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rassegna stampa del 3 luglio 2024

grandangoloagrigento.it

Siccità, via libera al Piano idrico regionale: quattro i progetti presentati dall'Ati AgrigentoIl Piano è finalizzato alla programmazione delle opere necessarie all'approvvigionamento idrico primario

Sono 92 i milioni di euro in arrivo in Sicilia per la realizzazione di infrastrutture idriche prioritarie. Si tratta del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi, per complessivi 1,6 miliardi, inseriti nel Piano idrico della Regione Siciliana, interamente approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale per la sicurezza del settore idrico (Pnsii). La pianificazione regionale è stata predisposta, su disposizione del presidente della Regione, Renato Schifani, dal dipartimento dell'Agricoltura, di concerto con l'Autorità di bacino, il dipartimento Acqua e rifiuti, Siciliacque, i Consorzi di bonifica Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale. Il Piano è finalizzato alla programmazione delle opere necessarie all'approvvigionamento idrico primario, alla prevenzione della siccità, al potenziamento e all'adeguamento delle infrastrutture, anche per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di acqua migliorando le reti di distribuzione."Con questa prima tranche di finanziamenti - afferma il presidente Schifani - metteremo subito in cantiere alcune delle opere programmate per affrontare un fenomeno che sta colpendo duramente la nostra Isola. È solo l'avvio della mole di interventi che abbiamo previsto nel Piano di cui la Regione per la prima volta si è finalmente dotata con una visione sistemica d'insieme. Adesso si passa alla fase operativa, con le strutture regionali impegnate a realizzare senza indugi quanto previsto. Vigileremo affinché cittadini e imprenditori siciliani possano avere al più presto risposte concrete per colmare le annose lacune del nostro sistema idrico".Sono quattro le proposte progettuali degli interventi ammessi nel Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNIISSI), presentate dall'Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento, redatte rispettivamente dal Gestore AICA e dai Comuni in gestione salvaguardata, per l'importo complessivo di 162milioni 755mila euro e già pubblicate sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.  Questi gli interventi ammessi:Proposta di "Riefficientamento delle condotte di adduzione e delle fonti di approvvigionamento dell'ATO AG9 di Agrigento", di importo complessivo € 77.400.000,00, che comprende n. 11 interventi da realizzare sulle fonti di approvvigionamento idrico, finalizzati all'incremento delle risorse idriche assegnate all'Ambito Territoriale Ottimale gestite da AICA e alla riduzione delle perdite nelle relative condotte di adduzione;Proposta inerente alle "Opere di completamento, sostituzione ed automazione delle reti idriche dei Comuni di Sciacca, Agrigento (II LOTTO) e Cattolica Eraclea", di importo complessivo Euro 67.265.527,29, che comprende n. 5 interventi da realizzare nelle reti idriche di Sciacca, Agrigento e Cattolica Eraclea, gestite da AICA, al fine di ridurre le perdite idriche e ottimizzare la gestione del sistema di distribuzione;Proposta relativa ai "Lavori di manutenzione straordinaria Reti di Adduzione e di Distribuzione con automazione Reti e Contatori di tutto il Sistema Idrico attuale del Comune di Santa Margherita di Belice" di importo complessivo € 14.912.897,47, che comprende n. 2 interventi finalizzati alla riduzione delle perdite e alla ottimizzazione della rete idrica del Comune di Santa Margherita di Belice, in gestione salvaguardata;Proposta relativa ai "Lavori di rifacimento della rete idrica del centro urbano del Comune di Alessandria della Rocca", di importo € 3.177.247,41, finalizzati alla riduzione delle perdite e alla ottimizzazione della rete idrica del Comune di Alessandria della Rocca, in gestione salvaguardata."L'inserimento di questi interventi nel PNIISSI è un passo fondamentale per il finanziamento di interventi finalizzati al potenziamento, all'adeguamento delle infrastrutture idriche, nonché all'aumento dei quantitativi idrici nell'Ambito Territoriale Ottimale di Agrigento.Risultato raggiunto grazie al lavoro svolto in sinergia dall'Ufficio dell'ATI e dagli Uffici del Gestore Unico AICA e dei Comuni di Alessandria della Rocca e di Santa Margherita di Belice in gestione salvaguardata", ha dichiarato Enzo Greco Lucchina direttore Ati Agrigento.


agrigentonotizie.it
Libero consorzio, previsti nuovi interventi di manutenzione sulla viabilità interna

Numerose le strade che saranno oggetto di lavori di messa in sicurezza: la gara è da oltre 600mila euro
E' stato pubblicato il bando per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle Sp 31 Cattolica Eraclea-Cianciana, 61 Montallegro-Ribera, Spc 15, ex consortile Cancio - Forficicchia - Vigna di Corte; Spc 18, ex consortile Ponte Magazzolo - provinciale Ribera Cianciana; Spc 19 ex consortile Strasatto - Piano povero, nei territori di Ribera, Cattolica Eraclea, Cianciana e Montallegro.Il bando è pubblicato sulla home page del libero consorzio comunale di Agrigento www.provincia.agrigento.it e l'importo a base d'asta dell'appalto è di 655.000 euro.
Il bando completo di gara e i relativi allegati tecnici sono consultabili e scaricabili al link: https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15538


GRANDANGOLO
Libero Consorzio Agrigento, previsti nuovi interventi di manutenzione sulla viabilità interna.Lavori nei territori di Ribera, Cattolica Eraclea, Cianciana e Montallegro.
Continua l'impegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per migliorare la situazione della viabilità di propria competenza. E' stato infatti pubblicato il bando per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle SP n. 31 Cattolica Eraclea-Cianciana, n. 61 Montallegro-Ribera, SPC n. 15 ex consortile Cancio - Forficicchia - Vigna di Corte, SPC n. 18 ex consortile Ponte Magazzolo-provinciale Ribera Cianciana, SPC n. 19 ex consortile Strasatto-Piano Povero, nei territori di Ribera, Cattolica Eraclea, Cianciana e Montallegro. Il bando è pubblicato sulla home page del Libero Consorzio Comunale di Agrigento www.provincia.agrigento.it La procedura di gara sarà gestita integralmente in modalità telematica e con inversione procedimentale, e le offerte dovranno presentate esclusivamente attraverso il Portale Appalti del Libero Consorzio.L'importo a base d'asta dell'appalto è di 655.000,00 euro, compresi 19.650,40 euro per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso), finanziati con fondi statali di cui al D.M. n. 49/2018. Le istanze di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 12:00 del prossimo 30 agosto, mentre l'apertura delle offerte telematiche avrà luogo nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio (Via Acrone, 27 - Agrigento) alle ore 8:30 del successivo 3 settembre. Varia la tipologia dei lavori su queste strade, interessate da frane, cedimenti del tracciato e condizioni spesso non ottimali per la sicurezza.


GRANDANGOLO

Agrigento2025, i consiglieri comunali pongono l'accento sulle infrastruttureLa nota dei consiglieri Spatato, Zicari, Vitellaro e Bongiovì della DC, il consigliere La Felice dell'UDC, il consigliere Cirino della Lega e il consigliere indipendente Alfano.
I Consiglieri Comunali di Agrigento Pasquale Spataro, Roberta Zicari, Pietro Vitellaro e Alessia Bongiovi' della DC, il Consigliere Comunale Fabio La Felice dell'Udc, il Consigliere Valentina Cirino della Lega ed il Consigliere indipendente Francesco Alfano ribadiscono il loro pieno sostegno e impegno affinché Agrigento diventi Capitale della Cultura 2025. "Questo ambizioso progetto richiede una collaborazione trasversale e un forte impegno politico per superare le sfide infrastrutturali che la provincia affronta da tempo", scrivono i consiglieri che espongono un Piano d'Azione per Agrigento.
"Riconosciamo l'urgente necessità di realizzare e sviluppare infrastrutture essenziali. Ovviamente serve parlare di strade, treni ed anche di collegamento in formula sharing per avvicinare la città agli scali aeroportuali, ma non bisogna tralasciare la realizzazione dell'aeroporto in Provincia di Agrigento, sia alla luce dei passi in avanti recentemente svolti dal comitato per l'aeroporto, sia perché è una infrastruttura di più facile e veloce realizzazione, anche in termini di impegno finanziario. È pertanto indispensabile che Enac, il Ministero delle Infrastrutture e la Presidenza della Regione Siciliana si attivino con sollecitudine per rilasciare il parere favorevole alla realizzazione dell'opera. Inoltre, ripeto i consiglieri, sono fondamentali la modernizzazione dei porti, il miglioramento delle arterie stradali e il completamento della strada Ag-Pa, tutte iniziative cruciali per sostenere la crescita culturale e turistica della provincia. La classe dirigente dei Partiti è chiamata a unirsi in questo sforzo collettivo. È essenziale che ogni membro contribuisca con azioni concrete e supporto politico per garantire che Agrigento possa fiorire come Capitale della Cultura, diventando un modello di sviluppo e innovazione. Invitiamo, concludono, anche a nome dei partiti che rappresentiamo, tutti i cittadini, le associazioni, gli altri partiti e le imprese a partecipare attivamente in questo percorso di trasformazione. Solo con il contributo di tutti sarà possibile realizzare il potenziale di Agrigento e assicurare un futuro prospero per le generazioni a venire.Lo sviluppo del territorio non ha colore politico, è un obbligo nei confronti delle future generazioni!"



SICILIAONPRESS
Ribera, tre importanti cantieri per migliorare la città.
Sindaco Matteo Ruvolo comunica l'apertura di tre importanti cantieri che segneranno un significativo miglioramento delle infrastrutture della nostra Città.
Il primo riguarda l'adeguamento dei locali del piano terra del Comando di Polizia Municipale: Questo intervento è finalizzato a mettere a norma gli impianti elettrici ed antincendio ed a predisporre i locali per ospitare l'Archivio Comunale, per anni allocato in un immobile privato.
Il completamento dei lavori, per un importo di circa 90 mila €, permetterà finalmente di avere un locale idoneo ad ospitare l'archivio Comunale, offrendo così anche un migliore sevizio alla cittadinanza.
Sono in corso di completamento anche il rifacimento delle strade SP32 e SP33: nel primo caso, il tratto di SP32 che dà accesso a Ribera da Cianciana, i lavori sono stati finanziati con somme comunali, circa 98 mila €; i lavori di rifacimento del manto stradale della Ribera-Seccagrande, invece sono stati finanziati interamente dall'Ex Provincia di
Agrigento su sollecitazione del Sindaco Matteo Ruvolo e rappresentano un passo fondamentale per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale.
Il Terzo e più importante cantiere riguarda il rifacimento dei marciapiedi di Via Imbornone: un intervento atteso da tempo e che rappresenta un progetto chiave dell'Amministrazione Ruvolo. Via Imbornone è una delle arterie principali della Città, la demolizione e la ricostruzione dei marciapiedi, per un importo di circa 375mila€, permetterà di ripristinare una delle principali vie della città che da anni, dopo l'estirpazione degli alberi che avevano arrecato danni ai marciapiedi ed alla sede stradale, versava in cattivo stato.
Il Sindaco Matteo Ruvolo, esprime soddisfazione per l'avvio dei lavori attesi da anni per ripristinare la viabilità di una arteria principale della città. "Trovare le somme necessarie, concludere tutte le fasi del progetto e gli atti di gara era un obiettivo ambizioso della nostra amministrazione, ma non così scontato. Ci siamo riusciti, con la collaborazione degli Uffici e con il contributo dell'Assessore Clemente. Il cantiere è partito e finalmente tutto il viale sarà riqualificato in termini di decoro e mobilità".



LENTEPUBBLICA
Digitalizzazione appalti, Anac proroga utilizzo interfacce web PCP.

Immagine in evidenza del post: Digitalizzazione appalti, Anac proroga utilizzo interfacce web PCP
Arrivano importanti indicazioni da parte dell'Anac in materia di digitalizzazione degli appalti: l'Autorità ha disposto, tra le altre misure, la proroga dell'utilizzo delle interfacce web della PCP (Piattaforma Contratti Pubblici).
L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha annunciato una proroga di alcuni adempimenti fondamentali per la digitalizzazione degli appalti pubblici. Questo provvedimento è stato comunicato tramite un avviso del Presidente dell'ANAC e offre alle stazioni appaltanti il tempo e gli strumenti necessari per adeguarsi alle nuove modalità operative.
Le novità in materia di appalti digitali introdotte dal 2024
Il processo di digitalizzazione, oltre a migliorare l'efficienza e la trasparenza, punta a semplificare le procedure e a garantire una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari, contribuendo così alla lotta contro la corruzione e all'ottimizzazione della gestione dei fondi pubblici.
Il nuovo Codice degli appalti (D.Lgs. n. 36/2023), introduce infatti nuove regole con l'obiettivo della "digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti".
A  partire dal 1° gennaio 2024, con l'avvio della completa digitalizzazione degli appalti, sono entrate in vigore importanti novità sul portale degli Acquisti in Rete della Pa. Ad esempio è integrato e interoperabile con la piattaforma Contratti Pubblici di ANAC, l'applicativo che aggrega ed unisce i servizi precedentemente svolti da diversi sistemi autonomi quali: Simog e SmartCig, per l'erogazione del Codice Identificativo di Gara (CIG) e il monitoraggio del ciclo di vita dei contratti, eForm per la pubblicità comunitaria, il Servizio Contratti Pubblici (SCP), la Gazzetta Ufficiale (GURI), e l'ESPD per la gestione dello European Single Procurement Document.
Maggiori informazioni in questo approfondimento.
Gli adempimenti prorogati al 31 dicembre 2024
Qui di seguito un elenco completo di tutti gli adempimenti prorogati dall'Anac fino alla fine dell'anno.
Anac proroga utilizzo interfacce web PCP
Le stazioni appaltanti potranno continuare a utilizzare l'interfaccia web della Piattaforma PCP per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro. Questa misura consente di semplificare e velocizzare le procedure per l'assegnazione di lavori, forniture e servizi di modesta entità, mantenendo al contempo un alto livello di trasparenza e tracciabilità. L'interfaccia web facilita infatti la gestione delle procedure di affidamento, permettendo alle stazioni appaltanti di operare in modo più efficiente e con un minor carico burocratico.
L'Anac ha inoltre confermato in via definitiva l'uso dell'interfaccia web della PCP per l'acquisizione del Codice Identificativo di Gara (CIG) in tutte le fattispecie per cui è previsto l'utilizzo della scheda P5. Questo include anche i casi in cui il CIG viene acquisito esclusivamente per la tracciabilità dei flussi finanziari. La scheda P5 è uno strumento essenziale per garantire la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni finanziarie legate agli appalti pubblici, contribuendo a prevenire fenomeni di corruzione e a migliorare la gestione delle risorse pubbliche.
Accordi quadro e convenzioni
La proroga riguarda anche la possibilità di aderire ad accordi quadro e convenzioni i cui bandi siano stati pubblicati entro il 31 dicembre 2023. Gli accordi quadro sono strumenti fondamentali per razionalizzare gli acquisti pubblici, permettendo di negoziare condizioni contrattuali favorevoli e di facilitare l'approvvigionamento di beni e servizi su base pluriennale. La possibilità di continuare ad aderire a questi accordi consente alle stazioni appaltanti di beneficiare di condizioni già negoziate, riducendo i tempi e i costi associati alle gare d'appalto.
Ripetizione di lavori o servizi analoghi
Sono inclusi nella proroga anche i casi di ripetizione di lavori o servizi analoghi e altre fattispecie previste nella Delibera n. 584 del 2023. La ripetizione di lavori o servizi analoghi si riferisce alla possibilità di estendere contratti esistenti per lavori o servizi simili, senza dover avviare una nuova procedura di gara. Questa modalità operativa è particolarmente utile per garantire la continuità e la coerenza dei progetti già avviati, riducendo i tempi di fermo e i costi amministrativi.
Scheda A3_6 per gli affidamenti in house
Per gli affidamenti in house, l'Anac ha reso disponibile in via transitoria la scheda A3_6, utilizzabile fino al 31 dicembre 2024. Gli affidamenti in house si riferiscono a quei contratti assegnati a società o enti controllati direttamente dall'amministrazione pubblica. La scheda A3_6 rappresenta uno strumento temporaneo, in attesa dello sviluppo delle schede definitive da parte delle Pubbliche Amministrazioni Digitali (PAD), e consente di gestire in modo ordinato e trasparente questo tipo di affidamenti.


FOCUSICILIA
Siccità in Sicilia, da Roma ok al Piano da 1,6 miliardi. 'Subito opere per 92 milioni'Il piano delle opere contro la siccità in Sicilia, fanno sapere dalla Regione, è stato approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano per la sicurezza del settore idrico-
Sono 92 i milioni di euro in arrivo in Sicilia per la realizzazione di opere idriche prioritarie contro la siccità: si tratta del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi, per complessivi 1,6 miliardi, inseriti nel Piano idrico della Regione Siciliana, interamente approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale per la sicurezza del settore idrico (Pnsii).  
Siccità in Sicilia, il piano delle opere
La pianificazione regionale è stata predisposta, su disposizione del presidente della Regione, Renato Schifani, dal dipartimento dell'Agricoltura, di concerto con l'Autorità di bacino, il dipartimento Acqua e rifiuti, Siciliacque, i Consorzi di bonifica Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale. Il Piano è finalizzato alla programmazione delle opere necessarie all'approvvigionamento idrico primario, alla prevenzione della siccità, al potenziamento e all'adeguamento delle infrastrutture. Anche per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di acqua migliorando le reti di distribuzione.
"Colmare le lacune del sistema idrico"
"Con questa prima tranche di finanziamenti", afferma il presidente Schifani, "metteremo subito in cantiere alcune delle opere programmate. Per affrontare un fenomeno che sta colpendo duramente la nostra Isola. È solo l'avvio della mole di interventi che abbiamo previsto nel Piano di cui la Regione per la prima volta si è finalmente dotata con una visione sistemica d'insieme. Adesso si passa alla fase operativa, con le strutture regionali impegnate a realizzare senza indugi quanto previsto. Vigileremo affinché cittadini e imprenditori siciliani possano avere al più presto risposte concrete per colmare le annose lacune del nostro sistema idrico".
Il dettaglio degli interventi da realizzare
Gli interventi prioritari nel Piano sono contraddistinti dalla classe "A". Tra questi, le opere di automazione, controllo, modellazione e monitoraggio dell'infrastruttura idropotabile di sovrambito (costo, 50 milioni). Nonché la bretella tra il serbatoio San Leo e il potabilizzatore di Gela (11,7 milioni) per le quali il soggetto attuatore è Siciliacque spa. Sarà invece il Consorzio di bonifica 9 di Catania ad attuare gli interventi per la sostituzione della condotta metallica sul fiume Simeto in località Ponte Barca, con la quale vengono consegnati i volumi irrigui alle prese di quota a 100  e 56 metri sul livello del mare (costo 23,4 milioni). Un ulteriore intervento sul Simeto, in capo allo stesso Consorzio, prevede la manutenzione straordinaria del sistema di paratoie dello sbarramento Contrasto per l'alimentazione del sistema irriguo (costo 48,8 milioni).


SICILIATV
C'è il bando per l'affidamento lavori su diverse strade agrigentine-
Continua l'impegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per migliorare la situazione della viabilità di propria competenza. E' stato infatti pubblicato il bando per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle Sp 31 Cattolica Eraclea-Cianciana, Sp 61 Montallegro-Ribera, Spc 15 ex consortile Cancio - Forficicchia - Vigna di Corte, Spc 18 ex consortile Ponte Magazzolo-provinciale Ribera Cianciana, Spc 19 ex consortile Strasatto-Piano Povero, nei territori di Ribera, Cattolica Eraclea, Cianciana e Montallegro.
Il bando è pubblicato sulla home page del Libero Consorzio Comunale di Agrigento www.provincia.agrigento.it La procedura di gara sarà gestita integralmente in modalità telematica e con inversione procedimentale, e le offerte dovranno presentate esclusivamente attraverso il Portale Appalti del Libero Consorzio.L'importo a base d'asta dell'appalto è di 655.000 euro, compresi 19.650,40 euro per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso), finanziati con fondi statali. Le istanze di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 12 del prossimo 30 agosto, mentre l'apertura delle offerte telematiche avrà luogo nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio (Via Acrone, 27 - Agrigento) alle ore 8:30 del successivo 3 settembre. Varia la tipologia dei lavori su queste strade, interessate da frane, cedimenti del tracciato e condizioni spesso non ottimali per la sicurezza.




LENTEPUBBLICA
Legittimo l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per le spese destinate ai minori.

La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Lombardia ha recentemente chiarito, con la deliberazione n. 155/2024, che per i comuni è legittimo l'utilizzo della quota non vincolata dell'avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese correnti, specificatamente per il mantenimento di minori in strutture protette.
Il sindaco di un Comune lombardo ha chiesto alla Corte dei conti se fosse possibile utilizzare l'avanzo di amministrazione dell'esercizio finanziario 2023 per coprire le spese di collocamento di minori presso comunità protette. Queste spese, secondo il Comune, rientrano nella categoria delle spese correnti a carattere non permanente, come definito dall'articolo 187, comma 2, lettera d) del Decreto Legislativo n. 267/2000.
Il sindaco ha specificato che tali spese sono imposte dall'autorità giudiziaria e non sono prevedibili né nella loro durata né nella loro evoluzione, il che esclude il carattere di permanenza della spesa stessa. Alla richiesta di parere sono stati allegati provvedimenti giudiziari e relazioni dell'assistente sociale comunale che documentano la necessità urgente di collocare minori in strutture protette.
La Corte dei conti ha confermato l'ammissibilità soggettiva e oggettiva della richiesta del Comune. Sotto il profilo soggettivo, l'istanza è stata ritenuta valida poiché presentata dal legale rappresentante del Comune. Sotto il profilo oggettivo, la richiesta riguarda una questione di contabilità pubblica, rientrando così nelle competenze consultive della Corte.
La Corte ha chiarito che l'avanzo di amministrazione, come definito dall'articolo 187 del Decreto Legislativo n. 267/2000, può essere utilizzato per diverse finalità, tra cui la copertura di debiti fuori bilancio, la salvaguardia degli equilibri di bilancio, il finanziamento di spese di investimento e, appunto, il finanziamento di spese correnti a carattere non permanente.
Che cosa si intende per avanzo di amministrazione?
L'avanzo di amministrazione è un termine utilizzato nella contabilità degli enti pubblici per indicare la parte residua di risorse finanziarie che rimane alla fine dell'esercizio finanziario. In altre parole, rappresenta la differenza positiva tra le entrate e le uscite registrate nel bilancio di un ente locale, come un comune, una regione o un altro ente pubblico, alla chiusura dell'anno fiscale.
L'avanzo di amministrazione è suddiviso in diverse componenti, ciascuna con destinazioni e utilizzi specifici:
Quota libera: questa parte dell'avanzo può essere utilizzata senza particolari vincoli, se non quelli stabiliti dalla legge. È destinata a coprire spese correnti o di investimento che non sono state preventivate inizialmente o che si sono rese necessarie per eventi imprevisti.
Quota vincolata: sono risorse che devono essere utilizzate per finalità specifiche, determinate da norme di legge, contratti o altre disposizioni. Ad esempio, fondi destinati a progetti specifici finanziati da contributi o finanziamenti esterni.
Quota destinata agli investimenti: È una parte dell'avanzo che l'ente pubblico accantona per finanziare investimenti futuri, come la costruzione di infrastrutture o l'acquisto di beni durevoli.
Fondi accantonati: Questi sono risorse messe da parte per far fronte a potenziali passività future o rischi specifici, come contenziosi legali o debiti fuori bilancio.
L'uso dell'avanzo di amministrazione è regolato da specifiche normative che stabiliscono le priorità e le modalità con cui queste risorse possono essere impiegate. Ad esempio, il sopra citato Decreto Legislativo n. 267 del 2000 (Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali) in Italia, definisce chiaramente le destinazioni prioritarie dell'avanzo di amministrazione per garantire una gestione finanziaria sana e sostenibile.
Spese correnti e non permanenti
La Corte ha sottolineato che le spese per il mantenimento di minori in strutture protette possono essere considerate spese correnti a carattere non permanente. Questo tipo di spesa non è fissa né costante nel tempo e non è sotto la discrezionalità del Comune, ma è imposta da ordini giudiziari o necessità urgenti.
La giurisprudenza contabile ha evidenziato che le spese correnti non permanenti sono quelle che non si ripetono con regolarità e certezza nel tempo. Pertanto, l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per coprire tali spese è conforme alla normativa contabile, purché rispettino l'ordine di priorità previsto dalla legge.
Le raccomandazioni dei giudici contabili
La Corte dei conti ha concluso che il Comune può legittimamente utilizzare la quota libera dell'avanzo di amministrazione per coprire le spese derivanti dal collocamento di minori in strutture protette. Tuttavia, ha raccomandato che tale utilizzo sia considerato una soluzione di ultima istanza, suggerendo al Comune di pianificare preventivamente le risorse necessarie per i servizi sociali. Questo approccio garantirà una gestione finanziaria sana e corretta, rispettando le priorità stabilite dalla legge.



LENTEPUBBLICA
Decreto Ricostruzione: l'appello dell'UPI in Senato.

Decreto Ricostruzione, il presidente  UPI, Michele de Pascale in Senato "Il Governo accolga l'emendamento e dia un segnale alle famiglie che aspettano da troppo tempo".
"Ringraziamo i Senatori e le Senatrici che hanno accolto il nostro appello a presentare un emendamento al Decreto sulla Ricostruzione post-calamità per innalzare da 6 mila a 30 mila euro il massimale di indennizzo per i beni mobili delle famiglie alluvionate.
Questa modifica, che è condivisa da ANCI, UPI e Conferenza delle Regioni, come abbiamo spiegato al Governo la scorsa settimana in Conferenza Unificata, non necessita, al momento, nemmeno di copertura finanziaria. Non ci sono quindi ostacoli reali che ne impediscano l'approvazione".
Lo dichiara il Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, Presidente di UPI, intervenendo oggi in Senato alla conferenza stampa organizzata dai gruppi parlamentari del PD, AVS, M5S, IV, Azione, Autonomie, che hanno accolto l'appello lanciato dal Presidente de Pascale, presentando dunque l'emendamento sui beni mobili al DL 76/24 sulla Ricostruzione post calamità.
"Dai dati in nostro possesso - ha spiegato de Pascale - al momento le domande di indennizzo da parte di famiglie approvate con decreto di concessione dal Commissario per i danni già oggi indennizzabili, sono 222, con richieste per 7 milioni 632 mila euro, di cui riconosciuti solo 5 milioni 032 mila ed effettivamente erogati 2 milioni e 476 mila. A queste si aggiungono 27 domande di imprese con richieste per 5 milioni 932 mila euro, di cui riconosciuti solo 2 milioni 622 mila ed erogati 1 milione 358 mila.
In questi mesi abbiamo puntualmente segnalato alla Struttura Commissariale le diverse criticità emerse, che in alcuni casi hanno trovato soluzione, mentre altri nodi rimangono tuttora aperti. L'incertezza sul finanziamento dei beni mobili delle famiglie alluvionate dell'Emilia-Romagna rappresenta in questo momento il principale ostacolo a cui è urgente dare soluzione.
Ci aspettiamo quindi che il Governo dia il via libera a questo emendamento, già giovedi nella Conferenza Unificata straordinaria convocata proprio sul decreto - sottolinea il Presidente de Pascale - e che anche le forze parlamentari di maggioranza si uniscano a questa battaglia giusta".



LENTEPUBBLICA
Molestie sul luogo di lavoro: gli ultimi dati dell'Istat.

Nel corso dell'indagine condotta da Istat nel biennio 2022-2023, sono emersi dati significativi riguardo alle molestie sul lavoro, un fenomeno che continua a colpire in particolare le donne e i giovani nel contesto italiano.
I dati forniti dall'Istat (Istituto Nazionale di Statistica) riflettono una realtà complessa e diffusa delle molestie sul lavoro in Italia, evidenziando la necessità di interventi mirati per prevenire e affrontare questo fenomeno, migliorando la consapevolezza, la formazione e l'accesso a risorse di supporto per le vittime.
Questo report mette in luce l'importanza di politiche e iniziative volte a garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti, promuovendo una cultura organizzativa che valorizzi l'integrità e la dignità delle persone.
Molestie sul luogo di lavoro: gli ultimi dati dell'Istat
I dati raccolti dall'indagine evidenziano una realtà preoccupante riguardo alle molestie sessuali in Italia, con un focus particolare sulle differenze di genere e sulle risposte sociali e istituzionali al fenomeno.
Prevalenza delle molestie sul lavoro
Percentuali di vittimizzazione: secondo l'indagine, il 13,5% delle donne tra i 15 e i 70 anni ha riportato di aver subito molestie sul lavoro nel corso della vita. Questa percentuale aumenta significativamente al 21,2% per le donne più giovani, comprese nella fascia d'età tra i 15 e i 24 anni. Questo suggerisce che le donne più giovani sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di abusi all'inizio della loro carriera.
Tipologie di molestie: le forme di molestia riportate vanno dalle offese verbali, come commenti sessualmente espliciti o umilianti, alle proposte inappropriate di natura sessuale, fino ad arrivare ai casi più gravi di molestia fisica.
Disparità di genere: gli uomini, invece, presentano una percentuale significativamente inferiore, fermandosi al 2,4%. Questo riflette una disparità chiara nel rischio di essere vittime di molestie sessuali sul lavoro tra i due sessi.
Molestie al di fuori del lavoro
Utilizzo della tecnologia: fuori dall'ambito lavorativo, il 6,4% delle donne e il 2,7% degli uomini ha riportato di essere stato vittima di molestie, spesso tramite l'uso di tecnologie come email, chat o social media. Questo fenomeno sottolinea l'importanza di considerare anche le modalità digitali nelle politiche di prevenzione e contrasto alle molestie.
Impatto e caratteristiche delle molestie
Autori delle molestie: le donne riportano che l'81,6% delle molestie sul lavoro è perpetrato da colleghi maschi, indicando che il problema è diffuso all'interno dei contesti lavorativi. Anche altre figure professionali, come clienti o pazienti, sono indicate come autrici nel 26,2% dei casi.
Difficoltà nell'identificare gli autori: un aspetto significativo è rappresentato dal fatto che una quota considerevole di vittime (14% delle donne e 25,9% degli uomini) non riesce a identificare chi sia l'autore delle molestie subite, complicando il processo di denuncia e di giustizia.
Risposta e percezione
Bassa denuncia: nonostante l'alto numero di casi riportati, le denunce formali sono rare. Solo il 2,3% delle donne ha contattato le forze dell'ordine, mentre la maggior parte delle vittime si rivolge ai colleghi di lavoro (16,3%) o al datore di lavoro (14,9%) per supporto.
Percezione della gravità: le donne percepiscono gli episodi di molestia come molto o abbastanza gravi più frequentemente rispetto agli uomini. Questo suggerisce una differente percezione e valutazione dell'impatto delle molestie tra i due sessi.
Formazione e supporto
Carenza di supporto e formazione: l'indagine sottolinea una notevole mancanza di supporto istituzionale e di programmi di formazione specifici sul tema delle molestie sessuali. L'86,4% dei lavoratori non sa a chi rivolgersi in caso di molestie, mentre il 69,7% non è a conoscenza di programmi di formazione dedicati al problema.


LENTEPUBBLICA
Responsabilità del revisore, ecco il parere della Corte Costituzionale.

Una recente pronuncia giuridica della Corte Costituzionale si esprime sulla responsabilità del revisore: ecco quali sono le conclusioni emerse.
La Consulta ha emesso la sentenza n. 115/2024, stabilendo che non è incostituzionale far decorrere dal deposito della relazione sul bilancio il termine di prescrizione per il diritto al risarcimento del danno delle società che hanno conferito l'incarico ai revisori legali dei conti.
La decisione riguarda le azioni di responsabilità verso i revisori legali dei conti, sostenendo che è ragionevole che il termine di prescrizione inizi a decorrere dalla data in cui viene depositata la relazione sul bilancio. Questo termine definisce il periodo entro cui le società danneggiate possono richiedere un risarcimento per errori o omissioni riscontrati nei controlli effettuati dai revisori.
Responsabilità del revisore: il parere della Corte Costituzionale
Il Tribunale di Milano aveva sollevato questioni sulla legittimità costituzionale dell'articolo 15, comma 3, del decreto legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010, focalizzandosi sul fatto che la norma sembrava limitare l'applicazione della prescrizione solo alle azioni risarcitorie intraprese direttamente dalle società danneggiate.
La Corte Costituzionale ha respinto queste obiezioni, sottolineando che il legislatore ha il diritto di stabilire la decorrenza della prescrizione e che deve bilanciare l'interesse delle società danneggiate a ottenere un risarcimento con la necessità di certezza del diritto e di tutela degli interessi di coloro che potrebbero essere chiamati a rispondere a richieste di danni dopo un lungo periodo di tempo.
Particolarmente rilevante è stato il riconoscimento che i revisori legali sono esposti a una responsabilità solidale con gli amministratori delle società e che, pertanto, il deposito di una relazione inaccurata o scorretta può immediatamente arrecare danni alla società committente, e che può così iniziare a far valere il proprio diritto al risarcimento.
La Corte ha inoltre precisato che il termine di prescrizione dal deposito della relazione non si applica agli azionisti o a terzi fino a quando non subiscono un danno effettivo derivante da una relazione erronea o scorretta, momento a partire dal quale scatterà la prescrizione secondo le disposizioni generali del Codice Civile.
Questa decisione della Corte Costituzionale chiarisce e rafforza il quadro normativo attorno alla responsabilità dei revisori legali dei conti, assicurando una giusta protezione per le società committenti senza compromettere la sicurezza giuridica.


GIORNALE DI SICILIA 
Un miliardo e 600 milioni per combattere la siccità in Sicilia, via libera al Piano idrico regionale.

Sono 92 i milioni di euro in arrivo per la realizzazione di infrastrutture idriche prioritarie, fanno parte del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi.
Sono 92 i milioni di euro in arrivo in Sicilia per la realizzazione di infrastrutture idriche prioritarie. Si tratta del primo stralcio di finanziamenti destinati ai 49 interventi, per complessivi 1,6 miliardi, inseriti nel Piano idrico della Regione Siciliana, interamente approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano nazionale per la sicurezza del settore idrico (Pnsii). La pianificazione regionale è stata predisposta, su disposizione del presidente della Regione, Renato Schifani, dal dipartimento dell'Agricoltura, di concerto con l'Autorità di bacino, il dipartimento Acqua e rifiuti, Siciliacque, i Consorzi di bonifica Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale. Il Piano è finalizzato alla programmazione delle opere necessarie all'approvvigionamento idrico primario, alla prevenzione della siccità, al potenziamento e all'adeguamento delle infrastrutture, anche per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di acqua migliorando le reti di distribuzione.
«Con questa prima tranche di finanziamenti - afferma il presidente Schifani - metteremo subito in cantiere alcune delle opere programmate per affrontare un fenomeno che sta colpendo duramente la nostra Isola. È solo l'avvio della mole di interventi che abbiamo previsto nel Piano di cui la Regione per la prima volta si è finalmente dotata con una visione sistemica d'insieme. Adesso si passa alla fase operativa, con le strutture regionali impegnate a realizzare senza indugi quanto previsto. Vigileremo affinché cittadini e imprenditori siciliani possano avere al più presto risposte concrete per colmare le annose lacune del nostro sistema idrico».



LA SICILIA 
Regione, sarà solo un "rimpastino": Schifani pensa a Graffeo per l'Economia.

L'ex presidente della Corte dei conti super tecnico in giunta? Sammartano alternativa interna. Salute, donne cercansi (ma forse resta Volo). In FdI cambio Pagana-Savarino. Il piano B di Sammartino.
Dicono che, alla fine, sarà poco più di un rimpastino. Dice così soprattutto chi vuole proteggere Renato Schifani da quello che a Palermo definiscono «l'effetto muratori a casa». Ovvero: li fai entrare per piccoli lavoretti necessari e poi, mentre che ci sono, decidi di cambiare quell'impianto, di sostituire gli infissi, di abbattere quell'altra parete. Quando capisci che la cosa ti è sfuggita di mano è troppo tardi: la manutenzione-lampo è già diventata un cantiere senza fine. E, soprattutto, senza avere la più vaga idea dei costi. Non a caso, infatti, le eminenze grigie del Riporto Magico stanno mettendo in guardia il governatore sul «prezzo politico» di un maxi-rimpasto: più cambi vorrà fare in giunta e più rischia di restare invischiato nelle faide della maggioranza. Sì, magari in cuor suo gli assessori da rottamare, al netto del neo-eurodeputato Marco Falcone da sostituire, sono anche più dei tre (Roberto Di Mauro, Elena Pagana e Mimmo Turano) bisbigliati fra le righe di un'intervista al Giornale di Sicilia. «Se fosse per lui, ne toglierebbe la metà», assicurano da Palazzo d'Orléans. Dove c'è chi è convinto che un'eventuale black list del presidente aprirebbe «un taglio pericoloso», una resa dei conti tra (e dentro) i partiti del centrodestra.Dicono, allora, che Schifani potrebbe limitarsi a un paio di ritocchini. Lo dice chi guarda alle caselle del suo partito, Forza Italia, sapendo che «deciderà personalmente con nomi di alto profilo». A partire da un punto fermo: Edy Tamajo.
Dicono, a proposito, che il nobile passo indietro di "Mr. Preferenze" fosse già sicuro al momento della candidatura, «perché Edy odia prendere l'aereo». Chi lo dice, oltre a provocare la smentita dall'entourage assessoriale, ci sblocca un ricordo, accendendo la suggestione dei big della politica siciliana (da Peppino Alessi, che ostentava orgogliosamente di non voler andare nella capitale «perché la distanza che c'è fra Palermo e Roma è la stessa che c'è fra Roma e Palermo», a Lino Leanza, terrorizzato dai voli, che rifiutò più volte uno scranno nazionale) che preferirono restare al di sotto dello Stretto.Altre ere, ben altri personaggi.Ma tant'è: Tamajo resta alle Attività produttive. Certo, perché vuole continuare il suo lavoro. E anche, sostengono i più maliziosi, perché il presidente non avrebbe gradito la sensazione che l'assessore e il suo padre politico, l'intramontabile Totò Cardinale, si siano «allargati un po' troppo» nell'ipotizzare per il sovrano di Partanna-Mondello il ruolo di Spitzenkandidaten del centrodestra alle Regionali prossime venture. Grazie per il «signorile gesto» di dimettersi da eurodeputato «senza chiedere nulla in cambio», permettendo a Schifani di incassare un enorme credito politico presso Antonio Tajani, ma per adesso nessun upgrade di assessorato.
Dicono che alla Salute, per le ragioni del quieto vivere di cui sopra, potrebbe pure restare Giovanna Volo. Lo dice chi ammette che Schifani non sia proprio entusiasta dell'assessora, ma è pur consapevole che l'eventuale sostituzione, ingessata dall'obbligo di 1/3 di donne in giunta, non è facile. Soprattutto se si pensa all'uomo-ombra dell'assessorato, il direttore generale Salvatore Iacolino. C'è un problema di genere, ma c'è anche la necessità di scongiurare la fronda forzista agrigentina, con Riccardo Gallo e Margherita La Rocca Ruvolo (firmataria di un'interrogazione all'Ars sulla presunta irregolarità della nomina dello stesso Iacolino al vertice della Programmazione strategica) pronti a fare le barricate.Certo, ci sarebbe anche Francesco Cascio, mancato candidato sindaco a Palermo, mancato assessore al primo giro e mancato subentrante a Tamajo all'Ars. Ma, al di là della predisposizione del diretto interessato, comunque molto stimato dal governatore, resta la questione delle quote rosa.E allora ritorna, vichianamente, il tormentone su Barbara Cittadini, ma la presidente di Aiop Sicilia (ultima candidata presidente della rosa bruciata da Gianfranco Miccichè prima che Ignazio La Russa tirasse fuori Schifani dal cilindro meloniano), sempre che fosse interessata, dovrebbe prima sciogliere un ingarbugliato nodo di conflitti d'interesse nella sanità privata. Qualcuno, allora, rispolvera un'altra tecnica: l'ex assessora Daniela Baglieri, che non dispiacerebbe all'ala forzista-sicilfuturista legata al deputato regionale Nicola D'Agostino, il cui ingresso in giunta è complicato dalla permanenza di Tamajo. Ma sembra una via senza uscita. Meglio, extrema ratio, puntare sulla più affidabile fra le Renato-girls: l'ex sottosegretaria Simona Vicari, oggi influente sacerdotessa della Presidenza. Eppure sarebbe più di pronto impiego un'altra "specialista" di livello: Daniela Faraoni, manager dell'Asp di Palermo. Ma sulla sanità anche gli autonomisti, donatori di sangue a Forza Italia con il sostegno all'eurodeputata ripescata Caterina Chinnici, vorrebbero comunque essere consultati: magari non ci sarà un nome lombardiano doc, ma almeno «una scelta condivisa». L'ideale, va da sé, sarebbe stata proprio Chinnici.
Dicono pure - e l'abbiamo verificato - che Falcone, all'Ars ininterrottamente dal 2008, non abbia mai trascorso una notte in trasferta a Palermo. Lo dice chi racconta che, persino dopo le maratone delle finanziarie fino all'alba, sia sempre tornato a dormire a casa, anche per un paio d'ore. Per rispettare il rito, molto da Mulino Bianco, della colazione in famiglia. Adesso, non essendoci un diretto giornaliero Catania-Bruxelles con andata e ritorno, darwinianamente, dovrà cambiare abitudini. Anzi: l'ha già fatto. L'assessore uscente è stato immortalato a Bruxelles nella prima riunione del Ppe in photo opportunity con von der Leyen, Metsola e Weber, mentre il collega-rivale delle Attività produttive è tornato custode del territorio inaugurando lo store di Mondo Convenienza a Palermo. Ma Falcone non dovrebbe avere alcuna voce in capitolo sulla scelta del suo successore. E dunque strada sbarrata tanto alla soluzione politica (il capogruppo forzista all'Ars, Stefano Pellegrino, magari al posto di Tamajo stesso promosso alla Salute), quanto all'opzione tecnica di Giovanni La Via, che pure s'era accreditato a Palazzo d'Orléans come potenziale candidato «di tutto il partito», prima che Schifani non gli rispondesse più al telefono dopo averlo visto in campagna elettorale con Falcone.Certo, il presidente ha anche accarezzato l'ipotesi di un ritorno di Gaetano Armao all'Economia. Stroncata sul nascere soprattutto dai mal di pancia innescati in assessorato (i più fragorosi, raccontano, sono proprio quelli del ragioniere generale Ignazio Tozzo), fino al punto da minacciare una sorta di ammutinamento di massa. «E allora ci vorrebbe una specie di Pitruzzella», è l'identikit tracciato dagli schifaniani. L'originale, Giovanni Pitruzzella, sta benissimo dov'è: alla Corte Costituzionale. Le alternative? La prima è lo stimatissimo Alfio Adelfio Cardinale (ipotizzato anche per la Salute), da poco nominato dal governatore nel cda di Svimez; la seconda, più concreta, è tutta interna: spostare Totò Sammartano dal delicatissimo ruolo di capo di gabinetto di Schifani per metterlo alla guida di un assessorato-chiave.«Magari non avrò il potere di indicare il mio successore, ma almeno mi riservo - va però dicendo Falcone ai suoi - il diritto di veto sulla scelta».
Dicono, quindi, che sull'Economia il presidente cerchi «un top player». Lo dice chi, a voce bassa, sussurra il nome del corteggiato numero uno: Maurizio Graffeo. Sarebbe l'ex presidente della Corte dei conti regionale il sogno proibito di Schifani. Come dire che Google assume il migliore degli hacker in pensione per proteggere il proprio sistema. L'ex magistrato contabile, fustigatore dei bilanci allegri della Regione, come garante di un new deal all'Economia è una gran bella suggestione, anche se non è dato sapere se il diretto interessato sia stato interpellato. Del resto, però, l'ex togato non sta certo facendo il pensionato ai giardinetti: presidente del collegio dei revisori della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, nel 2023 è stato nominato (dal governo nazionale, in quota Lega) nella commissione paritetica Stato-Regione. E perché allora non accettare la sfida da super tecnico nel governo regionale? Sarebbe una goduria, nelle nottate di finanziaria con le mancette nel suk di Sala d'Ercole. Staremo a vedere.
Dicono, in influenti ambienti meloniani, che fra oggi e domani a Roma si discuterà della linea del partito siciliano sul rimpasto. Lo dice chi ha saputo di un fugace e cordiale incontro dei coordinatori Salvo Pogliese e Giampiero Cannella con l'omologo forzista Marcello Caruso, ma senza entrare troppo nel dettaglio.I vertici di FdI hanno difeso l'assessora Pagana messa in mora da Schifani per il corto circuito con Di Mauro sui rifiuti, ma il suo addio alla giunta è dato per scontato. A causa della contestuale elezione del marito Ruggero Razza a Bruxelles: un brutto messaggio per chi crede nel principio meritocratico della parità di genere, ma tant'è. Si riscalda, nel frattempo, la deputata agrigentina Giusi Savarino: sarà lei a subentrare al Territorio e ambiente.E, con Alessandrò Aricò (Infrastrutture) ed Elvira Amata (Turismo) ben saldi ai loro posti, la staffetta rosa Pagana-Savarino potrebbe essere l'unico cambio chiesto da FdI in giunta. Soprattutto se fosse vero ciò che Francesco Scarpinato, titolare dei Beni culturali, va assicurando ai suoi amici: «Per il partito sono intoccabile». Sarebbe una vittoria, l'ennesima, della "corrente turistica" capitanata in Sicilia da Manlio Messina, che a Roma prova ad arginare le richieste di Pogliese per un posto a Massimiliano Giammusso, il sindaco di Gravina primo dei non eletti alle Europee. La tesi del senatore ex sindaco di Catania è che «tutti i candidati in passato sono stati premiati con l'ingresso in giunta», con esplicita citazione per l'ex assessore Sandro Pappalardo oltre che per lo stesso Scarpinato. Ma la rivendicazione di Pogliese non sarà una passeggiata di salute.
Agricoltura, il piano B di Sammartino
Dicono, tutti in coro, che i tempi del rimpast(in)o siano legati alle sorti giudiziarie di Luca Sammartino. Tanto più che il verdetto del tribunale di Catania sul ricorso dell'ex vicepresidente e assessore all'Agricoltura contro la sospensione dalla carica, nell'inchiesta per corruzione, potrebbe arrivare quasi in contemporanea con l'insediamento a Strasburgo (il prossimo 16 luglio) di Falcone. Che si dimetterebbe subito dall'Ars, per premiare il subentrante etneo Salvo Tomarchio, suo sostenitore alle elezioni. Ma non è detto che lasci in contemporanea anche il posto in giunta. Lo farà al momento giusto (ha 30 giorni di tempo dalla proclamazione per optare), magari dopo la manovra ter a Sala d'Ercole e soprattutto dopo che Schifani avrà conosciuto il destino del suo ex vice leghista. «La sua assenza in giunta mi pesa», ammette. Se dovesse arrivare la riabilitazione, Sammartino riprenderebbe entrambi i ruoli. In caso contrario il piano B più accreditato è quello di un tecnico: anziché il dirigente-highlander Dario Cartabellotta, già assessore all'agricoltura, è molto quotato Salvatore Barbagallo, ex preside di Agraria all'Università di Catania, apprezzato consulente dell'assessore sospeso, che gli ha affidato dossier delicati come il piano idrico. E poi c'è il caso, politico e umano, di Turano. Il governatore vorrebbe rimuoverlo, ma Sammartino lo difende a spada tratta. Arginando la fronda interna, guidata dalla capogruppo all'Ars, Marianna Caronia, che spinge per l'ormai ex eurodeputata Annalisa Tardino. Qualsiasi cosa succeda, gli assessori a Schifani - sostengono fonti vicine a Sammartino - li indicherà Matteo Salvini, tramite il commissario regionale Claudio Durigon, ma «dopo averli comunque condivisi con Luca».
Lombardo e Cuffaro tengono le posizioni
Dicono, infine, che Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro, nell'operazione-rimpasto, siano i più abbottonati. Hanno dato un contributo decisivo all'exploit di Forza Italia alle Europee, ma per adesso non possono passare all'incasso. Hic manebimus optime, in attesa di tempi migliori è meglio giocare di rimessa. Niente secondo assessore per l'Mpa, che anzi deve difendere Di Mauro dalle intenzioni, ormai tutt'altro che segrete, di Schifani che vorrebbe rimuoverlo come capro espiatorio, assieme alla collega Pagana, del pasticcio sulla discarica di Lentini. Ma i lombardiani fanno scudo: «Se esce Roberto dai Rifiuti, casca il governo», azzarda un falco.Mentre Cuffaro, dal canto suo, dovrebbe confermare sia Andrea Messina (Autonomie locali) sia Nuccia Albano (Famiglia). Niente ingresso in giunta, sostengono fonti democristiane, per l'ambizioso deputato Ignazio Abbate. «Anche perché Totò - sostiene un cuffariano di punta - non vorrebbe fare passare il messaggio di premiare chi, prima ancora che il partito prendesse posizione, sosteneva già autonomamente Tamajo». Un ragionamento che, se portato alle estreme conseguenze, potrebbe significare anche l'addio dell'ex sindaco di Modica alla Dc, magari per essere accolto in Forza Italia.
Abbate, bomba a orologeria sulla coalizione
Dicono, del resto, che Abbate sia considerato ormai da tutti in quota azzurra. Lo dice, additandolo, soprattutto chi ricorda che il passaggio dalla Dc a Forza Italia romperebbe il solenne patto siglato a inizio legislatura dagli alleati - ovvero: non togliersi reciprocamente deputati - aprendo un caso esplosivo.Una bomba a orologeria sul centrodestra, in attesa di capire le mosse dell'altro collega, l'ex meloniano Marco Intravaia, per adesso "parcheggiato" al gruppo misto, ma anche lui tracciato in direzione Forza Italia. «Se fosse proprio il partito del presidente Schifani a prendersi deputati degli altri, infrangendo le regole d'ingaggio della coalizione, sarebbe davvero un casino colossale», si lascia sfuggire un pezzo grosso della maggioranza.


LA SICILIA 
Autonomia: 5 regioni stringono i tempi su quesito referendum.

Todde, 'orgogliosa che Sardegna sia capofila contro riforma'.
"Sono orgogliosa che la Sardegna sia capofila contro autonomia differenziata. Ho sentito personalmente tutti i presidenti delle altre regioni, li ho messi in contatto con il nostro segretario generale, ci sono interlocuzioni in corso con le loro avvocature e continui scambi, l'ultimo proprio oggi", Così la governatrice della Sardegna, Alessandra Todde in merito alle interlocuzioni del coordinamento delle cinque regioni che si oppongono all'autonomia differenziata targata Calderoli. "Sul quesito referendario stiamo stringendo i tempi, con l'Emilia Romagna che è più avanti, ci stiamo confrontando con il testo che loro hanno prodotto", ha aggiunto Todde rispondendo ai giornalisti in una conferenza stampa sul via libera alla legge che stoppa per 18 mesi la realizzazioni di impianti rinnovabili in Sardegna. "Per quanto riguarda la prerogativa dell'impugnativa - chiarisce la presidente -, spetta alla Sardegna essendo una regione a Statuto autonomo e ha maggiori possibilità. Stiamo raccogliendo le informazioni, ci stiamo confrontando, abbiamo più tempo e il percorso è più delicato", precisa. Il principio da cui partire, ribadisce la presidente, è che se "le regioni a statuto ordinario di fatto vengono trasformate in regioni che possono negoziare sulla carta quelle che sono le loro prerogative, così la nostra specialità viene completamente annacquata".



























































































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