LENTEPUBBLICA
Il PNRR può mettere a rischio di default i Comuni: il caso Marzabotto.
Si tratta di un inquietante monito per tutti i Comuni alle prese con le anticipazioni di spesa per i progetti PNRR: il caso di Marzabotto, in provincia di Bologna, evidenzia il rischio di default per le amministrazioni coinvolte.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta rischiando di trasformarsi in una trappola per le amministrazioni locali, in particolare per i Comuni più piccoli.
Infatti questi enti sono particolarmente coinvolti e sollecitati nell'attuazione di tali iniziative, con oltre 41 miliardi di euro destinati a progetti strategici, pari al 23% delle risorse programmate. Eccetto per le missioni 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile) e 6 (Salute), essi sono così tra i principali attuatori del PNRR.
Tuttavia, la capacità di spesa tra i vari Comuni non è uniforme, e questo sta causando notevoli disparità, soprattutto nelle aree interne del Paese.
La spesa degli enti locali attuale "viziata" dal PNRR
Secondo i dati aggiornati a novembre 2023 dalla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap), la spesa degli enti locali ha superato i 15 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento del 36% rispetto al 2016, segno di un impegno crescente da parte delle amministrazioni locali nell'implementazione causata dai progetti del Piano. Nonostante questo sforzo, le difficoltà sono molteplici e variano notevolmente tra i Comuni.
La disparità nella capacità di spesa è particolarmente evidente quando si confrontano le grandi città con i piccoli Comuni delle aree interne. Mentre le metropoli dispongono di risorse e competenze amministrative sufficienti per gestire i progetti complessi del PNRR, i piccoli Comuni spesso mancano del personale e delle competenze necessarie per affrontare le procedure burocratiche richieste. Questo crea un divario significativo nell'efficacia e nell'efficienza con cui i fondi vengono spesi.
Il caso emblematico di Marzabotto, in provincia di Bologna
Quando i pagamenti subiscono ritardi e i piani di investimento vengono rimodulati, si crea un effetto a catena che può portare al blocco della macchina dei pagamenti. Questo scenario si sta verificando anche a Marzabotto, una piccola cittadina in provincia di Bologna, già nota per un tragico evento storico come l'eccidio nazifascista.
Il piccolo ente si è trovato al centro di un dibattito pubblico a causa del rischio imminente di un collasso economico delle sue finanze. I fondi del PNRR destinati al Viminale per un importante progetto nel territorio non sono giunti in tempo utile. Di conseguenza, il sindaco si è trovato costretto a anticipare i soldi necessari per avviare i lavori, mettendo così a repentaglio la stabilità finanziaria dell'intera comunità locale.
Ciò che rende la situazione paradossale è che la crisi economica del Comune è stata in parte causata proprio dallo stesso Ministero dell'Interno. Nonostante Marzabotto abbia rispettato scrupolosamente tutte le scadenze previste, il Ministero non ha provveduto al trasferimento dei fondi richiesti già dall'autunno precedente. Questo ritardo ha costretto il Comune a fare fronte alle spese necessarie con risorse proprie, portando a una drastica riduzione delle disponibilità finanziarie e aumentando il rischio di attivazione di una procedura di pre-dissesto.
E la situazione è ora sotto la lente della Corte dei Conti. La Sezione regionale di controllo ha sollecitato il Ministero dell'Interno a garantire l'efficienza e la rapidità nell'attuazione dei progetti finanziati dal PNRR. L'indagine portata avanti dai giudici contabili evidenzia una situazione più grave del previsto: ha infatti coinvolto ben 103 Comuni dell'Emilia-Romagna, evidenziando che i ritardi nell'erogazione dei fondi causano gravi problemi di cassa per gli enti locali. Questo è proprio il fenomeno, secondo i giudici, che sta mettendo in ginocchio piccole realtà come quella di Marzabotto.
L'allarme lanciato dalla sindaca Valentina Cuppi
La sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi, ha descritto la situazione, come riportato sulle colonne de Il Resto del Carlino, "assurda e preoccupante". "Avevamo chiesto aiuto al Ministero dell'Interno per trasferirci i fondi anticipati per i lavori all'ex Cartiera Burgo, circa tre milioni di euro, ma la risposta ci ha messo ancora più in difficoltà", ha spiegato. "A febbraio ho scritto chiedendo aiuto, ma la risposta è stata che rischiavamo il pre-dissesto, cosa incomprensibile perché i nostri conti sono a posto."
Cuppi ha concluso esprimendo la speranza che i fondi arrivino presto, sottolineando la necessità di risorse puntuali e continue. Dopo un decreto di inizio marzo che ha sbloccato le risorse, l'augurio è che i fondi siano trasferiti al più presto per evitare ulteriori difficoltà economiche al Comune.
In conclusione la grave situazione di Marzabotto evidenzia non solo le difficoltà incontrate dai Comuni nel gestire i finanziamenti del PNRR, ma anche le conseguenze gravi e dirette che i ritardi nei pagamenti possono avere sull'economia locale, mettendo a rischio la stabilità finanziaria e la capacità di investimento delle amministrazioni comunali.
ITALIAOGGI
Dop e Igp anche nell'artigianatoUna autorità nazionale ad hoc si occuperà della registrazione. Lo prevede lo schema di disegno di legge di delegazione europea 2024, in dirittura d'arrivo in consiglio dei ministri .
Verso le indicazioni geografiche Dop e Igp anche per i prodotti artigianali e industriali che hanno caratteristiche specifiche, grazie al particolare legame con il territorio di origine ed alla tradizione. Sarà a tal proposito individuata una autorità competente a livello nazionale per attuare le procedure di registrazione. Lo prevede lo schema di legge di delegazione europea per l'anno 2024, in dirittura d'arrivo in consiglio dei ministri, con il quale il parlamento chiede al governo di adottare dei decreti legislativi per recepire nel nostro ordinamento gli atti dell'Unione europea.
Verso le indicazioni geografiche Dop e Igp anche per i prodotti artigianali e industriali che hanno caratteristiche specifiche, grazie al particolare legame con il territorio di origine ed alla tradizione. Sarà a tal proposito individuata una autorità competente a livello nazionale per attuare le procedure di registrazione. Lo prevede lo schema di legge di delegazione europea per l'anno 2024, in dirittura d'arrivo in consiglio dei ministri, con il quale il parlamento chiede al governo di adottare dei decreti legislativi per recepire nel nostro ordinamento gli atti dell'Unione europea.
Nella delega al Governo spazio anche all'istituzione del Centro di riferimento per la valutazione dei prodotti fitosanitari, in applicazione della direttiva UE 1107/2009, in materia di immissione sul mercato dei presidi per la difesa delle colture. Il nuovo organismo sarà creato presso il Ministero della salute e svolgerà funzioni quali: il supporto alle competenti autorità nell'istruttoria per la valutazione dei fitosanitari; provvedere alla gestione dei dati ed al sistema informatico; coordinare i flussi informativi tra gli enti incaricati della valutazione; semplificare il regime autorizzatorio; aggiornare le tariffe vigenti e istituirne di nuove.
Controlli medicinali veterinari
La delega riguarda l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento delegato 2022/1644 e del regolamento di esecuzione 2022/1646, nei quali sono contenute prescrizioni specifiche per l'esecuzione dei controlli ufficiali sull'utilizzo di sostanze farmacologicamente attive, autorizzate come medicinali veterinari o come additivi per mangimi e loro residui. Nell'esercizio della delega il Governo è tenuto ad adeguare ed accordare le disposizioni nazionali oggi vigenti in materia di controlli e quelle nuove introdotte dalla Commissione UE nel 2022 e dovrà abrogare le norme nazionali incompatibili.
ITALIAOGGI
Corruzione, Busia (Anac): l'Italia registra ancora dati poco incoraggianti
In oltre il 27% dei comuni con più di 15mila abitanti (203 su 745) si è verificato almeno un episodio di corruzione: circa il 46% di tali eventi (93 su 203) ha riguardato l'area di rischio dei contratti pubblici. Nel 2023, gli affidamenti diretti hanno rappresentato, per numero, oltre il 90% del totale.Tra il 2015 e il 2020, in oltre il 27% dei comuni con più di 15mila abitanti (203 su 745) si è verificato almeno un episodio di corruzione: circa il 46% di tali eventi (93 su 203) ha riguardato l'area di rischio dei contratti pubblici, particolarmente esposta a rischi di fenomeni corruttivi. "Nonostante gli sforzi compiuti, l'Italia registra ancora dati poco incoraggianti' sul fronte della lotta alla corruzione. E' quanto ha sottolineato il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Giuseppe Busia, presentando la Relazione annuale 2023 al Parlamento sull'attività dell'Autorita Anticorruzione. "La corruzione mortifica legittime aspettative, deteriora la qualità dei servizi pubblici, rafforza le mafie, inquina la democrazia. Ha un costo, quindi, sociale, civile e umano, oltre che economico".
La classifica degli Stati membri sullo Stato di diritto, contenuta nell'ultimo Rapporto dell'European Court of Auditors, la Corte dei conti europea, vede il nostro Paese in una posizione ancora troppo arretrata', ha spiegato Busia. Aggiungendo che 'dal rapporto 2023 sulle attivita' della Procura europea (Epp), l'Italia risulta il Paese con il valore più alto in termini di danni finanziari al bilancio dell'Ue stimati a seguito di frodi e malversazioni, anche riconducibili alla criminalita' organizzata'. Per Busia 'anche quando non uccide, la corruzione arreca danni inestimabili, affinando le sue armi con mezzi sempre piu' subdoli. Opere non ultimate, o completate con smodati ritardi e sperpero di risorse pubbliche. Imprese sane che falliscono a causa di un mercato poco aperto e trasparente. Giovani eccellenze costrette a cercare all'estero chances di realizzazione professionale, sottratte in patria da concorsi poco trasparenti'. Per questo il presidente dell'Anac ha auspicato l'appoggio del Governo alla direttiva europea Anticorruzione, presentata dalla Commissione nel maggio 2023 e ora all'esame del Consiglio, 'in modo da poter disporre quanto prima di uno strumento normativo tanto essenziale per assicurare in Europa una crescita ispirata ai suoi valori fondativi'.
ITALIAOGGI
Pnrr, Corte dei Conti: attuazione in linea con il programmaLa relazione semestrale della Corte contabile. Per quanto riguarda la spesa per oltre metà delle misure è ancora in una fase iniziale.
L'attuazione del Pnrr nel primo semestre del 2024 è in linea con il cronoprogramma, ma per quanto riguarda la spesa per oltre metà delle misure è ancora in una fase iniziale. Questo è quanto emerge dalla Relazione semestrale sul Pnrr della Corte dei Conti.
"Nel primo semestre 2024 l'attuazione prosegue in linea con la programmazione: sulla base delle rilevazioni di metà marzo, tra gli obiettivi ancora da conseguire le Amministrazioni titolari assegnavano solamente a 2 scadenze un grado di complessità attuativa alto", spiega la Corte dei Conti, aggiungendo che "segnali positivi provengono anche da un esame più complessivo del piano: sono solo 15 gli investimenti per i quali le Amministrazioni titolari hanno segnalato alla Corte particolari difficoltà attuative (il 7% delle misure da completare). In tutti i casi sono stati individuati o già avviati i necessari interventi correttivi, dei quali la Corte auspica una tempestiva attuazione". Sono inoltre "tutti conseguiti a sistema gli obiettivi europei in scadenza a fine 2023 e parimenti elevati i risultati di avanzamento di quelli con rilevanza nazionale (tasso di raggiungimento all'84%)".
In poco più della metà delle misure censite per il Pnrr, "si rileva un tasso di attuazione della spesa, rispetto al cronoprogramma, che ne denota il collocamento in una fase ancora iniziale (con un tasso inferiore al 15%e in media fermo al 3%), sebbene gli attuatori abbiano ricevuto pagamenti di tesoreria in media molto superiori al cronoprogramma di spesa 2020-2023". Per la Corte dei Conti, "il tasso ridotto di attuazione finanziaria può essere dovuto o ad una concentrazione della spesa nella seconda parte del Piano, ovvero a problematiche attuative di altro genere (quali quelle legate alle procedure amministrative)".
Tasso progresso medio al 37% per attuazione
"L'attuazione concreta di investimenti e riforme, misurata attraverso i risultati raggiunti dagli indicatori target associati alle misure, mostra un tasso di progresso medio del 37% rispetto agli obiettivi quantitativi finali", spiega la Corte precisando che si tratta di "un risultato coerente la fase in cui versa attualmente il Piano". I risultati di maggior rilievo, in termini di avanzamento realizzativo, emergono nel settore "personale" e riguardano l'assunzione di unità lavorative, mentre il minor tasso di realizzazione riguarda la categoria delle "infrastrutture" (17%) e, più in particolare, del settore dei "trasporti"(circa l'8%). Un risultato che "è coerente con la maggiore complessità degli interventi, che richiedono fasi preparatorie e attuative più lunghe, come peraltro atteso nel Pnrr che ad essi associa target finali quasi integralmente collocati nell'ultima annualità o nella seconda parte del2025", precisa la Corte.
La Corte dei Conti sottolinea inoltre che "data l'urgenza che sempre più sembra assumere la questione climatica, quanto mai opportuno appare il rafforzamento dell'orientamento "green" del Pnrr con il nuovo capitolo RePowerEu". Per questo la Corte giudica "positivo l'utilizzo dell'incentivazione diretta alle imprese, sia per la garanzia di spesa che offre questo tipo di strumento, sia per il riconoscimento del ruolo diretto che queste ultime rivestono per il processo di transizione".
GRANDANGOLO
Incendi nell'agrigentino, summit in Prefettura con protezione civile e associazioni.
Convocato presso l'aula Giglia del Libero Consorzio comunale un incontro operativo di coordinamento con tutti i maggiori rappresentantiIl territorio della provincia di Agrigento e' caratterizzato, spesso, da eventi calamitosi causati dal diffondersi di incendi boschivi e, in moltissimi casi, riconducibili all'incuria dei cittadini o alla mancanza di misure di prevenzione adeguate. Tutto questo, naturalmente, procura l'incenerimento di ettari di terreno boschivo e danni alle attività produttive ed economiche oltre che perdite di vita umana. Queste sono le ragioni per le quali la Prefettura di Agrigento ed il Dipartimento di Protezione civile ha convocato presso l'aula Giglia del Libero Consorzio comunale un incontro operativo di coordinamento con tutti i maggiori rappresentanti della protezione civile per affrontare il tema, assai spinoso, degli incendi estivi.
All'incontro hanno partecipato le associazioni di volontariato di protezione civile della provincia di Agrigento ed il delegato di protezione civile del Libero Consorzio comunale Marzio Tuttolomondo. Gli incendi sono, alcune volte, influenzati da particolari situazioni climatiche ed ambientali (presenza di venti condizioni di elevata secchezza della vegetazione temperature elevate) e la sua pericolosità dipende, spesso, da questi fattori che possono causare danni al patrimonio di colture varie, boschi centri abitati ed al patrimonio pubblico e privato della comunità. L'incontro intende focalizzare la questione degli incendi boschivi nel vasto territorio della provincia, caratterizzata da una elevata superficie di ettari di terreno e, soprattutto, intende elaborare una strategia di coordinamento, insieme al Dipartimento di Protezione Civile, al Comando dei Vigili del Fuoco ed ai rappresentanti della protezione civile per contrastare il fenomeno.
AGRIGENTOOGGI
Le spiagge di Menfi hanno ottenuto la ventottesima Bandiera Blu.
Gli Assessori di Menfi, Ivan Barreca e Miralba Riggio, hanno ritirato oggi a Roma la Bandiera Blu 2024Stamattina, a Roma, sono state assegnate le Bandiere Blu alle migliori spiagge d'Italia. In Sicilia ne sono state assegnate 14. A quelle di Menfi è stata riconosciuta la ventottesima Bandiera Blu, a testimonianza del lavoro che, nel tempo, le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno effettuato sul litorale. Il riconoscimento viene assegnato ogni anno dalla FEE, Foundation for Environmental Education, che premia le migliori località italiane per i servizi, la qualità ambientale delle spiagge e dei fondali. A ritirare il premio oggi gli assessori Ivan Barreca e Miralba Riggio. Particolarmente soddisfatto anche il Sindaco di Menfi, Vito Clemente, che ha dichiarato: "Esprimo la mia viva soddisfazione, interpretando anche la gioia di tutta la comunità menfitana, per questo ennesimo riconoscimento al nostro mare e al nostro litorale, con l'augurio che il nostro territorio possa continuare ad avere un ritorno e che possa essere sempre meta di visitatori che possono usufruire delle bellezze naturali e delle nostre risorse culturali ed enogastronomiche."
BLOGSICILIA
Torna la Notte europea dei musei in Sicilia, Regione apre i luoghi della cultura ad un euro, ecco dove.Sabato 18 maggio, la lista dei siti dell'isola che aderiscono.
Torna sabato 18 maggio l'atteso appuntamento con la Notte europea dei musei. L'iniziativa nasce con il patrocinio dell'Unesco, del Consiglio d'Europa e dell'Icom (International council of museums) per incentivare e promuovere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale nazionale ed europeo.
Durante la serata, musei, parchi archeologici e siti storici della Regione apriranno le porte, al costo simbolico di un euro, offrendo visite guidate, mostre speciali, performance artistiche, laboratori per bambini e tanto altro. Un'opportunità unica per esplorare le collezioni permanenti e le esposizioni temporanee, arricchendo così la propria conoscenza dell'arte e della storia siciliana.
Di seguito, le principali iniziative (è consigliabile verificare orari di apertura e delle proposte di visita sulle pagine web o Facebook delle singole strutture museali).
A Palermo
Partendo da Palermo, apriranno le porte il Museo Archeologico Salinas (ore 19-23) con percorsi guidati alle 20 e alle 21.30 e con visita al cantiere aperto di restauro della statua di "Diana cacciatrice"; il Museo d'arte contemporanea a Palazzo Belmonte Riso (ore 19-24) con visite guidate alle 20 e alle 21.30 alla scoperta di sessant'anni di storia dell'arte da Jannis Kounellis, Richard Long, Christian Boltanski, ai siciliani Carla Accardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo e Emilio Isgrò; il Villino Florio e il Villino Favaloro dalle 18 alle 24 e, ancora, il Centro regionale progettazione e restauro, che aprirà la propria sede di Palazzo Montalbo, dalle 19.30 alle 23.30, con una visita guidata ai laboratori di diagnostica e di restauro, oltre che alla biblioteca, alle 20 e alle 21.30.
E ancora la Soprintendenza per i Beni culturali di Palermo manterrà l'apertura continuativa fino alle 22 del Chiostro dei Benedettini a Monreale, con visite guidate alle 20 e alle 21.30. Nella provincia, aperti il Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato fino alle 22, con l'Antiquarium e il museo Pirro Marconi di Himera, l'Antiquarium di Solunto, quello di Monte Iato, il Museo archeologico della Valle dell'Eleuterio a Marineo, le Terme arabe a Cefalà Diana.
Ad Agrigento
Ad Agrigento aderisce il Museo archeologico regionale Pietro Griffo (ore 21-01, ultimo ingresso alle 00.15): ospiterà un inedito percorso teatralizzato con i ragazzi del liceo classico Empedocle di Agrigento che ha come filo conduttore il mito di Achille e Pentesilea, tra Eros e Thanatos; in provincia, il Museo archeologico della Badia di Licata (fino alle 23), con un laboratorio per i piccoli (ore 17.30-20.30) ispirato al ricchissimo patrimonio di vasi preistorici ed uno spettacolo "Il tesoro dal passato. Una storia per il museo" di Marco Savatteri (ore 21-24).
I siti interessati a Caltanissetta
A Caltanissetta visite al Museo archeologico di Marianopoli (ore 18-22.30) e all'area archeologica delle Mura Timolontee di Gela (ore 19-23) dove sarà possibile assistere a rappresentazioni teatrali itineranti sulla storia della città.
La Casa di Verga ed altri siti a Catania
A Catania apertura straordinaria fino alle 24 del Teatro Antico e di Casa museo Giovanni Verga, con una visita guidata alle 21 condotta dallo storico dell'arte Gaetano Bongiovanni sul tema "Giovanni Verga e Catania". In provincia, partecipa all'iniziativa anche il Museo della ceramica di Caltagirone e il Museo archeologico di Centuripe (ore 20-24).
Nell'Ennese la Villa Romana del Casale
Nell'Ennese aderisce all'iniziativa la Villa romana del Casale a Piazza Armerina, con apertura continuata fino alle 24.
A Messina
A Messina aperto il Museo regionale (ore 20-23.30); nella provincia, invece, visite serali dalle 20 alle 24, all'Antiquarium di Milazzo, all'area archeologica di Tindari, alla Villa romana di Patti, alle Terme romane di Bagnoli a Capo d'Orlando ed ancora all'area archeologica di Halaesa Arconidea a Tusa. Apertura straordinaria pure per il Teatro antico di Taormina e il Museo archeologico di Naxos (ore 20-23) e il Museo archeologico eoliano Bernabò Brea a Lipari (ore 20-23).
Nel Ragusano
Nel Ragusano visite serali al complesso monumentale ex Convento della croce a Scicli, al Museo archeologico regionale di Camarina, al Museo archeologico Ibleo di Ragusa e al Parco della Forza di Ispica (ore 19-22).
A Siracusa
Anche Siracusa aderisce all'evento con l'apertura straordinaria serale del Museo archeologico Paolo Orsi, che sarà visitabile fino alle 23, con ultimo ingresso alle 22.
Nel Trapanese
In provincia di Trapani aderiscono il Parco archeologico Lilibeo di Marsala, con un programma che prevede, dalle 19 alle 20.30, una conversazione sul tema "La poesia come presente alternativo", mentre, dalle 21.30 alle 24, la visita al museo sarà accompagnata da performance musicali; il Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, con l'area monumentale di Selinunte, Collina Orientale e Baglio Florio (ore 20-24), il Museo del Satiro di Mazara del Vallo (ore 20-24), il Museo Castello di Grifeo di Partanna (ore 20-24); il tempio del Parco archeologico di Segesta (ore 19.30-22.30).
AGRIGENTONOTIZIE
Per non arrivare impreparati. Caldo imminente e rischio incendi, prefettura e protezione civile insieme si organizzano per la stagione estiva. Si è parlato di sicurezza, di prevenzione e soprattutto di interventi rapidi ed efficaci.
Il prossimo weekend sarà già caratterizzato, secondo le previsioni meteo, da un deciso innalzamento delle temperature, una sorta di prova generale d'estate. Con il caldo ormai imminente, si pensa già agli incendi stagionali che rappresentano un problema tutt'altro da sottovalutare.
E così la prefettura ed il dipartimento di protezione civile hanno subito affrontato il problema della sicurezza insieme alle associazioni di volontariato
"Il territorio della provincia di Agrigento - fanno sapere dal libero consorzio comunale che ha ospitato l'incontro - è caratterizzato spesso da eventi calamitosi causati dal diffondersi di incendi boschivi e, in moltissimi casi, riconducibili all'incuria dei cittadini o alla mancanza di misure di prevenzione adeguate.
Tutto questo, naturalmente, procura l'incenerimento di ettari di terreno boschivo e danni alle attività produttive ed economiche oltre che perdite di vite umane nei casi più gravi. Queste sono le ragioni per le quali la prefettura di Agrigento ed il dipartimento di protezione civile hanno convocato, nell'aula Giglia del libero consorzio, un incontro operativo di coordinamento.
Gli incendi sono, alcune volte, influenzati da particolari situazioni climatiche ed ambientali (presenza di venti condizioni di elevata secchezza della vegetazione temperature elevate) e la sua pericolosità dipende da questi fattori che possono causare danni al patrimonio di colture varie, boschi centri abitati e al patrimonio pubblico e privato della comunità. La finalità dell'incontro è stata elaborare una strategia di coordinamento coinvolgendo, tra gli altri, anche il comando dei vigili del fuoco"..
Oltre ai vari rappresentanti della protezione civile e delle associazioni di volontariato, c'era anche il delegato di protezione civile del libero consorzio comunale Marzio Tuttolomondo.
SCRIVOLIBERO
Gal Sicilia Centro Meridionale, finanziati progetti per un totale di 2 milioni di euro a 10 comuni della provincia di Agrigento.
Sono circa due milioni di euro a disposizione dei comuni che fanno parte del Gal Sicilia Centro Meridionale per la realizzazione di opere all'interno dei propri territori. E' stata pubblicata la graduatoria dei beneficiari, in tutto 10 comuni, ai quali andranno una somma di circa 200 mila euro a testa. Si tratta di Licata, Ravanusa, Castrofilippo, Grotte, Comitini, Favara, Palma di Montechiaro, Naro, Racalmuto e Camastra, che tramite i propri uffici tecnici hanno presentato i progetti rispondendo al bando relativo alla costituzione di una Rete di Atelier Multimediali della Conoscenza, che era stato pubblicato nei mesi scorsi. Gli Atelier Multimediali della Conoscenza sono dei Centri Museali Multimediali per la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale rurale del territorio del Gal, dei prodotti tipici locali e delle risorse umane. Questi centri, saranno finalizzati alla diffusione e alla promozione delle eccellenze territoriali comunali, degli itinerari rurali e del patrimonio culturale materiale e immateriale rurale e nel loro insieme costituiranno la "Rete degli Atelier Multimediali della Conoscenza del territorio Sicilia Centro Meridionale". " Posso tranquillamente affermare- dichiara il presidente del Gal Scm il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara- che quelli presentati sono progetti di grande valore ed impatto per le nostre comunità. Progetti- aggiunge- che porteranno certamente un notevole incremento sotto il profilo culturale, economico e sociale, per i comuni che hanno ottenuto i finanziamenti. Sin dal mio insediamento alla presidenza- continua il sindaco di Naro- con i vertici del Gal: il Cda, il direttore l'architetto Olindo Terrana, l'ufficio di piano è stato tracciato un percorso ben definito aiutare l'economia di questo territorio agrigentino dalle imprese che operano nel privato sino ad arrivare al pubblico come in questo caso i cui beneficiari sono direttamente i comuni che ne fanno parte. Una mission alla quale abbiamo assolto finanziando decine e decine di progetti. Questo è un ulteriore importantissimo traguardo raggiunto per i comuni del Gal Scm. A breve adesso le amministrazioni comunali- conclude Maria Grazia Brandara- potranno avviare i lavori di realizzazione. Infine, un plauso va direttamente al Gal per l'istruttoria ed ai progettisti e uffici tecnici dei comuni che hanno ottenuto il finanziamento per il grande lavoro che hanno svolto dimostrando passione e professionalità".
TELEACRAS
Crisi idrica e siccità: "Assessore ti scrivo..."
La provincia agrigentina, la siccità e la crisi idrica, le gravi difficoltà tra le città e le campagne: 12 sindaci agrigentini hanno firmato una lettera all'assessore regionale ai Servizi primari, Roberto Di Mauro. E invocano un incontro urgente. Si tratta in particolare dei sindaci del comprensorio irriguo di Ribera, che comprende anche Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Lucca Sicula, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula. Nella missiva a Di Mauro si legge: "Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti, generata da una drammatica situazione climatica, derivante dall'assenza di precipitazioni autunnali ed invernali, e aggravata dalle temperature elevate di marzo e aprile. Con gli invasi letteralmente a secco è quasi inevitabile il rischio che salti il sistema di irrigazione delle coltivazioni per l'imminente stagione estiva. Ed è una prospettiva che comprometterà irrimediabilmente il presente ed il futuro dei nostri agricoltori. Una discreta quantità d'acqua continua a scorrere lungo l'alveo del fiume Verdura per poi disperdersi in mare. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto l'impegno dell'Autorità di bacino a garantire almeno un'irrigazione di soccorso tramite il travaso di acqua dalla diga Gammauta di Palazzo Adriano nella diga Castello di Bivona. Ma non è una soluzione sufficiente".
CANICATTIWEB
Gli over 65 in Sicilia sono il doppio degli under 15, "Serve legge su invecchiamento attivo".
La Sicilia non è terra per giovani, come registrano tutti gli indicatori statistici. Ma non è neanche terra per anziani, dato che la popolazione over 65, sebbene sia quella più numerosa, non invecchia bene.
Le pensioni in media sono di circa mille euro al mese, l'aspettativa di vita è di quasi 3 anni in meno che nel resto d'Italia, l'accesso alle cure è complesso, come indica l'ultimo rapporto Bes dell'Istat. Questo il quadro che è emerso dal convegno su "Invecchiamento attivo. Serve una legge anche in Sicilia", organizzato da Spi Cgil Sicilia, Fnp Cisl Sicilia, Uilp Sicilia con Cgil, Cisl e Uil Sicilia, che si è svolto oggi alle Nuove Officine Zisa di Palermo promosso anche dai presidenti regionali delle associazioni Ada, Anteas e Auser Francesco Quartararo, Alfio Giulio e Giorgio Scirpa.
Inverno demografico in Sicilia
La Sicilia è nel pieno di un chiaro inverno demografico, gli over 65 sono il doppio degli under 15 con una crescita esponenziale evidenziata dai dati: nel 2013 gli over 65 erano il 19,33%, nel 2023, il 22,85%. Dunque occorre che si pianifichino politiche e azioni dedicate, che vadano nella direzione di sostenere l'invecchiamento in salute e la presenza attiva degli anziani nel tessuto sociale.
I sindacati, "Legge su invecchiamento attivo sia dotata di risorse e certezze"
Per i segretari generali dello Spi Cgil, della Fnp Cisl Sicilia e della UilP, Maria Concetta Balistreri, Rosaria Aquilone e Claudio Barone: "È tempo di una legge sull'invecchiamento attivo in Sicilia, che sia dotata di risorse e certezze. È indispensabile uscire dalla devastante cultura dello scarto, che ha ridotto l'anziano a fardello sociale. Pensionate e pensionati possono dare una mano a risollevare questa regione e questo Paese: un progetto concreto è quel Servizio civile degli Anziani attivi che può servire a tanto e a tanti: dal tutoraggio scolastico alla formazione professionale, dal sostegno alle persone senza fissa dimora alla documentazione storica, dalla tutela ambientale all'assistenza ai più fragili. Rappresentiamo centinaia di migliaia di persone, pensiamo che sia un errore segmentare sguardo e azione. Il contatto continuo e diretto con lavoratrici e lavoratori, con pensionate e pensionati, persone che vivono in un territorio, usufruiscono di servizi per sé e per le proprie famiglie, che manifestano bisogni, ci mostrano uno spaccato di vite complesse, che ci consegna la cornice entro cui proporre, pianificare, programmare e progettare nuove politiche".
"Va varata una legge sul tema"
"Va varata una legge sull'invecchiamento attivo - dichiarano Francesco Lucchesi, Sebastiano Cappuccio e Luisella Lionti e, rispettivamente segretario regionale Cgil Sicilia, segretario generale Cisl Sicilia, segretaria generale Uil Sicilia - partendo dal presupposto che gli anziani sono assolutamente una risorsa e lo sono ancora di più per questa regione. Bisogna ripartire da un patto di rete fra sindacato, associazioni, Regione e Anci, in modo da realizzare sul territorio strategie condivise per far svolgere agli ultrasessantacinquenni un ruolo nel circolo produttivo e sociale dell'isola. Certamente va potenziata la medicina sul territorio e vanno attuati interventi a sostegno della prevenzione, della personalizzazione dell'assistenza, dell'integrazione tra ospedale e territorio perché l'allungamento della vita impone nuove scelte di tipo sanitario e sociosanitario. Il sistema del welfare deve essere al passo con i tempi e deve saper rispondere alle nuove esigenze. Le risorse ci sono, a partire da quelle del Pnrr e dei fondi europei. Invecchiare bene non deve essere un privilegio ma un diritto da tutelare".
Per la segretaria nazionale della Fnp Cisl, Annamaria Foresi, "Il nostro Paese sta vivendo una transizione demografica epocale, i cui esiti non sono scontati. Molti meno giovani, molti più anziani. L'universo delle persone con età compresa tra 65 e 79 anni: persone dinamiche, attive, in buone condizioni economiche e di salute. Donne e uomini con coraggio e curiosità, che vanno valorizzate superando visioni stereotipate che li vedono come fragili, bisognosi e dipendenti. La Regione Siciliana è stata all'avanguardia sulle normative per l'invecchiamento attivo, occupandosene a partire dal 1981. È importante riprendere il filo di questo discorso, approvando una legge regionale che agevoli un cambiamento di paradigma e contribuisca a riportare le persone anziane nell'Agorà".