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rassegna stampa del 3 aprile 2024

SCRIVOLIBERO
Beni culturali, pienone in Sicilia a Pasqua. Schifani e Scarpinato: "L'Isola si conferma destinazione di prim'ordine"

 
Boom di visitatori nel corso del week-end pasquale per i siti culturali della Sicilia, che continuano ad attrarre visitatori da tutto il mondo. Dai maestosi templi greci agli affascinanti resti romani, dai musei ricchi di tesori ai parchi archeologici, l'Isola ha offerto un viaggio indimenticabile attraverso secoli di storia e di cultura.
«L'impareggiabile ricchezza culturale e monumentale - sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani - si conferma per la Sicilia uno dei principali elementi attrattivi dei flussi turistici, al pari del patrimonio naturale. È un giacimento di bellezze, di storia inesauribile sul quale il mio governo continua a investire per far crescere ulteriormente una delle voci più importanti della nostra economia. Il gradimento dei visitatori lo dimostra in modo incontrovertibile. Per questo ci stiamo impegnando per la valorizzazione e la promozione di siti come nel caso del Telamone della Valle dei Templi e per una rafforzata tutela come nel caso della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, dove mi sto spendendo in prima persona per risolvere alcune criticità».
«La Sicilia si conferma una destinazione culturale di prim'ordine - afferma l'assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato - Con l'avvio della stagione primaverile ci aspettiamo che questo trend positivo continui e che sempre più persone possano scoprire e apprezzare le meraviglie che la nostra regione ha da offrire».
Nel week-end di Pasqua (sabato, domenica e lunedì di Pasquetta) alto numero di presenze nei siti regionali. Al Teatro antico di Taormina e al Museo e all'area archeologica di Naxos i visitatori sono stati quasi 8.500; segue la Valle dei Templi con il Museo archeologico Pietro Griffo, che ha sfiorato i 6 mila biglietti. Oltre 2.500 i turisti che hanno ammirato i mosaici della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, nell'Ennese. Bene il Trapanese con il Parco archeologico di Selinunte che ha registrato 1.277 ingressi, superato dal Parco di Segesta, in piena ripresa dopo il devastante incendio dello scorso anno, con quasi 1.371 persone. Nel Palermitano record di presenze al Duomo di Monreale, con il chiostro scelto da 817 visitatori. Il castello della Zisa, sotto restauro, ha accolto 118 turisti, mentre il Museo archeologico Antonino Salinas, dov'è in corso la mostra "Sicilia/Grecia/Magna Grecia", ne ha contati 120 e la Galleria di Palazzo Abatellis ha raggiunto quota 286.
I numeri registrati nel week-end pasquale confermano un ottimo trend di presenze nel 2024. Un andamento che già adesso lascia ipotizzare un nuovo record complessivo di presenze per quest'anno, dopo il dato storico del 2023.


LENTEPUBBLICA
Uso degli albi di idonei per le assunzioni: il parere della Funzione Pubblica.

Le recenti indicazioni della Funzione Pubblica delineano chiaramente l'uso degli albi di idonei come strumento per le assunzioni da parte degli enti locali.
Questo meccanismo, introdotto dall'articolo 3 bis del Dl 80/2021, rappresenta un'innovazione significativa nel panorama delle assunzioni pubbliche.
Gli enti locali associati sono i principali attori che possono beneficiare di questa modalità di selezione, con la possibilità di delegare le relative operazioni anche a strutture esterne. L'ampia adozione di questo strumento da parte delle amministrazioni locali dimostra il suo crescente favore. Esso consente una riduzione dei tempi delle selezioni senza compromettere l'aspetto selettivo e meritocratico delle procedure.
La formazione degli albi di idonei avviene attraverso procedure simili a quelle dei concorsi pubblici, con una pubblicità adeguata e una selezione specifica per i profili professionali richiesti dagli enti. Questi elenchi hanno una durata di tre anni e vengono aggiornati annualmente, ma vengono cancellati in seguito a un'assunzione a tempo indeterminato.
Uso degli albi di idonei per le assunzioni: il parere della Funzione Pubblica
Gli enti possono utilizzare questi elenchi per effettuare assunzioni sia a tempo indeterminato che determinato, comunicando con tutti gli idonei presenti nell'elenco. Successivamente, possono procedere con una selezione tra gli idonei interessati o, se il numero di candidati è inferiore ai posti disponibili, con l'assunzione diretta.
Le recenti direttive della Funzione Pubblica hanno chiarito che le graduatorie formate dagli enti possono essere utilizzate anche per coprire posti vacanti in futuro. Questa flessibilità offre agli enti locali una maggiore capacità di gestione delle risorse umane, consentendo loro di prevedere e coprire le esigenze di personale a lungo termine.
Tuttavia, è importante evidenziare che questo scorrimento delle graduatorie può avvenire solo per posti già esistenti e non per nuove istituzioni. Ciò significa che gli enti possono utilizzare le graduatorie per riempire posti che si sono resi vacanti per varie ragioni, come dimissioni o scadenza di contratti, ma non possono creare nuove posizioni tramite questo metodo.
Questo ampliamento delle possibilità di utilizzo degli albi di idonei rappresenta un passo significativo nel campo delle assunzioni pubbliche. Per gli enti locali, significa avere a disposizione uno strumento più flessibile ed efficiente per gestire le proprie esigenze di personale. Inoltre, questa modalità di selezione offre una valida alternativa ai concorsi pubblici tradizionali.
Questa flessibilità è particolarmente preziosa quando gli enti devono rispettare vincoli specifici, come limiti di bilancio o tempistiche strette, senza dover necessariamente indire un nuovo concorso che potrebbe richiedere più tempo e risorse. Gli albi di idonei consentono agli enti di reagire in modo rapido ed efficace alle esigenze di personale, garantendo al contempo la trasparenza e la meritocrazia nelle procedure di selezione.


LENTEPUBBLICA
Le indicazioni Anac sulla nomina del Responsabile Anticorruzione.

L'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha delineato chiaramente le procedure per la nomina del Responsabile Anticorruzione (RPCT) rispondendo all'interrogativo di una società di servizi.
Nel recente Atto curato dal presidente Anac, Giuseppe Busia, l'Autorità fornisce linee guida chiare per la nomina del Responsabile Anticorruzione, garantendo che l'incarico venga affidato a individui idonei e competenti, con l'obiettivo di promuovere la trasparenza e prevenire fenomeni corruttivi all'interno delle organizzazioni.
Le direttive emanate il 20 marzo 2024 arrivano in risposta a una richiesta di parere da parte di una società di servizi idrici integrati della Provincia di Salerno e forniscono orientamenti dettagliati su come individuare il RPCT in conformità con la normativa vigente.
Secondo le indicazioni dell'Anac, il processo di selezione del Responsabile Anticorruzione (RPCT) deve privilegiare i dirigenti già in servizio presso l'ente. Questo perché tali individui hanno solitamente una conoscenza approfondita dell'organizzazione e delle dinamiche amministrative, rendendoli più idonei a svolgere l'incarico con piena consapevolezza e efficacia. Tuttavia, l'Autorità ammette che potrebbero essere necessarie modifiche organizzative per garantire al RPCT la necessaria autonomia nel compiere le proprie funzioni.
È cruciale che il candidato selezionato possieda una conoscenza dettagliata dell'organizzazione e del funzionamento dell'amministrazione, insieme a un'adeguata autonomia valutativa. Inoltre, deve evitare situazioni di conflitto di interessi che potrebbero comprometterne l'indipendenza e l'imparzialità nell'adempimento delle proprie responsabilità.
Indipendentemente dall'origine del RPCT, l'organo di indirizzo dell'ente ha il compito di esercitare una vigilanza rigorosa sulle attività svolte dal Responsabile Anticorruzione. Questo implica un monitoraggio costante e una supervisione attenta per garantire che il RPCT agisca in conformità con le normative anticorruzione e mantenga la sua indipendenza nell'adempimento delle proprie responsabilità.
Nomina dirigente esterno come eccezione
L'Anac enfatizza che la nomina di un dirigente esterno come RPCT dovrebbe essere considerata un'eccezione e richiedere una motivazione accurata. Questo significa che, in caso di mancanza di candidati interni idonei, l'ente deve fornire una giustificazione dettagliata per l'assunzione di una figura esterna. In tali circostanze, l'incarico potrebbe essere affidato a individui che occupano posizioni organizzative o a profili non dirigenziali, sempre garantendo che essi abbiano le competenze e l'indipendenza necessarie per svolgere il ruolo.
Nomina di un amministratore di società
In determinate circostanze eccezionali, l'Autorità riconosce inoltre la possibilità di designare l'Amministratore di una società come Responsabile Anticorruzione (RPCT). Questa scelta, però, è soggetta a condizioni specifiche. Prima di tutto, l'Amministratore designato non deve avere deleghe gestionali, al fine di evitare conflitti di interesse potenziali che potrebbero comprometterne l'indipendenza nel ruolo di RPCT. Questo significa che l'Amministratore deve essere libero da incarichi operativi diretti o da decisioni di carattere gestionale all'interno dell'organizzazione.
Enti di piccole dimensioni
Nel caso di enti di piccole dimensioni, l'assegnazione dell'incarico di RPCT può spesso rappresentare un compito aggiuntivo per il dipendente selezionato, senza necessariamente implicare la stipula di un nuovo contratto di lavoro. In altre parole, il dipendente designato come RPCT può continuare a svolgere le proprie mansioni abituali all'interno dell'ente, assumendo contemporaneamente le responsabilità correlate al ruolo di RPCT. Questo è particolarmente comune in contesti in cui le risorse umane sono limitate e non è pratico o necessario assumere personale aggiuntivo per ricoprire il ruolo di RPCT.
La rinuncia all'incarico di Responsabile Anticorruzione (RPCT) è un'opzione ammissibile, ma solo se accompagnata da motivazioni valide e pertinenti. Secondo la normativa vigente, queste motivazioni non possono includere la richiesta di compensi aggiuntivi. In altre parole, la legge stabilisce che il RPCT non può richiedere un compenso aggiuntivo per svolgere tale incarico, né possono essere previsti ulteriori oneri finanziari per l'ente a causa dell'attuazione delle norme anticorruzione.
Ciò significa che la rinuncia all'incarico di RPCT deve essere basata su motivazioni legittime, come ad esempio incompatibilità di ruoli, indisponibilità a dedicare il tempo necessario per adempiere alle responsabilità del ruolo o altre ragioni che rendono difficile o impraticabile l'assunzione dell'incarico. Queste motivazioni devono essere documentate e comunicate in modo chiaro e trasparente all'ente, al fine di garantire una gestione corretta e responsabile delle risorse umane e finanziarie.




ENTILOCALI online

Dopo il via libera definitivo della Camera, arrivato il 21 marzo 2024, è stata pubblicata in G.U. la Legge 25 marzo 2024, di conversione del Decreto-legge 29 gennaio 2024, cosiddetto "Decreto Elezioni"
Dopo il via libera definitivo della Camera dei Deputati, arrivato il 21 marzo 2024, è stata pubblicata, nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 28 marzo 2024, la Legge 25 marzo 2024, n. 38, di conversione del Decreto-legge 29 gennaio 2024, n. 7, recante "Disposizioni urgenti per le Consultazioni elettorali dell'anno 2024 e in materia di revisione delle Anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale", cosiddetto "Decreto Elezioni". 
In sede di discussione alla Camera, il Provvedimento non ha subito modifiche rispetto al testo approvato dal Senato, che aveva invece approvato una quarantina di emendamenti al testo originale del Decreto.
Si riportano di seguito i contenuti principali del Provvedimento.
Election day 2024 
L'art. 1, commi 1-4, dispone il prolungamento delle operazioni di voto delle Elezioni 2024 anche nella giornata di lunedì, oltre alla domenica, per le Elezioni europee 2024 ed eventuali Consultazioni elettorali e referendarie ad esse abbinate, la loro anticipazione nella giornata di sabato, oltre alla domenica.
Inoltre, disciplina il procedimento elettorale in caso di abbinamento delle Elezioni europee con un turno di Elezioni amministrative e con Elezioni regionali, nonché con altre consultazioni elettorali o referendarie.
Infine, in considerazione del prolungamento delle operazioni di votazione, vengono incrementati gli onorari dei componenti degli Uffici elettorali di Sezione.
Elezioni europee 
L'art. 1-ter introduce, in via sperimentale, la possibilità da parte degli studenti fuori sede di votare nel luogo di domicilio, con esclusivo riferimento alle Elezioni europee del 2024. La disposizione riguarda gli elettori che sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno 3 mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle Elezioni, in un Comune italiano situato in una Regione diversa da quella di residenza. Se il Comune di domicilio appartiene alla medesima Circoscrizione elettorale in cui ricade il Comune di residenza gli studenti possono chiedere di votare nel Comune di temporaneo domicilio, mentre se si trova in una Circoscrizione diversa possono votare nel Comune capoluogo della Regione in cui è situato il Comune di temporaneo domicilio. In questo ultimo caso, il voto è espresso per le Liste e i Candidati della Circoscrizione di appartenenza dell'Elettore ed è esercitato presso Sezioni elettorali speciali appositamente istituite. 
L'art. 4-septies riduce della metà (da 30.000 a 15.000) il numero minimo delle sottoscrizioni degli elettori necessarie per la presentazione delle liste dei Candidati in ciascuna delle 5 Circoscrizioni elettorali esclusivamente per le Elezioni europee del 2024. Resta invariato il numero massimo delle sottoscrizioni pari a 35.000.
Elezioni regionali e ineleggibilità a Consigliere regionale 
L'art. 4-ter prevede che la disposizione che stabilisce l'ineleggibilità a Consigliere regionale dei dipendenti della Regione per il rispettivo Consiglio si applica esclusivamente a coloro che svolgono, al momento della candidatura, funzioni e attività amministrative. 
L'art. 4-sexies introduce, tra i princìpi fondamentali ai fini della disciplina da parte delle leggi regionali dei procedimenti elettorali per l'Elezione del Presidente della Giunta regionale e dei Consiglieri regionali, l'esenzione dalla sottoscrizione delle Liste dei candidati per le Liste che, al momento dell'indizione delle Elezioni regionali, sono espressione di Forze politiche o Movimenti corrispondenti a Gruppi parlamentari presenti in almeno uno dei due Rami del Parlamento nazionale, sulla base di attestazione resa dal Segretario o Presidente del Partito rappresentato in Parlamento.
Rinvio Elezioni provinciali 
L'art. 1, comma 4-bis, rinvia al 29 settembre 2024 le Elezioni dei Presidenti e dei Consigli provinciali in scadenza nel 2024. La disposizione si applica esclusivamente alle Province in cui il numero dei Consigli comunali interessati al Turno annuale elettorale sia tale da far superare la soglia del 50% degli aventi diritto al voto dell'intera Provincia. Conseguentemente, la durata del mandato degli Organi provinciali è prorogata fino al loro rinnovo.
Elezioni comunali e terzo mandato dei Sindaci
L'art. 3 prevede che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del Dl. convertito in legge, per l'Elezione del Sindaco e del Consiglio comunale dei Comuni capoluogo di Provincia si applicano, indipendentemente dalla relativa dimensione demografica (e quindi anche nel caso in cui i predetti Comuni abbiano una popolazione non superiore a 15.000 abitanti), il sistema elettorale per i Comuni con oltre 15.000 abitanti (di cui agli artt. 72 e 73 del Tuel), ossia metodo proporzionale e ballottaggio per l'Elezione del Sindaco, ove nessun candidato abbia ottenuto al primo turno la maggioranza assoluta dei voti.
Inoltre, si stabilisce che i Capoluoghi di Provincia sono individuati dalla legge e che, nelle Province la cui denominazione è composta dal nome di più Comuni, il Capoluogo è individuato in ciascuno dei Comuni medesimi e lo Statuto stabilisce quale delle Città capoluogo è sede legale della Provincia. L'art. 4, comma 1, porta da 2 a 3 il numero di mandati consecutivi per i Sindaci dei Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti ed elimina del tutto il limite di mandati consecutivi per i Sindaci dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti. Per i Comuni con più di 15.000 abitanti resta fermo il limite di 2 mandati.
L'art. 4, comma 2, stabilisce che, limitatamente all'anno 2024, per l'Elezione del Sindaco e del Consiglio comunale nei Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, in deroga a quanto previsto dall'art. 71, comma 10, Tuel, ove sia stata ammessa e votata una sola Lista, sono eletti tutti i candidati compresi nella Lista e il Candidato a Sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50% dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40% degli Elettori iscritti nelle Liste elettorali del Comune. Qualora non siano raggiunte tali percentuali, l'Elezione è nulla.
Si prevede infine che, per la determinazione del numero degli Elettori iscritti nelle Liste elettorali del Comune, non si tiene conto degli Elettori iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) che non abbiano esercitato il diritto di voto.
L'art. 4, comma 2-bis, proroga dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2025 l'applicazione della disposizione che prevede che le risorse stanziate dalla "Legge di bilancio 2022" per l'incremento dell'indennità dei Sindaci e degli Amministratori locali siano riconosciute ai Comuni beneficiari anche se abbiano adottato Deliberazioni di rinuncia, parziale o totale, alla misura massima dell'indennità (prevista dalla normativa all'epoca vigente), a condizione che le risorse siano state utilizzate da tali Comuni ai fini del predetto incremento.


LIVESICILIA
Senato, ok in commissione alla riforma sull'elezione diretta del premier   Fissato il limite di due mandati.

ROMA - Approvata l'elezione diretta del premier nella commissione Affari costituzionali del Senato. È stato dato il via libera al cuore della riforma sul premierato, con il voto dell'emendamento del governo all'articolo 3 del disegno di legge.
Si tratta della modifica all'articolo 92 che inserisce in Costituzione il principio dell'elezione diretta fissando anche il limite dei due mandati e la nomina e revoca dei ministri. L'approvazione dell'emendamento del governo ha precluso l'esame di oltre 700 proposte di modifica dell'opposizione.


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