agrigentonotizie.it
Fare squadra contro gli incivili: forze dell'ordine e amministratori insieme per contrastare l'abbandono dei rifiuti
Nell'aula dell'ex consiglio provinciale si è svolto il primo incontro di coordinamento per le azioni da intraprendere in vista di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025
Su iniziativa del settore Ambiente del libero consorzio comunale di Agrigento, si è svolto il primo incontro di coordinamento per il contrasto del triste fenomeno dell'abbandono dei rifiuti in strada.Nello specifico, in vista di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025, amministratori comunali e forze di polizia hanno discusso sulle azioni da intraprendere per evitare che la vetrina nazionale offerta dal titolo assegnato dal ministero dei Beni culturali, possa trasformarsi in un danno di immagine per il territorio.Le strade invase dai rifiuti sono un problema comune per gli amministratori e per come specificato da Achille Contino, responsabile del settore Ambiente dell'ex provincia regionale di Agrigento, bisogna ricordare agli "incivili" che le recenti novità normative prevedono sanzioni pesanti per chi abbandona anche un solo sacchetto di spazzatura ma non solo perché gli "sporcaccioni" oltre alla salata multa rischiano anche di essere denunciati penalmente.Inoltre con l'introduzione di un nuovo decreto legge diventa "reato contravvenzionale" l'abbandono di rifiuti prevede, in aggiunta, anche la confisca del mezzo utilizzato a commettere il reato, entro le 48 ore successive.
teleacras.it
Province, ad ottobre elezioni di secondo grado
Il governo Schifani firma la delibera per il ripristino delle Province con le elezioni di secondo grado. Adesso esame in Assemblea. Al voto tra il 6 e il 27 ottobre.
Se tutto procederà come si intende che proceda (ma il condizionale è d'obbligo perchè già tante altre intenzioni sono state poi stoppate e rispedite alla casella di partenza in un interminabile 'gioco dell'oca') in una delle domeniche comprese tra i prossimi 6 e 27 ottobre sindaci e consiglieri comunali di ogni provincia eleggeranno i presidenti e i consiglieri delle nove Province siciliane, ripristinando l'elezione, seppur di secondo grado, degli organi istituzionali intermedi tra Comuni e Regione che il governo Crocetta ha soppresso determinando un vuoto normativo fallimentare e una raffica di commissariamenti che in Sicilia si protraggono da un decennio. Tutto ciò è nero su bianco in una delibera approvata dalla giunta regionale. Adesso il disegno di legge di riforma delle Province sarà sottoposto all'esame dell'Assemblea Regionale per l'approvazione definitiva. I commissari che attualmente reggono le Province, e che sono stati nominati dalla Regione lo scorso settembre, saranno in carica fino all'insediamento dei presidenti e dei consiglieri. E si tratta di Giovanni Bologna (Agrigento), Vitalba Vaccaro (Caltanissetta), Carmen Madonia (Enna), Patrizia Valenti (Ragusa), Mario La Rocca (Siracusa) e Maria Concetta Antinoro (Trapani). Nelle tre Province metropolitane, quindi Palermo, Catania e Messina, i rispettivi sindaci sono contestualmente anche commissari delle Province. Il tutto a meno di intoppi come accaduto, tra i tanti esempi, lo scorso 7 febbraio, quando è stata clamorosa la bocciatura del testo di legge che avrebbe ripristinato le Province e l'elezione diretta, da parte dei cittadini, dei presidenti e dei consiglieri. La maggioranza di centrodestra, sponsor della riforma, fu stesa ko dai 'franchi tiratori', e le opposizioni a sala d'Ercole ribadirono: "Abbiamo votato contro perchè è necessario attendere l'approvazione a Roma della nuova legge sulle Province al posto della 'Delrio', e poi recepirla approvandola in Sicilia. Ad ogni modo saranno elezioni di secondo grado, indirette, così come imposto da un'apposita sentenza della Corte Costituzionale, che ha escluso dal voto i cittadini". Prima di riavviare la procedura per il ripristino delle Province è stato necessario fissare la data delle Amministrative. E la Regione ha optato per l'election day, accorpando le elezioni Comunali ed Europee l'8 e il 9 giugno. Entro 120 giorni sarebbero state da indire le Provinciali. E così è stato e sarà tra sei mesi, scansando incidenti di percorso.
livesicilia.it
Ex Province, si va alle elezioni di secondo grado: addio ai commissariOk al ddl che porta la firma del governatore Schifani
Dopo anni dalla loro introduzione, i liberi Consorzi comunali (le ex Province) andranno al voto di secondo grado per eleggere i propri vertici. A mettere fine a una querelle che durava da anni, da quando il governo Crocetta mandò in soffitta le Province regionali per i nuovi modelli di enti territoriali, è una delibera varata dalla giunta regionale che porta la firma del governatore Renato Schifani. Il ddl ora passa all'esame dell'Ars.
La data delle elezioni nelle ex ProvinceSindaci e consiglieri comunali sceglieranno i presidenti dei sei Liberi consorzi comunali e dei tre consigli metropolitani (Palermo, Catania e Messina) in una delle domeniche comprese tra il 6 e il 27 ottobre. I commissari straordinari, nominati dal governo regionale nel settembre del 2023, resteranno in carica fino alla costituzione dei nuovi organi. Una strada obbligata, quella delle elezioni di secondo grado, per il governo Schifani. Il centrodestra punta al ritorno delle Province e dell'elezione diretta, ma i Liberi consorzi non possono più restare sotto l'egida dei commissari.Per l'ok alla riforma regionale, infatti, è necessario prima che il Parlamento nazionale abroghi la legge Delrio. Il governo Meloni è favorevole ma l'agenda dell'Esecutivo è fitta e non è detto che le ex Province siano tra i crucci della premier. In attesa della nuova riforma degli enti per l'introduzione dell'elezione a suffragio universale diretto, intanto, c'è da rispettare una sentenza della Corte costituzionale. La Consulta, infatti, ha imposto l'indizione delle elezioni di secondo grado nelle ex Province con la partecipazione dei sindaci e dei consiglieri comunali, non dei cittadini.Ex Province, una querelle iniziata nel 2014Che la strada per le elezioni di secondo grado fosse spianata lo si era capito già nel febbraio scorso. In quei giorni all'Ars naufragò l'ipotesi di una riforma delle ex Province a breve termine. Riposto nel cassetto il progetto di un ritorno all'antica veste delle Province per via del voto dell'Ars, a febbraio riemerse il nodo della gestione di enti che, dal 2014, di fatto non hanno mai avuto una vera guida. Quell'anno la maggioranza targata Crocetta varò la legge che diede vita ai sei Liberi Consorzi da sempre affidati a dei commissari, a differenza delle tre Città Metropolitane guidate dai sindaci dei rispettivi capoluoghi.Tempi e regole delle elezioni di secondo grado vengono dettati da una norma approvata nel giugno 2023 dall'Ars. Per far partire l'iter delle elezioni di secondo livello era necessario conoscere la data delle elezioni amministrative di quest'anno. La Regione ha deciso di optare per l'election day con le concomitanti Europee e così la data delle Amministrative, quando andranno al voto una trentina di comuni, è stata fissata per l'8 e 9 giugno. A questo punto è scattato il countdown e il presidente della Regione, che aveva 120 giorni di tempo per fissare la data delle elezioni di secondo grado, è passato all'azione.
LENTEPUBBLICA
Il primo report Anac sulla qualificazione delle stazioni appaltanti nel 2024
Disponibile adesso il report dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza aggiornato al 1° aprile 2024.
Questo documento rivela i dettagli del sistema di qualificazione introdotto dal legislatore attraverso gli articoli 62 e 63 del decreto legislativo n. 36/2023, insieme alle previsioni dell'allegato II.4.
L'attuale sistema di qualificazione Anac
Il sistema di qualificazione è stato implementato a partire dal 1° luglio 2023. Per facilitare l'attuazione di questo sistema, l'Anac ha reso disponibile sul proprio sito istituzionale, già da giugno 2023, un servizio per consentire alle stazioni appaltanti interessate di presentare l'istanza di qualificazione.
Recentemente, verso la fine di marzo 2024, ha introdotto una nuova versione del servizio di presentazione delle domande di qualificazione. Questa nuova versione include importanti aggiornamenti e nuove funzionalità.
In particolare, il nuovo servizio consente alle stazioni appaltanti interessate alla qualificazione per entrambi i settori (lavori, servizi e forniture) di presentare due istanze di qualificazione separate. Questo offre il vantaggio di poter differenziare alcuni dati specifici per il settore selezionato, come ad esempio l'attività di centralizzazione della committenza, la disponibilità a svolgere procedure per altre stazioni appaltanti, le competenze presenti nella struttura organizzativa stabile (SOS) e la formazione.
Per garantire uniformità tra le domande di qualificazione inviate prima e dopo l'implementazione del nuovo servizio, le istanze già inviate all'Autorità che riguardano la richiesta di qualificazione per entrambi i settori sono state disgiunte, con conseguente aggiornamento della numerazione identificativa e progressiva. Tuttavia, il contenuto, i punteggi e i livelli ottenuti con queste istanze sono rimasti invariati.
Inoltre, il nuovo servizio tiene conto delle richieste di iscrizione "a regime" da parte delle stazioni appaltanti qualificate con "riserva". Per l'attribuzione dei punteggi relativi ai requisiti delle "gare svolte", delle "comunicazioni all'ANAC" e dell'"uso della piattaforma telematica", vengono considerate sia le procedure di affidamento per le quali il relativo Codice Identificativo Gara (CIG) è stato acquisito nel quinquennio di riferimento 2018-2022, sia quelle relative al periodo in cui la stazione appaltante ha beneficiato della qualificazione con "riserva". Questo criterio aggiuntivo mira a valorizzare l'esperienza acquisita nella progettazione e gestione delle procedure di gara durante il periodo di "riserva", al fine di determinare il livello di qualificazione.
I dati aggiornati al 1° aprile 2024
Approfondendo la parte relativa alle stazioni appaltanti qualificate, si evidenzia che al 1° aprile 2024, un totale di 4.282 stazioni appaltanti hanno ottenuto la qualificazione. Questo indica un ampio coinvolgimento delle istituzioni nel processo di qualificazione, il che è un segno positivo di adesione e partecipazione al sistema.
Di queste 4.282 stazioni, 533 sono identificate come centrali di committenza. Le centrali di committenza sono enti specializzati che gestiscono le procedure di gara d'appalto per conto di amministrazioni più piccole o che potrebbero non avere le risorse necessarie per condurre autonomamente tali processi. Questo approccio consente una maggiore efficienza e uniformità nei processi di acquisizione.
Un aspetto significativo è rappresentato dalle amministrazioni convenzionate con le centrali di committenza, che raggiungono il numero di 8.630. Questo indica una vasta rete di collaborazione e supporto tra le varie istituzioni, assicurando un sistema operativo e funzionale per l'attuazione delle procedure di appalto.
Un risultato degno di nota è che 1.927 delle stazioni appaltanti qualificate hanno raggiunto il livello massimo di punteggio (L1). Ciò significa che queste stazioni hanno dimostrato un'elevata competenza e affidabilità nel condurre procedure di gara per lavori, consentendo loro di indire gare senza limiti di importo. Questo risultato sottolinea l'importanza di un rigoroso processo di qualificazione che identifichi e riconosca le capacità delle stazioni appaltanti.
Per quanto riguarda il settore dei servizi e delle forniture, 2.517 stazioni appaltanti qualificate hanno ottenuto il massimo punteggio SF1. Anche in questo caso, ciò indica un elevato livello di competenza nel gestire le procedure di appalto per servizi e forniture, garantendo così la qualità e l'efficienza nei processi di acquisto pubblico in questo settore.
LENTEPUBBLICA
Controlli anti frode sul PNRR: la Circolare della Ragioneria di Stato.
La lotta alla corruzione e i controlli anti frode all'interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno assunto un nuovo livello di impegno grazie ai recenti provvedimenti della Ragioneria Generale dello Stato (RGS).
La recente Circolare 13/2024 ha infatti introdotto una serie di controlli mirati, volti a garantire un trattamento equo nella selezione dei progetti e a prevenire sovrapposizioni fraudolente di finanziamenti provenienti dalle risorse comunitarie di Next Generation EU e altre fonti.
Questi controlli rappresentano un importante passo avanti nella tutela degli interessi finanziari dell'Unione Europea e nell'assicurare che i fondi destinati al PNRR siano utilizzati per gli scopi previsti, evitando qualsiasi forma di doppio finanziamento o conflitto di interessi.
La Circolare della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) rappresenta un importante strumento per garantire la corretta implementazione e il controllo dei progetti all'interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, essa fornisce una serie di strumenti pratici, come check-list e modelli di controllo, mirati principalmente alle amministrazioni incaricate dell'attuazione dei progetti PNRR.
Questi strumenti sono progettati con una particolare attenzione alle Unità di Missione dedicate al PNRR, le quali hanno il compito di gestire e coordinare l'attuazione dei progetti in conformità con le direttive stabilite. Le check-list e i modelli di controllo sono concepiti per garantire un'attenta verifica di tutte le fasi del processo, dalla fase iniziale di selezione dei progetti fino alla fase finale di aggiudicazione.
Linee guida attività di controllo e rendicontazione
Tra le disposizioni principali della Circolare, si evidenziano le Linee Guida per lo svolgimento delle attività di controllo e rendicontazione delle Misure PNRR. Queste linee guida forniscono indicazioni dettagliate sui principali flussi procedurali relativi ai processi di controllo e rendicontazione del PNRR, sia in termini di performance che di procedure di spesa.
In particolare, le Linee Guida richiedono specifiche attestazioni riguardanti le verifiche effettuate su diverse fasi cruciali del processo. Queste includono:
Verifiche sulla procedura di selezione dei progetti: Le amministrazioni titolari delle Misure PNRR e i Soggetti Attuatori sono tenuti a attestare l'avvenuta verifica della correttezza e trasparenza della procedura di selezione dei progetti. Questo è cruciale per garantire che i progetti selezionati siano coerenti con gli obiettivi del PNRR e che la selezione avvenga in modo equo e trasparente.
Verifiche sulla procedura di gara: I Soggetti Attuatori sono responsabili di attestare la regolarità e la correttezza delle procedure di gara utilizzate per l'aggiudicazione dei contratti relativi ai progetti PNRR. Questo assicura che i processi di gara siano condotti in conformità con le normative vigenti e che non vi siano situazioni di favoritismo o irregolarità.
Verifiche sui rendiconti di progetto e di misura: Le amministrazioni titolari delle Misure PNRR e i Soggetti Attuatori devono attestare l'accuratezza e la completezza dei rendiconti relativi ai progetti e alle misure implementate. Questo è fondamentale per garantire la corretta utilizzazione dei fondi e per verificare che le spese siano state effettivamente sostenute per gli scopi previsti.
Tutte queste attestazioni devono essere supportate da piattaforme informatiche dedicate, che facilitano la raccolta e la gestione delle informazioni necessarie per condurre le verifiche in modo efficace e efficiente. Queste piattaforme consentono anche di garantire la tracciabilità e la trasparenza del processo di controllo, fornendo un quadro completo delle attività svolte e dei risultati ottenuti.
Le appendici tematiche: conflitto di interessi e duplicazione dei finanziamenti
Infine risultano emanate due nuove appendici tematiche, concentrate sulla prevenzione e il controllo del conflitto di interessi e sulla duplicazione dei finanziamenti. Queste appendici sono fondamentali per definire ulteriormente gli step procedurali che devono essere seguiti dai Soggetti Attuatori e dalle Amministrazioni titolari delle Misure PNRR, al fine di assicurare una gestione finanziaria trasparente e conforme alle normative europee.
Si offrono pertanto indicazioni dettagliate sugli strumenti e le procedure necessarie per identificare, gestire e prevenire il conflitto di interessi. Questi includono linee guida per la dichiarazione di interessi, la valutazione dei potenziali conflitti e l'adozione di misure correttive quando necessario. Inoltre, vengono fornite istruzioni specifiche per garantire la trasparenza e la tracciabilità delle relazioni finanziarie e commerciali tra i soggetti coinvolti nei progetti PNRR.
La duplicazione dei finanziamenti rappresenta un altro rischio significativo che deve essere affrontato con la massima serietà. Essa potrebbe comportare un uso inefficace delle risorse pubbliche e compromettere la capacità del PNRR di raggiungere i suoi obiettivi. Le appendici tematiche forniscono quindi linee guida dettagliate per identificare e prevenire la duplicazione dei finanziamenti, attraverso l'adozione di controlli rigorosi e la cooperazione tra le diverse autorità responsabili della gestione dei fondi.