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rassegna stampa del 4 aprile 2024

LENTEPUBBLICA
Le ultime novità per i bandi MePA 2024.

Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA) ha recentemente introdotto diverse innovazioni che hanno influenzato vari bandi e categorie merceologiche, arricchendo e ottimizzando l'offerta disponibile: ecco le ultime novità aggiornate ad aprile 2024.
L'evoluzione del Mercato Elettronico della P.A. continua a progredire, migliorando l'organizzazione delle categorie merceologiche e ampliando l'offerta disponibile. Di seguito, esamineremo tutte le novità, ricordando che la documentazione aggiornata è facilmente accessibile nella scheda riassuntiva dei relativi bandi.
Inoltre, in conformità con la recente legislazione sull'ecosistema nazionale per l'e-procurement, come definito negli articoli 19 e successivi del Decreto Legislativo n. 36 del 2023, e alla luce dell'importanza di garantire l'interoperabilità con la Banca Dati Anac, sono stati apportati aggiornamenti ai Capitolati d'Oneri dei tre bandi del Mercato Elettronico, riguardanti Beni, Servizi e Lavori.
Bando Beni
Per quanto riguarda il Bando Beni, nel settore merceologico dei Tessuti, degli indumenti (sia DPI che non) e delle attrezzature di sicurezza/difesa, è stata effettuata una distinzione tra i DPI e i prodotti generici, con la creazione di nuove schede di catalogo per agevolare la presentazione delle offerte e semplificarne la gestione. Le modifiche includono la suddivisione seguente:
DPI, equipaggiamenti ed attrezzature per la sicurezza e la difesa: sono state create/modificate schede relative a:
Calzature DPI
Indumenti ad alta visibilità
Indumenti protettivi e DPI
Guanti di protezione e DPI
Indumenti generici e accessori: sono state create/modificate schede relative a:
Guanti generici
Calzature generiche NON DPI
Indumenti generici
Inoltre, la scheda di catalogo relativa agli Indumenti ad alta visibilità è stata inclusa anche nella categoria corretta dei DPI, equipaggiamenti ed attrezzature per la sicurezza e la difesa. Pertanto, fino al 16 maggio 2024, entrambe le schede coesisteranno per consentire agli operatori economici di aggiornare le loro offerte nel catalogo appropriato; trascorso tale periodo, le offerte e le relative schede pubblicate in Indumenti generici e accessori non saranno più disponibili.
La documentazione del bando è stata aggiornata e è facilmente consultabile nella scheda riassuntiva. In particolare, sono state apportate modifiche ai seguenti documenti:
Capitolato d'Oneri "Beni"
Capitolato Tecnico Allegato 12 Tessuti, Indumenti (DPI e Non), Equipaggiamenti e Attrezzature di Sicurezza e Difesa
Appendice Allegato 12 Tessuti Indumenti (DPI e Non) Equipaggiamenti e Attrezzature di Sicurezza e Difesa, contenente la documentazione relativa ai nuovi cataloghi
Sono state inoltre ampliate le forniture specifiche per il settore sanitario, con l'inclusione di nuovi codici CPV negoziabili nell'ambito del relativo settore merceologico.
Bando Servizi
Per quanto riguarda il Bando Servizi, sono stati ampliati i codici CPV negoziabili nell'ambito dei Servizi di Stampa e Grafica.
Si ricorda che mediante l'abilitazione al bando si possono offrire servizi alle Pubbliche Amministrazioni sul Mercato Elettronico. Il bando è organizzato in categorie merceologiche a cui ci si può abilitare per soddisfare ogni possibile esigenza di acquisto sotto soglia. Consultando i capitolati tecnici per ciascuna categoria si può:
verificare l'elenco dei codici CPV che possono essere oggetto di Negoziazione;
verificare se la tipologia di servizio può essere acquistata dalle Pubbliche Amministrazioni esclusivamente
tramite una Richiesta di Offerta (RdO) o una Trattativa Diretta (TD) oppure prevede la pubblicazione di offerte complete e definite, quindi acquistabili anche con Acquisto a Catalogo (AC).
Bando Lavori
Si fa presente infine che sul Bando Lavori del Mercato elettronico già dallo scorso mese di dicembre 2023 sono state aggiornate le dichiarazioni da rendere in fase di abilitazione.
Nello specifico è stato inserito il flag "RTI/Avvalimento" che dà la possibilità di indicare l'interesse a partecipare a negoziazioni in raggruppamento o in avvalimento.
Per tale motivo, qualora non si abbia già provveduto, si consiglia di integrare le dichiarazioni rilasciate in fase di abilitazione modificando i dati commerciali - senza procedere ad una nuova abilitazione.
Per effettuare le modifiche, occorre accedere al cruscotto e seguire il percorso Gestione abilitazioni > profilo > Impresa > Categorie > Gestisci categorie.


SICILIATV
Crisi idrica, convocata Assemblea dei sindaci. Proseguono gli interventi di Aica per limitare la dispersione di acqua
E' convocata per domani, alle 10 in prima e alle 15 in seconda convocazione, nell'aula Giglia del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, l'Assemblea dei sindaci di Aica. Sul tavolo la severità idrica che interessa anche l'intero territorio agrigentino, oltre ad altre quattro province siciliane, per la quale occorrono soluzioni immediate per evitare rischi igienico sanitario e di ordine pubblico.
"La criticità idrica che sta interessando anche l'Agrigentino è il motivo per il quale ho convocato l'Assemblea dei sindaci - afferma il presidente dell'Assemblea dei sindaci di Aica, Alfonso Provvidenza - Ritengo che tale situazione imponga un intervento immediato e soluzioni veloci, capaci di risolvere un problema che riguarda tutti noi". All'Assemblea dei sindaci è stato invitato anche il prefetto Romano.
Nel frattempo proseguono, su tutto il territorio, gli interventi di manutenzione per limitare quanto più possibile la dispersione idrica in un momento, quale quello attuale, di grande criticità. Nell'arco temporale compreso tra il 25 e il 29 marzo, gli operatori di Aica hanno eseguito diverse riparazioni alle reti idriche e ai collettori fognari.
Ad Agrigento i lavori hanno interessato le reti idriche in via Alessio Di Giovanni (frazione di Fontanelle), al viale della Vittoria, in via Sirio e in via De Gasperi.
A Sciacca sono state riparate le condotte idriche principali delle contrade Carbone e Bordea, la rete idrica che attraversa via Prampolini ed è stata sostituita la saracinesca in uscita al serbatoio Rocche Rosse.
A Canicattì gli operatori hanno eseguito dei lavori di riparazione alla rete idrica e al collettore fognario in via Colombo. Interventi di riparazione delle reti idriche anche a Licata, in contrada Monserrato e in via Pirandello.
A Ribera gli operatori sono intervenuti sul collettore fognario che attraversa corso Umberto, a Caltabellotta si sono conclusi i lavori di manutenzione straordinaria al collettore fognario in via Botteghelle ed è stata riparata la condotta idrica principale in via San Salvatore, mentre a Lucca Sicula gli operatori hanno eseguito gli interventi di manutenzione straordinaria per il rifacimento della rete idrica in via Bellini.


GRANDANGOLO
Siccità, la Regione Sicilia chiede stato di emergenza nazionaleA chiederlo è il presidente della Regione Renato Schifani
Il governo regionale guidato da Renato Schifani ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. Una decisione presa nel corso dell'ultima giunta in conseguenza al lungo periodo di siccità e alla rilevante riduzione delle riserve di acqua in tutta la Sicilia. L'obiettivo del provvedimento, che adesso dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri, è quello di garantire acqua potabile ai cittadini e l'approvvigionamento idrico ai settori agricolo e zootecnico, oltre che alle imprese impegnate nei cantieri nell'Isola. «La siccità in Sicilia sta diventando drammatica - dice Schifani - La Regione ha già messo in campo una serie di azioni per mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini, ma servono anche urgenti interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Inoltre, sono necessari sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà». Una relazione della protezione civile regionale indica interventi a breve e a medio termine per mitigare la crisi che prevedono la riduzione dei consumi delle utenze idropotabili, interventi sugli invasi, campagne di informazione e sensibilizzazione per il risparmio, interventi per reperire risorse alternative (come dissalatori mobili e navi con moduli dissalativi), acquisto di autobotti e silos per la distribuzione in luoghi pubblici, utilizzo di pozzi e sorgenti, riparazione di reti idriche, ammodernamento degli impianti di dissalazione nei siti dismessi di Porto Empedocle, Paceco-Trapani ed eventualmente anche Gela. Il costo delle azioni a breve termine è di 130 milioni di euro, mentre di quelle a medio termine è di 590 milioni di euro. La Regione, nelle scorse settimane, aveva già dichiarato lo stato di crisi idrico sia per l'uso potabile che per quello agricolo-zootecnico, nominando anche due commissari. Per i settori produttivi interessati sono state avviate le procedure per provvedimenti per circa 5,5 milioni di euro che prevedono sgravi dai canoni dei consorzi di bonifica e misure di semplificazione amministrativa. È stato costituito anche un osservatorio regionale sugli utilizzi idrici per monitorare costantemente lo stato degli invasi e delle riserve di acqua.


GRANDANGOLO

Sette teatri della provincia dichiarati monumento nazionale, esulta Pisano: "un grande riconoscimento"Il provvedimento ora passa al Senato per l'approvazione definitiva.
La Camera dei Deputati ha approvato pochi istanti fa, con 172 si, 46 no e 65 astenuti, la proposta di legge, contenente un emendamento del parlamentare agrigentino Calogero Pisano, incluso nel maxiemendamento riformulato in sede di Commissione parlamentare Cultura, che dichiara monumento nazionale diversi teatri italiani.
Nell'elenco figurano alcuni teatri della provincia: il Luigi Pirandello di Agrigento, il Regina Margherita di Racalmuto, il Re Grillo di Licata, il Sociale di Canicattì, il del Mare di Menfi, L'idea di Sambuca di Sicilia, il Sant'Alessandro di Santa Margherita di Belice.
Soddisfazione per il deputato Pisano che solo qualche giorno addietro aveva preannunciato la presentazione della proposta emendativa.
"Poco fa la Camera ha approvato la proposta di legge che dichiara monumento nazionale alcuni teatri dell'agrigentino, dicendo si ad un mio emendamento. Un grande risultato ottenuto ed riconoscimento di grande prestigio che assume un significato particolare in vista del prossimo anno quando Agrigento sarà Capitale italiana della Cultura e che dà, se possibile, ancora più lustro a dei teatri dal valore culturale e storico incommensurabile", queste le parole di un soddisfatto Calogero Pisano.
Il provvedimento ora passa al Senato per l'approvazione definitiva.
Nel testo appena approvato, oltre ad un nuovo elenco di 408 teatri (rispetto ai 46 originari), che meriterebbero il riconoscimento di 'monumento nazionale', si prevede che possano comunque essere dichiarati tali, "i teatri la cui edificazione risalga ad almeno 100 anni" o quelli "la cui programmazione sia rivolta ad attività di spettacolo dal vivo con il concorso finanziario pubblico". Hanno diritto al riconoscimento anche quei teatri "il cui edificio" sia stato riconosciuto di "interesse culturale". Con i due maxi-emendamenti presentati dalla Commissione Cultura della Camera, presieduta da Federico Mollicone, è stata invece soppressa la parte del testo con la quale si prevedeva che, "entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge" intervenisse un "Regolamento adottato con decreto del ministro della Cultura" per stabilire i criteri e la procedura "per il conferimento della qualifica di monumento nazionale ad altri teatri storici". Nel lungo elenco dei teatri che potranno essere considerati 'monumento nazionale' compaiono diversi teatri romani, a cominciare dal Teatro dell'Opera, il Brancaccio, l'Eliseo, l'Argentina, il Valle, il Quirino, il Rossini, la Sala Umberto e anche il Salone Margherita. La lista comprende anche la Scala e il Dal Verme di Milano; 'La Fenice' e il Goldoni di Venezia; il 'Carlo Felice' di Genova; il Teatro del Maggio musicale di Firenze; il San Carlo di Napoli; il Massimo e il Bellini di Palermo; il teatro greco di Siracusa; il Civico di Cagliari, Algero e Sassari. Oltre a numerosi teatri in quasi tutte le province italiane. Dall'attuazione di questa legge "non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza  pubblica". Le varie amministrazioni competenti "vi provvedono nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente". (ANSA).


CANICATTIWEB
Manca la legge di variazione di bilancio, "L'Ars rischia paralisi fino alle Europee"
Manca la legge di variazione di bilancio all'Ars. Rimangono, così, ferme le riforme mentre non è possibile offrire coperture ad alcune spese. In primis, ad esempio, quella sui 45 milioni per gli extra costi dei rifiuti rivendicati da Anci Sicilia che ha minacciato una mobilitazione se il governo non interverrà al più presto. Diversamente alcuni Comuni saranno costretti ad aumentare la Tari.
Bloccata riforma polizia locale
Mercoledì, inoltre, in commissione Bilancio si è bloccata la riforma della polizia locale. Il testo, già approvato dalla commissione affari istituzionali, è stato fermato dopo che la ragioneria generale non ha dato copertura finanziaria alla legge (2 milioni e mezzo di euro) perché il capitolo dei fondi globali è vuoto. Le variazioni servirebbero proprio a dare alcune risposte immediate: la Regione ha le risorse disponibili da assegnare, somme liberate dopo il recente pronunciamento della Corte dei conti sul rendiconto.
Di Paola, "Maggioranza in frantumi"
"La maggioranza è in frantumi, metà degli assessori è in campagna elettorale e il presidente Schifani tiene tutto fermo - dice il vice presidente dell'Assemblea regionale Nuccio Di Paola - In questa situazione c'è il rischio concreto che l'Ars rimanga immobilizzata fino alle europee di giugno. Senza la legge di variazione del bilancio riforme e leggi di spesa rimarranno al palo, governo e maggioranza porteranno in aula disegni di legge minori. La scelta della maggioranza di bloccare il ddl sul terzo mandato in conferenza dei capigruppo è la prova dei dissidi interni al centrodestra. Noi siamo pronti a confrontarci sulle variazioni per dare risposte a problemi urgenti come quelli rilanciati dall'Anci Sicilia".
Le critiche di Anci
Queste le conclusioni del consiglio regionale dell'Anci Sicilia che ha rinnovato la richiesta di un incontro con il presidente della Regione. "Ci dispiace dover prendere atto che tutti i nostri appelli siano finora caduti nel vuoto. Abbiamo chiesto un incontro al presidente della Regione, Renato Schifani, richiamando lo spirito di collaborazione istituzionale al fine di individuare una soluzione per arginare gli extra costi su energia e rifiuti che ingessano i bilanci comunali , ma a tutt'oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta".
Inoltre, gli assessori Falcone e Di Mauro ci avevano assicurato che , dopo aver 'recepito il grido d'aiuto dei sindaci siciliani e dell'Anci' , avrebbero rifinanziato gli aiuti ai comuni per compensare gli aumenti dei costi a seguito del trasferimento all'estero dei rifiuti. Avevano, inoltre, confermato la dotazione di 60 milioni per mettere in sicurezza i bilanci delle amministrazioni locali e, soprattutto, per scongiurare aumenti dei tributi a carico dei cittadini. Ma queste promesse non hanno avuto seguito. Ci dispiace doverlo sottolineare a mezzo stampa, ma siamo a un passo dal default e dall'aumento generalizzato delle tasse e rimaniamo disorientati dal silenzio del Governo regionale".



LENTEPUBBLICA
Uso degli albi di idonei per le assunzioni: il parere della Funzione Pubblica.

Le recenti indicazioni della Funzione Pubblica delineano chiaramente l'uso degli albi di idonei come strumento per le assunzioni da parte degli enti locali.
Questo meccanismo, introdotto dall'articolo 3 bis del Dl 80/2021, rappresenta un'innovazione significativa nel panorama delle assunzioni pubbliche.
Gli enti locali associati sono i principali attori che possono beneficiare di questa modalità di selezione, con la possibilità di delegare le relative operazioni anche a strutture esterne. L'ampia adozione di questo strumento da parte delle amministrazioni locali dimostra il suo crescente favore. Esso consente una riduzione dei tempi delle selezioni senza compromettere l'aspetto selettivo e meritocratico delle procedure.
La formazione degli albi di idonei avviene attraverso procedure simili a quelle dei concorsi pubblici, con una pubblicità adeguata e una selezione specifica per i profili professionali richiesti dagli enti. Questi elenchi hanno una durata di tre anni e vengono aggiornati annualmente, ma vengono cancellati in seguito a un'assunzione a tempo indeterminato.
Uso degli albi di idonei per le assunzioni: il parere della Funzione Pubblica
Gli enti possono utilizzare questi elenchi per effettuare assunzioni sia a tempo indeterminato che determinato, comunicando con tutti gli idonei presenti nell'elenco. Successivamente, possono procedere con una selezione tra gli idonei interessati o, se il numero di candidati è inferiore ai posti disponibili, con l'assunzione diretta.
Le recenti direttive della Funzione Pubblica hanno chiarito che le graduatorie formate dagli enti possono essere utilizzate anche per coprire posti vacanti in futuro. Questa flessibilità offre agli enti locali una maggiore capacità di gestione delle risorse umane, consentendo loro di prevedere e coprire le esigenze di personale a lungo termine.
Tuttavia, è importante evidenziare che questo scorrimento delle graduatorie può avvenire solo per posti già esistenti e non per nuove istituzioni. Ciò significa che gli enti possono utilizzare le graduatorie per riempire posti che si sono resi vacanti per varie ragioni, come dimissioni o scadenza di contratti, ma non possono creare nuove posizioni tramite questo metodo.
Questo ampliamento delle possibilità di utilizzo degli albi di idonei rappresenta un passo significativo nel campo delle assunzioni pubbliche. Per gli enti locali, significa avere a disposizione uno strumento più flessibile ed efficiente per gestire le proprie esigenze di personale. Inoltre, questa modalità di selezione offre una valida alternativa ai concorsi pubblici tradizionali.
Questa flessibilità è particolarmente preziosa quando gli enti devono rispettare vincoli specifici, come limiti di bilancio o tempistiche strette, senza dover necessariamente indire un nuovo concorso che potrebbe richiedere più tempo e risorse. Gli albi di idonei consentono agli enti di reagire in modo rapido ed efficace alle esigenze di personale, garantendo al contempo la trasparenza e la meritocrazia nelle procedure di selezione.

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