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rassegna stampa del 27 giugno 2024

agrigentonotizie.it
Libero consorzio, incontro con i sindacati sul contratto decentratoA fine dibattito è stato raggiunta l'intesa tra la parte pubblica e la parte sindacale per l'individuazione di una somma per l'anno 2024
Si è svolto mercoledì mattina, presso la sala "Luigi Giglia" del libero consorzio comunale di Agrigento, l'incontro tra l'amministrazione e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Csa per confrontarsi sul contratto collettivo decentrato integrativo per l'anno 2024.E' stato avviata la discussione sul fondo salario accessorio 2024, delle somme riconosciute ai dipendenti dell'Ente sulla base di parametri differenti, quali l'anzianità, specifiche mansioni o tipologie lavorative. Numerosi gli interventi dei dirigenti sindacali sul tema del salario accessorio per sollecitare la parte pubblica a un riparto economico maggiore da distribuire ai dipendenti.A fine dibattito è stato raggiunta l'intesa tra la parte pubblica e la parte sindacale per l'individuazione di una somma per l'anno 2024 da destinare ai dipendenti dell'Ente, importo già individuato e inserito nello strumento finanziario del Libero consorzio comunale.


lentepubblica.it
Cabina regia PNRR: per le Province "segnali importanti di accelerazione della spesa  

"La prossima tappa decisiva per il completamento delle opere [...] L'attuazione dei progetti PNRR delle Province procede spedita: i circa 3,1 miliardi che ci sono stati assegnati si sono tradotti in 1.700 progetti, di cui 1.496 riguardano le strutture scolastiche. Ciò ha portato alla realizzazione di 6.402 gare, i cui risultati iniziano ad essere visibili dai cittadini: diverse opere, infatti, sono già completate".Lo ha detto il Presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, rappresentante di UPI nel suo intervento alla Cabina di regia PNRR appena conclusa, nella quale il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, hanno illustrato lo stato di attuazione della VI rata PNRR, su cui entro il 30 giugno l'Italia chiederà il pagamento all'Europa."La collaborazione tra Governo, in particolare la Struttura di missione PNRR, ed enti territoriali, Regioni, Province e Comuni che sono tra i principali attuatori del Piano, sta portando all'accelerazione della spesa - ha detto Menesini, ricordando che - "la settima rata però sarà molto impegnativa, perché prevede il raggiungimento di 69 obiettivi per un totale di oltre 18 miliardi. Il Ministro Fitto ha anticipato una Cabina di regia a breve proprio per focalizzare le questioni da risolvere in vista di questo traguardo. Come UPI - ha detto Menesini rivolgendosi al Presidente Meloni e al Ministro Fitto - torneremo ad evidenziare alcune questioni che a nostro avviso devono essere risolte per semplificare ulteriormente l'attuazione del piano, a partire dall'accelerazione delle procedure per i flussi finanziari conseguenti alle rendicontazioni, e dalle autorizzazioni richieste alle amministrazioni centrali, che troppo spesso ancora rappresentano un freno". 

Scuole di competenza provinciale: entro il 2025 interventi di rigenerazione su 112 immobili in 47 province



Agenzia del Demanio e Upi aggiornano la programmazione delle attività del triennio 2024/26: interventi di rigenerazione su 112 edifici scolastici in 47 Province su tutto il territorio nazionale, per un investimento di 81 milioni di euro a carico della Struttura per la Progettazione dell'Agenzia del Demanio. È il primo positivo bilancio delle attività che l'Agenzia del Demanio e l'Unione Province Italiane (UPI) hanno portato avanti per consentire alle Province di usufruire gratuitamente del supporto della Struttura per la Progettazione per servizi di ingegneria e architettura e dell'assistenza tecnica sul patrimonio pubblico scolastico di loro competenza.
Con l'atto integrativo alla Convenzione, firmato oggi dal Direttore generale dell'Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme e dal Direttore Generale di UPI Piero Antonelli, viene aggiornata, nel rispetto delle previsioni normative  la programmazione per il triennio 2024/26 delle attività della Struttura della Progettazione a favore delle Province, alla luce degli esiti degli avvisi pubblici avviati nel luglio 2023 per quelle del Sud (Progetto pilota su Campania, Basilicata, Calabria e Puglia) e nel marzo 2024 per le Province del Centro-Nord (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Abruzzo).La programmazione delle attività a favore delle Province - che sarà revisionata ogni anno e integrata entro il 31 dicembre, anche in base alle proposte concordate dal Tavolo Tecnico costituito tra le Parti si inquadra nell'azione più ampia posta in essere dall'Agenzia del Demanio per la creazione di valore sul territorio, promuovendo principi di sostenibilità, innovazione e digitalizzazione.La Struttura per la Progettazione, nata dall'esigenza di implementare la capacity building degli Enti Territoriali e oggi pienamente operativa, nel triennio 2024/26 supporterà le Province impegnando 81 milioni di euro (27 mln per 10 Province del Sud e 54 mln per 37 Province del Centro-Nord) per l'affidamento a professionisti esterni dei servizi di ingegneria e architettura che sviluppano progettazioni per un volume di investimenti di circa 600 milioni di euro.Il sistema delle Province potrà così beneficiare di una struttura tecnica con competenze qualificate nelle attività di programmazione e cura di tutti gli aspetti tecnici sulla qualità nella progettazione e nell'esecuzione degli interventi, con particolare attenzione al miglioramento delle performance e all'efficientamento energetico degli edifici scolastici, nonché nell'utilizzo delle metodologie di Building Innovation Modeling (BIM).Per promuovere su tutto il territorio nazionale soluzioni innovative e best practice di progettazione adottate negli interventi realizzati nel quadro della Convenzione, l'UPI proseguirà nell'attività di formazione rivolta alle Province. Il prossimo appuntamento è fissato per il 16 luglio.

scrivolibero.it
Libero Consorzio Agrigento, Entro Il 25 Luglio Le Offerte Per L'accordo Quadro Relativo Agli Interventi Di Manutenzione Straordinaria Su Alcune Strade Provinciali
E' stato pubblicato sulla home page del Libero Consorzio Comunale di Agrigento www.provincia.agrigento.it l'avviso riguardante l'Accordo Quadro annuale relativo all'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria su alcune strade provinciali. In particolare si tratta delle SP n. 70 "Sambuca - Stazione Gulfa", n. 44A "Sambuca - bivio Spadolilli - SS 624 (staz. Gulfa) - S. Margherita Belice", n. 44B "S. Margherita Belice - Salaparuta", n. 79A "Sciacca - Menfi" e n. 79B "Menfi - conf. prov. Trapani".La procedura sarà gestita integralmente in modalità telematica e con inversione procedimentale, e saranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il Portale Appalti del Libero Consorzio.L'importo a base d'asta dell'appalto è di 1.698.000,00 euro, compresi 33.960,00 euro per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso), interamente finanziati con fondi statali di cui al D.M. n. 123/2020.Gli interessati dovranno far pervenire l'istanza di partecipazione entro le ore 12:00 del 25 luglio prossimo. mentre l'apertura delle offerte telematiche avrà luogo nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio (Via Acrone, 27 - Agrigento) a partire dalle ore 8:00 del 30 luglio 2024.Il progetto, elaborato dallo staff del Settore Infrastrutture Stradali, prevede numerosi interventi per rendere più sicura la circolazione dei mezzi, tra cui la pulitura di cunette stradali, canali e tombini, realizzazione di drenaggi, interventi sulla pavimentazione, realizzazione di gabbionate a protezione della sede stradale, rifacimento di cassonetti stradali, collocazione di barriere di protezione, realizzazione di cordoli e cunette in calcestruzzo.I lavori dovranno essere effettuati entro dodici mesi dalla data di consegna dei lavori.I dettagli (bando di gara, allegati tecnici e altro) al link:https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15506





ilpost.it
Per contrastare la siccità la Sicilia vuole riaprire un dissalatore fermo da 12 anniÈ a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, dove nell'ultimo anno ha piovuto pochissimo e i comuni sono costretti a razionare l'acqua
 
Due settimane fa la Regione Siciliana ha annunciato di aver stanziato 20 milioni di euro per far fronte alla siccità che interessa diverse province, in particolare Agrigento, dove nell'ultimo anno ha piovuto pochissimo. Un milione di questi 20 sarà destinato alla riapertura del dissalatore di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, un impianto che aspira l'acqua salata del mare, la filtra e ne ricava acqua dolce che viene immessa nella rete idrica. Rimetterlo in funzione non è semplice: il dissalatore era stato chiuso 12 anni fa per via dei costi di gestione elevati e da allora non è stata fatta nessuna manutenzione, ma secondo la Regione si può riaccendere nel giro di pochi mesi.La riattivazione del dissalatore fa parte del piano di emergenza idrica studiato dopo una prima metà del 2024 davvero carente di pioggia. I dati aggiornati dal servizio agrometerologico siciliano (SIAS) dicono che nell'ultimo anno in tutta la Sicilia la media delle precipitazioni è stata di 453 millimetri, mai così bassa dal 2002. Le zone dove ha piovuto meno sono la Sicilia centro-orientale e la fascia meridionale.Nel 2023 la mancanza di pioggia nei mesi di ottobre e novembre ha ridotto le scorte di acqua per la primavera del 2024, che si è rivelata meno piovosa rispetto al solito. Già all'inizio dell'anno la Regione aveva chiesto e ottenuto lo stato di calamità naturale per via della siccità. Poi era stato deciso il razionamento dell'acqua in quasi 200 comuni, in particolare nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani. La situazione è via via peggiorata.In un certo senso la Sicilia sta affrontando i problemi che negli ultimi due anni avevano coinvolto le regioni del Nord e del Centro, dove la siccità aveva causato gravi danni all'agricolturaAl centro della produzione di acqua dei dissalatori c'è un processo chiamato osmosi inversa: l'acqua salata viene spinta attraverso una membrana semipermeabile che trattiene il sale e depositata in vasche dove viene analizzata. Successivamente vengono aggiunti ipoclorito di sodio, bicarbonato di sodio e cloruro di calcio per renderla potabile. A quel punto può essere immessa nella rete idrica. I costi della produzione di acqua con i dissalatori sono elevati perché serve molta energia per far funzionare gli impianti, e per questo la dissalazione è una soluzione adatta soprattutto nelle piccole isole, dove l'alternativa è portare l'acqua con le navi cisterna via mare, ancora meno conveniente.Gli alti costi di gestione sono il motivo che portò alla chiusura del dissalatore di Porto Empedocle. Era stato voluto nel 2005 dall'allora presidente della Regione e commissario dell'emergenza idrica Totò Cuffaro nell'area del porto: costato 6 milioni di euro, aperto nel 2007, era in grado di immettere 100 litri al secondo di acqua potabile nella rete idrica, pari a 3 milioni di metri cubi d'acqua all'anno. Tuttavia rimase in funzione solo per cinque anni: chiuse nel 2012 a causa dei costi di gestione elevati.A Porto Empedocle sono rimaste le condutture e la struttura, mentre dopo la chiusura furono rimossi gli impianti dove avveniva il processo di desalinizzazione. Per rimetterlo in funzione servono nuovi lavori e investimenti. Secondo le stime della Regione, con cantieri a pieno ritmo potrebbe essere riaperto entro cinque mesi. In ogni caso, dunque, il dissalatore non potrebbe essere una risposta all'attuale siccità, ma potrebbe servire in caso di nuove future crisi idriche. Il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, ha detto che se si vuole l'acqua bisogna trovarla dove è possibile, anche se costa farlo: «i dissalatori hanno i costi che hanno: se ricomincia a piovere - e ce lo auguriamo - l'acqua del dissalatore non si userà. Il dissalatore serve nei periodi di crisi. Si può anche immaginare di spalmare il costo negli anni. Ma i costi da qualche parte devono uscire».Oltre all'impianto di Porto Empedocle, in Sicilia ci sono altri due dissalatori fermi, uno a Gela e un altro a Trapani. Entrambi sono in stato di abbandono. Nell'accordo per il fondo di solidarietà fatto con il governo, la Sicilia ha stimato che per far tornare in funzione tutti e tre i dissalatori servano circa 90 milioni di euro.I dati diffusi a marzo dall'ISTAT, l'istituto nazionale di statistica, dicono che nel 2022 si è perso il 51,6% dell'acqua immessa nelle reti idriche siciliane. L'isola è tra le regioni con le perdite totali più alte, preceduta comunque da Basilicata, Molise, Abruzzo e Sardegna. Nel 2023 quasi il 30 per cento delle famiglie si è lamentato di problemi nelle forniture di acqua, mentre quasi il 60 per cento delle persone non si fida a bere l'acqua del rubinetto.


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