grandangoloagrigento.it
Una nuova discarica a Punta Bianca, Mareamico: "Ex provincia provveda alla bonifica"Lo scrive in una nota l'associazione ambientalista Mareamico Agrigento.
"L'ex provincia regionale di Agrigento, invece di chiudere arbitrariamente le strade al traffico veicolare o alle bici, come è successo nella SP 71, provveda a vigilare sul frequente abbandono dei rifiuti e disponga la bonifica delle discariche spontanee, come questa documentata a poca distanza da Punta bianca." Lo scrive in una nota l'associazione ambientalista Mareamico Agrigento.
AGRIGENTOOGGI
Ponte del 25 aprile nella valle, incisiva attività della polizia provincialeSanzionate diverse auto parcheggiate sui lati delle strade provinciali.
Massiccia presenza di pubblico nella zona archeologica della Valle, presa d'assalto da turisti e visitatori per il ponte del 25 aprile e lo sarà, sicuramente, fino al primo di maggio.
La proposta culturale, promossa dal Ministero della Cultura, che ha aperto gratuitamente l'accesso ai parchi archeologici ed a tutti i siti di interesse storico culturale in tutta Italia, ideata dal Ministro Gennaro SanGiuliano, anche ad Agrigento mira a rendere accessibile il patrimonio artistico e archeologico a tutti i cittadini italiani oltre ad essere una importante opportunità per mantenere vivo il ricordo di fatti storici altamente simbolici per tutto il Paese.
Tutto questo ha determinato, naturalmente, una incisiva attività di controllo e presidio del Comando di Polizia Provinciale nelle zone archeologiche e nelle arterie adiacenti.
L'introduzione del senso unico a scendere verso la Valle e la zona balneare determina una maggiore sicurezza sulla viabilità e un 'afflusso impressionante di traffico con forti interruzioni nelle zone archeologiche che deve essere gestito e coordinato.
Il tutto ha messo a dura prova e fino a tarda sera il lavoro del Comando di Polizia Provinciale, diretto da Pietro Amorosia e dal Comandante Salvatore Lombardo, con donne, uomini e mezzi utilizzati durante le attività.
Sanzionate diverse auto parcheggiate sui lati delle strade provinciali a causa del sovraffollamento dei parcheggi privati pieni a tappo e per le lughe file di turisti e visitatori prima di accedere alla Valle sui due ingressi di Giunone e Porta V.
GRANDANGOLO
Siccità, riunione all'Ars con quattro sindaci agrigentiniPresenti i sindaci di Bivona, Cammarata, Ribera e Lucca Sicula
I sindaci dei comuni agrigentini di Bivona, Cammarata, Ribera e Lucca Sicula sono stati ascoltati oggi dalla commissione Attività produttive dell'Ars presieduta dal forzista Gaspare Vitrano, che in tal senso ha accolto una richiesta del capogruppo della Dc Carmelo Pace. Gli amministratori hanno illustrato ai deputati un documento unitario contenente una serie di richieste alla Regione per fronteggiare la grave emergenza idrica nelle campagne del comprensorio, rinomato per le sue produzioni agroalimentari di alta qualità, come le arance e le pesche. La mancanza di acqua rischia di mettere a repentaglio i futuri raccolti e a lasciare senza reddito migliaia di imprese agricole. Alla presenza del commissario per l'emergenza siccità Dario Cartabellotta e del commissario del consorzio di bonifica Baldassare Giarraputo, gli amministratori comunali hanno evidenziato la necessità urgente di un investimento pubblico volto alla realizzazione di un nuovo invaso a valle del fiume Verdura, in grado di contenere almeno 6 milioni di metri cubi di acqua. Un'ipotesi su cui esiste da anni uno studio di fattibilità e di cui più volte recentemente lo stesso deputato Carmelo Pace, ex sindaco di Ribera, ha chiesto di recuperare, soprattutto perché la diga Castello, il più importante bacino della zona, non riesce a fronteggiare il fabbisogno. La commissione Attività produttive ha preso atto delle richieste e tornerà a riunirsi martedì prossimo per elaborare una proposta da sottoporre all'attenzione del governo della Regione.
SICILIAONPRESS
Siccità: inviata a Roma la documentazione per la dichiarazione dello stato di emergenza.
Il governo siciliano ha trasmesso a
Roma, lo scorso mercoledì 24 aprile, tutta la documentazione necessaria per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia. Nel dossier, le soluzioni proposte dalla cabina di regia guidata dal presidente della Regione e coordinata dal capo della Protezione civile regionale per porre freno in tempi rapidi alla crisi dovuta alla mancanza di piogge.
Il gruppo di lavoro, impegnato anche in questi giorni in continue riunioni, ha individuato gli interventi necessari, differenziati a seconda dei tempi di realizzazione. Tra quelli di rapida attuazione, l'acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in crisi, la rigenerazione dei pozzi e delle sorgenti e il ripristino di quelli abbandonati, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, la realizzazione di nuove condotte di bypass. Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio del dissalatore di Porto Empedocle, nell'Agrigentino, e di uno dei due tra quelli di Trapani e Gela (nel Nisseno), operazione che richiederà tempi e procedure di gara più lunghe.
Nello stesso tempo, il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici presso il Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell'Autorità di bacino. Ne sono scaturite numerose proposte di interventi urgenti, passate al vaglio della cabina di regia. Inoltre, diverse riunioni sono state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna.
Si aspetta ora che il Consiglio dei ministri proceda con la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità, provvedimento atteso per la settimana prossima insieme allo stanziamento delle prime somme per gli interventi più urgenti.
LENTEPUBBLICA
Enti locali, contributi 2024 per spesa relativa ad interventi di messa in sicurezza.
Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali ha adottato un decreto ministeriale, in collaborazione con il MEF, riguardante l'assegnazione di contributi per il 2024 di 300 milioni di euro per la spesa di progettazione definitiva ed esecutiva per interventi di messa in sicurezza.
Il fondo menzionato è previsto dall'articolo 1 della legge n.160 del 27 dicembre 2019, la quale ha istituito una serie di disposizioni riguardanti finanziamenti e interventi per la sicurezza e lo sviluppo territoriale. In particolare, l'articolo 1 di questa legge prevede l'allocazione di risorse finanziarie per sostenere gli enti locali nell'esecuzione di progetti di messa in sicurezza e sviluppo del territorio.
Questi fondi rappresentano un importante strumento per affrontare le sfide legate alla sicurezza pubblica e al miglioramento delle infrastrutture locali. L'obiettivo principale è quello di fornire risorse finanziarie agli enti locali per la progettazione e l'esecuzione di interventi mirati a migliorare la sicurezza dei cittadini e dell'ambiente circostante.
Enti locali, contributi per l'anno 2024 per la spesa relativa ad interventi di messa in sicurezza
Il decreto ministeriale del 17 aprile 2024 ha pertanto definito le modalità di assegnazione del contributo destinato agli enti locali per i progetti di messa in sicurezza. Questo contributo è stato riservato agli enti che hanno presentato richieste valide entro il termine del 15 gennaio 2024 attraverso la Piattaforma di Gestione delle Linee di Finanziamento (GLF), la quale è parte integrante del sistema di Monitoraggio delle Opere Pubbliche (MOP). Vista la grande quantità di richieste ricevute, l'assegnazione è avvenuta in base alle priorità stabilite dalla legge n.160 del 2019. In particolare, si è dato priorità agli enti locali con maggiori necessità finanziarie e si è garantito che almeno il 40% delle risorse andasse alle regioni del Mezzogiorno.
L'elenco dei beneficiari è stato compilato seguendo un ordine di priorità, risultando in un totale di 1.494 enti ammessi al finanziamento fino all'importo disponibile di 300 milioni di euro per l'anno 2024.
È fondamentale sottolineare che una volta inviate, le richieste di finanziamento non possono essere modificate. Gli enti selezionati devono impegnarsi a stipulare un contratto per la progettazione entro sei mesi dalla pubblicazione dell'avviso sul decreto ministeriale. Il monitoraggio dell'adempimento di tali obblighi avviene attraverso il sistema di Monitoraggio delle Opere Pubbliche. L'80% del contributo viene erogato come acconto una volta che tali obblighi sono stati soddisfatti, mentre il saldo sarà erogato al termine dell'attività di progettazione.
Eventuali chiarimenti possono essere richiesti inviando una richiesta a fondoprogettazione.fl@interno.it
Gli interventi ammissibili
Nello specifico si tratta di progettazione definitiva ed esecutiva di interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, efficientamento energetico delle scuole e degli edifici pubblici, e per la messa in sicurezza delle strade.
Le risorse riguardano, come abiamo anticipato, l'articolo 1, commi da 51 a 58, della Legge di Bilancio per il 2020, (Legge 160/2019). Gli interventi ammissibili, contrassegnati con il "SÌ" nell'apposita colonna dell'Allegato 1 sono stati attribuiti sulla base delle priorità di cui all'articolo 1, comma 53, della Legge 160/2019, privilegiando gli enti locali con la maggiore incidenza del fondo di cassa al 31 dicembre dell'esercizio precedente rispetto al risultato di amministrazione di cui al rendiconto della gestione del medesimo esercizio, come da graduatoria di cui all'Allegato 2.
ITALIAOGGI
Affitti brevi, ecco la banca dati Dal primo settembre ok alla richiesta del Codice unico nazionale con Spid. In dirittura d'arrivo il decreto per il contrasto dell'evasione delle locazioni turistich.
Avanza la creazione della banca dati contro l'evasione sugli affitti brevi. Dal primo settembre sarà operativo il portale del Ministero del Turismo per ottenere l'assegnazione del CIN (Codice Identificativo Nazionale) per tutti gli alloggi messi a disposizione per gli affitti brevi.
Superamento del sistema regionale
L'obiettivo è il superamento dell'attuale sistema regionale per la creazione del registro unico, sulla linea di quanto previsto dal regolamento relativo alla raccolta e alla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine e che modifica il regolamento (UE) 2018/1724.
Il 24 aprile 2024 la Commissione Politiche del turismo della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, presieduta dal Coordinatore Daniele D'Amario (assessore della Regione Abruzzo), ha espresso parere positivo al Decreto sull'interoperabilità delle banche dati delle strutture ricettive e al CIN per gli immobili destinati a locazione breve per finalità turistiche predisposto dal Ministero del Turismo.
Con la conversione nella legge n. 191/2023 del decreto "Anticipi" (il Dl n. 145/2023) è stata prevista l'istituzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), che dovrà essere assegnato, tramite apposita procedura automatizzata, dal Ministero del Turismo alle unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi.
"Si avvia così una procedura che sarà determinante per la definizione del CIN e rendere interoperabili le banche dati regionali con quella nazionale", ha spiegato il Ministro del Turismo Daniela Santanchè. "Un processo complesso che richiede il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti".
La costruzione della piattaforma nazionale
Il decreto definisce un percorso di entrata in esercizio graduale della piattaforma nazionale iniziando dalle Regioni tecnologicamente più avanzate che volontariamente supportano la fase pilota della piattaforma.
Il Ministero sta compiendo, infatti, uno sforzo importante a livello tecnologico per permettere il dialogo integrato con le banche dati territoriali delle 19 regioni e delle due province autonome che hanno caratteristiche molto differenziate. Tra giugno e luglio partirà quindi una fase di sperimentazione e entro il 1° settembre 2024 è prevista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Avviso attestante l'entrata in funzione del portale telematico del Ministero del Turismo per l'assegnazione del CIN, che darà avvio alla vera e propria operatività completa.
Il CIN andrà esposto all'esterno dello stabile nel quale è collocato l'appartamento e andrà indicato all'interno di ogni annuncio.
Le sanzioni
Chi non lo farà, rischierà sanzioni fino a 8.000 euro per chi loca un appartamento senza CIN e fino a 5.000 euro per chi non lo inserisce negli annunci. Inoltre, tra gli obblighi per i locatori c'è anche quello di rispettare le prescrizioni in materia di sicurezza degli impianti e di dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio funzionanti, nonché di estintori portatili a norma di legge da ubicare in posizioni accessibili e visibili.
La registrazione presso la banca nazionale potrà quindi facilitare l'incrocio delle informazioni sugli immobili con i dati trasmessi alle Entrate secondo la direttiva Dac7, consentendo così di rilevare eventuali anomalie rispetto agli immobili che operano privi di registrazione.
ILSOLE24ORE
Lo smart working post pandemia? Per donne, laureati e 35-44enniNel 2023 sono 2,8 milioni i lavoratori in smart working.
Sono soprattutto laureati, lavoratori che hanno un'età tra i 35 e i 44 anni, che hanno un impiego nei settori dell'Informazione e comunicazione e delle Attività finanziarie ed assicurative. E' questo l'identikit dell'occupato "in modalità agile" tracciato dall'Istat nel recente rapporto sui Bes, pubblicato a metà aprile. Se nel 2021, come conseguenza dell'epidemia da COVID-19, il ricorso al lavoro da casa aveva raggiunto il suo picco (14,8%). Dal 2022 si assiste a un progressivo ridimensionamento del fenomeno. Tra il 2021 e il 2022 la riduzione era stata di 2,6 punti percentuali, e nel 2023 la quota di occupati che hanno svolto lavoro agile nelle quattro settimane precedenti l'intervista passa dal 12,2% al 12,0% (si tratta di poco più di 2,8 milioni di individui). Intanto da aprile è venuta meno la normativa emergenziale, e tutta la disciplina del lavoro agile è ora rimandata alle leggi ordinarie e agli accordi aziendali (e individuali).
Più lavoratori agili nella fascia 35-44 anni
Nella media 2023, ricorda l'Istat, la quota di donne che lavorano da casa continua a essere più elevata di quella degli uomini (13,4% rispetto all'11,0%), tuttavia lo scarto si riduce: la percentuale per gli uomini rimane invariata, mentre per le donne cala di 0,4 punti percentuali. La quota più alta di occupati che lavorano da casa (13,3%) si osserva tra le persone con età tra 35 e 44 anni. Negli anni della pandemia, 2020 e 2021, le percentuali più elevate si registravano tra gli occupati di oltre 60 anni, per i quali nel 2022 si era però osservato il calo più significativo (oltre 4,5 punti percentuali).
La riduzione interessa i diplomati (-0,8 punti percentuali rispetto al 2022) e i laureati (-0,6); ma questi ultimi rimangono i più coinvolti da questa misura (27,4% rispetto al 9,4% dei diplomati e a poco più del 2% delle persone con al massimo la licenza media, che sono sostanzialmente stabili). L'Istat ricorda che per i laureati l'incremento tra il 2019 e il 2020 era stato di +20,5 punti, molto più forte rispetto a quello osservato tra gli occupati con diploma o con al massimo la licenza media (rispettivamente, +8,2 e +0,7) in ragione della maggiore possibilità per le professioni più qualificate di svolgere il lavoro da remoto. Gli occupati in professioni qualificate e impiegatizie sono quelli che più spesso svolgono il lavoro da casa (rispettivamente 26,4% e 14,6%), per i primi la variazione è più contenuta (-0,3 punti percentuali), mentre per gli impiegati il calo è di 2,2 punti percentuali.
Per quanto riguarda inoltre i settori di attività economica, il lavoro agile rimane più diffuso nel settore dell'Informazione e comunicazione (57,6%), anche se in flessione. Poi ci sono le Attività finanziarie e assicurative (37,3%). Per la Pubblica amministrazione e l'Istruzione il calo tra il 2021 e il 2022 era stato, rispettivamente, -9,7 e -11,6 punti percentuali, nel 2023 i due settori mostrano variazioni contenute ma di verso opposto: per il primo si osserva una riduzione (-0,7, il valore diventa pari a 13,4%), per il secondo un incremento (+0,5, 21,5%).