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rassegna stampa del 24 aprile 2024

LICATANET
Aeroporto del Mediterraneo, Tardino: "Soddisfazione per valutazione del MIT"
Esprimo soddisfazione per la notizia che il MIT con a guida il ministro Matteo Salvini sta valutando il progetto di fattibilità dell'aeroporto del Mediterraneo, per dare finalmente ad Agrigento a alla Sicilia centro meridionale uno scalo aeroportuale, opera fondamentale che sarebbe capace di collegare una porzione di territorio a oggi sprovvista di adeguati collegamenti nonché soddisfare le richieste degli imprenditori e dell'economia locale. Non un compito facile, tra mille avversità, ma bene che sia il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile stiano facendo valutazioni sul progetto presentato dal commissario straordinario del Libero Consorzio dei comuni di Agrigento, Giovanni Bologna e fortemente sostenuto dagli ordini professionali. Il ministro Salvini continua a dimostrare grande attenzione per il territorio e impegno a trecentosessanta gradi per superare lo storico gap infrastrutturale della nostra isola, addebitabile all'incapacità di alcuni. La Sicilia deve oggi dimostrare di essere all'altezza delle sfide che la aspettano, inclusa la costruzione di questa importante infrastruttura, che rilancerebbe la costa meridionale della Sicilia e con essa l'economia del territorio, in connessione con il lavoro fatto sulle reti europee TEN-T e l'importante evento rappresentato da Agrigento Capitale italiana della cultura 2025. Speriamo che non si alzino i cori del No, che da troppi decenni determinano il sottosviluppo della nostra isola."
Cosi in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare e componente della Commissione trasporti del Parlamento europeo.


AGRIGENTONOTIZIE 
Esprimo soddisfazione per la notizia che il Mit con a guida il ministro Matteo Salvini sta valutando il progetto di fattibilità dell'aeroporto del Mediterraneo, per dare finalmente ad Agrigento a alla Sicilia centro meridionale uno scalo aeroportuale, opera fondamentale che sarebbe capace di collegare una porzione di territorio a oggi sprovvista di adeguati collegamenti nonché soddisfare le richieste degli imprenditori e dell'economia locale".
A dirlo, in una nota, l'eurodeputata Annalisa Tardino, che così commenta le indiscrezioni trapelate stamattina sul fatto che il ministero stia appunto valutando il progetto di fattibilità dell'infrastruttura agrigentina consegnata a Roma alcune settimane fa dal Libero consorzio di Agrigento.
"Il ministro Salvini - continua Tardino - continua a dimostrare grande attenzione per il territorio e impegno a trecentosessanta gradi per superare lo storico gap infrastrutturale della nostra isola, addebitabile all'incapacità di alcuni. La Sicilia deve oggi dimostrare di essere all'altezza delle sfide che la aspettano, inclusa la costruzione di questa importante infrastruttura, che rilancerebbe la costa meridionale della Sicilia e con essa l'economia del territorio".
Sull'argomento è intervenuta anche Ida Carmina del Movimento 5 stelle: "La procedura sul progetto aeroporto ad Agrigento - ha detto - è entrata nella seconda fase. Attendiamo da 60 anni una modernizzazione infrastrutturale e questo territorio non può ancora rimanere al palo".
"Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti insieme all' Enac - ha aggiunto Valentina Cirino, capogruppo della Lega ad Agrigento - sta valutando il progetto di fattibilità dell' aereoporto di Agrigento.
La realizzazione dell' aereoporto del Mediterraneo a servizio della provincia di Agrigento è un' opera pubblica attesa da tempo per il rilancio socio economico del territorio. Esprimo grande soddisfazione per l' attenzione e per gli impegni assunti dal ministro Matteo Salvini che ha reso la nostra Sicilia protagonista di un grande progetto infrastrutturale. La Sicilia ha sempre atteso risposte sulle infrastrutture e trasporti ed oggi, grazie al lavoro di squadra, il nostro Mit e il nostro deputato europarlamentare Annalisa Tardino si danno risposte concrete".



LENTEPUBBLICA
Utilizzo di servizi in cloud nella Pubblica Amministrazione: gli obiettivi del PNRR.
I servizi in cloud sono sempre più diffusi e rappresentano senza dubbio una grande innovazione tecnologica, innovazione che anche la Pubblica Amministrazione deve saper far propria.
Grazie a questi strumenti, infatti, il lavoro della Pubblica Amministrazione può senz'altro divenire più efficiente, ma al di là di ciò la diffusione dei servizi in cloud nella P.A. è un obiettivo messo nero su bianco dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Prima di entrare nel dettaglio e scoprire quali sono le tappe che dovranno essere raggiunte in tal senso, facciamo il punto su cosa sono i servizi in cloud e perché la loro diffusione nella P.A. è così caldamente auspicata.
Cosa si intende per servizi in cloud? Ecco alcuni esempi
Quando si parla di servizi in cloud si fa riferimento a software di varia tipologia che non richiedono l'allocazione in un hardware fisico, ma che sono fruibili direttamente online.
È la società che li propone, dunque, a preoccuparsi della loro collocazione in infrastrutture idonee, garantendo un servizio sempre impeccabile e, allo stesso tempo, completamente sicuro.
Gli esempi di servizi in cloud sono ormai innumerevoli: si possono citare i cosiddetti CRM, ovvero software dedicati alla gestione dei clienti, Vtenext è uno dei più noti, i software dedicati alle strategie di web marketing, quelli specifici per la gestione delle risorse umane, quelli dedicati alla gestione burocratica e fiscale dell'azienda e tanti, tanti altri ancora.
Perché utilizzare servizi in cloud? Scopriamo i principali punti di forza
I vantaggi legati all'utilizzo di servizi in cloud sono molteplici e meriterebbero fior di approfondimenti, possiamo tuttavia menzionare i punti di forza più rilevanti.
Anzitutto, come detto, i fruitori del servizio non devono preoccuparsi dell'allocazione del software in un'infrastruttura di proprietà, ciò implica non solo un risparmio economico, ma anche la possibilità di evitare incombenze gestionali.
Quelli erogati tramite tecnologia cloud sono i servizi in assoluto più "smart", garantendo la massima flessibilità: possono essere infatti gestiti in maniera scalabile, aggiungendo risorse e funzioni in caso di necessità o anche eliminandone, laddove inutilizzate.
Come non sottolineare che i servizi in cloud sono accessibili da qualsiasi luogo: non è necessario essere in ufficio, o comunque nel luogo in cui sono presenti i computer presso cui il programma è installato, ma è sufficiente collegarsi con le proprie credenziali da qualsiasi dispositivo, anche di tipo mobile, per avere il servizio sempre a portata di mano.
Il fatto che tali servizi siano collocati presso risorse esterne potrebbe far temere che siano meno sicuri, ma in realtà è assolutamente il contrario: le società che li offrono, infatti, utilizzano infrastrutture che garantiscono livelli di sicurezza estremi, certamente superiori rispetto a quelli di un'infrastruttura gestita autonomamente.
Servizi in cloud nella P.A.: l'obiettivo fissato da Italia Digitale 2026
Anche la Pubblica Amministrazione, come si diceva, può trarre grande giovamento dall'utilizzo di questi servizi, proprio per questo motivo è stato posto, in tal senso, un ambizioso obiettivo da raggiungere nel prossimo futuro.
Stiamo parlando del programma Italia Digitale 2026, il quale si colloca all'interno della prima "missione" prevista dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, denominata "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo".
Italia Digitale 2026 ha previsto 5 diversi obiettivi che devono concretizzarsi entro tale anno, e tra questi ve n'è uno dedicato specificatamente ai servizi in cloud.
È stato stabilito che, nel 2026, almeno il 75% delle Pubbliche Amministrazioni italiane debba stabilmente utilizzare dei servizi in cloud, cosa che, evidentemente, avrebbe notevoli risvolti positivi sia per l'organizzazione e l'attività lavorativa degli enti, sia per i cittadini.
Italia Digitale 2026 prevede inoltre che, entro tale anno, la banda ultra-larga sia a disposizione del 100% delle famiglie e delle imprese, che almeno l'80% dei servizi pubblici essenziali della P.A. venga erogato online, che la cosiddetta identità digitale, ovvero l'ormai noto SPID, sia utilizzato almeno dal 70% della popolazione, e che almeno la medesima percentuale della popolazione abbia un livello adeguato di alfabetizzazione digitale.


ILSOLE24ORE
Dl Pnrr, ok definitivo del Senato. Dai consultori agli alloggi universitari: cosa c'è nel nuovo decretoIl provvedimento, già approvato dalla Camera, incassa perciò il via libera definitivo. E diventa legge.
Ok del Senato con 95 sì, 68 no e 1 astenuto alla fiducia posta dal governo sul decreto che contiene disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il provvedimento, arrivato blindato a palazzo Madama dalla Camera, incassa perciò il via libera definitivo. E diventa legge.
Nella sanità assunzioni più facili con contratti flessibili
Per la sanità gli emendamenti approvati alla Camera garantiscono assunzioni più facili con contratti flessibili, da quelli a tempo determinato ai co.co.co., con una corsia più semplice per assumere gli specializzandi dal secondo anno in poi senza i paletti del passato. Una novità salutata dagli ospedalieri dell'Anaao come un primo passo per affrontare il problema della carenza di personale negli ospedali e contrastare il fenomeno dei gettonisti.
Le Regioni, nell'organizzare i servizi dei consultori, possono «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». E' quanto prevede un emendamento al dl Pnrr su cui il governo ha messo la fiducia alla Camera. Il testo, a prima firma di Lorenzo Malagola di FdI, è stato stigmatizzato dalle opposizioni come un attacco «ai diritti della donna e alla sua autodeterminazione»
La verifica e il controllo sull'attuazione e rendicontazione degli interventi finanziati col Pnrr per gli alloggi universitari saranno svolti «con il supporto» di Cdp e di società controllate direttamente o indirettamente da Cassa. E' affidata alla Cassa anche «la gestione dei fondi statali oggetto delle procedure amministrative», ferma restando l'applicazione delle regole e procedure del Pnrr agli immobili eventualmente ritenuti ammissibili al conseguimento del target M4c1-30.
Dl Pnrr cambia su PagoPa, stop a patti dominanti Poste
In base a un emendamento approvato in commissione bilancio alla Camera, Poste, nel caso di ingresso in PagoPa, non potrà stipulare patti di sindacato con il Poligrafico dello Stato che abbiano per effetto l'esercizio di un'influenza dominante sul governo della società. Resta fermo inoltre quanto previsto dalla legge sulla tutela della concorrenza, si chiarisce, in base a cui le operazioni di modifica della concentrazione soggiaciono alla disciplina in materia di concentrazioni e devono essere sottoposte al controllo preventivo dell'Antitrust. Nella versione iniziale della norma era previsto che il controllo potesse essere ceduto al Poligrafico dello Stato e per il resto, per una quota non superiore al 49 per cento, a Poste Italiane. La previsione aveva destato preoccupazione nel mondo bancario e tra i circuiti internazionali di pagamenti e carte
Sempre la commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento, riformulato, relativo alla patente a crediti per le imprese dell'edilizia. La proposta di modifica assorbe una serie di richieste di correzioni avanzate da maggioranza e opposizioni, ma queste ultime hanno comunque bocciato le riformulazioni proposte dai relatori. Resta confermata la prospettiva di estensione del nuovo strumento di certificazione ad altri settori. Sarà un Dm a definirne gli ambiti di applicazione. Il documento conterà, inizialmente, 30 crediti e 15 è la soglia sotto la quale non si potrà più operare nei cantieri. Anche in questo caso sarà un successivo Dm a definire «criteri di attribuzione dei crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale, nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati». E' stata inoltre rivista, dopo un'ulteriore riflessione, la tabella dei crediti decurtati a seguito degli infortuni che causano inabilità (le penalità salgono nei casi più gravi). La patente a crediti è esclusa per «coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale» e per le imprese «in possesso dell'attestato di qualificazione Soa in classifica pari o superiore alla III». La patente sarà rilasciata in formato digitale dall'Ispettorato del lavoro in presenza di requisiti che possono anche essere autocertificati, ma se le dichiarazioni sono false scatta la revoca del lasciapassare per un anno. Oltre a dimostrare di essere in regola con gli obblighi formativi in materia di sicurezza, le aziende devono possedere il Durc, il Dvr e il Durf e devono aver designato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione.


ILSICILIA.IT
L'aeroporto di Agrigento sotto la lente del Mit, Pace: "Occasione di sviluppo per un'area tagliata fuori"
Un'altra grande opera infrastrutturale, dopo il Ponte, è al vaglio del Mit. Si tratta di una vecchia conoscenza, certamente non nuova alle cronache e che già aveva diviso, e non poco, le opinioni sulla sua effettiva utilità. Fonti siciliane della Lega a Roma hanno fatto trapelare che il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile stanno valutando il progetto di fattibilità dell'aeroporto che potrebbe ben presto sorgere nell'Agrigentino.
Nulla ancora è certo o è stato stabilito, ma l'idea di veder tornare in auge un vecchio sogno, conservato per molti anni nel cassetto, ha riacceso la speranza di chi all'epoca lo aveva appoggiato. Tra chi lo aveva sostenuto c'era anche Carmelo Pace, oggi deputato all'Ars, ma già vicepresidente della provincia quando si svolgevano le prime battaglie. "Le mie - ha dichiarato l'esponente della Dc - sono valutazioni assolutamente positive, alla provincia eravamo arrivati al punto di attuare proteste eclatanti. E' un'occasione di sviluppo. Gli aeroporti sono i veri ponti con cui la gente si sposta, non solo nel settore del turismo. Non avere un aeroporto significa essere tagliati fuori dai contesti economici internazionali".
Le sue prime tracce risalgono al 2005, con l'allora governatore Totò Cuffaro, quando l'assessorato al Turismo della Regione Siciliana emanò un'integrazione del piano attuativo del Piano regionale dei trasporti e della mobilità (decreto numero 163/GAB del 17 novembre 2004), inserendo "l'aeroporto centro meridionale di Agrigento come evoluzione della domanda di trasporto aereo dello scalo aeroportuale come polo turistico". Durante la sua permanenza a Palazzo d'Orleans, il segretario nazionale della Dc arrivò anche a destinarvi 35 milioni di euro, ritenendolo funzionale ed essenziale per lo sviluppo del territorio. Oltre a scatenare le polemiche di imprenditori e sindacati, Cuffaro entrò anche in pieno conflitto con l'Enac, l'Ente nazionale aviazione civile, e l'allora presidente Vito Riggio, che ritenne sufficienti le infrastrutture già esistenti.
Dopo un lungo muro contro muro non se ne fece più nulla, tranne poi tornare alla ribalta in questi mesi, con la spinta alla Camera di Ida Carmina (M5s) e di Calogero Pisano (Noi Moderati) e il progetto presentato dal commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento Giovanni Bologna. Oggi si parla "di  uno studio economico finanziario per la realizzazione di uno scalo aeroportuale a servizio della provincia di Agrigento e della fascia centro meridionale della Sicilia, con un progetto che prevede un notevole bacino di utenza per un'opera pubblica fondamentale per il rilancio socio-economico del territorio".
Resta ancora da capire dove sorgerà l'opera. Nel passato tante sono state le opzioni al vaglio, dalla piana di Racalmuto a quella di Licata, ma in ogni caso l'aeroporto di Agrigento sarebbe così il settimo della Sicilia, dopo Palermo, Catania, Trapani, Comiso, Lampedusa e Pantelleria. Esiste il rischio di avere un territorio fin troppo "affollato"? Per Pace il problema non si porrebbe: "In Sicilia dobbiamo preoccuparci quando c'è qualcosa in meno. Il lembo di terra in cui dovrebbe nascere è privo di autostrade e di una linea ferrata, è un'area completamente tagliata fuori".
Ma allora perché da ormai vent'anni la realizzazione dell'infrastruttura è rimandata a data da destinarsi? Il deputato ne è convinto: "Il costo sarebbe pari a zero se fosse realizzato dai privati, ma anche se fosse finanziato con risorse pubbliche si parlerebbe comunque di cifre irrisorie. Ci sono motivazioni diverse da quelle economiche, probabilmente un altro aeroporto in Sicilia significherebbe concorrenza ai grandi aeroporti della regione. Per me un sito vale l'altro ma vale la pena condurre queste battaglie e tentarci".
Una sfida, dunque, dalle mille sfaccettature. Intanto considerando le vaste realtà a cui Agrigento si sta affacciando dopo la conquista del titolo di Capitale italiana della cultura per l'anno 2025. Nonostante il grande entusiasmo iniziale, preparare la città al meglio non si è rivelato affatto semplice, tra difficoltà e introvabili punti di incontro. Un riflettore così importante donerà parecchia visibilità a un territorio già a grande vocazione turistica e che certamente negli anni a seguire potrà continuare a cavalcare l'onda. Poi c'è un altro aspetto che renderebbe aeroporto agrigentino un'eccezione rispetto ai suoi "fratelli". L'apertura verso una gestione privata denoterebbe un passo avanti, in linea con quanto già avviene in Italia. In Sicilia la gestione degli aeroporti è ancora pubblica, ma le intenzioni enunciate dalle autorità politiche, tra cui il presidente Schifani, sembrano condurre verso un'unica direzione: quella dei privati.


CANICATTIWEB
Aumenti a medici e regionali e riforma delle Province, la Regione ci riprova
Approvato dalla giunta il disegno di legge "Impegni governativi" con cui il governo regionale risponde ai rilievi effettuati dalla presidenza del Consiglio dei ministri sulle norme del "collegato" alla legge di Stabilità della Sicilia.
Per un gruppo di articoli, impugnati innanzi alla Corte Costituzionale, si propone direttamente l'abrogazione, mentre per altri, sulla base della "leale collaborazione fra lo Stato e la Regione" e "nel rispetto degli impegni assunti dal Governo regionale per superare le ipotesi di incostituzionalità", viene proposta la modifica.
La riformulazione degli articoli
In particolare, il presidente della Regione, che firma il disegno di legge, ha proposto, tra gli altri, la riformulazione di articoli considerati caratterizzanti per il loro valore sociale. Tra queste, la norma che prevede gli incentivi per i medici impiegati in strutture periferiche o di provincia e quella per l'adeguamento tariffario delle strutture riabilitative per disabili psico-fisico sensoriali, per le comunità terapeutiche assistite, per le residenze sanitarie assistenziali e per i centri diurni per soggetti autistici.
Il collegato
Prevista anche la riscrittura dell'articolo relativo alla progressione dei dipendenti regionali assunti in base alla legge regionale n. 20 del 1999, "Nuove norme in materia di interventi contro la mafia e di misure di solidarietà in favore delle vittime della mafia e dei loro familiari", riservando il 50 per cento delle posizioni disponibili ed estendendo il beneficio a tutto il personale in possesso dei requisiti richiesti. Inoltre, fino al 31 dicembre 2025 e nell'attesa che venga definita una disciplina statale, il ddl prevede che la legge 20 si applichi anche alle donne vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso e ai figli delle vittime di femminicidio.
Le ex province
Oltre alle norme del "collegato", il testo approvato dalla giunta introduce anche alcune modifiche alla disciplina delle ex Province, fino all'approvazione dell'attesa legge nazionale di riforma degli enti di area vasta per l'introduzione dell'elezione a suffragio universale diretto degli organi. Nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio, infatti, il governo regionale prevede intanto l'indizione delle elezioni di secondo livello dei presidenti dei Liberi consorzi comunali e dei consigli metropolitani in una delle domeniche comprese tra il 6 e il 27 ottobre 2024. I commissari straordinari di nomina regionale, quindi, resteranno in carica soltanto fino alla costituzione dei nuovi organi.
Il testo del disegno di legge governativo sarà ora trasmesso all'Ars per la discussione e l'approvazione definitiva.


AVIONEWS
Aeroporto Agrigento: progetto al vaglio.

Ministero Infrastrutture e trasporti ed Enac lo starebbero valutando
Il ministero alle Infrastrutture ed ai trasporti (Mit), guidato dal vicepresidente del Consiglio dei ministri Matteo Salvini, e l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac), presieduto da Pierluigi di Palma, starebbero valutando il progetto di fattibilità dell'aeroporto "Mediterraneo" di Agrigento, in Sicilia. 
"Si tratta di uno studio economico finanziario per la realizzazione di uno scalo aeroportuale a servizio della provincia di Agrigento e della fascia centro-meridionale della Sicilia, con un progetto che prevede un notevole bacino di utenza per un'opera pubblica fondamentale per il rilancio socio-economico del territorio", fanno sapere fonti siciliane della Lega, secondo quanto riferito da alcuni media locali. 
Il progetto è stato messo nero su bianco da Giovanni Bologna, commissario straordinario del Libero consorzio dei comuni di Agrigento e si tratta di un'opera attesa da decenni nel territorio siciliano. Tuttavia, ad inizio 2023 il presidente di Regione siciliana, Renato Schifani, aveva avvertito: "Non basta realizzare l'opera se non ci sono soldi per gestirlo. Un nuovo aeroporto va accompagnato ad un progetto di certezza di autonomia finanziaria". 



FOCUSICILIA
Zes Unica e Autonomia differenziata per Svimez "sono modelli incompatibili""Zes e Autonomia differenziata sono due modelli incompatibili". A dirlo è il direttore di Svimez Luca Bianchi, che pone l'accento su un modello che accentra le scelte per favorire il Sud contro uno che moltiplica le differenze territoriali
"Zes e Autonomia differenziata sono due modelli incompatibili: da un lato, correttamente, si prova a ricostruire un'unità degli interventi per il Mezzogiorno attraverso la Zes Unica, che comporta, in parte, un accentramento delle scelte strategiche da parte del Governo; dall'altro lato, invece, si sta provando a fare l'Autonomia differenziata con il rischio di frammentare ulteriormente le politiche pubbliche in questo Paese". Lo ha detto il direttore della Svimez Luca Bianchi, intervenuto al convegno "Zes Unica: Una grande opportunità per il Mezzogiorno?", alla Sirenetta di Mondello (Palermo), organizzato dalla Fondazione Magna Grecia.
Il modello originario delle otto zone economiche speciali
"Il modello originario delle otto zone economiche speciali - ha continuato Luca Bianchi - non aveva mostrato particolare efficienza e rapidità. Basti pensare che le Zes erano state istituite nel 2017 e nel 2023, dopo circa sei anni erano diventate operative da pochi mesi ed il numero di interventi agevolati era abbastanza modesto".
"Con la Zes Unica, invece, si è assistito a un cambiamento totale di approccio. Questo nuovo modello mira a conferire strategicità agli interventi per il Mezzogiorno, anche se comporta rischi e vantaggi. La Zes Unica, essendo diventata un intervento più generale per il Mezzogiorno, offre maggiore coordinamento degli interventi e una certezza per le imprese, attraverso l'espansione del credito di imposta a tutti gli investimenti nella regione".
Necessaria la semplificazione amministrativa
"Tuttavia, il successo della Zes Unica dipende anche dalla sua "seconda gamba": la semplificazione amministrativa. Questo aspetto, se ben gestito, potrebbe rappresentare una svolta significativa, trasformando la Zes in una vera politica industriale per il Sud. Fondamentale per il successo di questo nuovo approccio è il Piano Strategico Zes. Questo strumento potrebbe ridefinire il panorama industriale del Sud, identificando settori strategici e orientando le politiche di sviluppo in modo coerente".
Tornando sul tema Zes - Autonomia differenziata ha aggiunto: "Rispondono a logiche opposte e quindi difficilmente possono stare insieme. La Zes Unica è un'ipotesi positiva perché coordina gli interventi, definisce delle strategie, ragiona nell'ottica di valorizzare quelle potenzialità del Mezzogiorno che possono servire a tutta l'Italia. Mentre il disegno di Autonomia differenziata sembra voglia acuire la contrapposizione territoriale: cercare di trattenere sempre più risorse nel centro nord nell'ottica che il Paese sia più disunito di quanto non sia, finendo per sottovalutare il tema fondamentale dell'interdipendenza tra Sud e Nord".





agrigentonotizie.it

Via Panoramica dei templi, senso unico le prime domeniche del mese e in alcuni festivi.
Lo ha deciso la polizia provinciale su scelta del Libero consorzio comunale per consentire una più agevole circolazione nelle giornate di maggiore afflusso di visitatori nella Valle dei templi

La strada provinciale 4, la cosiddetta "Panoramica dei templi", sarà a senso unico in salita, dalla Valle dei templi verso la città, nelle prime domeniche del mese e in alcuni giorni festivi. Lo ha stabilito la polizia provinciale, con il dirigente di settore Pietro Amorosia e con il comandante, il tenente colonnello Salvatore Lombardo, su scelta del Libero consorzio comunale.La modifica al traffico veicolare servirà a rendere più agevole la circolazione nelle giornata in cui è previsto un notevole afflusso di visitatori nella Valle dei templi, in particolare nelle prime domeniche del mese quando l'ingresso è gratuito. Gli automobilisti che si muovono in direzione sud potranno quindi percorrere più facilmente il tratto stradale interessato almeno fino alla rotonda Giunone.
"La chiusura di un senso di marcia della Sp4 in alcuni giorni del mese - spiega il comandante Lombardo - è ormai consuetudine in tutte le prime domeniche del mese quando, in concomitanza con l'ingresso gratuito alla Valle, il traffico veicolare aumenta in maniera considerevole. Cosa analoga si è deciso di fare anche per altre giornate festive come il prossimo 25 aprile e il 2 giugno in modo da evitare tristi fenomeni come quelli della sosta selvaggia in piena Valle dei templi o incidenti come purtroppo se ne sono verificati in passato". Anche per le prossime prime domeniche del mese e per altre giornate dove si prevede un aumento importante del traffico veicolare e di autobus turistici, gli uomini della polizia provinciale e i cantonieri dell'ufficio tecnico guidato dall'ingegnere Michelangelo Di Carlo saranno operativi per garantire viabilità e sicurezza a turisti e cittadini. 

grandangoloagrigento.it
Libero Consorzio, "Essere ed Essere" saggio conclusivo dei partecipanti al Laboratorio TeatraleSi svolgerà mercoledì 24 aprile, alle ore 18:30 nell'aula magna del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane "Politi" di Agrigento
Si svolgerà mercoledì 24 aprile, alle ore 18:30 nell'aula magna del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane "Politi" di Agrigento il saggio "Essere ed Essere" che concluderà il laboratorio teatrale "Recupero del patrimonio linguistico e culturale siciliano", ideato e finanziato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento e coordinato dall'Istituto di Istruzione Superiore "G.B. Odierna" di Palma di Montechiaro. Un progetto avviato alla fine del 2022 che ha coinvolto i docenti di numerosi istituti superiori della provincia, finalizzato al recupero dell'uso del linguaggio del nostro territorio.La formazione è stata curata da tre esperti nel settore teatrale: Gaetano Aronica (Teoria e tecnica della recitazione, Il mestiere dell'attore, La scrittura del corpo), Marco Savatteri (Drammaturgia musicale, Scrittura musicale per la scena, Regia e messa in scena) e Giovanni Volpe (Drammaturgia e scrittura creativa in italiano e dialetto siciliano, Teoria e tecnica della produzione teatrale, Storia dell'arte teatrale ed elementi di regia).

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