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rassegna stampa del 20 marzo 2024


LENTEPUBBLICA
Le istruzioni sui finanziamenti ai comuni per piccole e medie opere.
Il DAIT (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali) ha diffuso un comunicato che illustra le nuove disposizioni per i comuni beneficiari di contributi per piccole e medie opere pubbliche.
Le nuove disposizioni mirano a garantire una maggiore trasparenza e efficacia nell'uso dei finanziamenti pubblici per le opere pubbliche a livello comunale.
Il panorama dei finanziamenti destinati ai Comuni italiani per le piccole e medie opere ha subito significative evoluzioni in seguito alla decisione del Consiglio UE - ECOFIN dell'8 dicembre 2023, che ha approvato la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, la Misura M2C4I2.2, che includeva le risorse destinate alle piccole e medie opere, è stata rimossa dal Piano, mantenendo però il finanziamento degli interventi tramite risorse nazionali.
Il decreto-legge n.19 del 2 marzo 2024 ha pertanto introdotto modifiche significative alle disposizioni normative riguardanti i contributi per le opere di medie dimensioni. In merito agli interventi di "Medie opere", l'articolo 32 del decreto ha apportato variazioni alle tempistiche e alle modalità di erogazione dei finanziamenti.
Le istruzioni sui finanziamenti ai comuni per piccole e medie opere
I Comuni beneficiari devono ora concludere i lavori entro il 31 marzo 2026 per gli interventi relativi agli anni 2021-2025.
Una delle novità più rilevanti riguarda la data di riferimento per il rispetto dei termini di aggiudicazione dei lavori, che ora coincide con il momento dell'aggiudicazione stessa anziché con quello dell'affidamento. Questo cambiamento si applica retroattivamente anche alle annualità 2021-2022, con il termine riferito all'affidamento dei lavori coincidente con la pubblicazione del bando o l'affidamento diretto.
Inoltre, i risparmi derivanti da ribassi d'asta sono ora vincolati fino al collaudo o alla regolare esecuzione dell'opera, e le eventuali economie di progetto a conclusione dell'opera non rimangono più a disposizione del Comune, ma vengono versate in un apposito capitolo del bilancio dello Stato.
Le modalità di erogazione delle risorse sono state ridefinite: il pagamento avviene in più tranche, con una parte iniziale a titolo di acconto, seguita da verifiche sullo stato di avanzamento dei lavori e dalla presentazione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione.
Le modalità di erogazione dei contributi prevedono quindi:
un primo pagamento del 50% dopo l'aggiudicazione dei lavori
e il restante 50% dopo il collaudo o la regolare esecuzione dell'opera.
I risparmi derivanti da ribassi d'asta possono essere utilizzati per ulteriori investimenti entro sei mesi da tali eventi.
Per quanto riguarda le piccole opere, l'articolo 33 del decreto-legge ha stabilito che i Comuni beneficiari devono inserire nel sistema di monitoraggio e rendicontazione gli identificativi di progetto per ciascuna annualità dal 2020 al 2024 entro il 30 aprile 2024, pena la revoca del contributo.
Infine i Comuni devono alimentare il sistema di monitoraggio e rendicontazione ReGiS entro sei mesi dal collaudo o dalla regolare esecuzione dell'opera, presentando un rendiconto delle spese e delle verifiche amministrativo-contabili effettuate.


LENTEPUBBLICA
Carta d'Identità Elettronica: come accedere ai servizi online tramite App CieID e QR code.
La Carta di Identità Elettronica (CIE) è la chiave di accesso digitale che permette ai cittadini di autenticarsi ed utilizzare i servizi e ai portali online della Pubblica amministrazione, degli Enti pubblici, e dei privati che mostrano il tasto "Entra con CIE".
Grazie alla realizzazione del nodo eIDAS italiano, il server transfrontaliero nazionale che consente l'identificazione e la circolarità delle identità digitali italiane tra gli Stati membri dell'Unione Europea, i cittadini italiani possono oggi accedere anche ai servizi in rete di altri Paesi comunitari. Allo stesso modo, i cittadini europei, in possesso di identità digitali riconosciute in ambito eIDAS, possono usufruire dei servizi online delle Pubbliche amministrazioni italiane.
Scopriamo insieme come funziona il software CieID, come autentificarsi e accedere ai servizi in rete tramite App CieID e QR Code.
Software Cie Id: che cos'è e come funziona
CieID è un software realizzato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che permette di accedere ai servizi e ai portali online della Pubblica amministrazione, italiana ed europea.
Può essere utilizzato su pc e su smartphone, Android e iOS, dotati di interfaccia NFC, una tecnologia che permette la comunicazione e lo scambio di dati in modo sicuro tra due dispositivi posti a breve distanza l'uno dall'altro.
Il software consente di accedere ai servizi in differenti modalità:
da computer sul quale è stato installato il Software CieID e collegato un lettore di smart card
da smartphone, Android e iOS dotati di tecnologia NFC, e su cui è stata installata l'App CieID.
tramite codice QR Code, utilizzando entrambe i dispositivi.
In tutti e tre i casi è necessario essere in possesso della Carta d'identità elettronica e del codice PIN di 8 cifre associato alla CIE. La prima metà è riportata nella documentazione cartacea fornita in fase di richiesta di rilascio della CIE. La seconda parte è contenuta nella lettera di accompagnamento recapitata a casa insieme alla carta.
Ecco come fare per autentificarsi ed utilizzare i servizi online tramite App CieId e codice Qr Code
Come accedere con l'App CieID
I primi due passaggi da eseguire consistono nell'installare l'App sul disponibile mobile e nel registrare la Carta. E' possibile scaricare l'applicazione gratuitamente sulla piattaforma Play store di Google e sull'App Store di Apple.
Per effettuare la registrazione è necessario: digitare il codice PIN, attivare sul telefono il lettore NFC, appoggiare la Carta sul dispositivo e mantenerla in posizione fino al termine della procedura. Dopo la registrazione è possibile accedere ai servizi online.
Per motivi di sicurezza l'accesso ai servizi in rete può avvenire solo attraverso due browser: Chrome per gli smartphone Android e Safari per i dispositivi Apple. Dopo aver avviato il browser, digitare l'URL del servizio di interesse e cliccare sul pulsante "Entra con CIE". L'App CieID si aprirà automaticamente. Per accedere al servizio viene chiesto all'utente di:
inserire le ultime 4 cifre del PIN o, nel caso sia stata attivato il riconoscimento con i dati biometrici, di utilizzare l'impronta digitale.
poggiare la Carta d'identità Elettronica sul telefono per avviare il processo di autentificazione ed attendere qualche secondo fino al termine della procedura.
E' possibile accedere ai servizi in rete della Carta d'Identità Elettronica anche attraverso la lettura del QR code presente nelle pagine web che supportano questa modalità di autentificazione. Il QR code è un codice a barre bidimensionale di forma quadrata che contiene informazioni e dati che consentono verificare in modo rapido l'identità del cittadino.
Per effettuare l'accesso avrai bisogno:
di un pc attraverso il quale collegarti al sito che offre il servizio richiesto
uno smartphone con tecnologia NFC sul quale è stata installata l'App Cie Id, registrata la Carta ed attivate le credenziali di livello 1 e 2
la Carta d'identità elettronica e il codice PIN
Come effettuare l'accesso con codice QR: aprire sul computer la pagina web del servizio, effettuare il login nella sezione «Entra con App CieID» e inserire il numero di serie della Carta elettronica nell'apposito campo. Dopo averlo digitato apparirà il QR code.
Il codice và scansionato con l'app CieID installata sullo smartphone. Inquadrare il codice con la fotocamera del telefono: dopo la lettura, il sistema chiede all'utente di inserire le ultime 4 cifre del codice PIN. Si procede poi con l'autenticazione della Carta che va' poggiata sullo smartphone, come fatto durante la procedura di registrazione descritta nel precedente paragrafo.
Confermata l'autenticazione, apparirà un codice OTP di 4 cifre, ovvero una password temporanea valida per un solo uso. Inserisci il codice nel campo indicato nella pagina web aperta sul computer, autorizza l'invio dei dati e accedi al servizio richiesto.
A questo link è disponibile il video tutorial realizzato dal Ministero dell'Interno che spiega in modo semplice come accedere con smartphone e pc ai servizi in rete, pubblici e privati, che hanno predisposto l'accesso tramite il tasto "Entra con CIE".


VIVIENNA
Ex Provincia, stipendi falciati per 77 dipendenti

La Regione non ha fornito risorse finanziarie sufficienti al Libero consorzio di Enna per garantire a 77 dipendenti stabilizzati 32 ore di lavoro come assicurate per tutto il 2023 e nei primi tre mesi di quest'anno. "Si sperava nel piano di riparto da parte dell'assessorato regionale agli Enti locali, che ha invece previsto, rispetto alla quota assegnata secondo i criteri del piano, solo una quota aggiuntiva sufficiente a coprire il prelievo forzoso" spiegano dal Libero consorzio di Enna.Stato di agitazione
I sindacati nel dichiarare lo stato di agitazione del personale non escludono di indire una giornata di sciopero. "Le organizzazioni sindacali Cgil Fp Cisl Fp e Uil Fpl - scrivono i segretari provinciali Alfredo Schilirò, Salvatore Parello e Giuseppe Adamo- esprimono grande preoccupazione per la decisione riferita ieri dalla commissaria straordinaria del Libero Consorzio Comunale di Enna, Carmen Madonia, di dovere sospendere l'elevazione oraria a partire già dal mese di aprile ai 77 dipendenti par time dell'Ente. Uno scenario che rischia di fare esplodere un problema sociale difficilmente governabile perché di difficile soluzione e che richiede uno sforzo politico del Governo regionale, dei rappresentanti del territorio e delle segreterie sindacali regionali per superare la crisi finanziaria dell'Ente".
Dipendenti con stipendio dimezzato
Secondo quanto sostengono dai sindacati questa scelta "non solo rischia di mettere in ginocchio l'Ente considerato che questi lavoratori coprono quasi il 50 per cento dell'organico complessivo ma che metterebbe in seria difficoltà economica 77 famiglie".
Infatti, "la mancata elevazione li porterebbe infatti alla quota oraria precedente, a 18 e 24 ore contro le attuali 32 che in soldoni significa dimezzare lo stipendio. Visto il grave disagio sia per la tenuta dei servizi che per la dignità dei lavoratori le organizzazioni provvederanno da qui a breve ad indire una assemblea del personale invitando oltre al vertice politico e amministrativo dell'Ente il vice presidente dell'Ars, in rappresentanza del Governo, l'assemblea dei Sindaci, per individuare la soluzione che dovrà consentire all'Ente di storicizzare la quota necessaria per la elevazione oraria".
La causa è lo spopolamento
La proposta è quella di modificare i requisiti del piano di riparto che così come ideati attribuiscono una quota parte insufficiente alla Provincia di Enna. A penalizzare la ripartizione è soprattutto il requisito del numero della popolazione amministrata che soffre un esodo senza precedenti dovuto alle difficili condizioni economiche e sociali delle aree interne.



ITACA NOTIZIE
Venuti: "sull'autonomia differenziata responsabilità del centrodestra e del presidente Schifani"
Una riforma "pericolosa", che trasforma l'Italia "in una somma di microstati autonomi e in concorrenza tra loro e con lo Stato": un ddl che "avvantaggia i territori più ricchi" e che "consolida i già gravi divari territoriali".
È il giudizio espresso da Ali (Autonomie locali italiane) Sicilia nei confronti del disegno di legge sull'autonomia differenziata che ha ottenuto l'ok del Senato. L'Associazione guidata in Sicilia da Domenico Venuti, sindaco di Salemi, rivolge un appello contro la riforma voluta dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli.
Un ddl "in aperto contrasto con i principi costituzionali di solidarietà ed eguaglianza - dice Ali - e le garanzie di sussidiarietà e perequazione". "Il ddl prevede la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) a finanze invariate e senza alcuna previsione di stanziamenti economici che mirino a colmare i divari territoriali - ricorda Venuti -. Se a tutto questo aggiungiamo i continui tagli ai bilanci, è chiaro che a pagare pegno per questa assurda riforma sarebbero i cittadini delle regioni più svantaggiate. Siamo di fronte a un ritorno malcelato dei progetti secessionisti della Lega che sembravano archiviati. Su questo progetto malsano per il Paese non si può non sottolineare le grosse responsabilità dei deputati nazionali del centrodestra e del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che con i loro silenzi stanno sacrificando la Sicilia sull'altare delle convenienze politiche".
Sostegno, quindi, anche all'ipotesi lanciata da Ali nazionale di un referendum contro il ddl, e un appello trasversale alle fasce tricolori dell'Isola: "I sindaci siciliani superino le differenze di orientamento politico e uniscano le forze contro una riforma pericolosa nell'interesse delle nostre comunità. Abbiamo il dovere di rappresentare le preoccupazioni dei territori in Parlamento e di spiegare ai cittadini i rischi che si celano dietro al ddl Calderoli. L'appello a tutta la classe politica è a non svendere il Sud né gli interessi della Sicilia e dei siciliani".


LENTEPUBBLICA
Novità Inps sulla pensione anticipata e di vecchiaia.
L'Inps ha pubblicato una nuova circolare con alcune novità introdotte dalla Legge di Bilancio sulla pensione anticipata e quella di vecchiaia.
Lo scorso 13 marzo 2024, l'Inps ha pubblicato una circolare che illustra le modifiche, introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, sulla pensione anticipata e la pensione di vecchiaia.
Tra le novità, ci sono il requisito di importo soglia, l'applicazione degli adeguamenti alla speranza di vita, il requisito contributivo e l'importo massimo della pensione.
Ecco tutti i dettagli.
Pensione anticipata: ecco tutte le novità Inps
La pensione anticipata è il trattamento pensionistico che il lavoratore può conseguire, anche prima del compimento dell'età anagrafica prevista dalla legge per il pensionamento, ma deve essere in possesso di specifici requisiti contributivi.
Dal 1° gennaio 2024, il requisito di importo soglia, per l'accesso alla pensione anticipata, è pari a tre volte l'importo mensile dell'assegno sociale. L'importo viene ridotto per le donne con figli.
Con le novità apportate dall'Inps, fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, l'importo della pensione anticipata non può superare l'importo massimo mensile corrispondente a cinque volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno.
Quando si raggiunge il requisito anagrafico, previsto per la pensione di vecchiaia, viene corrisposto il pagamento dell'intero importo della pensione, uniformato nel tempo.
Il diritto alla prima decorrenza utile della pensione anticipata si consegue dopo che sono trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti.
C'è, poi, anche la pensione anticipata flessibile, che è un beneficio previdenziale che può essere erogato mensilmente, ma il suo importo massimo non può superare la soglia delle quattro volte l'importo minimo stabilito per legge per ciascun anno.
Se si sceglie di ritirarsi in pensione in anticipo, rispetto ai requisiti normali di accesso al sistema pensionistico (come definito dall'articolo 24, comma 6, del decreto-legge n. 201 del 2011), l'importo della pensione anticipata flessibile sarà ridotto rispetto a quello maturato pienamente con il diritto alla pensione secondo le regole standard.
Per questo, l'importo della pensione non può superare l'importo massimo mensile corrispondente a quattro volte il trattamento minimo stabilito ogni anno (che, per il 2024, è pari a 2394,44 euro).
Si può accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni di età (fino al 31 dicembre 2024) e con almeno 20 anni di contributi.
Per i lavoratori che hanno avuto il primo accredito contributivo dopo il 1° gennaio 1996, il requisito d'importo soglia per l'accesso alla pensione di vecchiaia è pari all'importo dell'assegno sociale (che, per il 2024, è di 534,41 euro).
Il trattamento pensionistico maturato sulla base dei requisiti vigenti dal 1° gennaio 2024 non può avere decorrenza anteriore al 2 gennaio 2024, se liquidato a carico della Gestione esclusiva dell'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), delle forme sostitutive della medesima, della Gestione Separata e in regime di cumulo.


























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