente scelto da donne, collegando la discriminazione nella progressione economica dei lavoratori part-time al già esistente condizionamento delle donne nell'accesso al mondo del lavoro. La Corte ha sostenuto che penalizzare i lavoratori part-time significherebbe indirettamente discriminare le donne che già subiscono limitazioni nel loro impegno familiare e assistenziale.





















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