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rassegna stampa del 16 e 17 maggio 2024

entilocalionline.it

P.A. digitale 2026": nuovo finanziamento da 90 milioni di Euro per la digitalizzazione delle P.A. locali
Il Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stanziato ulteriori 90 milioni di Euro per supportare la digitalizzazione delle P.A. localiUn Comunicato-stampa, diramato in data 7 maggio 2024 dal Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha annunciato un nuovo impulso agli Avvisi relativi a "P.A. digitale 2026", parte del "Pnrr". A 2 anni dall'avvio del "Pnrr", il Governo italiano ha stanziato ulteriori Euro 90 milioni per supportare la digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni locali, con particolare attenzione alla diffusione delle App "IO", "PagoPA" e della nuova Piattaforma per le notifiche digitali "Send".Dettaglio dei nuovi finanziamenti I fondi aggiuntivi sono distribuiti con specifici obiettivi:Euro 50 milioni sono destinati a favorire l'adesione a "Send", la Piattaforma finanziata dal "Pnrr" per la digitalizzazione delle notifiche a valore legale;Euro 30 milioni sono allocati per la app "IO", che funge da punto unico di accesso per interagire con tutti i Servizi pubblici sul territorio in modo semplice e sicuro;Euro 10 milioni sono riservati al sistema di pagamento "PagoPA".Questi fondi sono rivolti a diverse tipologie di Pubbliche Amministrazioni, inclusi Regioni, Province autonome, Aziende sanitarie locali e ospedaliere, Università, Enti di ricerca e Afam.Avanzamenti e impatti della digitalizzazione Gli Avvisi di "PA digitale 2026" hanno permesso l'allocazione di oltre Euro 2 miliardi alle PA locali. Stando al Comunicato, tali risorse stanno favorendo la migrazione in cloud degli Enti, la Digitalizzazione dei Servizi attraverso "PagoPA", App "IO" e "Send", l'efficientamento delle Infrastrutture e dei dati con la "Pdnd", il rafforzamento dell'Identità digitale (Cie/Spid) e l'implementazione di modelli collaudati per siti e Servizi web pubblici.Circa 17.000 P.A. locali hanno aderito agli Avvisi del "Pnrr" dedicati al digitale, con oltre 54.000 Progetti di digitalizzazione già avviati nel Paese. Con oltre la metà delle iniziative sul territorio già in fase di realizzazione e circa Euro 130 milioni già liquidati nelle casse degli Enti Locali per Progetti completati con successo.


Revisori dei conti degli Enti Locali: pubblicata la quarta integrazione dell'Elenco 2024
È stato pubblicato 2024 il Decreto con cui viene predisposta la quarta integrazione dell'Elenco dei Revisori dei conti degli Enti Locali, in vigore dal 1° gennaio scorso
Sul sito del Ministero dell'Interno - Dipartimento Affari interni e territoriali, è stato pubblicato il 9 maggio 2024 il Decreto con cui viene predisposta, dalla Direzione centrale della Finanza locale, la quarta integrazione dell'Elenco dei Revisori dei conti degli Enti Locali, in vigore dal 1° gennaio scorso.La decisione è derivata dalle verifiche e relative istruttorie messe in campo dal Ministero a norma delle disposizioni, di cui agli artt. 71 e seguenti, del Dpr. n. 445/2000, sulla veridicità delle dichiarazioni contenute nelle domande di iscrizione in ordine al possesso dei prescritti requisiti e dalle comunicazioni di decesso di alcuni Revisori.


LENTEPUBBLICA
Ecco un approfondimento dedicato alla nuova Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND): tutte le informazioni utili e alcune soluzioni che possono essere d'ausilio alle amministrazioni coinvolte.

La Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) rappresenta infatti uno strumento chiave dell'ecosistema di interoperabilità italiano, progettato per migliorare la gestione dell'autenticazione, autorizzazione e tracciamento degli enti autorizzati, garantendo la sicurezza delle informazioni. La piattaforma introduce un insieme di regole condivise per facilitare gli accordi di interoperabilità, semplificando i processi burocratici e riducendo i costi amministrativi.
Tracciamo dunque una disamina sullo strumento e analizziamone vantaggi e funzionalità specifiche.
Il progetto, patrocinato dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da PagoPA Spa, è un'infrastruttura tecnologica che consente come abbiamo già detto l'interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati della pubblica amministrazione e risponde all'obiettivo di semplificare gli adempimenti amministrativi di cittadini e imprese.
L'obiettivo finale della piattaforma è di garantire una completa portabilità tra i dataset e i servizi delle pubbliche amministrazioni centrali e locali. Questo significa che tutte le informazioni e i dati necessari  saranno condivisi e accessibili in modo uniforme e standardizzato. In pratica, ogni ente potrà accedere ai dati già disponibili presso altri enti, senza dover richiedere nuovamente le stesse informazioni a cittadini e imprese.
In questo modo si metterà a punto un vero e proprio ecosistema che, attraverso una piattaforma operativa univoca, centralizza le interazioni tra le PA e mette a loro disposizione un catalogo di servizi software e-service in costante crescita e un insieme di regole condivise.
I vantaggi per i soggetti utilizzatori
La PDND offre una serie di benefici ai suoi utenti, suddivisi in diverse categorie:
erogatori di servizi: gli enti che forniscono servizi elettronici (e-service) possono garantire la sicurezza dei dati scambiati e uniformare i processi operativi.
fruitori: gli utenti possono accedere al catalogo degli e-service disponibili e integrare le API nei propri servizi destinati a cittadini e imprese.
sviluppatori tecnici: coloro che sviluppano e gestiscono gli e-service di un'amministrazione possono utilizzare la piattaforma per facilitare integrazioni standard.
responsabili della protezione dei dati: gli enti possono accedere a documenti amministrativi standardizzati, garantendo uniformità nei processi di protezione dei dati.
imprese e cittadini: grazie al principio "once-only", non sarà più necessario fornire ripetutamente le stesse informazioni alla PA, semplificando notevolmente le interazioni.
Adesione alla PDND
Per aderire alla piattaforma si deve seguire una procedura precisa:
Preparazione:
Le PA e i gestori di servizi pubblici devono verificare la correttezza dei dati in IPA e assicurarsi di avere accesso alla PEC indicata come domicilio digitale.
I gestori privati di piattaforme e-procurement devono completare il processo di certificazione richiesto da AgID.
Le imprese devono essere presenti nell'Albo.
Onboarding:
Accedere alla pagina di onboarding e autenticarsi tramite SPID o CIE.
Selezionare la tipologia di ente e verificare o inserire i dati necessari, tra cui quelli del Legale Rappresentante e degli amministratori per l'interoperabilità.
Firmare digitalmente l'Accordo di Adesione e caricarlo sulla piattaforma tramite il link ricevuto via PEC.
Erogazione e fruizione
La Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) è strutturata su due modalità principali di utilizzo: erogazione e fruizione. Questi due approcci consentono agli enti pubblici di operare sia come fornitori di servizi digitali che come utenti degli stessi, gestendo le operazioni in maniera efficiente e integrata.
Si ricorda che il sistema permette di sospendere i servizi in caso di malfunzionamenti o usi impropri. Sia gli erogatori che i fruitori possono sospendere unilateralmente le richieste di fruizione o le finalità, garantendo un controllo continuo sulla sicurezza e l'efficienza del sistema.
Modalità di erogazione
La modalità di erogazione si riferisce agli enti che forniscono e-service, ovvero servizi digitali accessibili tramite la piattaforma. Un ente erogatore crea, pubblica e gestisce questi servizi, rendendoli disponibili per altri enti e, in alcuni casi, per cittadini e imprese. La gestione dei servizi erogati avviene attraverso un'interfaccia dedicata sulla piattaforma, che consente di:
creare e-service: definire e configurare nuovi servizi digitali.
pubblicare e-service: rendere i servizi disponibili nel Catalogo e-service della PDND, dove possono essere visualizzati e richiesti da altri enti.
gestire richieste di fruizione: ricevere, valutare e approvare le richieste di accesso ai servizi da parte di enti fruitori.
monitorare e mantenere e-service: aggiornare e mantenere i servizi per garantire la loro continuità e sicurezza.
Modalità di fruizione
La modalità di fruizione riguarda gli enti che utilizzano gli e-service disponibili sulla piattaforma. Un ente fruitore consulta il Catalogo e-service, seleziona i servizi di interesse e richiede l'accesso agli stessi. Le operazioni principali in questa modalità includono:
consultare il catalogo: esplorare i servizi digitali disponibili e identificarne quelli utili per le proprie esigenze operative.
iscriversi agli e-service: presentare richieste di fruizione per ottenere l'accesso ai servizi desiderati.
gestire finalità di utilizzo: definire come e per quali scopi verranno utilizzati i dati e i servizi ottenuti tramite la piattaforma, includendo la gestione dei rischi e delle stime di carico (numero di richieste API giornaliere previste).
utilizzare e-service: integrare i servizi nei propri processi operativi per migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese.
Integrazione dei servizi
Per integrare i propri servizi sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), gli enti devono seguire una serie di passaggi fondamentali.
Sviluppo di API Conformi agli Standard di Sicurezza del ModI
Il primo passo consiste nello sviluppare le API (Application Programming Interface) conformi agli standard di sicurezza definiti dal modello di interoperabilità (ModI) stabilito da AgID. Questi standard garantiscono che le API siano progettate e implementate in modo sicuro e conforme alle linee guida stabilite per la condivisione dei dati tra le pubbliche amministrazioni. Tra i principali aspetti da considerare nello sviluppo delle API ci sono:
protocolli di sicurezza: utilizzo di protocolli di sicurezza avanzati per garantire l'autenticazione, l'autorizzazione e la protezione dei dati scambiati tramite le API.
standard di codifica: adozione di standard di codifica per assicurare la coerenza e la compatibilità delle API con gli altri sistemi.
gestione delle autorizzazioni: implementare meccanismi per gestire in modo efficace le autorizzazioni e i permessi di accesso ai dati.
documentazione chiara: fornire una documentazione chiara e dettagliata sulle API, inclusi esempi di utilizzo e linee guida per gli sviluppatori.
Pubblicazione delle API come e-service nel Catalogo
Successivamente gli enti possono procedere con la pubblicazione delle proprie API come e-service nel Catalogo della piattaforma. Questo passaggio consiste nell'inserimento delle informazioni relative alle API, comprese le descrizioni dettagliate, le funzionalità offerte e le modalità di utilizzo.
La pubblicazione delle API nel Catalogo consente agli altri enti di consultare e accedere ai servizi offerti tramite la PDND. In questo modo, si favorisce la condivisione e l'interoperabilità dei dati e dei servizi tra le pubbliche amministrazioni, promuovendo un migliore scambio di informazioni e una maggiore efficienza nei processi amministrativi.
Un supporto alle Pa finanziate dal PNRR: l'applicativo PDND Golem Net
Per venire incontro a coloro che devono gestire i finanziamenti ad hoc previsti dal PNRR la Società Golem Net, presente all'interno del market place AgID e qualificata come Azienda destinata a fornire prodotti in modalità SaaS (Software as a service), offre il proprio supporto per l'adeguamento a tutte le nuove disposizioni.
In questo contesto supporta pertanto gli Enti con un'apposita soluzione informatica conforme alle richieste del bando di finanziamento PNRR Avviso Misura 1.3.1 "Piattaforma Digitale Nazionale Dati". Il portale destinato al progetto della Golem Net è disponibile qui.
La software house ha sviluppato una serie di web API (e corrispondenti e-service) disponibili a catalogo, che garantiscono il popolamento dati della PDND da parte degli enti locali in ordine a quanto indicato nei decreti legislativi indicati.
All'interno di questa proposta l'ente avrà diritto a richiedere e attivare un numero di API corrispondenti a quelle previste per la sua classe di abitanti, secondo quanto indicato nel prospetto all'allegato 2 della misura in oggetto.
A richiesta è disponibile anche un servizio di consulenza, curato da un team professionale e qualificato, per l'eventuale iter di gestione per la fruizione dei servizi.
Questi sono gli asset previsti dal servizio:
Gestione ed inoltro richieste di fruizione
Attivazione richieste di fruizione
Creazione finalità associate alla richiesta di fruizione di cui al punto precedente
Associazione client alla finalità di cui al punto precedente
Ottenimento di un access token per l'accesso al servizio
Nella brochure del servizio sono riportate le modalità operative e la tecnologia utilizzata a garanzia dell'asseverazione lavori finalizzata all'avviamento piattaforma PDND con relativo finanziamento PNRR.


LENTEPUBBLICA
È in arrivo la quattordicesima 2024.

È in arrivo la quattordicesima 2024, per dipendenti e pensionati, ma non per tutti: ecco chi la riceverà e quando.
La quattordicesima (ovvero la quattordicesima mensilità) è una somma che spetta sia ai lavoratori dipendenti di alcuni settori che ai pensionati che ricevono importi bassi.
Si tratta di una mensilità retributiva aggiuntiva, che viene erogata tra giugno e luglio, tramite la busta paga o il cedolino della pensione. Si tratta di una gratifica feriale, proprio come la tredicesima, che viene pagata nel periodo natalizio, in modo da aiutare i cittadini con le spese delle ferie estive.
Ma non tutti la ricevono, ecco perché.
Chi riceve la quattordicesima?
A differenza della tredicesima, la cui erogazione è obbligatoria per legge per tutti i lavoratori dipendenti, la quattordicesima non è obbligatoria per tutti e viene regolamentata dai singoli Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (CCNL) o dai contratti individuali.
Alcuni ccnl non ne prevedono l'erogazione (come quello per il pubblico impiego), ma alcuni datori di lavoro possono corrisponderla ugualmente.
Tra i settori che la prevedono, troviamo il terziario (commercio e turismo), alimentare, autotrasporti e logistica, etc.
Per quanto riguarda, invece, i pensionati, i beneficiari devono:
Essere titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell'assicurazione Generale Obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria;
Avere almeno 64 anni;
Avere un reddito complessivo fino a due volte il trattamento minimo annuo del Fondo Lavoratori Dipendenti (dal 2017).
La quattordicesima si matura dal 1° luglio al 30 giugno dell'anno successivo ed è calcolata sui giorni effettivamente lavorati.
Per calcolarla, si prendono in considerazione gli elementi di natura retributiva con carattere di "obbligatorietà, continuità e determinatezza". Sono esclusi dal calcolo della quattordicesima gli elementi Anf (ovvero gli assegni per il nucleo familiare) e la maggiorazione per gli straordinari.
Per i pensionati, invece, la quattordicesima viene erogata a luglio, ma, se i requisiti vengono maturati dopo il 31 luglio 2023, allora l'indennità arriverà a dicembre.
Quattordicesima 2024: ecco cosa sapere
Come anticipato, la quattordicesima 2024 sarà erogata nel periodo tra giugno e luglio. La data di pagamento varia a seconda della categoria in cui il lavoratore è inquadrato e il settore di appartenenza.
Per sapere la data precisa, i lavoratori dovranno consultare il contratto collettivo nazionale impiegato nella loro azienda.
I pensionati, invece, riceveranno la pensione nel mese di luglio. Per chi percepisce la pensione in Posta, l'importo arriverà il 1° luglio 2024. Mentre chi la riscuote in banca dovrà aspettare fino al 3 luglio 2024.
I titolari di pensione che vogliono controllare il pagamento potranno consultare il sito dell'Inps, nella sezione "Cedolino pensione e servizi collegati", per poi cliccare su "Verifica Bonus quattordicesima".



LENTEPUBBLICA
È possibile licenziare un dipendente perché pigro?

Vediamo se il datore di lavoro può licenziare un dipendente, perché considerato pigro: ecco cosa dice la Cassazione.
Come sappiamo, un rapporto di lavoro si poggia su diritti e doveri da ambo le parti, sia da parte del datore di lavoro che del dipendente.
Ci sono obblighi di diligenza e di fedeltà e, se vengono violati, possono portare a delle conseguenze gravi.
Ma è possibile licenziare un dipendente per la sua pigrizia? Ecco cosa dice la Cassazione in merito.
Licenziare dipendente pigro: il parere della Cassazione
Nella sentenza 10640 del 19 aprile 2024, la Corte di Cassazione ha dato il suo parere in tema di licenziamento individuale di un dipendente.
La Suprema corte ha sottolineato che il licenziamento per "scarso rendimento" si verifica in caso di notevole inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del dipendente.
Ma bisogna fare attenzione. Sempre la Cassazione ha sottolineato che non si può utilizzare il licenziamento per scarso rendimento per aggirare i limiti imposti dalla legge, in ambito di licenziamenti.
Nel contratto di lavoro subordinato, infatti, il dipendente non è obbligato al raggiungimento di obiettivi. Ma deve mettere a disposizione del datore di lavoro le proprie energie, nei modi e nei tempi stabiliti da contratto.
Perciò, un dipendente non ha l'obbligo di raggiungere un tale risultato, ma solo di dedicare il proprio tempo all'azienda, senza attuare comportamenti dilatori, che possano rallentare o pregiudicare il suo lavoro.
Nell'ordinanza, quindi, si chiarisce che il mancato raggiungimento di un obiettivo non è un'inadempienza, perché si tratta di lavoro subordinato.
Secondo l'ordinanza, un datore di lavoro può fissare dei parametri per valutare la prestazione lavorativa, per capire se sia stata eseguita con diligenza e professionalità. Ma un discostamento da questi parametri non è indicativo di un'esecuzione non perfetta e solo raramente può giustificare un licenziamento.
Per essere un fattore che influenza il licenziamento, lo scarso rendimento deve consistere in una violazione dell'obbligo di diligente collaborazione del dipendente.
Perciò, deve sussistere una sproporzione tra gli obiettivi fissati e quanto realmente fatto.
Nella vicenda descritta nella sentenza, però, il licenziamento è stato considerato legittimo dalla Cassazione.
Questo perché è stata documentata un'evidente violazione della diligente collaborazione da parte del dipendente.
Il licenziamento per scarso rendimento è legittimo quando il dipendente non adempie ai doveri contrattuali, distaccandosi eccessivamente per qualità e/o quantità delle mansioni attese, facendo riferimento alla media di altri lavoratori o dello stesso interessato in un precedente periodo.



GIORNALE DI SICILIA 
Elezioni a Naro: esclusi due candidati, in lizza resta solo il sindaco uscente Maria Grazia Brandara.
La decisione arriva dalla commissione di Canicattì, su indicazioni della prefettura di Agrigento.

Si interrompe, salvo stravolgimenti dovuti a pronunciamenti da parte della Giustizia amministrativa, la campagna elettorale a Naro. Nel pomeriggio di oggi, la commissione elettorale di Canicattì, su indicazioni della prefettura di Agrigento ha escluso le liste «Magica Naro» e «Uniti per Naro» a sostegno dei candidati sindaco Milco Dalacchi e Roberto Barberi. Al momento l'unica candidata sindaco rimasta in lizza è così l'uscente Maria Grazia Brandara


FOCUSICILIA
Pubblica amministrazione sotto tiro: in Sicilia oltre 8mila reati tra il '22 e il '23I dati emergono dalle relazioni delle quattro corti d'Appello di Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta. Patti tra politica e imprenditori, pubblici ufficiali corrotti: le inchieste giudiziarie svelano il saccheggio della "cosa pubblica"
Corruzione, concussione, peculato, indebita percezione di contributi pubblici, tanto per citare i reati più noti contro la Pubblica amministrazione, anche in Sicilia. Con cadenza quasi quotidiana, ormai, la cronaca ci restituisce da Nord a Sud il racconto della "cosa pubblica" presa letteralmente d'assalto. Patti scellerati tra politica e mondo imprenditoriale, pubblici ufficiali conniventi e protagonisti di tacito consenso o tolleranza nei confronti di illeciti che causano ingenti danni a ciò che è patrimonio di tutti e che pertanto andrebbe piuttosto difeso, tutelato, preservato. Sono 8.235 i reati contro la pubblica amministrazione registrati in Sicilia tra l'1 luglio 2022 e il 30 giugno 2023 nelle quattro corti d'appello di Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta.
Non ancora condanne effettive
Il reato è disciplinato dall'art. 318 e successivi del codice penale. La corruzione lede gli interessi del pubblico, quindi la collettività. Ecco perché la medesima pena è prevista sia per il corrotto che per il corruttore. Una precisazione va fatta. I dati che emergono dalle relazioni dei presidenti delle corti d'appello siciliane non si riferiscono alle condanne effettive ma ai delitti registrati nell'anno giudiziario 2022-2023. Dunque si tratta di numeri che ci forniscono certamente informazioni utili sull'andamento di certi fenomeni criminosi ma che vanno analizzati con una certa prudenza, esattamente come gli elementi che emergono dalle tante inchieste giudiziarie "a tema" attualmente in corso, anche in Sicilia, e che puntano a fare chiarezza su presunti illeciti commessi proprio a danno della Pa.
Cronaca di reati contro la Pubblica amministrazione
Tante le inchieste in corso di reati contro la Pubblica amministrazione in Sicilia. L'ultima in ordine di tempo che riguarda la Sicilia implica l'attuale assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. Lei si dice tranquilla, i reati contestati riguardano la sua attività precedente al ruolo di assessore e l'accusa è corruzione al Policlinico di Messina. Sempre guardando alla cronaca più recente, inoltre, è un fatto la sospensione per un anno dai pubblici uffici, per presunta corruzione aggravata, del vicepresidente della Regione siciliana, Luca Sammartino, coinvolto in una inchiesta coordinata dalla procura di Catania e che ha prodotto una ordinanza di misura cautelare nei confronti di 11 esponenti del mondo della politica, dell'imprenditoria ma anche funzionari comunali.
Al distretto di Palermo il numero maggiore di casi
Nel frattempo, proprio il distretto etneo, ha registrato nell'anno giudiziario 2022-2023, 43 delitti riferiti proprio alla corruzione. È il distretto di Palermo a registrare il maggior numero di denunce per corruzione: 49, cioè il 6% in meno rispetto all'anno giudiziario precedente. Anche se guardiamo invece al totale delle denunce di reati contro la Pa, il distretto palermitano è quello che ha registrato il maggior numero di delitti. Nel 2023 se ne contano 3.711 (nel 2021-2022 erano state 3.744). Seguono il distretto etneo con 2.425, il distretto di Messina con 1296 e quello nisseno con 803 reati. In generale possiamo rilevare una riduzione in tutti e quattro i distretti. Si conta -1% a Palermo e a Messina; -13% a Catania; -23% a Caltanissetta. Come afferma Luigi Lombardo, Presidente della Corte d'Appello di Messina però, "il dato statistico non deve, tuttavia, ingannare. Il fenomeno dei delitti contro la pubblica amministrazione lavora sotto traccia ed è lungi dall'essere debellato". Secondo il presidente della Corte d'Appello di Catania, Filippo Pennisi inoltre, il decremento è legato a "un significativo incremento dell'efficienza e della qualità delle attività di indagine". Soprattutto grazie e alle intercettazioni.
Fondi Ue nel mirino della Mafia dei Nebrodi
Come dicevamo le inchieste giudiziarie sono tante. Un maxi blitz nel Messinese che risale a febbraio scorso ha portato alla luce l'interesse da parte della cosiddetta mafia dei Nebrodi ad intercettare in maniera fraudolenta fondi europei. Risale a meno di un mese fa, poi, la condanna a tre anni e due mesi di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici, di Carmine Canonico, rappresentante legale dal 2019 al 2021 di Sicilia Digitale, società partecipata della Regione siciliana. Il Tribunale di Palermo lo ha ritenuto colpevole di peculato per essersi auto liquidato rimborsi e spese che non erano dovuti. Il reato di peculato, disciplinato dall'art. 314 del codice penale, si configura in seguito all'appropriazione indebita di denaro o altra cosa mobile da parte di chi gestisce un ufficio o un servizio pubblico. In Sicilia sono 119 i casi registrati per questa tipologia di reato: ma è un dato parziale perché non è disponibile il dato sul distretto nisseno.
Reati messinesi contro la pubblica amministrazione
Tra i tanti reati contestati il presidente della Corte d'Appello di Messina cita il procedimento n. 602/22. Ha riguardato i rapporti intessuti dall'allora deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana Catalfamo Antonino con il management dell'azienda ospedaliera Papardo di Messina. Rapporti, sostiene Messina, "diretti ad ottenere, attraverso il condizionamento dello svolgimento di alcune gare ad evidenza pubblica, l'assunzione di persone a lui vicine, l'affidamento di incarichi interni con relative borse di studio ovvero l'affidamento di incarichi a professionisti esterni". Alla fine due degli indagati sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, confermata dal Tribunale del riesame".


LENTEPUBBLICA
Il PNRR secondo la Corte dei Conti: poca liquidità e progetti bloccati.
Sono tante le criticità evidenziate all'interno dell'ultima relazione della Corte dei Conti dedicata all'attuazione del PNRR: la poca liquidità rischia di bloccare i progetti in corso e quelli futuri.
La relazione semestrale della Corte dei Conti offre un quadro dettagliato sull'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel periodo dal secondo semestre del 2023 al primo semestre del 2024.
I giudici contabili mettono in evidenza, in modo particolare, che ci sono delle criticità legate alla limitata liquidità dei progetti PNRR, che potrebbero rallentare o bloccare le attività dei soggetti incaricati della loro attuazione.
Attuazione del PNRR e giudizio della Corte dei Conti: poca liquidità e progetti bloccati
La Corte dei Conti riporta che l'84% degli obiettivi è stato raggiunto fino a metà del periodo considerato, con solo pochi obiettivi in ritardo. L'attuazione del PNRR procede secondo il cronoprogramma delle scadenze, tuttavia alcune difficoltà sono state segnalate riguardo agli obiettivi europei più complessi.
A fine 2023 sono stati erogati pagamenti per un totale di circa 13,4 miliardi di euro relativi a 172 misure incluse nel Piano. Ciò significa che le risorse finanziarie sono state distribuite per finanziare le attività previste da queste misure.
Tuttavia, ciò che risulta interessante è che più del 40% di queste iniziative ha visto una spesa che superava i trasferimenti finanziari ricevuti. Questo suggerisce che alcuni soggetti incaricati dell'attuazione delle misure hanno dovuto attingere alle proprie risorse finanziarie per coprire i costi aggiuntivi oltre a quanto finanziato dai pagamenti ricevuti. Questo può indicare una varietà di scenari, come ad esempio costi imprevisti o una pianificazione finanziaria iniziale sottostimata.
Ad esempio un caso emblematico è stato rappresentato da quanto accaduto al Comune di Marzabotto, in provincia di Bologna, dove i fondi del PNRR destinati al Viminale per un importante progetto nel territorio non sono giunti in tempo utile. Di conseguenza, il sindaco si è trovato costretto a anticipare i soldi necessari per avviare i lavori, mettendo così a repentaglio la stabilità finanziaria dell'intera comunità locale.
E nonostante Marzabotto abbia rispettato scrupolosamente tutte le scadenze previste, il Ministero non ha provveduto al trasferimento dei fondi richiesti già dall'autunno precedente. Questo ritardo ha costretto il Comune a fare fronte alle spese necessarie con risorse proprie, portando a una drastica riduzione delle disponibilità finanziarie e aumentando il rischio di attivazione di una procedura di pre-dissesto.
Ne abbiamo parlato in modo approfondito qui.
Le normative sull'anticipazione di liquidità potrebbero aiutare?
Le recenti normative sull'anticipazione di liquidità potrebbero comunque rappresentare una risposta alle sfide finanziarie riscontrate nell'attuazione dei progetti del PNRR. Queste normative sono state introdotte con l'obiettivo di fornire ai soggetti incaricati maggiore flessibilità e sostegno finanziario per superare gli ostacoli finanziari che potrebbero emergere durante l'attuazione delle misure.
Le normative potrebbero includere regolamenti che consentono ai soggetti incaricati di richiedere anticipi di fondi o liquidità dalle autorità responsabili per il finanziamento dei progetti. Questi anticipi potrebbero essere erogati prima della spesa effettiva delle risorse, consentendo agli attuatori di gestire meglio il flusso di cassa e affrontare eventuali esigenze finanziarie immediate.
Inoltre, queste normative potrebbero stabilire procedure semplificate o accelerare i processi di erogazione dei fondi, riducendo così i ritardi nell'ottenere i finanziamenti necessari per portare avanti le attività del PNRR.
I contenuti della relazione
La relazione è divisa in due sezioni.
La prima sezione analizza l'avanzamento procedurale nel raggiungimento degli obiettivi semestrali, i flussi finanziari legati alla spesa e i risultati ottenuti fino a quel momento.
La seconda sezione si concentra su due temi specifici:
il progresso nell'implementazione delle misure per ridurre i divari di genere e generazionali
e un'analisi del nuovo capitolo REPowEU in relazione agli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) e in confronto con piani di altri paesi europei.


ENTILOCALIONLINE
Il Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stanziato ulteriori 90 milioni di Euro per supportare la digitalizzazione delle P.A. locali.

Un Comunicato-stampa, diramato in data 7 maggio 2024 dal Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha annunciato un nuovo impulso agli Avvisi relativi a "P.A. digitale 2026", parte del "Pnrr". A 2 anni dall'avvio del "Pnrr", il Governo italiano ha stanziato ulteriori Euro 90 milioni per supportare la digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni locali, con particolare attenzione alla diffusione delle App "IO", "PagoPA" e della nuova Piattaforma per le notifiche digitali "Send".
Dettaglio dei nuovi finanziamenti
I fondi aggiuntivi sono distribuiti con specifici obiettivi:
Euro 50 milioni sono destinati a favorire l'adesione a "Send", la Piattaforma finanziata dal "Pnrr" per la digitalizzazione delle notifiche a valore legale;
Euro 30 milioni sono allocati per la app "IO", che funge da punto unico di accesso per interagire con tutti i Servizi pubblici sul territorio in modo semplice e sicuro;
Euro 10 milioni sono riservati al sistema di pagamento "PagoPA".
Questi fondi sono rivolti a diverse tipologie di Pubbliche Amministrazioni, inclusi Regioni, Province autonome, Aziende sanitarie locali e ospedaliere, Università, Enti di ricerca e Afam.
Avanzamenti e impatti della digitalizzazione
Gli Avvisi di "PA digitale 2026" hanno permesso l'allocazione di oltre Euro 2 miliardi alle PA locali. Stando al Comunicato, tali risorse stanno favorendo la migrazione in cloud degli Enti, la Digitalizzazione dei Servizi attraverso "PagoPA", App "IO" e "Send", l'efficientamento delle Infrastrutture e dei dati con la "Pdnd", il rafforzamento dell'Identità digitale (Cie/Spid) e l'implementazione di modelli collaudati per siti e Servizi web pubblici.
Circa 17.000 P.A. locali hanno aderito agli Avvisi del "Pnrr" dedicati al digitale, con oltre 54.000 Progetti di digitalizzazione già avviati nel Paese. Con oltre la metà delle iniziative sul territorio già in fase di realizzazione e circa Euro 130 milioni già liquidati nelle casse degli Enti Locali per Progetti completati con successo.


GRANDANGOLO
Aica, Guarneri: "Non tolleriamo ingerenze da parte di Siciliacque"Guarneri ha avuto uno scontro durissimo con il rappresentante di Siciliacque-
Si è tenuta lunedì scorso presso la Regione Siciliana una riunione della cosiddetta "cabina di regia" che ha fatto il punto della situazione sull'emergenza idrica che attanaglia l'isola. All'incontro, presieduto dal capo della protezione civile regionale, Salvatore Cocina, ha partecipato anche il direttore generale di AICA, il gestore della provincia di Agrigento,  Claudio Guarneri.
E proprio Guarneri ha avuto uno scontro durissimo con il rappresentante di Siciliacque a cui il dirigente di AICA ha contestato "indebite e ingiustificate ingerenze da parte della società di Sovrambito che pretende e crede di potersi arrogare il diritto di imporre regole e modalità al nostro lavoro di approvvigionamento e distribuzione".
Toni molto aspri quelle di Guarneri che rivendicato con forza il diritto all'autonomia di Aica e e che ha definito "non tollerabile che Siciliacque prelevi acque dalle fonti del territorio agrigentino, e che poi rivenda l'acqua a caro prezzo all'AICA e, quindi, agli agrigentini".
Lo stesso Guarneri ha invitato la deputazione agrigentina, a prescindere dal colore politico, ad impegnarsi a porre rimedio a una situazione paradossale e non più sopportabile".
Secondo il direttore generale di AICA, Claudio Guarneri, è improcrastinabile una riforma dell'assetto regionale che sovrintende alle risorse idriche.




















































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