LENTEPUBBLICA
Gestione imposta di soggiorno e responsabilità delle strutture ricettive.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha emanato alcuni chiarimenti sulla gestione dell'imposta di soggiorno e la responsabilità delle strutture ricettive.
Si tratta di una pronuncia che rafforza la posizione dei Comuni nella riscossione dell'imposta di soggiorno, attribuendo ai gestori delle strutture ricettive una responsabilità diretta e specifica per il versamento dell'imposta.
La sentenza 6187/2024 infatti rappresenta un passo avanti importante per chiarire le responsabilità fiscali nel settore turistico, assicurando che i Comuni possano contare su una riscossione efficiente dell'imposta di soggiorno, e i gestori delle strutture ricettive comprendano appieno i loro doveri in materia tributaria.
A seguito della riforma introdotta dall'articolo 180 del Decreto Legge del 19 maggio 2020, n. 34, i gestori delle strutture ricettive sono stati dichiarati responsabili dell'imposta di soggiorno, con diritto di rivalsa sui turisti.
Prima della riforma, i gestori erano considerati semplici incaricati di pubblico servizio. Tuttavia, con la nuova normativa, essi sono diventati responsabili d'imposta ai sensi dell'articolo 64 del DPR n. 600 del 1973. Questo cambiamento implica che i gestori debbano versare l'imposta al Comune anche se il turista non ha pagato l'importo dovuto. Di conseguenza, il Comune può rivolgersi direttamente ai gestori in caso di omesso versamento, richiedendo il pagamento dell'imposta e applicando una sanzione del 30%, come previsto dall'articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471.
La sentenza ha affrontato anche le contestazioni sollevate dalla ricorrente, che ha contestato la legittimità della responsabilità attribuita ai gestori. In particolare, è stata sollevata la questione della violazione del principio di legalità, sostenendo che la responsabilità del pagamento dell'imposta di soggiorno dovrebbe ricadere sui turisti, non sui gestori. Inoltre, la ricorrente ha evidenziato una presunta disarmonia tra la legge provinciale 9/2012 della Provincia di Bolzano, che identifica i gestori come sostituti d'imposta, e il sistema tributario nazionale.
La Corte ha respinto le prime due censure, ribadendo che, secondo la normativa nazionale (art. 4, d.lgs. 14 marzo 2011, n. 23), i turisti sono i soggetti passivi dell'imposta di soggiorno, ma i regolamenti comunali possono designare i gestori come responsabili del pagamento. Dal 19 maggio 2020, i gestori sono normativamente riconosciuti come responsabili della riscossione e del versamento dell'imposta di soggiorno, con diritto di rivalsa sui turisti. Questo implica obblighi dichiarativi e di versamento per i gestori, accompagnati da responsabilità amministrative e contabili, e sanzioni in caso di mancato versamento.
La Corte ha tuttavia accolto la terza doglianza della ricorrente, riguardante la sproporzione tra l'imposta dovuta e la sanzione applicata. È stato sottolineato che i giudici devono valutare la proporzionalità delle sanzioni in relazione alla gravità del fatto concreto. In presenza di una evidente sproporzione tra l'entità del tributo e la sanzione, quest'ultima può essere ridotta fino alla metà del minimo previsto dalla legge.
Strumenti che supportano i Comuni nella gestione, contabilizzazione e accertamento della tassa
Ricordiamo che esistono strumenti per aiutare i Comuni come TravelTax, realizzato dalla Società Golem Net, software house specializzata in soluzioni dedicate alle PA.
Si tratta di una piattaforma software che risponde alle esigenze delle Amministrazioni comunali per la gestione, contabilizzazione e accertamento della Tassa di soggiorno.
Si tratta di uno strumento intuitivo e completo che agevola l'interazione tra struttura ricettiva e Comune, semplificando gli adempimenti legati alla Tassa di Soggiorno, permettendo all'Ente di avere un controllo completo sui flussi turistici e un monitoraggio puntuale sui versamenti ricevuti.
Un unico strumento, intuitivo e completo per tutti gli attori di questo processo:
la Direzione Turismo dell'Ente;
il SUAP;
il Nucleo di Controllo dei Vigili Urbani;
l'ufficio Ragioneria dell'ente locale;
la struttura ricettiva.
Ogni soggetto si registrerà alla piattaforma e potrà comunicare/ricevere info da ogni ufficio preposto.
In precedenza una pratica avviata con il SUAP doveva poi essere trasmessa agli uffici turistici, ai vigili urbani ed anche alla ragioneria per i dovuti controlli on-site e la riscossione dell'imposta.
I tempi e la "sicurezza" nella trasmissione erano poco rassicuranti.
Anche la struttura ricettiva, in caso di informazioni, di trasmissione di dati o di richieste, doveva inviare numerose mail a diversi uffici.
Ad ogni passaggio corrispondeva un diverso modulo, una diversa richiesta, una diversa tempistica: alimentando a dismisura il carico amministrativo per gli uffici e il tempo da impiegare per portare a termine la consegna per l'albergatore.
Adesso tutto questo labirinto è stato eliminato. latassadisoggiorno.it è un unico portale web che consente di armonizzare tutte le informazioni sia dal lato dell'Ente sia dal lato della struttura ricettiva.
Meno evasione fiscale
Sono anche facilitati i controlli anti-evasione: adesso evadere il fisco sarà infatti molto più complicato.
I dati delle strutture, infatti, vengono assimilati dalla piattaforma TravelTax ed inseriti all'interno del sistema, per mettere in evidenza le posizioni che non dovessero risultare coerenti con la normativa vigente.
Così si attua una comunicazione circolare tra l'Ufficio Turismo, il nucleo dei Vigili Urbani e gli uffici del SUAP.
Una dimostrazione evidente come regolarizzare la propria posizione a livello fiscale è possibile, senza troppe difficoltà.
Sistema utilizzabile anche con altre piattaforme in convenzione con il Comune
Un altro punto a favore di questa piattaforma è l'estrema versatilità del suo sistema.
In aggiunta l'applicativo, attraverso la gestione differenziata dei pernottamenti venduti, consente la riconciliazione puntuale tra i versamenti provenienti dalle piattaforme on line convenzionate con il Comune (come ad esempio AirBnb) e i soggiorni registrati all'interno delle procedure gestite da TravelTax.
Solitamente infatti, queste piattaforme riscuotono automaticamente alcune tasse di soggiorno: grazie alla riconciliazione puntuale si verificherà in maniera assolutamente corretta l'allineamento tra la situazione contabile ipotetica e quella reale per l'Ente.
Un sistema di alert utile ed efficace
Infine questo software permette all'Ente di predisporre comunicazioni da inviare singolarmente o massivamente alle strutture ricettive.
Le comunicazioni sono di tre tipi:
Newsletter
Alert via Mail
Alert via SMS.
Si potrà così agevolmente informare in tempo reale i soggetti interessati su eventi, scadenze (comprese mancate dichiarazioni o pagamenti in pendenza) e persino aggiornarli sulle ultime novità normative.
LENTEPUBBLICA
PNRR, le fonti di finanziamento per i Piani Urbani Integrati
Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell'Interno ha recentemente pubblicato un aggiornamento sulle fonti di finanziamento deii Piani Urbani Integrati (PUI), parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il decreto, datato 12 giugno 2024, introduce rettifiche e integrazioni al precedente decreto del 26 giugno 2023, specificando le fonti di finanziamento per le diverse progettualità.
Si tratta di un aggiornamento che, nelle intenzioni del Ministero, mira a ottimizzare la gestione dei fondi e a velocizzare le iniziative urbane previste dal PNRR.
PNRR, le fonti di finanziamento per i Piani Urbani Integrati
Il nuovo provvedimento, disponibile online e corredato di quattro allegati, chiarisce le modalità di finanziamento dei PUI. In particolare, si distinguono due principali fonti di finanziamento:
il PUI-PNRR
e il PUI-Nazionale, destinate a specifici progetti urbani.
Il Dipartimento ha sottolineato l'importanza di rispettare tutte le condizioni e gli obblighi previsti dal PNRR, inclusi quelli relativi alle nuove scadenze per la conclusione degli interventi. Tali scadenze sono dettagliate nell'Allegato 3 del decreto.
Le Città Metropolitane e i relativi Soggetti Attuatori devono aggiornare e trasmettere l'atto di adesione e obbligo, come previsto dall'Allegato 4, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. La data esatta di pubblicazione dell'avviso del nuovo decreto sulla Gazzetta Ufficiale sarà comunicata successivamente.
L'aggiornamento richiesto riguarda esclusivamente i tempi di conclusione degli interventi, mentre tutti gli altri obblighi già accettati con il precedente atto d'impegno rimangono invariati. La trasmissione dell'atto aggiornato deve avvenire esclusivamente in formato elettronico. Gli enti potranno utilizzare il documento informatizzato disponibile sul sito web istituzionale della Direzione Centrale della Finanza Locale, nell'AREA CERTIFICATI.
Prospettive critiche sui Piani Urbani Integrati
Quando si discute di Piani Urbani Integrati e rigenerazione urbana, emerge da tempo una convinzione prevalente: la gestione delle città è vista come una competizione serrata per attrarre capitali, merci e persone. Le amministrazioni locali incentivano politiche orientate all'attrattività, come se non esistessero altre vie per lo sviluppo urbano. Tuttavia, questo approccio può risultare in contrasto con i principi di inclusione, che teoricamente dovrebbero essere il fondamento di questi progetti.
La transizione da una città produttiva a una città attrattiva ha portato alla sostituzione della popolazione residente con gruppi più dinamici, come nomadi digitali, studenti internazionali e professionisti dei settori legale e finanziario. Questa nuova demografia, apprezzata dai governanti locali, tende ad essere più tollerante e meno problematica. Tuttavia, manca di legami affettivi con la città e di interesse per la sua evoluzione, poiché spesso è destinata a trasferirsi altrove nel giro di pochi anni.
Questa dinamica solleva preoccupazioni sul destino della popolazione locale. Coloro che non possono sostenere l'aumento dei costi abitativi e del costo della vita vengono spinti ai margini. Spesso si tratta dei lavoratori che mantengono operativa la città, costretti a lunghi spostamenti e ad affrontare costi crescenti. Questo processo selettivo, che viene presentato come inclusivo e sostenibile, in realtà mina la giustizia sociale e l'uguaglianza.
Per affrontare queste sfide, è pertanto essenziale promuovere politiche che garantiscano alloggi pubblici privi di stigma per studenti, giovani coppie e famiglie che non riescono a trovare abitazioni sul mercato. Non si tratta solo di modificare i progetti o cambiare gli architetti, ma di ampliare l'offerta abitativa per evitare la creazione di ghetti.
GIORNALE DI SICILIA
L'Ars approva la «manovrina» da 200 milioni: fondi per l'Ast, gli extra-costi dei Comuni e la crisi dell'agricoltura«Rispettiamo gli impegni presi con i siciliani su più fronti», dice il presidente Schifani, sottolineando che si tratta di «un pacchetto di interventi limitati ma strutturali»
L'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la «manovrina» da 200 milioni di euro. Il presidente Schifani sottolinea che si tratta per lo più di interventi strutturali.
Nel dettaglio: 9 milioni per la manutenzione straordinaria del depuratore Ias; 20 milioni per il ripiano dell'Ast; 18 milioni di investimento nell'Ast per il triennio 2024/25/26; 50 milioni per supportare le imprese siciliane; 50 milioni per coprire gli extra-costi di conferimento rifiuti per i comuni; 10 milioni per i foraggi nell'agricoltura; 15 milioni per affrontare la crisi idrica nell'agricoltura; 5 milioni per Sicilia acque; 1 milione per Astaereo servizi.
Schifani
«Con la manovra appena approvata all'Ars - dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - rispettiamo gli impegni presi con i siciliani su più fronti. Un pacchetto di interventi limitati ma strutturali che vanno dalle misure rivolte alle piccole e medie imprese per ridurre i tassi d'interesse, più alti rispetto a quelli di altre regioni, ai contributi ai Comuni per i maggiori oneri sostenuti per il trasferimento dei rifiuti all'estero, come da impegno che avevamo assunto con l'Anci. E ancora, dalla ricapitalizzazione di Ast al rafforzamento degli interventi per l'emergenza idrica e agricola. Continuiamo il nostro quotidiano impegno accanto ai siciliani e ai loro problemi, con costanza e determinazione». Schifani, inoltre, rivolte un ringraziamento «al Parlamento e primo tra tutti al suo presidente Gaetano Galvagno, alla maggioranza e all'opposizione che hanno dato il loro contributo a risolvere problematiche strategiche della nostra regione».
«Portiamo a traguardo - sottolinea dal canto suo l'assessore regionale all'Economia Marco Falcone - una manovra correttiva che offre ingenti stanziamenti e risposte concrete a diverse emergenze in atto. Manteniamo l'impegno a garantire la stabilità finanziaria dei Comuni, destinando ben 50 milioni alla compensazione degli extracosti dei rifiuti, un aiuto fondamentale per i sindaci nel contenimento degli aumenti della Tari. Altri 50 milioni vengono devoluti alle imprese, istituendo una misura analoga al bonus caro mutui per le famiglie. Attraverso l'Irfis, infatti, la Regione erogherà un contributo che attenuerà per le aziende siciliane i rialzi dei tassi d'interesse registrati nell'ultimo anno».
GIORNALE DI SICILIA
Pnrr, quasi cinque milioni di euro alle università sicilianePalermo ed Enna capofila, la Kore seconda tra gli atenei privati italiani
Cinque milioni di euro di fondi del Pnrr sono stati assegnati alle università siciliane per la realizzazione di attività formative transnazionali sulla base di progetti presentati dagli stessi atenei. Secondo il criterio di distribuzione, il 40% delle risorse è stato destinato ad università del Mezzogiorno. In questo contesto il contributo più consistente è andato alle cinque università della Puglia, che raccolgono complessivamente circa 7,8 milioni, mentre alle sei università della Campania vanno poco più di 5 milioni. Segue a ruota la Sicilia che sfiora i 5 milioni. Di questi, oltre 2,1 milioni di euro vanno a Palermo, quasi 1,5 milioni a Messina, un milione alla Kore di Enna e 339 mila euro a Catania.
Le università di Palermo e di Enna figurano anche tra i 19 atenei capofila in Italia. Soltanto sette università private che accedono a finanziamenti. La Kore è al secondo posto dopo la Unicamillus di Roma e prima della Cattolica di Milano, del Campus Biomedico e della Luiss di Roma.
Le attività formative universitarie saranno svolte in collaborazione con diversi atenei del Mediterraneo e dei Balcani, dell'Africa, dell'America Latina, e dell'Asia. I progetti verranno realizzati di concerto con il ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale.
GIORNALE DI SICILA
Artigianato, un tour della Sicilia per illustrare alle aziende le opportunità di assistenza sociale
L'Ebas, l'ente bilaterale dell'artigianato siciliano, in viaggio per la Sicilia. I vertici dell'ente hanno avviato un tour per le principali città dell'Isola, incontrando commercialisti e consulenti del lavoro, ovvero i primi attori della gestione previdenziale ed economica delle imprese, per raccontare le opportunità di welfare di cui possono beneficiare le stesse aziende, ma anche i loro lavoratori.
L'avventura della bilateralità artigiana ha preso il via da Ragusa lo scorso 18 giugno e in calendario ci sono già altre tre tappe: giorno 28 a Castelvetrano (dove verranno coinvolti i consulenti di Agrigento e Trapani), il 2 luglio a Messina e il 3 luglio a Barcellona Pozzo di Gotto. Un'occasione per parlare non solo di welfare ma di tutto il sistema di opportunità del sistema bilaterale: dalla cassa integrazione di Fsba all'assistenza sanitaria integrativa offerta da Sanarti e ancora le prestazioni legate a Fondartigianato ed Opra.
«Abbiamo voluto fortemente avviare questo tour - dicono Florinda Scala e Rosanna Laplaca, rispettivamente presidente e vice presidente dell'Ebas - per fare conoscere la nostra bilateralità e realizzare una narrazione vera e autentica del sistema bilaterale. Il nostro ruolo, invece, ma anche il nostro obiettivo è quello di creare un sistema di tutele e di welfare in favore delle imprese e dei lavoratori del comparto artigiano. Incontrare i consulenti e i commercialisti - sottolineano - è per noi una strada vincente, perché sono proprio queste figure che rappresentano gli influencer dei loro clienti, ovvero delle aziende che assistono. Hanno quindi un ruolo determinante in questo racconto della bilateralità artigiana».
L'Ebas fornisce un ampio ventaglio di prestazioni riservate ad imprese e lavoratori. Proprio un anno fa l'assemblea dei soci Ebas, costituita da Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai, in rappresentanza delle imprese artigiane e da Cgil, Cisl e Uil in rappresentanza dei lavoratori, aveva dato il via libera al nuovo pacchetto di contributi. L'elenco delle prestazioni si può consultare sul sito www.ebassicilia.org.
AGRIGENTONOTIZIE
Lavori negli acquedotti Favara di Burgio e Voltano per contrastare la crisi idrica: sospesa la fornitura in alcune zoneAica ha predisposto un'interconnessione tra le due reti, ma per renderla pienamente operativa bisognerà interrompere temporaneamente l'erogazione
Aica ha predisposto un'interconnessione tra le due reti, ma per renderla pienamente operativa bisognerà interrompere temporaneamente l'erogazione
Nella giornata di venerdì 28 giugno Aica effettuerà dei lavori di interconnessione degli acquedotti Favara di Burgio con l'acquedotto Voltano al fine di mitigare l'emergenza idrica in atto.
Le operazioni saranno effettuate in via Miniera di Pozzo Nuovo. Aica ha fatto sapere che sarà eseguita la sostituzione dell'apparecchiatura idraulica nella condotta di adduzione idrica e di conseguenza sarà sospesa la fornitura nel Comune di Agrigento (serbatoio Madonna delle Rocche, San Michele e Fontanelle), nel presidio ospedaliero di Agrigento e alle utenze Voltano.
A conclusione dei lavori sarà possibile ripristinare l'ordinaria fornitura idrica ma la distribuzione - comunica Aica - per normalizzarsi avrà bisogno dei necessari tempi tecnici".
AGRIGENTONOTIZIE
Consiglio straordinario sulla siccità, scoppia la protesta degli autobottisti e dei cittadini senz'acqua.
Stilato un documento che verrà inviato, nelle prossime ore, alle autorità per chiedere una moratoria sui controlli. Il prefetto chiama il deputato Angelo Cambiano che, a gran voce, riferisce il messaggio della massima autorità governativa: "Le forze dell'ordine hanno fatto solo moral suasion, nessuna sanzione"Inferno, neanche tanto all'improvviso, ieri sera, a Canicattì. S'è tenuto un consiglio comunale straordinario aperto al pubblico per discutere dell'emergenza idrica. Circa 500 le persone presenti, fra Municipio e la strada immediatamente antistante all'ingresso del palazzo di città. Assente, grande assente, il sindaco Vincenzo Corbo.
Autorizzato il prelievo dell'acqua dai pozzi privati, il sindaco: non è ai fini potabili
I rappresentanti degli autobottisti hanno chiesto, e a gran voce, di essere esentati dai controlli. I cittadini si sono opposti invece ai pagamenti nei confronti dell'Aica. La gente, in grave difficoltà economica e fortemente provata da settimane di siccità, ha iniziato a dare in escandescenze. A rischio la tenuta dell'ordine pubblico, tant'è che sono accorse le pattuglie dei carabinieri e della polizia di Stato ed è stata informata la prefettura di Agrigento. Le forze dell'ordine hanno monitorato al lungo la protesta. Canicattinesi agitati, e su più "fronti" appunto. Non si sono registrate però particolari criticità.
Il consiglio comunale ha stilato un documento che verrà inviato, nelle prossime ore, alle autorità per chiedere una moratoria sui controlli agli autobottisti. È intervento il deputato Angelo Cambiano (M5S) che, cercando anche di riportare la calma, si è impegnato a contattare le autorità.
Un capannello di persone, nel frattempo, ha impedito agli autobottisti censiti di distribuire l'acqua. Ad agire, stando a quanto è emerso, sono stati cittadini che non hanno alcun contratto con l'Aica. A Canicattì, contrariamente a quanto è accaduto a Sciacca, non sono ancora nemmeno iniziati i controlli. Le forze dell'ordine, così come disposto dal prefetto Filippo Romano, hanno fatto, e continueranno a fare, moral suasion: nessuno degli autobottisti è stato, di fatto, danneggiato. A tutti viene dato il tempo di mettersi in regola. Soltanto poco prima delle ore 22, le autobotti censite di Canicattì hanno potuto riprendere il servizio e i canicattinesi su tutte le furie hanno iniziato a tornare a casa. La tensione, di fatto, è diminuita. A indispettire i cittadini è stata, soprattutto, l'assenza del sindaco Corbo al consiglio comunale straordinario convocato proprio per affrontare, e discutere, delle difficoltà di approvvigionamento idrico.
L'Agrigentino è nella morsa della sete: come chiamare le autobotti censite dall'Aica e come pagare
Utenti non allacciati e difficoltà di contatto con Aica: gli agrigentini restano "devoti" alle autobotti abusive
Il prefetto Filippo Romano, che è fuori sede da giorni, avvisato del rischio tenuta dell'ordine pubblico, ha subito chiamato il deputato regionale Angelo Cambiano chiedendo di riferire un suo messaggio ai cittadini di Canicattì: "In questo momento non stiamo facendo nessuna multa, stiamo facendo moral suasion con le pattuglie invece. Per come ho già disposto si cerca di dare il tempo a tutti mettersi in regola, cercando di sistemare anche il settore per il futuro" - ha fatto riferire la massima autorità governativa al deputato Cambiano - . A Sciacca, la scorsa settimana, è vero che è stato multato, e il mezzo fermato, un autobottista. Ma in quel caso stava prelevando acqua da un torrente, non da pozzi privati dove il prelievo continua ad avvenire".
AGRIGENTONOTIZIE
Libero consorzio, 660 mila euro per rifare cinque strade provinciali.
Il 19 luglio scade il termine per la presentazione delle offerte per l'affidamento dei lavori.
Partono i lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di cinque strade provinciali. È fissato alle 12 del prossimo 19 luglio il termine per la presentazione delle offerte per l'affidamento delle opere.
Il bando, pubblicato sulla home page del Libero consorzio comunale di Agrigento, riguarda la strada 26A Cammarata-confine provincia di Palermo, 28 Montallegro-bivio Siculiana-Raffadali, 52 Ponte Platani - Ficuzza-fattoria Montoni Vecchio- Perciata, 53 Bivio Sparacia-Montoni nuovo-Ponte Platani-Ficuzza-Perciata e 56 bivio 75 (ex strada statale 115)-Siculiana marina.
Anche in questo caso si tratta di una procedura di gara gestita integralmente in modalità telematica e con inversione procedimentale. Le offerte dovranno essere presentate esclusivamente attraverso il portale appalti del Libero consorzio.
L'importo a base d'asta dell'appalto è di 660.000 euro, compresi 19.800 euro per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso), finanziati con fondi statali.
Gli interessati dovranno far pervenire l'istanza di partecipazione entro le 12 del 19 luglio prossimo, mentre l'apertura delle offerte telematiche avrà luogo nella sala gare del gruppo contratti del Libero consorzio (Via Acrone, 27 - Agrigento) a partire dalle 8 del 23 luglio. I lavori prevedono la sistemazione dei tracciati nei punti interessati da cedimenti della sede stradale, realizzazione di gabbionate di controripa e sottoscarpa per il contenimento e drenaggi dei fronti trattati, realizzazione di segnaletica verticale e orizzontale e di barriere di protezione e altri interventi per migliorare le condizione generali e la sicurezza delle strade interessate.
Il bando completo di gara e i relativi allegati sono consultabili e scaricabili al link:
https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15513
lentepubblica.it
Contratto part-time: scatta il risarcimento se non s'indicano chiaramente gli orari.
Nel caso in cui non vengano chiariti gli orari del contratto part-time, può scattare il risarcimento danni, a favore del dipendente.
Come sappiamo, il contratto part-time è disciplinato dal decreto legge n°81 del 2015.In particolare, nell'articolo 5, si spiega che è obbligatorio indicare sia la durata della prestazione lavorativa e sia l'orario di lavoro, con riferimento ai giorni, alle settimane, ai mesi e agli anni.Ed è proprio su questo tema che si è pronunciata la Cassazione, con una recente ordinanza.
Se l'orario di lavoro non viene indicato chiaramente, allora scatta il risarcimento per il dipendente.Ecco nel dettaglio.
Risarcimento danni se non s'indicano gli orari del contratto part-time: l'ordinanza della CassazioneL'orario di un contratto di lavoro part-time può essereVerticale: quando il lavoratore svolge 8 ore lavorative al giorno, ma solo in alcuni giorni della settimana, del mese o dell'anno;Orizzontale: quando il lavoratore svolge l'attività lavorativa per tutta la settimana, ma per un orario ridotto (solitamente 4 o 5 ore giornaliere);Mista: quando c'è la combinazione delle due modalità precedenti.La modulazione dell'orario può essere modificata solo ed esclusivamente tramite apposite clausole nel contratto.
Il tema della distribuzione delle ore di lavoro ha creato non poche controversie in passato, ma l'ordinanza della Cassazione mette un po' d'ordine sul tema.Il protagonista dell'ordinanza n°11333, è un lavoratore assunto con contratto part-time verticale, che ha chiesto un risarcimento danni al proprio datore di lavoro per non aver chiarito, nel contratto, la collocazione della prestazione lavorativa.
Nel contratto, infatti, non venivano indicati i dettagli dei turni lavorativi.La Corte d'Appello ha ritenuto fondate le ragioni del lavoratore di richiedere il risarcimento del danno subito e ha fissato un risarcimento pari al 5% della retribuzione incassata dal lavoratore.La Cassazione ha ribadito la linea di posizione presa dalla Corte d'Appello, perché, secondo la legge, i turni di lavoro non possono essere indicati in via successiva alla firma del contratto.
Indicare preventivamente i turni di lavoro permette al dipendente di organizzare l'orario rimanente per altre occupazioni o impegni personali.ConclusioniCome chiarito dalla Corte di Cassazione, nei contratti part-time verticali organizzati su turni, bisogna specificare la durata della prestazione lavorativa e la collocazione temporale dell'orario di lavoro, rispetto al giorno, la settimana, il mese e l'anno.Non è sufficiente, infatti, indicare i turni con una comunicazione annuale o programmata, ma deve essere presente nel contratto di lavoro stipulato.